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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
Sede di Milano
Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea in Linguaggi dei media profilo pubblicità
Effetti psicosociali della dipendenza da social network
Relatore:
Prof. Carlo Galimberti
Correlatore:
Prof. Antonio Bova
Elaborato finale di:
Magistrelli Luca
N. Matricola: 4708328
Anno accademico 2020/2021
Effetti psicosociali della
dipendenza da social
network
1
INDICE
2
1 Introduzione 3
2 Il contesto :l’era digitale 4
2.1 La Digitalizzazione
2.2Internet
2.3I cambiamenti socio culturali
3 La comunicazione mediata da computer 12
3.1 Reduced social cues model
3.2 Social identity de-individuation model
3.3 Social information procession theory
3.4 Hyperpersonal model
3.5 Teoria dell’azione situata
4 Cyberspace & Cyberplace 24
5 Sé , Identità , Soggetto , Soggettività, Intersoggettività enunciativa 29
5.1 L’identità nelle interazioni mediate
6 La dipendenza 36
7 La dipendenza da Internet 37
7.1 La dipendenza da social network
7.2 Social media & Social network
7.3 I rischi della dipendenza da social Network
8 Le conseguenze psicosociali 49
8.1 Cyberbullismo & Flaming
8.2 Fear Of Better Option
8.3 Fear Of Missin Out
L'obbiettivo di questa tesi è quello di trattare
quali siano i principali rischi psicosociali
derivanti dalla dipendenza da social network.
per farlo però è prima necessario chiarire il
contesto in cui questo avviene ed alcuni
concetti fondamentali.
INTRODUZIONE
3
L’evoluzione digitale ha come
scopo finale la relazione tra
esseri umani tramite la
condivisione di informazioni
principalmente sotto forma di
immagini e coinvolgendo allo
stesso tempo l’aspetto
interpersonale ed
intrapsichico.
L’era digitale si è instaurata
nelle nostre esistenze sotto
forma di evoluzione , la realtà
digitale infatti è il frutto di un
processo evolutivo silenzioso
legato alla naturalità
dell’esistenza. Si tratta di un
cambiamento graduale diluito
nel tempo.
IL CONTESTO:
L’ERA DIGITALE
4
BINARIZZAZIONE
I contenuti sono
digitalizzati tramite
stringhe di numeri
composte da 1 e 0
NUMERIZZAZIONE
conversione in cifre di
contenuti espressi
prima tramite altri
linguaggi
L’evoluzione digitale è il
risultato della
DIGITALIZZAZIONE
La digitalizzazione è
un macro-processo
che consiste in :
5
MANIPOLAZIONE
I contenuti
vengono modificati
più facilmente
CONSERVAZIONE
I contenuti
vengono conservati
più facilmente
SMATERIALIZZAZIONE
I contenuti vengono
smaterializzati
COMPRESSIONE
I contenuti vengono
compressi
La Numerizzazione e
la Binarizzazione
porta a poter trattare
tutte le forme di
comunicazione allo
stesso modo e questo
provoca :
6
LO SVILUPPO
Nasce dal progetto
militare Arpanet , si
trasforma poi
gradualmente in un
fenomeno globale
attraversando
diverse tappe:
INTERNET MILITARE
INTERNET ACCADEMICO SCIENTIFICO
INTERNET CONTROCULTURALE
INTERNET COME SERVIZIO PUBBLICO
INTERNET COMMERCIALE
INTERNET SOCIALE
Uno dei fattori fondamentali per l’evoluzione digitale è stato l’avvento
di INTERNET
7
CARATTERISTICHE
Unisce diverse tecnologie , è una rete di reti che collega piccoli network a livello
globale
È composto da vecchie e nuove infrastrutture
Mette in contatto reti disomogenee grazie a protocolli comuni che collegano
hardware e software differenti
Collega i computer tramite il web
Ha implicazioni politiche , i governi lo utilizzano come risorsa per la democrazia , per
l’interscambio commerciale e per esercitare forme di controllo sui cittadini
È un mezzo di comunicazione, ha una natura sociale che ha diffuso nuove forme di relazioni
tra esseri umani ( comunità virtuali , social media …)
È un medium commerciale e finanziario 8
I CAMBIAMENTI
SOCIOCULTURALI
L’essenza dell’evoluzione digitale sono i cambiamenti
socioculturali che hanno avuto origine da essa. Il
sociologo McLuhan negli anni sessanta iniziò a
interessarsi alla possibile relazione tra:
SOCIETA’
PROGRESSO
TECNOLOGICO
9
Per indagare questa relazione utilizza
il concetto di Determinismo
tecnologico
Questo concetto considera i cambiamenti delle tecnologie nel campo
delle comunicazioni per la loro pervasività come la principale causa
di trasformazione del tessuto sociale portando a un’evoluzione della
cultura e della struttura mentale delle persone.
10
Queste evoluzioni ci hanno portato a
vivere in quello che viene definito il
VILLAGGIO GLOBALE
È un piccolo mondo che si può esplorare facilmente come un villaggio ma che allo stesso tempo
non ha confini.
In questo villaggio siamo costantemente immersi nelle relazioni sociali rimanendo al sicuro
dietro al nostro schermo e con la possibilità di sviluppare infinite relazioni le quali
aumentando di quantità diminuiscono di qualità.
è un luogo in cui comunicare in modo diffuso e immediato entrando in una comunità
decentralizzata e globale.
Lo spazio e il tempo nel villaggio globale si restringono disegnando una differente cornice del
reale.
11
In questo contesto
comunicativo guadagna
importanza la
COMUNICAZIONE
MEDIATA DA
COMPUTER (CMC)
la comunicazione mediata da
computer pasa dall’essere una
barriera per l’espressione del sé a un
laboratorio di formazione
dell’identità che permette di
esplorare e mostrare in modo
consapevole aspetti personali
normalmente esclusi dalle
comunicazioni non mediate dal
computer.
12
REDUCED SOCIAL CUES MODEL (RSC)
SOCIAL IDENTITY DE-INDIVIDUATION MODEL (SIDE)
SOCIAL INFORMATION PROCESSION THEORY (SIP)
HYPERPERSONAL MODEL
TEORIA DELL’AZIONE SITUATA
LE PRINCIPALI TEORIE SULLA
COMUNICAZIONE MEDIATA DA
COMPUTER (CMC):
13
Modello elaborato da Sproull e Kiesler basato sul concetto di Social presence, ovvero la
presenza sociale, l’essere parte di un ambiente. Secondo questo modello più il medium
utilizzato dispone di una buona ricchezza informativa (quantità di informazioni
trasmesse nel tempo) più gli utenti sperimenteranno un alto livello di presenza sociale.
Secondo questo modello le caratteristiche della CMC sono :
Esigenza di
risposte rapide
Indeboliscono
l’influenza sociale
Non rispettano le
gerarchie verticali
Gli utenti sono più
disinibiti
Non presentano
feedback non
verbali
REDUCED SOCIAL CUES
MODEL (RSC)
14
Questo porta ad un ambiente comunicativo povero
dove gli utenti sperimentano una bassa presenza
sociale e di conseguenza un’assenza di regole. Il
contesto in cui avviene la CMC è privo di segnali
sociali , è un contesto in cui l’identità dei soggetti
tende a scomparire. I soggetti liberi da norme
sociali si esprimono in modo più libero, inoltre
l’assenza di queste norme porta una status
equalization , una mancanza di gerarchie.
15
Il modello elaborato da Lea e Spears critica il modello precedente e pone come punto
fondamentale una critica alla social presence , esprimendo come la capacità di un mezzo di
comunicazione di trasmettere informazioni non è legato alla larghezza della banda. Secondo
loro anche in assenza dei segnali non verbali è possibile ottenere informazioni
sull’interlocutore tramite :
SOCIAL IDENTITY DE-INDIVIDUATION MODEL
(SIDE)
Interazioni precedenti
Situazione in cui si interagisce
Le informazioni che incorniciano il messaggio
16
I creatori del modello criticano anche l’idea del vuoto sociale che si crea nella
CMC , secondo loro questa convinzione nasce da una confusione tra identità
personale e identità sociali di cui i soggetti sono portatori. Se il contesto
dell’interazione mediata coinvolge gli utenti come singoli prevarrà l’identità
personale e viceversa. Le norme sociali sono parte di noi e anche nella CMC.
