Mario daniela template summer 2010 [modalità compatibilità]
1. Dove va la pedagogia?
V EDIZIONE SUMMER
SCHOOL
TRENTO 2010
SE IMMAGINO CAPISCO
Il ruolo della simulazione incarnata
nella comprensione del testo
PROGETTO DI RICERCA di Daniela L.Mario
TUTOR SCIENTIFICO: Prof.Umberto Margiotta
Dottorato in Scienze della Cognizione e della Formazione
Università Cà Foscari, Venezia
2. L’OGGETTO DI RICERCA
Esplorare il ruolo dell’immaginazione
nella comprensione del testo scritto
Si assume che, in base al meccanismo della
“simulazione incarnata” (costrutto teorizzato da V. Gallese)
conseguente al funzionamento dei neuroni specchio,
la comprensione di un testo derivi dalla possibilità di
immaginare (simulare) ciò di cui si parla nel testo,
a partire da parole o frasi che attivano (su base metaforica)
quei circuiti neurali che conservano le relazioni che il soggetto ha
avuto con oggetti e situazioni di cui si parla nel testo.
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
3. PERCHÉ PARLARE DI
IMMAGINAZIONE/SIMULAZIONE?
Dalle ultime ricerche delle neuroscienze cognitive, della linguistica
cognitiva e della computazione neurale, riguardo alla comprensione
di frasi (Aziz-Zadeh 2008, Barsalou, 1999; Gibbs 2003…)
risulta, che durante la comprensione di una frase si
attivano le stesse aree corticali che si accendono
quando si osserva l’azione a cui la frase si riferisce o
quando si compie realmente l’azione contenuta nella
frase…
che equivale ad immaginare le cose di cui si parla:
“L’immaginare e il fare utilizzano un comune substrato neurale. Quando uno
immagina di vedere qualcosa, usa qualcosa della stessa parte del cervello
che usa quando vede effettivamente”.(Gallese e Lakoff in The Brain’s
concepts)
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
4. MODELLO PROPOSTO
COMPRENSIONE
embodied
CATEGORIZZAZIONE
su base metaforica
SIMULAZIONE
IMMAGINAZIONE
incarnata
PROGRAMMI
SENSO-MOTORI
associati a interazioni
corpo-ambiente
TESTO
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
5. LA RICERCA IMPLICA
una decostruzione dei principali concetti delle
scienze cognitive
IMMAGINAZIONE
AZIONE PERCEZIONE
LINGUAGGIO
COMPRENSIONE PENSIERO
METAFORA
RAPPRESENTAZIONE SIGNIFICATO
Tutto il funzionamento cognitivo avrebbe le sue radici nel sistema
senso- motorio (cambio di paradigma)
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
6. LA METAFORA: altro concetto chiave
della ricerca
La ricerca fa riferimento al concetto di metafora lavorato da Lakoff e
Johnson in Metafora e vita quotidiana
Metafora come strumento attraverso il quale noi categorizziamo le
nostre esperienze, le nostre azioni e il nostro linguaggio.
Ogni concetto può venire compreso solo sulla base di altri termini e altre
categorie concettuali che vanno alle radici delle nostre esperienze
nell’ambiente e con gli altri.
La comprensione non ha luogo in termini di concetti isolati, quanto in
termini di “interi ambiti di esperienza”, cioè di insiemi strutturati,
contenuti nella nostra esperienza, che gli autori definiscono “gestalt
fondata sull’esperienza”.
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
7. COME SI INTENDE DOCUMENTARE
L’IPOTESI DI RICERCA ?
É stata utilizzata una Prova di Categorizzazione Testuale (CAT) costruita
ad hoc.
I 4 testi brevi che la compongono sono stati scelti avendo come riferimento
classi di 3° della scuola Secondaria di 1° grado, dove la Prova è stata
applicata in 4 classi, per verificare la validità dello strumento rispetto al
costrutto.
Agli studenti si chiedeva di rispondere, per ogni testo, alle seguenti
domande:
1. Qual è lo scopo del testo (Domanda di comprensione)
2. Da cosa l’hai capito?
3. Scrivi le singole parole o i verbi che ti hanno aiutato di più a
comprendere il testo
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
8. 4. Quale tipo di esperienza personale (con un simile svolgimento o struttura)
ti è venuto in mente mentre cercavi di capire il testo.
