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Comunicazione e Non Comunicazione
Come la società liquida genera entropia
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
PARTE I
Sin dall’antichità la comunicazione -
come atto verbale d’interscambio di
parole ed idee - assolve ad una
funzione. Generalmente essa è una
funzione sociale. Nel senso che la
società costruisce i suoi nessi e sistemi
proprio attraverso lo scambio dialogico
e ne conserva traccia attraverso gli
scritti.
CAPITOLO 1
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Questo ha portato Paul Watzlawick
- sociologo e psicologo della Scuola
di Palo Alto (1921-2007) – teorico
seguace del costruttivismo, ad
affermare che “Non è possibile non
comunicare”. Ossia non esiste un
comportamento che non sia
comunicativo. Questa affermazione
è anche uno dei suoi assiomi della
comunicazione
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Un’altra sua affermazione è :
« La credenza che la realtà che
ognuno vede sia l'unica realtà
è la più pericolosa di tutte le
illusioni »
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
La comunicazione è un fatto esterno e
condiviso, da questo assunto non ci si può
scostare. Assolve ad una funzione. La
condivisione è l’elemento primordiale ed
essenziale della comunicazione che dà ragione
al modello di Jakobson elaborato per la prima
volta intorno al 1926/1927, pubblicato
definitivamente nel 1966
IL MODELLO TRASMISSIVO DI ROMAN JAKOBSON
CONTATTO
EMITTENTE MESSAGGIO RICEVENTE
CODICE
CONTESTO
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Jakobson, ha rilevato 6 funzioni della comunicazione :
emotiva (la capacità dell'emittentente di esprimersi)
fàtica (che consiste nel lavoro che si fa per garantire il contatto)
poetica (riguarda l'organizzazione interna del messaggio ed il suo
contenuto e forma)
metalinguistica (definisce il codice da usare e di conseguenza il rapporto
tra gli interlocutori)
referenziale (riguarda il riferimento a cosa si rapporta l'emittente, il tema
del messaggio)
conativa (è il fine del processo, gli effetti che si cercano sull'emittente)
Ed è importante sottolineare che ogni atto comunicativo
contiene tutte queste funzioni, per cui ogni distorsione sugli
elementi comunicativi rende inefficace il processo
comunicativo poiché vi è perdita d'informazione per la
funzione cui è destinata la comunicazione.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Infine nel 1948 due matematici statunitensi
elaborarono un modello matematico della
comunicazione basandosi principalmente sugli
studi fisici dell'informazione. Elwood Shannon
e Warren Weaver.
I due studiosi avendo ormai evidenti i
problemi tecnici relativi al passaggio
comunicativo attraverso cavi telefonici,
telegrafici ed anche telematici, elaborarono lo
schema generale dei fattori della
comunicazione, assunta tutt'oggi come
riferimento basilare per ogni tipo di analisi
multidisciplinare della comunicazione e per la
descrizione degli eventi comunicativi.Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Lo schema grafico della comunicazione secondo Shannon
& Weaver
EMITTENTE
Segnale
inviato
Canale
Codifica messaggio
Segnale
effettivamente
ricevuto
Canale
decodifica Ricevente
RUMORE
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Capitolo 2
La comunicazione effettiva
Nel 2006 Tubbs e Moss danno una efficace
definizione di cosa sia la Comunicazione
effettiva: essa avviene quando la spinta
iniziale ed intenzionale dell'emittente, o
sorgente, corrisponde perfettamente allo
stimolo percepito ed alla risposta
pertinente data dal ricevente.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
 Infatti la comunicazione
in sè, come detto, è un
processo che avviene
anche involontariamente
ma affinchè vi sia
comunicazione efficace è
necessario condividere
un codice, una
conoscenza a priori dei
segni di riferimento,
concordare sulla modalità
di associazione tra
significato e significante.
 In questo modo si
ottiene il fine dell'atto
comunicativo – che è
sempre intenzionale.
Una trasmissione di
contenuto di senso. Alla
base vi è una
conoscenza a priori che
è condivisa.
Efficacemente la
comunicazione assolve
il suo compito perchè il
processo va a buon fine.
