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Dove va la pedagogia?
 V EDIZIONE SUMMER
 SCHOOL
 TRENTO 2010




                SE IMMAGINO CAPISCO


Il ruolo della simulazione incarnata
    nella comprensione del testo
       PROGETTO DI RICERCA di Daniela L.Mario
      TUTOR SCIENTIFICO: Prof.Umberto Margiotta

   Dottorato in Scienze della Cognizione e della Formazione
                Università Cà Foscari, Venezia
L’OGGETTO DI RICERCA

               Esplorare il ruolo dell’immaginazione
                nella comprensione del testo scritto


Si assume che, in base al meccanismo della
“simulazione incarnata” (costrutto teorizzato da V. Gallese)
conseguente al funzionamento dei neuroni specchio,

la comprensione di un testo derivi dalla possibilità di
immaginare (simulare) ciò di cui si parla nel testo,
a partire da parole o frasi che attivano (su base metaforica)
quei circuiti neurali che conservano le relazioni che il soggetto ha
avuto con oggetti e situazioni di cui si parla nel testo.


                      Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
PERCHÉ PARLARE DI
IMMAGINAZIONE/SIMULAZIONE?
Dalle ultime ricerche delle neuroscienze cognitive, della linguistica
  cognitiva e della computazione neurale, riguardo alla comprensione
  di frasi (Aziz-Zadeh 2008, Barsalou, 1999; Gibbs 2003…)

risulta, che durante la comprensione di una frase si
   attivano le stesse aree corticali che si accendono
   quando si osserva l’azione a cui la frase si riferisce o
   quando si compie realmente l’azione contenuta nella
   frase…

che equivale ad immaginare le cose di cui si parla:
“L’immaginare e il fare utilizzano un comune substrato neurale. Quando uno
   immagina di vedere qualcosa, usa qualcosa della stessa parte del cervello
   che usa quando vede effettivamente”.(Gallese e Lakoff in The Brain’s
   concepts)
                    Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
MODELLO PROPOSTO
                           COMPRENSIONE
                                embodied




                   CATEGORIZZAZIONE
                          su base metaforica

                         SIMULAZIONE
                       IMMAGINAZIONE
                                 incarnata

                         PROGRAMMI
                        SENSO-MOTORI
                         associati a interazioni
                           corpo-ambiente




                                TESTO
             Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
LA RICERCA IMPLICA
una decostruzione dei principali concetti delle
scienze cognitive

                              IMMAGINAZIONE
          AZIONE                                                   PERCEZIONE
                                    LINGUAGGIO
COMPRENSIONE                                                                         PENSIERO

                             METAFORA
RAPPRESENTAZIONE                                                          SIGNIFICATO



Tutto il funzionamento cognitivo avrebbe le sue radici nel sistema
senso- motorio (cambio di paradigma)
                   Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
LA METAFORA: altro concetto chiave
della ricerca
La ricerca fa riferimento al concetto di metafora lavorato da Lakoff e
Johnson in Metafora e vita quotidiana


  Metafora come strumento attraverso il quale noi categorizziamo le
       nostre esperienze, le nostre azioni e il nostro linguaggio.
  Ogni concetto può venire compreso solo sulla base di altri termini e altre
        categorie concettuali che vanno alle radici delle nostre esperienze
        nell’ambiente e con gli altri.
  La comprensione non ha luogo in termini di concetti isolati, quanto in
       termini di “interi ambiti di esperienza”, cioè di insiemi strutturati,
       contenuti nella nostra esperienza, che gli autori definiscono “gestalt
       fondata sull’esperienza”.



                     Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
COME SI INTENDE DOCUMENTARE
L’IPOTESI DI RICERCA ?
É stata utilizzata una Prova di Categorizzazione Testuale (CAT) costruita
   ad hoc.
I 4 testi brevi che la compongono sono stati scelti avendo come riferimento
    classi di 3° della scuola Secondaria di 1° grado, dove la Prova è stata
    applicata in 4 classi, per verificare la validità dello strumento rispetto al
    costrutto.


