2. Come si genera uno starnuto?
Il riflesso dello starnuto si può dividere in due fasi.
La prima è la fase nasale.
Nella mucosa nasale e nelle alte vie respiratorie si trovano numerose
diramazioni sensoriali del nervo trigemino (V nervo cranico) sensibili a
stimoli irritanti e a corpi estranei.
Gli stimoli sensoriali irritanti vengono quindi trasmessi al nucleo
sensitivo principale del trigemino.
Questo centro sensitivo recluta selettivamente il centro respiratorio
bulbare e i motoneuroni del nucleo vagale dando il via alla seconda
fase del riflesso dello starnuto, la fase respiratoria o efferente.
3. La fase respiratoria si realizza tramite la chiusura degli occhi
(probabilmente una forma di protezione), una profonda inspirazione
seguita da una espirazione caratterizzata da una iniziale chiusura delle
vie respiratorie che provoca un aumento della pressione interna la quale
viene liberata tramite una violenta emissione d’aria.
Prima parte della fase respiratoria di uno starnuto: occhi chiusi e ampia inspirazione.
4. Le 40,000 particelle del diametro variabile da 0.5 a 5 mm emesse con
un singolo starnuto viaggiano alla velocità di circa 160 km/h e la
pressione all’interno dei polmoni può raggiungere i 176 mm di
mercurio (circa un quarto di atmosfera).
Lo starnuto è quindi un riflesso che coinvolge diverse strutture
muscolari dell’apparato respiratorio e della testa. Non essendo
controllabile dalla volontà non possiamo intervenire in modo cosciente
sul fenomeno.
5. In ogni modo lo starnuto è un sintomo correlato a diverse
condizioni patologiche. Comunemente lo troviamo
associato a reazioni allergiche o, come nel caso del
raffreddore invernale, a infezioni virali e al freddo.
6. Esistono però alcune condizioni legate allo starnuto decisamente particolari.
La sindrome ACHOO (dall’inglese Autosomal dominant compelling helio-
ophtalmic outburst), conosciuta anche come fotoptarmosi o starnuto riflesso
fotico, ad esempio, è una curiosa condizione genetica caratterizzata da
parossismi di starnuto in seguito all’esposizione ad una luce intensa.
Questa sindrome è nota fin dall’antichità e affligge tra il 17 e il 35% della
popolazione. Le cause non sono del tutto chiare, ma le principali teorie in
merito ipotizzano un incrocio tra alcune vie nervose dell’apparato visivo e
porzioni del nervo trigemino. Il riflesso, inoltre, può essere stimolato solo ad
una prima esposizione alla luce e mai tramite stimoli ripetuti.
7. Starnuto convulsivo o parossistico intrattabile
Esiste un disturbo molto raro, noto in ambito medico come starnuto
convulsivo o parossistico intrattabile (intractable paroxysmal
sneezing), caratterizzato dall'insorgenza di numerosi starnuti durante la
giornata. I soggetti colpiti, in prevalenza bambini, arrivano a starnutire
fino a 2.000 volte nel corso della giornata. Le origini del disturbo non
sono ancora chiare, ma si ipotizza una natura psicologica. Il disturbo è
molto difficile da trattare e può beneficiare di un supporto psicologico e
dell'utilizzo di farmaci ansiolitici.
8. Cause degli starnuti
Gli stimoli scatenanti lo starnuto sono principalmente di natura irritativa;
significa che, nella maggior parte dei casi, la starnutazione dipende dalla
presenza di fattori irritanti, come polveri o piccoli corpi estranei che
entrano a contatto con le prime vie aeree.
Questi stimoli attivano specifici recettori (per la maggior parte sensibili
all’istamina) che comunicano col cervello attraverso il nervo trigemino.
9. Cause degli starnuti
Sebbene prominente, lo stimolo irritativo nasale non è però l'unico. Si
ricordano anche: la stimolazione luminosa (in questi casi si parla di
starnuto "fotico“); la stimolazione termica fredda della pelle (il
passaggio improvviso da un ambiente caldo ad uno freddo); l’irritazione
a livello del cuoio capelluto frontale; la stimolazione termica o tattile
del condotto uditivo esterno (cotton fioc); gli stimoli psicogeni (anche
l'attività sessuale, ad esempio può far starnutire).
10. Malattie trasmesse attraverso gli starnuti
Attraverso lo starnuto si verifica l'espulsione, dalle cavità nasali e dalla bocca, di
sostanze irritanti o contaminanti. Più precisamente, con lo starnuto si emette una sorta
di aerosol, composto da fluidi (come goccioline di saliva, muco, residui epiteliali,
leucociti e sostanze infettive e/o irritanti, dispersi nei gas respiratori).
Tutte queste sostanze sono racchiuse in minuscole particelle umide, impropriamente
indicate come goccioline di saliva. Si calcola che per ogni starnuto vengano emesse
mediamente dalle 20.000 alle 40.000 goccioline, più correttamente indicate come
goccioline di Flugge. Queste goccioline sono talmente piccole e leggere da evaporare
facendo persistere a lungo nell'aria le proprie componenti. Tra queste, la presenza di
sostanze infettive spiega l'elevata contagiosità per via aerea di alcune malattie
trasmesse con gli starnuti, come l’influenza, e le infezionimvirali della vie aeree.
11. Malattie trasmesse attraverso gli starnuti
Ponendo le mani davanti al naso quando si starnutisce si limita la diffusione di queste
goccioline nell'aria, prevenendo la diffusione di malattie infettive per via aerea. Si crea
tuttavia il problema della trasmissione attraverso l'uso condiviso di maniglie o di
oggetti di uso comune manipolati dal malato dopo aver starnutito riparandosi con le
mani (alcuni addirittura sostengono sia più corretto portare alla bocca l'avambraccio,
piuttosto che le mani, quando si starnutisce).
