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IL SISTEMA SCHELETRICO
CHE COS’E’ IL SISTEMA
SCHELETRICO?
Lo scheletro è una struttura
rigida formata da un insieme
di ossa che garantisce al
corpo umano movimento, il
corretto posizionamento
degli organi e le loro
funzioni.
Alla nascita lo scheletro
umano presenta circa 270
ossa che nell’adulto si
riducono a 206 in quanto,
durante lo sviluppo, alcune
ossa si uniscono tra loro e ne
formano uno solo. Questo
numero è soggetto a
variazioni anatomiche come
la presenza di una costola o
una vertebra lombare in più.
N.B. Le ossa svolgono determinate
funzioni:
1. Fungono da riserva e deposito di
sali minerali;
2. Il midollo osseo produce le
cellule del sangue;
3. Danno forma e sostegno alle
parti del corpo;
4. Consentono il movimento
attraverso l’interazione con
muscoli e tendini;
5. Hanno funzione di protezione;
6. Danno supporto e stabilità in
CHECOS’E’ L’OSSIFICAZIONE?
L’ossificazione è il processo tramite cui il tessuto
mesenchimale è trasformato in tessuto osseo. Può
avvenire in due modalità:
1. Ossificazione intramembranosa (o diretta):
Nella fase inziale avviene una fase di vascolarizzazione del tessuto
mesenchimale che, grazie allo stimolo di ormoni, fattori di crescita e
chitone, va incontro a una crescita delle cellule e ad una trasformazione da
preosteoblasti a osteoblasti. Le cellule neonate si dividono in gruppi detti
«aggregati densi» e iniziano la produzione di osteoide (sostanza pre-ossea
che si trova nei centri di ossificazione).
L’osteoide, appena prodotta, viene mineralizzata formando una trabecola
ossea i cui osteoblasti apportano sulla trabecola un ulteriore strato di
osteoide.
Mano a mano che la matrice ossea cresce, gli osteoblasti vengono catturati
e trasformati in osteociti mantenendo però le proprie proprietà. Via via che i
centri di ossificazione crescono, le ossa assumono un aspetto spugnoso e le
fibre di collagene in esse contenute costituiscono la nuova matrice
extracellulare.
Infine l’osso va incontro a un rimodellamento attraverso l’aumento
2. Ossificazione endocondrale (o indiretta):
Permette la creazione di una struttura molto
resistente alla compressione e adatta alla funzione
di sostegno dello scheletro.
Inizialmente avviene l’addensamento del tessuto
mesenchimale stimolato da chitone e ormoni; si
vengono a formare dei «centri condrogenici» in cui
le cellule mesenchimali si trasformano in
condroblasti (precursori dei condrociti). Nei centri di
ossificazione vengono prodotte cellule di cartilagine
ialina che crescono fino a formare un modello
cartilagineo dell’osso.
A livello della diafisi i condroblasti, derivati dai
condrociti, vanno incontro a ipertrofia
aumentando le dimensioni e riassorbendo la
cartilagine circostante. Poi degenerano e
lasciano spazi vuoti utilizzati da vasi sanguigni
e cellule staminali ematopoeitiche.
A livello della metafisi si crea una struttura detta
«piastra di crescita epifisaria». Questa porzione è
costituita da pericondrio (contenente condroblasti e
condrociti) la cui funzione è quella di produrre
cartilagine ialina. La caratteristica di queste ossa è la
capacità di allungarsi per permettere la crescita
OSSIFICAZIONE
INTRAMEMBRANOSA
OSSIFICAZIONE
ENDOCONDRALE
QUALI SONO E COME SI DIVIDONO LE OSSA ?
Le ossa sono una forma specializzata di
tessuto connettivo di sostegno
fortemente mineralizzato, caratterizzato
da notevole durezza e considerevole
resistenza meccanica. Sono segmenti di
varia forma, densità e dimensioni che
nell’insieme costituiscono il sistema
scheletrico.
Le diverse ossa sono suddivise in 2
gruppi:
- Lo scheletro assile come ossa del
cranio, la colonna vertebrale e la
gabbia toracica;
- Lo scheletro appendicolare che
comprende le ossa degli arti, le
In base alla forma che le caratterizza le ossa
vengono classificate in:
- Ossa piatte come quelle del cranio e del bacino
generalmente sono incurvate e sottili ma molto
robuste e hanno il compito di sostenere e
proteggere gli organi interni;
- Ossa lunghe come l’omero e il femore
sostengono il corpo, possiedono la parte
terminale tondeggiante a cui è collegata la parte
centrale dell’osso;
- Ossa brevi come quelle del polso e della caviglia
hanno forma tozza;
- Ossa irregolari come le vertebre non hanno le
caratteristiche delle ossa precedenti.
Ognuna di queste ossa è costituita da tessuto osseo
con una densità variabile di matrice extracellulare.
Si distinguono il tessuto osseo spugnoso, meno
denso perché ricco di aree lacunose, e il tessuto
osseo compatto, caratterizzato da una matrice
QUALI SONO E COME SI DIVIDONO LE OSSA ? PT. 2
TESTA = cranio, osso frontale, ossa parietali,
scatola cranica, ossa temporali, vomere,
mandibola, ossa lacrimali, ossa nasali, ossa
zigomatiche, ossa mascellari, osso sfenoide,
osso occipitale e osso ioide.
TRONCO = scapole, sterno, clavicole,
costole, gabbia toracica, bacino e colonna
vertebrale (braccia e avambracci esclusi).
ARTI = omero, ulna, radio, femore,
stinco, tibia, perone, carpo,
metacarpo, tarso, metatarso, falangi
ecc…
LA TESTA
Verso le 4°settimana di sviluppo embrionale si originano aree
specializzate dette «somiti» da cui si originano scheletro e
muscoli. Al quarto mese di vita lo scheletro viene riempito da
cartilagine ialina. Alla nascita sono ancora presenti aree non
ossificate dette «fontanelle craniche», necessarie per consentire
al cranio di comprimersi sia al momento del parto e dopo
un’ulteriore crescita. Un’ altra area non ossificata è il disco
epifisario responsabile dell’accrescimento dell’osso fino al
termine della pubertà.
Quando l’accrescimento si arresta definitivamente, interno ai 20-
25 anni, la cartilagine è completamente sostituita dal tessuto
osseo e il disco epifisario si riduce alla linea epifisaria.
IL CRANIO
Le ossa lacrimali si
trovano nella porzione
mediana della cavità
dell’occhio.
Contribuiscono alla
formazione della
parete mediale
dell’orbita oculare,
essendo poste dietro
alla parte frontale
dell’osso mascellare.
L’osso sfenoide permette
il collegamento con tutte
le altre ossa del cranio
tenendole unite, poiché si
trova al centro del cranio.
L’osso occipitale si
trova nella parte
posteriore e alla
base del cranio e,
attraverso il foro
occipitale, si
connette con il
midollo allungato.
L’osso ioide assomiglia a un ferro di cavallo ed è
l’unico osso senza collegamenti diretti con le altre
ossa. Si trova tra la mandibola e la laringe, sostiene
la lingua ed è collegato solo dai muscoli del collo e
della laringe.
La mandibola, assieme all’osso
temporale, crea un’articolazione
molto mobile che permette
masticazione e fonazione.
Nelle ossa mascellari si
trovano i denti
dell’arcata superiore.
Se la saldatura di
questi denti non
avviene nell’embrione,
si crea una fessura al
centro del palato,
accompagnata dalla
mancata saldatura del
labbro superiore.
Il vomere è un osso
di forma allungata
che fa parte del setto
nasale, dividendo in
porzione destra e
sinistra la cavità
nasale.
Le ossa zigomatiche
formano gli zigomi e
sono collegate alle
ossa temporale,
mascellare e frontale.
Le ossa nasali formano
la parte ossea del dorso
del naso, a cui si
attacca la parte
cartilaginea.
Le ossa parietali
formano la
porzione laterale e
superiore del
cranio.
L’osso frontale è un
unico grande osso
che si estende
dall’arcata superiore
degli occhi fino alla
fine della fronte.
Le ossa temporali si
trovano di lato e nella
parte inferiore del cranio.
Esso si articola con la
mandibola e forma il
canale osseo dell’orecchio.
L’osso etmoide si trova
nella parte superiore del
setto nasale e consente il
passaggio degli stimoli
odorosi al cervello.
