Esercitazione storia, restauro, centro Bergamo, tracciati antichi Roggia Serio (fossatum Pergami), muraine, per un nuovo assetto infrastrutturale e socioeconomico, con pedonalizzazione del centro e interramento attraversamenti veicolari, parcheggi e centro servizi/commercio.. Risalita meccanizzata di collegamento in città alta.
Ricerca esercitazione tessuto storico Centri città Bergamo e provincia, reti d'acqua storiche come Roggia Serio, ipotesi di attraversamento interrato, nuova mobilità e tempi urbani, rigenerazione di superficie e utilizzo del sottosuolo per parcheggi, commercio e servizi infrapiazza, opportunità di investimenti e occasioni di finanziamenti pubblico/privato con rivalorizzazioni immobiliari per attività socioeconomiche. Connessione e correlazione fra luoghi urbani di Città Alta e Bassa per aggiornata riproposizione risalita in scale mobili e ricostituzione della connaturazione costitutiva di capoluigo del territorio provinciale. Utopie e proposte a confronto.
1. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 1
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STORICO-
URBANA
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C
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3. a Bergamo
Terra che ’l Serio bagna e ’l Brembo inonda,
che monti e valli mostri a l’una mano
ed a l’altra il tuo verde e largo piano,
or ampia ed or sublime ed or profonda;
perch’io cercassi pur di sponda in sponda
Nilo, Istro, Gange o s’altro è piú lontano,
o mar da terren chiuso o l’oceano,
che d’ogni intorno lui cinge e circonda,
riveder non potrei parte piú cara
e gradita di te, da cui mi venne
in riva al gran Tirren famoso padre,
che fra l’arme cantò rime leggiadre;
benché la fama tua pur si rischiara
e Si dispiega al ciel con altre penne.
Torquato Tasso
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4. a Bergamo per Bergamo
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 4
È presumibile che il Poeta, ospite seppure in poche occasioni in
casa di Famiglia Tassis, amasse il Serio e il Brembo ed anche le
diramazioni delle acque in rogge e canali, che conformavano il
paesaggio e la struttura degli insediamenti urbani e produttivi di
quell’epoca, sia nei pressi della residenza in Bergamo, nei borghi
di S. Antonio-Pignolo, sia nella casa di Zanica.
Benché considerasse il fiume Serio diverso dal Brembo – pure se
di carattere torrentizio - ma entrambi importanti perché vi si
derivavano acque con opere idrauliche corpose che costituivano
un reticolo che portava il loro vitale flusso alle terre e alle
manifatture del territorio bergamasco, a tal punto da renderlo un
elemento non solo caratterizzante, ma ispiratore dei versi del
poeta di sangue orobico, seppure trasferitosi a Sorrento.
5. Le motivazioni per ri-pensarci
Diverse sono le occasioni per ascoltare, affrontare,
riflettere e nel confronto, approfondire i temi della
città.
E’ un percorso nella continuità, pur se si riprendono
istanze precedenti o processi abbandonati: conta
cogliere l’intento a ri-provarci per contribuire come
atto di disponibilità basata sulla convinzione di
suggerire riflessioni e proposte sincere.
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8. Domenica centro pedonalizzato Molti eventi e auto sconsigliate - Cronaca Bergamo 1
Ritorno al Futuro (passato….)
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Prime note
Sequenza di appunti e primi confronti di
valutazione d’interesse sul tema di
confronto di un’ipotesi, fra le tante
possibili.
9. RECUPERO VALORIALE-MEMORIALE
La suggestione dei cuori della città è tale perché
riassume tempi storici e presenze multivaloriali: in
questo è necessario assumere un punto di partenza e
una direzione.
Serve tuttavia riferirsi a un metodo per sapersi
rapportare con tale condizione di ricerca e
coinvolgimento.
Quindi il recupero inteso come facoltà ri-cognitiva,
capace di collocarsi nel presente ma fra passato e
futuro.
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10. Storylab, Bancarella Fuori Porta Nuova, fine ‘800
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Storylab, Bergamo Tram Elettrico Porta Nuova, inizi XX Sec. Storylab, Bergamo Centro, 1946
Storylab, Bergamo stampa Porta Nuova e Città Alta
11. Storylab, Porta Nuova deserta 1910
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Storylab, Bergamo, viale Papa Giovanni
Storylab, Bergamo seminario,
incrocio di funicolari
Storylab, Bergamo, tram a
cavalli in Contrada di Prato
Storylab, Porta Nuova, cartolina emessa per
l’abolizione dei cancelli daziari, 1901
Storylab, Bergamo Porta Nuova, a colori, 1905
12. Storylab, Bergamo piazza libertà, Viale
Vittorio Emanuele, anni ‘40
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Storylab, Bergamo Porta Nuova, partenza
per la Colonia-Bagni di Sole, 1930
Storylab, scavi a Bergamo in piazza Dante,
(Diurno), rifugio antiaereo Storylab, Porta Nuova, pedoni movimento in città
Storylab, Locandina Referendum
Municipalizzazione Servizio
Trasporto, 1907
13. Storylab, Bergamo, dal Ponte di S. Caterina
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Storylab, parte interrata
delle Muraine, Via
Palma Il Vecchio
Storylab, Colognola, La
Guidana, scolaresca, 1952
Storylab, Anni ’50,Il Comune Invita a transitare sulle Zebre
14. Dal Piano del Verde
al Piano «dal» Blu
Per tema assumiamo in analogia ai Piani del Verde (che constatano le residualità nelle
conurbazioni), il Piano ‘dal’ Blu, inteso non solo quale rete delle presenze irrigue del
territorio, ma quale percorso per-formativo conseguente a tali risorse; sia per le terre
coltive sia per le parti di città costituitesi fino a poco più di mezzo secolo fa: Bergamo sia
Città dei Mille, sia dei mille «molini, magli, rote, folli».
Obiettivo è ponderare quale riattivazione idraulico-energetica sia possibile oltre che
assumere un quadro di conoscenza sistemico di tali reti idriche, valutando la valenza
funzionale possibile.