Esse sono presenti in noi.
17
La CMC necessita
di
TEMPO
Critica il modello sperimentale utilizzato dalla RSC. Secondo loro l’utilizzo del
contesto di laboratorio pone dei limiti alla CMC , soprattutto a livello temporale e
di prospettive future. Questi limiti portano i partecipanti al non impegno nella
ricerca di un modo efficacie di comunicare.
SOCIAL INFORMATION PROCESSION THEORY (SIP)
Secondo questo modello la mancanza di limiti
temporali e la presenza di una prospettiva
futura porta gli utenti a supplire agli svantaggi
della CMC.
Un altro elemento individuato nel modello è la
mancanza di motivazione, una conversazione fine a
se stessa non garantisce le condizioni per costruire
un contesto cooperativo che porti ad
un’intercomprensione.
18
Secondo questo modello la CMC va considerata come una modalità di
comunicazione iper-personale, più ricca e preferibile alla comunicazione
faccia a faccia. Queste caratteristiche si fondano su 4 elementi della
CMC.
HYPERPERSONAL MODEL
19
EMITTENTE: il suo scopo è creare un’immagine positiva di sé da mostrare al ricevente. La
CMC facilita una presentazione selettiva del sé . Questi sforzi per una presentazione
positiva del sé derivano da uno sforzo per stabilire cosa rivelare e cosa no di sé , c’è quindi
una coscienza più profonda del sé rispetto alla comunicazione faccia a faccia.
RICEVENTE: chi riceve il messaggio tende a categorizzare il suo interlocutore per
definirne l’identità, in mancanza di informazioni si utilizzano degli stereotipi.
CARATTERISTICHE DEL CANALE DI COMUNICAZIONE : l’assenza dei feedback non
verbali facilita la selezione dei segnali da far trapelare e il momento più opportuno
per farli trapelare.
ELEMENTI DI FEEDBACK: Ogni forma di feedback viene utilizzata per ricalibrare l’immagine
dell’altro che ci siamo costruiti . Una conferma dell’immagine che ci siamo costruiti porta
all’idealizzazione dell’altro.
20
La CMC è una comunicazione
iper-personale perché permette agli
interlocutori di avere una maggiore padronanza
sul processo di modulazione dei contenuti che
vogliono comunicare e sul processo di
autopresentazione.
21
Questa teoria si basa sul concetto
di situativa , si pone come punto
di partenza che le azioni del
soggetto non siano frutto di un
piano precostruito bensì
scaturiscono dall’incontro e
dall’adattamento di un soggetto
con i suoi scopi e un ambiente
che offre opportunità e vincoli.
Il modello punta a un cambio di
concezione:
concentrarsi sul
contesto in cui la
CMC ha luogo e
sugli effetti che il
contesto ha sul
modo in cui i
soggetti si
rappresentano
nell’interazione e
interpretano le
proprie azioni.
mirare a
comprendere
gli effetti
intrinsechi
della CMC
TEORIA DELL’AZIONE
SITUATA
22
Quest’idea si muove dal presupposto che la natura
del contesto non sia solo fisica ma concettuale . Esso
è un sistema simbolico che viene rielaborato dai
soggetti. Si evidenzia quindi il ruolo del contesto
comunicativo nella costruzione delle identità online.
Questo porta ad una cambio di concezione del
cyberspace, che da canale comunicativo in grado di
generare effetti diviene un vero e proprio spazio
sociale.
23
Questi due concetti sono fondamentali per comprendere come si
costruisca l’identità in un contesto di interazioni mediate.
CYBERSPACE E CYBERPLACE
24
CYBERSPACE
E’ una realtà caratterizzata
dalla presenza di due diversi
contesti
MATERIALE
ovvero la rete fisica ,
l’infrastruttura che ne
permette il funzionamento.
DIGITALE
ovvero gli artefatti digitali
presenti in rete a cui si vanno a
sommare gli effetti scaturiti
dalla loro interazione.
25
Il cyberspazio è quindi uno strumento a forma di rete che potenzia lo
spazio psicologico individuale , è uno spazio transizionale che estende il
mondo intrapsichico , è una zona intermedia tra il sé e ciò che è in parte sé
e in parte altro dal sé.
26
Sono luoghi del cyberspazio in cui le persone interagiscono facendo
esperienza di contesti all’interno dei quali iniziare interazioni e relazioni
che fanno riferimento a elementi identitari, questi sono contesti in cui
è facile selezionare cosa e in che quantità mettere in gioco del sé.
CYBERPLACE
27
Questi due concetti non sono in contrasto tra loro e non
rappresentano due diverse alternative . I due concetti si affiancano,
il concetto di Cyberplace nasce infatti dall’esigenza di rafforzare il
punto di vista psicosociale nelle relazioni mediate.
28
Questi concetti oltre a quelli di Cyberspace e Cyberplace sono
fondamentali per comprendere come si costruisca l’identità in
un contesto di interazioni mediate.
Sé, Identità, Soggetto,
Soggettività,
Intersoggettività enunciativa
29
Il Sé si definisce come un processo il cui scopo è regolare il dialogo
tra le posizioni (luogo occupato nello spazio del sistema
dell’identità) che lo compongono per garantire all’identità i
materiali che poi essa organizza in modo da permettere
all’individuo di agire in modo adeguato.
SÉ
30
L’identità è caratterizzata dalla pluralità e dalla fluidità;
essa viene resa stabile dal SÉ e dal SOGGETTO . Permette
all’individuo di percepire un senso di unità e coerenza in
modo da farlo sentire unico e indivisibile nonostante le
molteplici posizioni assunte. L’identità predominante in
una specifica situazione è la base delle nostre azioni e
intenzioni comunicative.
L’IDENTITA’
31
Il soggetto è ciò che sta al di sotto rispetto al SÉ e all’IDENTITA’ ,
la sorregge e gli garantisce una stabilità in termini progettuali . Ha
la funzione di gestire l’interazione comunicando in modo
consapevole e strategico. Il soggetto è ciò che appare al nostro
interlocutore durante l’interazione.
SOGGETTO
32
La Soggettività è il concretizzarsi dell’identità nell’interazione
tramite le azioni del soggetto , è un’emergenza dinamica che si
crea nell’incontro con l’altro.
SOGGETTIVITA’
33
L’intersoggetività enunciativa è il processo che presiede alla
formazione di un mondo condiviso all’interno del quale i soggetti
possono interagire in modo che venga garantito un giusto livello
di intercomprensione ( reciproco riconoscimento della
soggettività dell’interlocutore).
INTERSOGGETIVITA’
ENUNCIATIVA
34
L'identità si sviluppa grazie alle azioni che il soggetto compie durante le
interazioni con l'altro , la soggettività ovvero il farsi dell'identità
nell’interazione, si sviluppa grazie al contributo dell'interlocutore e del
contesto. Considerando le definizioni di sé , identità, soggetto e soggettività e
intersoggettività enunciativa e quelle di Cyberspace e Cyberplace , possiamo
dire che la rete assume le caratteristiche di un contesto in cui la fenomenologia
dell’identità è costretta a cercare nuove strade.
COME SI COSTRUISCE
L’IDENTITA’ NELLE
INTERAZIONI MEDIATE ?
35
Se non si manifesta a livello
patologico la dipendenza è
l’essenza delle relazioni
umane ed è del tutto
naturale.
Un altro concetto fondamentale è
quello di Dipendenza .La dipendenza è
definita come uno stato della mente e
originariamente anche del corpo che
sottende al movimento delle nostre
pulsioni verso una meta , è anche la
conferma che siamo in grado di legarci
agli altri e alle cose.
LA DIPENDENZA
36
se volessimo trovare un elemento comune che lega i costrutti cardine delle diverse definizioni
potremmo definirla come un disturbo del controllo degli impulsi , con riferimento
all’incapacità del soggetto di controllare le proprie azioni anche se cosciente che l’atto in
questione è dannoso per sé e per gli altri.
La dipendenza da internet è descritta come un fenomeno complesso in continua
evoluzione e privo di una definizione comune.
LA DIPENDENZA
DA INTERNET
(IAD)
37
Una dipendenza viene definita patologica quando l’essenza del vincolo che lega un
soggetto ad una sostanza o a un comportamento ha i caratteri della compulsività. La
condotta compulsiva si delinea come “fuori controllo” e porta ad una forte,
improvvisa e non procrastinabile spinta verso l’uso di una sostanza o all’attivazione
di un comportamento.