Agli studenti si chiedeva di rispondere, per ogni testo, alle seguenti
   domande:

1. Qual è lo scopo del testo (Domanda di comprensione)
2. Da cosa l’hai capito?
3. Scrivi le singole parole o i verbi che ti hanno aiutato di più a
   comprendere il testo

                     Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
4. Quale tipo di esperienza personale (con un simile svolgimento o struttura)
        ti è venuto in mente mentre cercavi di capire il testo.


Alla fine dei 4 testi, si chiedeva:

5. Il testo A1 ha la stessa struttura del testo n° …

6. Cosa rende simili, secondo te, i due testi che hai scelto?

          Il contenuto del testo
          La parte iniziale
          La conclusione
          Lo svolgersi del testo
          Il movimento tra i dati
          Le relazioni tra le frasi
          Altro ………………..

                      Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
RISULTATI OTTENUTI
campione di 62 soggetti

1° IPOTESI: La comprensione del testo è guidata da parole-concetto o
            gruppi di parole di natura senso- motoria?
                               PAROLE                                         RISPOSTE
                                                                             GENERICHE o
                            SENSO-MOTORIE
                              (caduta, superare, contro,                CONCRETE ma (Vedi ◊)
                             perdita, attaccate, al centro,
                                      vicino, ecc)

                                                                                 15-20%
    COMPRENDONO                                                   • difficoltà di apprend.
      IL TESTO                         85%                           (causalità)
                                                                  • buon livello COMPr ma,
                                                                    difficoltà alla CATeg;
                                       80%
        NON                  ◊ CONCRETE ma poco                   * bassissime  risposte
    COMPRENDONO              incisive per produrre la
                                                                  all’individuazione delle
                                       CAT
      IL TESTO                   O PAROLE NON
                                                                  parole o verbi (Dom n°2)
                                    PRESENTI
                    Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
QUESTI RISULTATI CI DICONO CHE:

• Anche quando non si comprende il testo (che implica la percezione
  della struttura profonda del testo),
  ciò che si coglie in prima istanza sono comunque parole-concetto
  riconducibili all’esperienza percettivo-motoria di ognuno,
  intorno alle quali si cerca di costruire un significato complessivo
  (anche se non è quello attribuito dall’autore del testo).


• La relazione tra la componente percettivo-motoria del testo e la
  sua comprensione è supportata anche dal fatto che la maggior
  parte di coloro che non comprendono il testo, ma riportano frasi
  contenenti parole concrete (tipo: rotta, mescolata, fermentazioni,
  granuli di piccole dimensioni,…) non percepiscono il processo di
  cui si parla nel suo complesso (che coincide con lo scopo del
  testo), ma solo pezzi di testo, da cui ricavano le parole-guida.


                     Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
RISULTATI OTTENUTI
2° IPOTESI: Esiste una relazione funzionale tra
immaginazione metaforica e categorizzazione ?


                          IMMAGINI                      IMMAGINI                       ASSENZA DI
                          METAFORA                      LETTERALI                      IMMAGINI

   CATEGORIZZANO
      IL TESTO            70 - 80 %                           10 %                     20 -30 %



        NON
   CATEGORIZZANO          10 - 15 %                     40 - 50 %                      40 - 50 %



                     Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
QUALCHE ESEMPIO

TESTI         Sulla Trasformazione del                         Sulle conseguenze della
              latte in formaggio                               Rivoluzione francese

              La produzione della marmellata                   La novella del Verga “Libertà”;
              ad Asiago;                                       Io che litigo con i miei genitori perché
Esempi di                                                         non mi facevano uscire la sera con i
immagini      Il processo per produrre la carta                   miei amici;
              riciclata;                                       Un episodio successo a me e ad una mia
Metaforiche
              Il cambiamento da bambini ad                       amica qui a scuola (un gruppo ci
richiamate                                                       prendeva in giro) ed è scoppiata una
durante la    adolescenti.
                                                                 rivoluzione che ha avuto anche delle
lettura                                                         conseguenze.
              Un allevatore che mungeva una                    Quando l’anno scorso con la nostra
              mucca mentre ero con la mia                      professoressa di storia affrontammo
              famiglia;                                        l’argomento;
Esempi di                                                      Mi è venuto in mente la rivoluzione russa
immagini      Mi è venuto in mente quei bei                    nel 1917;
              momenti che passo con mio                        Mi sono venuti in mente i moschetti
letterali     fratello quando giochiamo a                      (fucili usati in quel periodo)
              casa mia in campagna;                            La storia della 2° guerra mondiale in cui
                                                               Francia e Gran Bretagna dichiararono
              La pubblicità del formaggio                      guerra.
              Parmigiano.
                   Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
RISULTATI OTTENUTI
 3° IPOTESI: Esiste una relazione funzionale tra immaginazione su
             base metaforica e la comprensione del testo ?


