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La valutazione
delle Politiche di R&I
Agenda
   - L’evoluzione delle politiche di R&I
   - L’esperienza italiana
   - La proposta della Commissione Europea




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
L’evoluzione delle politiche di R&I




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Un quadro normativo programmatico di riferimento
           Anni ‘50: riorganizzazione dei principali enti di ricerca (CNR e ENEA)
           1962: Ministro senza portafoglio per il coordinamento della ricerca
          scientifica presso la Presidenza del Consiglio
           Anni ’70: stimolo alla ricerca applicata (FRA – fondo speciale per la Ricerca
          Applicata)
           Anni ‘80: la ricerca diventa “industriale”
           1982: legge 46 “Interventi per i settori dell’economia di rilevanza
          nazionale” – istituisce il FIT (Fondo speciale rotativo per l’Innovazione
          Tecnologica)
           1983: legge 696, agevola l’acquisto di macchine utensili ad elevata
          tecnologia per le PMI
           1986: legge 64 “Intervento straordinario nel Mezzogiorno”
           1987 – 88: leggi 22, 49, 346 (progetti di ricerca in collaborazione con
          partner stranieri
           1989: nasce il MURST (Ministero dell’università e della Ricerca Scientifica)
           1991: legge 317, per lo sviluppo l’innovazione e la competitività delle PMI
           1992: legge 488, estende l’intervento straordinario alle aree depresse
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Un quadro normativo programmatico di riferimento

     1992: OCSE - Valutazione delle politiche della scienza e della tecnologia
     (OECD, 1992)
     “Le problematiche evidenziate nel rapporto riguardano
      la limitata spesa per ricerca,
      l’eccesso di burocrazia e di legalismo,
      le lentezze procedurali,
      lo scarso coordinamento fra i diversi soggetti,
      l’elevato peso delle imprese pubbliche,
      l’elevato status dei professori universitari,
      l’elevata priorità attribuita alla cosiddetta “big science” (grandi programmi
     nel campo della fisica e dello spazio che tendono a spiazzare le iniziative di
     minore dimensione),
      la mancata valutazione dei programmi e delle strutture,
      la scarsa mobilità del personale”.


Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Un quadro normativo programmatico di riferimento

           1998: DL 204/1998 “Disposizioni per il coordinamento, la
          programmazione e la valutazione dellan politica nazionale relativa alla
          ricerca scientifica e tecnologica
           1999: DL 297/1999 “riordino degli interventi della ricerca industriale”
          Si razionalizzano gli attori e gli strumenti di intervento, si istituiscono i tre
          fondi (FAR - MIUR, FIT-MiSE, Fondo Unico regionale)
          2000: DM 593/2000 “Modalità procedurali per la concessione delle
          agevolazioni previste dal DL 297/1999”: elimina la precedente
          regolamentazione, testo unico che regolamenta il complessivo pacchetto
          agevolativo diretto alle imprese che investono in R&S
           2000: Strategia di Lisbona
           2001: riforma del Titolo V della Costituzione (L. Cost. n. 3 del 2001),
          include in modo esplicito “ricerca scientifica e tecnologica e sostegno
          all'innovazione per i settori produttivi” tra le materie di legislazione
          concorrente Stato-Regioni.

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Un quadro normativo programmatico di riferimento
        2 principali cornici programmatiche

     Programma Nazionale per la Ricerca (elaborato dal MIUR, approvato dal
    CIPE, secondo la legge 204/98)
     Piano per l’Innovazione la Crescita e l’Occupazione (a seguito del rilancio
    della Strategia di Lisbona del 2005, documento annuale – inviato in autunno
    alla CE)

         Programmi Operativi della Politica di Coesione (FESR – FSE)

    POR – Programmi Operativi Regionali

    PON – Programmi Operativi Nazionali
       2000 – 2006 PON SIL “Sviluppo Imprenditoriale Locale” (MiSE) e PON
       “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico ed Alta Formazione” (MIUR)
       2007 – 2013 PON R&C “Ricerca e Competività” (MIUR – MiSE)

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
In che modo cambiano strategie e obiettivi delle politiche
  pubbliche?
    La strategia di Lisbona: globalizzazione e diffusione delle ICT, verso
    un’economia knowledge-based


    Evolve in concetto stesso di innovazione (da processi lineari ad approcci
    sistemici)




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Quali sono le ragioni dell’intervento pubblico in R&I?

     L’intervento pubblico a sostegno della R&S privata trova giustificazione teorica in
     due distinte tipologie di fallimento del mercato

        A. Fallimento di mercato “statico”

      presenza di beni pubblici ed esternalità, avendo i risultati dell'attività di R&S la
     natura di bene pubblico, generativo di esternalità, si determina una condizione
     sistematica di sottoincentivo all'investimento da parte degli agenti privati,
     rispetto ai livelli che sarebbero socialmente ottimali e desiderabili (Arrow, 1962).
      imperfezioni del mercato dei capitali: attività di R&S sono tipicamente
           incerte negli esiti,
           intensive in capitale umano
            opache per gli osservatori esterni.
     Presenza di asimmetrie informative (selezione avversa, azzardo morale) tra
     l'impresa e i suoi potenziali prestatori di capitali (razionamento del credito -
     livello insufficiente di prestiti - progressiva standardizzazione dei requisiti di
     accesso al credito (rating) innescata da BasileaII)
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Quali sono le ragioni dell’intervento pubblico in R&I?

    L’intervento pubblico a sostegno della R&S privata trova giustificazione teorica in
    due distinte tipologie di fallimento del mercato

       B. Fallimento di mercato “dinamico”

     si riferisce alla letteratura economica di matrice evolutiva e alle PMI

     insieme di competenze e capabilities relativamente limitato delle PMI come
    ostacolo rispetto alla R&S. difficoltà ad adeguare, attraverso processi di
    apprendimento interno e inter-organizzativo, le proprie competenze e
    capabilities agli stimoli provenienti dall’esterno
     insufficiente investimento in R&S a causa di una scarsa conoscenza su come e
    dove acquisire le competenze necessarie a farlo: difficoltà a instaurare rapporti
    di partnership per la R&S con soggetti esterni (Università, centri di ricerca o altri
    technology providers)
      carattere informale e discontinuo delle attività di R&S. Si mantengano elevate
     le barriere all’assorbimento di conoscenza e spillover tecnologici provenienti
     dall’esterno.
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
In che modo cambiano strategie e obiettivi delle politiche
  pubbliche?
       FATTORI DI CAMBIAMENTO
   •   la conoscenza quale fattore determinante per lo sviluppo, con conseguente
       ripensamento dei modelli di sviluppo
   •   l’ aumento della complessità dei processi innovativi:
         – natura sempre più distribuita della scienza e della tecnologia
         – crescente importanza del “soft side” dell’innovazione (le risorse umane, gli
            aspetti gestionali e organizzativi)
         – articolata serie di legami tra il livello internazionale, quello nazionale e quello
            regionale dei sistemi di innovazione (rapporti ed aspettative dei diversi
            stakeholder, forti interdipendenze tra i vari livelli, aumento di effetti secondari
            che scaturiscono da tali sinergie).

   •   Nel cosiddetto “Mode 2” e nella visione a “tripla elica”(Etzkowitz e Laydesdorff,
       2000) l’interazione tra produttori ed utilizzatori di conoscenze, tra ambiente
       interno ed esterno e tra sistema pubblico di ricerca, stato ed imprese presenta
       confini sempre più labili.


Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
In che modo questi cambiamenti condizionano la pratica della
  valutazione?
       ESIGENZE EMERGENTI

   •   rinegoziare il “contratto sociale” secondo cui la positività dei benefici (prodotti e
       risultati) della ricerca è data per scontata
   •   comporre la visione contraddittoria degli sviluppi scientifici in una visione
       armonica e coerente (il “costo” del progresso scientifico, fattore di diseguaglianza
       sia nella distribuzione dei benefici, sia nella ripartizione dei rischi e delle
       conseguenze - techology divide)
   •   orientarsi a far crescere una maggiore consapevolezza sui benefici sociali ed
       economici delle politiche intraprese piuttosto che ad introdurre elementi di
       misura.




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
In che modo questi cambiamenti condizionano la pratica della
  valutazione?
       NUOVO PARADIGMA

   Logica - La valutazione diventa uno strumento di condivisione di saperi e conoscenze
           rivolta alla negoziazione tra i diversi soggetti, per adattare o correggere
           iniziative correnti o future e per determinare adeguati modelli di sviluppo
           (Kuhlmann, 1998; 2003).
   Obiettivo - Non più focalizzata sulla misura della qualità, dell’economicità e
           dell’efficienza dei risultati raggiunti, quanto sull’utilizzo integrato degli esiti
           dei differenti approcci per migliorare la performance delle iniziative intraprese
           e sviluppare nuove strategie.
   Metodo - Nuovi approcci basati sull’integrazione delle metodologie classiche di
         valutazione con tecniche nuove (e.g. technology foresight e technology
         assessment), al fine di fornire elementi informativi imparziali di supporto ai
         decision maker (“intelligenza strategica”) Aumentano i legami tra valutazione
         e strategia, si tenta di superare gli aspetti “metrologici”
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
In che modo questi cambiamenti condizionano la pratica della
  valutazione?
       L’addizionalità: condizione per la scelta di metodo

   Se uno strumento di policy si traduce in un incentivo a realizzare attività di R&S,
   l’intervento pubblico si può ritenere efficace se gli esiti verificano un’”addizionalità”.
    Nella letteratura si possono distinguere tre tipi di effetti di addizionalità:
    effetti sugli input del processo innovativo (l’incentivo stimola l’investimento
        privato in R&S)
    effetti sugli output del processo innovativo (si realizzano performance innovative
        che senza intervento non si sarebbero verificate; David et al, 2000; Cerulli, 2010),
    effetti comportamentali (i soggetti incentivati cambiano comportamento in modo
        non transitorio; Buisseret et al, 1995; Clarysse et al, 2009).

   Gli effetti di comportamento si riferiscono principalmente alla capacita innovativa in
   termini di base competenziale e capacita di networking.
   La valutazione di questi effetti pongono una ulteriore condizione alla scelta del
   metodo/approccio.
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
L’esperienza italiana:
      una sintesi della valutazione degli
      interventi in R&I



Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    “Sintesi valutativa” in corso di finalizzazione presso l’UVAL:

     oggetto: le valutazioni degli interventi per la ricerca e l’innovazione in
    Italia
     periodo di riferimento degli interventi: decennio 2000-2010 (a cavallo tra
    due programmazioni)
     soggetti attuatori: amministrazioni centrali che regionali
     risorse finanziarie: fondi per la politica di coesione e fondi ordinari

             Cosa si intende per “sintesi valutativa”?

    Procedura sistematica per organizzare i risultati di diversi studi valutativi che
    riguardano interventi analoghi, mettendo insieme i risultati per stabilire l’impatto
    complessivo. Il focus è sui risultati, a differenza della meta-evaluation, che consiste
    nella revisione di una o più valutazioni sulla base di criteri o standards predefiniti per
    stabilire la qualità del processo, in questo caso il focus è sul processo di valutazione.
    (General Accounting Office, (1992), The evaluation synthesis, Program Evaluation and Methodology Division, march
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    Criterio per l’aggregazione dei contributi: “strumento di policy”

    Tassonomia di riferimento: classificazione a matrice (Rapporto “Regions and
    Innovation Policy” - OCSE, 2011) secondo due dimensioni

    a. obiettivo perseguito (orientamento prevalente)
     generazione di conoscenza (knowledge generation)
     diffusione di conoscenza (knowledgediffusion)
     sfruttamento della conoscenza (knowledge exploitation).

    b. accettabilità politica (grado di familiarità, di consapevole adozione)
     tradizionali
     emergenti
     sperimentali

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    Le categorie di generazione e diffusione della conoscenza comprendono
    prevalentemente strumenti di sostegno all’offerta e ai processi lineari di
    innovazione.

    Gli strumenti orientati allo sfruttamento della conoscenza, e quindi
    all’applicazione generalmente industriale, sono prevalentemente di
    supporto alla domanda di innovazione.

    La nuova generazione di strumenti di policy traduce un approccio più
    sistemico all’innovazione, riducendo la delimitazione tra i tre obiettivi.




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    La ricerca desk ha riguardato 40 interventi
     che hanno avuto completa attuazione nel periodo 2000-2010
     per i quali è disponibile almeno un lavoro valutativo, ovvero una
    valutazione in senso stretto (commissionata da amministrazione pubblica)
    o in senso lato (comprendente articoli accademici e ricerche valutative di
    altre istituzioni).


    Primi esiti: considerazioni su

    a. scelte metodologiche
    b. esiti effettivi degli interventi osservati
    c. caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel
       periodo considerato
    d. cultura della valutazione in Italia.
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    a. Le scelte metodologiche

                      8

                                             Strumenti
                                                    incentivi
                4                                   altri tradizionali
                                                    emergenti


                                    28



                                               5
                                                                                Incentivi
                                                                              Addizionalità
                                                                                    input
     Numero totale di valutazioni                                                   output

     oggetto di sintesi: 40                                              15         comportamentale

                                         8




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Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    a. Le scelte metodologiche


     Valutazioni su addizionalità di input e output
      approccio controfattuale
          oanalisi di regressione
          ometodi non sperimentali

     Altre valutazioni (per la maggior parte commissionate dalle PA)
      si basano solo sull’analisi degli indicatori di realizzazione e di risultato,
      non compiono scelte metodologiche rigorose (disegno della ricerca valutativa)
      non approfondiscono i nessi di causalità tra le variabili




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati


     in massima parte di valutazioni aventi ad oggetto incentivi all’impresa, di varie
     tipologie, riducendo la varietà degli strumenti osservati

     Le valutazioni presentano, inoltre, come prevedibile, risultati eterogenei, con
     conseguenti difficoltà a trarne conclusioni univoche

     Ciononostante, dall’analisi emergono comunque alcuni principali elementi
     caratterizzanti gli interventi attuati nel periodo, e le principali variabili che ne
     hanno condizionato l’esito.




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Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati
        Le caratteristiche delle imprese

      la dimensione del soggetto destinatario: variabile determinante, le valutazioni
     confermano la tesi secondo cui si individuano effetti di reale addizionalità
     principalmente nel caso delle piccole imprese, tipicamente più esposte al
     razionamento del credito privato.

      la combinazione tra dimensione ridotta, giovane età e settore di
     appartenenza, caratterizzato da alta intensità di innovazione (tipica delle start up
     innovative), sembra rappresentare la condizione su cui l’incentivo ha un effetto di
     addizionalità particolarmente evidente (progetti caratterizzati da alta rischiosità
     e basse garanzie finanziarie, condizioni entrambe che limitano la loro capacità di
     accesso al mercato dei capitali, e progetti di innovazione radicale e concentrati
     sulle fasi precompetitive, anziché su quelle di sviluppo, perché più incerti nei
     rendimenti attesi).

