2. Che cosa è l‘eutanasia …
Per eutanasia in senso vero e proprio si deve intendere un'azione o un'omissione
che di natura sua e nelle intenzioni procura la morte, allo scopo di eliminare ogni
dolore. L'eutanasia si situa, dunque, al livello delle intenzioni e dei metodi usati"
(Evangelium Vitae, n.65, Giovanni Paolo II).
L'eutanasia, chiamata in modo fuorviante "dolce morte", viene sempre più proposta
come soluzione delle sofferenze che l'uomo non può (o sa) sopportare. E'
fuorviante l'associazione che viene spesso fatta con l'accanimento terapeutico che
invece riguarda "interventi medici non più adeguati alla reale situazione del malato,
perché ormai sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare o anche perché
troppo gravosi per lui e per la sua famiglia" (Evangelium Vitae). Oggi è possibile
lenire la sofferenza attraverso le cure palliative e del dolore, che permettono alla
persona di essere adeguatamente accompagnate nella fase finale della vita.
Accettando, suggerendo e applicando l'eutanasia, "la medicina offre - invece - una
sensazione di impotenza che prelude all'abbandono del malato e della sua famiglia
alla solitudine" (Si veda Scienza e Vita, Manifesto tematico sull'eutanasia).
L'uomo per natura chiede di essere accolto, consolato e curato: "Il germe
dell'eternità che porta in sé, irriducibile com'è ala sola materia, insorge contro la
morte" (Gaudium et Spes, Concilio Vaticano II).
3. EUTANASIA
L'eutanasia letteralmente vuol dire buona morte, è il procurare
intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui
qualità della vita sia permanentemente compromessa da una
malattia, menomazione o condizione psichica;
l'eutanasia è attiva diretta quando il decesso è provocato tramite la
somministrazione di farmaci che inducono la morte;
l'eutanasia è attiva indiretta quando l'impiego di mezzi per
alleviare la sofferenza (per esempio: l'uso di morfina) causa, come
effetto secondario, la diminuzione di tempi di vita;
l'eutanasia è passiva quando provocata dall'interruzione o
l'omissione di un trattamento medico necessario alla sopravvivenza
dell’individuo.
4. L’ Eutanasia in Europa
Il percorso dell’eutanasia, accidentato e contestato, ha attraversato in questi anni l’Europa e
l’ha spaccata in due tracciando una linea tra Paesi che ne hanno riconosciuto la validità e
Paesi che hanno continuato a bandirla come omicidio. È stata l’Olanda, il primo aprile del
2002, a legalizzare - primo Paese al mondo - l’eutanasia diretta, seguita a pochi mesi di
distanza proprio dal Belgio che, nel settembre dello stesso anno, autorizzò dopo un acceso
dibattito il suicidio assistito e che ha appena esteso la legge anche ai minori. In dieci anni
migliaia di malati terminali sono ricorsi all’aiuto di farmaci e medici per porre fine a quelle che
la legislazione ha definito «sofferenze insopportabili e interminabili». Da allora, secondo dati
della Società reale di medicina olandese, circa 4.000 persone l’anno sono state aiutate a
morire: in particolare malati terminali di tumore, ma anche pazienti colpiti dalla malattia di
Alzheimer in stadio avanzato.
Nel vicino Lussemburgo, nel marzo del 2009 è stata legalizzata l’eutanasia che vale
tuttavia solo per adulti e pazienti in condizioni di salute considerate «senza via d’uscita». Vi
sono poi Paesi come la Svizzera che prevede sia l’eutanasia attiva indiretta (assunzione di
sostanze i cui effetti secondari possono ridurre la durata della vita), sia quella passiva
(interruzioni dei dispositivi di cura e di mantenimento in vita), sia il suicidio assistito; o come
la Francia, che ha introdotto con la legge Leonetti del 2005 il concetto di diritto al «lasciar
morire», che favorisce le cure palliative.