                                             COMPRENSIONE                            TESTO

                             CORRELAZIONE
                              POSITIVA
    IMMAGINI A                70-80%
    STRUTTURA
    METAFORICA                                                           COMpr senza IMMag.
                             CORRELAZIONE                                       83%
                             NEGATIVA
                             20-30%                                      IMMag. senza COMpr.
                                                                                 17%


                   Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
RISULTATI OTTENUTI
     Differenza nella tipologia di immagini metaforiche



    COMPRENDONO                            IMMAGINI per
       il testo                           somiglianza di
                                             struttura
                                              (gestalt)

         NON
                                     IMMAGINI per
    COMPRENDONO
                                  somiglianza letterale
       il testo


              Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
ALTRO DATO A FAVORE

Un risultato rilevante della 1° applicazione (utilizzati 16 testi, ma senza le
domande che abbiamo visto prima) è rappresentato dal fatto che:


   La categorizzazione del testo (qui intesa come individuazione della
        struttura profonda e produzione di immagini metaforiche) ha
        comportato la comprensione del testo nell’78% dei casi
        esaminati;


   La categorizzazione in assenza di comprensione, ha riguardato
        prevalentemente soggetti con difficoltà di apprendimento
        (dichiarate dal docente referente) o soggetti che hanno
        ottenuto un basso livello di comprensione alla Prova.
    (Quindi è probabile che la CAT fosse più dovuta alla casualità)
                      Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
INTERESSANTE LA CORRELAZIONE TRA


                               RENDIMENTO SCOLASTICO

                           CORRELAZIONE
                             POSITIVA
  COMPRENSIONE              67 % dei casi
  + PENSIERO                                                  • Sogg. con bassa
  METAFORICO                   NON                             prod.immaginativa
                           CORRELAZIONE                       • Alunni stranieri
                               33 %                           • Alunni con basso
                                                               rendim. scolastico
                                                               e alta capacità CAT



            Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
CONCLUSIONI
In linea con i risultati delle ricerche delle neuroscienze cognitive e della
linguistica cognitiva, sembra proprio che per categorizzare i concetti di cui non
possiamo avere esperienza diretta, sfruttiamo metaforicamente i circuiti, le
cui relazioni tra i concetti già mappati, siano in grado di rispecchiare la
dinamica (o mappa) percettivo-motoria del testo (che fungerebbe da modello
rappresentazionale)
Ne consegue che la semantica di un testo non appartiene né al testo, né ad
una qualche area associativa di livello “alto” localizzata nella nostra mente, ma
è radicata nell’interazione embodied tra il soggetto (corpo/mente) e l’oggetto
(corpo del testo/ concetti che veicola).
Comprendere il significato del testo (secondo l’ipotesi qui sostenuta e in accordo
con i risultati delle più recenti linee di ricerca neuroscientifiche) equivale a simulare
internamente ciò di cui si parla, grazie ad un processo di modellizzazione
generato dalla percezione della dinamica del testo (al pari della percezione di
qualsiasi altra azione) che viene rispecchiata (simulata/immaginata) grazie
all’attivazione delle connessioni concettuali (schemi neurali) precedentemente
mappate, che richiamano metaforicamente la struttura del testo.
                       Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
SVILUPPI FUTURI
Sarebbe interessante indagare a fondo la relazione tra la consapevolezza
     immaginativa, la capacità di comprensione generale di un alunno e
     il suo rendimento scolastico (sembra esserci un rapporto di reciproca
     influenza ); Ci sono ambiti disciplinari che risentono più di altri di una
     carenza immaginativa o metaforica? Come si sviluppa questa capacità?
La relazione tra particolari configurazioni neurali e stili cognitivi. Potrebbe
       esistere una relazione tra la dominanza di una certa modalità percettiva
       nel determinare il tipo di configurazioni che si attivano a livello neurale e
       lo stile cognitivo, ossia la preferenza (oppure la facilità con cui, o anche la
       necessità?) nell’uso di particolari modellizzazioni piuttosto di altre.
       Particolari configurazioni neurali potrebbero essere indagate anche in
       relazione a certi profili di personalità.
Interessante sarebbe anche studiare la relazione tra la produzione
       immaginativa, “consapevole e lavorata”, e l’emergere dei vari talenti.
       Che cosa significa costruire mappe di significati? E cosa può fare la
       scuola per favorirle? Si chiede U. Margiotta in “Formazione dei talenti e
       forme di conoscenza”
                      Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
QUALE CONTRIBUTO alle Scienze della Cognizione e
della Formazione può offrire la presente ricerca?

