2. INDICE:
1. LE KEY PERFORMANCE INDEX (KPI's)
2. IL 'CRUSCOTTO' (LE ORE UOMO)
3. PROFIT & LOSS
4. REVPASH
5. BREAK EVEN POINT
6. BANQUETING FINAL BALANCE
7. AVERAGE-REVENUE X COVER
8. AVERAGE-REVENUE X SQM
9. AVERAGE -REVENUE X DAY
10. AVERAGE-REVENUE X CHECK
10. TEST DI RESA
11. ANALISI CARTE VINI-BAR ECT
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3. KPI, acronimo di Key Performance Index:1.
indicatori che riflettono i fattori critici di successo
per un’organizzazione, usati per misurare i risultati
conseguiti dall’organizzazione medesima: il
raggiungimento, ad esempio, di una certa quota
di mercato o di un dato livello di servizio. Possono
essere definiti in vari modi a seconda del modello
di business adottato.
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4. L’impiego di KPI si inserisce nel più ampio
contesto del controllo di gestione. I KPI possono
essere usati non solo come uno strumento di
controllo delle performance, ma anche come uno
strumento di pianificazione che aiuta a
programmare le attività future in un’ottica di
miglioramento; laddove sussistono scostamenti tra
obiettivi attesi e risultati ottenuti, infatti, il
management può intraprendere le azioni
necessarie per correggere il gap.
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5. 2. IL CRUSCOTTO
Strumento di controllo periodoco che serve ad
analizzare l'esigenza del numero di 'ore' uomo
necessarie per svolgere un determinato
servizio/evento.....
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6. 3. IL PROFIT & LOSS
Per ogni fine periodo (mese) si può ottenere un
Kpi sulla marginalità positiva o negativa
prodotta dal reparto o dal servizio
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7. 4. REVPASH (Revenue per available seat hour)
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8. 5. CATENA DEGLI ACQUISTI
Indicatori per gli Acquisti? Gli Acquisti sono un
settore importantissimo all'interno di
un'organizzazione ed è bene averlo sempre
sotto controllo, possibilmente tramite pochi
indicatori mirati.Tra i KPI (Key Performance
Indicators = indicatori chiave delle performance)
più comuni per quest'area abbiamo:
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9. - il ritardo medio della consegna della fornitura;
- la conformità della fornitura ai parametri
indicati sull'ordine/contratto;
- il margine;
- il ritardo del processo di acquisto
Se si sta iniziando a impostare un sistema di KPI
per l'Ufficio Acquisti (da ipotizzare, come
sempre, in un'ottica generale e non settoriale
tenendo, cioè, conto dell'intera organizzazione),
questi sono buoni suggerimenti.
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10. Se, però, si vuole andare più in profondità,
eccovi alcune indicazioni che potrebbero sempre
rientrare tra i primi KPI da implementare:
- percentuale di richieste di offerta che arrivano
al fornitore inesatte, incomplete o bisognose di
chiarimenti;
- percentuale di richieste di offerta urgenti sul
totale delle richieste di offerta;
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11. - percentuale di richieste di offerta urgenti sul
totale delle richieste di offerta;
- costo del processo di approvvigionamento (ad
esempio per 1000 euro acquistati);
- percentuale di ordini gestiti attraverso ordini
aperti (se applicabile);
- percentuale di risparmio generato;
- percentuale di sforamento dei costi;
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12. - numero di problemi relativi alla qualità
evidenziati dal controllo qualità in ingresso. Un
consiglio che ci sentiamo di darvi è questo: non
cercate di tenere traccia di una trentina di KPI
per un solo processo.
Ottenere le giuste informazioni è difficile e costa
parecchio tempo, è meglio cercare di capire
quali possano essere.
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13. La catena del valore:
lo strumento principale per comprendere a fondo la
natura del vantaggio competitivo è la catena del valore.
Il vantaggio competitivo può risiedere infatti in ciascuna
delle attività che
l’impresa svolge, dalla progettazione alla produzione,
alla vendita, all’assistenza alla clientela. Questo vale
quale che sia il tipo di vantaggio, sia di costo che di
differenziazione o focalizzazione.
14. La catena del valore disaggrega le attività strategicamente
rilevanti per comprendere l’andamento dei costi e le fonti di
differenziazione possibili. Il vantaggio competitivo si ottiene
quando un’impresa svolge le attività strategicamente
rilevanti in maniera più economica o più efficiente della
concorrenza. La catena del valore della singola impresa
infine è parte di un sistema più ampio, il sistema del valore,
che si compone delle catene del valore di tutte le aziende
coinvolte nella filiera produttiva (produttore, fornitori,
distributori) nonché di quelle dei clienti stessi (vedi figura
seguente).
17. 6. IL BREAK EVEN POINT
In economia aziendale il punto di pareggio (break
even point o break even, abbreviato in BEP) è un
valore che indica la quantità, espressa in volumi
di produzione o fatturato, di prodotto venduto
necessaria a coprire i costi precedentemente
sostenuti, al fine di chiudere il periodo di
riferimento senza profitti né perdite.
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