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Giorgio Cozzi
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Fauves
I Fauves
Il gruppo dei Fauves non si riconosce mai come vero e
proprio movimento, ma è piuttosto un gruppo di amici pittori
uniti da convinzioni comuni:
•L’elemento più importante del dipinto è il colore;
•Non si dipinge secondo l’impressione, ma secondo il proprio
sentire (si veda a proposito l’opinione di Matisse);
•La pittura dev’essere istintiva ed immediata;
•Il colore viene svincolato dalla realtà rappresentata.
"Per rendere un paesaggio d'autunno,
non cercherò di ricordarmi quali tinte si
convengano a questa stagione ma mi
ispirerò solamente alle sensazioni che
essa mi procura".
La storia
Il gruppo di artisti che si riuniva attorno a Matisse viene
riconosciuto e indicato con il nome di Fauves per la prima
volta nel 1905. Esso comprendeva André Derain, Maurice de
Vlaminick e Albert Marquet.
I Fauves avvertirono ben presto il pericolo di cadere in
formule meccaniche e artificiose e si volsero, non sempre
felicemente, in altre direzioni; tra essi solo il più grande,
Matisse, restò sostanzialmente aderente anche in seguito alle
premesse fauves.
L’origine del nome
Il 18 ottobre del 1905 aprì il Salon d’Automne.
Furono esposte alcune opere degli artisti poi indicati come
Fauves. Ad affibbiare loro questo nome fu il critico Louis
Vauxcelles, che, commentando una scultura tradizionale
esposta accanto alle loro opere, parlò di “Donatello chez les
Fauves”, cioè Donatello fra le belve
I punti di riferimento
I Fauves facevano riferimento principalmente a tre artisti:
Cézanne, Gaugin e Van Gogh.
Del primo i Fauves riprenderanno soprattutto la tendenza a
smaterializzare e ricomporre le forme, evidente per esempio
nella Signora in blu di Matisse.
Da Gaugin e Van Gogh essi erediteranno invece l’impiego di
colori puri e vivaci utilizzati con violenza e l’intenzione di
esprimere se stessi attraverso la pittura.
ANDRÉ DERAIN

                                André Derain nacque a Chatou nel
                                1880 e morì a Garches nel 1954.
                                Derain è un pittore molto misurato.
                                Ciò non vuol dire che si distacca
                                dall'estetica Fauve, perché nei suoi
                                quadri si nota il superamento
                                dell'oggettività, grazie
                                all'innaturalezza dei suoi colori.


H. Matisse. Ritratto di André
           Derain
MAURICE DE VLAMINICK
               Vlaminck è un istintivo. Per lui la
               pittura è un atto quasi fisico. Si
               esprime con il colore puro, così come
               esce direttamente dal tubetto premuto
               contro la tela. La pennellata larga
               lascia strisce curve e vorticose che
               creano un violento moto psicologico,
               i colori si accendono per
               accostamento, rendendo la reazione
               del tutto soggettiva del pittore. Nel
               1908, smorzatasi l'ondata Fauve,
               anche egli si accosta al cubismo e
               soprattutto al costruttivismo alla
Autoritratto   Cézanne.
Vlaminick e Derain




Per rendersi conto della profonda differenza che intercorre fra
i due basta confrontare alcuni dei loro quadri, in cui
affrontano gli stessi temi, in questo caso la rappresentazione
di una città. Derain non ne vede l'aspetto caotico, drammatico
e alienante evidente nel quadro di Vlaminick, quanto quello
sereno.
HENRI MATISSE
               Vita
               Nacque a Cateau-Cambresis nel
               1869. Studiò giurisprudenza e si
               accostò alla pittura per passatempo,
               quando nel 1889 una malattia lo
               costrinse a letto. Studiò presso
               accademie private e frequentò
               l’atelier di Gustave Moreau, pittore
               simbolista.Qui conobbe Albert
               Marquet.
               Trascorse poi diversi anni nel sud
Autoritratto   della Francia e morì a Cimiez (vicino
               a Nizza) nel 1954.
Simbolismo
Corrente francese manifestatasi negli anni Ottanta
dell’Ottocento. L’arte viene intesa come un’idea astratta,
frutto della fusione fra esperienza sensibile e stato d’animo.
