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Un agghiacciante caso
per il commissario
Borromè …
Era una giornata nebbiosa sulla tour Eiffel quando…
*


 Dopo circa tre ore…..


<< Pronto , pronto!>>
<<Viale Champs – E’lysées , e’ stata ammazzata
Emma Wertmuller, si trovava nella sua casa a
Parigi,                              dove l’ impresario d’ arte Friedrich de
la Rouge ha dato                               l’ allarme del presunto
omicidio>>.
<<Le chiediamo cortesemente di intervenire al piu’ presto
,                               in questo caso , data la sua esperienza :
confidiamo in lei commissario!!!>>
Fu un lungo tragitto, la casa di Emma si trovava dall’ altra parte della
città, appena entrai un’immagine raccapricciante mi si presentò davanti:
il corpo della donna disteso per terra in un lago di sangue.
Rinvenii nella sua mano un brandello di lana cotta beige e lo conservai
per farlo analizzare.
Successivamente osservai l’ intera abitazione in cerca di indizi ma non
trovai nulla.
II giorno seguente tornai sul luogo del delitto convinto di riuscire a
smascherare il colpevole ; dunque chiamai tutti i testimoni. Tra gli
indiziati vi erano: la cameriera di Emma, che aveva trovato il corpo della
donna morta e ne era rimasta sconvolta ; il fidanzato Mirko, che diceva di
amarla ancora e di aver trascorso insieme a lei la notte precedente
all’omicidio; l’impresario d’arte Friedrich de la Rouge ,che voleva l’ultimo
quadro di Emma e che aveva dato l’allarme dell’omicidio .
Inoltre, tra i sospettati vi erano un collezionista francese che
perseguitava Emma per avere ogni sua opera, Bernard Dubois e il vicino
di casa , un artista invidioso del successo di Emma .
In un secondo tempo interrogai tutti i sospettati e cominciai proprio dalla
cameriera : <<Allora, dove si trovava la sera del 23 alle 21.15 ?>> Mi
rispose:<<Finii le pulizie alle 19.30 e successivamente mi diressi verso
casa mia.>> Perplesso dalla risposta data le chiesi: << Come mai sapeva
della morte di Emma ma non ha dato l’allarme in centrale???>>
Lei con fare disinvolto mi rispose: << Rimasi scioccata alla vista del corpo
poiché avevo ricevuto delle soffiate anonime ma non gli avevo mai dato
grande importanza!!!>>
Così conclusi l’interrogatorio senza aver raggiunto alcun
risultato ma ero deciso ad arrivare al mio obiettivo.
Successivamente interrogai Mirko il quale confessò di
avere avuto un brutto periodo con Emma ma l’amava ancora
alla follia, inoltre aveva trascorso insieme a lei la notte
precedente all’omicidio ma non aveva notato niente
di sospetto.
Interrogai anche il vicino di casa che confessò di essere invidioso del successo
di Emma ma di non portare nessun rancore nei suoi confronti, poiché non
avevano mai avuto un buon rapporto… ma neppure si odiavano…
Gli altri sospettati, l’impresario d’ arte e il collezionista non si erano ancora
presentati all’ interrogatorio, così ne approfittai per ispezionare nuovamente
l’abitazione. Dopo un attento sopralluogo scorsi, dall’altro lato
dell’appartamento una seconda entrata: davanti ad essa rinvenii un’impronta
di fango lasciata da uno scarpone ,ad occhio, un 45 e ½.
Mi spostai in cucina per prendere un bicchiere d’ acqua, quando notai vicino al
lavandino un capello biondo, simile a quello della vittima, inoltre osservai
anche ,aprendo l’anta sinistra della dispensa una macchia di sangue sulla lama
di uno dei coltelli.
Questi indizi fecero un po’ di luce sul caso ma c’era ancora molto buio da
illuminare.
Dopo circa un ora suonò il campanello            : erano arrivati il
collezionista e l’impresario , entrambi un po’ titubanti.