LA SCATOLA CRANICA E SUTURE
La scatola cranica (o neurocranio) è la
regione scheletrica che, assieme allo
splancnocranio, costituisce il cranio dei
vertebrati. È composta soprattutto da ossa
piatte, confinanti con una cavità che
contiene l’encefalo e i principali organi
sensoriali. Sul cranio, specialmente tra le
ossa della volta cranica, ci sono delle
articolazioni immobili simili a cerniere
chiamate suture craniche. Fino ai 20 anni le
suture sono soggette a un processo di
fusione, ossia un consolidamento della volta
cranica, fondamentale per lo sviluppo
dell’encefalo. Le principali suture craniche
sono:
 La sutura coronale, l’articolazione che
congiunge l’osso frontale alle due ossa
 La sutura metopica è una cerniera
articolare che, a partire dal naso,
raggiunge l’osso frontale
dividendolo parzialmente.
 La sutura lambdoidea è l’elemento
articolare che unisce le ossa
parietali all’osso occipitale.
L’OSSO MASCELLARE
E’ un osso pari di origine membranosa,
supporta i denti e presenta il seno
mascellare. Si articola con tutte le ossa della
faccia. Risulta formato dal Corpo: ha forma
piramidale a sommità esterna, presenta il
seno mascellare che sbocca nel meato della
cavità nasale attraverso lo iato mascellare.
L’apice del corpo corrisponde al processo
zigomatico. Presenta quattro facce:
- Antero-laterale o malare: corrispondente
alla guancia in cui si inseriscono i muscoli
della faccia. È scavata dal foro sotto-orbitale
in cui passa il nervo sotto-orbitale (nervo
mascellare superiore);
- Posteriore o pterigo-mascellare: il suo
bordo superiore, forma il limite inferiore della
fessura orbitale inferiore;
- Superiore o orbitale: essa è percorsa dalla
doccia sotto orbitale;
- Mediale o nasale: forma la parete esterna
IL TRONCO
È la parte del corpo che
comprende la cavità toracica e
addominale e i visceri relativi. È
costituita essenzialmente da una
parete formata da ossa (parte
della colonna vertebrale, coste,
sterno) e da muscoli, rivestita
esternamente dalla cute, che
racchiude le due cavità e i visceri
che vi sono contenuti. La parete
del tronco si prolunga in alto nel
collo, che collega il capo al tronco,
nel quale sono contenuti vasi
sanguigni, nervi, e altre
formazioni che collegano tra loro
gli organi del capo e quelli del
L’ADDOME E IL TORACE
 L'addome o ventre o pancia è una parte costituente il
corpo (o tronco) di un animale o persona, dove sono
racchiusi i visceri (intestino, stomaco, fegato, pancreas
e reni). La regione occupata dall'addome è chiamata
cavità addominale, ed è la più ampia cavità
dell'organismo umano, delimitata in alto dal muscolo
diaframma e dal margine inferiore delle costole; è
circondata da muscolatura robusta e protetta
posteriormente dalla colonna vertebrale. L'addome è
rivestito dalla cute, sotto la quale si estendono il tessuto
adiposo e i muscoli.
 Il torace o petto è una regione del
corpo, compresa tra il collo e
l'addome. Il limite superiore del
torace è descritto da una linea
immaginaria, denominata "linea
cervico-toracica", che, nell'uomo,
origina dall'incisura giugulare
dello sterno, prosegue lungo il
margine superiore delle clavicole
fino all'acromion della scapola e
prosegue fino al processo
spinoso della 7ª vertebra cervicale.
Il limite inferiore è delineato dalla
"linea toraco-addominale" che
origina dal processo xifoideo dello
sterno, prosegue lungo il margine
inferiore della
LA COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale è una struttura
complessa con funzioni di sostegno,
movimento e di protezione delle
strutture nervose contenute nel
canale vertebrale. È costituita dal
sovrapporsi in serie di segmenti
ossei, in modo tale da realizzare una
colonna robusta in grado di
sopportare carichi assiali passanti
per la parte anteriore, somatica, e
nella parte posteriore, processi
articolari. I principali elementi sono
rappresentati dalle vertebre, dai
dischi invertebrali, oltre che dai
muscoli e legamenti, con funzioni di
sostegno e movimento, ma anche di
LE CURVATURE FISIOLOGICHE
La colonna vertebrale (o rachide) presenta quattro curvature
fisiologiche che la rendono molto più resistente, di una
colonna rettilinea, alle sollecitazioni di carichi assiali. Esse
sono:
1. Lordosi cervicale;
2. Cifosi dorsale;
3. Lordosi lombare;
4. Cifosi sacro-coccigea;
Le principali funzioni della colonna sono:
• STABILITA’: sostiene il tronco, e restando ferma consente il
movimento corretto degli arti.
• MOBILITA’: consente tutti gli spostamenti del tronco e
della testa.
• CONTENIMENTO: protegge il midollo spinale.
LE VERTEBRE
Generalmente le ossa dello scheletro assile hanno una funzione
protettiva e tra queste figurano le vertebre.
Nel corpo umano sono 32-34, separate tra loro da dischi
cartilaginei, si suddividono in:
 7 cervicali (presenti in tutti i mammiferi) che hanno una forma
particolare e permettono l’articolazione del cranio, consentendo
il movimento del collo;
 12 toraciche che, insieme a coste e sterno, costituiscono la
gabbia toracica.
Alle vertebre toraciche corrispondono 12 paia di costa: 7 paia sono
dette «vere» perché si collegano direttamente allo sterno. Le coste
dell’ottavo, del nono e del decimo paio sono dette «false» perché
si collegano allo sterno attraverso la cartilagine delle coste più
alte. Le ultime 2 paia sono dette «fluttuanti» perché non hanno
nessun legame con lo sterno.
5 lombari, che sono le
ossa più robuste perché
devono resistere a
notevoli sollecitazioni
meccaniche;
5 sacrali che
costituiscono la parete
posteriore del bacino e
sono fuse con l’osso
sacro;
3-5 coccigee situate nel
coccige che rappresenta
la cosiddetta «coda
IL MIDOLLO SPINALE
Il midollo spinale è una struttura
appartenente al sistema nervoso centrale
e, scorrendo lungo la colonna vertebrale,
mette in comunicazione il cervello col
resto del corpo. Attraverso i nervi spinali
porta informazioni verso gli altri organi e
parti del corpo, inviando al cervello i
segnali provenienti dal resto
dell'organismo.
Inizia al livello del cosiddetto "forame
magno" o foro occipitale termina al livello
della prima o della seconda vertebra
lombare. È formato da una sostanza
bianca esterna, frutto dei prolungamenti
dei neuroni, e da una sostanza grigia
interna, originata dai corpi dei neuroni.
È diviso in quattro regioni (cervicale,
toracica, lombare e sacrale), i quali
contengono 31 coppie di nervi spinali.
LE ARTICOLAZIONI
Le articolazioni sono il punto di
incontro di due o più ossa:
grazie a esse il corpo può
compiere movimenti e
mantenere una determinata
postura. A seconda del tipo di
tessuto connettivo che tiene
unite le ossa, le articolazioni
sono classificate in tre gruppi:
• Fibrose, che contengono
tessuto connettivo ricco di
fibre di collagene;
• Cartilaginee, in cui le ossa
sono separate da cartilagine
fibrosa o ialina;
 Per garantire un ampio
grado di mobilità le
articolazioni sinoviali sono
formate da alcune
specifiche strutture
anatomiche.
 La capsula articolare che
contiene l'articolazione;
 La cartilagine articolare
che riveste le porzioni
distali delle ossa
coinvolte;
 Il liquido sinoviale che è
contenuto all'interno della
capsula articolare e viene
prodotto dalla membrana
sinoviale
EPIFISI E DIAFISI
L'epifisi è la sezione più ampia a
ciascuna estremità dell'osso lungo
che è riempito di osso spugnoso e
ha una forma rotonda. Composta
da strutture cartilaginee meno
dure, l’epifisi facilita la funzione
del movimento attorno a
un'articolazione e il contatto con
le articolazioni. L’epifisi si divide
in due tipi: Prossimale e Distale,
di significato opposto: Prossimale
vuol dire "più vicino al centro del
corpo" o "più vicino al punto
d'origine" ,mentre distale
significa "più lontano dal centro
L’epifisi e la diafisi formano la struttura anatomica
dell'osso lungo.
epifisi
diafisi
La diafisi, detta asta di un osso lungo, costituisce
la maggior parte della lunghezza dell'osso e si
presenta con una forma cilindrica. La linea detta
piastra epifisaria nella metafisi separa la diafisi
dall'epifisi. La diafisi è la parte più difficile
dell'osso lungo. È composto da uno spesso strato
di osso compatto che circonda la cavità
midollare.