La pittura diviene raffinata, ricca di simbologie mitologico-
religiose.
Stile
Matisse stesso riassume così, nel 1919, il proprio percorso
artistico:
“Come impressionista ho dipinto direttamente dalla natura,
poi ho apirato a una maggiore concentrazione e a
un’espressività più intensa nelle linee e nei colori. Per
raggiungere questo obiettivo ho dovuto sacrificare altri
valori: la materia, la tridimensionalità, la ricchezza di
dettagli. Ora voglio riconciliare questi valori.”
La sua evoluzione fu comunque caratterizzata dall’alternarsi
di momenti in cui predominava l’aspetto decorativo ed altri in
cui si imponeva un relativo naturalismo.
Il disegno
Il disegno per Matisse “non è un esercizio di particolare
abilità, ma un mezzo per esprimere sentimenti intimi e
descrivere stati d’animo: mezzi semplificati però per dare
maggiore semplicità, maggiore spontaneità all’espressione.”
“L’eterno conflitto fra colore e
disegno” tormenterà l’artista per tutta
la vita: se in un primo momento (la
fase prettamente Fauve) prevarrà il
colore per lasciare poi il posto al
dominio del disegno, dagli Anni Trenta
in avanti la ricerca del pittore (con La
donna in blu e le opere successive) sarà
tutta tesa alla conciliazione dei due
elementi. Matisse non sarà però
soddisfatto dei risultati ottenuti, come
confessa in una lettera a Pierre
Bonnard: “Sono paralizzato da un non
so che di convenzionale che mi
impedisce di esprimermi come vorrei
in pittura. Il mio disegno e la mia
pittura si separano.
Donna che legge
       L’opera risale al periodo della
       frequentazione dell’atelier del
       simbolista Moreau ed è la prima in
       cui compare una figura umana, dopo
       una serie di esercizi su nature morte.
       Matisse dichiarò di essere stato
       subito attratto dalla rappresentazione
       di esseri umani.
       Le opere del primo periodo sono
       essenzialmente tradizionaliste e
       caratterizzate da colori piuttosto
       cupi.
Luxe, Calme et Volupté
                                       Il titolo fa riferimento al
                                       ritornello della poesia
                                       Invito al viaggio di
                                       Baudelaire “Là, tous n’est
                                       que ordre et beauté/luxe,
                                       calme et volupté”.
                                      L’opera è una chiara
                                      testimonianza
                                      dell’esperianza pointilliste di
                                      Matisse e risale al 1904-05,
cioè immediatamente prima della nascita del gruppo dei Fauves.
La scelta abbastanza libera ed innaturale dei colori preannuncia le
tendenze dei Fauves, così come il carattere decorativo e simbolico
della scena rappresentata.
Invito al viaggio                Guarda su quei canali
                                 Mobili luccicanti,
Bambina mia, sorella,                                        dormire i vascelli
pensa alla dolcezza              lustri per gli anni,
                                                             il cui umore è
di andare là a vivere insieme!   decoreranno la nostra       vagabondo;
Amare fino a perdersi,           camera;
                                                             è per soddisfare
amare e morire                   i più rari fiori
nel paese che ti assomiglia!                                 il tuo minimo desiderio
                                 mescoleranno i loro odori
I soli velati                                                 che vengono d’in capo
da questi cieli nuvolosi         ai vaghi sentori dell’ambra, al mondo.
per il mio spirito hanno il      le ricche volte,            I soli che tramontano
fascino
                                 i profondi specchi,         rivestono i campi,
tanto misterioso
dei tuoi occhi perfidi           lo splendore orientale,     i canali, la città intera
che brillano attraverso le       tutto parlerà               di giacinto e d’oro;
lacrime
                                 all’anima in segreto        il mondo si addormenta

Là tutto è ordine e bellezza,    la sua dolce lingua natale. in una calda luce
lusso, calma e voluttà.          Là tutto...                 Là tutto...
Donna con cappello
     Fu esposta al Salon d’Automne nel 1905. I
     critici la accolsero quasi con indignazione,
     impreparati alla rivoluzione Fauvista.