12. Evitare di starnutire?
L'inibizione dello starnuto può essere ottenuta attraverso una forte pressione
con le dita sul labbro superiore, sul naso o sugli occhi, oppure respirando
profondamente attraverso il naso. Quando però si perde ogni possibilità di
controllo e lo starnuto diventa inevitabile, è bene dare libero sfogo all'atto,
evitando di soffocarlo tenendo la bocca chiusa. Per consentire lo starnuto,
infatti, si creano forti aumenti dei gradenti pressori a livello delle vie aeree
inferiori, che poi si liberano attraverso la caratteristica emissione esplosiva di
aria e "goccioline" attraverso bocca e naso.
13. Evitare di starnutire?
Se si tiene la bocca chiusa durante lo starnuto, si ha un forte aumento di
pressione all'interno dell'organismo, che si ripercuote negativamente a
livello degli occhi, del naso, delle orecchie, del diaframma, del tratto
cervicale, e dell’encefalo, fino a causare emorragie più o meno
importanti.
Sebbene tale rischio sia molto basso per le persone sane, diventa più
consistente per quei soggetti portatori di malformazioni vascolari o
patologie che minano la resistenza delle pareti vasali (rottura di
aneurismi) . Per questo motivo, il consiglio generale è quello di evitare
sempre e comunque di trattenere gli starnuti.
14. Perché le allergie fanno starnutire?
Il riflesso dello starnuto è innescato dalla stimolazione di specifici recettori del
nervo trigemino, presenti nelle fosse nasali, nella cavità orale e nel faringe.
Questi recettori possono essere stimolati direttamente dal contatto con sostanze
irritanti, ma anche, indirettamente, da parte di mediatori chimici rilasciati dalle
cellule effettrici primarie (basofili e mastociti). Buona parte dei recettori del
nervo trigemino risulta infatti sensibile all‘istamina, liberata (insieme ad altri
mediatori) in seguito ad uno stimolo allergico. All'attivazione di questi recettori
istamino-sensibili si attribuiscono anche la rinorrea e la sensazione di prurito,
sintomo patognomonico in ambito allergico nasale.
15.
16. Classificazione ARIA
Moderata-grave
Uno o più dei seguenti
• alterazioni del sonno
• limitazioni delle normali
attività quotidiane
• riduzione prestazioni
lavorative/scolastiche
• sintomi gravi
Lieve
Tutte le seguenti
• sonno conservato
• nessuna limitazione nelle
attività quotidiane
• normale attività lavorativa o
scolastica
• non sintomi fastidiosi
Nei pazienti non trattati
18. Qual è il disturbo principale? (starnuti, prurito, rinorrea, congestione,
congiuntivite)
Le è mai stata diagnosticata da un medico la rinite allergica o l’asma?
Da quanto tempo ha i sintomi?
Ha sempre i sintomi o vanno e vengono?
Ha notato qualcosa che scatena/peggiora i disturbi (stare fuori, vicinanza con
animali, ambiente lavorativo)?
La secrezione nasale è acquosa?
Ha dolore facciale o alle orecchie?
Ha problemi di congiuntivite?
Ha famigliari con problemi di allergia?
Che farmaci usa/ha usato?
Alcune domande rilevanti per orientare la diagnosi
19. Qual è il disturbo principale? (starnuti, prurito, rinorrea, congestione,
congiuntivite)
Le è mai stata diagnosticata da un medico la rinite allergica o l’asma?
Da quanto tempo ha i sintomi?
Ha sempre i sintomi o vanno e vengono?
Ha notato qualcosa che scatena/peggiora i disturbi (stare fuori, vicinanza con
animali, ambiente lavorativo)?
La secrezione nasale è acquosa?
Ha dolore facciale o alle orecchie?
Ha problemi di congiuntivite?
Ha famigliari con problemi di allergia?
Che farmaci usa/ha usato?
Alcune domande rilevanti per orientare la diagnosi
20.
21. Prurito/rinorrea/starnuti
SI NOPuò trattarsi di
rinite allergica
Allergia poco
probabile
+
Congiuntivite/
Ostruzione
Stagionalità
+
Rinite allergica
verosimile
Rinite allergica
molto probabile
+
Rinorrea
posteriore
+
Dolore/
ostruzione
Considera
rinosinusite
Conferma diagnosi con
Prick test o IgE specifiche
Conferma diagnosi con
Endoscopia o TC
22.
23.
24.
25. Provvedimenti terapeutici
Lavaggi nasali per l’eliminazione degli allergeni che scatenano la
malattia
Farmaci antistaminici, che controllano bene la sintomatologia soprattutto
per quanto riguarda la rinorrea acquosa, il prurito e la starnutazione, ma
hanno scarso effetto sull’ostruzione e possono avere un effetto sedativo.
L’immunoterapia specifica è in grado di modificare il decorso e, nel
tempo, la storia naturale della malattia allergica ma hanno un’efficacaia
graduale nel tempo.
26.
27.
28. Si dice starnutire, sternutire o starnutare? Starnuto o sternuto?
Fatta eccezione per le varianti popolari stranuto e stranutire, che
saranno da evitare o per lo meno da riservare esclusivamente a
contesti familiari e informali, non ci sono ragioni per considerare
non corrette le forme inizianti per ster- o le forme verbali di I
coniugazione (ste-/starnutare): si tenga tuttavia presente che
starnuto e starnutire, almeno oggi, risultano decisamente più
comuni. E quale che sia la vostra scelta... Salute!
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca