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Adelaide Consulting

_________________________________________________________________________________________________________________

Politiche retributive e governance per
aziende familiari
I. Obiettivi della politica retributiva
_________________________________________________________________________________________________________________

• Allineare i comportamenti dei manager alla strategia aziendale
(posizionamento retributivo, pay for performance, ...)
• Garantire l’equità e la coerenza interna rispetto al peso dei ruoli
• Assicurare la competitività rispetto al mercato esterno
• Stimolare e ricompensare le prestazioni eccellenti

• Ottimizzare il rapporto tra il costo aziendale e il beneficio per il dipendente
• Segmentare la popolazione aziendale in “gruppi target”, (manager, sales force,
professional…) destinatari di azioni precise e finalizzate

ATTIRARE, MOTIVARE E TRATTENERE
LE RISORSE UMANE CRITICHE
2
I. Strategie retributive
_________________________________________________________________________________________________________________

•

Verifica organizzativa e classificazione dei ruoli in base alle responsabilità gestite

•

Revisione dell’attuale politica retributiva dei Key People

•

Analisi di equità interna e di competitività rispetto ai livelli retributivi di mercato

•

Introduzione di un sistema di incentivazione a breve termine (bonus annuale)

•

Introduzione di un sistema di incentivazione a medio termine (piano di management by
objectives triennale)

•

Introduzione di un piano di azionariato (stock purchase, stock option, phantom stock..)

•

Revisione/introduzione di un programma di benefits/welfare

•

Comunicazione delle politiche retributive –Total Reward Statements

•

Introduzione di una politica di gestione del personale trasferito nelle filiali estere

3
I. Le componenti di una politica retributiva complessiva
_________________________________________________________________________________________________________________

Tangibile
Retribuzione

Benefits
 Previdenza complementare

 Indennità monetarie

 Assicurazioni vita / invalidità

 Incentivi di breve termine

 Assicurazione medica privata e
prestazioni sanitarie extra (e.g.
check-up)

Individuale

 Incentivi di lungo termine

 Perquisites legati all’attività
lavorativa (auto aziendale,
telefono, …)

Formazione e sviluppo

Ambiente di lavoro

 Valutazione della performance

 Clima organizzativo

 Formazione in azienda

 Bilanciamento lavoro – tempo
libero (qualità della vita). Per es:

 Corsi di specializzazione esterni







 Opportunità di carriera
 Opportunità di mobilità
 Etc



Intangibile
4

Orario flessibile
Programmi di wellness
Servizi di baby sitter
Club membership / palestra
Servizio pratiche
amministrative
Etc

Collettiva

 Retribuzione fissa
I. Gli elementi costitutivi del pacchetto retributivo
e le loro finalità primarie
_________________________________________________________________________________________________________________
Retribuzione Annua Lorda

Incentivazione a breve termine

Identifica il livello di retribuzione fissa in base:
Identifica la retribuzione variabile su base annua
definendola a seconda del raggiungimento o meno di
determinati obiettivi di performance dimostrando così
quali siano i comportamenti considerati critici per il
successo dell’azienda e coerenti con i suoi valori

 alla posizione, alla sua strategicità ed alle
responsabilità ad essa collegate
 alle competenze e capacità necessarie a ricoprire il
ruolo

Incentivazione a lungo termine

Benefits

Identifica le opportunità di retribuzione più a lungo termine
al fine di:
 Rinforzare l’importanza del mantenimento della
performance aziendale nel tempo
 Allineare gli interessi dei dipendenti agli obiettivi di
creazione di valore per gli azionisti collegando una quota
di retribuzione agli obiettivi di performance aziendale a
lungo termine
 Orientare i comportamenti considerando la prospettiva
complessiva dell’azienda
 Trattenere le risorse chiave dell’azienda

Identificano gli strumenti non monetari al fine di
soddisfare i bisogni primari di salute e sicurezza
attraendo, premiando e trattenendo le risorse chiave
dell’azienda tenendo conto del contesto sociale,
legale e fiscale di riferimento