E ancora la Gran Bretagna, dove l’interruzione delle cure a certe condizioni è autorizzata
dal 2002 e si è introdotto anche il concetto dell’aiuto al suicidio «per compassione», che dal
2010 è sanzionato in modo meno duro che in passato. La Svezia ha legalizzato l’eutanasia
passiva nel 2010, tollerata anche in Germania e in Austria su richiesta del paziente.
In altri Paesi, come Danimarca, Norvegia, Ungheria, Spagna e Repubblica
Ceca ciascun malato può rifiutare le cure o comunque l’accanimento terapeutico, mentre
in Portogallo sono condannate eutanasia passiva e attiva ma è consentito a un comitato
etico di interrompere le cure in «casi disperati». La «buona morte» è infine ancora vietata e
considerata un reato in Italia.
5. L’EUTANASIA
L’eutanasia al centro dei dibattiti moderni è
molto diversa dal concetto rispetto al passato
che in generale indicava una morte
relativamente serena,purché in armonia con la
vita vissuta dal morente o in ogni modo
almeno con gli obiettivi prefissatisi
6. Ad esempio per un guerriero una buona
morte sarebbe potuta essere quella sul
campo di battaglia o per un uomo d’affari
morire serenamente lasciando una
cospicua eredità ai propri eredi
7. Nel mondo antico era già presente quella che
potremmo chiamare eutanasia sociale, nel
senso che la società sopprimeva o
abbandonava alla propria sorte persone che
potessero risultare un peso per essa. Tale
pratica attestata a Sparta, nel mondo romano,
ma anche in culture più arcaiche (come ad
esempio tra le popolazioni cannibali dell'isola
di Sumatra)
8. L’Eutanasia in Francia
Francia: sì alla "seduzione terminale"
In Francia l'eutanasia non è legale. Solo in casi
particolari stabiliti dal tribunale alcuni malati
terminali possono ricevere cure palliative
o eutanasia passiva. Il Consiglio Nazionale
francese dell’ordine dei medici ha dato nel 2013 il
suo consenso alla “seduzione terminale” per casi
eccezionali di pazienti in fine vita che abbiano fatto
“richieste persistenti, lucide e ripetute”.
Nelle motivazioni del consenso il “dovere di
umanità in caso di agonie prolungate e dolori
incontrollabili”.
9. LA GERMANIA
Forma di governo: Repubblica federale
Governo: Parlamentare
Presidente: Joachim Gauck
10. EUTANASIA IN GERMANIA
La Corte Suprema della Germania ha legalizzato l’eutanasia. Adesso i malati
gravi la cui la vita è sostenuta artificialmente, previo accordo personale, si
può staccare la spina dai macchinari medicali legalmente. “La morte dolce”
come l’eutanasia è definita nel dizionario di Oxford, è considerata come atto
criminale dalla maggior parte dei Paesi europei;
Adesso i malati gravi tedeschi non debbono più cercare “la morte dolce”
all’estero. Per togliersi legalmente la vita i malati gravi chiedevano ai parenti
di essere portarti in Paesi dove l’eutanasia è legalizzata;
In molti Paesi nessuno ha diritto di togliersi la vita volontariamente,
soprattutto aiutare qualcuno a farlo, anche con l’aiuto di medicine, e dare
così termine alle sofferenze. Noi parliamo di persone che soffrono e vogliono
lasciare la vita. Perciò esiste un tipo di turismo speciale, quando le persone
partono per gli altri Paesi dove l’eutanasia è legalizzata.
11. L’EUTANASIAIN ITALIA
• In Italia l’eutanasia attiva è assimilabile in generale,
all’omicidio (ex articolo 575) in caso di consenso del malato
ci si riferisce all’articolo 579 codice penale, rubricato con
omicidio del consenziente punito con la reclusione da 6 a
15 anni. Anche il suicidio assistito è un reato. L’eutanasia
passiva viene consentita in ambito ospedaliero nei casi di
morte celebrale devono essere interpellati i parenti
dell’interessato e si richiede la presenza ed il permesso
scritto del primario, medico legale e di un medico curante.
In caso di parere discordante fra medici e parenti si va in
giudizio e in questo caso è il giudice a decidere.