Alla fine dei 4 testi, si chiedeva:
5. Il testo A1 ha la stessa struttura del testo n° …
6. Cosa rende simili, secondo te, i due testi che hai scelto?
Il contenuto del testo
La parte iniziale
La conclusione
Lo svolgersi del testo
Il movimento tra i dati
Le relazioni tra le frasi
Altro ………………..
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
9. RISULTATI OTTENUTI
campione di 62 soggetti
1° IPOTESI: La comprensione del testo è guidata da parole-concetto o
gruppi di parole di natura senso- motoria?
PAROLE RISPOSTE
GENERICHE o
SENSO-MOTORIE
(caduta, superare, contro, CONCRETE ma (Vedi ◊)
perdita, attaccate, al centro,
vicino, ecc)
15-20%
COMPRENDONO • difficoltà di apprend.
IL TESTO 85% (causalità)
• buon livello COMPr ma,
difficoltà alla CATeg;
80%
NON ◊ CONCRETE ma poco * bassissime risposte
COMPRENDONO incisive per produrre la
all’individuazione delle
CAT
IL TESTO O PAROLE NON
parole o verbi (Dom n°2)
PRESENTI
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
10. QUESTI RISULTATI CI DICONO CHE:
• Anche quando non si comprende il testo (che implica la percezione
della struttura profonda del testo),
ciò che si coglie in prima istanza sono comunque parole-concetto
riconducibili all’esperienza percettivo-motoria di ognuno,
intorno alle quali si cerca di costruire un significato complessivo
(anche se non è quello attribuito dall’autore del testo).
• La relazione tra la componente percettivo-motoria del testo e la
sua comprensione è supportata anche dal fatto che la maggior
parte di coloro che non comprendono il testo, ma riportano frasi
contenenti parole concrete (tipo: rotta, mescolata, fermentazioni,
granuli di piccole dimensioni,…) non percepiscono il processo di
cui si parla nel suo complesso (che coincide con lo scopo del
testo), ma solo pezzi di testo, da cui ricavano le parole-guida.
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
11. RISULTATI OTTENUTI
2° IPOTESI: Esiste una relazione funzionale tra
immaginazione metaforica e categorizzazione ?
IMMAGINI IMMAGINI ASSENZA DI
METAFORA LETTERALI IMMAGINI
CATEGORIZZANO
IL TESTO 70 - 80 % 10 % 20 -30 %
NON
CATEGORIZZANO 10 - 15 % 40 - 50 % 40 - 50 %
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
12. QUALCHE ESEMPIO
TESTI Sulla Trasformazione del Sulle conseguenze della
latte in formaggio Rivoluzione francese
La produzione della marmellata La novella del Verga “Libertà”;
ad Asiago; Io che litigo con i miei genitori perché
Esempi di non mi facevano uscire la sera con i
immagini Il processo per produrre la carta miei amici;
riciclata; Un episodio successo a me e ad una mia
Metaforiche
Il cambiamento da bambini ad amica qui a scuola (un gruppo ci
richiamate prendeva in giro) ed è scoppiata una
durante la adolescenti.
rivoluzione che ha avuto anche delle
lettura conseguenze.
Un allevatore che mungeva una Quando l’anno scorso con la nostra
mucca mentre ero con la mia professoressa di storia affrontammo
famiglia; l’argomento;
Esempi di Mi è venuto in mente la rivoluzione russa
immagini Mi è venuto in mente quei bei nel 1917;
momenti che passo con mio Mi sono venuti in mente i moschetti
letterali fratello quando giochiamo a (fucili usati in quel periodo)
casa mia in campagna; La storia della 2° guerra mondiale in cui
Francia e Gran Bretagna dichiararono
La pubblicità del formaggio guerra.
Parmigiano.
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
13. RISULTATI OTTENUTI
3° IPOTESI: Esiste una relazione funzionale tra immaginazione su
base metaforica e la comprensione del testo ?
COMPRENSIONE TESTO
CORRELAZIONE
POSITIVA
IMMAGINI A 70-80%
STRUTTURA
METAFORICA COMpr senza IMMag.