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati
        Le caratteristiche delle imprese

      La dotazione di competenze delle imprese: in rari casi la valutazione di effetti di
     “addizionalità comportamentale” ha permesso di tracciare una differenza nella
     capacità di reagire all’incentivo collegata alla maggior presenza tra le risorse
     dell’impresa di competenze innovative già focalizzate sull’innovazione di
     prodotto, anche se non necessariamente legate all’attività di R&S.




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Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati
        La natura dell’incentivo

      L’utilizzo di incentivi fiscali ha avuto effetto solo nel lungo periodo: le imprese
     richiedono, infatti, tempi adeguati e continuità di trattamento per riorganizzare
     processi e costi interni in relazione a situazioni consolidate e percepite come
     stabili in termini prospettici.

      La scelta tra incentivi automatici e discrezionali: sono discordanti i giudizi,
     positivi (e.g. rispettivamente celerità delle procedure, maggiore selettività) e
     negativi (e.g. rispettivamente generalisti, richiedono per la loro gestione elevate
     competenze difficilmente presenti) da non riuscire a trarne un giudizio unanime.




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati
        La governance degli interventi (nazionale vs regionale)

      Nonostante da alcuni il livello nazionale sia considerato troppo lontano dalle
     realtà territoriali, si rileva una maggiore efficacia degli interventi gestiti a questo
     livello per la maggiore “tensione all’innovazione” delle strategie di policy che
     informano questi interventi;

      Si ritiene che a livello di regione si ricorra a volte alle risorse destinate
     all’innovazione anche per interventi più generali di supporto all’attività
     produttiva, non riconducibili ad una strategia di sistema, che definisca obiettivi di
     lungo periodo di sviluppo del territorio.




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi
    c. Le caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel
    periodo considerato

        Il modello di politica tecnologica

      Il modello di politica tecnologica in Italia è classificabile tra quelli cosiddetti
     diffusion oriented, in contrapposizione con le politiche mission oriented.

      L’approccio di tipo diffusion oriented si caratterizza per la capillarità degli
     interventi, miranti a coinvolgere un numero più ampio possibile di imprese
     (acquisto di macchinari e di strumenti tecnici).

      Il sistema degli incentivi all’innovazione in Italia è effettivamente più capillare e
     diffuso rispetto alla media europea, con interventi ad ampio spettro miranti ad
     offrire incentivi all’attività di innovazione di imprese già esistenti. Gli interventi
     riguardano prevalentemente finanziamenti di importo limitato e finalizzati al
     sostegno di attività innovative di tipo incrementale.

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi
    c. Le caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel
    periodo considerato

        Il modello di politica tecnologica

      Le imprese italiane sembrano meno capaci di usufruire degli incentivi la cui
     erogazione dipende da programmi comunitari, con particolare riferimento ai
     Programmi Quadro dell’Unione Europea, sostegno ad attività innovative radicali
     collegate a progetti di R&S.

     Tra i pochi strumenti attuativi di una politica mission oriented in Italia ricordiamo
     i distretti tecnologici e le grandi aggregazioni pubblico-private, qualificabili come
     interventi sistemici con riferimento a specifiche specializzazioni tecnologiche, e
     quindi in linea con la cd. Smart Specialization Strategy. Si tratta, tuttavia, di
     interventi sui quali non è disponibile un numero adeguato di evidenze
     valutative.


Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi
   c. Le caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel
   periodo considerato
       Considerazioni

     Osservando la spesa in R&S sul PIL nel 2010, ultimo anno del periodo
    considerato dalla sintesi valutativa, emerge che in Italia essa è stata di 1,26,
    contro una media europea del 2% e valori per Germania, Francia e Austria
    rispettivamente di 2,82%, 2,26% e 2,76%, inferiore anche a Spagna, Repubblica
    Ceca ed Estonia.

     Il dato e la sintesi valutativa confermano la necessità non tanto di riorientare i
     singoli strumenti utilizzati, quanto di rafforzare un principio di selettività dei
     destinatari degli interventi, basato non esclusivamente sulle caratteristiche
     strutturali delle imprese (e.g. classi dimensionali, settore di appartenenza), ma
     dando rilevanza ad altri requisiti che possono rappresentarne il potenziale
     innovativo, come ad esempio l’attitudine dell’impresa a svolgere attività ad alta
     intensità di conoscenza, indipendentemente dal settore di appartenenza, e la
     dotazione e il livello di investimento nella qualificazione delle competenze
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
     interne.
Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi

    d. La cultura della valutazione in Italia
      Le valutazioni disponibili sulle politiche R&I in Italia sono molto limitate,
     riguardano in larga misura gli strumenti tradizionali ed utilizzano una
     strumentazione metodologica classica.

      In Italia la cultura della valutazione si conferma in forte ritardo: l’Italia, insieme
     al Portogallo, infatti, si colloca tra i “paesi con sistemi di valutazione al di sotto
     della media europea”, rientrando ancora pienamente tra i paesi con una rigida
     legislazione che lascia poco spazio all’emergere di una cultura della valutazione”
     (Georghiou, 2000).

      Il maggior ostacolo è collegato alle caratteristiche del sistema politico e
     dell’apparato burocratico e amministrativo in generale, che mostra difficoltà a
     muoversi da una cultura di tipo amministrativo orientata principalmente al
     controllo formale da parte dello Stato, ad una cultura gestionale mirante al
     raggiungimento di risultati prefissati.
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La proposta della
            Commissione Europea



Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Evaluation of Innovation activities: methods and
   practice

                                  •   Committente: DG Regio della
                                      Commissione Europea
                                  •   Autori: consorzio tra TECHNOPOLIS
                                      GROUP & MIOIR (2012)
                                  •   Oggetto: stato dell’arte della pratica
                                      metodologica nella valutazione agli
                                      interventi in Innovazione - Analisi di
                                      15 valutazioni di di diverse misure
                                      cofinanziate dal FESR
                                  •   Destinatari: Autorità di gestione e
                                      soggetti “familiari” con le politiche
                                      di innovazione

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
4 steps di un ciclo valutativo

 1. In fase di “programme design” stabilire un set limitato di “key performance
    indicators” come base per il sistema di monitoraggio. Se la logica di intervento non è
    chiara i valutatori devono ricostruirla e definire nuovi indicatori per la valutazione,
    ripartendo dai dati di base o conducendo una survey (retrospective task)
 2. Decidere sullo scopo e il livello della valutazione e definire criteri e domande di
    valutazione: la valutazione può riferirsi ad una singola misura o ad un portafoglio, ad
    una misura nella sua interezza o sulla base dei progetti che la compongono.
 3. Guidare la valutazione a produrre risultati rilevanti per la politica: la selezione del
    team di valutazione, il budget e l’orizzonte temporale, il coinvolgimento degli
    stakeholders, l’interpretazione dei risultati in lezioni di policy rilevanti.
 4. Usare un mix di metodi per rispondere alle esigenze e al contesto di ogni valutazione.
    Non esiste un “magic bullet”: un singolo metodo non può rispondere a tutte le
    principali domande di valutazione nè può essere applicato ad una serie variegata di
    misure di policy.
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
5 Innovation Measures