• In Italia a differenza di tanti paesi dove addirittura i bambini
possono usufruire dell’eutanasia nel nostro paese non è
consentita.
12. • Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore
dell'eutanasia legale, per poter scegliere, in determinate condizioni, una morte
opportuna invece che imposta nella sofferenza. I vertici dei partiti e la stampa
nazionale, invece, preferiscono non parlarne: niente dibattiti su come si muore in Italia,
tranne quando alcune storie personali si impongono: Eluana e Beppino Englaro,
Giovanni Nuvoli, i leader radicali Luca Coscioni e Piero Welby.
• Oggi, chi aiuta un malato terminale a morire, magari un genitore o un
figlio che implora di porre fine alla sofferenza del proprio caro - rischia
molti anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a
trattamenti sanitari contro la propria volontà è costantemente violato,
anche solo per paura, o per ignoranza.
• La conseguenza è il rafforzamento della piaga tanto dell'eutanasia
clandestina che dell'accanimento terapeutico. Per rimediare a questa
situazione, proponiamo poche regole e chiare, che stabiliscano con
precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle
proprie decisioni in materia di trattamenti sanitari.“Rifiuto di trattamenti
sanitari e liceità dell'eutanasia”
Proposta di legge di iniziativa popolare su:
13. L’EUTANASIA INFANTILE
• Dopo un lungo iter, con uno storico voto, l'eutanasia infantile in Belgio è
ora realtà. Passata con larga maggioranza 86 sì, 44 no e 12 astensioni nel
corso dell'ultima tappa legislativa, la nuova norma permetterà la dolce
morte a quei minori gravemente malati e sofferenti, ma ancora nel pieno
delle loro facoltà intellettive. In Belgio i maggiorenni possono farvi ricorso
già dal 2002. La nuova legge sancisce, tuttavia, determinate restrizioni. Il
piccolo malato deve essere cosciente, in caso di cancro terminale,
sofferenza costante e insopportabile che non possa essere alleviata, con il
consenso di entrambi i genitori - e in questo caso si apre il problema dei
genitori che non hanno la stessa volontà - e con l’approvazione di uno
psicologo o di uno psichiatra esterno. Il dolore psicologico, che dagli adulti
può essere addotto come motivazione non è contemplato per quanto
riguarda i bambini e i ragazzi. Approvazione alquanto scontata visto che a
dicembre la proposta era stata già largamente favorita dal Senato (13 voti
pro e 4 contro) e dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
14. L’EUTANASIA INFANTILE
Con questa legge, il Belgio diventerà il secondo paese dopo l'Olanda ad adottare una
pratica del genere, ma il primo al mondo a non fissare alcun limite d'età. I Paesi Bassi,
infatti, prevedono un limite di età fissato a 12 anni in caso di dolore insopportabile e i
ragazzi di 16 e 17 anni possono scegliere l’eutanasia solo dopo aver notificato la loro
decisione ai genitori. Decisione che ha creato profonde spaccature popolari. Da
ricordare, infatti, le innumerevoli e dure proteste da parte di medici, Chiesa e fedeli,
così come una inaspettata lettera a favore della legge firmata da 16 pediatri. La legge
entrerà in vigore dopo che verrà firmata dal Re, da parte del quale non è attesa
alcuna opposizione. Il Consiglio d’Europa, invece, in un suo parere ha raccomandato al
Belgio di rivedere il provvedimento.
15. EUTANASIA E FINE VITA IN
SPAGNA
L’eutanasia significa buona morte o dolce morte , è il
procurare intenzionalmente e nel suo interesse la
morte di un individuo la cui qualità della vita sia
permanentemente compromessa da una malattia,
menomazione condizione psichica.
In Spagna la “Dolce morte” è legale, nel marzo 2010
il parlamento dell’Andalusia ha approvato la prima
legge sull’eutanasia, che consente al paziente di
rifiutare un trattamento che prolunghi la sua vita in
modo artificiale e proibisce in questo caso
l’accanimento terapeutico.