CORRELAZIONE 83%
NEGATIVA
20-30% IMMag. senza COMpr.
17%
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
14. RISULTATI OTTENUTI
Differenza nella tipologia di immagini metaforiche
COMPRENDONO IMMAGINI per
il testo somiglianza di
struttura
(gestalt)
NON
IMMAGINI per
COMPRENDONO
somiglianza letterale
il testo
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
15. ALTRO DATO A FAVORE
Un risultato rilevante della 1° applicazione (utilizzati 16 testi, ma senza le
domande che abbiamo visto prima) è rappresentato dal fatto che:
La categorizzazione del testo (qui intesa come individuazione della
struttura profonda e produzione di immagini metaforiche) ha
comportato la comprensione del testo nell’78% dei casi
esaminati;
La categorizzazione in assenza di comprensione, ha riguardato
prevalentemente soggetti con difficoltà di apprendimento
(dichiarate dal docente referente) o soggetti che hanno
ottenuto un basso livello di comprensione alla Prova.
(Quindi è probabile che la CAT fosse più dovuta alla casualità)
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
16. INTERESSANTE LA CORRELAZIONE TRA
RENDIMENTO SCOLASTICO
CORRELAZIONE
POSITIVA
COMPRENSIONE 67 % dei casi
+ PENSIERO • Sogg. con bassa
METAFORICO NON prod.immaginativa
CORRELAZIONE • Alunni stranieri
33 % • Alunni con basso
rendim. scolastico
e alta capacità CAT
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
17. CONCLUSIONI
In linea con i risultati delle ricerche delle neuroscienze cognitive e della
linguistica cognitiva, sembra proprio che per categorizzare i concetti di cui non
possiamo avere esperienza diretta, sfruttiamo metaforicamente i circuiti, le
cui relazioni tra i concetti già mappati, siano in grado di rispecchiare la
dinamica (o mappa) percettivo-motoria del testo (che fungerebbe da modello
rappresentazionale)
Ne consegue che la semantica di un testo non appartiene né al testo, né ad
una qualche area associativa di livello “alto” localizzata nella nostra mente, ma
è radicata nell’interazione embodied tra il soggetto (corpo/mente) e l’oggetto
(corpo del testo/ concetti che veicola).
Comprendere il significato del testo (secondo l’ipotesi qui sostenuta e in accordo
con i risultati delle più recenti linee di ricerca neuroscientifiche) equivale a simulare
internamente ciò di cui si parla, grazie ad un processo di modellizzazione
generato dalla percezione della dinamica del testo (al pari della percezione di
qualsiasi altra azione) che viene rispecchiata (simulata/immaginata) grazie
all’attivazione delle connessioni concettuali (schemi neurali) precedentemente
mappate, che richiamano metaforicamente la struttura del testo.
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
18. SVILUPPI FUTURI
Sarebbe interessante indagare a fondo la relazione tra la consapevolezza
immaginativa, la capacità di comprensione generale di un alunno e
il suo rendimento scolastico (sembra esserci un rapporto di reciproca
influenza ); Ci sono ambiti disciplinari che risentono più di altri di una
carenza immaginativa o metaforica? Come si sviluppa questa capacità?
La relazione tra particolari configurazioni neurali e stili cognitivi. Potrebbe
esistere una relazione tra la dominanza di una certa modalità percettiva
nel determinare il tipo di configurazioni che si attivano a livello neurale e
lo stile cognitivo, ossia la preferenza (oppure la facilità con cui, o anche la
necessità?) nell’uso di particolari modellizzazioni piuttosto di altre.
Particolari configurazioni neurali potrebbero essere indagate anche in
relazione a certi profili di personalità.
Interessante sarebbe anche studiare la relazione tra la produzione
immaginativa, “consapevole e lavorata”, e l’emergere dei vari talenti.
Che cosa significa costruire mappe di significati? E cosa può fare la
scuola per favorirle? Si chiede U. Margiotta in “Formazione dei talenti e
forme di conoscenza”
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
19. QUALE CONTRIBUTO alle Scienze della Cognizione e
della Formazione può offrire la presente ricerca?