38
Con i criteri usati fino ad oggi il rischio sarebbe quello di generalizzare un
fenomeno complesso e diagnosticare questo disturbo a soggetti che non sono
pienamente dipendenti, soprattutto considerando che la vita di ognuno di noi è
diventata sempre più tecnologica e lo diventerà ancora di più in futuro questo
status di dipendenza dovrebbe essere diagnosticato alla maggior parte della
popolazione mondiale.
Diversi ricercatori negli anni hanno
proposto diversi criteri per la diagnosi di
questo disturbo ma anche in questo caso
non si è trovata una procedura comune e
validamente riconosciuta
39
Sono 5 le principali categorie in cui
viene divisa la dipendenza da
internet in base ai diversi
comportamenti compulsivi che
vengono messi in atto relativi ai
comportamenti e i contenuti fruiti.
Computer addiction : dipendenza da
videogiochi online .
Information overload: ricerca compulsiva
di informazioni online .
Net compulsions : dipendenza che
riguarda il gioco d’azzardo online , lo
shopping compulsivo, le aste …..
Cyber-relation addiction : dipendenza da
relazioni affettive e/o adultere nate online.
Cybersexual addiction : dipendenza da
siti per adulti , immagini e video
pornografici e frequentazione di chat
erotiche.
LE PRINCIPALI DIPENDENZE DA INTERNET
40
Un’altra delle dipendenze legate ad uno scorretto uso di internet è quella
relativa all’uso morboso e compulsivo dei Social network e dei Social
media . Prima di parlare però di questo argomento e degli effetti legati
a questo comportamento è necessario chiarire alcuni concetti e prendere
visione di alcuni dati per capire l’entità di questo fenomeno.
LA DIPENDENZA DA
SOCIAL NETWORK
41
Il termine social media, nato dal processo che ha portato alla modifica del
nostro modo di comunicare sul web , intende identificare una serie di siti
internet o applicazioni che permettono la condivisione online di contenuti di
diversa natura che vengono fruiti tramite dispositivi di diverso genere. I social
media sono quindi un gruppo di applicazioni internet basate sul web 2.0 che
consentono la creazione e la condivisione di contenuti generati dagli utenti.
Questa è la grande differenza con i media tradizionali.
SOCIAL MEDIA
42
I social network spesso confusi con i social media hanno sicuramente dei tratti in
comune con loro ma sono anche una loro sottocategoria. Come abbiamo detto i
Social media permettono la creazione e la condivisione di contenuti di vario tipo ,
i social network invece si concentrano sull’interazione e sulla relazione , lo scopo
di un social network è quello di mettere in contatto le persone , farle interagire
tramite discussioni confronti , scambi di opinioni.
SOCIAL NETWORK
43
Le caratteristiche di un social
network sono :
I social network sono come una piazza pubblica virtuale il cui scopo è quello
dell’interazione e della relazione tra gli utenti .
Creazione di un profilo
Creazione di una lista di contatti
Condivisione di contenuti con gli altri utenti
44
ESEMPI E DATI DI
UTILIZZO
Facebook ha 2,80 miliardi di utenti mensili attivi.
Con un miliardo di utenti attivi mensili, Instagram è uno
dei social network con il più alto livello di interazione.
Tiktok conta 689 milioni di utenti attivi in tutto il
mondo.
C'è un totale di 1.3 miliardi di account Twitter, ma solo
330 milioni sono utenti attivi.
45
Il numero di utenti delle piattaforme social nell’ultimo
anno è aumentato del 13%.
il numero totale di persone sui social a livello globale
si aggira intorno ai 4 miliardi.
Il tempo passato sui social nell’ultimo anno è
aumentato arrivando a 2 ore e 25 minuti al giorno.
6 piattaforme superano un miliardo di utenti attivi al
mese.
Circa 20 piattaforme hanno 300 milioni di utenti attivi al
mese.
46
Secondo alcuni studi i social
network avrebbero un effetto
sull’area del cervello coinvolta nei
meccanismi di ricompensa , la
stessa coinvolta nei meccanismi di
dipendenza dalle droghe.
I social network hanno molte
caratteristiche positive ma nascondono dei
rischi, soprattutto per gli adolescenti ,in
quanto il loro utilizzo influisce sulla
formazione dell’identità personale e sulla
loro autostima.
QUALI SONO I RISCHI DA
DIPENDENZA DA SOCIAL
NETWORK ?
47
La mancanza di
questi stimoli per i
soggetti di fascia
giovanile per cui è
importante essere
validati dai propri
pari può portare a
diversi problemi:
PROBLEMI
ALIMENTARI
SINDROME
DEPRESSIVA
DISTURBI
DELLA
PROPRIA
IMMAGINE
CORPOREA
ANSIA
SOCIALE
DISTURBI
DELL’UMORE
PROBLEMI
D’ANSIA
48
Dopo aver visto le problematiche generali legate alla
dipendenza da social network, analizziamo più nel
dettaglio quelle che possono essere le conseguenze
psicosociali:
• Cyberbullismo e Flaming .
• Fear Of Better Option (F.O.B.O).
• Fear Of Missing Out (F.O.M.O).
QUALI SONO LE CONSEGUENZE
PSICOSOCIALI ??
49
Uno dei rischi psicosociali della dipendenza da social network è il
Cyberbullismo , un fenomeno prevalente tra i giovani. Il termine
cyberbullismo identifica episodi di violenza perpetrati tramite il web. La
molestia può assumere diverse forme , da semplici messaggi di insulti a dei
furti di identità virtuali tramite la pubblicazioni di foto imbarazzanti o
informazioni personali , fino alla creazione di pagine personali senza che il
diretto interessato ne sia informato.
CYBERBULLISMO
50
Un fenomeno legato al Cyberbullismo è il Flaming , ovvero
l’esplosione improvvisa (fiammata) di una discussione
tramite pesanti insulti personali.
Questo fenomeno nasce dal fatto che i Cyberbulli protetti
dietro al loro schermo si sentono liberi dalle costrizioni
sociali e dal biasimo dei loro interlocutori.
IL FLAMING
51
L’aggressività espressa sul web non incontra il limite della percezione concreta del
dolore o della sofferenza di chi ne è vittima ed è inoltre libera dalla responsabilità
per chi effettua la violenza in quanto protetto dell’anonimato del web. Questi
comportamenti inoltre trovano spesso riscontro nella vita reale.
Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni hanno subito
episodi di bullismo
l’85% di loro che utilizzano regolarmente uno smartphone
il 22,2% dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo.
4 adolescenti su 10 percepiscono la violenza in rete come
estremamente pericolosa
52
La F.O.B.O si definisce come una sindrome ansiosa che porta a restare in attesa
di qualcosa di migliore , si basa sulla percezione che esista un’opzione più
conveniente o vantaggiosa. Può anche essere definita come la preservazione di
un margine di scelta che porta un rallentamento del processo decisionale o il
ritardarsi di una decisone all’infinito.
F.O.B.O.
53
Nell’arco della vita la
F.O.B.O cresce
lentamente nel
primo trentennio
per poi toccare il suo
massimo nel
decennio successivo
e infine torna a
decrescere nel resto
della vita.
L’acronimo F.O.B.O significa Fear of Better Option ,ovvero paura di un’opzione
migliore. La F.O.B.O si lega a un bisogno innato , quello di ottimizzare le risorse e gli
sforzi. Non c’è nulla di male nel sperare che ci sia un’opzione migliore o nel credere
di meritare di meglio. La F.O.B.O diventa però patologica nel momento in cui non si
cerca un’opzione migliore ma si spera che questa cada dal cielo per miracolo,
continuando a posticipare una decisione.
da 0 a 5
anni
da 6 a
12 anni
da 13 a
19 anni
da 20 a
30 anni
da 31 a
40 anni
da 41
anni in
su
54
La F.O.M.O si definisce come un senso d’ansia causato dalla
percezione , intensificata dai social network, che gli altri vivano
esperienze più gratificanti delle nostre , è una pressione sociale
causata dalla consapevolezza che resteremo esclusi da
un’esperienza collettiva memorabile. L’acronimo F.O.M.O significa
infatti Fear Of Missing Out , cioè paura di essere tagliati fuori.