Quando pieghiamo in avanti o all’indietro
il capo facciamo leva sulla nostra colonna
vertebrale. Il fulcro si trova tra la prima
vertebra e la base del cranio, la potenza è
nella forza dei muscoli del collo e
la resistenza è il peso del capo. Il fulcro
essendo tra potenza e resistenza fa sì
che la leva sia di 1° Genere. Tuttavia è
svantaggiosa poiché per piegare la nostra
testa o mantenerla ferma, dobbiamo
imprimere una forza maggiore del peso
del capo a causa della maggiore forza
Il nostro scheletro può essere
considerato un insieme di leve aventi
come fulcro le articolazioni, come
potenze i muscoli collegati alle ossa e
come resistenza i pesi da spostare. Si
riconoscono 3 tipi di leve: di 1°, 2° e
3° Genere.
LE LEVE NEL CORPO UMANO
RESISTENZA
FULCR
O
FORZA
LEVA DI 1° GENERE: CRANIO- COLONNA
VERTEBRALE
Quando camminiamo o ci alziamo in
punta di piedi facciamo leva proprio
sulla punta del piede, che fa da fulcro.
Il muscolo del polpaccio, la cui forza
rappresenta la potenza, tira in alto il
calcagno, mentre il peso del nostro
corpo, che agisce sulla pianta del
piede, è la resistenza da vincere.
Si tratta di una leva di 2° genere
perché la resistenza è applicata tra il
fulcro e la potenza: Questa leva è
sempre vantaggiosa infatti lo sforzo
che noi facciamo per sollevarci o
camminare è piccolo se paragonato al
peso del nostro corpo.
LEVA DI 2° GENERE: GAMBA-PIEDE
LEVA DI 3° GENERE: BRACCIO-
AVAMBRACCIO
Quando flettiamo
l’avambraccio in alto per
sollevare un oggetto che
abbiamo in mano facciamo
leva sul gomito (fulcro). La
potenza è rappresentata dalla
forza del bicipite che,
essendo legato
all’avambraccio, agisce su
questo tra l’articolazione del
gomito e la mano con il peso
(resistenza).
Poiché la potenza è applicata
tra il fulcro e la resistenza, la
LA CARTILAGINE
La cartilagine articolare è un
tessuto elastico dotato di
notevole resistenza alla
pressione e alla trazione (è
un connettivo specializzato
con funzione di sostegno). Ha
un colorito bianco perlaceo e
riveste le estremità
delle ossa articolari
proteggendole dall'attrito. La
sua funzione è simile a quella
di un cuscinetto
ammortizzatore che con la
sua azione salvaguardia i
normali rapporti articolari e
La cartilagine
La cartilagine articolare è
un tessuto elastico dotato
di notevole resistenza alla
pressione e alla trazione (è
un connettivo specializzato
con funzione di sostegno).
Ha un colorito bianco
perlaceo e riveste le
estremità
delle ossa articolari
proteggendole dall'attrito.
La sua funzione è simile a
quella di un cuscinetto
ammortizzatore che con la
sua azione salvaguardia i
normali rapporti articolari e
TIPI DI CARTILAGINE
In base alla composizione della matrice e alla funzione, la
cartilagine viene classificata in tre tipologie: elastica,
fibrosa e ialina.
 CARTILAGINE ELASTICA
La cartilagine elastica, grazie alle abbondanti fibre elastiche
associate a una ricca trama di fibre di collagene di tipo II, è
molto flessibile e può deformarsi senza subire alcun danno.
Questa varietà di cartilagine ha un colore giallastro e si
trova nell’orecchio esterno, nella punta del naso,
nell’epiglottide, nel canale uditivo e nella laringe. La
funzione della cartilagine elastica è quella di fornire
sostegno.
La cartilagine fibrosa si caratterizza per essere molto resistente, è in
grado di resistere alla compressione, alla trazione e previene l’attrito tra
le ossa.
Formata principalmente da fibre di collagene di tipo I e condrociti, si
concentra a livello dei dischi intervertebrali, i dischi che separano le
vertebre lungo il rachide, dei menischi intra-articolari del ginocchio,
delle ossa pubiche e si trova anche nei punti di intersezione tra tendini,
legamenti e ossa.
La cartilagine ialina è la più diffusa nel corpo umano, si caratterizza
per una superficie liscia, lucida e dal colore bluastro. Questo tipo
di cartilagine è formata principalmente da fibre di collagene di tipo II.
Si trova tra le costole e lo sterno, copre le superfici
ossee delle articolazioni sinoviali, sostiene la laringe, la trachea,
i bronchi e compone parte del setto nasale. La principale funzione
della cartilagine ialina è quella di fornire un sostegno rigido ma
flessibile in grado di diminuire l’attrito tra le componenti.
 CARTILAGINE FIBROSA
 CARTILAGINE IALINA
GLI ARTI
L'arto è un'appendice mobile connessa al corpo umano o animale mediante
articolazioni. Gli arti si distinguono in superiori (comunemente definiti
braccia) e inferiori (comunemente definiti gambe).
 ARTI SUPERIORI
Gli arti superiori sono le appendici che si articolano con il tronco nella sua
parte superiore. Al contrario di quelli inferiori, non svolgono in sostanza
una funzione locomotoria, ma sono utilizzati principalmente per le funzioni
manuali. Il collegamento col tronco è assicurato dalla cintura toracica o
cingolo scapolare.
L'arto superiore è suddiviso in:
- Spalla;
- Braccio;
- Gomito;
- Avambraccio;
- Carpo;
- Metacarpo;
- Falangi;
La struttura ossea dell'arto superiore si compone di
più parti:
- Lo scheletro della spalla è costituito da clavicola e
scapola;
- Lo scheletro del braccio è costituito dal solo
omero;
- Lo scheletro dell'avambraccio è costituito dall'ulna
e il radio;
- Lo scheletro della mano è composto invece da 27
ossa differenti riunite in carpo, metacarpo e falangi;
L'omero è l'osso del braccio, che si articola
prossimalmente con la scapola nell'articolazione
glenomerale (o della spalla) e distalmente con radio e
ulna nell'articolazione del gomito.
L'ulna e il radio sono invece le ossa dell'avambraccio;
esse partono parallele dall'articolazione del gomito,
e giungono fino al polso. Grazie alla loro flessibilità,
queste due ossa possono facilmente sovrapporsi, e
causare così il capovolgimento della mano (prono-
supinazione); quando le due ossa sono parallele,
quest'ultima mostra il palmo. Per quanto riguarda la
posizione dell'ulna e del radio è sufficiente ricordare
che, mentre la prima è corrispondente al mignolo, il
secondo lo è al pollice.
Il polso, o carpo, è formato da otto ossa (scafoide,
semilunare, piramidale, pisiforme, trapezio,
trapezoide, capitato e uncinato) e permette
ARTI INFERIORI
Gli arti inferiori o pelvici sono le appendici
che si articolano con il tronco nella sua
parte inferiore. Gli arti inferiori nell'uomo
servono alla locomozione.
L'arto inferiore è suddiviso in sei regioni, di
cui tre articolari:
- Anca: salda l'arto inferiore al tronco, con
l'articolazione coxo-femorale che si
instaura fra osso dell'anca e femore.
Comprende la natica (posteriormente) e
anteriormente è identificata dalla piega
dell'inguine.
- Coscia: è il segmento prossimale, lungo e
voluminoso. Dotata di una possente
muscolatura e di una fascia ipodermica che
può accumulare parte relativamente
cospicua del grasso corporeo.
- Ginocchio: contiene l'articolazione (la più
grande del corpo umano) che connette il
femore alla tibia, con la rotula che
- Gamba: propriamente detta in termini
anatomici, è il solo segmento
intermedio dell'arto inferiore, che
comprende una muscolatura
particolarmente sviluppata
posteriormente (il cosiddetto
polpaccio), mentre anteriormente è
facile osservare e palpare la sporgenza
della tibia (nota come stinco).
- Caviglia: comprende l'articolazione
tibio-tarsica o talo-crurale, dispositivo
di cui in superficie si osservano i rilievi
dei malleoli, mediale e laterale.
Posteriormente si osserva il tendine di
Achille.
- Piede: terzo segmento, distale,
dell'arto, che comprende anche le dita e
le articolazioni fra le 26 ossa maggiori
che lo strutturano. La porzione
La struttura ossea dell'arto inferiore si compone di più
parti: le più importanti sono femore e tibia.
Il femore è l'osso che sostiene la coscia, e si articola
prossimalmente con l'acetabolo dell'anca e distalmente
con la tibia nell'articolazione del ginocchio. La rotula o
patella, completamente compresa nel tendine del muscolo
quadricipite, rappresenta un osso sesamoide coinvolto
nell'articolazione.