QUALUNQUE SIA LA
RISPOSTA O
REAZIONE.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Possiamo comunicare anche
con un gatto, o un cane o un
canarino, qualsiasi animale
che biologicamente ci somigli
appena un po' nella struttura
mentale e biologica, come
anche con una macchina – il
computer ad esempio - che
riesca a concordare con noi
un qualunque segno
convenzionale arbitraio o
evidente, per ottenere
un'azione, uno scopo o una
conoscenza.
In tutti questi casi la risposta
o reazione può corrispondere
o meno alle aspettative.
 E’ il caso della
comunicazione efficace,
dove il senso della
controazione allo stimolo
comunicativo non
interessa, l'importante è
che vi sia un segnale di
invio e relativa azione
finale di ricezione e rinvio
dello stimolo. Un po' come
l'esperimento della stanza
cinese di John Searle
utilizzato per
controribattere al Test di
Turing, inventato per
dimostrare l'intelligenza
dei computers.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
 Alla base del ragionamento di Searle è che la sintassi
(grammatica che si può associare alla comunicazione) non è
equivalente alla semantica (significato che si può associare
all'informazione). In pratica immettendo un segnale in una stanza
buia dove vi è un uomo con a disposizione vari oggetti per
rispondere ai segnali ma senza comprensione alcuna dei segnali,
egli imparerà in breve, meccanicamente, a dare risposta anche
senza conoscenza dei significati. Il Pc in pratica. La
comunicazione, allora sarà efficace, tecnicamente corrispondente,
ma non sarà veramente pertinente. Un metodo di esemplificazione
che fu già precedentemente usato da Cartesio, in altre forme, per
arrivare all'assunto socratico che l'unica verità è sapere di non
sapere. Il rapporto tra comunicazione ed informazione è
l'equivalente del rapporto tra cornice e tela: formano un tutt'uno
pur essendo indipendenti ma interdipendenti. Il quadro acquista
maggiore o minore importanza in merito alla propria cornice, così
la comunicazione assume senso o meno a seconda delle modalità
di veicolazione e se l’azione è puro fatto tecnico o di significato.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Insomma, l'informazione è un dato,
statistico, nozionistico, matematico, testuale,
gestuale... un puro e semplice dato,
insomma. La conoscenza è altra cosa, è un
elemento intellettuale nozionistico che
comporta una necessaria modifica del
pensiero – maggiormente elaborato e
cognitivo – e/o del comportamento. La
conoscenza è una elaborazione
dell'informazione. Ma non tutte le
conoscenze assolvono alla positiva funzione
sociale di condivisione su stessi livelli, del
sapere.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
A questo proposito ho elaborato i vari livelli di
«comunicazione» e «non comunicazione», così
come maggiormente nella società liquida, essi
si presentano
Tra Jackobson e Shannon
COMUNICAZIONE EFFETTIVA
E
COMUNICAZIONE EFFICACE
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
COMUNICAZIONE CONDIVISA
E DIALOGICA
EMITTENTE
Canale condiviso
senza disturbo RICEVENTE
Decodifica corretta
Risposta
pertinente
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Nella comunicazione condivisa e dialogica
la comunicazione si svolge sullo stesso
piano, nessuna delle parti è intenzionata a
creare disturbo o alterazione.
La comunicazione è effettiva ed efficiente
da un punto di vista relazionale e sociale.
Assolve alla sua funzione di atto condiviso
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
La NON COMUNICAZIONE per
volontà dell’emittente
EMITTENTE
Comunicazione
con disturbo
intenzionale
RICEVENTE
RISPOSTA PILOTATA NON
CONTROLLATA DAL RICEVENTE
REAZIONEAvanzamento su
un piano falsato,
menzogna,
arbitrarietà, caos
Azione molto
conforme alle
aspettative
dell’emittente
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
La non comunicazione per volontà dell’emittente,
tende a stabilire un rapporto diseguale tra i
comunicanti. L’emittente è intenzionato/a a
distorcere il dato affinchè riceva una risposta dal
ricevente che costruisca un altro tipo di realtà. Una
realtà che l’emittente può agevolmente controllare.