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 14
Ad esempio il Parco Caprotti trasse alimento dalla Roggia Serio Nuova formando arredo
e giochi d’acqua. Oggi, isolato, non connotato da relazioni palesi, contornato da una
massiva edificazione, è architettonicamente degradato per la scarsa manutenzione. Il
suo verde rimasto dell’ex Stabilimento di Via Pradello, già Istituto Tessile di rilevanza
storica, pare del tutto isolato. Il tratto scoperto della roggia nel Parco del Monastero
Celestini-Giardini Rosselli, viene negato nella sua valenza storica, paesistica e funzionale
che aveva. Anche al confine del cortile ora Gamec -ex Convento Suore Servite- non è
valorizzato e insignificante sia rispetto al complesso di pregio architettonico- paesistico
(che segue al parco Suardi), sia quale opera ingegneristica funzionale di
attraversamento sotterraneo dell’edificato sino in fregio all’Accademia Carrara.
15. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 15
Celestini
Caprotti
Gamec
Parco
Suardi
Celesti
ni
Caprot
ti
Gamec
Parco
Suardi
Fiera di Pietra
Rapu 1906 bergamo029 piano regolatore strade
Abelardi
21. Logo =
Forma di esercizio metaforico diretto sono: il simbolo, la sintesi, la
trasfigurazione, la trasmissione che intervengono nella comunicazione
= Logica
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 21
22. A - Consultazione del luogo
Colloqui della ricerca
• Il prato di S. Alessandro era luogo d’interpolazione fra i
borghi S. Alessandro e Pignolo, che nella epoca recente
dopo la demolizione della Fiera di Pietra ebbe il nodo
dell’intero sistema urbano determinandone l’assetto.
• Venne strutturato sulla base di configurazioni spaziali e di
servizio tipiche di un’epoca di transizione dei sistemi viari e
delle zonizzazioni urbane.
• Tali parametri già in mutazione nel periodo di formazione, si
sono progressivamente modificati pur mantenendo la
configurazione spaziale costitutiva: il risultato oggi è ‘cosa
altra’ da quella ricercata e progettata.
• Permane quale luogo di riferimento per il territorio orobico,
assumendo valenza extracittadina.
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 222016-06-06
23. A.1 - Punto dell’idea(le) di città
Ascesi epocale
1) Caratterizzatosi in origine come punto di transito-incontro, quindi
come luogo di scambio commerciale ed economico, poi come
ambito privilegiato per sedi delle istituzioni sociali e culturali, oggi -
oltre che amalgama dei precedenti ruoli - vede dominare la
funzione di attraversamento veicolare estraneo e prevalente sulle
altre.
Questo non è solo un aspetto determinato dal sistema viabilistico e
dall’incidenza della rendita urbana e immobiliare preponderanti dal
dopoguerra in urbanistica, architettonica ed edilizia, ma, nel tempo,
si manifestano modificazioni profonde delle modalità di rapporto
nello spazio, che si incontrano e contrappongono nell’intero
contesto sia urbano che sovra-urbano.
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 232016-06-06
24. B - Spunti di ricerca:
• Da un lato, agendo sulle componenti del
medesimo, si potrebbe correggere e adeguare un
sistema urbano per mantenerne il funzionamento e
le caratteristiche;
• dall’altro se disgregato da modalità d’uso che si
sono modificate nel tempo, perciò alterato, diviene
necessario ripensare gli obiettivi identitari e
funzionali del sistema complessivo da correlare agli
organismi esistenti e che ai diversi modi d’uso delle
infrastrutture a essi congruenti.
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 242016-06-06
25. C- Ri-con-figurazioni del possibile -1
Tentativi per ipotesi
1) Dal primo insediamento sul monte, alle propaggini dei borghi, alla crescita del sistema produttivo innervato
colle connessioni viarie e di rogge, all’organizzazione delle cinte murarie fra urbano ed extraurbano, al
superamento del sistema delle mura venete e delle cinte daziarie, al nuovo assetto viabilistico: le scelte
definite e progettate dai vari attori e decisori in svariate successioni, impongono, consapevoli dalla
condizione attuale, la questione precipua di come mirare a una scelta di un futuro riedito organismo.
2) Tali fasi possono porre istanze d’interventi straordinari sia a seguito di processi in corso sia per opportunità
contingenti, od anche dipendenti da necessità, di ordine culturale, tecnologico ed economico.
3) Il tema posto da BG Public Space «Centro Piacentiniano» pone due questioni:
È Centro: di cosa, di come, da quando?
Piacentiniano e/o Murnigottiano: di chi? per chi?
E’ più un baricentro, poiché al di là delle funzioni istituzionali, commerciali ecc. si pone in relazione
equidistante con le formazioni storiche, costitutive e caratteriali della Bergamo composta fra Città Alta,
borghi, e le zone antiche «fuori le mura». Un centro dovrebbe essere luogo di incontro della cittadinanza,
carattere che dalla sua costituzione di fine ‘800 ha effettivamente maturato, ma si è costituito con i limiti
della progressiva captazione di questi requisiti scontando comunque l’aver dovuto assumere la
riorganizzazione viabilistica, sia la rendita urbana di pregio (nel senso neutro del termine ovvero la
convenienza di un luogo rispetto ad altri per scelte di legittimo mercato edilizio). Quale capoluogo, dovendo
introiettare servizi ulteriori alle dimensioni compatibili con un centro urbano, il centro «semistorico di
Bergamo bassa» subisce le inesorabili interferenze tra le attività pubbliche e quelle private,
conseguentemente con quanto ne ricade sulla vivibilità residenziale, turistica e commerciale oltre che
culturale del centro (e di riflesso degli altri centri/poli).
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 252016-06-06
26. «Centro Piacentiniano e/o Murnigottiano»
Se rapportato alla dimensione urbana, c’è tutto: è la seconda parte della città.
Tuttavia le relazioni fra gli elementi costitutivi sono condizionate da carenze e interferenze
che è necessario man mano mediare, sia recuperando caratteri decaduti che, se riproposti,
potrebbero divenire rigeneranti, sia introducendone di aggiornati rispetto alle mutate
condizioni socio economiche, ma proiettate verso una ulteriore e migliore qualità urbana.
