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START UP di una RETE
D’IMPRESE
Dott. Ing. Livio Lavelli
Consulente strategie, organizzazione e processi per l’impresa
Manager di Rete accreditato presso Regione Lombardia
© Livio Lavelli 2015 - llConsulting www.ll-consulting.it livio.lavelli@ll.consulting.it
ASSORETIMPMI
DELEGAZIONE LECCO
Il percorso di evoluzione della rete
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 2
IDEA
START-UP
RETE
CONTRATUALIZZATA
RETE
STRUTTURATA
Perché fare Rete
Il problema
 Mancanza di risorse economiche sufficienti per affrontare il cambiamento e
dimensioni limitate per aggredire commercialmente il mercato con strategie
e piano marketing/commerciali
La soluzione
 Aggregarsi per unire i diversi punti di forza, condividere le competenze e le
conoscenze, definire progetti di sviluppo e cambiamento concreti ed efficaci,
sentirsi uniti nelle difficoltà e combatterle con l’aiuto di tutti i partner e non
essere attanagliati nella solitudine.
Lo strumento
 La rete di imprese
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 3
Il problema è la velocità del cambiamento
• L’evoluzione ha sempre dettato il cambiamento e le
specie che si sono meglio adattate sono
sopravvissute.
• Il problema non è il cambiamento ma la velocità che
ha assunto in questi anni e l’incremento esponenziale
delle informazioni che riceviamo e dobbiamo gestire:
• Social Network
• Big Data (Grandi masse di dati)
• Continue scosse di cambiamento che portano ad un
nuovo modello sociale e di business
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 4
Il cambiamento deve diventare un’opportunità
Charles Darwin
““Non è la specie più forte che sopravvive, né quella più intelligente.Non è la specie più forte che sopravvive, né quella più intelligente.
E’ invece quella che si adatta più velocemente al cambiamento.E’ invece quella che si adatta più velocemente al cambiamento.
(Charles Darwin - Origin of the Species)”(Charles Darwin - Origin of the Species)”
““Non è l’ Azienda più forte che sopravvive, néNon è l’ Azienda più forte che sopravvive, né
quella più grande.quella più grande.
E’ invece quella che si adatta piùE’ invece quella che si adatta più
velocemente al cambiamentovelocemente al cambiamento””
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 5
L’opportunità la si coglie meglio in una rete di
imprese
CRISI
CAMBIAMENTO
EVOLUZIONE
INNOVAZIONEINNOVAZIONE
AGGREGAZIONE
RETE
CONDIVISIONE
COOPERAZIONE
SOPRAVVIVENZA
RISPOSTADIADATTAMENTO
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 6
La rete per fare innovazione
INNOVAZIONE COMMERCIALE
INNOVAZIONE PRODOTTO
INNOVAZIONE MERCATI
(Internazionalizzazione)
MERCATORETE
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it16/01/2015
CONDIVISONE
INFORMAZIONI
PRESTAZIONI
COLLABORAZIONI ATTIVITA’
COMUNI
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 7
VANTAGGI ECONOMICI
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 8
INNOVAZIONEINNOVAZIONE MPMIMPMI RETERETE
RICHIEDE COSTI ELEVATI
NON HA FONDI
SUFFICIENTI
CONSENTE
INVESTIMENTI
ONEROSI
Come nasce l’idea di fare rete
 I fattori generativi possono sono molti e differenti
 Fattori interni
 Un’unica persona che riesce a confluire più soggetti attorno ad un’idea
 Un gruppo di imprese che condividendo problemi comuni trovano strategica
un’aggregazione sinergica
 Fattori esterni
 Liberi professionisti che riconoscono nei loro clienti le condizioni necessarie per
un’aggregazione in rete
 La possibilità di accedere a bandi e a finanziamenti
 L’informazione e la cultura che creano la consapevolezza dei vantaggi di una rete
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 9
VANTAGGI e BENEFICI: PRIMA E DOPO
10
Parlando con Imprese già in rete:
1.Condivisione di conoscenze e
competenze
2.Collaborazione nella risoluzione
comune dei problemi
3.Maggiore propensione
all’innovazione internazionalizzazione
4.Allargamento dell’offerta
5.Allargamento del mercato
6.Accesso agli strumenti di
finanziamento
Parlando con Imprese che
vogliono fare rete:
1.Aver accesso ad adeguati strumenti
di finanziamento