5
I. Possibili percorsi progettuali per sistemi retributivi
_________________________________________________________________________________________________________________

1)

Ricognizione dei ruoli e valutazione

• Analisi organizzativa delle posizioni e delle loro principali responsabilità
• Classificazione dei ruoli organizzativi
2)

Diagnostica retributiva
• Analisi di equità interna e di confronto con il mercato

• Definizione linee guida di politica retributiva
3)

Progettazione di modelli retributivi e gestionali
• Progettazione strutture e politiche retributive
• Disegno ed incentivazione di piani di incentivazione a breve e medio - lungo termine

• Definizione ed implementazione di piani di benefit coerenti con le caratteristiche del
personale
• Comunicazione delle politiche retributive – Total Reward Statements
4)

Disegno ed implementazione di modelli di gestione strategica del costo del lavoro

• Analisi dell’attuale struttura di costo del lavoro
• Proiezioni di medio-lungo termine a struttura invariata
• Simulazione a medio-lungo termine con strutture alternative
• Definizione e implementazione della struttura prescelta
6
I. Esempio di classificazione dei ruoli organizzativi
_________________________________________________________________________________________________________________

11

Amministratore Delegato

10

---

9

Direttore Divisione A

8

Direttore Divisione B

7
LIVELLO

Direttore Produzione

6

Direttore Risorse Umane

5
4
3
2
1

Direttore Amministrativo

Direttore Divisione C

--Responsabile Vendite Italia
Responsabile Vendite USA

Responsabile Stabilimento
Responsabile Vendite Europa

Responsabile Contabilità Generale
Capo Reparto Produzione A

7

Capo Reparto Produzione B
I. Interventi di politica retributiva di competitività esterna
_________________________________________________________________________________________________________________

Dirigenti

Quadri
Commerciali

Altri

Impiegati
Altri

Commerciali

Operai

8
I. Linee guida di politica retributiva (aumenti di merito)
_________________________________________________________________________________________________________________

Posizionamento della retribuzione fissa rispetto
al valore di riferimento del mercato

Prestazione
Eccezionale

< 80%

80% -90%

90% - 110% 110% - 120%

> 120%

8%

6%

4%

3%

2%

Buona

5%

4%

3%

2%

1%

Adeguata

4%

3%

2%

1%

0%

0%

0%

0%

0%

0%

Insufficiente
Per i dipendenti con prestazione eccezionale o buona che risultano essere posizionati su percentuali
tra 80% ed il 90% rispetto alla mediana di mercato si consiglia un avvicinamento graduale in base alla
loro strategicità ed importanza aziendale.
9
I. Perchè introdurre un sistema incentivante? (retribuz. variabile)
_________________________________________________________________________________________________________________

Bisogna considerare che i sistemi incentivanti costano !!
In termini di tempo, denaro, investimento emozionale.

Quindi perché introdurli ?
Le motivazioni possono essere di varia natura:
•Competitive: i miei concorrenti li usano e quindi rischio che le mie migliori risorse se ne
vadano. Per converso non riesco ad attrarre i migliori talenti
•Motivanti: un traguardo raggiungibile e desiderabile è un potente motore per l’azione !
•Razionali: obiettivi congruenti ed integrati con le strategie aziendali facilitano il
raggiungimento dei risultati globali
•Irrazionali / emozionali: “puntare il riflettore” e farlo sapere a un individuo/gruppo genera
una motivazione spontanea a fare meglio
Adattato da: Aiuto, Antonelli ed altri, Franco Angeli

10
I. Progettazione di piani di incentivazione a lungo termine
_________________________________________________________________________________________________________________

Percorso metodologico

1.

Definire lo scopo del piano

2.

Definire il veicolo del piano (azioni o cash)

3.

Selezionare i partecipanti

4.

Definire la durata del piano e la frequenza del premio

5.

Definire gli indicatori di performance più appropriati

6.

Definire i livelli minimi e massimi da assegnare come incentivo

7.