  Se da più parti ormai ci arrivano prove che la mente funziona e
        comprende in modo diverso (da come ce l’hanno spiegato negli ultimi
        50 anni),
  anche la “formazione delle menti” andrà affrontata tenendo conto del ruolo
       fondamentale che il sistema sensori- motorio possiede a livello delle
         operazioni cognitive e nella rappresentazione del mondo (intesa come
        “modellizzazione o duplicazione” nel linguaggio di Gallese, o “mappe di
        significati” nel linguaggio di Margiotta). Come utilizzare la modellizzazione
        in chiave formativa?
  Il processo formativo, secondo il ragionamento qui esposto, dovrebbe
         sfruttare i modelli offerti dal modo di funzionare della mente
         utilizzando ad esempio, l’immaginazione e il pensiero metaforico
         non come artifici poetici o creativi, ma come strumenti tipicamente
         cognitivi e raffinatamente razionali, proprio perché conformi al modo di
         funzionare della mente e di tutti i sistemi viventi. (G. Bateson)
                        Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
DOVE VA LA PEDAGOGIA?
La Pedagogia, come tutte le scienze umane, dovrebbe raccogliere la sfida
tracciata dalle recenti scoperte e teorizzazioni delle neuroscienze e
rispondere a quel “nuovo che avanza” segnalando una ferma discontinuità
con i livelli descrittivi del passato.
LA DISCONTINUITÁ dovrebbe essere operata innanzitutto:
  a livello linguistico: uscire dalla presunta costitutività del linguaggio:
         pensare cioè che le parole e le proposizioni che usiamo conferiscano
         statuto ontologico alle cose;
  a livello epistemologico: occorre uscire dal paradigma cartesiano, che
         separando il corpo dalla mente ha prodotto separazioni di ogni tipo
        (interno-esterno; io -l’altro; pensiero-azione; natura-cultura; scienze dure e
        umanistiche…), allontanando quella visione unitaria della realtà (che
        invece si sta affermando in ogni campo della scienza) che avrebbe invece
        permesso di concentrarsi sulla “struttura che connette”, ovvero,
        su quello che è comune ai vari ambiti disciplinari e situazioni di vita,
        piuttosto che tenerci impegnati su ciò che li distingue.

                      Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Aziz- Zadeh, L., Wilson, S., Rizzolatti, G., Iacoboni, M. (2006) A comparison of premotor
    areas activated by action observation and action phrases. Current Biology. 16(18): 1818-23
Barsalou L.W. (1999). Perceptual symbol systems. Behav. Brain Science, 22: 577-609.
G.Bateson, Mente e natura, Adelphi, Milano, 1984
G. Bateson, Dove gli angeli esitano, Adelphi, Milano, 1989
R. Damasio, L’errore di Cartesio,emozioni,ragione e cervello umano; Adelphi, 1995
G. M. Edelman, Seconda natura. Scienza del cervello e conoscenza umana.
  Raffaello Cortina Editore, Milano, 2007
V.Gallese, G.Lakoff, (2005) The Brain’s Concepts: The Role of the Sensory-Motor System
  in Reason and Language. Cognitive Neuropsychology, 22 : 455-479
V.Gallese, Migone P., and Eagle M.E. (2006) La simulazione incarnata: i neuroni specchio,
 le basi neurofisiologiche dell'intersoggettività..Psicoterapia e Scienze Umane XL: 543-580
V.Gallese (2006) La molteplicità condivisa. Dai neuroni mirror all'intersoggettività. In
 Autismo: L'umanità nascosta. Di A. Ballerini, F. Barale, V. Gallese, e Ucelli S. Einaudi
R.W. Gibbs [1985], “On the process of understanding idioms”, Journal of Psycholinguistic
    Research.
G.Lakoff, M.Johnson, Metafora e vita quotidiana, Bompiani, Milano, 1998
U. Margiotta, Riforma del curricolo e formazione dei talenti, Roma, Armando, 2000
G.Rizzolati, C.Sinigaglia, So quel che fai, Il cervello che agisce e i neuroni specchio,
    Raffaello Cortina Editore, Milano, 2006
G.Rizzolati, Lisa Vozza, Nella mente degli altri. Neuroni specchio e comportamento
    sociale. Zanichelli, Bologna 2008
                           Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010