     I colori vengono utilizzati sia puri sia
     combinati fra loro. In particolare vengono
     accostate, a rafforzarsi, coppie di colori
     complementari. A differenza di Gaugin e
     Van Gogh, che ricorrevano a colori accesi
     per rinforzare quelli presenti nell’oggetto
     rappresentato, Matisse rinuncia ad ogni
     realismo cromatico. Ogni colore però ha
     una funzione nel delineare le masse e le
     ombre.
Joie de vivre
         Con questa tela viene
         recuperata, accanto al colore
         Fauve, la linea sinuosa e
         decorativa. Matisse voleva
         infatti superare quello che
         definì “l’eterno conflitto del
         disegno e del colore.” La
         scena rappresentata ricorda
         quella di Luxe, Calme et
         Volupté e rimanda alle opere
         di Gaugin, illustrando una
         primitiva epoca idillica di cui
         si vagheggia il ritorno.
La stanza rossa
                              La scena quotidiana si trasforma in
                              semplice spunto per l’invenzione pittorica.
                              Tutti gli elementi della tradizione realistica
                              (natura morta, figura umana e paesaggio)
                              vengono ripresi e trasfigurati. Continua il
                              tentativo di far convivere armoniosamente
                              colore e linea. La tela presenta infatti, oltre
                              ad un intenso cromatismo Fauve, un
ricorrere di linee arabescate che caratterizzeranno il periodo
successivo. L’effetto prospettico dato dal tavolo viene quasi annullato
dalla scelta di utilizzare il medesimo colore dello sfondo: l’aspetto
piatto, bidimensionale serve ad esaltare il ruolo del colore e della
linea. I colori primari sono predominanti.
Pesci rossi
      Il colore, dato a chiazze e a
      pennellate piccole e dense è
      Fauve, ma si trova ben
      armonizzato con la linea.
      L’elemento di massimo
      realismo è dato dal riflesso
      dei pesci sulla superficie
      dell’acqua, mentre il vaso ed
      il tavolino sono
      rappresentati quasi in
      assonometria. La
      composizione risulta perciò
      decisamente decorativa.
Nudo su fondo ornamentale
                          Matisse lavora contemporaneamente a
                          questo dipinto e ad un’analoga scultura
                          bronzea, Grande nudo seduto, le braccia
                          alzate, come dimostrano alcune fotografie
                          in cui la modella appare sullo stesso
                          sfondo (la stanza del pittore a Nizza).
                          L’influenza della scultura spiegherebbe
                          l’aspetto a tutto tondo della figura,
                          insolito per Matisse, che la fa emergere
                          dallo sfondo “Ornamentale”. La figura
però non è posta in uno spazio vero e proprio, perché parete e
pavimento sono posti sullo stesso piano come nella Signora in blu.
È evidente in questo aspetto l’influenza di Cézanne.
Signora in blu
    In seguito alla rivalutazione del valore
    del disegno, la pittura stessa diviene
    una sorta di disegno colorato per
    larghe e squillanti campiture. Il colore
    naturalistico permane solo nel rosa
    dell’incarnato, mentre anche le
    proporzioni scompaiono per lasciare
    spazio all’espressività dell’artista. Al
    di sotto dell’abito non si percepisce il
    volume del corpo. Lo schienale della
    poltrona si fonde col rosso della
    parete, mentre il pavimento viene
    ruotato fino a giacere sullo stesso
    piano della parete retrostante.
Tabac Royal
      Il pittore cerca un equilibrio fra
      elementi contrastanti: disegno e
      colore, piatta decorazione di
      fondo e monumentalità del
      personaggio e degli oggetti,
      realtà e immaginazione. Sono
      presenti infatti molti elementi
      realistici interpretati però con
      grande libertà (per esempio le
      proporzioni della figura
      femminile e i fiori e i frutti
      trasformati in macchie di
      colore).
Icaro
Nel 1943 il colto editore greco Emmanuel
Térriade invitò l’amico Matisse a
pubblicare un libro scritto e illustrato. Nel
1947 venne così pubblicato Jazz. L’artista
corredò il testo con venti illustrazioni, di
cui quella rappresentata è l’ottava. La
tecnica impiegata era quella delle
gouaches découpées: pezzi di carta
colorati a tempera, ritagliati e incollati.