La gamba è formata, oltre che dalla tibia, anche dal perone
o fibula. Entrambe decorrono parallele in basso, dove
terminano con due processi denominati malleoli (il
malleolo laterale della fibula e il malleolo mediale della
tibia), che si articolano con l'astragalo a formare
l'articolazione della caviglia.
L'astragalo o talo, insieme ad altre sei ossa, forma il tarso,
ovvero la parte posteriore di articolazione e di appoggio
del piede. In particolare l'astragalo si articola inferiormente
con il calcagno, che forma il tallone del piede e
anteriormente, insieme allo stesso calcagno, con l’osso
scafoide del tarso e con l'osso cuboide lateralmente.
L'avampiede è formato da cinque ossa metatarsali, che si
articolano posteriormente con il cuboide e le tre ossa
cuneiformi e da cinque dita, formate ciascuna da tre
falangi (prossimale, intermedia e distale) articolate a ogni
metatarso. Fa eccezione l'alluce, formato solo da due
LE SOSTANZE NELLE OSSA - CALCIO E FOSFORO
Il calcio è
il minerale più abbondante nell'organismo. Il 99%
della sua quantità totale è concentrata nelle ossa,
dove è accumulato sotto forma di carbonato; è
essenziale per lo sviluppo e per
la salute delle ossa e dei denti. Infatti le ossa sono
sottoposte a un continuo processo di
rimodellamento che prevede il riassorbimento e la
deposizione di calcio nel nuovo tessuto osseo.
Solo l'1% delle scorte totali di questo minerale
partecipa ad altre funzioni: la contrazione dei
muscoli, la trasmissione nervosa, la secrezione di
ormoni, la vasodilatazione e la contrazione dei
vasi sanguigni.
Il fosforo è il
secondo minerale più abbondante nell'organismo.
L'85% circa del totale è depositato nelle ossa, la
restante parte è localizzata in tessuti molli e fluidi
extracellulari. È importante per la salute delle ossa e
dei denti, sotto forma di fosfolipidi fa parte
delle membrane cellulari ed ha un ruolo essenziale
nel processo di trasformazione del cibo in energia.
Inoltre è un costituente degli acidi
nucleici (DNA e RNA), di alcune proteine e di
alcuni zuccheri, e permette il funzionamento di
LE SOSTANZE NELLE OSSA –
MAGNESIO E SODIO
Il magnesio è un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nell'organismo in
quantità più elevate. In genere in un adulto ne sono presenti tra i 20 e i 28 grammi,
il 50-60% dei quali è concentrato nelle ossa, il 39% nei tessuti molli e solo l'1% nel
sangue.
Il magnesio partecipa a molte delle reazioni che avvengono nelle cellule. È il
cofattore di più di 300 enzimi che controllano processi molto diversi fra loro,
dalla sintesi delle proteine al funzionamento dei muscoli e dei nervi, fino
al controllo della glicemia e della pressione sanguigna.
È necessario per la produzione di energia e per i processi di fosforilazione
ossidativa e di glicolisi, partecipa allo sviluppo strutturale dell'osso ed è richiesto
per la sintesi del DNA, dell'RNA e del glutatione, un importante antiossidante.
Inoltre partecipa al trasporto del calcio e del potassio attraverso le membrane
cellulari, fondamentali per la trasmissione dell'impulso nervoso, la contrazione
muscolare e il battito cardiaco.
Il sodio è uno dei minerali più abbondanti nell'organismo.
In un adulto ne sono presenti circa 92 grammi, distribuiti
nel sangue (ben il 40% del sodio totale nell'organismo si
trova nei liquidi extracellulari), nel tessuto osseo,
nei connettivi e nel tessuto cartilagineo.
Il sodio regola il passaggio di fluidi e dei nutrienti
all'interno e all'esterno delle cellule e partecipa
alla trasmissione dell'impulso nervoso. Quello presente
nelle ossa rappresenta invece una riserva cui l'organismo
può attingere in caso di necessità per regolare il PH del
Il midollo osseo
Il midollo osseo è l'unico organo
deputato alla sintesi degli elementi
figurati del sangue, vale a dire
dei globuli bianchi (granulociti, linfociti,
monociti), di quelli rossi (eritrociti) e
delle piastrine (trombociti). Questi,
infatti, non sono eterni (i globuli rossi,
ad esempio, vivono in media 120
giorni) e come tali devono essere
continuamente rimpiazzati.
Il midollo osseo è un organo disperso,
contenuto nel canale diafisario (o cavità
midollare) scavato nel tratto centrale
delle ossa lunghe e nelle cavità del
tessuto spugnoso, per
un peso complessivo, nell'adulto, di
1500 - 3500 grammi, con una spiccata
variabilità individuale.
All'atto della nascita le cavità ossee
appena descritte sono interamente
occupate da tessuto mieloide (midollo
rosso), che in seguito viene
I DIVERSI TIPI DI MIDOLLO OSSEO
Si riconoscono tre tipi di midollo osseo:
• il midollo rosso ha il compito di formare
gli elementi figurati del sangue; deve la
sua colorazione alla presenza di una
fitta rete di capillari e di
cellule ematopoietiche, tra cui
prevalgono i globuli rossi.
• Il midollo giallo è prevalentemente
formato da grasso (ricco
di adipociti univacuolari) e, in particolari
circostanze, può trasformarsi in midollo
rosso a funzione emopoietica.
• Il midollo gelatinoso è presente
unicamente nelle persone anziane.
Nell'adulto, il midollo giallo si trova, di
norma, nel cosiddetto canale diafisario,
mentre quello rosso è contenuto nel
tessuto osseo spugnoso delle epifisi delle
ossa lunghe e nelle ossa brevi e piatte (si
trova, di norma, nelle ossa del tronco ed in
IL TRAPIANTO DI
MIDOLLO OSSEO
Il trapianto di midollo osseo è il
trattamento terapeutico con il quale si
sostituisce un midollo osseo malato
con un altro sano, allo scopo di
ristabilire la normale produzione
di cellule del sangue.
La procedura è molto complessa e,
affinché possa eseguirsi, richiede
diverse condizioni: tra tutte, uno stato
di salute del paziente buono (a
dispetto della malattia, che lo affligge)
e l'impraticabilità di qualsiasi altro
intervento alternativo.
Si pratica per curare tutte quelle
condizioni patologiche o malattie, che
danneggiano il midollo osseo, al punto
da renderlo incapace di produrre delle
cellule del sangue funzionanti.
LE MALATTIE DEL
SISTEMA SCHELETRICO
- "LA SINDROME DELL'UOMO DI PIETRA" è una malattia
ereditaria gravemente disabilitante che interessa il tessuto
connettivo; ne sono affette 800 persone in tutto il mondo.
Trasforma i muscoli in ossa, si manifesta intorno ai 20 anni e in
poco tempo ci si ritrova coperti di ossa. Rimuovere le ossa in
eccesso porta solo a farle crescere più spesse. Attualmente non
c'è una cura.
- "LA SINDROME DI APERT" è una sindrome malformativa di
origine genetica caratterizzata dall'associazione di anomalie
della forma del cranio per precoce chiusura della suture
craniche e fusione simmetrica cutanea e ossea delle dita delle
mani e dei piedi.
- "L'EMATOMA EXTRADURALE" è un ematoma spesso
conseguente a un trauma che si sviluppa tra l'osso del cranio e
la dura madre per la rottura dell'arteria meningea o di uno dei
suoi rami. Si sviluppa dopo ore o giorni successivi al trauma e,
quando si verifica, è associato al lento deterioramento del
quadro neurologico fino a quando l'ematoma non raggiunge un
volume critico.
- "LA SINDROME DI TIETZE" è una malattia infiammatoria delle
cartilagini costali e sternali che provoca dolore, gonfiore e
senso di intorpidimento in corrispondenza dei punti colpiti.
- "IL PETTO CARENATO" è una malformazione della parete
toracica anteriore accentuata durante la pubertà. È
«DIZIONARIO DELLE PAROLE
MENO CONOSCIUTE»
- Tessuto mesenchimale: Tessuto embrionale con
funzione di sostegno e formativa. Da esso derivano tutti i
tipi di tessuto connettivo presenti nell’adulto e le sue
cellule che, nel corso dello sviluppo, vanno a occupare
gli spazi tra i foglietti embrionali connettendo le varie
strutture.
