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I BES (Bisogni Educativi Speciali)
A cura dell’Ing. Buttolo Marco
Concetto di BES
Fino a prima degli anni 70 non esisteva nessuna forma di trattazione anche solo teorica del concetto di BES. L’acronimo BES sta per Bisogni Educativi Speciali.
Fino alla fine degli anni 60 esistevano delle classi speciali per l’istruzione degli alunni con BES. Nel 1971 con la legge 118, anche se non vengono abolite le classi
speciali, diventa, di fatto, obbligatorio fare in modo che gli alunni con BES possano essere formati all’interno delle classi normali. Una tappa importante è l’anno
1977, anno in cui viene istituito l’insegnante di sostegno.
Questa data è fondamentale in quanto è il primo vero passo verso l’integrazione degli alunni BES (integrazione scolastica). Il termine BES (Bisogni Educativi
Speciali) compare per la prima volta nel lontano 1978 in Inghilterra.
Con la legge 180 del 2010 vengono riconosciuti come disturbi:
• Dislessia -> disturbi nella lettura e decifrazione dei simboli
• Disgrafia -> disturbi nella fase di scrittura ossia difficoltà di realizzazione dei simboli
• Disortografia -> difficoltà nei processi di transcodifica linguistica
• Discalculia -> difficoltà nell’elaborazione logico/numerica
L’inclusione
Una fase delicata e fondamentale è il passaggio dal modello di integrazione al modello di inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali. L’educazione
inclusiva tiene conto delle diversità e dei bisogni degli alunni. E’ con la legge 18 del 2009 che viene creato un modello sociale della disabilità ed è il primo passo
verso un sistema scolastico inclusivo.
Il 27 dicembre del 2012 rientrano nel BES tre macrocategorie:
• Disabilità
• Disturbi evolutivi
• Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
Uno strumento per identificare i BES dell’alunno è il ICF (International Classification of Functioning) il quale considera l’alunno nella sua interezza e
complessità, analizzandone i punti forza ed i limiti.
I DSA
I DSA sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Sono i quattro disturbi (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) visti in precedenza. L’obbligo
della scuola è quello di utilizzare strumenti particolari per aiutare l’alunno affetto da DSA. Tali strumenti possono essere:
• Strumenti compensativi
• Strumenti dispensativi
Gli strumenti compensativi servono per facilitare la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. E’ uno strumento didattico. Per esempio una calcolatrice è uno
strumento compensativo, come lo è un dizionario elettronico. Uno strumento invece dispensativo ha lo scopo di allontanare l’allievo dalle attività che
sicuramente potrebbe fallire o metterlo in difficoltà. La lettura ad alta voce è un esempio di strumenti dispensativo.
Con il termine PDP (Piano Didattico Individuale) ci si riferisce essenzialmente ad un piano formativo orientato ai bisogni ed alle attitudini del singolo
individuo. La personalizzazione quindi ha lo scopo di fare in modo che ogni allievo sviluppi i propri talenti personali. Il PDP viene redatto da un gruppo di
docenti all’inizio dell’anno scolastico e contiene tutta una serie di informazioni sull’alunno con BES.
PDP
Il PDP è composto da:
• Dati personali dell’alunno
• Storia scolastica
• Caratteristiche legate alla fase di apprendimento
• Strategie didattiche
• Strumenti compensativi/dispensativi
• Criteri di verifica/valutazione
Il PDP sarà soggetto a verifiche periodiche. Quindi uno degli input fondamentali per redigere il PDP è l’acquisizione dei DSA dell’alunno.
PAI
Il PAI è invece il Piano Annuale di Inclusività ed è un documento redatto a fine anno per tutti gli allievi con BES. L’obiettivo di questo documento? Migliorare l’azione
educativa della scuola.
Il PAI viene integrato nel POF (Piano Offerta Formativa). Il PAI viene redatto dal GLI (Gruppo di Lavoro per l’inclusione).
Nel gruppo del GLI è presente il preside, i professori di sostegno, ed i rappresentanti dei genitori. Il loro compito è quello di rilevare i BES, raccogliere e documentare gli
interventi didattici, e coordinare le proposte formulate.
CTS -> è il Centro territoriale per il supporto -> ente formato da docenti specializzati che forniscono alla scuola una consulenza specifica sulla didattica di inclusione.
CTI -> Centro territoriale per l’Integrazione -> rete di scuole che si collega con altri enti come università, centri di formazione,…, con lo scopo di supportare le attività di
integrazione degli alunni con BES.
N.B: CTS e CTI collaborano tra di loro.
N.B: Un ragazzo con DSA non può sostenere più di una verifica al giorno.
Grazie per l’interessamento
Mail: mbuttolo@libero.it
Sito: www.marcobuttolo.com