2.Avere maggiori potenzialità per
affrontare il mercato
3.Accrescere il business
4.Promuovere forme di innovazione ed
internazionalizzazione
5.Collaborazione
6.Condivisione di know how e
competenze
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015
Quali gli ostacoli alla forma di rete
 Personali
 Individualismo (mi sono fatto da solo…)
 Scetticismo
 Diffidenza
 Narcisismo (sono sempre emerso rispetto ai concorrenti)
 Imprenditoriali
 Condivisione delle conoscenze (know how industriale)
 Consenso sulla pariteticità
 Organizzazione dei processi intrarete
 Proprietà del brevetto
 Distribuzione costi di rete
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 11
Superamento degli ostacoli: Fiducia e
comunicazione
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 12
AGGREGAZIONE
OBIETTIVO COMUNE CHIAREZZA DELL’OBIETTIVO
CONDIVISIONE BUONA COMUNICAZIONE
Il cammino per l’aggregazione
 Collaborazione vs Individualismo
 Cooperazione vs Competitività estrema
 Condivisione vs Ostruzione
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 13
Creare una rete di imprese: DA DOVE
COMINCIARE
CONDIVIDERE UN
PROGETTO COMUNE
CREARE IL GRUPPO
INSTAURARE UN RAPPORTO
DI STIMA E FIDUCIA
FINALIZZARE L’AGGREGAZIONE
SPERIMENTAZIONE
E INNOVAZIONE
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 14
Creare una rete di imprese: DA DOVE
COMINCIARE
1. Captare i bisogni nelle imprese
2. Avere un concept della rete
3. Definire le forme di collaborazione
4. Definire le modalità di
condivisione delle conoscenze
5. Attivare la collaborazione tra le
imprese
6. Dare alla rete una configurazione
7. Rendere operativa la rete
PROCESSO DI AGGREGAZIONE
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 15
Creare una rete di imprese: DA DOVE
COMINCIARE
FINALIZZARE L’AGGREGAZIONE
INSTAURARE UN
CLIMA DI FIDUCIA
NELLA RETE
AVERE I PRIMI RISULTATI
A BREVE TERMINE
PICCOLI E
CONCRETI PASSI
MICROPROGETTI
FASE 1
AGGREGAZIONE
• Gestione acquisti
• Centralizzata
• Contratti quadro
• Miglior rapporto
prezzo/qualità
FASE 2 NUOVE
ATTIVITA’
• E-commerce
• Scelta prodotti
• Preparazione
catalogo
• Azioni marketing
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FASE 3 NUOVI
MERCATI
• RICERCA DI AGENTI
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• APERTURA NUOVI
CANALI ESTERI
FASE 4 NUOVO
PRODOTTO
• Ricerca e sviluppo
• Valutazione
mercato
• Creazione di nuovi
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FASE 5 NUOVA
SOCIETA’
• Dalla rete ad un
società
• Holding delle
imprese di rete
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Il facilitatore: Manager di Rete
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 17
IL MANAGER DI RETE
•FACILITA L’AGGREGAZIONE
•AIUTA ALLA DEFINIZIONE DEL
PROGRAMMA DI RETE
•AIUTA A DEFINIRE LE REGOLE DI GESTIONE
•AIUTA NELLE STRATEGIE DI RETE
•AIUTA A CREARE UN BUSINESS
MODEL/PLAN PER LA RETE
Manager di rete
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 18
a. a. Deve essere ilDeve essere il primo partnerprimo partner della Rete: relazione amichevoli tra le per-sonedella Rete: relazione amichevoli tra le per-sone
sono di fondamentale importanza, a volte ancora più della professionalità. Senzasono di fondamentale importanza, a volte ancora più della professionalità. Senza
amicizia e fiducia reciproca la Rete non può funzionare;amicizia e fiducia reciproca la Rete non può funzionare;
b. Deve avereb. Deve avere doti psicologichedoti psicologiche non indifferenti, per essere in grado di gestire inon indifferenti, per essere in grado di gestire i
ruoli attenuando le personalità dominanti e stimolando le opinioni e le idee diruoli attenuando le personalità dominanti e stimolando le opinioni e le idee di
tutti gli individui coinvolti;tutti gli individui coinvolti;
c. Deve saperc. Deve saper individuare e anticipare le criticitàindividuare e anticipare le criticità che in modo naturaleche in modo naturale
emergono nella gestione della Rete;emergono nella gestione della Rete;
d. Deve avere doti did. Deve avere doti di promotore della Retepromotore della Rete, in modo multi direzionale., in modo multi direzionale.
LE DOTI
Manager di Rete
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 19
• Controllo delle singole imprese (punti di forza e di debolezza, grado di
coinvolgimento, disponibilità alla collaborazione e lealtà);
• Semplificazione e ottimizzazione
• Definire le regole (comportamento e collaborazione condivisi da tutti i partecipanti alla
Rete;
• Definire un sistema integrato di operazioni elementari (applicabili ai
software gestionali)
• Impostare un sistema di monitoraggio e di misurazione delle
prestazioni (delle singole Imprese e della Rete in funzione degli obiettivi prefissati;)
I COMPITI
Le scommesse della rete nel campo della
tecnologie innovative
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 20
CLIENTE TRASPORTI
FORNITORI
PROPRI
PRODOTTISOCIETA’ CIVILE
MERCATI
BIG DATA
SOCIAL NETWORK
GEOLOCALIZZAZIONE
B2B - CRM - ERP
E-PROCURAMENT
MANUTENZIONE
A DISTANZA
FEEDBACK
D’USO
WEB 2.0
PROGETTI E
INTEGRAZIONE
IN RETE
UNIVERSITA’ E RICERCA
© Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it
Grazie per l’attenzione
Ulteriori informazioni:
l.lavelli@assoretipmi.it
www.assoretipmi.it
livio.lavelli@ll-consulting.it
www.ll-consulting.it
05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 21

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  • 1. START UP di una RETE D’IMPRESE Dott. Ing. Livio Lavelli Consulente strategie, organizzazione e processi per l’impresa Manager di Rete accreditato presso Regione Lombardia © Livio Lavelli 2015 - llConsulting www.ll-consulting.it livio.lavelli@ll.consulting.it ASSORETIMPMI DELEGAZIONE LECCO
  • 2. Il percorso di evoluzione della rete 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 2 IDEA START-UP RETE CONTRATUALIZZATA RETE STRUTTURATA
  • 3. Perché fare Rete Il problema  Mancanza di risorse economiche sufficienti per affrontare il cambiamento e dimensioni limitate per aggredire commercialmente il mercato con strategie e piano marketing/commerciali La soluzione  Aggregarsi per unire i diversi punti di forza, condividere le competenze e le conoscenze, definire progetti di sviluppo e cambiamento concreti ed efficaci, sentirsi uniti nelle difficoltà e combatterle con l’aiuto di tutti i partner e non essere attanagliati nella solitudine. Lo strumento  La rete di imprese © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 3
  • 4. Il problema è la velocità del cambiamento • L’evoluzione ha sempre dettato il cambiamento e le specie che si sono meglio adattate sono sopravvissute. • Il problema non è il cambiamento ma la velocità che ha assunto in questi anni e l’incremento esponenziale delle informazioni che riceviamo e dobbiamo gestire: • Social Network • Big Data (Grandi masse di dati) • Continue scosse di cambiamento che portano ad un nuovo modello sociale e di business © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 4
  • 5. Il cambiamento deve diventare un’opportunità Charles Darwin ““Non è la specie più forte che sopravvive, né quella più intelligente.Non è la specie più forte che sopravvive, né quella più intelligente. E’ invece quella che si adatta più velocemente al cambiamento.E’ invece quella che si adatta più velocemente al cambiamento. (Charles Darwin - Origin of the Species)”(Charles Darwin - Origin of the Species)” ““Non è l’ Azienda più forte che sopravvive, néNon è l’ Azienda più forte che sopravvive, né quella più grande.quella più grande. E’ invece quella che si adatta piùE’ invece quella che si adatta più velocemente al cambiamentovelocemente al cambiamento”” © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 5
  • 6. L’opportunità la si coglie meglio in una rete di imprese CRISI CAMBIAMENTO EVOLUZIONE INNOVAZIONEINNOVAZIONE AGGREGAZIONE RETE CONDIVISIONE COOPERAZIONE SOPRAVVIVENZA RISPOSTADIADATTAMENTO © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 6
  • 7. La rete per fare innovazione INNOVAZIONE COMMERCIALE INNOVAZIONE PRODOTTO INNOVAZIONE MERCATI (Internazionalizzazione) MERCATORETE © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it16/01/2015 CONDIVISONE INFORMAZIONI PRESTAZIONI COLLABORAZIONI ATTIVITA’ COMUNI 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 7
  • 8. VANTAGGI ECONOMICI 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 8 INNOVAZIONEINNOVAZIONE MPMIMPMI RETERETE RICHIEDE COSTI ELEVATI NON HA FONDI SUFFICIENTI CONSENTE INVESTIMENTI ONEROSI
  • 9. Come nasce l’idea di fare rete  I fattori generativi possono sono molti e differenti  Fattori interni  Un’unica persona che riesce a confluire più soggetti attorno ad un’idea  Un gruppo di imprese che condividendo problemi comuni trovano strategica un’aggregazione sinergica  Fattori esterni  Liberi professionisti che riconoscono nei loro clienti le condizioni necessarie per un’aggregazione in rete  La possibilità di accedere a bandi e a finanziamenti  L’informazione e la cultura che creano la consapevolezza dei vantaggi di una rete 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 9
  • 10. VANTAGGI e BENEFICI: PRIMA E DOPO 10 Parlando con Imprese già in rete: 1.Condivisione di conoscenze e competenze 2.Collaborazione nella risoluzione comune dei problemi 3.Maggiore propensione all’innovazione internazionalizzazione 4.Allargamento dell’offerta 5.Allargamento del mercato 6.Accesso agli strumenti di finanziamento Parlando con Imprese che vogliono fare rete: 1.Aver accesso ad adeguati strumenti di finanziamento 2.Avere maggiori potenzialità per affrontare il mercato 3.Accrescere il business 4.Promuovere forme di innovazione ed internazionalizzazione 5.Collaborazione 6.Condivisione di know how e competenze © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015
  • 11. Quali gli ostacoli alla forma di rete  Personali  Individualismo (mi sono fatto da solo…)  Scetticismo  Diffidenza  Narcisismo (sono sempre emerso rispetto ai concorrenti)  Imprenditoriali  Condivisione delle conoscenze (know how industriale)  Consenso sulla pariteticità  Organizzazione dei processi intrarete  Proprietà del brevetto  Distribuzione costi di rete 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 11
  • 12. Superamento degli ostacoli: Fiducia e comunicazione 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 12 AGGREGAZIONE OBIETTIVO COMUNE CHIAREZZA DELL’OBIETTIVO CONDIVISIONE BUONA COMUNICAZIONE
  • 13. Il cammino per l’aggregazione  Collaborazione vs Individualismo  Cooperazione vs Competitività estrema  Condivisione vs Ostruzione © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 13
  • 14. Creare una rete di imprese: DA DOVE COMINCIARE CONDIVIDERE UN PROGETTO COMUNE CREARE IL GRUPPO INSTAURARE UN RAPPORTO DI STIMA E FIDUCIA FINALIZZARE L’AGGREGAZIONE SPERIMENTAZIONE E INNOVAZIONE 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 14
  • 15. Creare una rete di imprese: DA DOVE COMINCIARE 1. Captare i bisogni nelle imprese 2. Avere un concept della rete 3. Definire le forme di collaborazione 4. Definire le modalità di condivisione delle conoscenze 5. Attivare la collaborazione tra le imprese 6. Dare alla rete una configurazione 7. Rendere operativa la rete PROCESSO DI AGGREGAZIONE 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 15
  • 16. Creare una rete di imprese: DA DOVE COMINCIARE FINALIZZARE L’AGGREGAZIONE INSTAURARE UN CLIMA DI FIDUCIA NELLA RETE AVERE I PRIMI RISULTATI A BREVE TERMINE PICCOLI E CONCRETI PASSI MICROPROGETTI FASE 1 AGGREGAZIONE • Gestione acquisti • Centralizzata • Contratti quadro • Miglior rapporto prezzo/qualità FASE 2 NUOVE ATTIVITA’ • E-commerce • Scelta prodotti • Preparazione catalogo • Azioni marketing • Promozione FASE 3 NUOVI MERCATI • RICERCA DI AGENTI • CONSULENZA PER INTERNAZIONALIZ. • APERTURA NUOVI CANALI ESTERI FASE 4 NUOVO PRODOTTO • Ricerca e sviluppo • Valutazione mercato • Creazione di nuovi prodotti FASE 5 NUOVA SOCIETA’ • Dalla rete ad un società • Holding delle imprese di rete 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 16