- Ipertrofia: aumento di volume d’un organo o d’un
tessuto, consecutivo a un aumento di volume degli
elementi cellulari che li costituiscono, senza apprezzabili
modificazioni di struttura.
- Splancnocranio: la parte del cranio costituita da
una serie di archi pari che forniscono sostegno
scheletrico per la lingua (apparato ioideo) e per la
regione branchiale e che vanno a costituire le
mascelle.
- Seno mascellare: il seno mascellare è uno dei quattro
seni paranasali, cioè delle cavità situate all'interno delle
ossa craniche, rivestite di mucosa e comunicanti con le
narici attraverso dei piccoli fori chiamati osti.
- Dura madre: la più esterna e spessa delle tre
meningi che avvolgono il cervello e il midollo spinale
A CURA DI:
 DAVIDE
D’ANNUNZIO
 FRANCESCO
COSTANTINI
 SIMONE GRICIA

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  • 2. CHE COS’E’ IL SISTEMA SCHELETRICO? Lo scheletro è una struttura rigida formata da un insieme di ossa che garantisce al corpo umano movimento, il corretto posizionamento degli organi e le loro funzioni. Alla nascita lo scheletro umano presenta circa 270 ossa che nell’adulto si riducono a 206 in quanto, durante lo sviluppo, alcune ossa si uniscono tra loro e ne formano uno solo. Questo numero è soggetto a variazioni anatomiche come la presenza di una costola o una vertebra lombare in più. N.B. Le ossa svolgono determinate funzioni: 1. Fungono da riserva e deposito di sali minerali; 2. Il midollo osseo produce le cellule del sangue; 3. Danno forma e sostegno alle parti del corpo; 4. Consentono il movimento attraverso l’interazione con muscoli e tendini; 5. Hanno funzione di protezione; 6. Danno supporto e stabilità in
  • 3. CHECOS’E’ L’OSSIFICAZIONE? L’ossificazione è il processo tramite cui il tessuto mesenchimale è trasformato in tessuto osseo. Può avvenire in due modalità: 1. Ossificazione intramembranosa (o diretta): Nella fase inziale avviene una fase di vascolarizzazione del tessuto mesenchimale che, grazie allo stimolo di ormoni, fattori di crescita e chitone, va incontro a una crescita delle cellule e ad una trasformazione da preosteoblasti a osteoblasti. Le cellule neonate si dividono in gruppi detti «aggregati densi» e iniziano la produzione di osteoide (sostanza pre-ossea che si trova nei centri di ossificazione). L’osteoide, appena prodotta, viene mineralizzata formando una trabecola ossea i cui osteoblasti apportano sulla trabecola un ulteriore strato di osteoide. Mano a mano che la matrice ossea cresce, gli osteoblasti vengono catturati e trasformati in osteociti mantenendo però le proprie proprietà. Via via che i centri di ossificazione crescono, le ossa assumono un aspetto spugnoso e le fibre di collagene in esse contenute costituiscono la nuova matrice extracellulare. Infine l’osso va incontro a un rimodellamento attraverso l’aumento
  • 4. 2. Ossificazione endocondrale (o indiretta): Permette la creazione di una struttura molto resistente alla compressione e adatta alla funzione di sostegno dello scheletro. Inizialmente avviene l’addensamento del tessuto mesenchimale stimolato da chitone e ormoni; si vengono a formare dei «centri condrogenici» in cui le cellule mesenchimali si trasformano in condroblasti (precursori dei condrociti). Nei centri di ossificazione vengono prodotte cellule di cartilagine ialina che crescono fino a formare un modello cartilagineo dell’osso. A livello della diafisi i condroblasti, derivati dai condrociti, vanno incontro a ipertrofia aumentando le dimensioni e riassorbendo la cartilagine circostante. Poi degenerano e lasciano spazi vuoti utilizzati da vasi sanguigni e cellule staminali ematopoeitiche. A livello della metafisi si crea una struttura detta «piastra di crescita epifisaria». Questa porzione è costituita da pericondrio (contenente condroblasti e condrociti) la cui funzione è quella di produrre cartilagine ialina. La caratteristica di queste ossa è la capacità di allungarsi per permettere la crescita
  • 6. QUALI SONO E COME SI DIVIDONO LE OSSA ? Le ossa sono una forma specializzata di tessuto connettivo di sostegno fortemente mineralizzato, caratterizzato da notevole durezza e considerevole resistenza meccanica. Sono segmenti di varia forma, densità e dimensioni che nell’insieme costituiscono il sistema scheletrico. Le diverse ossa sono suddivise in 2 gruppi: - Lo scheletro assile come ossa del cranio, la colonna vertebrale e la gabbia toracica; - Lo scheletro appendicolare che comprende le ossa degli arti, le
  • 7. In base alla forma che le caratterizza le ossa vengono classificate in: - Ossa piatte come quelle del cranio e del bacino generalmente sono incurvate e sottili ma molto robuste e hanno il compito di sostenere e proteggere gli organi interni; - Ossa lunghe come l’omero e il femore sostengono il corpo, possiedono la parte terminale tondeggiante a cui è collegata la parte centrale dell’osso; - Ossa brevi come quelle del polso e della caviglia hanno forma tozza; - Ossa irregolari come le vertebre non hanno le caratteristiche delle ossa precedenti. Ognuna di queste ossa è costituita da tessuto osseo con una densità variabile di matrice extracellulare. Si distinguono il tessuto osseo spugnoso, meno denso perché ricco di aree lacunose, e il tessuto osseo compatto, caratterizzato da una matrice
  • 8. QUALI SONO E COME SI DIVIDONO LE OSSA ? PT. 2 TESTA = cranio, osso frontale, ossa parietali, scatola cranica, ossa temporali, vomere, mandibola, ossa lacrimali, ossa nasali, ossa zigomatiche, ossa mascellari, osso sfenoide, osso occipitale e osso ioide. TRONCO = scapole, sterno, clavicole, costole, gabbia toracica, bacino e colonna vertebrale (braccia e avambracci esclusi). ARTI = omero, ulna, radio, femore, stinco, tibia, perone, carpo, metacarpo, tarso, metatarso, falangi ecc…
  • 9. LA TESTA Verso le 4°settimana di sviluppo embrionale si originano aree specializzate dette «somiti» da cui si originano scheletro e muscoli. Al quarto mese di vita lo scheletro viene riempito da cartilagine ialina. Alla nascita sono ancora presenti aree non ossificate dette «fontanelle craniche», necessarie per consentire al cranio di comprimersi sia al momento del parto e dopo un’ulteriore crescita. Un’ altra area non ossificata è il disco epifisario responsabile dell’accrescimento dell’osso fino al termine della pubertà. Quando l’accrescimento si arresta definitivamente, interno ai 20- 25 anni, la cartilagine è completamente sostituita dal tessuto osseo e il disco epifisario si riduce alla linea epifisaria.
  • 10. IL CRANIO Le ossa lacrimali si trovano nella porzione mediana della cavità dell’occhio. Contribuiscono alla formazione della parete mediale dell’orbita oculare, essendo poste dietro alla parte frontale dell’osso mascellare. L’osso sfenoide permette il collegamento con tutte le altre ossa del cranio tenendole unite, poiché si trova al centro del cranio. L’osso occipitale si trova nella parte posteriore e alla base del cranio e, attraverso il foro occipitale, si connette con il midollo allungato. L’osso ioide assomiglia a un ferro di cavallo ed è l’unico osso senza collegamenti diretti con le altre ossa. Si trova tra la mandibola e la laringe, sostiene la lingua ed è collegato solo dai muscoli del collo e della laringe.
  • 11. La mandibola, assieme all’osso temporale, crea un’articolazione molto mobile che permette masticazione e fonazione. Nelle ossa mascellari si trovano i denti dell’arcata superiore. Se la saldatura di questi denti non avviene nell’embrione, si crea una fessura al centro del palato, accompagnata dalla mancata saldatura del labbro superiore. Il vomere è un osso di forma allungata che fa parte del setto nasale, dividendo in porzione destra e sinistra la cavità nasale. Le ossa zigomatiche formano gli zigomi e sono collegate alle ossa temporale, mascellare e frontale. Le ossa nasali formano la parte ossea del dorso del naso, a cui si attacca la parte cartilaginea. Le ossa parietali formano la porzione laterale e superiore del cranio. L’osso frontale è un unico grande osso che si estende dall’arcata superiore degli occhi fino alla fine della fronte. Le ossa temporali si trovano di lato e nella parte inferiore del cranio. Esso si articola con la mandibola e forma il canale osseo dell’orecchio. L’osso etmoide si trova nella parte superiore del setto nasale e consente il passaggio degli stimoli odorosi al cervello.
