Introduzione all'ebook "Social network per il non profit" http://www.givemeachance.it/autori/cristina-berta-roberto-marmo/GMC-cristina-berta-roberto-marmo-social-network-per-il-non-profit.php
2. Indice
INTRODUZIONE AL MONDO DEL NON PROFIT
BREVE PANORAMICA
PRINCIPALI DEFINIZIONI
COMUNICARE PER IL NON PROFIT
ALCUNI NUMERI RILEVANTI
PERCHÉ USARE I SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
ALTRE RISORSE UTILI
INTERNET E IL NON PROFIT ....................................
INTERNET PER RACCOLTA FONDI
LE OPPORTUNITÀ DEL WEB 2.0
Blog
Photosharing
Aggregatori
Presentazioni condivise
Social bookmarking
Network geolocalizzati
Video sharing
Wiki
Internet e Tv
Mashup
SISTEMI DI PAGAMENTO ONLINEERRORE. IL
SEGNALIBRO NON È DEFINITO.
PAYPAL
3. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
Postepay
Carta di creditoErrore. Il segnalibro non è definito.
ALCUNE REALTÀ SU INTERNET PER IL SOCIALE
Affaritaliani.it
Agenzia per le Onlus
AGIRE – Agenzia Italiana Risposte Emergenze
AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla
CityAngels
Fondazione Pubblicità Progresso
Foursquare
Fundly
Fundraising.it
ISF - Informatici Senza Frontiere
Istituto Italiano della Donazione
Rete Tosta
Socialidarity
Vita
IMPORTANZA DELL’ACCESSIBILITÀ
WEB ANALYTICS
MISURARE IL RISULTATO DELL’INVESTIMENTO
PIATTAFORME WEB 2.0 PER IL NON PROFIT
Causes
FundCauses
ideaTRE60
Jumo
Ammado
VITA Giving Europe Onlus
I SOCIAL NETWORK....................................................
4. GiveMeAChance
Editoria Online
COSA È UN SOCIAL NETWORK
VANTAGGI PER IL NON PROFIT
SVANTAGGI DA CONSIDERARE
SOCIAL NETWORK VS SOCIAL MEDIA
LA RACCOLTA FONDI ATTRAVERSO I SOCIAL NETWORK
IL RUOLO DEL SOCIAL MEDIA MANAGER NEL NON PROFIT
IL MARKETING VIRALE
Tre consigli utili
NOTE DI PSICOLOGIA
I PRINCIPALI SOCIAL NETWORK
Facebook
Google Buzz
LinkedIn
Ning
MySpace
Twitter
Viadeo
XING
Netlog
SOCIAL NETWORK MINORI CON UNA FORTE COMPONENTE
SOCIALE
Cesviamo
Crowdrise
Shiny Note
TV SOCIAL NETWORK
SOCIAL NETWORK ANALYSIS
PROBLEMATICHE LEGALI E DI SICUREZZA
Gestione della privacy
5. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
Spamming
Diritti d’autore e proprietà intellettuale
Aspetti legali
FACEBOOK.....................................................................
IL MONDO DI FACEBOOK
ALLA PORTATA DI TUTTI
La ragazza dal cerchietto azzurro
I curati a metà (malati di artrite reumatoide)
Io intervengo
I 400 cani della Basilicata
TIPOLOGIE DI PRESENZA IN FACEBOOK
Pagina Fan vs Pagina Sociale
Il gruppo
IMPORTANZA DI PAGINA FAN PERSONALIZZATA
La scelta del logo
La scelta del nome
Le applicazioni
Alcuni esempi
CREARE INTERAZIONE IN PAGINA FAN E GRUPPO
Generare discussioni
Gestire eventi
Foto e video
Promozione
Facebook Insights
LE APPLICAZIONI
AIRC
Causes
6. GiveMeAChance
Editoria Online
Facebook Places
Fundrazr
Quiz Creator
Sondaggi
Virtual gift
I social game
Creare un’applicazione su Facebook
INTEGRAZIONE SITO - FACEBOOK
Badge
Facebook Connect
Open Graph
ERRORI DA NON FARE SU FACEBOOK
TWITTER.........................................................................