                                  5 “innovation measures”




   Science-             Strategic                           Funding of
                                       Innovation                        Cluster
   industry             research                            innovative
                                        ‘brokers’                        policies
 co-operation         programmes                            companies




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Tipologia di misura di                  Modalità di intervento e                                 Casi di studio
        innovazione                                obiettivo                                         di valutazione

                                        Fondi dedicati a consorzi o progetti
Reti e piattaforme di cooperazione
                                        congiunti tra imprese e centri di ricerca o di    Danish Innovation Consortium Scheme
ricerca-impresa
                                        formazione superiore

                                                                                         Austrian Genome Research Programme
                                        Finanziamento di istituzioni della ricerca per   (GEN-AU)
Programmi, centri e infrastrutture di
                                        condurre attività di ricerca di base o           Irish SFI Centres for Science, Engineering and
ricerca
                                        applicata                                        Technology (CSETs) and Principal Investigator
                                                                                         (PI) programmes

Servizi (consulenza, trasferimento
                                        Finanziamento di incubatori, BICs, reti di       Swedish National Incubator Programme
tecnologico, formazione) per innovare
                                        supporto del business, ecc.                       West of Scotland Science Park
le imprese


                                                                                         Estonian Enterprise Policy 2007-13
                                        Finanziamento alle imprese sotto forma di
Sostegno alle imprese innovative                                                          Flanders IWT R&D grants
                                        incentivi, sussidi e meccanismi di garanzia
                                                                                          Dutch Innovation Voucher


                                                                                         Danish Innovation Consortium Scheme
                                        Finanziamento alla gestione del cluster e/o a
Politiche di cluster                                                                      Finnish Programmes for Centres of
                                        gruppi di società
                                                                                         Excellence in Research
Per ogni sezione, una descrizione


      a. delle attività di innovazione sostenute con la specifica misura di policy, che
         possono variare a seconda degli attori e dei contesti delle regioni
      b. della logica di intervento e dei risultati attesi della misura. La logica di
         intervento spiega il cambiamento voluto e il modo per conseguirlo
      c. delle principali domande valutative e gli indicatori applicabili, collegati alla
         logica e all’obiettivo dell’intervento
      d. delle modalità di disegno e gestione della valutazione per il tipo di misura,
         coerentemente con la finalità della valutazione (di pertinenza, finanziaria,
         risultati e impatti)
      e. dei principali metodi utilizzabili per valutare ogni tipo di misura, pro e contro
         e possibili alternative
      f. una sintesi di punti chiave da tenere presenti durante la valutazione

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Science-industry co-operation



       Descrizione delle attività

       Progetti di piccola taglia, di collaborazione tra ricercatori/istituti di ricerca,
      spesso focalizzati su uno specifico risultato/prodotto (e.g. innovation
      voucher)
       Progetti più ampi, di collaborazione strategica di lungo termine tra istituti
      di ricerca e imprese (innovation networks, piattaforme di collaborazione,
      centri di competenza)




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Science-industry co-operation


                             Logica di intervento e risultati attesi




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Science-industry co-operation




     Principali domande
         valutative e
    indicatori applicabili




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Science-industry co-operation

   Disegno e gestione della valutazione

 Analisi della domanda di collaborazione e delle evidenze nella
cooperazione tra imprese
 Disegno di valutazione “formativa” che coinvolga i beneficiari
 Ricorso a peer review internazionale e panel di esperti.


  Principali metodi utilizzabili

 uso di dati quantitativi e qualitativi
 mix di metodi: Social Network Analysis per rilevare cambiamenti di
comportamento; piuttosto che l’approccio controfattuale (difficile da
realizzare) international peer review e benchmarking
 Uso di interviste-surveys e casi di studio
Strategic research programmes



       Descrizione delle attività

       creazione di centri di ricerca regionali che possano essere coordinati a
      livello nazionale
       programmi di ricerca di grandi dimensioni
       progetti di cooperazione, di rete e progetti di pilota di accompagnamento
      alle attività di ricerca




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Strategic research programmes


                             Logica di intervento e risultati attesi




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Strategic research programmes




     Principali domande
         valutative e
    indicatori applicabili




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Strategic research programmes

         Disegno e gestione della valutazione

       Combinazione di analisi desk e survey – interviste che coinvolgano i
      beneficiari
       Peer review se la valutazione riguarda centri di ricerca
       Efficacia ed efficienza sono obiettivi secondari, richiedono il confronto tra
      output scientifici e costi

        Principali metodi utilizzabili

       La misurazione degli output è parziale. Consigliata una combinazione di
      indicatori (pubblicazioni, brevetti, ecc) e di metodi (studi bibliometrici, casi
      di studio e SNA)
       Panel internazionali di peer review

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Innovation “brokers”



       Descrizione delle attività

      Finanziamento a
       Parchi Scientifici
       Technology business incubators
       Uffici di trasferimento tecnologico




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Innovation “brokers”


                             Logica di intervento e risultati attesi




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Innovation “brokers”




     Principali domande
         valutative e
    indicatori applicabili




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Innovation “brokers”

         Disegno e gestione della valutazione

       ampio spettro di valutazioni possibili: di rilevanza, di efficacia ed
      efficienza, di impatto, di spiazzamento di altre iniziative distrettuali nel
      territorio



        Principali metodi utilizzabili

       approccio partecipativo che coinvolga finanziatori pubblici, managers, e
      altri attori nel supervisionare lo studio
       metodologie sperimentali con misurazioni precedenti e successive
      dell’impatto dell’innovazione su variabili come competitività e
      occupazione, dove possibile approcci di logica controfattuale

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Funding of innovative companies



       Descrizione delle attività

       incentivi a fondo perduto e altre forme agevolative a copertura di costi di
      R&S nelle imprese
       agevolazioni erogate attraverso agenzie governative o banche
      commerciali
       garanzie governative di stimolo del finanziamento da parte di
      intermediari finanziari, seed capital, business angels,




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Funding of innovative companies


                             Logica di intervento e risultati attesi




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Funding of innovative companies




     Principali domande
         valutative e
    indicatori applicabili




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Funding of innovative companies

         Disegno e gestione della valutazione

       l’ampia varietà di incentivi richiede di restringere il focus delle valutazioni
      per territorio o settore
       il tipo di restrizione può compromettere l’uso di metodi controfattuali




        Principali metodi utilizzabili

       uso di statistiche strutturali o dati da archivi da agenzia delle entrate
       uso di survey e analisi econometrica su micro-dati per l’applicazione
      dell’approccio controfattuale
       studi di caso o analisi su campioni di imprese beneficiarie
Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Cluster policies



       Descrizione delle attività

       Finanziamento al soggetto gestore di cluster per attività di supporto alla
      cooperazione tra imprese, intermediari ecc.
       progetti che coinvolgono organizzazioni appartenenti a un cluster
       rafforzare le condizioni di contesto per lo sviluppo di cluster come
      l’aggiornamento delle risorse umane, miglioramento del “business
      environment” e delle infrastrutture di ricerca
       supporto all’internazionalizzazione




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Cluster policies


                             Logica di intervento e risultati attesi




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Cluster policies




     Principali domande
         valutative e
    indicatori applicabili




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Cluster policies

         Disegno e gestione della valutazione

       due possibili obiettivi:
       efficacia dello sviluppo del cluster, in termini di realizzazione di effetti e
      risultati sperati
       impatto della policy sul cluster trattato, in termini di tendenza nella
      performance delle imprese appartenenti al cluster

        Principali metodi utilizzabili

       combinazione metodi di ricerca quantitativi e qualitativi
       monitoraggio di programma, survey, casi di studio, analisi econometrica
       approcci sistemici (input-output, social network analysis)

Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Per saperne di più


        Bianchi T., De Maggio M. (a cura di) “Valutazione di impatto, metodi ed
         esperienze”, Collana Quaderni di Innovazione, QI11, Rubbettino Editore (2012)

        “Reviews of Regional Innovation: Regions and Innovation Policy”, OECD (2011)

        Sirilli G. (a cura di) “La produzione e la diffusione della conoscenza. Ricerca,
         innovazione e risorse umane”, Fondazione CRUI, (2010)

        Technopolis Group & Mioir, “Evaluation of Innovation Activities. Guidance on
         methods and practices”, European Commission, Directorate for Regional Policy
         (2012).