FEAR OF MISSING OUT (F.O.M.O.)
55
In questo fenomeno la percezione ha un ruolo importante, la nostra percezione
del valore di una cosa nasce dalle nostre idee sommata alle influenze del mondo
esterno ( amici, famiglia, social network). La F.O.M.O è quindi l’aspirazione , la
ricerca di qualcosa che possa migliorare la propria situazione , basata sulla
percezione che abbiamo delle cose o delle esperienze. Il distacco tra ciò che
pensiamo di poter ottenere e ciò che otterremo nella realtà è chiamata
asimmetria informativa ed è una componente intrinseca della F.O.M.O.
56
da 0 a 5
anni
da 6 a 12
anni
da 13 a 19
anni
da 20 a 30
anni
da 31 a 40
anni da 41 anni
in su
La F.O.M.O. è un tratto biologico intrinseco dell’essere umano
legato al desiderio di inclusione , desiderio radicato nella biologia
umana dall’inizio dei tempi. Nell’arco della vita la F.O.M.O cresce
lentamente nel primo trentennio per calare nel decennio successivo
e infine torna a crescere nel resto della vita .
57
La maggior parte delle ricerche svolte sulla F.O.M.O. tende a generalizzare
collegando la F.O.M.O. e l’utilizzo dei social media e social network ad un
malessere psicologico. Non si considera però che diversi tipi di comportamenti
online posso causare diversi effetti non per forza negativi.
Un altro aspetto da considerare è il consumo di contenuti sui social che sono stati
creati da SOCIAL MEDIA INFLUENCER (SMI) , i social media influencer infatti sono
importanti per il loro ruolo parasociale , i consumatori si relazionano con loro come
amici intimi.
Bisogna inoltre considerare il modello di Assorbimento-Dipendenza dell'Adorazione
delle Celebrità, i soggetti che soffrono di alcune mancanze psicologiche tendono ad
utilizzare le celebrità come modello di riferimento per supplire alle loro mancanze.
Questa loro relazione con le celebrità serve per aumentare il proprio self concept ed a
crearsi un'identità più stabile.
F.O.M.O. E FELICITA’
58
Se si applica il modello Assorbimento-Dipendenza dell'Adorazione delle Celebrità
alla F.O.M.O. e agli SMI , si può considerare che per i soggetti che soffrono di
F.O.M.O. gli SMI hanno la funzione di soddisfare alcune loro mancanze provocando
così un miglioramento del benessere psicologico. Secondo lo studio condotto da
Jung Ah Lee, Laura F. Bright e Matthew S. Eastin. ‘’ Fear of Missing Out and
Consumer Happiness on Instagram: A Serial Mediation of Social Media Influencer-
Related Activities.’’ il consumo di contenuti prodotti dagli SMI ha la funzione di
soddisfare alcuni bisogni psicologici come le esigenze sociali ( tramite la relazione
che l'utente ha con gli SMI ) le esigenze di autorealizzazione ( tramite il confronto
con gli SMI l'utente si sente spronato a migliorare se stesso ) e le esigenze
informative di diverso tipo.... Andando così ad influenzare in modo positivo
diversi aspetti della vita dell'utente. Gli SMI possano essere l'anello che congiunge
la F.O.M.O. e la felicità.
59
Una precedente ricerca ha osservato
che altre attività associate ad un
utilizzo problematico della tecnologia
digitale influenza il modo in cui
l'individuo si avvicina alla propria
sicurezza online e alla sicurezza
all'interno del luogo di lavoro. Questa
ricerca ha dimostrato che la Fomo si
presenta come un ulteriore predittore
dell'ISA, oltre quelli demografici e a
quelli legati ai tratti della personalità
Lo studio condotto da Lee Hadlington,
Jens Binder and Natalia Stanulewicz
‘’ Fear of Missing Out Predicts Employee
Information Security Awareness Above
Personality Traits,Age, and Gender’’ trova
un collegamento tra F.O.M.O. e
l’INTERNET SECURITY AWARNESS (ISA)
ovvero la consapevolezza della sicurezza
delle informazioni. La F.O.M.O. è stata
collegata alle persone che hanno una
maggior propensione a condividere
informazioni personali online nella vita
privata, che potrebbero includere anche
aspetti delle informazioni sensibili della
società, comprese password e nomi
utente.
F.O.M.O. & INTERNET SECURITY
AWERNESS (ISA)
60
Chi soffre di F.O.M.O. tende a riempire la mancanza di esperienze nella vita offline
con una maggiore ricerca di esperienza on line , questo li porta ad avere un diverso
concetto di sicurezza nei loro comportamenti . Essendo abituati ad esprimere le
proprie idee online e a condividere informazioni personali sui social , questi
soggetti hanno un più basso livello di ISA. Nella aziende questo è un potenziale
rischio in quanto chi soffre di F.O.M.O. ed ha un basso livello di ISA non considera il
rischio di attacchi informatici o di fughe di notizie e dati sensibili in quanto essi si
sentono protetti da firewall e dagli antivirus della rete dell’azienda che li porta a
considerarla più affidabile della rete utilizzata nella propria casa e quindi ad
abbassare la consapevolezza del rischio.
61
La F.O.M.O scatenata dalla mancanza di
esperienze di vita mentre gli altri le vivono
porta chi ne soffre ad utilizzare i social in modo
ossessivo e morboso nella paura di perdersi
qualcosa ,è stata inoltre dimostrata una
relazione tra chi usa ad alte frequenze i social e
chi soffre di OSA.
Lo studio condotto da Wenjie Duan, Chen He e Xiaoqing Tang ‘’Relationships
among Fear of Missing Out, Strategic Self-Presentation, and Online Social
Anxiety’’ cerca di dimostrare la relazione tra F.O.M.O. , disturbo da ansia sociale
on line (osa), autorappresentazione positiva e autorappresentazione onesta
FOMO & ANSIA
SOCIALE ONLINE (OSA)
62
Nell'autorappresentazione on line gli utenti tendono ad
autorappresentarsi in modo strategico e "selezionato" avendo la
possibilità di selezionare quali tratti di se mostrare e quali no. Le persone
che soffrono di F.O.M.O. sono infatti più propensi a mostrarsi con
un'autorappresentazione positiva piuttosto che una onesta , per
soddisfare i propri bisogni di attirare nuovi connessioni sociali e il bisogno
di riconoscimento da parte dei propri pari, soddisfacendo così la loro
mancanza di relazioni sociali.
63
Allo stesso modo è stato dimostrato che il disturbo da OSA può
essere alleviato se si ottiene riconoscimento e approvazione
sociale. La F.O.M.O. porta alla ricerca di espansione della
propria rete sociale tramite un'autorappresentazione positiva.
La necessità di approvazione di questa autorappresentazione
porta di conseguenza al disturbo da OSA.
Un'autorappresentazione onesta al contrario ,
aiuterebbe a creare relazioni sociali più stabili e
vere ed eviterebbe l'influenza negativa della
F.O.M.O. sul disturbo da OSA.
64
BIBLIOGRAFIA & SITOGRAFIA
• Psicopatologia web-mediata: Dipendenza da internet e nuovi fenomeni
dissociativi Federico Tonioni. c.1 pp. 7-9 c.2 pp 22-26 c.3 pp 57-62.
• Storia dei media digitali, rivoluzione e continuità Gabriele Balbi Paolo Magaudda. C.3 pp
44-76
• C. GALIMBERTI, Segui il coniglio bianco, in E. Marta-C. Regalia, Identità in relazione. Le
sfide odierne dell’essere adulto, McGraw Hill. Pp 73-90/107-114
• Fear of Missing Out Predicts Employee Information Security Awareness Above
Personality Traits,Age, and Gender ,Lee Hadlington, Jens Binder and Natalia Stanulewicz.
• Fomo Sapiens. Impara a decidere senza farti travolgere da un mondo pieno di scelte
possibili ,Patrick Mcginnis.
• Fear of Missing Out and Consumer Happiness on Instagram: A Serial Mediation of Social
Media Influencer-Related Activities. Jung Ah Lee,Laura F. Bright and Matthew S. Eastin.
• Why Do People Browse and Post on WeChat Moments?Relationships among Fear of
Missing Out, Strategic Self-Presentation, and Online Social Anxiety Wenjie Duan, Chen
He and Xiaoqing Tang.