La firma finale del cosiddetto Centro Piacentiniano, ovvero la dizione tramandata alla
storia, va intesa come sigla di un processo programmato e pianificato in precedenza per
circa mezzo secolo. Occorre evidenziare, e ciò potrà sorprendere, ma la rappresentazione
della riorganizzazione effettiva affidata a un concorso complesso, da ultimo «assegnato» a
Piacentini, ricalca in modo sostanziale indirizzi, in specie di relazione con Città Alta, che già
il progetto dell’ingegnere Giuseppe Murnigotti (non certo inferiore a quello di Piacentini)
nel 1892 proponeva - questione già nota e studiata; si intende rendere merito al vero
ideatore e precursore del Nuovo Centro di Bergamo.
In ogni caso il Centro si pone come un tassello del tracciato complessivo. Ora si tratta di
riconoscere tale scelta, derivata dalla dismissione fieristica e al superamento del sistema di
cinta daziaria, di forte impianto architettonico, di nuova formazione urbanistica. Occorre
riconsiderare come i caratteri che fondevano le trame edilizie di quei progetti si basavano
sulla misura dell’incontro «transitivo» fra persone e mezzi, che poté convivere per lungo
tempo, sino a quando il motore a scoppio non prevalse definitivamente imponendo i
propri ritmi alla fine degli anni ’40.
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 262016-06-06
27. L’analisi di confronto va quindi riportata dalle fondative
relazioni e attività urbane tra amministratori, gestori, fruitori e
cittadini e, all’attualità, va riferita all’accessibilità dei mezzi,
alle reti di trasporto e ai sistemi di comunicazione rispetto alla
redditività immobiliare delle risorse infrastrutturali.
Non che i vari aspetti siano necessariamente inconciliabili, ma
occorre comprenderne i pesi, le valenze e le prospettive: quali
azioni urbane si possono attivare per recuperare le valenze
dell’impianto centrale inteso come luogo attrattore ed
emanatore non meramente fisico e geometrico in questione?
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 272016-06-06
Ipotesi:
affrontare il tema significa farlo contestualmente sia per via
analitico-critica che ipotetico-operativa. Come premesso,
sperimentare ipotesi di intervento consente di misurare e di
misurarsi sul tema, disponibili ad aprirsi a contributi
specialistici e sempre utili nel dibattito sulla città.
28. Ipotesi in+fra+BG -1
E’ palese la congestione del luogo in presenza del traffico e qualora si introduca la
chiusura, viene spontaneo chiedersi come e se sia possibile riottenere la
condizione «naturale» del centro: quella «di incontro» non condizionata dai
veicoli; al contempo come recuperare le peculiarità dello spazio storicamente
segnato da forme, reti e infrastrutture costitutive. In sostanza, trasfigurare i
caratteri di «esternità» del centro per rivalorizzarlo in una nuova «internità» nella
città.
Quindi ripercorrere per in-filtrazione dei contesti a-temporali, fra reti e
infrastrutture, ciò che si è sedimentato nella storia urbana quale parte significante
della città capoluogo come la sigla di area vasta BG vuol denotare. Forse è destino
tornare alle figurazioni futuriste che all’epoca del concorso 1906 cominciavano ad
affrontare il problema della gestione dei flussi delle presenze veicolari negli spazi
vitali della città; quindi, senza rinunciare alla presenza per l’accessibilità nel centro
e delle sue percorrenze urbane ed extraurbane, si pone l’opportunità di
distinguere e regolamentare le interferenze incompatibili sia col senso fondativo
del luogo sia con il suo possibile sviluppo e miglioramento.
Certo, oggi la viabilità digitale configura ulteriori scenari anche rispetto ai futuribili
mezzi di trasporto individuali o collettivi. I termini lessicali, mutuabili dalle reti
informatiche, sono disparati, ma in Italia le radici linguistiche che hanno informato
la semantica di riferimento espressa cum latino sensu di «infra» lega sia colla
tradizione che con l’ inglese di riferimento attuale.
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 282016-06-06
29. Ipotesi in+fra+BG -2
• Caratteristiche/obiettivi
• Costi al metro lineare € …………….
• Sviluppo circa 1.000 m
• Tot costo € ………………..
• Aumento valori immobiliari per la nuova zona pedonale
• Incremento attrattività turistico commerciale
• Scambi volumetrici per eventuali demolizioni
• Riduzione consumi, inquinamento (filtraggio, recupero
calore), tempi privati e pubblici (risparmio mezzi)
• Integrabilità parcheggi e spazi sotterranei/seminterrati
• Nuovi servizi e funzioni immobiliari
• Tariffa transito (possibile)
• Ammortamento anni ………………
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 292016-06-06
35. Rapu 1900 bergamo023 piano
regolatore strade
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 35
Rapu 1906 bergamo029 piano
regolatore strade Abelardi
Rapu 1904 bergamo027 Chitò Strada Dritta Città Alta
36. Rapu 1906 bergamo032 prg cavalcavia di S. Bernardino
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 36
Rapu 1906 bergamo033 prg allargamento via Tasso piazza S. Spirito
Rapu 1906 bergamo164 prg Strada
via S. Giovanni piazza Baroni tronco
KK
Rapu 1906 bergamo168 prg Passaggio
via Lazzaro Broseta Pradello
Rapu 1906 bergamo173 prg Sistemazione S.
Caterina piazza S. Spirito Tasso
41. Riferimenti pre-progettuali
«… al Piano Urbano Mobilità 2008
4.2 Indirizzi del Piano INFRASTRUTTURE STRADALI
L’obiettivo del PUM è la riduzione del traffico, pertanto la realizzazione di nuove infrastrutture
stradali deve essere finalizzata al recupero ambientale e funzionale di assi di traffico esistenti o
a risolvere situazioni di congestione comunque non risolvibili da interventi multimodali. Si
punta comunque ad eliminare il traffico di attraversamento da tutti i quartieri…»
Gli scenari e le ipotesi di intervento in prospettiva di obiettivi futuri dipendono da
scelte praticabili: il transito sottosuolo può essere termine di riferimento, non solo
come soluzione infrastrutturale, ma quale opportunità di valutazione fra le valenze
del trasporto pubblico e privato, veicolare e ciclopedonale, con lo scopo precipuo di
minimizzare i tempi di transito sia di veicoli privati sia di mezzi pubblici; con la
conseguenza di limitare i consumi e l’emissione di inquinanti - prodotti alle soste
semaforiche - e inoltre disporre di superfici aperte senza interferenza veicolare.