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
Grazie dell’attenzione
                                  marco.demaggio@tesoro.it




Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS

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La valutazione delle attività di innovazione - part.II

  • 2. Agenda - L’evoluzione delle politiche di R&I - L’esperienza italiana - La proposta della Commissione Europea Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 3. L’evoluzione delle politiche di R&I Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 4. Un quadro normativo programmatico di riferimento  Anni ‘50: riorganizzazione dei principali enti di ricerca (CNR e ENEA)  1962: Ministro senza portafoglio per il coordinamento della ricerca scientifica presso la Presidenza del Consiglio  Anni ’70: stimolo alla ricerca applicata (FRA – fondo speciale per la Ricerca Applicata)  Anni ‘80: la ricerca diventa “industriale”  1982: legge 46 “Interventi per i settori dell’economia di rilevanza nazionale” – istituisce il FIT (Fondo speciale rotativo per l’Innovazione Tecnologica)  1983: legge 696, agevola l’acquisto di macchine utensili ad elevata tecnologia per le PMI  1986: legge 64 “Intervento straordinario nel Mezzogiorno”  1987 – 88: leggi 22, 49, 346 (progetti di ricerca in collaborazione con partner stranieri  1989: nasce il MURST (Ministero dell’università e della Ricerca Scientifica)  1991: legge 317, per lo sviluppo l’innovazione e la competitività delle PMI  1992: legge 488, estende l’intervento straordinario alle aree depresse Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 5. Un quadro normativo programmatico di riferimento 1992: OCSE - Valutazione delle politiche della scienza e della tecnologia (OECD, 1992) “Le problematiche evidenziate nel rapporto riguardano  la limitata spesa per ricerca,  l’eccesso di burocrazia e di legalismo,  le lentezze procedurali,  lo scarso coordinamento fra i diversi soggetti,  l’elevato peso delle imprese pubbliche,  l’elevato status dei professori universitari,  l’elevata priorità attribuita alla cosiddetta “big science” (grandi programmi nel campo della fisica e dello spazio che tendono a spiazzare le iniziative di minore dimensione),  la mancata valutazione dei programmi e delle strutture,  la scarsa mobilità del personale”. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 6. Un quadro normativo programmatico di riferimento  1998: DL 204/1998 “Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione dellan politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica  1999: DL 297/1999 “riordino degli interventi della ricerca industriale” Si razionalizzano gli attori e gli strumenti di intervento, si istituiscono i tre fondi (FAR - MIUR, FIT-MiSE, Fondo Unico regionale) 2000: DM 593/2000 “Modalità procedurali per la concessione delle agevolazioni previste dal DL 297/1999”: elimina la precedente regolamentazione, testo unico che regolamenta il complessivo pacchetto agevolativo diretto alle imprese che investono in R&S  2000: Strategia di Lisbona  2001: riforma del Titolo V della Costituzione (L. Cost. n. 3 del 2001), include in modo esplicito “ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi” tra le materie di legislazione concorrente Stato-Regioni. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 7. Un quadro normativo programmatico di riferimento 2 principali cornici programmatiche  Programma Nazionale per la Ricerca (elaborato dal MIUR, approvato dal CIPE, secondo la legge 204/98)  Piano per l’Innovazione la Crescita e l’Occupazione (a seguito del rilancio della Strategia di Lisbona del 2005, documento annuale – inviato in autunno alla CE) Programmi Operativi della Politica di Coesione (FESR – FSE) POR – Programmi Operativi Regionali PON – Programmi Operativi Nazionali 2000 – 2006 PON SIL “Sviluppo Imprenditoriale Locale” (MiSE) e PON “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico ed Alta Formazione” (MIUR) 2007 – 2013 PON R&C “Ricerca e Competività” (MIUR – MiSE) Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 8. In che modo cambiano strategie e obiettivi delle politiche pubbliche? La strategia di Lisbona: globalizzazione e diffusione delle ICT, verso un’economia knowledge-based Evolve in concetto stesso di innovazione (da processi lineari ad approcci sistemici) Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 9. Quali sono le ragioni dell’intervento pubblico in R&I? L’intervento pubblico a sostegno della R&S privata trova giustificazione teorica in due distinte tipologie di fallimento del mercato A. Fallimento di mercato “statico”  presenza di beni pubblici ed esternalità, avendo i risultati dell'attività di R&S la natura di bene pubblico, generativo di esternalità, si determina una condizione sistematica di sottoincentivo all'investimento da parte degli agenti privati, rispetto ai livelli che sarebbero socialmente ottimali e desiderabili (Arrow, 1962).  imperfezioni del mercato dei capitali: attività di R&S sono tipicamente incerte negli esiti, intensive in capitale umano  opache per gli osservatori esterni. Presenza di asimmetrie informative (selezione avversa, azzardo morale) tra l'impresa e i suoi potenziali prestatori di capitali (razionamento del credito - livello insufficiente di prestiti - progressiva standardizzazione dei requisiti di accesso al credito (rating) innescata da BasileaII) Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 10. Quali sono le ragioni dell’intervento pubblico in R&I? L’intervento pubblico a sostegno della R&S privata trova giustificazione teorica in due distinte tipologie di fallimento del mercato B. Fallimento di mercato “dinamico” si riferisce alla letteratura economica di matrice evolutiva e alle PMI  insieme di competenze e capabilities relativamente limitato delle PMI come ostacolo rispetto alla R&S. difficoltà ad adeguare, attraverso processi di apprendimento interno e inter-organizzativo, le proprie competenze e capabilities agli stimoli provenienti dall’esterno  insufficiente investimento in R&S a causa di una scarsa conoscenza su come e dove acquisire le competenze necessarie a farlo: difficoltà a instaurare rapporti di partnership per la R&S con soggetti esterni (Università, centri di ricerca o altri technology providers)  carattere informale e discontinuo delle attività di R&S. Si mantengano elevate le barriere all’assorbimento di conoscenza e spillover tecnologici provenienti dall’esterno. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 11. In che modo cambiano strategie e obiettivi delle politiche pubbliche? FATTORI DI CAMBIAMENTO • la conoscenza quale fattore determinante per lo sviluppo, con conseguente ripensamento dei modelli di sviluppo • l’ aumento della complessità dei processi innovativi: – natura sempre più distribuita della scienza e della tecnologia – crescente importanza del “soft side” dell’innovazione (le risorse umane, gli aspetti gestionali e organizzativi) – articolata serie di legami tra il livello internazionale, quello nazionale e quello regionale dei sistemi di innovazione (rapporti ed aspettative dei diversi stakeholder, forti interdipendenze tra i vari livelli, aumento di effetti secondari che scaturiscono da tali sinergie). • Nel cosiddetto “Mode 2” e nella visione a “tripla elica”(Etzkowitz e Laydesdorff, 2000) l’interazione tra produttori ed utilizzatori di conoscenze, tra ambiente interno ed esterno e tra sistema pubblico di ricerca, stato ed imprese presenta confini sempre più labili. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 12. In che modo questi cambiamenti condizionano la pratica della valutazione? ESIGENZE EMERGENTI • rinegoziare il “contratto sociale” secondo cui la positività dei benefici (prodotti e risultati) della ricerca è data per scontata • comporre la visione contraddittoria degli sviluppi scientifici in una visione armonica e coerente (il “costo” del progresso scientifico, fattore di diseguaglianza sia nella distribuzione dei benefici, sia nella ripartizione dei rischi e delle conseguenze - techology divide) • orientarsi a far crescere una maggiore consapevolezza sui benefici sociali ed economici delle politiche intraprese piuttosto che ad introdurre elementi di misura. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 13. In che modo questi cambiamenti condizionano la pratica della valutazione? NUOVO PARADIGMA Logica - La valutazione diventa uno strumento di condivisione di saperi e conoscenze rivolta alla negoziazione tra i diversi soggetti, per adattare o correggere iniziative correnti o future e per determinare adeguati modelli di sviluppo (Kuhlmann, 1998; 2003). Obiettivo - Non più focalizzata sulla misura della qualità, dell’economicità e dell’efficienza dei risultati raggiunti, quanto sull’utilizzo integrato degli esiti dei differenti approcci per migliorare la performance delle iniziative intraprese e sviluppare nuove strategie. Metodo - Nuovi approcci basati sull’integrazione delle metodologie classiche di valutazione con tecniche nuove (e.g. technology foresight e technology assessment), al fine di fornire elementi informativi imparziali di supporto ai decision maker (“intelligenza strategica”) Aumentano i legami tra valutazione e strategia, si tenta di superare gli aspetti “metrologici” Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 14. In che modo questi cambiamenti condizionano la pratica della valutazione? L’addizionalità: condizione per la scelta di metodo Se uno strumento di policy si traduce in un incentivo a realizzare attività di R&S, l’intervento pubblico si può ritenere efficace se gli esiti verificano un’”addizionalità”. Nella letteratura si possono distinguere tre tipi di effetti di addizionalità:  effetti sugli input del processo innovativo (l’incentivo stimola l’investimento privato in R&S)  effetti sugli output del processo innovativo (si realizzano performance innovative che senza intervento non si sarebbero verificate; David et al, 2000; Cerulli, 2010),  effetti comportamentali (i soggetti incentivati cambiano comportamento in modo non transitorio; Buisseret et al, 1995; Clarysse et al, 2009). Gli effetti di comportamento si riferiscono principalmente alla capacita innovativa in termini di base competenziale e capacita di networking. La valutazione di questi effetti pongono una ulteriore condizione alla scelta del metodo/approccio. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 15. L’esperienza italiana: una sintesi della valutazione degli interventi in R&I Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 16. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi “Sintesi valutativa” in corso di finalizzazione presso l’UVAL:  oggetto: le valutazioni degli interventi per la ricerca e l’innovazione in Italia  periodo di riferimento degli interventi: decennio 2000-2010 (a cavallo tra due programmazioni)  soggetti attuatori: amministrazioni centrali che regionali  risorse finanziarie: fondi per la politica di coesione e fondi ordinari Cosa si intende per “sintesi valutativa”? Procedura sistematica per organizzare i risultati di diversi studi valutativi che riguardano interventi analoghi, mettendo insieme i risultati per stabilire l’impatto complessivo. Il focus è sui risultati, a differenza della meta-evaluation, che consiste nella revisione di una o più valutazioni sulla base di criteri o standards predefiniti per stabilire la qualità del processo, in questo caso il focus è sul processo di valutazione. (General Accounting Office, (1992), The evaluation synthesis, Program Evaluation and Methodology Division, march Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 17. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi Criterio per l’aggregazione dei contributi: “strumento di policy” Tassonomia di riferimento: classificazione a matrice (Rapporto “Regions and Innovation Policy” - OCSE, 2011) secondo due dimensioni a. obiettivo perseguito (orientamento prevalente)  generazione di conoscenza (knowledge generation)  diffusione di conoscenza (knowledgediffusion)  sfruttamento della conoscenza (knowledge exploitation). b. accettabilità politica (grado di familiarità, di consapevole adozione)  tradizionali  emergenti  sperimentali Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 18. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi Le categorie di generazione e diffusione della conoscenza comprendono prevalentemente strumenti di sostegno all’offerta e ai processi lineari di innovazione. Gli strumenti orientati allo sfruttamento della conoscenza, e quindi all’applicazione generalmente industriale, sono prevalentemente di supporto alla domanda di innovazione. La nuova generazione di strumenti di policy traduce un approccio più sistemico all’innovazione, riducendo la delimitazione tra i tre obiettivi. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 19. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 20. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi La ricerca desk ha riguardato 40 interventi  che hanno avuto completa attuazione nel periodo 2000-2010  per i quali è disponibile almeno un lavoro valutativo, ovvero una valutazione in senso stretto (commissionata da amministrazione pubblica) o in senso lato (comprendente articoli accademici e ricerche valutative di altre istituzioni). Primi esiti: considerazioni su a. scelte metodologiche b. esiti effettivi degli interventi osservati c. caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel periodo considerato d. cultura della valutazione in Italia. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 21. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi a. Le scelte metodologiche 8 Strumenti incentivi 4 altri tradizionali emergenti 28 5 Incentivi Addizionalità input Numero totale di valutazioni output oggetto di sintesi: 40 15 comportamentale 8 Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 22. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi a. Le scelte metodologiche Valutazioni su addizionalità di input e output  approccio controfattuale oanalisi di regressione ometodi non sperimentali Altre valutazioni (per la maggior parte commissionate dalle PA)  si basano solo sull’analisi degli indicatori di realizzazione e di risultato,  non compiono scelte metodologiche rigorose (disegno della ricerca valutativa)  non approfondiscono i nessi di causalità tra le variabili Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 23. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati in massima parte di valutazioni aventi ad oggetto incentivi all’impresa, di varie tipologie, riducendo la varietà degli strumenti osservati Le valutazioni presentano, inoltre, come prevedibile, risultati eterogenei, con conseguenti difficoltà a trarne conclusioni univoche Ciononostante, dall’analisi emergono comunque alcuni principali elementi caratterizzanti gli interventi attuati nel periodo, e le principali variabili che ne hanno condizionato l’esito. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 24. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati Le caratteristiche delle imprese  la dimensione del soggetto destinatario: variabile determinante, le valutazioni confermano la tesi secondo cui si individuano effetti di reale addizionalità principalmente nel caso delle piccole imprese, tipicamente più esposte al razionamento del credito privato.  la combinazione tra dimensione ridotta, giovane età e settore di appartenenza, caratterizzato da alta intensità di innovazione (tipica delle start up innovative), sembra rappresentare la condizione su cui l’incentivo ha un effetto di addizionalità particolarmente evidente (progetti caratterizzati da alta rischiosità e basse garanzie finanziarie, condizioni entrambe che limitano la loro capacità di accesso al mercato dei capitali, e progetti di innovazione radicale e concentrati sulle fasi precompetitive, anziché su quelle di sviluppo, perché più incerti nei rendimenti attesi). Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 25. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati Le caratteristiche delle imprese  La dotazione di competenze delle imprese: in rari casi la valutazione di effetti di “addizionalità comportamentale” ha permesso di tracciare una differenza nella capacità di reagire all’incentivo collegata alla maggior presenza tra le risorse dell’impresa di competenze innovative già focalizzate sull’innovazione di prodotto, anche se non necessariamente legate all’attività di R&S. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 26. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati La natura dell’incentivo  L’utilizzo di incentivi fiscali ha avuto effetto solo nel lungo periodo: le imprese richiedono, infatti, tempi adeguati e continuità di trattamento per riorganizzare processi e costi interni in relazione a situazioni consolidate e percepite come stabili in termini prospettici.  La scelta tra incentivi automatici e discrezionali: sono discordanti i giudizi, positivi (e.g. rispettivamente celerità delle procedure, maggiore selettività) e negativi (e.g. rispettivamente generalisti, richiedono per la loro gestione elevate competenze difficilmente presenti) da non riuscire a trarne un giudizio unanime. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 27. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi b. Gli esiti effettivi degli interventi osservati La governance degli interventi (nazionale vs regionale)  Nonostante da alcuni il livello nazionale sia considerato troppo lontano dalle realtà territoriali, si rileva una maggiore efficacia degli interventi gestiti a questo livello per la maggiore “tensione all’innovazione” delle strategie di policy che informano questi interventi;  Si ritiene che a livello di regione si ricorra a volte alle risorse destinate all’innovazione anche per interventi più generali di supporto all’attività produttiva, non riconducibili ad una strategia di sistema, che definisca obiettivi di lungo periodo di sviluppo del territorio. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 28. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi c. Le caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel periodo considerato Il modello di politica tecnologica  Il modello di politica tecnologica in Italia è classificabile tra quelli cosiddetti diffusion oriented, in contrapposizione con le politiche mission oriented.  L’approccio di tipo diffusion oriented si caratterizza per la capillarità degli interventi, miranti a coinvolgere un numero più ampio possibile di imprese (acquisto di macchinari e di strumenti tecnici).  Il sistema degli incentivi all’innovazione in Italia è effettivamente più capillare e diffuso rispetto alla media europea, con interventi ad ampio spettro miranti ad offrire incentivi all’attività di innovazione di imprese già esistenti. Gli interventi riguardano prevalentemente finanziamenti di importo limitato e finalizzati al sostegno di attività innovative di tipo incrementale. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 29. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi c. Le caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel periodo considerato Il modello di politica tecnologica  Le imprese italiane sembrano meno capaci di usufruire degli incentivi la cui erogazione dipende da programmi comunitari, con particolare riferimento ai Programmi Quadro dell’Unione Europea, sostegno ad attività innovative radicali collegate a progetti di R&S. Tra i pochi strumenti attuativi di una politica mission oriented in Italia ricordiamo i distretti tecnologici e le grandi aggregazioni pubblico-private, qualificabili come interventi sistemici con riferimento a specifiche specializzazioni tecnologiche, e quindi in linea con la cd. Smart Specialization Strategy. Si tratta, tuttavia, di interventi sui quali non è disponibile un numero adeguato di evidenze valutative. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 30. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi c. Le caratteristiche della politica industriale e tecnologica in Italia nel periodo considerato Considerazioni Osservando la spesa in R&S sul PIL nel 2010, ultimo anno del periodo considerato dalla sintesi valutativa, emerge che in Italia essa è stata di 1,26, contro una media europea del 2% e valori per Germania, Francia e Austria rispettivamente di 2,82%, 2,26% e 2,76%, inferiore anche a Spagna, Repubblica Ceca ed Estonia. Il dato e la sintesi valutativa confermano la necessità non tanto di riorientare i singoli strumenti utilizzati, quanto di rafforzare un principio di selettività dei destinatari degli interventi, basato non esclusivamente sulle caratteristiche strutturali delle imprese (e.g. classi dimensionali, settore di appartenenza), ma dando rilevanza ad altri requisiti che possono rappresentarne il potenziale innovativo, come ad esempio l’attitudine dell’impresa a svolgere attività ad alta intensità di conoscenza, indipendentemente dal settore di appartenenza, e la dotazione e il livello di investimento nella qualificazione delle competenze Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS interne.
  • 31. Le valutazioni degli interventi in R&I in Italia. Una sintesi d. La cultura della valutazione in Italia  Le valutazioni disponibili sulle politiche R&I in Italia sono molto limitate, riguardano in larga misura gli strumenti tradizionali ed utilizzano una strumentazione metodologica classica.  In Italia la cultura della valutazione si conferma in forte ritardo: l’Italia, insieme al Portogallo, infatti, si colloca tra i “paesi con sistemi di valutazione al di sotto della media europea”, rientrando ancora pienamente tra i paesi con una rigida legislazione che lascia poco spazio all’emergere di una cultura della valutazione” (Georghiou, 2000).  Il maggior ostacolo è collegato alle caratteristiche del sistema politico e dell’apparato burocratico e amministrativo in generale, che mostra difficoltà a muoversi da una cultura di tipo amministrativo orientata principalmente al controllo formale da parte dello Stato, ad una cultura gestionale mirante al raggiungimento di risultati prefissati. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 32. La proposta della Commissione Europea Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 33. Evaluation of Innovation activities: methods and practice • Committente: DG Regio della Commissione Europea • Autori: consorzio tra TECHNOPOLIS GROUP & MIOIR (2012) • Oggetto: stato dell’arte della pratica metodologica nella valutazione agli interventi in Innovazione - Analisi di 15 valutazioni di di diverse misure cofinanziate dal FESR • Destinatari: Autorità di gestione e soggetti “familiari” con le politiche di innovazione Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 34. 4 steps di un ciclo valutativo 1. In fase di “programme design” stabilire un set limitato di “key performance indicators” come base per il sistema di monitoraggio. Se la logica di intervento non è chiara i valutatori devono ricostruirla e definire nuovi indicatori per la valutazione, ripartendo dai dati di base o conducendo una survey (retrospective task) 2. Decidere sullo scopo e il livello della valutazione e definire criteri e domande di valutazione: la valutazione può riferirsi ad una singola misura o ad un portafoglio, ad una misura nella sua interezza o sulla base dei progetti che la compongono. 3. Guidare la valutazione a produrre risultati rilevanti per la politica: la selezione del team di valutazione, il budget e l’orizzonte temporale, il coinvolgimento degli stakeholders, l’interpretazione dei risultati in lezioni di policy rilevanti. 4. Usare un mix di metodi per rispondere alle esigenze e al contesto di ogni valutazione. Non esiste un “magic bullet”: un singolo metodo non può rispondere a tutte le principali domande di valutazione nè può essere applicato ad una serie variegata di misure di policy. Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 35. 5 Innovation Measures 5 “innovation measures” Science- Strategic Funding of Innovation Cluster industry research innovative ‘brokers’ policies co-operation programmes companies Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 36. Tipologia di misura di Modalità di intervento e Casi di studio innovazione obiettivo di valutazione Fondi dedicati a consorzi o progetti Reti e piattaforme di cooperazione congiunti tra imprese e centri di ricerca o di  Danish Innovation Consortium Scheme ricerca-impresa formazione superiore Austrian Genome Research Programme Finanziamento di istituzioni della ricerca per (GEN-AU) Programmi, centri e infrastrutture di condurre attività di ricerca di base o Irish SFI Centres for Science, Engineering and ricerca applicata Technology (CSETs) and Principal Investigator (PI) programmes Servizi (consulenza, trasferimento Finanziamento di incubatori, BICs, reti di Swedish National Incubator Programme tecnologico, formazione) per innovare supporto del business, ecc.  West of Scotland Science Park le imprese Estonian Enterprise Policy 2007-13 Finanziamento alle imprese sotto forma di Sostegno alle imprese innovative  Flanders IWT R&D grants incentivi, sussidi e meccanismi di garanzia  Dutch Innovation Voucher Danish Innovation Consortium Scheme Finanziamento alla gestione del cluster e/o a Politiche di cluster  Finnish Programmes for Centres of gruppi di società Excellence in Research
