3. 10cm
LE OSSA: DIVISIONE PER FORMA
PIATTE (scapola)
Sono incurvate, sottili e
robuste, forniscono sostegno e
protezione agli organi interni.
BREVI (polso)
Caratterizzate da una forma
tozza.
IRREGOLARI (vertebre)
Hanno una forma che non rientra
nelle caratteristiche di nessuna
delle categorie precedenti.
LUNGHE (femore)
Si distinguono perché hanno una
parte terminale tondeggiante e
una parte centrale lunga.
3
4. 10cm
SEZIONI DELLA COLONNA
VERTEBRALE
4
Le sue 5 vertebre
sono particolarmente
resistenti, visti gli
stress ai quali sono
sottoposte
TORACICA
Racchiude 12
vertebre, che insieme
allo sterno e alle
coste costituiscono la
gabbia toracica
CERVICALE
Contiene 7 vertebre, 2 delle
quali (atlante e epistrofeo)
hanno una particolare forma
che le rende indispensabili
per numerosi movimenti del
collo
LOMBARE COCCIGEA
Fatta da 3-5 vertebre,
formano una struttura
simile a una coda, sono
infatti “residui” della nostra
evoluzione
SACRALE
Le sue 5 vertebre sono fuse
a formare l’osso sacro
5. 10cm
Produzione del tessuto osseo
5
Osteoblasti circondati
da matrice
OSTEOCITI
CELLULE
STAMINALI
Osteoprogenitrici
OSTEOBLASTI
Produzione matrice
tessuto osseo
6. 10cm
OSTEOBLASTI
Voluminose, di forma cubica ad
intensa attività osteogenica con
RER e apparato di Golgi molto
sviluppati, producono la matrice
ossea e regolano la deposizione
di quella inorganica.
6
7. 10cm
OSTEOCITI
Gli osteociti derivano dagli
osteoblasti che, prodotta la
matrice extracellulare
dell’osso, ne rimangono
circondati. Dall’attività degli
osteociti dipendono il grado di
mineralizzazione dell’osso e lo
scambio di sostanze organiche
tra sangue e matrice ossea.
7
8. 10cm
OSTEOCLASTI
Grazie ai numerosi microvilli, gli
osteoclasti si attaccano come
ventose ad una sezione di matrice
ossea. Secernono acidi ed enzimi
proteolitici, digerendo sia il
collagene di sostegno che la
matrice inorganica e
solubilizzando i minerali in essa
contenuti.
8
9. 10cm 9
STRUTTURA DELL’OSSO LUNGO
Sono le due estremità delle
ossa lunghe, leggermente
rigonfiate ed unite dalla
diafisi centrale, contengono
tessuto osseo spugnoso, e
sono caratterizzate dalla
presenza di midollo osseo
rosso al loro interno, che ha
funzione di produzione dei
globuli rossi.
EPIFISI
DIAFISI
Rappresenta la parte
centrale delle ossa
lunghe, all'intero è
presente un canale
centrale che contiene
midollo giallo.
METAFISI
Nelle metàfisi avviene il
processo di crescita
dell’osso a livello del
disco epifisario che
lascerà il posto alla linea
epifisaria dopo la fine
dell’accrescimento.
10. 10cm 10
TIPOLOGIE DI TESSUTO OSSEO
SPUGNOSO
Costituisce il 20% del totale nella
composizione, le sue unità strutturali
sono le trabecole ed è caratteristico di:
Al centro delle diafisi delle ossa lunghe
Nelle epifisi delle ossa lunghe
Nelle ossa piatte, brevi e irregolari
COMPATTO
Costituisce l’80% del totale nella
composizione, le sue unità strutturali
sono gli osteoni
Spugnoso
Compatto
11. 10cm
OSTEONI
Sono le unità strutturali dell'osso
compatto. Ogni osteone è formato da
lamelle di matrice extracellulare
concentriche, al centro delle quali sono
presenti delle lacune in cui troviamo
gli osteociti. Delimitano vari canali,
come quelli centrali o di Havers in cui
scorrono vasi sanguigni, linfatici e sono
presenti nervi.
11
UNITÀ STRUTTURALI DELL’OSSO
Osteoni
Osteocita
Canale di
Havers
Canalicoli
12. 10cm
Sono le unità strutturali dell’osso
spugnoso, e sono caratterizzate
dall’essere variamente orientate e
intersecate tra loro. Esse formano una
trama ossea che visivamente è simile a
una rete, inoltre delimitano cavità, dette
midollari, che contengono midollo rosso
e giallo.
TRABECOLE
12
UNITÀ STRUTTURALI DELL’OSSO
13. 10cm 13
OSSIFICAZIONE
Con questo termine si intende il
processo che prevede la
sostituzione del tessuto
mesenchimale con tessuto osseo.
Nell'ossificazione intramembranosa
si ha un passaggio diretto dal
tessuto mesenchimale a quello
osseo, mentre in quella
endocondrale si passa attraverso
una fase intermedia cartilaginea.
14. 10cm
RIMODELLAMENTO OSSEO
14
Come tutti i tessuti nel nostro
corpo, anche quello osseo è
soggetto all’omeostasi, e perciò è in
continuo rinnovamento: ogni anno il
10% di esso viene sostituito. Ad
attivare questo processo ci sono
l’usura data da sforzi fisici, infatti è
di minore intensità in chi ha uno
stile di vita sedentario.
Contribuiscono al rimodellamento
la presenza di calcio e di ormoni
come l’ormone della crescita (GH),
l’insulina e gli ormoni della tiroide.
15. 10cm
Ipocalcemia
In caso di ipocalcemia (condizione
clinica caratterizzata da un difetto di
calcio nel sangue) è necessario
l’inserimento di esso nell'apparato
circolatorio. Alcuni suoi sintomi sono
irrigidimento e spasmi dei muscoli
(tetania), convulsioni e alterazioni del
ritmo cardiaco.
15
IL CALCIO NEL SANGUE
Con l’ipercalcemia si ha un eccesso
di questo minerale, che andrà a
depositarsi in riserve nelle ossa. Tra i
sintomi di questa anomalia troviamo
stitichezza, nausea, iperacidità
gastrica. Tra le malattie associate
troviamo tumori con metastasi alle
ossa (tipico è il caso del tumore al
seno e di quello al polmone).
Ipercalcemia
16. 10cm 16
LE ARTICOLAZIONI
Le articolazioni fanno da collegamento tra due
segmenti scheletrici contigui, in modo tale che lo
scheletro possa espletare la sua funzione di
sostegno, mobilità e protezione. Le articolazioni si
suddividono in:
Fibrose
Cartilaginee
Sinoviali
Immobili o sinartrosi
Ipomobili o anfiartrosi
Mobili o diartrosi
Dal punto di vista strutturale Dal punto di vista funzionale
17. 10cm
Sono caratterizzate dalla
presenza di tessuto
connettivo ricco di fibre
collagene; alcuni esempi
sono le articolazioni tra le
ossa del cranio (suture).
Fibrose o
immobili
17
LE ARTICOLAZIONI
18. 10cm
Cartilaginee o
poco mobili
Tra le ossa troviamo
cartilagini di tipo fibrosa o
ialina; a questa categoria
appartengono le articolazioni
intervertebrali e la sinfisi
pubica.
18
LE ARTICOLAZIONI
19. 10cm
In esse le ossa sono collegate mediante
una cavità detta sinoviale che contiene
l’omonimo liquido. Esse presentano dei
peculiari componenti, come:
Sinoviali o mobili
19
LE ARTICOLAZIONI
La capsula articolare, che contiene l'articolazione; essa
presenta esternamente il tessuto connettivo fibroso, e
contiene la membrana sinoviale
Il liquido sinoviale situato all'interno della capsula
articolare, è secreto dalla membrana sinoviale. Nutre i
condrociti e ha il compito di ridurre l’attrito.
La cartilagine articolare, che ha il compito di ridurre l’attrito,
ma che a lungo andare si consuma provocando dolori e
artrosi
20. 10cm
PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE
20
Normalmente nella colonna sono presenti
4 curve alternate e opposte:
1) Lordosi cervicale
2) Cifosi dorsale
3) Lordosi lombare
4) Cifosi sacrale
Ma sono presenti varie patologie che provocano
una deformità nella disposizione delle curve:
Deformità nel piano frontale (Scoliosi)
Deformità nel piano sagittale(Ipercifosi-Iperlordosi)
Lordosi
cervicale
Cifosi
dorsale
Lordosi
lombare
Cifosi
sacrale
21. 10cm
PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE
Ipercifosi
L'ipercifosi è una deformità
sagittale della colonna
vertebrale; consiste
nell'anomala
accentuazione della curva
toracica, il che conferisce
al dorso un aspetto
convesso. Quando l'angolo
di tale curvatura supera i
35° si parla di ipercifosi.
