2. • Passiamo tutta la vita a preoccuparci del nostro
futuro. A pianificare il futuro. A cercare di
prevedere il futuro. Come se prevederlo potesse
in qualche modo attutire i colpi. Ma il futuro
cambia sempre. Il futuro è la dimora delle nostre
paure più profonde. E delle nostre speranze più
folli. Ma una cosa è certa, quando alla fine si
rivela, il futuro non è mai come l'avevamo
immaginato.
Meredith Grey
3. • Il passato non ha importanza. Il presente non ha
importanza. È il futuro che dobbiamo affrontare. Perché il
passato è ciò che l'uomo non avrebbe dovuto essere. Il
presente è ciò che l'uomo non dovrebbe essere. Il futuro è
ciò che sono gli artisti.
Oscar Wilde
• Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei
propri sogni.
Eleanor Roosevelt
• Il futuro è come il paradiso: tutti lo esaltano, ma nessuno
ci vuole andare adesso.
James Baldwin
4. Chi mi piacerebbe essere e cosa vorrei
fare?
• Ognuno di noi può fare qualcosa, anzi deve fare qualcosa per costruirsi il suo
futuro. Futuro è una parola grossa, quasi mi spaventa. Mi rassicura invece
sapere che c’è un passato, qualcosa che è già successa e andata via e che magari
non tornerà mai più. Ma chi lo sa come sarà il futuro? Chi può prevederlo?
Possiamo solo basarci sul passato, vedere che progressi ci sono stati e
immaginare quelli che ci saranno, ma disponiamo solo di immaginazione.
Immagino di essere qualcuno di importante, anche senza essere famosa: voglio
essere quello che sogno di essere. Voglio pormi un obbiettivo e raggiungerlo:
superare gli ostacoli e arrivare al mio traguardo, anche se umile, ma voglio
oltrepassare quella linea. La salita sarà difficile, ma quando arriverò in cima
guarderò il più bel panorama di sempre. Ancora non so bene chi sono, non so
bene in che mondo vivo e cerco di capirlo dalle espressioni dei miei parenti
quando guardano o leggono ciò che accade intorno
5. • Adesso cerco di rendermi utile per quel che una ragazza
può ma so per certo che il mio obbiettivo per il futuro è
quello di non perdere mai un secondo della mia vita
inutilmente, perché quel secondo non tornerà mai più
indietro. Sarò una persona alla quale molti diranno grazie,
anche se non so cosa farò, ma voglio che qualcuno mi
ringrazi di averlo aiutato, senza essere una supereroe.
Voglio lavorare, portare soldi a casa e andare a dormire
con il sorriso sul viso, fiera di quel che sarò. Questo è alla
base del mio futuro. Ma non voglio programmare nulla di
importante adesso, tutto verrà da se, con il tempo. Il
futuro non è lontano: è tra un minuto, tra un giorno, tra
un mese. E’ quando lo consideri tale. Ma ciò che oggi
consideri futuro, domani sarà già passato, per questo ho
paura di guardare avanti per vedermi proiettata in un
mondo che ora vivono i miei genitori e che alla mia età
non avrebbero mai immaginato così: lo capisco dai loro
occhi.
6.
7. Le mie paure future
• La paura è un sentimento umano che ci cammina affianco. Ci era vicina ieri, lo è oggi e lo
sarà domani. A volte fa bene provare paura per capire quali sono i nostri limiti. Io, per
esempio, ho paura di ciò che adesso viene considerato il futuro: la tecnologia. Grazie ad
essa capisco cosa l’uomo sia in grado, giorno dopo giorno, di creare, facendo passi da
gigante. La mente dell’uomo può contenere sempre più Gigabyte mentre io mi vedo
sempre più piccola, senza la possibilità di fermare il tempo. Se ora è già possibile fare tutto,
se ai miei occhi appare tutto così alla portata di click, cosa potrà stupirmi nel futuro? I miei
nipoti sapranno ancora riconoscere l’odore di un libro nuovo da quello di un ebook?
Saranno capaci di sfogliare un dizionario senza ricorrere all’uso di Google Traduttore? E se
mio nipote si innamorerà di qualcuno, glielo dirà su WhatsApp o su una lettera scritta su
un foglio protocollo stracciato? Questo mi fa paura: avere troppe domande e immaginarmi
già la risposta. Io vedo il mio futuro in equilibrio su dei fili elettrici e i rapporti umani tra
più persone affidati alla batteria di un cellulare. Probabilmente anziché prendere una bici e
pedalare in una campagna ci siederemo su un divano con degli occhiali che ci proiettano,
senza muovere un piede, già li. L’unico muscolo allenato sarà quello dell’indice per
premere Play ovunque. Ho paura di perdere quell’atmosfera di cui godeva il passato
essenziale per provare un minimo di emozioni, che non siano le stesse di quando sblocchi
il telefono e trovi una notifica su Facebook. Ciò che più mi spaventa è sapere che sarà così
e non poterci fare nulla, perché io stessa sono la prima che al giorno d’oggi si sente sola se,
al mese, non ha finito i suoi Megabyte per chattare gratuitamente.
La paura è un sentimento umano che ci cammina affianco. Ci era vicina ieri, lo è oggi e lo sarà domani. A volte fa ben