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  • 1. I BES (Bisogni Educativi Speciali) A cura dell’Ing. Buttolo Marco
  • 2. Concetto di BES Fino a prima degli anni 70 non esisteva nessuna forma di trattazione anche solo teorica del concetto di BES. L’acronimo BES sta per Bisogni Educativi Speciali. Fino alla fine degli anni 60 esistevano delle classi speciali per l’istruzione degli alunni con BES. Nel 1971 con la legge 118, anche se non vengono abolite le classi speciali, diventa, di fatto, obbligatorio fare in modo che gli alunni con BES possano essere formati all’interno delle classi normali. Una tappa importante è l’anno 1977, anno in cui viene istituito l’insegnante di sostegno. Questa data è fondamentale in quanto è il primo vero passo verso l’integrazione degli alunni BES (integrazione scolastica). Il termine BES (Bisogni Educativi Speciali) compare per la prima volta nel lontano 1978 in Inghilterra. Con la legge 180 del 2010 vengono riconosciuti come disturbi: • Dislessia -> disturbi nella lettura e decifrazione dei simboli • Disgrafia -> disturbi nella fase di scrittura ossia difficoltà di realizzazione dei simboli • Disortografia -> difficoltà nei processi di transcodifica linguistica • Discalculia -> difficoltà nell’elaborazione logico/numerica
  • 3. L’inclusione Una fase delicata e fondamentale è il passaggio dal modello di integrazione al modello di inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali. L’educazione inclusiva tiene conto delle diversità e dei bisogni degli alunni. E’ con la legge 18 del 2009 che viene creato un modello sociale della disabilità ed è il primo passo verso un sistema scolastico inclusivo. Il 27 dicembre del 2012 rientrano nel BES tre macrocategorie: • Disabilità • Disturbi evolutivi • Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale Uno strumento per identificare i BES dell’alunno è il ICF (International Classification of Functioning) il quale considera l’alunno nella sua interezza e complessità, analizzandone i punti forza ed i limiti.
  • 4. I DSA I DSA sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Sono i quattro disturbi (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) visti in precedenza. L’obbligo della scuola è quello di utilizzare strumenti particolari per aiutare l’alunno affetto da DSA. Tali strumenti possono essere: • Strumenti compensativi • Strumenti dispensativi Gli strumenti compensativi servono per facilitare la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. E’ uno strumento didattico. Per esempio una calcolatrice è uno strumento compensativo, come lo è un dizionario elettronico. Uno strumento invece dispensativo ha lo scopo di allontanare l’allievo dalle attività che sicuramente potrebbe fallire o metterlo in difficoltà. La lettura ad alta voce è un esempio di strumenti dispensativo. Con il termine PDP (Piano Didattico Individuale) ci si riferisce essenzialmente ad un piano formativo orientato ai bisogni ed alle attitudini del singolo individuo. La personalizzazione quindi ha lo scopo di fare in modo che ogni allievo sviluppi i propri talenti personali. Il PDP viene redatto da un gruppo di docenti all’inizio dell’anno scolastico e contiene tutta una serie di informazioni sull’alunno con BES.
  • 5. PDP Il PDP è composto da: • Dati personali dell’alunno • Storia scolastica • Caratteristiche legate alla fase di apprendimento • Strategie didattiche • Strumenti compensativi/dispensativi • Criteri di verifica/valutazione Il PDP sarà soggetto a verifiche periodiche. Quindi uno degli input fondamentali per redigere il PDP è l’acquisizione dei DSA dell’alunno.
  • 6. PAI Il PAI è invece il Piano Annuale di Inclusività ed è un documento redatto a fine anno per tutti gli allievi con BES. L’obiettivo di questo documento? Migliorare l’azione educativa della scuola. Il PAI viene integrato nel POF (Piano Offerta Formativa). Il PAI viene redatto dal GLI (Gruppo di Lavoro per l’inclusione). Nel gruppo del GLI è presente il preside, i professori di sostegno, ed i rappresentanti dei genitori. Il loro compito è quello di rilevare i BES, raccogliere e documentare gli interventi didattici, e coordinare le proposte formulate. CTS -> è il Centro territoriale per il supporto -> ente formato da docenti specializzati che forniscono alla scuola una consulenza specifica sulla didattica di inclusione. CTI -> Centro territoriale per l’Integrazione -> rete di scuole che si collega con altri enti come università, centri di formazione,…, con lo scopo di supportare le attività di integrazione degli alunni con BES. N.B: CTS e CTI collaborano tra di loro. N.B: Un ragazzo con DSA non può sostenere più di una verifica al giorno.
  • 7. Grazie per l’interessamento Mail: mbuttolo@libero.it Sito: www.marcobuttolo.com

Editor's Notes

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