Scrivere il regolamento

11
I. Progettazione di piani di incentivazione a lungo termine
_________________________________________________________________________________________________________________

Esempio di schema di regolamento
1. scopo del piano

2. oggetto del piano
3. partecipazione e criteri di eleggibilità
4. ciclo e durata
5. collegamenti con la performance
6. regole di calcolo dei risultati
7. criteri di allocazione dei premi
8. diritti/doveri del partecipante
9. regole di gestione del piano
10. collegamenti con gli altri sistemi premianti
11. condizioni in caso di cessazione del rapporto di lavoro
12
I. Politiche e gestione del personale trasferito all’estero
_________________________________________________________________________________________________________________

• Aspettative del dipendente (trasferimento all’estero come opportunità di carriera
o come dovere)

• Scelte aziendali: definizione di una specifica politica per tutti i trasferimenti o
approccio pragmatico caso per caso
• Trends in materia di sviluppo di carriera dei giovani talenti
• La definizione del pacchetto retributivo del personale trasferito all’estero

• Gli impatti sulla posizione pensionistica del dipendente
• La comunicazione dell’assegnazione internazionale al dipendente ed alla sua
famiglia

• Trasferimenti intraeuropei
• Politiche adottate da aziende multinazionali europee

13
II. Servizi di governance per le aziende familiari
_________________________________________________________________________________________________________________

• Identificazione delle esigenze e delle opportunità in tema di governance
• Definizione dei principi di governance e stesura del relativo regolamento
• Stesura dei regolamenti dei Comitati Controllo Interno e Risorse Umane
• Assistenza nella scelta dei consiglieri indipendenti
• Definizione della struttura di governance in vista di rapporti con fondi di private
equity

14
II. Modello tipico delle aziende famigliari
_________________________________________________________________________________________________________________

Dipendenti

Famiglia

Holding
Familiare

Impresa
Familiare

Azionisti
della famiglia

Ob iettivi &
Remunerazione
d el Management

Altri
Stakeholders

Governance
della Famiglia

Governance
dell’Impresa
Familiare

Fonte: Marchettini P. and D’Alò G., Governance delle Imprese Familiari e Capitale Intangibile,
Journal of Investor Relations, numero 2/3, settembre 2010, pagina 23.
15
II. Interazione tra le 3 componenti del capitale familiare
_________________________________________________________________________________________________________________

FAMIGLIA
reddito 
sicurezza 

PATRIMONIO
TANGIBILE

 immagine sociale
 senso di appartenenza

donazioni 
coinvolgimento 
 visione strategica
 controllo del c.d.a.
 ruoli di management

dividendi 
compensi 

sviluppo 
personale
lobbying 

 dividendi
aumenti di capitale 
garanzie per finanziamenti 
riacquisto azioni 
di familiari “in uscita”

PATRIMONIO
INTANGIBILE

 donazioni
 sponsorizzazioni

AZIENDA
FAMILIARE
FAMILY
OFFICE
Fonte: Convegno La Governance per le aziende familiari, Milano, 6 luglio 2011, intervento di Piero Marchettini.
16
III. Il Consulting Team di Adelaide Consulting
_________________________________________________________________________________________________________________

•

Piero Marchettini
Managing Partner di Adelaide Consulting. Laurea in Giurisprudenza presso
l’Università di Pavia. MBA presso l’Insead di Fontainebleau. In precedenza
è stato Amministratore Delegato di Watson Wyatt Italia, e Senior Consultant
di Tower Perrin Parigi. Ha ricoperto il ruolo di Presidente di fondi pensione

•

Marco Bernardi
Senior Advisor di Adelaide Consulting. Laurea in Science Politiche presso
l’Università degli Studi di Milano. In precedenza è stato Compensation
Manager ed HR Manager in NewellRubberMaid ed IBM Italia e Senior
Associate di Mercer Italia.