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 41
Progetto nell’accezione di «ponte alla conoscenza», che
presuppone la preventiva indagine stratigrafica e archeologica
del sottosuolo, sia ai fini di una sua preservazione sia per una
verifica di compatibilità con le preesistenze infrastrutturali.
45. infraBG Verzeri 20150428_03
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 45
Ipotesi sistema
infra Sentierone
con anfiteatro e
giardino di
relazione fra le
quote
55. infraBG Verzeri 20160105_34
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 55
infraBG Verzeri 20160105_41 infraBG Verzeri 20160105_44
infraBG Verzeri 20160105_33
Schemi e «re-visioni» dal sopra e dal sotto degli organismi urbani -1
56. infraBG Verzeri 20160108_11 infraBG Verzeri 20160108_13
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 56
infraBG Verzeri 20160108_18infraBG Verzeri 20160108_19
Schemi e «re-visioni» dal sopra e dal sotto degli organismi urbani -2
62. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 62
Dal restauro alla città
Note per Concorso Ateneo Restaura Bergamo 2016
Pensare al restauro quale intervento, conservativo e progettuale, su di un
organismo quale esso sia offre l’opportunità di mutuare discipline e tecniche che
l’elaborazione concettuale deve declinare rispetto al contesto ed alle opportunità.
Primo referente di restauro è l’ambiente, nella sua accezione storica socioculturale,
ovvero ciò che la disciplina del restauro informa come presupposto fondante, e
rispetto alla quale si dipanano gradi e applicazioni, dal minimo elemento della rete
al complesso paesaggistico, alle rigenerazioni urbane.
In tal senso la proposta infraBG non può che essere una fra le altre modalità di
approccio, col fine di mettere a tema i diversi aspetti; alla ricerca di un registro per
il potenziale intervento (specie se inespresso), quantomeno preventivo e
preservativo dell’insito fine progettuale collettivo.
Le esemplificazioni infrastrutturali veicolari, la gestione degli spazi sotterranei
(dislocazioni e relazioni percettive di transizione fra i livelli, oppure i captatori di
luce solare innovativi, ecc.), la rielaborazione del sistema pedonalizzato, la
ridefinizione di limiti con i portali che riconnettono e riscoprono fra Muraine e
Fossatum Pergami l’intra e l’extra moenia de facto dell’urbanesimo novecentesco
«autovincolante», vogliono interrogare lo stato dell’arte che compete ad una Città
nella Storia.
79. Ipotesi in+fra+BG -3
DATI SIMULAZIONE CENTRO SERVIZI-COMMERCIO-
PARKING-RELAZIONE-VERDE
• Superficie di intervento mq 30000
• Piani parcheggio posti auto 400 x 3 = 1200
• Piani servizi-commercio spazi attrezzabili mq 15000 x 6 = mq 90000
• Piani servizi-commercio verde-percorsi-di relazione mq 5000 x 6 = mq 30000
• Piano tecnico di base mq 30000
• Volume di microclimatizzazione mq 30000 x hm 40 = mc 1200000
infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 792016-06-06
80. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 80
Dall’idea al progetto -1
Centro servizi-commercio-infrapiazza
Implementare il sistema di superficie restituito alla conformazione di incontro pubblico qualora
svincolato dai limiti e intromissioni del traffico veicolare, anzi fruendone per la sua soluzione di
sottopasso e spazi parcheggio, quindi apporto compatibile di flusso socio economico e culturale,
richiede correlazioni di contesto e di fruibilità in continuum fra gli ambiti urbani percorribili,
perciò ancor meglio modulabili nella compartecipazione fra investimenti e gestione del territorio.
Una prima ipotesi progettuale esemplificativa per il sottosuolo (ma altrettante potrebbero
esperirsi riguardo alla rinnovabile pianificazione di superficie PGT-PUGSS) assume in prima istanza
la necessità di collegarsi con favorevole accessibilità pedonale e ciclabile (oltre i dovuti sistemi
meccanici per la larga fruizione) trasformando un problema di dislivello da superare in favorevoli
rampe e collegamenti di distribuzione e integrazione, come quelli spazialmente caratteristici
dell’assetto morfologico acclive della città e di analoghe architetture del territorio orobico.
Le rampe sono l’esperienzialità storica fra reti locali e globali [ arte cultura ] procurata dai percorsi
dei borghi verso Città Alta così come quelle delle reti viarie storiche pedemontane e vallive:
rampa Leuceris, rampa Pignolo, rampa Mercatorum, rampa Ferdinandea.
Anche la distribuzione dei pianori balconati assumono un riferimento e funzione consimile alle
giaciture dei terrazzamenti agrari [ ambiente turismo ] caratteristici dei colli cittadini e montani,
palchi e spalti sullo scenario della piazza inferiore attrezzabile per spettacoli e rappresentazioni.
In altra modalità le vetrine col loro andamento cangiante rispecchiano le fluenze di fiumi e canali
d’acqua da cui il tema infraBG prende le mosse.
81. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 81
Dall’idea al progetto -2
Centro servizi-commercio-infrapiazza
Altri aspetti da sviluppare, quali quelli identitari e connotativi di materiali e tecniche locali, sono
l’impiego della pietra e del mattone [ costruzioni artigianato industria ], riconoscibili ambasciatori della
perizia costruttiva bergamasca.