COMUNICARE CON POCHI CARATTERI
Applicazioni ed altre funzioni
USO DI TWITTER NEL NON PROFIT
Twit Asta
USARE TWITTER DURANTE UN EVENTO
Twestival
BUSINESS SOCIAL NETWORK ..................................
SOCIAL NETWORK PROFESSIONALI
L’UTILIZZO DI UN BUSINESS SOCIAL NETWORK
LA PRESENZA SUL TERRITORIO
LINKEDIN
Applicazioni e integrazione con il sito internet
Le potenzialità di LinkedIn
Risorse per il non profit
7. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
VIADEO
Community e Hub
Viadeo e il non profit
COMUNICAZIONE PER IL NON PROFIT ................
ORGANIZZARE LA COMUNICAZIONE
DISTINGUERSI
FARE CONOSCERE LA PROPRIA PRESENZA ONLINE
Article marketing
Blog
Comunicato stampa
MONITORAGGIO E DIFESA DEL NOSTRO MESSAGGIO
SUGGERIMENTI OPERATIVI
CONCLUSIONI ...............................................................
BIBLIOGRAFIA..............................................................
SITOGRAFIA
8. Introduzione al mondo del non profit
Una breve panoramica
Il primo punto da chiarire riguarda l’uso errato dei termini
non profit e no-profit. Bisogna prestare bene attenzione:
non profit vuol dire senza distribuzione di utile cioè senza
scopo di lucro. No-profit vuol dire senza profitto nel sen-
so che non ci si propone un utile distribuibile. Pertanto,
nel contesto delle cause sociali è meglio usare nella mag-
gior parte dei casi il termine non profit al posto di no-
profit. L’uso del secondo termine è dovuto a scarsa cono-
scenza della nomenclatura, ma spesso anche al fatto che
l’amore per il non profit racchiude l’odio (o per lo meno
l’ostilità e il fastidio) verso il profitto e la conseguente
pretesa che se ne possa fare a meno.
In realtà si può fare a meno del lucro, cioè del consegui-
mento personale del profitto, ma non del profitto in sé. In
ogni operazione i conti devono alla fine tornare. Entrate e
uscite devono quadrare anche in enti non profit come nel-
8
9. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
le Chiese, nelle associazioni di volontariato, negli orfano-
trofi, negli ospedali e così via salvo che qualche anima
buona o qualche sostenitore ripiani i debiti prodotti. La
differenza tra operazioni non profit e operazioni for-profit
è che nel secondo caso (for-profit) chi investe nell’attività
è la stessa persona che ottiene il beneficio mentre nel pri-
mo caso (non profit) chi investe è diverso da chi ottiene il
beneficio.
Principali definizioni
Analizziamo adesso le definizioni tipicamente usate
nell’ambiente non profit, utili per chiarire le idee ai lettori
che entrano per la prima volta in questo mondo. Chi in-
tende avvicinarsi a queste tematiche per sensibilità perso-
nale o per scelta professionale può trovare approfondi-
menti leggendo i libri indicati in bibliografia, con partico-
lare attenzione a quelli scritti da Ambrogetti, per quanto
concerne la raccolta fondi, Ellis per la ricerca di volontari,
Bianchi per la gestione dell’organizzazione, Cocco e Fo-
glio, infine per la strategia, l’organizzazione e il marke-
ting.
9
10. GiveMeAChance
Editoria Online
Un’organizzazione non profit può essere qualsiasi orga-
nizzazione o ente che non distribuisce gli utili o profitti
derivanti dall'attività che svolge, ma che li reimpiega
nell’attività stessa.
Il fundraising è una parola inglese non semplicemente
traducibile nell’attività di raccolta fondi, perché il verbo
"To raise" indica il far crescere, coltivare, sviluppare i
fondi necessari a sostenere una causa sociale in ambito
non profit. Quest’attività può essere praticata anche da en-
ti, servizi pubblici e da aziende intenzionate a promuovere
iniziative con scopo sociale, anche se normalmente queste
categorie non raccolgono fondi, ma impiegano propri
fondi1.