Se da più parti ormai ci arrivano prove che la mente funziona e
comprende in modo diverso (da come ce l’hanno spiegato negli ultimi
50 anni),
anche la “formazione delle menti” andrà affrontata tenendo conto del ruolo
fondamentale che il sistema sensori- motorio possiede a livello delle
operazioni cognitive e nella rappresentazione del mondo (intesa come
“modellizzazione o duplicazione” nel linguaggio di Gallese, o “mappe di
significati” nel linguaggio di Margiotta). Come utilizzare la modellizzazione
in chiave formativa?
Il processo formativo, secondo il ragionamento qui esposto, dovrebbe
sfruttare i modelli offerti dal modo di funzionare della mente
utilizzando ad esempio, l’immaginazione e il pensiero metaforico
non come artifici poetici o creativi, ma come strumenti tipicamente
cognitivi e raffinatamente razionali, proprio perché conformi al modo di
funzionare della mente e di tutti i sistemi viventi. (G. Bateson)
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
20. DOVE VA LA PEDAGOGIA?
La Pedagogia, come tutte le scienze umane, dovrebbe raccogliere la sfida
tracciata dalle recenti scoperte e teorizzazioni delle neuroscienze e
rispondere a quel “nuovo che avanza” segnalando una ferma discontinuità
con i livelli descrittivi del passato.
LA DISCONTINUITÁ dovrebbe essere operata innanzitutto:
a livello linguistico: uscire dalla presunta costitutività del linguaggio:
pensare cioè che le parole e le proposizioni che usiamo conferiscano
statuto ontologico alle cose;
a livello epistemologico: occorre uscire dal paradigma cartesiano, che
separando il corpo dalla mente ha prodotto separazioni di ogni tipo
(interno-esterno; io -l’altro; pensiero-azione; natura-cultura; scienze dure e
umanistiche…), allontanando quella visione unitaria della realtà (che
invece si sta affermando in ogni campo della scienza) che avrebbe invece
permesso di concentrarsi sulla “struttura che connette”, ovvero,
su quello che è comune ai vari ambiti disciplinari e situazioni di vita,
piuttosto che tenerci impegnati su ciò che li distingue.
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010
21. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Aziz- Zadeh, L., Wilson, S., Rizzolatti, G., Iacoboni, M. (2006) A comparison of premotor
areas activated by action observation and action phrases. Current Biology. 16(18): 1818-23
Barsalou L.W. (1999). Perceptual symbol systems. Behav. Brain Science, 22: 577-609.
G.Bateson, Mente e natura, Adelphi, Milano, 1984
G. Bateson, Dove gli angeli esitano, Adelphi, Milano, 1989
R. Damasio, L’errore di Cartesio,emozioni,ragione e cervello umano; Adelphi, 1995
G. M. Edelman, Seconda natura. Scienza del cervello e conoscenza umana.
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2007
V.Gallese, G.Lakoff, (2005) The Brain’s Concepts: The Role of the Sensory-Motor System
in Reason and Language. Cognitive Neuropsychology, 22 : 455-479
V.Gallese, Migone P., and Eagle M.E. (2006) La simulazione incarnata: i neuroni specchio,
le basi neurofisiologiche dell'intersoggettività..Psicoterapia e Scienze Umane XL: 543-580
V.Gallese (2006) La molteplicità condivisa. Dai neuroni mirror all'intersoggettività. In
Autismo: L'umanità nascosta. Di A. Ballerini, F. Barale, V. Gallese, e Ucelli S. Einaudi
R.W. Gibbs [1985], “On the process of understanding idioms”, Journal of Psycholinguistic
Research.
G.Lakoff, M.Johnson, Metafora e vita quotidiana, Bompiani, Milano, 1998
U. Margiotta, Riforma del curricolo e formazione dei talenti, Roma, Armando, 2000
G.Rizzolati, C.Sinigaglia, So quel che fai, Il cervello che agisce e i neuroni specchio,
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2006
G.Rizzolati, Lisa Vozza, Nella mente degli altri. Neuroni specchio e comportamento
sociale. Zanichelli, Bologna 2008
Daniela Mario; Summer School SIREF; Trento 15-18 Settembre 2010