Nel novero di segni e simboli quali forme, funzioni e colori potrebbero riferirsi al giallo oro della
produzione serica [ moda stile ] tanto quanto della maiscoltura [ enogastronomia tipicità ] nella
versione di companatico della polenta (anche dolce tipico); oppure il rosso delle terrecotte assunti dal
medesimo stemma cittadino colla corona solare a 18 raggiature che organizzano il sistema
illuminotecnico energetico e sensoriale [ ricerca sviluppo ], oppure la configurazione pavimentale a
tastiera delle piazze inferiori frapposte al Donizetti [ musica letteratura ].
Un progetto di recupero ideale per la riorganizzazione dei luoghi centrali riguarda non solo
la città o la merceologia (comunque analizzabile per l'aspetto funzionale, operativo,
gestionale ed economico) ma il fulcro di un territorio che potrebbe fornire molteplici
elaborazioni ed opportunità di rappresentanza, esposizione e soprattutto incontro fisico,
proprio nell'epoca ove la multimedialitá venga intesa quale ulteriore opzione e strumento
virtuale atta a valorizzare ed agevolare l'irriducibile incontro nel reale, non già a surrogarlo.
Ecco che "l'infrapiazza" rappresenta il focus delle modalità territoriali, fra pianura, laghi,
colli e monti della originaria quadra bergamasca, e viene spontaneo pensare (in
conseguenza alle analisi di ricerca della città quale capoluogo ovvero il capo dei luoghi, una
fra le varie Bergamo concomitanti) ad un locus di eccellenza ed espressione dell'intero
contesto provinciale.
82. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 82
Dall’idea al progetto -3
Centro servizi-commercio-infrapiazza
Dalla fertile pianura fra fiumi e laghi interrelata sin dal mondo antico della via Lauceris pre romana;
ai suburbi attestati fra il centro elevato dell'insediamento cittadino e l’intra ed extra moenia come il
borgo Pignolo; alla Mercatorum (poi Priula) che collegava le risorse umane e naturali fra il
riferimento capitolare e le vie di comunicazione vallive; alla Ferdinandea 1845 che definisce
l'assetto moderno con una «rampa» agevole che per la città duale raccorda i due livelli (per
«scendere» dal primo livello del centro antico), della quale va recuperata la prefigurazione di
capoluogo nella nuova modalità di collegamento fra mutate referenze esterne (nazionali ed
istituzionali) e conterranee (meno vincolate funzionalmente al caposaldo storico), e, che fa pensare
in analogia alla rivoluzione dei trasporti immateriali digitali quindi ad un oggi riferibile alla Bergamo
nel mondo, opportunità ed occasione di coinvolgimento internazionale.
Dualità intesa come declinazioni di centralità (non policentrismo) e trame urbane incluse quelle
immateriali, e significato di apertura all'innovazione fondata sulle radici nutritive del substrato
storico.
In area vasta aver investito, e investire su infrastrutture territoriali richiederebbe, per logica
confacente e reciproca valorizzazione, una struttura di riferimento integrato che l'ipotesi infraBg
propone (posto che non sia l'unica o miglior soluzione se confrontata con altrettante ipotesi di
sviluppo del centro «Murnigottiano» 1891 adottato e attuato tramite il concorso del 1906
«formalmente» assegnato al Piacentini), anche considerato che l'ultima fase di sviluppo urbanistico
caratterizzante fu assunta con ben minori risorse ormai 150 anni or sono colla rielaborazione del
centro a seguito della dismissione dell'antica fiera (appunto espositiva dell'intero ambito orobico).
83. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 83
Dall’idea al progetto -4
Centro servizi-commercio-infrapiazza
Insomma un terzo centro che torna alla primigenia costitutiva configurazione
tramite un punto di approdo, passaggio, controllo e distribuzione per una
comunità ed un carattere fra concretezza e inventiva.
Per un verso si direbbe riappropriazione della presenza provinciale affidata al
capoluogo affinché la esponga e diffonda come nell'antica fiera, per altro verso si
assommerebbe tale rappresentanza provinciale a quella cittadina che ne
gioverebbe dato l'incremento di attrattiva e complementarietà fra i rigenerati livelli
edilizi e dislocazioni dei tre centri: quello nuovo infrasuolo, quello riaperto alla
frequentazione ciclopedonale di più ampio circondario per città bassa, e quello
meglio collegato e relazionato di città alta.
La vera sfida non sta tanto nell’aspetto costruttivo-infrastrutturale-finanziario, che
in fondo anche per Bergamo non è più di tante altre opere in sotterraneo o fuori
terra di città e provincia, ma nel coinvolgere, nel proporsi e nel saper proporre uno
sviluppo espressivo di risorse e capacità all’altezza delle potenzialità che la storia ci
ha consegnato.
84. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 84
carta Scolari 1680 Vie MERCATORUM e PRIULA
carta Peutingeriana - particolare itinerario
Bergomum - LEUCERIS - Brixia (335 d.C.)
Dalle prime reti di comunicazione ai livelli di
relazione spazio temporale fisiche e virtuali
85. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 85
CITTÀ ALTA E BORGHI - Manzini 1816 STRADA FERDINANDEA 1837
Dagli spalti a rampa delle mura I livelli raccordati dalla Ferdinandea
Salita del Borgo Pignolo
Morfologia
e
architettura
dei luoghi e
del
paesaggio
storico
87. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 87
Dalla porta san Lorenzo, in Città Alta, aveva inizio la strada Priula
Percorsi acclivi Bergamo
città e provincia: il salire
metafora della vita
149. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 149
Il percorre la scala del tempo attraverso le soglie urbane è esperienza degli ambienti
storici.
Le soluzioni tecniche che consentono di rendere fruibile, funzionale e gestibile
un’infrastruttura mobile che assolva a tale prerogativa si misura con le potenzialità
evocative: passare da un luogo all’altro che si vuol frequentare nei modi e nei tempi
disponibili; e socio- economiche: mettere in relazione aggiornata ed integrativa la
sequenza di servizi ed attività che costituiscono il sistema immobiliare.
Riproporre nel quadro di una nuova configurazione fra le parti della città un
collegamento automatizzato (tapis roulant, ascensori, minimetro, ecc.) pare idealmente
compatibile e foriero di sinergie per accessibilità e frequentazione in conseguenza della
nuova ipotesi del terzo centro, l’infrapiazza sotterranea, del centro di Città Bassa con il
centro antico di Città Alta.
