2. Premessa
E’ risaputo che mediamente l’Italia utilizza
circa il 20% delle risorse europee disponibili.
L’enorme attenzione, che viene sovente
riservata alle grandi aziende, porta verso di
loro anche la progettualità europea. Spesso dette
aziende operano in modo delocalizzato anche
per la progettualità.
3. Premessa II
E’ pertanto necessario focalizzare l’attenzione
sui veri nostri problemi:
la burocrazia che impedisce agli enti pubblici,
alle Università e ai Centri di Ricerca di muoversi
in modo celere ed efficace
la difficoltà delle PMI e delle Cooperative di
essere protagoniste di detta progettualità
docenti e studenti delle Università e degli istituti
superiori affrontano il tema dell’Europa in modo
occasionale
4. Elementi di successo
Non è un corso ma un laboratorio (quindi non
sapere ma saper fare)
Dimentichiamo il passato e pensiamo solo al
futuro in maniera positiva
Alla fine ognuno esce di qui con il suo
progetto in versione bozza sapendo:
tempi e risorse per la realizzazione
5. Successo solo se…
utilizziamo tecnologie informatiche, per avviare il corso ma
soprattutto per restare collegati anche per le successive attività
concrete (www.noieleuropa.eu)
approfondire la conoscenza dei temi di nostro interesse del
testo, soprattutto per quanto riguarda le idee innovative che
maturano da:
la ricerca scientifica
i beni culturali
la comunicazione
progettualità europea
costituzione di reti di impresa o di cooperative in grado di sviluppare
le idee così maturate
6. Successo solo se…
diffondiamo la conoscenza della progettualità
europea, cercando di identificare i punti sui quali fissare
l’attenzione
verifichiamo con i responsabili di Enti Pubblici
l’interesse a sviluppare a livello locale una “Fondazione
di Partecipazione”
costituire gruppi di lavoro che potranno poi
continuare nel tempo
7.
8. Siamo diversi?
Contatti personali con ricercatori e
aziende innovative durante questo corso
portatori di «regali» alla città, provincia,
ente
contatti con altre regioni
contatti con altri paesi
9. Nota di servizio
sapere chi non può essere presente sempre
avere con se un pc o un tablet
,,,, con eccezioni per
urgenze»
11. Europa
Europa: 46 paesi
L'Unione europea è un'unione politica ed
economica di carattere sovranazionale, che
comprende 28 paesi membri indipendenti e
democratici del continente europeo
SITO UFFICIALE:
http://europa.eu/about-eu/countries/member-
countries/index_it.htm
9 PAESI NON HANNO EURO
14. Differenza di obiettivi
Con la riforma dei fondi strutturali, gli obiettivi prioritari dell'azione europea
sono stati ridotti a tre :
obiettivo 1
promuovere lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle
regioni che presentano ritardi nello sviluppo
obiettivo 2
favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà
strutturali
obiettivo 3
favorire l'adeguamento e l'ammodernamento delle
politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione
15. Regioni in obiettivo 1
L'Unione europea, attraverso i fondi strutturali,
promuove lo sviluppo armonioso, equilibrato e
duraturo delle attività economiche, lo sviluppo
dell'occupazione e delle risorse umane, la tutela
e il miglioramento dell'ambiente, l'eliminazione
delle ineguaglianze e la promozione della
parità tra uomini e donne.
16. Periodi
Gli interventi della politica di coesione
economica e sociale sono programmati su base
pluriennale rispetto a tutte le regioni degli Stati
membri, con una focalizzazione su quelle meno
avanzate, per favorirne l'adeguamento
strutturale.
2007 2013
2014 2020 (2016-20)
19. Settori
L'UE fornisce finanziamenti per un'ampia
gamma di progetti e programmi nei settori più
diversi:
sviluppo urbano e regionale
occupazione e inclusione sociale
agricoltura e sviluppo rurale
politiche marittime e della pesca
ricerca e innovazione
aiuti umanitari.
20. Chi li gestisce?
I Fondi sono gestiti seguendo norme rigorose per assicurare che il loro
utilizzo sia sottoposto a uno stretto controllo e che siano spesi in modo
trasparente e responsabile. In ultima istanza, la responsabilità politica per il
corretto utilizzo dei finanziamenti dell'UE ricade sul collegio dei 28
commissari europei. Tuttavia, poiché la maggior parte dei finanziamenti è
gestita nei paesi beneficiari, spetta ai governi nazionali effettuare
controlli e audit annuali.