  • 37. Per ogni sezione, una descrizione a. delle attività di innovazione sostenute con la specifica misura di policy, che possono variare a seconda degli attori e dei contesti delle regioni b. della logica di intervento e dei risultati attesi della misura. La logica di intervento spiega il cambiamento voluto e il modo per conseguirlo c. delle principali domande valutative e gli indicatori applicabili, collegati alla logica e all’obiettivo dell’intervento d. delle modalità di disegno e gestione della valutazione per il tipo di misura, coerentemente con la finalità della valutazione (di pertinenza, finanziaria, risultati e impatti) e. dei principali metodi utilizzabili per valutare ogni tipo di misura, pro e contro e possibili alternative f. una sintesi di punti chiave da tenere presenti durante la valutazione Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 38. Science-industry co-operation Descrizione delle attività  Progetti di piccola taglia, di collaborazione tra ricercatori/istituti di ricerca, spesso focalizzati su uno specifico risultato/prodotto (e.g. innovation voucher)  Progetti più ampi, di collaborazione strategica di lungo termine tra istituti di ricerca e imprese (innovation networks, piattaforme di collaborazione, centri di competenza) Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 39. Science-industry co-operation Logica di intervento e risultati attesi Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 40. Science-industry co-operation Principali domande valutative e indicatori applicabili Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 41. Science-industry co-operation Disegno e gestione della valutazione  Analisi della domanda di collaborazione e delle evidenze nella cooperazione tra imprese  Disegno di valutazione “formativa” che coinvolga i beneficiari  Ricorso a peer review internazionale e panel di esperti. Principali metodi utilizzabili  uso di dati quantitativi e qualitativi  mix di metodi: Social Network Analysis per rilevare cambiamenti di comportamento; piuttosto che l’approccio controfattuale (difficile da realizzare) international peer review e benchmarking  Uso di interviste-surveys e casi di studio
  • 42. Strategic research programmes Descrizione delle attività  creazione di centri di ricerca regionali che possano essere coordinati a livello nazionale  programmi di ricerca di grandi dimensioni  progetti di cooperazione, di rete e progetti di pilota di accompagnamento alle attività di ricerca Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 43. Strategic research programmes Logica di intervento e risultati attesi Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 44. Strategic research programmes Principali domande valutative e indicatori applicabili Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 45. Strategic research programmes Disegno e gestione della valutazione  Combinazione di analisi desk e survey – interviste che coinvolgano i beneficiari  Peer review se la valutazione riguarda centri di ricerca  Efficacia ed efficienza sono obiettivi secondari, richiedono il confronto tra output scientifici e costi Principali metodi utilizzabili  La misurazione degli output è parziale. Consigliata una combinazione di indicatori (pubblicazioni, brevetti, ecc) e di metodi (studi bibliometrici, casi di studio e SNA)  Panel internazionali di peer review Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 46. Innovation “brokers” Descrizione delle attività Finanziamento a  Parchi Scientifici  Technology business incubators  Uffici di trasferimento tecnologico Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 47. Innovation “brokers” Logica di intervento e risultati attesi Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 48. Innovation “brokers” Principali domande valutative e indicatori applicabili Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 49. Innovation “brokers” Disegno e gestione della valutazione  ampio spettro di valutazioni possibili: di rilevanza, di efficacia ed efficienza, di impatto, di spiazzamento di altre iniziative distrettuali nel territorio Principali metodi utilizzabili  approccio partecipativo che coinvolga finanziatori pubblici, managers, e altri attori nel supervisionare lo studio  metodologie sperimentali con misurazioni precedenti e successive dell’impatto dell’innovazione su variabili come competitività e occupazione, dove possibile approcci di logica controfattuale Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 50. Funding of innovative companies Descrizione delle attività  incentivi a fondo perduto e altre forme agevolative a copertura di costi di R&S nelle imprese  agevolazioni erogate attraverso agenzie governative o banche commerciali  garanzie governative di stimolo del finanziamento da parte di intermediari finanziari, seed capital, business angels, Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 51. Funding of innovative companies Logica di intervento e risultati attesi Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 52. Funding of innovative companies Principali domande valutative e indicatori applicabili Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 53. Funding of innovative companies Disegno e gestione della valutazione  l’ampia varietà di incentivi richiede di restringere il focus delle valutazioni per territorio o settore  il tipo di restrizione può compromettere l’uso di metodi controfattuali Principali metodi utilizzabili  uso di statistiche strutturali o dati da archivi da agenzia delle entrate  uso di survey e analisi econometrica su micro-dati per l’applicazione dell’approccio controfattuale  studi di caso o analisi su campioni di imprese beneficiarie Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 54. Cluster policies Descrizione delle attività  Finanziamento al soggetto gestore di cluster per attività di supporto alla cooperazione tra imprese, intermediari ecc.  progetti che coinvolgono organizzazioni appartenenti a un cluster  rafforzare le condizioni di contesto per lo sviluppo di cluster come l’aggiornamento delle risorse umane, miglioramento del “business environment” e delle infrastrutture di ricerca  supporto all’internazionalizzazione Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 55. Cluster policies Logica di intervento e risultati attesi Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 56. Cluster policies Principali domande valutative e indicatori applicabili Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 57. Cluster policies Disegno e gestione della valutazione  due possibili obiettivi:  efficacia dello sviluppo del cluster, in termini di realizzazione di effetti e risultati sperati  impatto della policy sul cluster trattato, in termini di tendenza nella performance delle imprese appartenenti al cluster Principali metodi utilizzabili  combinazione metodi di ricerca quantitativi e qualitativi  monitoraggio di programma, survey, casi di studio, analisi econometrica  approcci sistemici (input-output, social network analysis) Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 58. Per saperne di più  Bianchi T., De Maggio M. (a cura di) “Valutazione di impatto, metodi ed esperienze”, Collana Quaderni di Innovazione, QI11, Rubbettino Editore (2012)  “Reviews of Regional Innovation: Regions and Innovation Policy”, OECD (2011)  Sirilli G. (a cura di) “La produzione e la diffusione della conoscenza. Ricerca, innovazione e risorse umane”, Fondazione CRUI, (2010)  Technopolis Group & Mioir, “Evaluation of Innovation Activities. Guidance on methods and practices”, European Commission, Directorate for Regional Policy (2012). Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS
  • 59. Grazie dell’attenzione marco.demaggio@tesoro.it Marco De Maggio, PhD – UVAL DPS