• http://docenti.unimc.it/francesca.arienzo/teaching/2014/13767/files/lezioni-del-
corso/%234.%20socialmedia%20e%20socialnetwork.pdf 15/06/2021
• https://www.istitutopsicoterapie.com/il-lato-oscuro-dei-social-network/ 16/06/2021
• https://wearesocial.com/it/blog/2021/01/digital-2021-i-dati-globali 15/06/2021 65

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Effetti psicosociali della dipendenza da social network

  • 1. 0 UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE Sede di Milano Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Linguaggi dei media profilo pubblicità Effetti psicosociali della dipendenza da social network Relatore: Prof. Carlo Galimberti Correlatore: Prof. Antonio Bova Elaborato finale di: Magistrelli Luca N. Matricola: 4708328 Anno accademico 2020/2021
  • 3. INDICE 2 1 Introduzione 3 2 Il contesto :l’era digitale 4 2.1 La Digitalizzazione 2.2Internet 2.3I cambiamenti socio culturali 3 La comunicazione mediata da computer 12 3.1 Reduced social cues model 3.2 Social identity de-individuation model 3.3 Social information procession theory 3.4 Hyperpersonal model 3.5 Teoria dell’azione situata 4 Cyberspace & Cyberplace 24 5 Sé , Identità , Soggetto , Soggettività, Intersoggettività enunciativa 29 5.1 L’identità nelle interazioni mediate 6 La dipendenza 36 7 La dipendenza da Internet 37 7.1 La dipendenza da social network 7.2 Social media & Social network 7.3 I rischi della dipendenza da social Network 8 Le conseguenze psicosociali 49 8.1 Cyberbullismo & Flaming 8.2 Fear Of Better Option 8.3 Fear Of Missin Out
  • 4. L'obbiettivo di questa tesi è quello di trattare quali siano i principali rischi psicosociali derivanti dalla dipendenza da social network. per farlo però è prima necessario chiarire il contesto in cui questo avviene ed alcuni concetti fondamentali. INTRODUZIONE 3
  • 5. L’evoluzione digitale ha come scopo finale la relazione tra esseri umani tramite la condivisione di informazioni principalmente sotto forma di immagini e coinvolgendo allo stesso tempo l’aspetto interpersonale ed intrapsichico. L’era digitale si è instaurata nelle nostre esistenze sotto forma di evoluzione , la realtà digitale infatti è il frutto di un processo evolutivo silenzioso legato alla naturalità dell’esistenza. Si tratta di un cambiamento graduale diluito nel tempo. IL CONTESTO: L’ERA DIGITALE 4
  • 6. BINARIZZAZIONE I contenuti sono digitalizzati tramite stringhe di numeri composte da 1 e 0 NUMERIZZAZIONE conversione in cifre di contenuti espressi prima tramite altri linguaggi L’evoluzione digitale è il risultato della DIGITALIZZAZIONE La digitalizzazione è un macro-processo che consiste in : 5
  • 7. MANIPOLAZIONE I contenuti vengono modificati più facilmente CONSERVAZIONE I contenuti vengono conservati più facilmente SMATERIALIZZAZIONE I contenuti vengono smaterializzati COMPRESSIONE I contenuti vengono compressi La Numerizzazione e la Binarizzazione porta a poter trattare tutte le forme di comunicazione allo stesso modo e questo provoca : 6
  • 8. LO SVILUPPO Nasce dal progetto militare Arpanet , si trasforma poi gradualmente in un fenomeno globale attraversando diverse tappe: INTERNET MILITARE INTERNET ACCADEMICO SCIENTIFICO INTERNET CONTROCULTURALE INTERNET COME SERVIZIO PUBBLICO INTERNET COMMERCIALE INTERNET SOCIALE Uno dei fattori fondamentali per l’evoluzione digitale è stato l’avvento di INTERNET 7
  • 9. CARATTERISTICHE Unisce diverse tecnologie , è una rete di reti che collega piccoli network a livello globale È composto da vecchie e nuove infrastrutture Mette in contatto reti disomogenee grazie a protocolli comuni che collegano hardware e software differenti Collega i computer tramite il web Ha implicazioni politiche , i governi lo utilizzano come risorsa per la democrazia , per l’interscambio commerciale e per esercitare forme di controllo sui cittadini È un mezzo di comunicazione, ha una natura sociale che ha diffuso nuove forme di relazioni tra esseri umani ( comunità virtuali , social media …) È un medium commerciale e finanziario 8
  • 10. I CAMBIAMENTI SOCIOCULTURALI L’essenza dell’evoluzione digitale sono i cambiamenti socioculturali che hanno avuto origine da essa. Il sociologo McLuhan negli anni sessanta iniziò a interessarsi alla possibile relazione tra: SOCIETA’ PROGRESSO TECNOLOGICO 9
  • 11. Per indagare questa relazione utilizza il concetto di Determinismo tecnologico Questo concetto considera i cambiamenti delle tecnologie nel campo delle comunicazioni per la loro pervasività come la principale causa di trasformazione del tessuto sociale portando a un’evoluzione della cultura e della struttura mentale delle persone. 10
  • 12. Queste evoluzioni ci hanno portato a vivere in quello che viene definito il VILLAGGIO GLOBALE È un piccolo mondo che si può esplorare facilmente come un villaggio ma che allo stesso tempo non ha confini. In questo villaggio siamo costantemente immersi nelle relazioni sociali rimanendo al sicuro dietro al nostro schermo e con la possibilità di sviluppare infinite relazioni le quali aumentando di quantità diminuiscono di qualità. è un luogo in cui comunicare in modo diffuso e immediato entrando in una comunità decentralizzata e globale. Lo spazio e il tempo nel villaggio globale si restringono disegnando una differente cornice del reale. 11
  • 13. In questo contesto comunicativo guadagna importanza la COMUNICAZIONE MEDIATA DA COMPUTER (CMC) la comunicazione mediata da computer pasa dall’essere una barriera per l’espressione del sé a un laboratorio di formazione dell’identità che permette di esplorare e mostrare in modo consapevole aspetti personali normalmente esclusi dalle comunicazioni non mediate dal computer. 12
  • 14. REDUCED SOCIAL CUES MODEL (RSC) SOCIAL IDENTITY DE-INDIVIDUATION MODEL (SIDE) SOCIAL INFORMATION PROCESSION THEORY (SIP) HYPERPERSONAL MODEL TEORIA DELL’AZIONE SITUATA LE PRINCIPALI TEORIE SULLA COMUNICAZIONE MEDIATA DA COMPUTER (CMC): 13
  • 15. Modello elaborato da Sproull e Kiesler basato sul concetto di Social presence, ovvero la presenza sociale, l’essere parte di un ambiente. Secondo questo modello più il medium utilizzato dispone di una buona ricchezza informativa (quantità di informazioni trasmesse nel tempo) più gli utenti sperimenteranno un alto livello di presenza sociale. Secondo questo modello le caratteristiche della CMC sono : Esigenza di risposte rapide Indeboliscono l’influenza sociale Non rispettano le gerarchie verticali Gli utenti sono più disinibiti Non presentano feedback non verbali REDUCED SOCIAL CUES MODEL (RSC) 14
  • 16. Questo porta ad un ambiente comunicativo povero dove gli utenti sperimentano una bassa presenza sociale e di conseguenza un’assenza di regole. Il contesto in cui avviene la CMC è privo di segnali sociali , è un contesto in cui l’identità dei soggetti tende a scomparire. I soggetti liberi da norme sociali si esprimono in modo più libero, inoltre l’assenza di queste norme porta una status equalization , una mancanza di gerarchie. 15
  • 17. Il modello elaborato da Lea e Spears critica il modello precedente e pone come punto fondamentale una critica alla social presence , esprimendo come la capacità di un mezzo di comunicazione di trasmettere informazioni non è legato alla larghezza della banda. Secondo loro anche in assenza dei segnali non verbali è possibile ottenere informazioni sull’interlocutore tramite : SOCIAL IDENTITY DE-INDIVIDUATION MODEL (SIDE) Interazioni precedenti Situazione in cui si interagisce Le informazioni che incorniciano il messaggio 16
  • 18. I creatori del modello criticano anche l’idea del vuoto sociale che si crea nella CMC , secondo loro questa convinzione nasce da una confusione tra identità personale e identità sociali di cui i soggetti sono portatori. Se il contesto dell’interazione mediata coinvolge gli utenti come singoli prevarrà l’identità personale e viceversa. Le norme sociali sono parte di noi e anche nella CMC. Esse sono presenti in noi. 17