  • 12. LA SCATOLA CRANICA E SUTURE La scatola cranica (o neurocranio) è la regione scheletrica che, assieme allo splancnocranio, costituisce il cranio dei vertebrati. È composta soprattutto da ossa piatte, confinanti con una cavità che contiene l’encefalo e i principali organi sensoriali. Sul cranio, specialmente tra le ossa della volta cranica, ci sono delle articolazioni immobili simili a cerniere chiamate suture craniche. Fino ai 20 anni le suture sono soggette a un processo di fusione, ossia un consolidamento della volta cranica, fondamentale per lo sviluppo dell’encefalo. Le principali suture craniche sono:  La sutura coronale, l’articolazione che congiunge l’osso frontale alle due ossa
  • 13.  La sutura metopica è una cerniera articolare che, a partire dal naso, raggiunge l’osso frontale dividendolo parzialmente.  La sutura lambdoidea è l’elemento articolare che unisce le ossa parietali all’osso occipitale.
  • 14. L’OSSO MASCELLARE E’ un osso pari di origine membranosa, supporta i denti e presenta il seno mascellare. Si articola con tutte le ossa della faccia. Risulta formato dal Corpo: ha forma piramidale a sommità esterna, presenta il seno mascellare che sbocca nel meato della cavità nasale attraverso lo iato mascellare. L’apice del corpo corrisponde al processo zigomatico. Presenta quattro facce: - Antero-laterale o malare: corrispondente alla guancia in cui si inseriscono i muscoli della faccia. È scavata dal foro sotto-orbitale in cui passa il nervo sotto-orbitale (nervo mascellare superiore); - Posteriore o pterigo-mascellare: il suo bordo superiore, forma il limite inferiore della fessura orbitale inferiore; - Superiore o orbitale: essa è percorsa dalla doccia sotto orbitale; - Mediale o nasale: forma la parete esterna
  • 15. IL TRONCO È la parte del corpo che comprende la cavità toracica e addominale e i visceri relativi. È costituita essenzialmente da una parete formata da ossa (parte della colonna vertebrale, coste, sterno) e da muscoli, rivestita esternamente dalla cute, che racchiude le due cavità e i visceri che vi sono contenuti. La parete del tronco si prolunga in alto nel collo, che collega il capo al tronco, nel quale sono contenuti vasi sanguigni, nervi, e altre formazioni che collegano tra loro gli organi del capo e quelli del
  • 16. L’ADDOME E IL TORACE  L'addome o ventre o pancia è una parte costituente il corpo (o tronco) di un animale o persona, dove sono racchiusi i visceri (intestino, stomaco, fegato, pancreas e reni). La regione occupata dall'addome è chiamata cavità addominale, ed è la più ampia cavità dell'organismo umano, delimitata in alto dal muscolo diaframma e dal margine inferiore delle costole; è circondata da muscolatura robusta e protetta posteriormente dalla colonna vertebrale. L'addome è rivestito dalla cute, sotto la quale si estendono il tessuto adiposo e i muscoli.
  • 17.  Il torace o petto è una regione del corpo, compresa tra il collo e l'addome. Il limite superiore del torace è descritto da una linea immaginaria, denominata "linea cervico-toracica", che, nell'uomo, origina dall'incisura giugulare dello sterno, prosegue lungo il margine superiore delle clavicole fino all'acromion della scapola e prosegue fino al processo spinoso della 7ª vertebra cervicale. Il limite inferiore è delineato dalla "linea toraco-addominale" che origina dal processo xifoideo dello sterno, prosegue lungo il margine inferiore della
  • 18. LA COLONNA VERTEBRALE La colonna vertebrale è una struttura complessa con funzioni di sostegno, movimento e di protezione delle strutture nervose contenute nel canale vertebrale. È costituita dal sovrapporsi in serie di segmenti ossei, in modo tale da realizzare una colonna robusta in grado di sopportare carichi assiali passanti per la parte anteriore, somatica, e nella parte posteriore, processi articolari. I principali elementi sono rappresentati dalle vertebre, dai dischi invertebrali, oltre che dai muscoli e legamenti, con funzioni di sostegno e movimento, ma anche di
  • 19. LE CURVATURE FISIOLOGICHE La colonna vertebrale (o rachide) presenta quattro curvature fisiologiche che la rendono molto più resistente, di una colonna rettilinea, alle sollecitazioni di carichi assiali. Esse sono: 1. Lordosi cervicale; 2. Cifosi dorsale; 3. Lordosi lombare; 4. Cifosi sacro-coccigea; Le principali funzioni della colonna sono: • STABILITA’: sostiene il tronco, e restando ferma consente il movimento corretto degli arti. • MOBILITA’: consente tutti gli spostamenti del tronco e della testa. • CONTENIMENTO: protegge il midollo spinale.
  • 20. LE VERTEBRE Generalmente le ossa dello scheletro assile hanno una funzione protettiva e tra queste figurano le vertebre. Nel corpo umano sono 32-34, separate tra loro da dischi cartilaginei, si suddividono in:  7 cervicali (presenti in tutti i mammiferi) che hanno una forma particolare e permettono l’articolazione del cranio, consentendo il movimento del collo;  12 toraciche che, insieme a coste e sterno, costituiscono la gabbia toracica. Alle vertebre toraciche corrispondono 12 paia di costa: 7 paia sono dette «vere» perché si collegano direttamente allo sterno. Le coste dell’ottavo, del nono e del decimo paio sono dette «false» perché si collegano allo sterno attraverso la cartilagine delle coste più alte. Le ultime 2 paia sono dette «fluttuanti» perché non hanno nessun legame con lo sterno.
  • 21. 5 lombari, che sono le ossa più robuste perché devono resistere a notevoli sollecitazioni meccaniche; 5 sacrali che costituiscono la parete posteriore del bacino e sono fuse con l’osso sacro; 3-5 coccigee situate nel coccige che rappresenta la cosiddetta «coda
  • 22. IL MIDOLLO SPINALE Il midollo spinale è una struttura appartenente al sistema nervoso centrale e, scorrendo lungo la colonna vertebrale, mette in comunicazione il cervello col resto del corpo. Attraverso i nervi spinali porta informazioni verso gli altri organi e parti del corpo, inviando al cervello i segnali provenienti dal resto dell'organismo. Inizia al livello del cosiddetto "forame magno" o foro occipitale termina al livello della prima o della seconda vertebra lombare. È formato da una sostanza bianca esterna, frutto dei prolungamenti dei neuroni, e da una sostanza grigia interna, originata dai corpi dei neuroni. È diviso in quattro regioni (cervicale, toracica, lombare e sacrale), i quali contengono 31 coppie di nervi spinali.
  • 23. LE ARTICOLAZIONI Le articolazioni sono il punto di incontro di due o più ossa: grazie a esse il corpo può compiere movimenti e mantenere una determinata postura. A seconda del tipo di tessuto connettivo che tiene unite le ossa, le articolazioni sono classificate in tre gruppi: • Fibrose, che contengono tessuto connettivo ricco di fibre di collagene; • Cartilaginee, in cui le ossa sono separate da cartilagine fibrosa o ialina;  Per garantire un ampio grado di mobilità le articolazioni sinoviali sono formate da alcune specifiche strutture anatomiche.  La capsula articolare che contiene l'articolazione;  La cartilagine articolare che riveste le porzioni distali delle ossa coinvolte;  Il liquido sinoviale che è contenuto all'interno della capsula articolare e viene prodotto dalla membrana sinoviale
  • 24. EPIFISI E DIAFISI L'epifisi è la sezione più ampia a ciascuna estremità dell'osso lungo che è riempito di osso spugnoso e ha una forma rotonda. Composta da strutture cartilaginee meno dure, l’epifisi facilita la funzione del movimento attorno a un'articolazione e il contatto con le articolazioni. L’epifisi si divide in due tipi: Prossimale e Distale, di significato opposto: Prossimale vuol dire "più vicino al centro del corpo" o "più vicino al punto d'origine" ,mentre distale significa "più lontano dal centro L’epifisi e la diafisi formano la struttura anatomica dell'osso lungo. epifisi
  • 25. diafisi La diafisi, detta asta di un osso lungo, costituisce la maggior parte della lunghezza dell'osso e si presenta con una forma cilindrica. La linea detta piastra epifisaria nella metafisi separa la diafisi dall'epifisi. La diafisi è la parte più difficile dell'osso lungo. È composto da uno spesso strato di osso compatto che circonda la cavità midollare.