16. L’eutanasia nel Regno Unito è illegale ma da
questo momento i dottori e le infermiere che
praticano il suicidio assistito non verranno
incriminati. La direttrice della procura della
Repubblica, Alison, Saunders, ha infatti
cambiato le linee guida per questi casi, di fatto
“depenalizzando”. È stato stabilito che
dovranno essere perseguiti solo quegli
operatori sanitari che «hanno esercitato una
certa pressione sulla vittima».
17. Se la legge sul suicidio assistito passasse alla
Camera dei Lord, i medici sarebbero liberi di
fornire farmaci letali ai malati terminali con
un’aspettativa di vita di massimo sei mesi. Chi ha
proposto il provvedimento ha assicurato che la
legge varrà per pochissimi casi. Lo stesso
Parlamento inglese, però, è stato avvertito delle
possibili derive che già si vedono in Belgio e
Olanda da Theo Boer, docente all’università di
Utrecht e membro della commissione olandese che
controlla e monitora gli effetti della legge.
18. Le nuove linee guida prevedono responsabilità
penali per medici e infermiere solo nel caso in cui
tra loro e le vittime ci siano rapporti di
confidenza. Lo scopo è di evitare che chi sceglie
l’eutanasia, che nel paese è ancora illegale, sia
costretto a farlo. I promotori della campagna
contro la legge presentata in aula da Lord
Falconer si sono scagliati contro una decisione
che «indebolisce le tutele per le persone malate e
vulnerabili», sottolineando che «il lavoro della
Procura consiste nell’amministrare la legge, non
nell’usurpare l’autorità democratica del
Parlamento.
19. Il Giappone è uno stato insulare dell’Asia
orientale.
Situato nell’Oceano Pacifico, si trova a est
del Mar del Giappone,Cina,Corea del
nord,Corea del sud e Russia. Si sviluppa
nell'area compresa tra il Mar di Ohotsk nel
nord, fino al Mar Cinese orientale e Taiwan nel
sud.
20. Il Giappone allo stato attuale non ha
leggi riguardanti la pratica
dell'eutanasia e la corte suprema non
si è mai pronunciata sulla questione,
vi sono però stati due casi giudiziari -
uno nel 1962 e l'altro nel 1995 che
hanno dato modo ad un tribunale
d'esprimersi.
21. Casi giudiziari:
-Eutanasia passiva
-Eutanasia attiva
L’eutanasia passiva consiste nella
morte del paziente interrompendo
tutti i supporti vitali.
L’eutanasia attiva invece si basa sulle iniezioni.
Le decisioni sono state enunciate all'interno d'un quadro giuridico dando
una serie di condizioni specifiche per considerare legale l'eutanasia.
Il paziente dev’essere affetto da una malattia incurabile ed il cui recupero sia
altamente improbabile, deve dare il suo esplicito consenso per l'interruzione
dei trattamenti medici, devono essersi esaurite tutte le altre misure di
sollievo dalla sofferenza.
22. EUTANASIA IN SVEZIA
Nell’aprile 2010 l'autorità’ sanitaria nazionale da’
il via libera, spiegando che l’interruzione del
dispositivo medico vitale su richiesta del paziente
era legale.
L'eutanasia attiva è proibita in Svezia, mentre
viene tollerato il suicidio assistito.
In Svezia l'assistenza al suicidio è un delitto non
punibile. Il medico può in casi estremi, spegnere
le macchine che aiutano a respirare.
23. REALIZZATO DALLA
1^D SIA
Con la collaborazione della prof. essa Vicenza Balestra e il
supporto tecnico dell’alunno Strambelli Roberto.
24. 1^D SIA
• Battaglia Dalila Mangialardo Giuseppe
• Bitetto Fabio Mastromarco Alessandro
• Brucoli Barbara Mastromarco Piergiorgio
• Cavallo Valeria Morea Federica
• Corallo Martina Morga Francesco
• De Marco Michele Nitti Leonardo
• De Marzo Andrea Nori Alessia
• Fiore Lucia Panza Cristina
• Franco Francesco Perilli Natalia
• Grassi Enrico Santoiemma Marika
• La Forge Giuseppe Scianatico Giuseppe
• Ladisa Alessia Strambelli Roberto