Oltre il 76% del bilancio dell'UE è gestito in collaborazione con le
amministrazioni nazionali e regionali con un sistema di "gestione
concorrente", essenzialmente mediante cinque grandi fondi - i Fondi
strutturali e d'investimento che complessivamente, contribuiscono a mettere
in atto la strategia Europa 2020.
21. Come di dividono?
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) –
sviluppo regionale e urbano
Fondo sociale europeo (FSE) – inclusione sociale e
buon governo
Fondo di coesione (FC) – convergenza economica
delle regioni meno sviluppate
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo
rurale (FEASR)
Fondo europeo per gli affari marittimi e la
pesca (FEAMP).
22. Fondi residuali
Altri fondi sono gestiti direttamente dall’Unione europea. I
finanziamenti sono erogati sotto forma di:
sovvenzioni destinate a progetti specifici collegati alle politiche
dell'UE, di solito a seguito di un "invito a presentare proposte" Una
parte dei finanziamenti proviene dall'UE, un'altra da fonti diverse.
appalti conclusi dalle istituzioni europee per acquistare servizi, beni o
opere necessari per le loro attività, per es. studi, corsi di formazione,
organizzazione di conferenze o attrezzature informatiche. Gli appalti
sono aggiudicati mediante bandi di gara.
I vincitori degli appalti e i beneficiari di sovvenzioni o di aiuti
allo sviluppo stanziati per i paesi extra UE sono pubblicati
online.
23. I beneficiari
Piccole imprese
Possono ottenere finanziamenti mediante
sovvenzioni, prestiti e garanzie. Le sovvenzioni
forniscono un sostegno diretto, mentre gli altri
finanziamenti sono disponibili attraverso
programmi gestiti a livello nazionale.
Organizzazioni non governative e della
società civile possono ottenere finanziamenti, a
condizione che operino nei settori di attività dell'UE
senza fini di lucro.
24. Beneficiari (II)
Giovani hanno due tipi principali di
finanziamenti:
Istruzione e formazione - opportunità di studio
con il programma Erasmus+, assistenza per gli
allievi dell'ultimo anno delle superiori e
formazione professionale in un altro paese
Gioventù - cofinanziamento di progetti per
incoraggiare la partecipazione dei cittadini, il
volontariato e un clima più multiculturale.
25. Beneficiari (III)
Ricercatori
Fra il 2014 e il 2020 l'UE fornirà finanziamenti
per quasi 80 miliardi di euro a favore della
ricerca, principalmente attraverso il programma
faro di ricerca Horizon 2020 Generalmente i
fondi sono erogati sotto forma di sovvenzioni
per cofinanziare molti tipi diversi di progetti di
ricerca
26. Agricoltori e imprese rurali
Quasi tutti gli agricoltori dell’UE hanno diritto a pagamenti diretti
di sostegno al reddito. Circa un terzo di questi finanziamenti sono erogati in cambio
di pratiche agricole ecologiche (conservazione dei prati permanenti, diversificazione
delle colture, ecc.).
Gli agricoltori ricevono inoltre denaro in base alla superficie di terreno
detenuto, anche in questo caso in contropartita per l’impiego di metodi
agricoli rispettosi dell’ambiente che preservano la biodiversità, la qualità
dell’acqua e del suolo e limitano le emissioni.
Il sostegno finanziario dell’UE aiuta altresì a formare gli agricoltori in nuove
tecniche e ad ammodernare o riorganizzare le loro aziende e, più in generale, è
utilizzato per migliorare il tenore di vita nelle aree rurali creando posti di
lavoro e fornendo servizi di base.
Inoltre, nell'ambito dello sviluppo rurale i giovani agricoltori possono
beneficiare di sostegno specifico per avviare un'impresa e di un sostegno
più elevato per gli investimenti effettuati nelle loro imprese.
(http://ec.europa.eu/agriculture/rural-development-2014-2020/country-
files/it_en.htm)
27. Programmazione 2007-2013
«Progetti retrospettivi”. E’ questo il “trucco” con cui il governo Renzi conta
di riuscire a spendere entro fine anno i 12,3 miliardi di fondi europei, di
cui 9 per il Sud, che altrimenti Bruxelles ci revocherà. In pratica Roma li
rendiconterà come se li avesse utilizzati per opere in realtà già in costruzione e
finanziate con soldi dello Stato o delle Regioni»
Da gennaio a maggio, quando è stato fatto l’ultimo monitoraggio ufficiale,
sono stati spesi per progetti nelle aree svantaggiate solo 1,3 miliardi sui 13,6
rimasti dalla programmazione 2007-2013.