•

Edoardo De Martino
Senior Advisor di Adelaide Consulting. Laurea in Economia presso
l’Università Bocconi di Milano. In precedenza è stato Presidente di Bernard
Julhiet Consulting, Partner nell’area Human Capital di Arthur Andersen,
Direttore Generale di Watson Wyatt Francia e di Towers Perrin Francia

17

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Adelaide Consulting - Politiche retributive e governance per aziende familiari

  • 2. I. Obiettivi della politica retributiva _________________________________________________________________________________________________________________ • Allineare i comportamenti dei manager alla strategia aziendale (posizionamento retributivo, pay for performance, ...) • Garantire l’equità e la coerenza interna rispetto al peso dei ruoli • Assicurare la competitività rispetto al mercato esterno • Stimolare e ricompensare le prestazioni eccellenti • Ottimizzare il rapporto tra il costo aziendale e il beneficio per il dipendente • Segmentare la popolazione aziendale in “gruppi target”, (manager, sales force, professional…) destinatari di azioni precise e finalizzate ATTIRARE, MOTIVARE E TRATTENERE LE RISORSE UMANE CRITICHE 2
  • 3. I. Strategie retributive _________________________________________________________________________________________________________________ • Verifica organizzativa e classificazione dei ruoli in base alle responsabilità gestite • Revisione dell’attuale politica retributiva dei Key People • Analisi di equità interna e di competitività rispetto ai livelli retributivi di mercato • Introduzione di un sistema di incentivazione a breve termine (bonus annuale) • Introduzione di un sistema di incentivazione a medio termine (piano di management by objectives triennale) • Introduzione di un piano di azionariato (stock purchase, stock option, phantom stock..) • Revisione/introduzione di un programma di benefits/welfare • Comunicazione delle politiche retributive –Total Reward Statements • Introduzione di una politica di gestione del personale trasferito nelle filiali estere 3
  • 4. I. Le componenti di una politica retributiva complessiva _________________________________________________________________________________________________________________ Tangibile Retribuzione Benefits  Previdenza complementare  Indennità monetarie  Assicurazioni vita / invalidità  Incentivi di breve termine  Assicurazione medica privata e prestazioni sanitarie extra (e.g. check-up) Individuale  Incentivi di lungo termine  Perquisites legati all’attività lavorativa (auto aziendale, telefono, …) Formazione e sviluppo Ambiente di lavoro  Valutazione della performance  Clima organizzativo  Formazione in azienda  Bilanciamento lavoro – tempo libero (qualità della vita). Per es:  Corsi di specializzazione esterni       Opportunità di carriera  Opportunità di mobilità  Etc  Intangibile 4 Orario flessibile Programmi di wellness Servizi di baby sitter Club membership / palestra Servizio pratiche amministrative Etc Collettiva  Retribuzione fissa
  • 5. I. Gli elementi costitutivi del pacchetto retributivo e le loro finalità primarie _________________________________________________________________________________________________________________ Retribuzione Annua Lorda Incentivazione a breve termine Identifica il livello di retribuzione fissa in base: Identifica la retribuzione variabile su base annua definendola a seconda del raggiungimento o meno di determinati obiettivi di performance dimostrando così quali siano i comportamenti considerati critici per il successo dell’azienda e coerenti con i suoi valori  alla posizione, alla sua strategicità ed alle responsabilità ad essa collegate  alle competenze e capacità necessarie a ricoprire il ruolo Incentivazione a lungo termine Benefits Identifica le opportunità di retribuzione più a lungo termine al fine di:  Rinforzare l’importanza del mantenimento della performance aziendale nel tempo  Allineare gli interessi dei dipendenti agli obiettivi di creazione di valore per gli azionisti collegando una quota di retribuzione agli obiettivi di performance aziendale a lungo termine  Orientare i comportamenti considerando la prospettiva complessiva dell’azienda  Trattenere le risorse chiave dell’azienda Identificano gli strumenti non monetari al fine di soddisfare i bisogni primari di salute e sicurezza attraendo, premiando e trattenendo le risorse chiave dell’azienda tenendo conto del contesto sociale, legale e fiscale di riferimento 5