Lo schema primario del tunnel connette l’imbocco dal Sentierone (accesso da piazza
Vittorio Veneto) in allineamento con la stazione bassa della Funicolare (dopo più di un
secolo pensarne la riedizione sarebbe opportuno) per approdare in Piazza Vecchia di
Città Alta (ad esempio sotto il Campanone in corrispondenza della celebre rampa-scala
coperta). A seconda delle epoche e tecniche il tema è sempre stato presente, affrontato
e risolto in prospettiva futura non senza cospicui impegni (gallerie, miniere, sale ipogee,
per raccolta acque, percorsi e strutture difensive ecc.), di cui farsi ancora carico nel
rispetto dell’esistente e delle sue riedite necessità.
Inframobilità: RISALITA MOBILE a Città Alta -1
150. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 150
Inframobilità: RISALITA MOBILE a Città Alta -2
Il tracciato in linea retta fra cui si prevedono accessi per le utenze intermedie
(P@1,2,3….), fatte salvo alternative di percorso da valutarsi in base ai bacini d’utenza, è
di circa 1 kilometro per un dislivello di circa 100 metri in due pendenze: una sino alla
partenza della Funicolare in leggera pendenza del 5%, e la seconda che prosegue sotto
il profilo di Città Alta di pendenza del 25% quale una scalea agevole (in parallelo è
possibile quindi avere libero accesso pedonale e ciclabile in corsia non meccanizzata).
Risulta comparabile al concetto di collegamento verticale con ascensori a carattere
condominiale, ovvero una dotazione che nella somma dei singoli percorsi attrezzati con
rampe ed ascensori mobili strumenta l’infracondominio urbano, rendendolo
qualitativamente aggiornato, atto ad implementare spazi e relazioni dirette (abitazione-
attività-autorimessa-deposito-verde-cortile-assistenza-sorveglianza) ma esteso fra
plurimi edifici.
Se pensato ad un servizio sempre disponibile può essere valutato come in grado di
costituire uno strumento immobiliare collettivo, oltre che al servizio commerciale e
turistico, e che viene incontro alle prevedibili necessità di accessibilità per fasce di
popolazioni ed utenti con diversificata mobilità (considerare l’allungamento della vita
media con la possibilità di mantenere e frequentare continuativamente i propri luoghi).
151. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 151
Porta portale indicano il punto di transito, luogo della transizione e nella fattispecie delle cortine
edilizie quale quella costituitesi alle Muraine del Fossatum Pergami, le cui valenze debbono beneficiare
anche delle cesure determinatesi, ma per le quali (in modo simbolico riferito al portale della carta Sozzi
del 1562 di collegamento al Prato della Fiera di S. Alessandro) si richiede una riedizione di accessibilità
e fruizione qualora liberata dal transito veicolare.
Il sentierone nella versione urbanizzata (la strada Nuova di Prato del 1733) è complemento
architettonico della fiera di pietra, quindi di tenore commerciale e manifatturiero anzitutto, su cui si
svilupperà la teoria di servizi moderni e di trasferimento dal Centro Alto, pare quindi coerente
rielaborarne la complementarietà funzionale con l’ipotesi equivalente ma in soluzione avanzata in
sottosuolo, sia per approdo veicolare sia per riproposizione del comparto espositivo provinciale nel
capoluogo.
Piazza Vecchia era il «giovane» sventramento che costituì nuovo assetto spaziale al centro medievale,
l’ipotesi di portarvi una struttura di mobilità collegante le parti della città vuole offrile (e quindi a tutta
Città Alta) opportunità di riappropriazione per attività e servizi che non siano solo meramente turistici.
Come fu ricavato nuovo genius loci per sottrazione di edificato può altresì pensarsi di implementarlo
connettendolo e correlandolo ex novo col territorio urbano ed extraurbano di originaria competenza.
In tal senso si intende riproporre la risalita meccanizzata più volte ipotizzata ma in relazione con un
corpus articolato e compiuto di funzioni e senso socioeconomico di connessione diretta fra i due centri
(ancora incompiuta rispetto agli equilibri che le fasi urbanistiche si assettano e sedimentano nel
tempo).
Ecco tornare il tema delle porte/portali/portatori che si possono declinare anche fra le due interfacce
costituite virtualmente dagli accessi di partenza ed arrivo: da Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto alla
Torre Caduti sino Piazza Vecchia al Campanone (una fra le ipotesi di approdo).
Inframobilità: RISALITA MOBILE a Città Alta -3
152. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 152
Cannoniera di San Michele Una panoramica della cannoniera.
(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)
Cannoniera di San Giacomo La
galleria di accesso alla sala di
manovra.
(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le
Nottole)
La cappella e il fortino
tratto da "Le mura di
Bergamo" dell'Azienda
autonoma di
soggiorno,1977
Gallerie, acquedotti, cisterne, cannoniere, contromine, miniere, cave, pozzi.
Dimensioni e percorsi ampi e lunghi attraverso tutta l’antica città
153. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 153
Cannoniera di San Giovanni
La galleria di sortita.
(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)
La galleria di collegamento tra la cannoniera
precedentemente mostrata e la casamatta
a difesa della faccia nord del baluardo di San
Vigilio. Si notano i camini di ventilazione.
(Archivio G.S.B. le Nottole)
Forte di San Marco Tavola 48 tratta da "Rilievi e
disegni delle mura venete" a cura del
Collegio dei Geometri di Bergamo, Tipografia Bergamasca, Bergamo 1980.
Cannoniera nel baluardo del Pallone
Le cannoniere erano posizionate nel fianco rientrante del baluardo, protette
dall'orecchione. L'arco visibile è di costruzione recente.