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  • 1. Dove va la pedagogia? V EDIZIONE SUMMER SCHOOL TRENTO 2010 SE IMMAGINO CAPISCO Il ruolo della simulazione incarnata nella comprensione del testo PROGETTO DI RICERCA di Daniela L.Mario TUTOR SCIENTIFICO: Prof.Umberto Margiotta Dottorato in Scienze della Cognizione e della Formazione Università Cà Foscari, Venezia
  • 2. L’OGGETTO DI RICERCA Esplorare il ruolo dell’immaginazione nella comprensione del testo scritto Si assume che, in base al meccanismo della “simulazione incarnata” (costrutto teorizzato da V. Gallese) conseguente al funzionamento dei neuroni specchio, la comprensione di un testo derivi dalla possibilità di immaginare (simulare) ciò di cui si parla nel testo, a partire da parole o frasi che attivano (su base metaforica) quei circuiti neurali che conservano le relazioni che il soggetto ha avuto con oggetti e situazioni di cui si parla nel testo. Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 3. PERCHÉ PARLARE DI IMMAGINAZIONE/SIMULAZIONE? Dalle ultime ricerche delle neuroscienze cognitive, della linguistica cognitiva e della computazione neurale, riguardo alla comprensione di frasi (Aziz-Zadeh 2008, Barsalou, 1999; Gibbs 2003…) risulta, che durante la comprensione di una frase si attivano le stesse aree corticali che si accendono quando si osserva l’azione a cui la frase si riferisce o quando si compie realmente l’azione contenuta nella frase… che equivale ad immaginare le cose di cui si parla: “L’immaginare e il fare utilizzano un comune substrato neurale. Quando uno immagina di vedere qualcosa, usa qualcosa della stessa parte del cervello che usa quando vede effettivamente”.(Gallese e Lakoff in The Brain’s concepts) Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 4. MODELLO PROPOSTO COMPRENSIONE embodied CATEGORIZZAZIONE su base metaforica SIMULAZIONE IMMAGINAZIONE incarnata PROGRAMMI SENSO-MOTORI associati a interazioni corpo-ambiente TESTO Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 5. LA RICERCA IMPLICA una decostruzione dei principali concetti delle scienze cognitive IMMAGINAZIONE AZIONE PERCEZIONE LINGUAGGIO COMPRENSIONE PENSIERO METAFORA RAPPRESENTAZIONE SIGNIFICATO Tutto il funzionamento cognitivo avrebbe le sue radici nel sistema senso- motorio (cambio di paradigma) Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 6. LA METAFORA: altro concetto chiave della ricerca La ricerca fa riferimento al concetto di metafora lavorato da Lakoff e Johnson in Metafora e vita quotidiana Metafora come strumento attraverso il quale noi categorizziamo le nostre esperienze, le nostre azioni e il nostro linguaggio. Ogni concetto può venire compreso solo sulla base di altri termini e altre categorie concettuali che vanno alle radici delle nostre esperienze nell’ambiente e con gli altri. La comprensione non ha luogo in termini di concetti isolati, quanto in termini di “interi ambiti di esperienza”, cioè di insiemi strutturati, contenuti nella nostra esperienza, che gli autori definiscono “gestalt fondata sull’esperienza”. Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 7. COME SI INTENDE DOCUMENTARE L’IPOTESI DI RICERCA ? É stata utilizzata una Prova di Categorizzazione Testuale (CAT) costruita ad hoc. I 4 testi brevi che la compongono sono stati scelti avendo come riferimento classi di 3° della scuola Secondaria di 1° grado, dove la Prova è stata applicata in 4 classi, per verificare la validità dello strumento rispetto al costrutto. Agli studenti si chiedeva di rispondere, per ogni testo, alle seguenti domande: 1. Qual è lo scopo del testo (Domanda di comprensione) 2. Da cosa l’hai capito? 3. Scrivi le singole parole o i verbi che ti hanno aiutato di più a comprendere il testo Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 8. 