  • 26. Quando pieghiamo in avanti o all’indietro il capo facciamo leva sulla nostra colonna vertebrale. Il fulcro si trova tra la prima vertebra e la base del cranio, la potenza è nella forza dei muscoli del collo e la resistenza è il peso del capo. Il fulcro essendo tra potenza e resistenza fa sì che la leva sia di 1° Genere. Tuttavia è svantaggiosa poiché per piegare la nostra testa o mantenerla ferma, dobbiamo imprimere una forza maggiore del peso del capo a causa della maggiore forza Il nostro scheletro può essere considerato un insieme di leve aventi come fulcro le articolazioni, come potenze i muscoli collegati alle ossa e come resistenza i pesi da spostare. Si riconoscono 3 tipi di leve: di 1°, 2° e 3° Genere. LE LEVE NEL CORPO UMANO RESISTENZA FULCR O FORZA LEVA DI 1° GENERE: CRANIO- COLONNA VERTEBRALE
  • 27. Quando camminiamo o ci alziamo in punta di piedi facciamo leva proprio sulla punta del piede, che fa da fulcro. Il muscolo del polpaccio, la cui forza rappresenta la potenza, tira in alto il calcagno, mentre il peso del nostro corpo, che agisce sulla pianta del piede, è la resistenza da vincere. Si tratta di una leva di 2° genere perché la resistenza è applicata tra il fulcro e la potenza: Questa leva è sempre vantaggiosa infatti lo sforzo che noi facciamo per sollevarci o camminare è piccolo se paragonato al peso del nostro corpo. LEVA DI 2° GENERE: GAMBA-PIEDE
  • 28. LEVA DI 3° GENERE: BRACCIO- AVAMBRACCIO Quando flettiamo l’avambraccio in alto per sollevare un oggetto che abbiamo in mano facciamo leva sul gomito (fulcro). La potenza è rappresentata dalla forza del bicipite che, essendo legato all’avambraccio, agisce su questo tra l’articolazione del gomito e la mano con il peso (resistenza). Poiché la potenza è applicata tra il fulcro e la resistenza, la
  • 29. LA CARTILAGINE La cartilagine articolare è un tessuto elastico dotato di notevole resistenza alla pressione e alla trazione (è un connettivo specializzato con funzione di sostegno). Ha un colorito bianco perlaceo e riveste le estremità delle ossa articolari proteggendole dall'attrito. La sua funzione è simile a quella di un cuscinetto ammortizzatore che con la sua azione salvaguardia i normali rapporti articolari e
  • 30. La cartilagine La cartilagine articolare è un tessuto elastico dotato di notevole resistenza alla pressione e alla trazione (è un connettivo specializzato con funzione di sostegno). Ha un colorito bianco perlaceo e riveste le estremità delle ossa articolari proteggendole dall'attrito. La sua funzione è simile a quella di un cuscinetto ammortizzatore che con la sua azione salvaguardia i normali rapporti articolari e
  • 31. TIPI DI CARTILAGINE In base alla composizione della matrice e alla funzione, la cartilagine viene classificata in tre tipologie: elastica, fibrosa e ialina.  CARTILAGINE ELASTICA La cartilagine elastica, grazie alle abbondanti fibre elastiche associate a una ricca trama di fibre di collagene di tipo II, è molto flessibile e può deformarsi senza subire alcun danno. Questa varietà di cartilagine ha un colore giallastro e si trova nell’orecchio esterno, nella punta del naso, nell’epiglottide, nel canale uditivo e nella laringe. La funzione della cartilagine elastica è quella di fornire sostegno.
  • 32. La cartilagine fibrosa si caratterizza per essere molto resistente, è in grado di resistere alla compressione, alla trazione e previene l’attrito tra le ossa. Formata principalmente da fibre di collagene di tipo I e condrociti, si concentra a livello dei dischi intervertebrali, i dischi che separano le vertebre lungo il rachide, dei menischi intra-articolari del ginocchio, delle ossa pubiche e si trova anche nei punti di intersezione tra tendini, legamenti e ossa. La cartilagine ialina è la più diffusa nel corpo umano, si caratterizza per una superficie liscia, lucida e dal colore bluastro. Questo tipo di cartilagine è formata principalmente da fibre di collagene di tipo II. Si trova tra le costole e lo sterno, copre le superfici ossee delle articolazioni sinoviali, sostiene la laringe, la trachea, i bronchi e compone parte del setto nasale. La principale funzione della cartilagine ialina è quella di fornire un sostegno rigido ma flessibile in grado di diminuire l’attrito tra le componenti.  CARTILAGINE FIBROSA  CARTILAGINE IALINA
  • 33.
  • 34. GLI ARTI L'arto è un'appendice mobile connessa al corpo umano o animale mediante articolazioni. Gli arti si distinguono in superiori (comunemente definiti braccia) e inferiori (comunemente definiti gambe).  ARTI SUPERIORI Gli arti superiori sono le appendici che si articolano con il tronco nella sua parte superiore. Al contrario di quelli inferiori, non svolgono in sostanza una funzione locomotoria, ma sono utilizzati principalmente per le funzioni manuali. Il collegamento col tronco è assicurato dalla cintura toracica o cingolo scapolare. L'arto superiore è suddiviso in: - Spalla; - Braccio; - Gomito; - Avambraccio; - Carpo; - Metacarpo; - Falangi;
  • 35. La struttura ossea dell'arto superiore si compone di più parti: - Lo scheletro della spalla è costituito da clavicola e scapola; - Lo scheletro del braccio è costituito dal solo omero; - Lo scheletro dell'avambraccio è costituito dall'ulna e il radio; - Lo scheletro della mano è composto invece da 27 ossa differenti riunite in carpo, metacarpo e falangi; L'omero è l'osso del braccio, che si articola prossimalmente con la scapola nell'articolazione glenomerale (o della spalla) e distalmente con radio e ulna nell'articolazione del gomito. L'ulna e il radio sono invece le ossa dell'avambraccio; esse partono parallele dall'articolazione del gomito, e giungono fino al polso. Grazie alla loro flessibilità, queste due ossa possono facilmente sovrapporsi, e causare così il capovolgimento della mano (prono- supinazione); quando le due ossa sono parallele, quest'ultima mostra il palmo. Per quanto riguarda la posizione dell'ulna e del radio è sufficiente ricordare che, mentre la prima è corrispondente al mignolo, il secondo lo è al pollice. Il polso, o carpo, è formato da otto ossa (scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme, trapezio, trapezoide, capitato e uncinato) e permette
  • 36. ARTI INFERIORI Gli arti inferiori o pelvici sono le appendici che si articolano con il tronco nella sua parte inferiore. Gli arti inferiori nell'uomo servono alla locomozione. L'arto inferiore è suddiviso in sei regioni, di cui tre articolari: - Anca: salda l'arto inferiore al tronco, con l'articolazione coxo-femorale che si instaura fra osso dell'anca e femore. Comprende la natica (posteriormente) e anteriormente è identificata dalla piega dell'inguine. - Coscia: è il segmento prossimale, lungo e voluminoso. Dotata di una possente muscolatura e di una fascia ipodermica che può accumulare parte relativamente cospicua del grasso corporeo. - Ginocchio: contiene l'articolazione (la più grande del corpo umano) che connette il femore alla tibia, con la rotula che
  • 37. - Gamba: propriamente detta in termini anatomici, è il solo segmento intermedio dell'arto inferiore, che comprende una muscolatura particolarmente sviluppata posteriormente (il cosiddetto polpaccio), mentre anteriormente è facile osservare e palpare la sporgenza della tibia (nota come stinco). - Caviglia: comprende l'articolazione tibio-tarsica o talo-crurale, dispositivo di cui in superficie si osservano i rilievi dei malleoli, mediale e laterale. Posteriormente si osserva il tendine di Achille. - Piede: terzo segmento, distale, dell'arto, che comprende anche le dita e le articolazioni fra le 26 ossa maggiori che lo strutturano. La porzione