Qui viene raffigurato il mitico
personaggio di Icaro in caduta libera fra le
stelle: la notte in cui precipita il figlio di
Dedalo rimanda alle angosce del vecchio
pittore.
Indice delle opere
•   Donna che legge
•   Luxe, Calme et Volupté
•   Donna con cappello
•   Joie de vivre
•   La stanza rossa
•   Pesci rossi
•   Nudo su fondo ornamentale
•   Signora in blu
•   Tabac Royal
•   Icaro
Indice
•   Fauves
•   Derain
•   De Vlaminick
•   Matisse
•   Opere

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Fauves

  • 1. Giorgio Cozzi 5F Fauves
  • 2. I Fauves Il gruppo dei Fauves non si riconosce mai come vero e proprio movimento, ma è piuttosto un gruppo di amici pittori uniti da convinzioni comuni: •L’elemento più importante del dipinto è il colore; •Non si dipinge secondo l’impressione, ma secondo il proprio sentire (si veda a proposito l’opinione di Matisse); •La pittura dev’essere istintiva ed immediata; •Il colore viene svincolato dalla realtà rappresentata.
  • 3. "Per rendere un paesaggio d'autunno, non cercherò di ricordarmi quali tinte si convengano a questa stagione ma mi ispirerò solamente alle sensazioni che essa mi procura".
  • 4. La storia Il gruppo di artisti che si riuniva attorno a Matisse viene riconosciuto e indicato con il nome di Fauves per la prima volta nel 1905. Esso comprendeva André Derain, Maurice de Vlaminick e Albert Marquet. I Fauves avvertirono ben presto il pericolo di cadere in formule meccaniche e artificiose e si volsero, non sempre felicemente, in altre direzioni; tra essi solo il più grande, Matisse, restò sostanzialmente aderente anche in seguito alle premesse fauves.
  • 5. L’origine del nome Il 18 ottobre del 1905 aprì il Salon d’Automne. Furono esposte alcune opere degli artisti poi indicati come Fauves. Ad affibbiare loro questo nome fu il critico Louis Vauxcelles, che, commentando una scultura tradizionale esposta accanto alle loro opere, parlò di “Donatello chez les Fauves”, cioè Donatello fra le belve
  • 6. I punti di riferimento I Fauves facevano riferimento principalmente a tre artisti: Cézanne, Gaugin e Van Gogh. Del primo i Fauves riprenderanno soprattutto la tendenza a smaterializzare e ricomporre le forme, evidente per esempio nella Signora in blu di Matisse. Da Gaugin e Van Gogh essi erediteranno invece l’impiego di colori puri e vivaci utilizzati con violenza e l’intenzione di esprimere se stessi attraverso la pittura.
  • 7. ANDRÉ DERAIN André Derain nacque a Chatou nel 1880 e morì a Garches nel 1954. Derain è un pittore molto misurato. Ciò non vuol dire che si distacca dall'estetica Fauve, perché nei suoi quadri si nota il superamento dell'oggettività, grazie all'innaturalezza dei suoi colori. H. Matisse. Ritratto di André Derain
  • 8. MAURICE DE VLAMINICK Vlaminck è un istintivo. Per lui la pittura è un atto quasi fisico. Si esprime con il colore puro, così come esce direttamente dal tubetto premuto contro la tela. La pennellata larga lascia strisce curve e vorticose che creano un violento moto psicologico, i colori si accendono per accostamento, rendendo la reazione del tutto soggettiva del pittore. Nel 1908, smorzatasi l'ondata Fauve, anche egli si accosta al cubismo e soprattutto al costruttivismo alla Autoritratto Cézanne.
  • 9. Vlaminick e Derain Per rendersi conto della profonda differenza che intercorre fra i due basta confrontare alcuni dei loro quadri, in cui affrontano gli stessi temi, in questo caso la rappresentazione di una città. Derain non ne vede l'aspetto caotico, drammatico e alienante evidente nel quadro di Vlaminick, quanto quello sereno.
  • 10. HENRI MATISSE Vita Nacque a Cateau-Cambresis nel 1869. Studiò giurisprudenza e si accostò alla pittura per passatempo, quando nel 1889 una malattia lo costrinse a letto. Studiò presso accademie private e frequentò l’atelier di Gustave Moreau, pittore simbolista.Qui conobbe Albert Marquet. Trascorse poi diversi anni nel sud Autoritratto della Francia e morì a Cimiez (vicino a Nizza) nel 1954.