  • 6. I. Possibili percorsi progettuali per sistemi retributivi _________________________________________________________________________________________________________________ 1) Ricognizione dei ruoli e valutazione • Analisi organizzativa delle posizioni e delle loro principali responsabilità • Classificazione dei ruoli organizzativi 2) Diagnostica retributiva • Analisi di equità interna e di confronto con il mercato • Definizione linee guida di politica retributiva 3) Progettazione di modelli retributivi e gestionali • Progettazione strutture e politiche retributive • Disegno ed incentivazione di piani di incentivazione a breve e medio - lungo termine • Definizione ed implementazione di piani di benefit coerenti con le caratteristiche del personale • Comunicazione delle politiche retributive – Total Reward Statements 4) Disegno ed implementazione di modelli di gestione strategica del costo del lavoro • Analisi dell’attuale struttura di costo del lavoro • Proiezioni di medio-lungo termine a struttura invariata • Simulazione a medio-lungo termine con strutture alternative • Definizione e implementazione della struttura prescelta 6
  • 7. I. Esempio di classificazione dei ruoli organizzativi _________________________________________________________________________________________________________________ 11 Amministratore Delegato 10 --- 9 Direttore Divisione A 8 Direttore Divisione B 7 LIVELLO Direttore Produzione 6 Direttore Risorse Umane 5 4 3 2 1 Direttore Amministrativo Direttore Divisione C --Responsabile Vendite Italia Responsabile Vendite USA Responsabile Stabilimento Responsabile Vendite Europa Responsabile Contabilità Generale Capo Reparto Produzione A 7 Capo Reparto Produzione B
  • 8. I. Interventi di politica retributiva di competitività esterna _________________________________________________________________________________________________________________ Dirigenti Quadri Commerciali Altri Impiegati Altri Commerciali Operai 8
  • 9. I. Linee guida di politica retributiva (aumenti di merito) _________________________________________________________________________________________________________________ Posizionamento della retribuzione fissa rispetto al valore di riferimento del mercato Prestazione Eccezionale < 80% 80% -90% 90% - 110% 110% - 120% > 120% 8% 6% 4% 3% 2% Buona 5% 4% 3% 2% 1% Adeguata 4% 3% 2% 1% 0% 0% 0% 0% 0% 0% Insufficiente Per i dipendenti con prestazione eccezionale o buona che risultano essere posizionati su percentuali tra 80% ed il 90% rispetto alla mediana di mercato si consiglia un avvicinamento graduale in base alla loro strategicità ed importanza aziendale. 9
  • 10. I. Perchè introdurre un sistema incentivante? (retribuz. variabile) _________________________________________________________________________________________________________________ Bisogna considerare che i sistemi incentivanti costano !! In termini di tempo, denaro, investimento emozionale. Quindi perché introdurli ? Le motivazioni possono essere di varia natura: •Competitive: i miei concorrenti li usano e quindi rischio che le mie migliori risorse se ne vadano. Per converso non riesco ad attrarre i migliori talenti •Motivanti: un traguardo raggiungibile e desiderabile è un potente motore per l’azione ! •Razionali: obiettivi congruenti ed integrati con le strategie aziendali facilitano il raggiungimento dei risultati globali •Irrazionali / emozionali: “puntare il riflettore” e farlo sapere a un individuo/gruppo genera una motivazione spontanea a fare meglio Adattato da: Aiuto, Antonelli ed altri, Franco Angeli 10
  • 11. I. Progettazione di piani di incentivazione a lungo termine _________________________________________________________________________________________________________________ Percorso metodologico 1. Definire lo scopo del piano 2. Definire il veicolo del piano (azioni o cash) 3. Selezionare i partecipanti 4. Definire la durata del piano e la frequenza del premio 5. Definire gli indicatori di performance più appropriati 6. Definire i livelli minimi e massimi da assegnare come incentivo 7. Scrivere il regolamento 11