4. Quale tipo di esperienza personale (con un simile svolgimento o struttura) ti è venuto in mente mentre cercavi di capire il testo. Alla fine dei 4 testi, si chiedeva: 5. Il testo A1 ha la stessa struttura del testo n° … 6. Cosa rende simili, secondo te, i due testi che hai scelto? Il contenuto del testo La parte iniziale La conclusione Lo svolgersi del testo Il movimento tra i dati Le relazioni tra le frasi Altro ……………….. Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 9. RISULTATI OTTENUTI campione di 62 soggetti 1° IPOTESI: La comprensione del testo è guidata da parole-concetto o gruppi di parole di natura senso- motoria? PAROLE RISPOSTE GENERICHE o SENSO-MOTORIE (caduta, superare, contro, CONCRETE ma (Vedi ◊) perdita, attaccate, al centro, vicino, ecc) 15-20% COMPRENDONO • difficoltà di apprend. IL TESTO 85% (causalità) • buon livello COMPr ma, difficoltà alla CATeg; 80% NON ◊ CONCRETE ma poco * bassissime risposte COMPRENDONO incisive per produrre la all’individuazione delle CAT IL TESTO O PAROLE NON parole o verbi (Dom n°2) PRESENTI Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 10. QUESTI RISULTATI CI DICONO CHE: • Anche quando non si comprende il testo (che implica la percezione della struttura profonda del testo), ciò che si coglie in prima istanza sono comunque parole-concetto riconducibili all’esperienza percettivo-motoria di ognuno, intorno alle quali si cerca di costruire un significato complessivo (anche se non è quello attribuito dall’autore del testo). • La relazione tra la componente percettivo-motoria del testo e la sua comprensione è supportata anche dal fatto che la maggior parte di coloro che non comprendono il testo, ma riportano frasi contenenti parole concrete (tipo: rotta, mescolata, fermentazioni, granuli di piccole dimensioni,…) non percepiscono il processo di cui si parla nel suo complesso (che coincide con lo scopo del testo), ma solo pezzi di testo, da cui ricavano le parole-guida. Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 11. RISULTATI OTTENUTI 2° IPOTESI: Esiste una relazione funzionale tra immaginazione metaforica e categorizzazione ? IMMAGINI IMMAGINI ASSENZA DI METAFORA LETTERALI IMMAGINI CATEGORIZZANO IL TESTO 70 - 80 % 10 % 20 -30 % NON CATEGORIZZANO 10 - 15 % 40 - 50 % 40 - 50 % Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 12. QUALCHE ESEMPIO TESTI Sulla Trasformazione del Sulle conseguenze della latte in formaggio Rivoluzione francese La produzione della marmellata La novella del Verga “Libertà”; ad Asiago; Io che litigo con i miei genitori perché Esempi di non mi facevano uscire la sera con i immagini Il processo per produrre la carta miei amici; riciclata; Un episodio successo a me e ad una mia Metaforiche Il cambiamento da bambini ad amica qui a scuola (un gruppo ci richiamate prendeva in giro) ed è scoppiata una durante la adolescenti. rivoluzione che ha avuto anche delle lettura conseguenze. Un allevatore che mungeva una Quando l’anno scorso con la nostra mucca mentre ero con la mia professoressa di storia affrontammo famiglia; l’argomento; Esempi di Mi è venuto in mente la rivoluzione russa immagini Mi è venuto in mente quei bei nel 1917; momenti che passo con mio Mi sono venuti in mente i moschetti letterali fratello quando giochiamo a (fucili usati in quel periodo) casa mia in campagna; La storia della 2° guerra mondiale in cui Francia e Gran Bretagna dichiararono La pubblicità del formaggio guerra. Parmigiano. Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 13. RISULTATI OTTENUTI 3° IPOTESI: Esiste una relazione funzionale tra immaginazione su base metaforica e la comprensione del testo ? COMPRENSIONE TESTO CORRELAZIONE POSITIVA IMMAGINI A 70-80% STRUTTURA METAFORICA COMpr senza IMMag. CORRELAZIONE 83% NEGATIVA 20-30% IMMag. senza COMpr. 17% Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 14. RISULTATI OTTENUTI Differenza nella tipologia di immagini metaforiche COMPRENDONO IMMAGINI per il testo somiglianza di struttura (gestalt) NON IMMAGINI per COMPRENDONO somiglianza letterale il testo Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 15. ALTRO DATO A FAVORE Un risultato rilevante della 1° applicazione (utilizzati 16 testi, ma senza le domande che abbiamo visto prima) è rappresentato dal fatto che: La categorizzazione del testo (qui intesa come individuazione della struttura profonda e produzione di immagini metaforiche) ha comportato la comprensione del testo nell’78% dei casi esaminati; La categorizzazione in assenza di comprensione, ha riguardato prevalentemente soggetti con difficoltà di apprendimento (dichiarate dal docente referente) o soggetti che hanno ottenuto un basso livello di comprensione alla Prova. (Quindi è probabile che la CAT fosse più dovuta alla casualità) Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 16. INTERESSANTE LA CORRELAZIONE TRA RENDIMENTO SCOLASTICO CORRELAZIONE POSITIVA COMPRENSIONE 67 % dei casi + PENSIERO • Sogg. con bassa METAFORICO NON prod.immaginativa CORRELAZIONE • Alunni stranieri 33 % • Alunni con basso rendim. scolastico e alta capacità CAT Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 17. CONCLUSIONI In linea con i risultati delle ricerche delle neuroscienze cognitive e della linguistica cognitiva, sembra proprio che per categorizzare i concetti di cui non possiamo avere esperienza diretta, sfruttiamo metaforicamente i circuiti, le cui relazioni tra i concetti già mappati, siano in grado di rispecchiare la dinamica (o mappa) percettivo-motoria del testo (che fungerebbe da modello rappresentazionale) Ne consegue che la semantica di un testo non appartiene né al testo, né ad una qualche area associativa di livello “alto” localizzata nella nostra mente, ma è radicata nell’interazione embodied tra il soggetto (corpo/mente) e l’oggetto (corpo del testo/ concetti che veicola). Comprendere il significato del testo (secondo l’ipotesi qui sostenuta e in accordo con i risultati delle più recenti linee di ricerca neuroscientifiche) equivale a simulare internamente ciò di cui si parla, grazie ad un processo di modellizzazione generato dalla percezione della dinamica del testo (al pari della percezione di qualsiasi altra azione) che viene rispecchiata (simulata/immaginata) grazie all’attivazione delle connessioni concettuali (schemi neurali) precedentemente mappate, che richiamano metaforicamente la struttura del testo. Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 18. SVILUPPI FUTURI Sarebbe interessante indagare a fondo la relazione tra la consapevolezza immaginativa, la capacità di comprensione generale di un alunno e il suo rendimento scolastico (sembra esserci un rapporto di reciproca influenza ); Ci sono ambiti disciplinari che risentono più di altri di una carenza immaginativa o metaforica? Come si sviluppa questa capacità? La relazione tra particolari configurazioni neurali e stili cognitivi. Potrebbe esistere una relazione tra la dominanza di una certa modalità percettiva nel determinare il tipo di configurazioni che si attivano a livello neurale e lo stile cognitivo, ossia la preferenza (oppure la facilità con cui, o anche la necessità?) nell’uso di particolari modellizzazioni piuttosto di altre. Particolari configurazioni neurali potrebbero essere indagate anche in relazione a certi profili di personalità. Interessante sarebbe anche studiare la relazione tra la produzione immaginativa, “consapevole e lavorata”, e l’emergere dei vari talenti. Che cosa significa costruire mappe di significati? E cosa può fare la scuola per favorirle? Si chiede U. Margiotta in “Formazione dei talenti e forme di conoscenza” Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 19. QUALE CONTRIBUTO alle Scienze della Cognizione e della Formazione può offrire la