  • 11. Simbolismo Corrente francese manifestatasi negli anni Ottanta dell’Ottocento. L’arte viene intesa come un’idea astratta, frutto della fusione fra esperienza sensibile e stato d’animo. La pittura diviene raffinata, ricca di simbologie mitologico- religiose.
  • 12. Stile Matisse stesso riassume così, nel 1919, il proprio percorso artistico: “Come impressionista ho dipinto direttamente dalla natura, poi ho apirato a una maggiore concentrazione e a un’espressività più intensa nelle linee e nei colori. Per raggiungere questo obiettivo ho dovuto sacrificare altri valori: la materia, la tridimensionalità, la ricchezza di dettagli. Ora voglio riconciliare questi valori.” La sua evoluzione fu comunque caratterizzata dall’alternarsi di momenti in cui predominava l’aspetto decorativo ed altri in cui si imponeva un relativo naturalismo.
  • 13. Il disegno Il disegno per Matisse “non è un esercizio di particolare abilità, ma un mezzo per esprimere sentimenti intimi e descrivere stati d’animo: mezzi semplificati però per dare maggiore semplicità, maggiore spontaneità all’espressione.”
  • 14. “L’eterno conflitto fra colore e disegno” tormenterà l’artista per tutta la vita: se in un primo momento (la fase prettamente Fauve) prevarrà il colore per lasciare poi il posto al dominio del disegno, dagli Anni Trenta in avanti la ricerca del pittore (con La donna in blu e le opere successive) sarà tutta tesa alla conciliazione dei due elementi. Matisse non sarà però soddisfatto dei risultati ottenuti, come confessa in una lettera a Pierre Bonnard: “Sono paralizzato da un non so che di convenzionale che mi impedisce di esprimermi come vorrei in pittura. Il mio disegno e la mia pittura si separano.
  • 15. Donna che legge L’opera risale al periodo della frequentazione dell’atelier del simbolista Moreau ed è la prima in cui compare una figura umana, dopo una serie di esercizi su nature morte. Matisse dichiarò di essere stato subito attratto dalla rappresentazione di esseri umani. Le opere del primo periodo sono essenzialmente tradizionaliste e caratterizzate da colori piuttosto cupi.
  • 16. Luxe, Calme et Volupté Il titolo fa riferimento al ritornello della poesia Invito al viaggio di Baudelaire “Là, tous n’est que ordre et beauté/luxe, calme et volupté”. L’opera è una chiara testimonianza dell’esperianza pointilliste di Matisse e risale al 1904-05, cioè immediatamente prima della nascita del gruppo dei Fauves. La scelta abbastanza libera ed innaturale dei colori preannuncia le tendenze dei Fauves, così come il carattere decorativo e simbolico della scena rappresentata.
  • 17. Invito al viaggio Guarda su quei canali Mobili luccicanti, Bambina mia, sorella, dormire i vascelli pensa alla dolcezza lustri per gli anni, il cui umore è di andare là a vivere insieme! decoreranno la nostra vagabondo; Amare fino a perdersi, camera; è per soddisfare amare e morire i più rari fiori nel paese che ti assomiglia! il tuo minimo desiderio mescoleranno i loro odori I soli velati che vengono d’in capo da questi cieli nuvolosi ai vaghi sentori dell’ambra, al mondo. per il mio spirito hanno il le ricche volte, I soli che tramontano fascino i profondi specchi, rivestono i campi, tanto misterioso dei tuoi occhi perfidi lo splendore orientale, i canali, la città intera che brillano attraverso le tutto parlerà di giacinto e d’oro; lacrime all’anima in segreto il mondo si addormenta Là tutto è ordine e bellezza, la sua dolce lingua natale. in una calda luce lusso, calma e voluttà. Là tutto... Là tutto...
  • 18. Donna con cappello Fu esposta al Salon d’Automne nel 1905. I critici la accolsero quasi con indignazione, impreparati alla rivoluzione Fauvista. I colori vengono utilizzati sia puri sia combinati fra loro. In particolare vengono accostate, a rafforzarsi, coppie di colori complementari. A differenza di Gaugin e Van Gogh, che ricorrevano a colori accesi per rinforzare quelli presenti nell’oggetto rappresentato, Matisse rinuncia ad ogni realismo cromatico. Ogni colore però ha una funzione nel delineare le masse e le ombre.