  • 17. Il facilitatore: Manager di Rete 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 17 IL MANAGER DI RETE •FACILITA L’AGGREGAZIONE •AIUTA ALLA DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA DI RETE •AIUTA A DEFINIRE LE REGOLE DI GESTIONE •AIUTA NELLE STRATEGIE DI RETE •AIUTA A CREARE UN BUSINESS MODEL/PLAN PER LA RETE
  • 18. Manager di rete 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 18 a. a. Deve essere ilDeve essere il primo partnerprimo partner della Rete: relazione amichevoli tra le per-sonedella Rete: relazione amichevoli tra le per-sone sono di fondamentale importanza, a volte ancora più della professionalità. Senzasono di fondamentale importanza, a volte ancora più della professionalità. Senza amicizia e fiducia reciproca la Rete non può funzionare;amicizia e fiducia reciproca la Rete non può funzionare; b. Deve avereb. Deve avere doti psicologichedoti psicologiche non indifferenti, per essere in grado di gestire inon indifferenti, per essere in grado di gestire i ruoli attenuando le personalità dominanti e stimolando le opinioni e le idee diruoli attenuando le personalità dominanti e stimolando le opinioni e le idee di tutti gli individui coinvolti;tutti gli individui coinvolti; c. Deve saperc. Deve saper individuare e anticipare le criticitàindividuare e anticipare le criticità che in modo naturaleche in modo naturale emergono nella gestione della Rete;emergono nella gestione della Rete; d. Deve avere doti did. Deve avere doti di promotore della Retepromotore della Rete, in modo multi direzionale., in modo multi direzionale. LE DOTI
  • 19. Manager di Rete 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 19 • Controllo delle singole imprese (punti di forza e di debolezza, grado di coinvolgimento, disponibilità alla collaborazione e lealtà); • Semplificazione e ottimizzazione • Definire le regole (comportamento e collaborazione condivisi da tutti i partecipanti alla Rete; • Definire un sistema integrato di operazioni elementari (applicabili ai software gestionali) • Impostare un sistema di monitoraggio e di misurazione delle prestazioni (delle singole Imprese e della Rete in funzione degli obiettivi prefissati;) I COMPITI
  • 20. Le scommesse della rete nel campo della tecnologie innovative 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 20 CLIENTE TRASPORTI FORNITORI PROPRI PRODOTTISOCIETA’ CIVILE MERCATI BIG DATA SOCIAL NETWORK GEOLOCALIZZAZIONE B2B - CRM - ERP E-PROCURAMENT MANUTENZIONE A DISTANZA FEEDBACK D’USO WEB 2.0 PROGETTI E INTEGRAZIONE IN RETE UNIVERSITA’ E RICERCA
  • 21. © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it Grazie per l’attenzione Ulteriori informazioni: l.lavelli@assoretipmi.it www.assoretipmi.it livio.lavelli@ll-consulting.it www.ll-consulting.it 05/11/2015 © Livio Lavelli - llConsulting www.ll-consulting.it 21

Editor's Notes

  1. Una rete deve innanzitutto partire da un’idea. L’idea è fondamentale perché sarà lo spunto del programma di rete a cui si ispira. Vedremo poi come si può sviluppare questa idea e quali sono le motivazioni che la generano. L’idea si concretizza in una fase di Start up dove le imprese si parlano e trovano i punti di condivisione attorno al quale costruire un programma. In questa fase si valutano gli interessi e gli obiettivi comuni e le imprese cominciano a conoscersi nelle loro potenzialità. Dalla fase di start up si passa a stendere un contratto che definisce le regole di aggregazione. Depositato il contratto all’ufficio del registro delle imprese la rete diventa effettiva. La rete in una rima fase può essere a contratto e non assumere quindi un forma giuridica e quindi non soggetta a tributi. La fase successiva anche se non obbligatoria può portare a creare una rete a soggetto con valenza giuridica, si parla in questo caso di rete a soggetto.