  • 19. La CMC necessita di TEMPO Critica il modello sperimentale utilizzato dalla RSC. Secondo loro l’utilizzo del contesto di laboratorio pone dei limiti alla CMC , soprattutto a livello temporale e di prospettive future. Questi limiti portano i partecipanti al non impegno nella ricerca di un modo efficacie di comunicare. SOCIAL INFORMATION PROCESSION THEORY (SIP) Secondo questo modello la mancanza di limiti temporali e la presenza di una prospettiva futura porta gli utenti a supplire agli svantaggi della CMC. Un altro elemento individuato nel modello è la mancanza di motivazione, una conversazione fine a se stessa non garantisce le condizioni per costruire un contesto cooperativo che porti ad un’intercomprensione. 18
  • 20. Secondo questo modello la CMC va considerata come una modalità di comunicazione iper-personale, più ricca e preferibile alla comunicazione faccia a faccia. Queste caratteristiche si fondano su 4 elementi della CMC. HYPERPERSONAL MODEL 19
  • 21. EMITTENTE: il suo scopo è creare un’immagine positiva di sé da mostrare al ricevente. La CMC facilita una presentazione selettiva del sé . Questi sforzi per una presentazione positiva del sé derivano da uno sforzo per stabilire cosa rivelare e cosa no di sé , c’è quindi una coscienza più profonda del sé rispetto alla comunicazione faccia a faccia. RICEVENTE: chi riceve il messaggio tende a categorizzare il suo interlocutore per definirne l’identità, in mancanza di informazioni si utilizzano degli stereotipi. CARATTERISTICHE DEL CANALE DI COMUNICAZIONE : l’assenza dei feedback non verbali facilita la selezione dei segnali da far trapelare e il momento più opportuno per farli trapelare. ELEMENTI DI FEEDBACK: Ogni forma di feedback viene utilizzata per ricalibrare l’immagine dell’altro che ci siamo costruiti . Una conferma dell’immagine che ci siamo costruiti porta all’idealizzazione dell’altro. 20
  • 22. La CMC è una comunicazione iper-personale perché permette agli interlocutori di avere una maggiore padronanza sul processo di modulazione dei contenuti che vogliono comunicare e sul processo di autopresentazione. 21
  • 23. Questa teoria si basa sul concetto di situativa , si pone come punto di partenza che le azioni del soggetto non siano frutto di un piano precostruito bensì scaturiscono dall’incontro e dall’adattamento di un soggetto con i suoi scopi e un ambiente che offre opportunità e vincoli. Il modello punta a un cambio di concezione: concentrarsi sul contesto in cui la CMC ha luogo e sugli effetti che il contesto ha sul modo in cui i soggetti si rappresentano nell’interazione e interpretano le proprie azioni. mirare a comprendere gli effetti intrinsechi della CMC TEORIA DELL’AZIONE SITUATA 22
  • 24. Quest’idea si muove dal presupposto che la natura del contesto non sia solo fisica ma concettuale . Esso è un sistema simbolico che viene rielaborato dai soggetti. Si evidenzia quindi il ruolo del contesto comunicativo nella costruzione delle identità online. Questo porta ad una cambio di concezione del cyberspace, che da canale comunicativo in grado di generare effetti diviene un vero e proprio spazio sociale. 23
  • 25. Questi due concetti sono fondamentali per comprendere come si costruisca l’identità in un contesto di interazioni mediate. CYBERSPACE E CYBERPLACE 24
  • 26. CYBERSPACE E’ una realtà caratterizzata dalla presenza di due diversi contesti MATERIALE ovvero la rete fisica , l’infrastruttura che ne permette il funzionamento. DIGITALE ovvero gli artefatti digitali presenti in rete a cui si vanno a sommare gli effetti scaturiti dalla loro interazione. 25
  • 27. Il cyberspazio è quindi uno strumento a forma di rete che potenzia lo spazio psicologico individuale , è uno spazio transizionale che estende il mondo intrapsichico , è una zona intermedia tra il sé e ciò che è in parte sé e in parte altro dal sé. 26
  • 28. Sono luoghi del cyberspazio in cui le persone interagiscono facendo esperienza di contesti all’interno dei quali iniziare interazioni e relazioni che fanno riferimento a elementi identitari, questi sono contesti in cui è facile selezionare cosa e in che quantità mettere in gioco del sé. CYBERPLACE 27
  • 29. Questi due concetti non sono in contrasto tra loro e non rappresentano due diverse alternative . I due concetti si affiancano, il concetto di Cyberplace nasce infatti dall’esigenza di rafforzare il punto di vista psicosociale nelle relazioni mediate. 28
  • 30. Questi concetti oltre a quelli di Cyberspace e Cyberplace sono fondamentali per comprendere come si costruisca l’identità in un contesto di interazioni mediate. Sé, Identità, Soggetto, Soggettività, Intersoggettività enunciativa 29
  • 31. Il Sé si definisce come un processo il cui scopo è regolare il dialogo tra le posizioni (luogo occupato nello spazio del sistema dell’identità) che lo compongono per garantire all’identità i materiali che poi essa organizza in modo da permettere all’individuo di agire in modo adeguato. SÉ 30
  • 32. L’identità è caratterizzata dalla pluralità e dalla fluidità; essa viene resa stabile dal SÉ e dal SOGGETTO . Permette all’individuo di percepire un senso di unità e coerenza in modo da farlo sentire unico e indivisibile nonostante le molteplici posizioni assunte. L’identità predominante in una specifica situazione è la base delle nostre azioni e intenzioni comunicative. L’IDENTITA’ 31
  • 33. Il soggetto è ciò che sta al di sotto rispetto al SÉ e all’IDENTITA’ , la sorregge e gli garantisce una stabilità in termini progettuali . Ha la funzione di gestire l’interazione comunicando in modo consapevole e strategico. Il soggetto è ciò che appare al nostro interlocutore durante l’interazione. SOGGETTO 32
  • 34. La Soggettività è il concretizzarsi dell’identità nell’interazione tramite le azioni del soggetto , è un’emergenza dinamica che si crea nell’incontro con l’altro. SOGGETTIVITA’ 33
  • 35. L’intersoggetività enunciativa è il processo che presiede alla formazione di un mondo condiviso all’interno del quale i soggetti possono interagire in modo che venga garantito un giusto livello di intercomprensione ( reciproco riconoscimento della soggettività dell’interlocutore). INTERSOGGETIVITA’ ENUNCIATIVA 34
  • 36. L'identità si sviluppa grazie alle azioni che il soggetto compie durante le interazioni con l'altro , la soggettività ovvero il farsi dell'identità nell’interazione, si sviluppa grazie al contributo dell'interlocutore e del contesto. Considerando le definizioni di sé , identità, soggetto e soggettività e intersoggettività enunciativa e quelle di Cyberspace e Cyberplace , possiamo dire che la rete assume le caratteristiche di un contesto in cui la fenomenologia dell’identità è costretta a cercare nuove strade. COME SI COSTRUISCE L’IDENTITA’ NELLE INTERAZIONI MEDIATE ? 35
  • 37. Se non si manifesta a livello patologico la dipendenza è l’essenza delle relazioni umane ed è del tutto naturale. Un altro concetto fondamentale è quello di Dipendenza .La dipendenza è definita come uno stato della mente e originariamente anche del corpo che sottende al movimento delle nostre pulsioni verso una meta , è anche la conferma che siamo in grado di legarci agli altri e alle cose. LA DIPENDENZA 36
  • 38. se volessimo trovare un elemento comune che lega i costrutti cardine delle diverse definizioni potremmo definirla come un disturbo del controllo degli impulsi , con riferimento all’incapacità del soggetto di controllare le proprie azioni anche se cosciente che l’atto in questione è dannoso per sé e per gli altri. La dipendenza da internet è descritta come un fenomeno complesso in continua evoluzione e privo di una definizione comune. LA DIPENDENZA DA INTERNET (IAD) 37
  • 39. Una dipendenza viene definita patologica quando l’essenza del vincolo che lega un soggetto ad una sostanza o a un comportamento ha i caratteri della compulsività. La condotta compulsiva si delinea come “fuori controllo” e porta ad una forte, improvvisa e non procrastinabile spinta verso l’uso di una sostanza o all’attivazione di un comportamento. 38