Il fundraiser è la persona che svolge il fundraising. Deve
possedere un ampio insieme di competenze tecniche e re-
lazionali, come il saper gestire la relazione con il donato-
re, avere delle adeguate competenze informatiche, cono-
scere le modalità per raccogliere fondi e, non ultima, ave-
re capacità di padroneggiare gli strumenti di social
network per migliorare i risultati delle sue attività. Un a-
spetto importante della sua attività consiste
1
In merito alle metodologie da usare per la raccolta fondi si può leggere Ambrogetti F., Coen Cagli M. e Milano R. (2005) Ma-
nuale di fundraising, la raccolta di fondi per le organizzazioni non profit, Carocci Editore. Per ulteriori approfondimenti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Raccolta_di_fondi
10
11. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
nell’individuare le forme di fundraising più coerenti alle
tipologie di donatori che intende coinvolgere. In Italia esi-
ste un’associazione dedicata al fundraising che offre in-
formazioni utili e assistenza ai fundraiser: ASSIF - Asso-
ciazione Italiana Fundraiser2.
Il consulente del fundraising opera insieme ai fundraiser
collocati all'interno di organizzazioni, per svolgere attività
di consulenza nel non profit riguardanti la stesura di un
piano strategico di raccolta fondi e il successivo svolgi-
mento operativo della raccolta attraverso vari strumenti.
Questa figura di consulente svolge attività come libero
professionista oppure come partner di studi di consulenza.
Il manager di un ente non profit deve avere specifiche
competenze per essere in grado di trovare il finanziamen-
to e gestire l’ambito operativo-gestionale, garantendone
efficienza economica e finanziaria come per qualsiasi a-
zienda ma coerentemente con la specifica missione non
profit.
Gli stakeholder sono i soggetti, privati o pubblici, indivi-
duali o collettivi portatori di interessi, perché sono colle-
gati da un senso di condivisione e di attaccamento all'or-
ganizzazione, alla sua missione e all’attività.
2
http://www.assif.it
11
12. GiveMeAChance
Editoria Online
Comunicare per il non profit
Il costante incremento delle esigenze di intervento nel so-
ciale a fronte di sempre minori disponibilità pubbliche fa
sì che gli enti non profit si vedano sempre più portati a ri-
volgersi al privato per sostenere le proprie iniziative (per
privato intendiamo ovviamente sia il piccolo che il grande
donatore, le imprese e le fondazioni bancarie e non).
Tutti i potenziali donatori e possibili diffusori della mis-
sione e dell’immagine di un ente non profit fino ad oggi
sono stati raggiunti tramite i più svariati mezzi di comuni-
cazione tradizionali: stampa quotidiana e non, radio e te-
levisione, cinema, organizzazione di eventi e così via, fi-
no a mercatini e stand diffusi anche a livello nazionale
che hanno consentito di soddisfare le tre principali tipolo-
gie di comunicazione:
1. comunicazione mediatica: cosa fa e cosa propone
l’associazione in cui concorrono una serie di conoscen-
ze necessarie per un buon rapporto coi media per realiz-
zare comunicati stampa, radio e televisivi, che tengano
conto di quale canale sia migliore per il pubblico che ci
si prefigge di raggiungere. È più efficace essere su un
12
13. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
giornale o alla radio? Meglio un articolo/servizio o uno
spazio pubblicitario?
2. la campagna di sensibilizzazione: è un atto di comu-
nicazione integrata destinato a durare nel tempo e va
studiata nei minimi dettagli.
3. la raccolta fondi: non deve essere vista come la ri-
chiesta di elemosina o di un favore, ma un atto comuni-
cativo in grado di coinvolgere il maggior numero di per-
sone possibile, anche economicamente.
A questi strumenti tradizionali si aggiungono oggi le pos-
sibilità offerte da internet che verranno esaminate in det-
taglio nei prossimi capitoli. A questo sviluppo tecnologi-
co si affianca poi anche nel campo non profit un incre-
mento della professionalità come dimostra l'indagine con-
dotta dall'Istituto Italiano della Donazione3 su un ridotto
campione che evidenzia come venga posta sempre mag-
giore attenzione all'utilizzo dei fondi raccolti per venire
incontro alle sempre maggiori esigenze di controllo da
parte dei donatori (privati e aziende). Questo porta gli enti
non profit a utilizzare sempre più strumenti per il control-
lo della gestione e a svolgere valide attività di marketing:
3
http://www.istitutoitalianodonazione.it/?r=564&sfNews=3357
13
14. GiveMeAChance
Editoria Online
attività fino a poco tempo fa tipiche solo delle imprese
profit.