Che ammontava a 46,6 miliardi totali. Più del 50% della dotazione
del Fondo europeo di sviluppo regionale per la Sicilia e la Calabria, per
esempio, è inutilizzata. E adesso bisogna correre.
I fondi non utilizzati vengono distribuiti da Bruxelles alle regioni europee
virtuose
28.
29. Dotazioni e budget speso
Secondo i dati Openpolis, la 'spesa lumaca' che
ha caratterizzato il periodo 2007-2013 (peraltro
già prorogato di 2 anni) fa sì che il nostro
Paese oggi si piazzi ancora al 22esimo posto -
tra i 28 Stati membri del vecchio continente -
per capacità di assorbimento dei fondi
strutturali: il 59,9 per cento dell'importo totale
che era pari a 27,9 miliardi, vale a dire 10 punti
percentuali sotto la media europea.
30. Perché non vengono utilizzati?
Tratto da «Senza coraggio e senza progetti di EUGENIO OCCORSIO
Perché vengano utilizzati occorre che l'imprenditore
affianchi al contributo che riceve dal fondo (veicolato
attraverso la regione) due cose:
un progetto adeguato con un business plan convincente e
soprattutto aderente agli standard dell'Europa (che ha diritto di
pretenderne l'osservanza essendo lei che ci mette i soldi)
inoltre una partecipazione di capitale proprio che sia
esattamente nella stessa misura del fondo utilizzato.
Su tutti e due i fronti la classe imprenditoriale italiana naufraga
miseramente
31. Microinterventi (150 mila euro) vs risultati strutturali
Polverizzazione comuni vs concentrazione
programmatica
Scarso potenziamento dei privati (80% piccoli
finanziamenti)
Frammentazione (IFEL, Banca d’Italia, Corte dei
Conti 2012)
32. La programmazione 2014-2020
Nonostante gli enormi sprechi, l'eccessiva frammentazione dei
progetti e in taluni casi l'evidente incapacità amministrativa,
l'intesa 2014-2020 sui fondi strutturali (Fesr e Fse assieme)
concede all'Italia quasi 5 miliardi in più rispetto al passato per
una cifra complessiva pari a 32,8 miliardi di euro.
Il dato sale e arriva a quota 42 miliardi se ai due fondi principali
si sommano anche il Feasr (agricoltura) e il Feamp (pesca).
In questo modo l'Italia diventa il secondo Stato membro della
Ue per dotazione di bilancio: al primo gradino si trova la
Polonia, un Paese che sull'utilizzo dei fondi in questi anni ha
fatto scuola e che, quanto ad assorbimento, ha superato il 75
per cento.
33.
34. 75% per le Regioni Convergenza
50% per le Regioni Competitività
Massimale di cofinanziamento UE
35. 43,6 mld €, pari al 73,4% delle risorse
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e
Sicilia
10 Programmi Operativi Regionali
(POR): 2 per ciascuna Regione, l’uno
cofinanziato dal FESR, l’altro dal FSE
(vedi POR CALABRIA )
Obiettivo Convergenza/ 1
36. 7 Programmi Programmi Operativi Nazionali
(PON):
- “Assistenza
- “Assistenza tecnica”
- “Ricerca e competitività”
- “Sicurezza”
- “Reti e mobilità”
- 2 Programmi per l’istruzione,
2 Programmi Operativi Interregionali (POIN)
• “Attrattori culturali e turismo”,
• “Energie rinnovabili”
Obiettivo Convergenza/ 2
37. 15,8 mld €, pari al 26,6% delle risorse
Regioni al di fuori dell’Obiettivo
Convergenza
32 Programmi Operativi Regionali
(POR), 16 finanziati dal FESR e 16dal FSE
1 Programma Operativo Nazionale
(PON) “Azioni di sistema” (finanziato dal
FSE)
Obiettivo Competitività regionale e
Occupazione
38. Suddivisione
la suddivisione dei quattro fondi (Fesr, Fse,
Feasr e Feamp) per obiettivo fino al 2020
evidenzia che il
18,77% del totale è destinato alle Pmi, per una
cifra pari a 7,8 miliardi
all'ambiente va il 10,58% (4,4 miliardi)
all'occupazione il 10,3% (4,3 miliardi)
all'istruzione il 9,97% (4,2 miliardi)
alla 'pubblica amministrazione efficiente' col
2,39 per cento (poco più di un miliardo).