La prima cosa che notai era che la giacca dell’ impresario aveva lo stesso
colore e la stessa consistenza della lana cotta beige rinvenuta nella mano
di Emma. Cominciai a interrogare il collezionista :<<dove si trovava
esattamente la sera del delitto?>>. Mi rispose balbettando:<< mi trovavo
nella casa della vittima e … rimasi sconvolto alla vista del corpo>>.
E io insospettito da ciò, gli chiesi:<< Allora come mai si era recato a casa
della vittima, se non per ucciderla???>>. Terrorizzato mi rispose:<<Bhé…
io…>> non aveva ancora finito la frase quando scoppiò in lacrime e
confessò:<<Mi ero recato dalla vittima perché volevo… volevo… volevo
rubare le sue opere!!! Ma lo giuro non sono stato io ad uccidere Emma e
infatti fui molto addolorato e sconvolto nel vederla morta>>. Per ultimo
interrogai l’impresario che mi fornì preziose informazioni sulla
risoluzione del caso:<< Allora, lei è l’ultimo sospettato e ho notato, alla
sua entrata la sua giacca, dove l’ha comprata???>>.
E lui tranquillamente mi rispose:<<L’ho comprata in un bel negozio in
centro, bella vero???>>. E io con tono accusatorio gli risposi:<<
Bella, bella davvero… bella come il brandello di lana cotta strappato dalla
sua giacca rinvenuto nella mano di Emma!!!>>.
Lui molto spaventato balbettò:<< Ehm… io… io…>>.
E io giunto alla risoluzione di questo caso ,esclamai:
<<ah,ah!!! Lei mi ha fornito abbastanza informazioni
per la risoluzione di questo caso: La mia teoria è :
La sera dell’ omicidio Emma si trovava tranquilla nella sua casa di Parigi. Lei
da tempo aveva architettato un piano per ucciderla, dato che la signora non
le voleva più lasciar vendere la sua ultima opera, della quale non pienamente
soddisfatta. Allora quella sera, alle 20.00, lei si intrufolò nell’abitazione della
sig.ra Wertmuller per ucciderla e appropriarsi del suo lavoro. Così l’ aggredì
alle spalle mentre si trovava in cucina, deducibile dal capello
trovato, appartenente ad Emma; prese un coltello e glielo portò al collo
minacciandola di ucciderla, deducibile dalla macchia di sangue trovata
sull’arma del delitto. La lana cotta beige trovata nella mano della
vittima, dimostra che Emma tentò di difendersi dal suo agguato. Circa a un
ora dall’omicidio , il collezionista Bernard Dubois entrò dall’entrata
secondaria per impadronirsi delle opere di Emma, che ella non aveva mai
voluto vendergli. Così cercò le opere in tutta casa ma scappò terrorizzato alla
vista del corpo, lasciando l’impronta di scarpone, senza essersi appropriato
di nessuna opera .Così abbiamo trovato il colpevole ,lei mio caro impresario
è in arresto per…omicidio volontario premeditato !!!!!! Così anche questo
caso è concluso: vi aspettiamo calorosamente ad assistere alle prossime
indagini del Commissario …Borromè!!!!

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  • 1. Un agghiacciante caso per il commissario Borromè …
  • 2. Era una giornata nebbiosa sulla tour Eiffel quando… * Dopo circa tre ore….. << Pronto , pronto!>> <<Viale Champs – E’lysées , e’ stata ammazzata Emma Wertmuller, si trovava nella sua casa a Parigi, dove l’ impresario d’ arte Friedrich de la Rouge ha dato l’ allarme del presunto omicidio>>. <<Le chiediamo cortesemente di intervenire al piu’ presto , in questo caso , data la sua esperienza : confidiamo in lei commissario!!!>> Fu un lungo tragitto, la casa di Emma si trovava dall’ altra parte della città, appena entrai un’immagine raccapricciante mi si presentò davanti: il corpo della donna disteso per terra in un lago di sangue. Rinvenii nella sua mano un brandello di lana cotta beige e lo conservai per farlo analizzare. Successivamente osservai l’ intera abitazione in cerca di indizi ma non trovai nulla.
