1. “Chatbot” deriva dall’unione di bot (abbreviazionedi robot), che in informatica
indica un programma o uno script utilizzato per l’automazione di compiti
(solitamente gravosie complessi), e chat, utilizzato in riferimento alla messaggistica.
Un chatbot è quindi un softwarein grado di interagire con gli esseriumani
utilizzando linguaggi naturali.
Si fa risalire l’idea di una macchina “intelligente” agli anni ’50, quando Alan Turing
pubblicò un famosissimo articolo dal titolo Computing Machinery and Intelligence,
in cui proposeun criterio, il Test di Turing, per determinare se e quando una
macchina potesseconsiderarsiintelligente e quindi in grado di pensare.
Mantenere una conversazioneè una delle cosepiù complicate che gli esseriumani
fanno ed ora che le macchine sono entrate a far parte della nostra vita di tutti i
giorni, sostituendo molte delle mansioni generalmente considerateumane, il sogno
utopico è insegnare loro a pensare.
Una branca dell’intelligenza artificiale (IA), che si occupa dell’elaborazione del
linguaggio naturale (NLP, Natural LanguageProcessing), lavora esviluppa prototipi
proprio in questa direzione.
Senza l’elaborazione del linguaggio naturale, un chatbot non può differenziare
significativamente tra due semplici saluti come “Ciao” e “Arrivederci”. IL NLP aiuta il
chatbot a fornireun contesto e un significato agli input dell’utente, in modo tale
che, grazieall’intelligenza artificiale, si possa fornireuna risposta adeguata.
In una normaleconversazioneumana, una frasespogliata del proprio contesto,
potrebbe creare parecchiproblemi di ambiguità.
Ilcampo dell’intelligenza artificiale, dunque, si sta muovendo per ottenere risultati
di questo tipo nella comunicazione.
Per esempio, in Giappone, è stata creata Erica, il robot giapponeseche presenterà il
TG, in grado di simularele espressionifacciali di un essereumano, al punto tale da
rendere difficile l’accorgersidelle differenze e si sta diffondendo l’uso dei robot per
l’assistenza agli anziani.
Erica, come gli altri robot, riusciranno ad avere la stessa sensibilità di persone in
carne ed ossa?