Da qui l’importanza del tema per gli operatori di parteci-
pare ad attività congressuali come per esempio “Comuni-
care No Profit - Nuovi scenari, protagonisti e linguaggi
nella comunicazione sociale”, tenutosi il 23 giugno 2010
a Bologna, per approfondire strategie adeguate alla visibi-
lità, notorietà e immagine individuando nelle aziende di-
sponibili ai temi sociali e nella collettività l’obiettivo pri-
mario cui destinare gli strumenti di comunicazione secon-
do la loro modalità espressiva. Sul sito dell’evento si pos-
sono trovare il programma ed altre informazioni utili sul
convegno4.
Un altro evento importante da non perdere è il Festival del
fundraising5 per coinvolgere tutti coloro che operano nel
non profit per creare condivisione delle buone pratiche e
lo scambio di esperienze. Il suo ambiente informale e nu-
merosi momenti di incontro permettono di creare una rete
di persone che condividono i nostri stessi obiettivi.
4
http://www.gruppoatomix.com/comunicarenoprofit
5
http://www.festivaldelfundraising.it
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15. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
Alcuni numeri rilevanti
Secondo l’europarlamento, tre europei su dieci sono attivi
nel volontariato e solo in Italia, secondo l’Istat, dal 1995
al 2003 il volontariato è cresciuto del 152% con punte del
1067% in Sicilia e del 591% in Molise. Secondo i dati I-
stat 2008, il 9% delle persone di 14 anni e più partecipa
ad attività gratuite di volontariato per un totale di 5,4 mi-
lioni di persone. Altri dati Istat dicono che il 15,8% dei
cittadini versa dei soldi a un'associazione, per un totale di
9,5 milioni di cittadini, pur senza partecipare attivamen-
te6.
… continua sull’eBook…
http://www.givemeachance.it/autori/cristina-berta-
roberto-marmo/GMC-cristina-berta-roberto-marmo-
social-network-per-il-non-profit.php
6
http://www.istat.it
15
16. Bibliografia
Accoto C. (2007), Misurare le audience in internet: teorie, tecniche e metriche per
la misurazione degli utenti in rete, Franco Angeli, Milano.
Ambrogetti F., Coen Cagli M., Milano R. (2005), Manuale di fund raising, la rac-
colta di fondi per le organizzazioni non profit, Carocci, Roma.
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Baggis Mafe (2010) World Wide We, Apogeo
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Borgato R., Capelli F., Ferraresi M. (2009) Facebook come. Le nuove relazioni vir-
tuali, Franco Angeli, Milano.
Citarella P., Martello S., Vecchiato G., Zicari S. (2010), Come comunicare il Terzo
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Cocco G.(2009), Gestire un'associazione. Strategia, organizzazione e marketing
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Ellis S. J., Melandri V. (2003), People raising: manuale pratico per la ricerca di
volontari, Carocci, Roma.
16
17. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
Ferrazzi K. (2009), Non mangiare mai da solo, Sperling & Kupfer, Milano.
Foglio A. (2003), Il marketing non-profit. Strategie e politiche di marketing per
associazioni ed imprese non profit, Franco Angeli, Milano.
Formica I., Conti F. e Di Maria F., Faceboom – opportunità vs. dipendenza, rivista
Psicologia Contemporanea n. 219 Mag/Giu 2010, Giunti Editore; pagg. 12-17.
Galli A., Nidasio S. (2009), Fare notizia con il Non Profit. Strumenti e strategie
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Mason G. (2009), Come si presenta con le slide, II edizione, Tecniche Nuove,
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17
18. GiveMeAChance
Editoria Online
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Ponzio S. (2009), Facebook, Sperling & Kupfer, Milano.
Rosen E. (2009), Passaparola: come costruire con poco una campagna di marke-
ting vincente, Il sole-24 ore, Milano.