Si verifica quando l’emittente manomette i dati o li
omette. Non sta comunicando. Eppure la
comunicazione è efficace. L’atto non ha subito
intralci. L’aazione ha avuto successo, ma la
comunicazione non è effettiva !
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
LA NON COMUNICAZIONE CON PROBLEMI
SUL RICEVENTE
EMITTENTE
Canale senza
disturbo -
condiviso
Ricevente
Decodifica
volontariamente
falsata – chiusura
Decodifica
involontariamente
falsata – problemi
strutturali
Risposta scorretta - Frizione –
comunicazione non effettiva
benchè efficace
Risposta non pertinente –
comunicazione non efficace,
non effettiva
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Nella non comunicazione con problemi sul ricevente, le
possibilità sono due:
1) Il ricevente non vuole rispondere o intavolare dialogo e
la sua risposta generalmente tenderà a creare frizione o
a fingere di porsi sullo stesso piano dell’emittente. La
situazione è la stessa di quella con disturbo volontario
da parte dell’emittente, solo che in questo caso è
rovesciata
2) Il ricevente ha problemi strutturali che impossibilitano
la comunicazione
Questo modello presenta anche altri risvolti che vedremo
nella Parte II
Bianca Clemente - copyright –
I paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
LA NON COMUNICAZIONE PER DISTURBO
INVOLONTARIO
EMITTENTE
Messaggio con
disturbo
involontario –
tecnico sul
canale o da parte
dell’emittente
Ricevente
Non risposta o
risposta
imprecisa
Perdita di dati o
memoria – incertezza
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
La non comunicazione per disturbo
involontario tecnico, è il più classico
degli esempi.
Si risolve con l’eliminazione del
disturbo tecnico ma fintanto che
esso persiste vi è perdita di dati e di
informazioni. La comunicazione
non risulta effettiva
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Quindi quello che si voleva dimostrare è che
la comunicazione effettiva ottiene risposte;
mentre la comunicazione efficace ottiene
solo reazioni. Meglio si può argomentare
che lo scopo della comunicazione effettiva è
ottenere risposte mentre lo scopo della
comunicazione efficace è ottenere semplici
reazioni.
CONCLUSIONI
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
A questo punto possiamo estrapolare i due
paradigmi della comunicazione EFFETTIVA
ed EFFICACE
La comunicazione effettiva :
Ogni atto intenzionale orientato verso l'esterno
assolvente lo scopo di ottenere una risposta
congruente dal ricevente, mediante un canale
condiviso in funzione della caratteristica del
messaggio e del piano e/o tipo di relazione tra i
comunicanti.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
IL PARADIGMA DELLA COMUNICAZIONE
EFFICACE :
Una comunicazione si dice efficace quanto il
segnale inviato dall'emittente produce una
reazione pertinente o non pertinente sul
destinatario
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Infine si può ricavare un ultimo
paradigma : quello della non
comunicazione, diciamo in senso
«generalista» , ovvero come
sintesi generale di quanto fin qui
esposto, comprensivo dei
paradigmi precedenti
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
Il Paradigma della Non comunicazione:
LA NON COMUNICAZIONE È UN PASSAGGIO
INTERPRETATIVO DI CONTENUTI IL CUI
OBIETTIVO È LA GENERAZIONE DI
INCERTEZZA - QUANDO VOLONTARIAMENTE
NON «INFORMA» - OPPURE E' GENERATIVO
DI ENTROPIA IN PRESENZA DI «DIFFICOLTA’»
DEL PASSAGGIO INFORMATIVO.
In pratica tende a stabilizzare l’informazione
caotica .
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
IL MODELLO DELLA NON COMUNICAZIONE –
Sintesi
Emittente
Messaggio
ambiguo
Ricevente
decodifica
Codice condiviso
COMUNICAZIONE
EFFICACE
Difficilmente
effettiva dipende dai
dialoganti
Codice non condiviso
COMUNICAZIONE
NON EFFICACE
E mai effettiva
Non decodifica
In definitiva tutto dipende dal ricevente e dalla sua
volontà/capacità interpretativa o sua intenzione di
ascolto
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
La non comunicazione e l'interpretazione
costituiscono il limite della società liquida
di Baumann, è il muro contro cui
s'infrange la trasmissione effettiva di
contenuti. Sono la deviazione della linea
retta relazionale.
