2. Storia del palazzo
Abitato già nel neolitico, divenne un
florido centro della civiltà minoica
verso il 2000 a.C. ,epoca della
costruzione del grande palazzo che,
privo di mura difensive, era sintomo
dell'egemonia cretese sul Mar Egeo.
Durante il periodo neopalaziale
(1700 a.C.-1500 a.C.)il palazzo venne
ricostruito ancora più sontuoso di
quello di epoca palaziale, ancora
una volta privo di mura
difensive.Verso il 1450 a.C.Cnosso fu
devastata dai micenei, popolazione
proveniente dal Peloponneso, finché
verso la metà del XIV a.C. la città
iniziò a decadere.
3. Gli scavi a Cnosso
Cnosso era una città palazzo. La
fortuna aiutò invece Sir Arthur
Evans, archeologo e in quel periodo
direttore dell’Ashmolean
Museum di Oxford, che incominciò
scavi sistematici nel 1900, seguito
dal suo assistente, l'archeologo
inglese D. Mackenzie, che teneva
anche il diario di scavo, dopo la
proclamazione dell'autonomia
dell'isola. Verso la fine
del 1903 quasi tutto il palazzo era
scoperto e la ricerca procedette nei
dintorni. Evans continuò così fino
al 1931, con un'interruzione durante
la prima guerra mondiale.Più tardi
pubblicò la sua opera The Palace of
Minos at Knossos, in quattro
volumi.
4. I dipinti conservati all’interno
A Cnosso vi era una fiorita cultura degli
affreschi. I cretesi dipingevano sulle
pareti del palazzo di Cnosso opere
eccezionali con la classica visione di
profilo tipica dell'arte egizia. Al museo
archeologico di Iraklio sono conservati
notevoli affreschi ancora ben conservati.
I muri erano ricoperti da intonaci
affrescati con soggetti marini,
combattimenti con tori e motivi
geometrici. l rapporto dei cretesi con la
natura, specie quella marina, è
testimoniata dalla pittura e dall ‘arte
scultorea. La religione cretese infatti
attribuiva caratteri divini ad alcuni
animali, come il toro ed il serpente, che
costituivano perciò il soggetto
privilegiato delle rappresentazioni.