  • 38. La struttura ossea dell'arto inferiore si compone di più parti: le più importanti sono femore e tibia. Il femore è l'osso che sostiene la coscia, e si articola prossimalmente con l'acetabolo dell'anca e distalmente con la tibia nell'articolazione del ginocchio. La rotula o patella, completamente compresa nel tendine del muscolo quadricipite, rappresenta un osso sesamoide coinvolto nell'articolazione. La gamba è formata, oltre che dalla tibia, anche dal perone o fibula. Entrambe decorrono parallele in basso, dove terminano con due processi denominati malleoli (il malleolo laterale della fibula e il malleolo mediale della tibia), che si articolano con l'astragalo a formare l'articolazione della caviglia. L'astragalo o talo, insieme ad altre sei ossa, forma il tarso, ovvero la parte posteriore di articolazione e di appoggio del piede. In particolare l'astragalo si articola inferiormente con il calcagno, che forma il tallone del piede e anteriormente, insieme allo stesso calcagno, con l’osso scafoide del tarso e con l'osso cuboide lateralmente. L'avampiede è formato da cinque ossa metatarsali, che si articolano posteriormente con il cuboide e le tre ossa cuneiformi e da cinque dita, formate ciascuna da tre falangi (prossimale, intermedia e distale) articolate a ogni metatarso. Fa eccezione l'alluce, formato solo da due
  • 39. LE SOSTANZE NELLE OSSA - CALCIO E FOSFORO Il calcio è il minerale più abbondante nell'organismo. Il 99% della sua quantità totale è concentrata nelle ossa, dove è accumulato sotto forma di carbonato; è essenziale per lo sviluppo e per la salute delle ossa e dei denti. Infatti le ossa sono sottoposte a un continuo processo di rimodellamento che prevede il riassorbimento e la deposizione di calcio nel nuovo tessuto osseo. Solo l'1% delle scorte totali di questo minerale partecipa ad altre funzioni: la contrazione dei muscoli, la trasmissione nervosa, la secrezione di ormoni, la vasodilatazione e la contrazione dei vasi sanguigni. Il fosforo è il secondo minerale più abbondante nell'organismo. L'85% circa del totale è depositato nelle ossa, la restante parte è localizzata in tessuti molli e fluidi extracellulari. È importante per la salute delle ossa e dei denti, sotto forma di fosfolipidi fa parte delle membrane cellulari ed ha un ruolo essenziale nel processo di trasformazione del cibo in energia. Inoltre è un costituente degli acidi nucleici (DNA e RNA), di alcune proteine e di alcuni zuccheri, e permette il funzionamento di
  • 40. LE SOSTANZE NELLE OSSA – MAGNESIO E SODIO Il magnesio è un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nell'organismo in quantità più elevate. In genere in un adulto ne sono presenti tra i 20 e i 28 grammi, il 50-60% dei quali è concentrato nelle ossa, il 39% nei tessuti molli e solo l'1% nel sangue. Il magnesio partecipa a molte delle reazioni che avvengono nelle cellule. È il cofattore di più di 300 enzimi che controllano processi molto diversi fra loro, dalla sintesi delle proteine al funzionamento dei muscoli e dei nervi, fino al controllo della glicemia e della pressione sanguigna. È necessario per la produzione di energia e per i processi di fosforilazione ossidativa e di glicolisi, partecipa allo sviluppo strutturale dell'osso ed è richiesto per la sintesi del DNA, dell'RNA e del glutatione, un importante antiossidante. Inoltre partecipa al trasporto del calcio e del potassio attraverso le membrane cellulari, fondamentali per la trasmissione dell'impulso nervoso, la contrazione muscolare e il battito cardiaco. Il sodio è uno dei minerali più abbondanti nell'organismo. In un adulto ne sono presenti circa 92 grammi, distribuiti nel sangue (ben il 40% del sodio totale nell'organismo si trova nei liquidi extracellulari), nel tessuto osseo, nei connettivi e nel tessuto cartilagineo. Il sodio regola il passaggio di fluidi e dei nutrienti all'interno e all'esterno delle cellule e partecipa alla trasmissione dell'impulso nervoso. Quello presente nelle ossa rappresenta invece una riserva cui l'organismo può attingere in caso di necessità per regolare il PH del
  • 41. Il midollo osseo Il midollo osseo è l'unico organo deputato alla sintesi degli elementi figurati del sangue, vale a dire dei globuli bianchi (granulociti, linfociti, monociti), di quelli rossi (eritrociti) e delle piastrine (trombociti). Questi, infatti, non sono eterni (i globuli rossi, ad esempio, vivono in media 120 giorni) e come tali devono essere continuamente rimpiazzati. Il midollo osseo è un organo disperso, contenuto nel canale diafisario (o cavità midollare) scavato nel tratto centrale delle ossa lunghe e nelle cavità del tessuto spugnoso, per un peso complessivo, nell'adulto, di 1500 - 3500 grammi, con una spiccata variabilità individuale. All'atto della nascita le cavità ossee appena descritte sono interamente occupate da tessuto mieloide (midollo rosso), che in seguito viene
  • 42. I DIVERSI TIPI DI MIDOLLO OSSEO Si riconoscono tre tipi di midollo osseo: • il midollo rosso ha il compito di formare gli elementi figurati del sangue; deve la sua colorazione alla presenza di una fitta rete di capillari e di cellule ematopoietiche, tra cui prevalgono i globuli rossi. • Il midollo giallo è prevalentemente formato da grasso (ricco di adipociti univacuolari) e, in particolari circostanze, può trasformarsi in midollo rosso a funzione emopoietica. • Il midollo gelatinoso è presente unicamente nelle persone anziane. Nell'adulto, il midollo giallo si trova, di norma, nel cosiddetto canale diafisario, mentre quello rosso è contenuto nel tessuto osseo spugnoso delle epifisi delle ossa lunghe e nelle ossa brevi e piatte (si trova, di norma, nelle ossa del tronco ed in
  • 43. IL TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO Il trapianto di midollo osseo è il trattamento terapeutico con il quale si sostituisce un midollo osseo malato con un altro sano, allo scopo di ristabilire la normale produzione di cellule del sangue. La procedura è molto complessa e, affinché possa eseguirsi, richiede diverse condizioni: tra tutte, uno stato di salute del paziente buono (a dispetto della malattia, che lo affligge) e l'impraticabilità di qualsiasi altro intervento alternativo. Si pratica per curare tutte quelle condizioni patologiche o malattie, che danneggiano il midollo osseo, al punto da renderlo incapace di produrre delle cellule del sangue funzionanti.
  • 44. LE MALATTIE DEL SISTEMA SCHELETRICO - "LA SINDROME DELL'UOMO DI PIETRA" è una malattia ereditaria gravemente disabilitante che interessa il tessuto connettivo; ne sono affette 800 persone in tutto il mondo. Trasforma i muscoli in ossa, si manifesta intorno ai 20 anni e in poco tempo ci si ritrova coperti di ossa. Rimuovere le ossa in eccesso porta solo a farle crescere più spesse. Attualmente non c'è una cura. - "LA SINDROME DI APERT" è una sindrome malformativa di origine genetica caratterizzata dall'associazione di anomalie della forma del cranio per precoce chiusura della suture craniche e fusione simmetrica cutanea e ossea delle dita delle mani e dei piedi. - "L'EMATOMA EXTRADURALE" è un ematoma spesso conseguente a un trauma che si sviluppa tra l'osso del cranio e la dura madre per la rottura dell'arteria meningea o di uno dei suoi rami. Si sviluppa dopo ore o giorni successivi al trauma e, quando si verifica, è associato al lento deterioramento del quadro neurologico fino a quando l'ematoma non raggiunge un volume critico. - "LA SINDROME DI TIETZE" è una malattia infiammatoria delle cartilagini costali e sternali che provoca dolore, gonfiore e senso di intorpidimento in corrispondenza dei punti colpiti. - "IL PETTO CARENATO" è una malformazione della parete toracica anteriore accentuata durante la pubertà. È
  • 45. «DIZIONARIO DELLE PAROLE MENO CONOSCIUTE» - Tessuto mesenchimale: Tessuto embrionale con funzione di sostegno e formativa. Da esso derivano tutti i tipi di tessuto connettivo presenti nell’adulto e le sue cellule che, nel corso dello sviluppo, vanno a occupare gli spazi tra i foglietti embrionali connettendo le varie strutture. - Ipertrofia: aumento di volume d’un organo o d’un tessuto, consecutivo a un aumento di volume degli elementi cellulari che li costituiscono, senza apprezzabili modificazioni di struttura.
  • 46. - Splancnocranio: la parte del cranio costituita da una serie di archi pari che forniscono sostegno scheletrico per la lingua (apparato ioideo) e per la regione branchiale e che vanno a costituire le mascelle. - Seno mascellare: il seno mascellare è uno dei quattro seni paranasali, cioè delle cavità situate all'interno delle ossa craniche, rivestite di mucosa e comunicanti con le narici attraverso dei piccoli fori chiamati osti. - Dura madre: la più esterna e spessa delle tre meningi che avvolgono il cervello e il midollo spinale
  • 47. A CURA DI:  DAVIDE D’ANNUNZIO  FRANCESCO COSTANTINI  SIMONE GRICIA