  • 40. Con i criteri usati fino ad oggi il rischio sarebbe quello di generalizzare un fenomeno complesso e diagnosticare questo disturbo a soggetti che non sono pienamente dipendenti, soprattutto considerando che la vita di ognuno di noi è diventata sempre più tecnologica e lo diventerà ancora di più in futuro questo status di dipendenza dovrebbe essere diagnosticato alla maggior parte della popolazione mondiale. Diversi ricercatori negli anni hanno proposto diversi criteri per la diagnosi di questo disturbo ma anche in questo caso non si è trovata una procedura comune e validamente riconosciuta 39
  • 41. Sono 5 le principali categorie in cui viene divisa la dipendenza da internet in base ai diversi comportamenti compulsivi che vengono messi in atto relativi ai comportamenti e i contenuti fruiti. Computer addiction : dipendenza da videogiochi online . Information overload: ricerca compulsiva di informazioni online . Net compulsions : dipendenza che riguarda il gioco d’azzardo online , lo shopping compulsivo, le aste ….. Cyber-relation addiction : dipendenza da relazioni affettive e/o adultere nate online. Cybersexual addiction : dipendenza da siti per adulti , immagini e video pornografici e frequentazione di chat erotiche. LE PRINCIPALI DIPENDENZE DA INTERNET 40
  • 42. Un’altra delle dipendenze legate ad uno scorretto uso di internet è quella relativa all’uso morboso e compulsivo dei Social network e dei Social media . Prima di parlare però di questo argomento e degli effetti legati a questo comportamento è necessario chiarire alcuni concetti e prendere visione di alcuni dati per capire l’entità di questo fenomeno. LA DIPENDENZA DA SOCIAL NETWORK 41
  • 43. Il termine social media, nato dal processo che ha portato alla modifica del nostro modo di comunicare sul web , intende identificare una serie di siti internet o applicazioni che permettono la condivisione online di contenuti di diversa natura che vengono fruiti tramite dispositivi di diverso genere. I social media sono quindi un gruppo di applicazioni internet basate sul web 2.0 che consentono la creazione e la condivisione di contenuti generati dagli utenti. Questa è la grande differenza con i media tradizionali. SOCIAL MEDIA 42
  • 44. I social network spesso confusi con i social media hanno sicuramente dei tratti in comune con loro ma sono anche una loro sottocategoria. Come abbiamo detto i Social media permettono la creazione e la condivisione di contenuti di vario tipo , i social network invece si concentrano sull’interazione e sulla relazione , lo scopo di un social network è quello di mettere in contatto le persone , farle interagire tramite discussioni confronti , scambi di opinioni. SOCIAL NETWORK 43
  • 45. Le caratteristiche di un social network sono : I social network sono come una piazza pubblica virtuale il cui scopo è quello dell’interazione e della relazione tra gli utenti . Creazione di un profilo Creazione di una lista di contatti Condivisione di contenuti con gli altri utenti 44
  • 46. ESEMPI E DATI DI UTILIZZO Facebook ha 2,80 miliardi di utenti mensili attivi. Con un miliardo di utenti attivi mensili, Instagram è uno dei social network con il più alto livello di interazione. Tiktok conta 689 milioni di utenti attivi in tutto il mondo. C'è un totale di 1.3 miliardi di account Twitter, ma solo 330 milioni sono utenti attivi. 45
  • 47. Il numero di utenti delle piattaforme social nell’ultimo anno è aumentato del 13%. il numero totale di persone sui social a livello globale si aggira intorno ai 4 miliardi. Il tempo passato sui social nell’ultimo anno è aumentato arrivando a 2 ore e 25 minuti al giorno. 6 piattaforme superano un miliardo di utenti attivi al mese. Circa 20 piattaforme hanno 300 milioni di utenti attivi al mese. 46
  • 48. Secondo alcuni studi i social network avrebbero un effetto sull’area del cervello coinvolta nei meccanismi di ricompensa , la stessa coinvolta nei meccanismi di dipendenza dalle droghe. I social network hanno molte caratteristiche positive ma nascondono dei rischi, soprattutto per gli adolescenti ,in quanto il loro utilizzo influisce sulla formazione dell’identità personale e sulla loro autostima. QUALI SONO I RISCHI DA DIPENDENZA DA SOCIAL NETWORK ? 47
  • 49. La mancanza di questi stimoli per i soggetti di fascia giovanile per cui è importante essere validati dai propri pari può portare a diversi problemi: PROBLEMI ALIMENTARI SINDROME DEPRESSIVA DISTURBI DELLA PROPRIA IMMAGINE CORPOREA ANSIA SOCIALE DISTURBI DELL’UMORE PROBLEMI D’ANSIA 48
  • 50. Dopo aver visto le problematiche generali legate alla dipendenza da social network, analizziamo più nel dettaglio quelle che possono essere le conseguenze psicosociali: • Cyberbullismo e Flaming . • Fear Of Better Option (F.O.B.O). • Fear Of Missing Out (F.O.M.O). QUALI SONO LE CONSEGUENZE PSICOSOCIALI ?? 49
  • 51. Uno dei rischi psicosociali della dipendenza da social network è il Cyberbullismo , un fenomeno prevalente tra i giovani. Il termine cyberbullismo identifica episodi di violenza perpetrati tramite il web. La molestia può assumere diverse forme , da semplici messaggi di insulti a dei furti di identità virtuali tramite la pubblicazioni di foto imbarazzanti o informazioni personali , fino alla creazione di pagine personali senza che il diretto interessato ne sia informato. CYBERBULLISMO 50
  • 52. Un fenomeno legato al Cyberbullismo è il Flaming , ovvero l’esplosione improvvisa (fiammata) di una discussione tramite pesanti insulti personali. Questo fenomeno nasce dal fatto che i Cyberbulli protetti dietro al loro schermo si sentono liberi dalle costrizioni sociali e dal biasimo dei loro interlocutori. IL FLAMING 51
  • 53. L’aggressività espressa sul web non incontra il limite della percezione concreta del dolore o della sofferenza di chi ne è vittima ed è inoltre libera dalla responsabilità per chi effettua la violenza in quanto protetto dell’anonimato del web. Questi comportamenti inoltre trovano spesso riscontro nella vita reale. Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni hanno subito episodi di bullismo l’85% di loro che utilizzano regolarmente uno smartphone il 22,2% dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo. 4 adolescenti su 10 percepiscono la violenza in rete come estremamente pericolosa 52
  • 54. La F.O.B.O si definisce come una sindrome ansiosa che porta a restare in attesa di qualcosa di migliore , si basa sulla percezione che esista un’opzione più conveniente o vantaggiosa. Può anche essere definita come la preservazione di un margine di scelta che porta un rallentamento del processo decisionale o il ritardarsi di una decisone all’infinito. F.O.B.O. 53
  • 55. Nell’arco della vita la F.O.B.O cresce lentamente nel primo trentennio per poi toccare il suo massimo nel decennio successivo e infine torna a decrescere nel resto della vita. L’acronimo F.O.B.O significa Fear of Better Option ,ovvero paura di un’opzione migliore. La F.O.B.O si lega a un bisogno innato , quello di ottimizzare le risorse e gli sforzi. Non c’è nulla di male nel sperare che ci sia un’opzione migliore o nel credere di meritare di meglio. La F.O.B.O diventa però patologica nel momento in cui non si cerca un’opzione migliore ma si spera che questa cada dal cielo per miracolo, continuando a posticipare una decisione. da 0 a 5 anni da 6 a 12 anni da 13 a 19 anni da 20 a 30 anni da 31 a 40 anni da 41 anni in su 54
  • 56. La F.O.M.O si definisce come un senso d’ansia causato dalla percezione , intensificata dai social network, che gli altri vivano esperienze più gratificanti delle nostre , è una pressione sociale causata dalla consapevolezza che resteremo esclusi da un’esperienza collettiva memorabile. L’acronimo F.O.M.O significa infatti Fear Of Missing Out , cioè paura di essere tagliati fuori. FEAR OF MISSING OUT (F.O.M.O.) 55