Bianca Clemente - copyright – I
paradigmi della comunicazione e non
comunicazione
FINE
I PARTE

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Modelli e paradigmi della comunicazione i parte

  • 1. Comunicazione e Non Comunicazione Come la società liquida genera entropia Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione PARTE I
  • 2. Sin dall’antichità la comunicazione - come atto verbale d’interscambio di parole ed idee - assolve ad una funzione. Generalmente essa è una funzione sociale. Nel senso che la società costruisce i suoi nessi e sistemi proprio attraverso lo scambio dialogico e ne conserva traccia attraverso gli scritti. CAPITOLO 1 Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 3. Questo ha portato Paul Watzlawick - sociologo e psicologo della Scuola di Palo Alto (1921-2007) – teorico seguace del costruttivismo, ad affermare che “Non è possibile non comunicare”. Ossia non esiste un comportamento che non sia comunicativo. Questa affermazione è anche uno dei suoi assiomi della comunicazione Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 4. Un’altra sua affermazione è : « La credenza che la realtà che ognuno vede sia l'unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni » Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 5. La comunicazione è un fatto esterno e condiviso, da questo assunto non ci si può scostare. Assolve ad una funzione. La condivisione è l’elemento primordiale ed essenziale della comunicazione che dà ragione al modello di Jakobson elaborato per la prima volta intorno al 1926/1927, pubblicato definitivamente nel 1966 IL MODELLO TRASMISSIVO DI ROMAN JAKOBSON CONTATTO EMITTENTE MESSAGGIO RICEVENTE CODICE CONTESTO Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 6. Jakobson, ha rilevato 6 funzioni della comunicazione : emotiva (la capacità dell'emittentente di esprimersi) fàtica (che consiste nel lavoro che si fa per garantire il contatto) poetica (riguarda l'organizzazione interna del messaggio ed il suo contenuto e forma) metalinguistica (definisce il codice da usare e di conseguenza il rapporto tra gli interlocutori) referenziale (riguarda il riferimento a cosa si rapporta l'emittente, il tema del messaggio) conativa (è il fine del processo, gli effetti che si cercano sull'emittente) Ed è importante sottolineare che ogni atto comunicativo contiene tutte queste funzioni, per cui ogni distorsione sugli elementi comunicativi rende inefficace il processo comunicativo poiché vi è perdita d'informazione per la funzione cui è destinata la comunicazione. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 7. Infine nel 1948 due matematici statunitensi elaborarono un modello matematico della comunicazione basandosi principalmente sugli studi fisici dell'informazione. Elwood Shannon e Warren Weaver. I due studiosi avendo ormai evidenti i problemi tecnici relativi al passaggio comunicativo attraverso cavi telefonici, telegrafici ed anche telematici, elaborarono lo schema generale dei fattori della comunicazione, assunta tutt'oggi come riferimento basilare per ogni tipo di analisi multidisciplinare della comunicazione e per la descrizione degli eventi comunicativi.Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 8. Lo schema grafico della comunicazione secondo Shannon & Weaver EMITTENTE Segnale inviato Canale Codifica messaggio Segnale effettivamente ricevuto Canale decodifica Ricevente RUMORE Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 9. Capitolo 2 La comunicazione effettiva Nel 2006 Tubbs e Moss danno una efficace definizione di cosa sia la Comunicazione effettiva: essa avviene quando la spinta iniziale ed intenzionale dell'emittente, o sorgente, corrisponde perfettamente allo stimolo percepito ed alla risposta pertinente data dal ricevente. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 10.  Infatti la comunicazione in sè, come detto, è un processo che avviene anche involontariamente ma affinchè vi sia comunicazione efficace è necessario condividere un codice, una conoscenza a priori dei segni di riferimento, concordare sulla modalità di associazione tra significato e significante.  In questo modo si ottiene il fine dell'atto comunicativo – che è sempre intenzionale. Una trasmissione di contenuto di senso. Alla base vi è una conoscenza a priori che è condivisa. Efficacemente la comunicazione assolve il suo compito perchè il processo va a buon fine. QUALUNQUE SIA LA RISPOSTA O REAZIONE. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 11. Possiamo comunicare anche con un gatto, o un cane o un canarino, qualsiasi animale che biologicamente ci somigli appena un po' nella struttura mentale e biologica, come anche con una macchina – il computer ad esempio - che riesca a concordare con noi un qualunque segno convenzionale arbitraio o evidente, per ottenere un'azione, uno scopo o una conoscenza. In tutti questi casi la risposta o reazione può corrispondere o meno alle aspettative.  E’ il caso della comunicazione efficace, dove il senso della controazione allo stimolo comunicativo non interessa, l'importante è che vi sia un segnale di invio e relativa azione finale di ricezione e rinvio dello stimolo. Un po' come l'esperimento della stanza cinese di John Searle utilizzato per controribattere al Test di Turing, inventato per dimostrare l'intelligenza dei computers. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 12.  Alla base del ragionamento di Searle è che la sintassi (grammatica che si può associare alla comunicazione) non è equivalente alla semantica (significato che si può associare all'informazione). In pratica immettendo un segnale in una stanza buia dove vi è un uomo con a disposizione vari oggetti per rispondere ai segnali ma senza comprensione alcuna dei segnali, egli imparerà in breve, meccanicamente, a dare risposta anche senza conoscenza dei significati. Il Pc in pratica. La comunicazione, allora sarà efficace, tecnicamente corrispondente, ma non sarà veramente pertinente. Un metodo di esemplificazione che fu già precedentemente usato da Cartesio, in altre forme, per arrivare all'assunto socratico che l'unica verità è sapere di non sapere. Il rapporto tra comunicazione ed informazione è l'equivalente del rapporto tra cornice e tela: formano un tutt'uno pur essendo indipendenti ma interdipendenti. Il quadro acquista maggiore o minore importanza in merito alla propria cornice, così la comunicazione assume senso o meno a seconda delle modalità di veicolazione e se l’azione è puro fatto tecnico o di significato. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 13. Insomma, l'informazione è un dato, statistico, nozionistico, matematico, testuale, gestuale... un puro e semplice dato, insomma. La conoscenza è altra cosa, è un elemento intellettuale nozionistico che comporta una necessaria modifica del pensiero – maggiormente elaborato e cognitivo – e/o del comportamento. La conoscenza è una elaborazione dell'informazione. Ma non tutte le conoscenze assolvono alla positiva funzione sociale di condivisione su stessi livelli, del sapere. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 14. A questo proposito ho elaborato i vari livelli di «comunicazione» e «non comunicazione», così come maggiormente nella società liquida, essi si presentano Tra Jackobson e Shannon COMUNICAZIONE EFFETTIVA E COMUNICAZIONE EFFICACE Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 15. COMUNICAZIONE CONDIVISA E DIALOGICA EMITTENTE Canale condiviso senza disturbo RICEVENTE Decodifica corretta Risposta pertinente Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 16. Nella comunicazione condivisa e dialogica la comunicazione si svolge sullo stesso piano, nessuna delle parti è intenzionata a creare disturbo o alterazione. La comunicazione è effettiva ed efficiente da un punto di vista relazionale e sociale. Assolve alla sua funzione di atto condiviso Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione
  • 17. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione La NON COMUNICAZIONE per volontà dell’emittente EMITTENTE Comunicazione con disturbo intenzionale RICEVENTE RISPOSTA PILOTATA NON CONTROLLATA DAL RICEVENTE REAZIONEAvanzamento su un piano falsato, menzogna, arbitrarietà, caos Azione molto conforme alle aspettative dell’emittente
  • 18. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione La non comunicazione per volontà dell’emittente, tende a stabilire un rapporto diseguale tra i comunicanti. L’emittente è intenzionato/a a distorcere il dato affinchè riceva una risposta dal ricevente che costruisca un altro tipo di realtà. Una realtà che l’emittente può agevolmente controllare. Si verifica quando l’emittente manomette i dati o li omette. Non sta comunicando. Eppure la comunicazione è efficace. L’atto non ha subito intralci. L’aazione ha avuto successo, ma la comunicazione non è effettiva !