  • 12. I. Progettazione di piani di incentivazione a lungo termine _________________________________________________________________________________________________________________ Esempio di schema di regolamento 1. scopo del piano 2. oggetto del piano 3. partecipazione e criteri di eleggibilità 4. ciclo e durata 5. collegamenti con la performance 6. regole di calcolo dei risultati 7. criteri di allocazione dei premi 8. diritti/doveri del partecipante 9. regole di gestione del piano 10. collegamenti con gli altri sistemi premianti 11. condizioni in caso di cessazione del rapporto di lavoro 12
  • 13. I. Politiche e gestione del personale trasferito all’estero _________________________________________________________________________________________________________________ • Aspettative del dipendente (trasferimento all’estero come opportunità di carriera o come dovere) • Scelte aziendali: definizione di una specifica politica per tutti i trasferimenti o approccio pragmatico caso per caso • Trends in materia di sviluppo di carriera dei giovani talenti • La definizione del pacchetto retributivo del personale trasferito all’estero • Gli impatti sulla posizione pensionistica del dipendente • La comunicazione dell’assegnazione internazionale al dipendente ed alla sua famiglia • Trasferimenti intraeuropei • Politiche adottate da aziende multinazionali europee 13
  • 14. II. Servizi di governance per le aziende familiari _________________________________________________________________________________________________________________ • Identificazione delle esigenze e delle opportunità in tema di governance • Definizione dei principi di governance e stesura del relativo regolamento • Stesura dei regolamenti dei Comitati Controllo Interno e Risorse Umane • Assistenza nella scelta dei consiglieri indipendenti • Definizione della struttura di governance in vista di rapporti con fondi di private equity 14
  • 15. II. Modello tipico delle aziende famigliari _________________________________________________________________________________________________________________ Dipendenti Famiglia Holding Familiare Impresa Familiare Azionisti della famiglia Ob iettivi & Remunerazione d el Management Altri Stakeholders Governance della Famiglia Governance dell’Impresa Familiare Fonte: Marchettini P. and D’Alò G., Governance delle Imprese Familiari e Capitale Intangibile, Journal of Investor Relations, numero 2/3, settembre 2010, pagina 23. 15
  • 16. II. Interazione tra le 3 componenti del capitale familiare _________________________________________________________________________________________________________________ FAMIGLIA reddito  sicurezza  PATRIMONIO TANGIBILE  immagine sociale  senso di appartenenza donazioni  coinvolgimento   visione strategica  controllo del c.d.a.  ruoli di management dividendi  compensi  sviluppo  personale lobbying   dividendi aumenti di capitale  garanzie per finanziamenti  riacquisto azioni  di familiari “in uscita” PATRIMONIO INTANGIBILE  donazioni  sponsorizzazioni AZIENDA FAMILIARE FAMILY OFFICE Fonte: Convegno La Governance per le aziende familiari, Milano, 6 luglio 2011, intervento di Piero Marchettini. 16
  • 17. III. Il Consulting Team di Adelaide Consulting _________________________________________________________________________________________________________________ • Piero Marchettini Managing Partner di Adelaide Consulting. Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pavia. MBA presso l’Insead di Fontainebleau. In precedenza è stato Amministratore Delegato di Watson Wyatt Italia, e Senior Consultant di Tower Perrin Parigi. Ha ricoperto il ruolo di Presidente di fondi pensione • Marco Bernardi Senior Advisor di Adelaide Consulting. Laurea in Science Politiche presso l’Università degli Studi di Milano. In precedenza è stato Compensation Manager ed HR Manager in NewellRubberMaid ed IBM Italia e Senior Associate di Mercer Italia. • Edoardo De Martino Senior Advisor di Adelaide Consulting. Laurea in Economia presso l’Università Bocconi di Milano. In precedenza è stato Presidente di Bernard Julhiet Consulting, Partner nell’area Human Capital di Arthur Andersen, Direttore Generale di Watson Wyatt Francia e di Towers Perrin Francia 17