Salvini A. (2007), Analisi delle reti sociali. Teorie, metodi, applicazioni, Franco
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Scano R. (2008), Accessibilità delle applicazioni web, Pearson Education HPE,
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Scano R. (2009), Appunti di accessibilità: WCAG 2.0, acquistabile su www. lu-
lu.com
Scott J. (1997), L'analisi delle reti sociali, Carocci, Roma.
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Shuen A.( 2008), Web 2.0: strategie per il successo, Hops Tecniche nuove,
Milano.
Taverniti G. (2010), SEO Power, Hoepli, Milano.
Wilson J. R. (2009), Marketing passaparola: come attuare un programma sistema-
tico e far vendere i vostri clienti per voi, Franco Angeli, Milano.
18
25. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
Quarta di copertina
Il social network permette di creare relazioni tra le perso-
ne, condividere informazioni e materiale multimediale,
partecipare a gruppi di discussioni, fare nuove forme di
giochi. Gli iscritti solo in Italia sono ormai decine di mi-
lioni, tanto da permettere la diffusione virale di un mes-
saggio verso tante persone in poco tempo. In questo libro
viene spiegato come un’organizzazione non profit possa
usare il social network per promuovere una causa sociale,
farsi conoscere, trovare fondi, rendendoli socialmente utili
e dandogli un volto più umano e meno superficiale. Viene
spiegato come integrare la presenza nel social network
con il proprio sito e come far conoscere la propria presen-
za online.
Il libro affronta, in particolare, la creazione dell’interesse
in favore di una causa sociale, per fare in modo che i po-
tenziali donatori diventino a loro volta il punto di partenza
di nuove azioni e si possa creare fidelizzazione nei con-
fronti dell’organizzazione. Vengono affrontati i principali
social network come Facebook, Linkedin, Viadeo e Twit-
ter.
Si tratta, inoltre, di una competenza comunicativa sicura-
mente utile per chi cerca fondi o intende lavorare nel non
profit, di operazioni alla portata di tutti e che non richie-
dono costi elevati. Per operare con efficacia è sufficiente
sapere come navigare su internet e possedere un compu-
ter.
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26. GiveMeAChance
Editoria Online
Cristina Berta
Nasce a Milano nel 1977. Dopo essersi laureata in Lingue
con Indirizzo in Scienze della Comunicazione e aver rac-
colto un vasto background professionale, decide di met-
tersi in proprio e creare il sito http://www.cibbuzz.com.
Tale sito si presenta come una realtà nuova, totalmente in
linea con la filosofia web 2.0, costituendosi come un uffi-
cio stampa pubblicitario, dove siano gli utenti stessi ad es-
sere propagatori attivi di un messaggio e diffusori del
brand online, creando “rumore” intorno al prodotto. Ma
non solo. Infatti, Cibbuzz.com stringe importanti
partnership con aziende operanti sul web che gli permet-
tono di offrire consulenza web a 360°.
Questo è il suo primo libro.
Roberto Marmo
Roberto Marmo è professore a contratto di informatica
presso la Facoltà di Ingegneria della Università di Pavia e
Facoltà Scienze MM.FF.NN. della Università Insubria -
Como. Svolge ricerca e formazione sui social network,
modelli matematici, impiego nel marketing, sviluppo di
applicazioni ecc. Per l’editore FAG ha pubblicato i libri
“Creare applicazioni per Facebook”, “Promuoversi con i
business social network”, “TV Connessa tecniche e busi-
ness” sito http://www.robertomarmo.net
26
27. SOCIAL NETWORK PER IL NON PROFIT
Grazie per aver letto questa parte di ebook
gratuita!
Puoi liberamente distribuirlo a tutte le persone a te vicine
che ritieni possano essere interessate a questo argomento,
purché senza modifiche ...
… e se ti è piaciuto, acquista l’opera completa in formato
eBook o cartaceo edita da
GiveMeAChance s.r.l. - Editoria OnLine
www.givemeachance.it
Link all’opera:
http://www.givemeachance.it/autori/cristina-berta-
roberto-marmo/GMC-cristina-berta-roberto-marmo-
social-network-per-il-non-profit.php
Per conoscere gli autori visita i siti
http://www.cibbuzz.com
http://www.robertomarmo.net
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