  • 57. In questo fenomeno la percezione ha un ruolo importante, la nostra percezione del valore di una cosa nasce dalle nostre idee sommata alle influenze del mondo esterno ( amici, famiglia, social network). La F.O.M.O è quindi l’aspirazione , la ricerca di qualcosa che possa migliorare la propria situazione , basata sulla percezione che abbiamo delle cose o delle esperienze. Il distacco tra ciò che pensiamo di poter ottenere e ciò che otterremo nella realtà è chiamata asimmetria informativa ed è una componente intrinseca della F.O.M.O. 56
  • 58. da 0 a 5 anni da 6 a 12 anni da 13 a 19 anni da 20 a 30 anni da 31 a 40 anni da 41 anni in su La F.O.M.O. è un tratto biologico intrinseco dell’essere umano legato al desiderio di inclusione , desiderio radicato nella biologia umana dall’inizio dei tempi. Nell’arco della vita la F.O.M.O cresce lentamente nel primo trentennio per calare nel decennio successivo e infine torna a crescere nel resto della vita . 57
  • 59. La maggior parte delle ricerche svolte sulla F.O.M.O. tende a generalizzare collegando la F.O.M.O. e l’utilizzo dei social media e social network ad un malessere psicologico. Non si considera però che diversi tipi di comportamenti online posso causare diversi effetti non per forza negativi. Un altro aspetto da considerare è il consumo di contenuti sui social che sono stati creati da SOCIAL MEDIA INFLUENCER (SMI) , i social media influencer infatti sono importanti per il loro ruolo parasociale , i consumatori si relazionano con loro come amici intimi. Bisogna inoltre considerare il modello di Assorbimento-Dipendenza dell'Adorazione delle Celebrità, i soggetti che soffrono di alcune mancanze psicologiche tendono ad utilizzare le celebrità come modello di riferimento per supplire alle loro mancanze. Questa loro relazione con le celebrità serve per aumentare il proprio self concept ed a crearsi un'identità più stabile. F.O.M.O. E FELICITA’ 58
  • 60. Se si applica il modello Assorbimento-Dipendenza dell'Adorazione delle Celebrità alla F.O.M.O. e agli SMI , si può considerare che per i soggetti che soffrono di F.O.M.O. gli SMI hanno la funzione di soddisfare alcune loro mancanze provocando così un miglioramento del benessere psicologico. Secondo lo studio condotto da Jung Ah Lee, Laura F. Bright e Matthew S. Eastin. ‘’ Fear of Missing Out and Consumer Happiness on Instagram: A Serial Mediation of Social Media Influencer- Related Activities.’’ il consumo di contenuti prodotti dagli SMI ha la funzione di soddisfare alcuni bisogni psicologici come le esigenze sociali ( tramite la relazione che l'utente ha con gli SMI ) le esigenze di autorealizzazione ( tramite il confronto con gli SMI l'utente si sente spronato a migliorare se stesso ) e le esigenze informative di diverso tipo.... Andando così ad influenzare in modo positivo diversi aspetti della vita dell'utente. Gli SMI possano essere l'anello che congiunge la F.O.M.O. e la felicità. 59
  • 61. Una precedente ricerca ha osservato che altre attività associate ad un utilizzo problematico della tecnologia digitale influenza il modo in cui l'individuo si avvicina alla propria sicurezza online e alla sicurezza all'interno del luogo di lavoro. Questa ricerca ha dimostrato che la Fomo si presenta come un ulteriore predittore dell'ISA, oltre quelli demografici e a quelli legati ai tratti della personalità Lo studio condotto da Lee Hadlington, Jens Binder and Natalia Stanulewicz ‘’ Fear of Missing Out Predicts Employee Information Security Awareness Above Personality Traits,Age, and Gender’’ trova un collegamento tra F.O.M.O. e l’INTERNET SECURITY AWARNESS (ISA) ovvero la consapevolezza della sicurezza delle informazioni. La F.O.M.O. è stata collegata alle persone che hanno una maggior propensione a condividere informazioni personali online nella vita privata, che potrebbero includere anche aspetti delle informazioni sensibili della società, comprese password e nomi utente. F.O.M.O. & INTERNET SECURITY AWERNESS (ISA) 60
  • 62. Chi soffre di F.O.M.O. tende a riempire la mancanza di esperienze nella vita offline con una maggiore ricerca di esperienza on line , questo li porta ad avere un diverso concetto di sicurezza nei loro comportamenti . Essendo abituati ad esprimere le proprie idee online e a condividere informazioni personali sui social , questi soggetti hanno un più basso livello di ISA. Nella aziende questo è un potenziale rischio in quanto chi soffre di F.O.M.O. ed ha un basso livello di ISA non considera il rischio di attacchi informatici o di fughe di notizie e dati sensibili in quanto essi si sentono protetti da firewall e dagli antivirus della rete dell’azienda che li porta a considerarla più affidabile della rete utilizzata nella propria casa e quindi ad abbassare la consapevolezza del rischio. 61
  • 63. La F.O.M.O scatenata dalla mancanza di esperienze di vita mentre gli altri le vivono porta chi ne soffre ad utilizzare i social in modo ossessivo e morboso nella paura di perdersi qualcosa ,è stata inoltre dimostrata una relazione tra chi usa ad alte frequenze i social e chi soffre di OSA. Lo studio condotto da Wenjie Duan, Chen He e Xiaoqing Tang ‘’Relationships among Fear of Missing Out, Strategic Self-Presentation, and Online Social Anxiety’’ cerca di dimostrare la relazione tra F.O.M.O. , disturbo da ansia sociale on line (osa), autorappresentazione positiva e autorappresentazione onesta FOMO & ANSIA SOCIALE ONLINE (OSA) 62
  • 64. Nell'autorappresentazione on line gli utenti tendono ad autorappresentarsi in modo strategico e "selezionato" avendo la possibilità di selezionare quali tratti di se mostrare e quali no. Le persone che soffrono di F.O.M.O. sono infatti più propensi a mostrarsi con un'autorappresentazione positiva piuttosto che una onesta , per soddisfare i propri bisogni di attirare nuovi connessioni sociali e il bisogno di riconoscimento da parte dei propri pari, soddisfacendo così la loro mancanza di relazioni sociali. 63
  • 65. Allo stesso modo è stato dimostrato che il disturbo da OSA può essere alleviato se si ottiene riconoscimento e approvazione sociale. La F.O.M.O. porta alla ricerca di espansione della propria rete sociale tramite un'autorappresentazione positiva. La necessità di approvazione di questa autorappresentazione porta di conseguenza al disturbo da OSA. Un'autorappresentazione onesta al contrario , aiuterebbe a creare relazioni sociali più stabili e vere ed eviterebbe l'influenza negativa della F.O.M.O. sul disturbo da OSA. 64
  • 66. BIBLIOGRAFIA & SITOGRAFIA • Psicopatologia web-mediata: Dipendenza da internet e nuovi fenomeni dissociativi Federico Tonioni. c.1 pp. 7-9 c.2 pp 22-26 c.3 pp 57-62. • Storia dei media digitali, rivoluzione e continuità Gabriele Balbi Paolo Magaudda. C.3 pp 44-76 • C. GALIMBERTI, Segui il coniglio bianco, in E. Marta-C. Regalia, Identità in relazione. Le sfide odierne dell’essere adulto, McGraw Hill. Pp 73-90/107-114 • Fear of Missing Out Predicts Employee Information Security Awareness Above Personality Traits,Age, and Gender ,Lee Hadlington, Jens Binder and Natalia Stanulewicz. • Fomo Sapiens. Impara a decidere senza farti travolgere da un mondo pieno di scelte possibili ,Patrick Mcginnis. • Fear of Missing Out and Consumer Happiness on Instagram: A Serial Mediation of Social Media Influencer-Related Activities. Jung Ah Lee,Laura F. Bright and Matthew S. Eastin. • Why Do People Browse and Post on WeChat Moments?Relationships among Fear of Missing Out, Strategic Self-Presentation, and Online Social Anxiety Wenjie Duan, Chen He and Xiaoqing Tang. • http://docenti.unimc.it/francesca.arienzo/teaching/2014/13767/files/lezioni-del- corso/%234.%20socialmedia%20e%20socialnetwork.pdf 15/06/2021 • https://www.istitutopsicoterapie.com/il-lato-oscuro-dei-social-network/ 16/06/2021 • https://wearesocial.com/it/blog/2021/01/digital-2021-i-dati-globali 15/06/2021 65