  • 19. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione LA NON COMUNICAZIONE CON PROBLEMI SUL RICEVENTE EMITTENTE Canale senza disturbo - condiviso Ricevente Decodifica volontariamente falsata – chiusura Decodifica involontariamente falsata – problemi strutturali Risposta scorretta - Frizione – comunicazione non effettiva benchè efficace Risposta non pertinente – comunicazione non efficace, non effettiva
  • 20. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione Nella non comunicazione con problemi sul ricevente, le possibilità sono due: 1) Il ricevente non vuole rispondere o intavolare dialogo e la sua risposta generalmente tenderà a creare frizione o a fingere di porsi sullo stesso piano dell’emittente. La situazione è la stessa di quella con disturbo volontario da parte dell’emittente, solo che in questo caso è rovesciata 2) Il ricevente ha problemi strutturali che impossibilitano la comunicazione Questo modello presenta anche altri risvolti che vedremo nella Parte II
  • 21. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione LA NON COMUNICAZIONE PER DISTURBO INVOLONTARIO EMITTENTE Messaggio con disturbo involontario – tecnico sul canale o da parte dell’emittente Ricevente Non risposta o risposta imprecisa Perdita di dati o memoria – incertezza
  • 22. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione La non comunicazione per disturbo involontario tecnico, è il più classico degli esempi. Si risolve con l’eliminazione del disturbo tecnico ma fintanto che esso persiste vi è perdita di dati e di informazioni. La comunicazione non risulta effettiva
  • 23. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione Quindi quello che si voleva dimostrare è che la comunicazione effettiva ottiene risposte; mentre la comunicazione efficace ottiene solo reazioni. Meglio si può argomentare che lo scopo della comunicazione effettiva è ottenere risposte mentre lo scopo della comunicazione efficace è ottenere semplici reazioni. CONCLUSIONI
  • 24. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione A questo punto possiamo estrapolare i due paradigmi della comunicazione EFFETTIVA ed EFFICACE La comunicazione effettiva : Ogni atto intenzionale orientato verso l'esterno assolvente lo scopo di ottenere una risposta congruente dal ricevente, mediante un canale condiviso in funzione della caratteristica del messaggio e del piano e/o tipo di relazione tra i comunicanti.
  • 25. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione IL PARADIGMA DELLA COMUNICAZIONE EFFICACE : Una comunicazione si dice efficace quanto il segnale inviato dall'emittente produce una reazione pertinente o non pertinente sul destinatario
  • 26. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione Infine si può ricavare un ultimo paradigma : quello della non comunicazione, diciamo in senso «generalista» , ovvero come sintesi generale di quanto fin qui esposto, comprensivo dei paradigmi precedenti
  • 27. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione Il Paradigma della Non comunicazione: LA NON COMUNICAZIONE È UN PASSAGGIO INTERPRETATIVO DI CONTENUTI IL CUI OBIETTIVO È LA GENERAZIONE DI INCERTEZZA - QUANDO VOLONTARIAMENTE NON «INFORMA» - OPPURE E' GENERATIVO DI ENTROPIA IN PRESENZA DI «DIFFICOLTA’» DEL PASSAGGIO INFORMATIVO. In pratica tende a stabilizzare l’informazione caotica .
  • 28. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione IL MODELLO DELLA NON COMUNICAZIONE – Sintesi Emittente Messaggio ambiguo Ricevente decodifica Codice condiviso COMUNICAZIONE EFFICACE Difficilmente effettiva dipende dai dialoganti Codice non condiviso COMUNICAZIONE NON EFFICACE E mai effettiva Non decodifica In definitiva tutto dipende dal ricevente e dalla sua volontà/capacità interpretativa o sua intenzione di ascolto
  • 29. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione La non comunicazione e l'interpretazione costituiscono il limite della società liquida di Baumann, è il muro contro cui s'infrange la trasmissione effettiva di contenuti. Sono la deviazione della linea retta relazionale.
  • 30. Bianca Clemente - copyright – I paradigmi della comunicazione e non comunicazione FINE I PARTE