(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)
Porta del soccorso
154. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 154
Acquedotto di Prato Baglioni
Meno noto rispetto all’acquedotto dei Vasi e di Sudorno e considerato spesso come una derivazione del primo,
l’acquedotto di Prato Baglioni è una struttura indipendente che, con una lunghezza di circa 1400 metri, riforniva la zona
della Boccola, della Fara, di S. Agostino alimentando le fontane di S. Agostino e di Osmano. Il canale inoltre,
proseguendo all’esterno delle mura venete in via Pignolo, alimentava la fontana del Delfino.
Il tracciato dell'acquedotto di Prato Baglioni.
(Estratto mappa IGM, foglio Bergamo, 33 III S.E.)
Il tratto di acquedotto sul retro delle case in S. Agostino.
(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)
155. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 155
Il tracciato dell'acquedotto dei Vasi (in nero) e
dell'acquedotto di Sudorno (in rosso).
(Estratto mappa IGM, foglio Bergamo, 33 III S.E.)
Acquedotto dei Vasi o di
Castagneta
Dalla sorgente di origine
(Sorgente della Noce, 435
m s.l.m.) sino a porta S.
Alessandro (365 m s.l.m.)
l’acquedotto copriva un
dislivello di 70 m.
Acquedotto di Sudorno o
di San Vigilio
Dalla prima sorgente sino
alle mura venete la
lunghezza totale era di
2245 m con dislivello di
58 m.
Un tratto del canale esistente sotto
gli orti delle case in frazione
"Gallina", lungo via Castagneta.
(Fotografia Archivio G.S.B. le Nottole)
Panoramica delle strutture interne della Fontana del Lantro.
(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)
158. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 158
2016, 100 anni del nuovo centro murnigottiano, messo in atto dal Piacentini col
gruppo di progettisti locali, e che esprimono la possibilità di pensare ancor oggi al
futuro, seppure in una congiuntura epocale non semplice ma non certo più
problematica di allora.
“Ritorno al futur-ismo”, in fondo quelle ipotesi anche utopiche si rivelarono fattibili,
concrete, ed il limite semmai, talvolta come in seguito, fu il non osare.
Senza utopie si rischia l'atopia, perciò ogni ipotesi é degna di considerazione: essere
all'altezza del proprio passato richiede anche uno slancio di fantasia o fantasticheria,
un balzo che si può spiccare meglio se la rincorsa poggia su basi solide, i fondamenti
della storia.
Come molte idee multispaziali che la ricerca futurista sulle città mise alla prova ed
offrirono ai costruttori ed ai progettisti valgono tutt’oggi, compreso quelle aeree
quqli le innovative soluzioni di trasporto merci e viaggiatori dei dirigibili, dei condotti
sopra e sottoelevati.
L’evoluzione della tecnica aero-spaziale, si pensi ai droni ormai già impiegati per
trasporto di merci e servizi negli ambiti urbani.
Magari non proprio per attraccare fra la Torre dei Caduti ed il Campanone, uno degli
scenari possibili e valutabili, in termini di mobilità compatibile, oltre che sostenibile
per i rapporti con il territorio urbano ed extraurbano.
Proposizioni fra città e capoluogo -1
159. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 159
Si consideri altresì, che come documentano i rilievi territoriali di Cristoforo Sorte e
analogamente quelli Leonardeschi in terra bergamasca, le relazioni distali fra i punti
notevoli del territorio erano pragmaticamente esperiti in un continuum di contatti (torri,
campanili, sommità,ecc.), non solo visivi fra gli insediamenti vicinori e susseguenti-
Non solo per esigenze di sorveglianza e sicurezza l'orografia locale si riorganizzava
antropicamente anche in funzione di tali strumenti ed infrastrutture di
collegamento/comunicazione.
Quel sistema di reti e collegamenti che anche nei rilievi leonardeschi sul territorio orobico
si rapportavano in contemporanea ai modelli (e utopie tecniche) delle macchine volanti,
reiterazione delle ambizioni icariane di sfruttare anche l'essenza/inessenza dell'etere.
L'etere quale spazio di conoscenza e cultura materiale, per l'incontro vero e fisico dei
viaggiatori, quindi non solo mezzo della medialitá e virtualità, spesso oggi vagheggiata
quale surrogato del rapporto reale.
É a questo che serve la città, al rapporto diretto, e se i mezzi di comunicazione servono,
servono perché ne aumentino le opzioni e possibilità, non per virtualizzare con la banda
larga o i social web l’insostituibile faccia a faccia, il cuore a cuore.
Abitanti, abitatori, abitattori quali declinazioni di ruolo che la matrice urbana consente e
richiede alfine di alimentare la vitalità di flusso fra residenti e trasfertisti nelle varie
direzioni e temporalità, tipiche di un luogo centrale di relazione ed elezione del circondario.
Centro che deve esso stesso alimentare sulla base della sua capacità di accoglienza e
correlazione per meritarsi tale prerogativa.
Proposizioni fra città e capoluogo -2
160. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 160
Rapportare il centro (i centri) di Bergamo al proprio contesto provinciale
significa profferire anche uno scambio fattibile di distribuzioni compatibili
ambientalmente e tecnologicamente.
Tramite standard, perequazioni, compensazioni su scala adeguata e coerente
col flusso che gestisce, si potrebbero trasferire quote d’impatto nel recupero
di suolo verde, superando i formalismi amministrativi istituzionali.
Ad esempio proponendo ai vari ambiti provinciali delle quote od opzioni
d’intervento e compartecipazione all’investimento infrastrutturale e
insediativo come l’ipotesi esemplificativa infrabg, finalizzata ad una loro
presenza insediativa di rappresentanza ed espositiva nel capoluogo
(esemplificativamente l’infrapiazza, oppure nella rigenerazione di
insediamenti superficie a seguito della liberazione dal traffico passante ed il
collegamento sotterraneo con Città Alta).
Una gestione urbanistica a livello provinciale pensabile con diritti
d’insediamento compensabili con quote di recupero e messa a disposizione di
fondi agricoli o silvo pastorali in disuso o abbandono (e magari da restauro
architettonico dei correlati insediamenti poderali).