presente ricerca? Se da più parti ormai ci arrivano prove che la mente funziona e comprende in modo diverso (da come ce l’hanno spiegato negli ultimi 50 anni), anche la “formazione delle menti” andrà affrontata tenendo conto del ruolo fondamentale che il sistema sensori- motorio possiede a livello delle operazioni cognitive e nella rappresentazione del mondo (intesa come “modellizzazione o duplicazione” nel linguaggio di Gallese, o “mappe di significati” nel linguaggio di Margiotta). Come utilizzare la modellizzazione in chiave formativa? Il processo formativo, secondo il ragionamento qui esposto, dovrebbe sfruttare i modelli offerti dal modo di funzionare della mente utilizzando ad esempio, l’immaginazione e il pensiero metaforico non come artifici poetici o creativi, ma come strumenti tipicamente cognitivi e raffinatamente razionali, proprio perché conformi al modo di funzionare della mente e di tutti i sistemi viventi. (G. Bateson) Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 20. DOVE VA LA PEDAGOGIA? La Pedagogia, come tutte le scienze umane, dovrebbe raccogliere la sfida tracciata dalle recenti scoperte e teorizzazioni delle neuroscienze e rispondere a quel “nuovo che avanza” segnalando una ferma discontinuità con i livelli descrittivi del passato. LA DISCONTINUITÁ dovrebbe essere operata innanzitutto: a livello linguistico: uscire dalla presunta costitutività del linguaggio: pensare cioè che le parole e le proposizioni che usiamo conferiscano statuto ontologico alle cose; a livello epistemologico: occorre uscire dal paradigma cartesiano, che separando il corpo dalla mente ha prodotto separazioni di ogni tipo (interno-esterno; io -l’altro; pensiero-azione; natura-cultura; scienze dure e umanistiche…), allontanando quella visione unitaria della realtà (che invece si sta affermando in ogni campo della scienza) che avrebbe invece permesso di concentrarsi sulla “struttura che connette”, ovvero, su quello che è comune ai vari ambiti disciplinari e situazioni di vita, piuttosto che tenerci impegnati su ciò che li distingue. Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
  • 21. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Aziz- Zadeh, L., Wilson, S., Rizzolatti, G., Iacoboni, M. (2006) A comparison of premotor areas activated by action observation and action phrases. Current Biology. 16(18): 1818-23 Barsalou L.W. (1999). Perceptual symbol systems. Behav. Brain Science, 22: 577-609. G.Bateson, Mente e natura, Adelphi, Milano, 1984 G. Bateson, Dove gli angeli esitano, Adelphi, Milano, 1989 R. Damasio, L’errore di Cartesio,emozioni,ragione e cervello umano; Adelphi, 1995 G. M. Edelman, Seconda natura. Scienza del cervello e conoscenza umana. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2007 V.Gallese, G.Lakoff, (2005) The Brain’s Concepts: The Role of the Sensory-Motor System in Reason and Language. Cognitive Neuropsychology, 22 : 455-479 V.Gallese, Migone P., and Eagle M.E. (2006) La simulazione incarnata: i neuroni specchio, le basi neurofisiologiche dell'intersoggettività..Psicoterapia e Scienze Umane XL: 543-580 V.Gallese (2006) La molteplicità condivisa. Dai neuroni mirror all'intersoggettività. In Autismo: L'umanità nascosta. Di A. Ballerini, F. Barale, V. Gallese, e Ucelli S. Einaudi R.W. Gibbs [1985], “On the process of understanding idioms”, Journal of Psycholinguistic Research. G.Lakoff, M.Johnson, Metafora e vita quotidiana, Bompiani, Milano, 1998 U. Margiotta, Riforma del curricolo e formazione dei talenti, Roma, Armando, 2000 G.Rizzolati, C.Sinigaglia, So quel che fai, Il cervello che agisce e i neuroni specchio, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2006 G.Rizzolati, Lisa Vozza, Nella mente degli altri. Neuroni specchio e comportamento sociale. Zanichelli, Bologna 2008 Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010