Viene a determinarsi un
aspetto a "schiena curva".
Iperlordosi
L'iperlordosi lombare è
un'accentuazione della
curvatura lombare della
colonna vertebrale. In
particolare, la condizione è
considerata patologica
quando l'angolo di
curvatura lombare è
maggiore di 40-50°, quindi
il soggetto porta
eccessivamente all'indietro
i glutei e in avanti
l'addome.
21
22. 10cm
La scoliosi si presenta come una
deviazione laterale, permanente, della
colonna vertebrale associata alla
rotazione dei corpi vertebrali. Questa
rotazione si accompagna ad una
deformazione dei dischi intervertebrali
e a retrazioni muscolo legamentose. Si
formano una o più curve che alterano
aspetto e funzione della colonna e del
tronco. I sistemi di equilibrio (S.N.C.)
portano alla formazione di curve di
compenso così che il cranio sia
centrato sul bacino e sul perimetro di
appoggio.
22
SCOLIOSI
23. 10cm
POSSIBILI TRATTAMENTI
23
Si articola in una
serie di esercizi che
hanno come scopo
la mobilizzazione
del rachide
GINNASTICA
VERTEBRALE
DI
ATTESA
Nessun
trattamento e
controlli
successivi
ATTIVITÀ
FISICA
Pratica di sport
benefici per il
ripristino della
corretta posizione
delle vertebre
26. 10cm
OSTEOMA
Tumore benigno del tessuto osseo. Può insorgere in qualsiasi parte dello scheletro,
ma interessa più spesso le vertebre o le ossa lunghe. L'osteoma osteoide determina
un dolore intenso e continuo, localizzato alla sede di insorgenza. Il dolore si
accentua di notte, durante l'attività fisica e dopo l'assunzione di sostanze che
inducono vasodilatazione. Radiograficamente è tipica la presenza di una una zona
radiotrasparente di piccole dimensioni. Oggi il trattamento di prima scelta per la
rimozione è la “bruciatura” con radiofrequenza che viene eseguita sotto guida con
Tomografia Computerizzata (termoablazione).
26
27. 10cm
RACHITISMO
Il rachitismo è una patologia scheletrica ad esordio infantile, causata da un difetto della
mineralizzazione della matrice ossea e potenzialmente responsabile, in uno stadio
avanzato, di deformità e fratture ossee. La causa principale è la mancanza di calcio o
vitamina D. La mancanza di vitamina D impedisce l'assorbimento del calcio a livello
intestinale. I bassi livelli di sangue che ne conseguono (ipocalcemia), determinano il
rilascio di paratormone che favorisce il riassorbimento del calcio a livello del rene e la sua
liberazione dalle ossa, causando una mineralizzazione inadeguata. La sintomatologia è
caratterizzata da alterazioni scheletriche e dentarie, in particolare la deformazione degli
arti inferiori per la ridotta rigidità dell’osso. Per curare il rachitismo a volte sono sufficienti
la somministrazione di vitamina D e l’esposizione al Sole.
27
28. 10cm
OSTEOPOROSI
Si tratta di una malattia sistemica dello scheletro,
che rende le ossa più fragili e aumenta il rischio di
frattura. All'origine dell'osteoporosi c’è il
deterioramento della microarchitettura del tessuto
osseo e la conseguente riduzione della densità
ossea. L'insorgenza dell'osteoporosi è correlata a
diversi fattori, primo fra tutti l'invecchiamento. In
genere, la riduzione della massa minerale ossea che
caratterizza l'osteoporosi è asintomatica, cioè non
causa sintomi o segni di alcun tipo, ma il suo
verificarsi è un fattore predisponente le fratture
ossee. Le vertebre possono subire una frattura da
compressione, che ne riduce l'altezza e che, se
interessa più elementi vertebrali, induce una
curvatura anomala della colonna vertebrale.
28
29. 10cm
FRATTURE: FASI DELLA GUARIGIONE
29
29
Il callo esterno viene
eliminato e il callo
intermedio viene
sostituito da tessuto
osseo compatto
Rimodellamento
Callo
fibrocartilagineo
Formazione temporanea
di fibroblasti e
condroblasti
Callo osseo
Il tessuto di nuova
formazione salda i
frammenti dell'osso
fratturato