Proposizioni fra città e capoluogo -3
161. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 161
Un’ipotesi tesa a pensare al recupero di quegli antichi (e fondativi) criteri e
rapporti (talvolta ancora vigenti fra enti e soggetti possessori infracomunali) di
pertinenzialitá fra ambiti urbani e campagne, tipici delle conduzioni e
sostentamenti fondiari dei possessi civici e religiosi che costituivano la civitas
diffusa ed organizzata a più livelli, organica ad una pianificazione gestionale che gli
strumenti urbanistici attuali potrebbero riconsiderare.
La partita necessita di un’estensione che distribuisca e colga le opportunità e
risorse di vasta scala.
Illudersi che qualche metro di verde urbano sospeso o interrato assolvano a tale
compito o rimedino alla condizione urbanizzata del centro non sta nei numeri
reali.
Un conto è l'ambientazione floreale e l'arredo vegetale, altro é la rete ecologica
ed agronomica di sostegno al territorio urbanizzato indipendentemente dai
confini amministrativi.
Necessariamente la corrispondenza naturalistica effettiva non può che essere del
tenore relativo all'ambito di capoluogo.
Infrabg sta nel presupposto di tale respiro dimensionale e compartecipativo.
Proposizioni fra città e capoluogo -4
162. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 162
Infracittà/Infraprovincia
Endosistemi/Esosistemi
Compartecipazione
territoriale ed urbana
Connaturazione dei luoghi
dal particulare e allo
scenario di scala vasta.
Le relazioni ambientali ed umane
formano e si formano nel contesto.
La storia ne è testimone e foriera di
consigli, occorre ascoltarla nelle
flebili tracce residue
163. Non si da luogo urbano senza incontro libero, diretto, informale, non
vincolato (cosa che seppur ben servito con attrezzature e servizi
d’accoglienza restano sempre limitate, elettive e selettive al tempo
stesso): la strada, la piazza, o le «face to face hart to hart»
dipendono dagli abitanti-abitatori-abitattori, e quindi dalle possibilità
di risiedere-operare-transitare liberamente ed agevolmente.
Possono offrirsi tanti bei luoghi, apprezzabili arredi e scenografie
firmate, più o meno strutturati, ma resta il carattere aperto a fare la
città: luogo e dimensione di relazione umana e correlazione
territoriale soprattutto da «chi viene da fuori» e che la elegge a
capoluogo se è accessibile ed anche al suo servizio.
Sono le funzioni a fare la città a conferirle un senso, le forme poi
corroborano, ma senza prospettive di rigenerazione socioeconomica,
e prosaicamente immobiliare, gli orizzonti restano limitati (e
limitanti, o esclusivisti ed esclusivi).
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 163
Città e capoluogo faccia a faccia
165. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 165
Corrispondenze Utopiche 1516-2016
e FUTUR-IBILI
Mentre Tommaso Moro coniava la definizione e la proposizione di UTOPIA (non quale
declinazione di fuga dalla realtà senza fondamento che ha poi assunto) ideale
prospettiva di una «speranza-desiderio» fondati sulla competenza analitico-critica del
contesto reale, a Bergamo e per Bergamo si comincia a pensare a quelle che saranno le
necessità difensive: le mura venete saranno realtà dal 1561.
Un’impresa che oggi verrebbe definita utopica (altro che un bypass sotterraneo con
parcheggi e centro servizi alla infrabg), ma che rispondeva ad un obbiettivo confacente
alle prospettive della repubblica Veneta (finanziatori «orientali» che magari oggi si
dovrebbero saper attrarre !!??……., anche nell’amena cittadina orobica, non più terra di
confine quindi estremo e portale di un impero allora di valenza mondiale).
Mezzo Millennio dopo e ad un secolo dall’altra utopia Futurista, corrispondente con la
formazione del centro di Bergamo bassa, pensare al futuro con la stessa speranza e
desiderio visionario quanto concreto di Tommaso Moro, magari distaccandosi almeno
per esercizio dalle aspirazioni riduttive e minimaliste (a-topia = rinuncia o incapacità ad
affrontare i temi urbani), resta stimolante e coinvolgente.
Dalle opportunità ipogee alle riedizioni pindariche delle macchine volanti in forma di
nuovi dirigibili. storia e fantasia restano inscindibili.
166. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 166
De optimo
reipublicae statu
deque nova insula
UtopiA
Morus, Thomas
1516
"Utopia" risulta composto di
ou, "non", e tópos, "luogo",
ma già nell'opera di Moro non
è chiaro se essa sia l'eu-
tópos, il regno perfetto della
felicità, o l'ou-tópos, il luogo
inesistente per antonomasia,
o l'una cosa e l'altra allo
stesso tempo. (Cit. Il
concetto di utopia
di A. Dainese)
167. Dalle macchine volanti, utopie leonardesche, alla
conquista dei cieli futuristi, alla riedizione green della
mobilità aerea attuale come i droni ed i nuovi dirigibili.
L’infraspazialità dei trasporti.
2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 167
168. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 168
Boccioni, La strada entra nella casa, 1911 Sant'Elia, città futurista, 1914
Depero, Grattacieli e tunnel (1930)
G. Dottori s. tit. Futurismo aereo Aeropittura
Città volante G. Krutikov 1928 C. Höller ft Krutikov
169. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 169
Paisaje futurista de la ciudad de New York como se
visionaba a principios del siglo XX.
Tullio Crali - Cityscape 1939
Cao Fei 2009 RMB City
5 secoli di
utopie 1 di
futurismi
174. 2016-06-06 infraBG Verzeri-Cortinovis2016004 174
per info www.infrabg.it
arch. Alfredo Verzeri
via SS. 7 Fratelli Martiri 30, 24020 Ranica,
tel. 035516437 info@afredoverzeri.it
arch. Antonio Cortinovis
via Provinciale 12, 24050 Ghisalba,
tel. 036392243 cortinovis_879@yahoo.it
ESERCITAZIONE STORICO-URBANA
IN e FRA
la CITTÀ di BERGAMO
Bozza 20150307 agg. 20160604
Grazie dell’ Attenzione
Link video animazione https://vimeo.com/alfredoverzeri
Link slide www.slideshare.net/AlfredoVerzeri1/infra-bg-verzeri-cortinovis