  2. Perché aggregarsi in forma di rete? Le MPMI difficilmente hanno risorse economiche sufficienti per affrontare un cambiamento necessario a sostenere la globalizzazione dei mercati, inoltre ha dimensioni limitate per aggredire efficacemente il mercato con nuove strategie commerciali. La soluzione non può essere che quella di aggregarsi con altre aziende per superare le difficoltà insieme, dimenticando il senso di oppressione della solitudine condividendo con i partner progetti di sviluppo concreti ed efficaci. Lo strumento ideale è quindi quello della rete.
  3. L’evoluzione ha sempre dettato il cambiamento. In questi anni il vero problema è la velocità di cambiamento imposta dalla tecnologia come ad esempio internet e dall’evoluzione dei mercati. I cambiamenti hanno un trend esponenziale e creano un nuovo modello economico e sociale a cui ci si deve adattare
  4. Parafrasando Darwin possiamo dire che l’azienda che sopravvive non è ne la più forte o grande, ma quella che si adatta più velocemente al cambiamento.
  5. Per quanto detto prima la sopravvivenza deve far fronte alla crisi che impone un cambiamento e quindi un’evoluzione. La migliore risposta per adttarsi è quelo di aggregarsi, fare rete per condividere e cooperare. Tutto ciò consente di fare quell’innovazione imposta dal cambiamento.
  6. Quando parliamo di innovazione parliamo di innovazione commerciale o di prodotto o di mercato, quest’ultima si basa su un processo di internazionalizzazione. L’innovazione è facilitata dalla condivisione di informazione e prestazioni, dalla collaborazione e da attività in comune.
  7. L’innovazione purtroppo richiede investimenti elevati che molte volte le MPMI non possono permettersi. Cosa fare allora? L’aggregazione in rete è la soluzione che consente di fare investimenti onerosi.
  8. Vediamo come può nascere l’idea di fare rete. Esistono dei fattori interni dove una persona o un’azienda riesce a far confluire più soggetti attorno a quell’idea, in questo caso ci si basa sulla capacità di convinzione. In altri casi un gruppo di imprese condividendo gli stessi problemi trovano strategico aggregarsi. Esistono poi fattori esterni quali i liberi professionisti che vedono nei loro clienti le condizioni necessarie perché si aggreghino, oppure la possibilità di accedere in forma di rete a bandi e finanziamenti e infine una effetto all’informazione che spiega i vantaggi della rete. Attività che la nostra Associazione sta facendo da anni.
  9. Una situazione molto interessante si verifica nel momento in cui parliamo con le imprese che voglio fare rete, troveremmo tra le motivazioni quelle elencate in ordine di importanza. Nel momento in cui facciamo la stessa domanda alle imprese che sono già sa tempo in rete ci accorgiamo che l’ordine di importanza è cambiato e ai primi posti troviamo vantaggi come la condivisione e la collaborazione che erano precedentemente agli ultimi posti.
