1. ISSN 0394-4867 - Mensile FEBBRAIO 2014Anno XLV - Poste Italiane SpA Sped.in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1,comma 1,DCB Milano
organizzazione, sistemi e metodi per la supply chain
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Dossier
Retail Revolution:
stato dell’arte,
opinioni e tendenze
Primo piano
Sicurezza: rischio
movimentazione
manuale dei carichi
L’intervista a…
Marco Porzio
Southern Region Supply Chain
Director Nestlè Purina
2. 8FEBBRAIO2014
forum
Sicurezza è anche ritorno economico
Il tema della sicurezza – safety – è oggi un argomento centrale
per i nostri clienti e per il mercato della logistica di magazzino.
Molte aziende si sono rese conto che investire in sicurezza, oltre
all’importanza che ciò comporta nella tutela della salute delle
persone, si traduce in un reale “cost saving” con un suo ritorno
economico. Jungheinrich, leader mondiale in intralogistica, ha fatto
della sicurezza uno degli elementi fondamentali per tutta la sua
offerta. Alcuni esempi concreti: formazione specifica delle risorse che
operano in magazzino (es. corsi carrellisti), manutenzione periodica
dei mezzi e dei sistemi di stoccaggio, scaffalature antisismiche, utilizzo
di tecnologia RFID e sensoristica varia per sistemi di protezione della
persona, sistemi di anticollisione dei mezzi, controllo accessi e di aree
di magazzino. Tutto ciò vuol dire: drastica riduzione di incidenti alle
persone; riduzione di danni ai mezzi, ai sistemi di stoccaggio e alle
merci; diminuzione di fermi impianto e di contenziosi (in concreto, una
riduzione significativa dei costi); un livello di efficienza crescente o
quanto meno costante durante tutto il turno di lavoro (quindi aumento
della produttività ed elevato livello di servizio).
Matteo Brusasca,
Business Development Manager at Jungheinrich Italiana
Tagli pericolosi
Il taglio alle risorse per la
sicurezza è quanto di più
miope ci possa essere, anche
in tempi di crisi.
Al di là dell’aspetto etico
e morale, che già di per
sé sarebbe sufficiente,
l’attenzione alla sicurezza,
così come alla Qualità,
è un volano che innesca
nell’azienda il meccanismo
virtuoso dell’applicazione
di analisi, metodo e rigore in
tutti i processi aziendali.
Ma come migliorare il nostro
approccio alla sicurezza?
Spesso ci si concentra
sull’innovazione tecnologica
o sull’adeguamento
impiantistico, con l’illusione
che questa sia l’unica
strada verso il “rischio
zero”. Ma questi fattori
sono purtroppo solo una
condizione necessaria, ma
non sufficiente. Le statistiche
e l’esperienza dimostrano
come molto spesso sia
piuttosto la disattenzione, il
comportamento scorretto e
soprattutto la sottovalutazione
del rischio a causare
l’incidente. Per sradicare
la tanto diffusa quanto
pericolosa presunta
superiorità e convinzione che
“tanto a me non succederà
mai”, una formazione che
faccia leva solo su elementi
razionali ha ormai mostrato
tutti i suoi limiti.
Occorre modificare il modo
in cui parliamo di sicurezza,
per far leva sulla parte più
emotiva ed emozionale, per
far scattare la “molla
interiore” che ponga la
sicurezza in cima alla lista
delle priorità, come valore
per sé e per i propri cari.
Nel momento in cui scatta
il meccanismo mentale per
il quale il lavoratore ricerca
la sicurezza non in quanto
procedura imposta dal
datore di lavoro ma in
quanto priorità per la propria
salute e la propria vita,
allora sì che vi sarà davvero
un salto in avanti e si potrà
parlare di cultura della
sicurezza.
Fabio Ciani,
Factory Supply Chain Manager,
Nestlè Waters
Pubblichiamo volentieri questo contributo, che si riferisce all’editoriale presente su Logistica Ottobre 2013 “Non solo organizzazione
ma ordine e pulizia” molto commentato su Linkedin, fortemente in tema con il dibattito di queste pagine.
Ordine e pulizia sono due fondamenti della Sicurezza
E’ anzitutto una grande verità che
militari ed ex militari sappiano
declinare i fatti logistici in modo
molto “personalizzato” e non va mai
dimenticato che la Logistica stessa
nasce come “arte militare”.
Con queste premesse parlare di ordine e
pulizia è abbastanza naturale.
Coniugare la produttività del lavoro alla
gradevolezza dell’ambiente significa in
realtà parlare di ergonomia.
Rendere il posto di lavoro attrattivo
è fondamentale. Ho avuto la fortuna
di vivere, nella fabbrica di FIAT, il
passaggio dalla catena aerea ai ganci
webb (le piattaforme di montaggio
rotanti), alle aree di montaggio
illuminate e ai pavimenti colorati
pulitissimi.
Fu un cambio epocale e non serviva
essere giapponesi per gradirlo e
condividerne i benefici.
Ma a mio personale parere, ordine e
pulizia sono due fondamentali partner
nel raggiungimento di un obiettivo
primario di più alto livello: la Sicurezza
operativa. Un ambiente ordinato
comporta attenzione ai particolari che
“stonano”, un ambiente pulito, dove
non devi spostare oggetti per poter
lavorare, aumenta la concentrazione
sulle procedure. Tutto questo non è
gratis e possiamo ritornare, in modo
scherzoso, all’interpretazione militare
del nostro obiettivo. Serve la voce di
un “sergente” che sappia stimolare nel
modo più opportuno e con continuità
il raggiungimento dei target. Serve
“educazione fisica” perché mettere a
posto è un esercizio da fare tutti i giorni
come le flessioni del mattino fino a
quando non puoi vivere senza.
E infine serve convinzione. Perché
l’obiettivo di sicurezza non si raggiunge
con l’imposizione ma con la condivisione
profonda. Dunque, cari warehouse
manager. At-tenti !
S.Ten. Antonio Aitoro ,
Brigata Alpina Julia,
Direttore Distribuzione e Logistica Gruppo Mondadori