  • 19. Joie de vivre Con questa tela viene recuperata, accanto al colore Fauve, la linea sinuosa e decorativa. Matisse voleva infatti superare quello che definì “l’eterno conflitto del disegno e del colore.” La scena rappresentata ricorda quella di Luxe, Calme et Volupté e rimanda alle opere di Gaugin, illustrando una primitiva epoca idillica di cui si vagheggia il ritorno.
  • 20. La stanza rossa La scena quotidiana si trasforma in semplice spunto per l’invenzione pittorica. Tutti gli elementi della tradizione realistica (natura morta, figura umana e paesaggio) vengono ripresi e trasfigurati. Continua il tentativo di far convivere armoniosamente colore e linea. La tela presenta infatti, oltre ad un intenso cromatismo Fauve, un ricorrere di linee arabescate che caratterizzeranno il periodo successivo. L’effetto prospettico dato dal tavolo viene quasi annullato dalla scelta di utilizzare il medesimo colore dello sfondo: l’aspetto piatto, bidimensionale serve ad esaltare il ruolo del colore e della linea. I colori primari sono predominanti.
  • 21. Pesci rossi Il colore, dato a chiazze e a pennellate piccole e dense è Fauve, ma si trova ben armonizzato con la linea. L’elemento di massimo realismo è dato dal riflesso dei pesci sulla superficie dell’acqua, mentre il vaso ed il tavolino sono rappresentati quasi in assonometria. La composizione risulta perciò decisamente decorativa.
  • 22. Nudo su fondo ornamentale Matisse lavora contemporaneamente a questo dipinto e ad un’analoga scultura bronzea, Grande nudo seduto, le braccia alzate, come dimostrano alcune fotografie in cui la modella appare sullo stesso sfondo (la stanza del pittore a Nizza). L’influenza della scultura spiegherebbe l’aspetto a tutto tondo della figura, insolito per Matisse, che la fa emergere dallo sfondo “Ornamentale”. La figura però non è posta in uno spazio vero e proprio, perché parete e pavimento sono posti sullo stesso piano come nella Signora in blu. È evidente in questo aspetto l’influenza di Cézanne.
  • 23. Signora in blu In seguito alla rivalutazione del valore del disegno, la pittura stessa diviene una sorta di disegno colorato per larghe e squillanti campiture. Il colore naturalistico permane solo nel rosa dell’incarnato, mentre anche le proporzioni scompaiono per lasciare spazio all’espressività dell’artista. Al di sotto dell’abito non si percepisce il volume del corpo. Lo schienale della poltrona si fonde col rosso della parete, mentre il pavimento viene ruotato fino a giacere sullo stesso piano della parete retrostante.
  • 24. Tabac Royal Il pittore cerca un equilibrio fra elementi contrastanti: disegno e colore, piatta decorazione di fondo e monumentalità del personaggio e degli oggetti, realtà e immaginazione. Sono presenti infatti molti elementi realistici interpretati però con grande libertà (per esempio le proporzioni della figura femminile e i fiori e i frutti trasformati in macchie di colore).
  • 25. Icaro Nel 1943 il colto editore greco Emmanuel Térriade invitò l’amico Matisse a pubblicare un libro scritto e illustrato. Nel 1947 venne così pubblicato Jazz. L’artista corredò il testo con venti illustrazioni, di cui quella rappresentata è l’ottava. La tecnica impiegata era quella delle gouaches découpées: pezzi di carta colorati a tempera, ritagliati e incollati. Qui viene raffigurato il mitico personaggio di Icaro in caduta libera fra le stelle: la notte in cui precipita il figlio di Dedalo rimanda alle angosce del vecchio pittore.
  • 26. Indice delle opere • Donna che legge • Luxe, Calme et Volupté • Donna con cappello • Joie de vivre • La stanza rossa • Pesci rossi • Nudo su fondo ornamentale • Signora in blu • Tabac Royal • Icaro
  • 27. Indice • Fauves • Derain • De Vlaminick • Matisse • Opere