  10. Ma quali sono gli ostacoli alla creazione di una rete di imprese? Si possono suddividere in due aree. Quelli personali come l’individualismo, lo scetticismo, la diffidenza ed infine al narcisismo tipico delle MPMI. Quante volte abbiamo sentito la frase mi sono fatto da solo e non ho bisogno di altri? Altri ostacoli sono legati a concetti imprenditoriali quali la difficoltà a condividere, ad accettare la pariteticità all’interno della rete, ad organizzarsi in processi nella rete, alle proprietà di brevetto o alla distribuzione dei costi affrontati dalla rete e quindi ai conferimenti di ciascuna impresa.
  11. La comunicazione, cioè il relazionarsi tra le imprese e la fiducia sono due aspetti essenziali per la riuscita di una rete. Non è sufficiente l’aggregazione per raggiungere gli obiettivi, ci cuole chiarezza e condivisone che non possono esimersi da una buona comunicazione e da un rapporto fiduciario.
  12. Il cammino dell’aggregazione richiede quindi di cambiare atteggiamento passando dall’individualismo alla collaborazione, dalla competitività alla cooperazione e dall’sotruzione alla condivisione.
  13. Da dove cominciare? Inizialmente bisogna condividere una programma, un progetto comune per poi care un gruppo affiatato attraverso incontri che consentono di conoscersi, di creare un rapporto di fiducia e di stima reciproca. Dopo questa prima fase si finalizza l’agregazione con un contratto e si inzia il percorso di sperimentazione ed innovazione in base al programma comune.
  14. Si tratta di seguire un processo ben articolato dove ogni passo è indispensabile. Una volta individuati i bisogni delle singole imprese, si passa a dare una rappresentazione di quella che sarà la rete per definire poi le forme di collaborazione e le modalità di condivisione. Fatto questo si inizia la collaborazione si configura la rete e la si rende operativa.
  15. La finalizzazione dell’aggregazione avviene attraverso piccoli ma fondamentali passi che portano ai primi risultati in breve termine. Possiamo parlare di cinque fasi ognuna delle quali comrende una serie di attività. Non tutte le fasi sono obbligatorie, ma il loro insieme crea i presupposti per un successo duraturo che può portare alla costituzione di una vera e propria nuova società intesa come azienda.
  16. Per il funzionamento ed il sostegno di un’aggregazione in rete è necessaria la figura di un professionista che prende i nome di Manager di Rete. Il Manager di rete è un facilitatore che aiuta le imprese nella fase di aggregazione nella stesura del programma di rete, nella definizione delle regole di gestione e nelle strategie con la realizzazione sia del business model che del business plan.
  17. Il Manager di rete deve essere innanzitutto il primo partner della rete, deve instaurare un clima amichevole che consolida la stima e la fiducia. Deve poi avere doti psicologiche per gestire eventuali conflittualità e ammorbidire le posizioni dominanti. Deve individuare anticipatamente le criticità che possono emergere per renderle superabili- Infine deve essere un promotore di idee e di azioni per il raggiungimento degli obiettivi preposti.
  18. Quali sono i suoi compiti? Controllare le singole imprese nel loro comportamento verso la rete, semplificare e ottimizzare le azioni, definire le regole interne, definire un sistema integrato di operazioni elementari che favoriscono la fludità sia decisionale che operativa ed infine impostare un sitema di misurazione delle prestazioni.
  19. Qual è la sfida di una rete nel campo delle nuove tecnologie? Valutiamola in base agli stackeholder. Partiamo dai clienti in questo caso la sfida è quella di dotarsi di sistemi e applicazioni quali B2B CRM e ERP. Parlando dei mercati una rete deve affrontare i temi legati alla gestione delle informazioni come la gestione dei BIG DATA. Nel campo della Società civile è poi interessante instaurare una buona comunicazione con l’utilizzo dei Social Network. I rapporti con le Università e il mondo della Ricerca consentono la progettazione innovativa. Serve poi un continuo monitoraggio dei propri prodotti con una funzione efficace di customer care gestendo dei flussi di feedback da parte dei clienti con le tecnologie web 2.0 o con programmi di manutenzione a distanza In quanto ai fornitori si può migliorare gli acquisti con strumenti di e-procurement Da ultimo i trasporti che attraverso sistemi di geolocalizzazione consentono di rendere più efficienti le consegne.