  • 3. II giorno seguente tornai sul luogo del delitto convinto di riuscire a smascherare il colpevole ; dunque chiamai tutti i testimoni. Tra gli indiziati vi erano: la cameriera di Emma, che aveva trovato il corpo della donna morta e ne era rimasta sconvolta ; il fidanzato Mirko, che diceva di amarla ancora e di aver trascorso insieme a lei la notte precedente all’omicidio; l’impresario d’arte Friedrich de la Rouge ,che voleva l’ultimo quadro di Emma e che aveva dato l’allarme dell’omicidio . Inoltre, tra i sospettati vi erano un collezionista francese che perseguitava Emma per avere ogni sua opera, Bernard Dubois e il vicino di casa , un artista invidioso del successo di Emma . In un secondo tempo interrogai tutti i sospettati e cominciai proprio dalla cameriera : <<Allora, dove si trovava la sera del 23 alle 21.15 ?>> Mi rispose:<<Finii le pulizie alle 19.30 e successivamente mi diressi verso casa mia.>> Perplesso dalla risposta data le chiesi: << Come mai sapeva della morte di Emma ma non ha dato l’allarme in centrale???>> Lei con fare disinvolto mi rispose: << Rimasi scioccata alla vista del corpo poiché avevo ricevuto delle soffiate anonime ma non gli avevo mai dato grande importanza!!!>>
  • 4. Così conclusi l’interrogatorio senza aver raggiunto alcun risultato ma ero deciso ad arrivare al mio obiettivo. Successivamente interrogai Mirko il quale confessò di avere avuto un brutto periodo con Emma ma l’amava ancora alla follia, inoltre aveva trascorso insieme a lei la notte precedente all’omicidio ma non aveva notato niente di sospetto. Interrogai anche il vicino di casa che confessò di essere invidioso del successo di Emma ma di non portare nessun rancore nei suoi confronti, poiché non avevano mai avuto un buon rapporto… ma neppure si odiavano… Gli altri sospettati, l’impresario d’ arte e il collezionista non si erano ancora presentati all’ interrogatorio, così ne approfittai per ispezionare nuovamente l’abitazione. Dopo un attento sopralluogo scorsi, dall’altro lato dell’appartamento una seconda entrata: davanti ad essa rinvenii un’impronta di fango lasciata da uno scarpone ,ad occhio, un 45 e ½. Mi spostai in cucina per prendere un bicchiere d’ acqua, quando notai vicino al lavandino un capello biondo, simile a quello della vittima, inoltre osservai anche ,aprendo l’anta sinistra della dispensa una macchia di sangue sulla lama di uno dei coltelli.
  • 5. Questi indizi fecero un po’ di luce sul caso ma c’era ancora molto buio da illuminare. Dopo circa un ora suonò il campanello : erano arrivati il collezionista e l’impresario , entrambi un po’ titubanti. La prima cosa che notai era che la giacca dell’ impresario aveva lo stesso colore e la stessa consistenza della lana cotta beige rinvenuta nella mano di Emma. Cominciai a interrogare il collezionista :<<dove si trovava esattamente la sera del delitto?>>. Mi rispose balbettando:<< mi trovavo nella casa della vittima e … rimasi sconvolto alla vista del corpo>>. E io insospettito da ciò, gli chiesi:<< Allora come mai si era recato a casa della vittima, se non per ucciderla???>>. Terrorizzato mi rispose:<<Bhé… io…>> non aveva ancora finito la frase quando scoppiò in lacrime e confessò:<<Mi ero recato dalla vittima perché volevo… volevo… volevo rubare le sue opere!!! Ma lo giuro non sono stato io ad uccidere Emma e infatti fui molto addolorato e sconvolto nel vederla morta>>. Per ultimo interrogai l’impresario che mi fornì preziose informazioni sulla risoluzione del caso:<< Allora, lei è l’ultimo sospettato e ho notato, alla sua entrata la sua giacca, dove l’ha comprata???>>.
  • 6. E lui tranquillamente mi rispose:<<L’ho comprata in un bel negozio in centro, bella vero???>>. E io con tono accusatorio gli risposi:<< Bella, bella davvero… bella come il brandello di lana cotta strappato dalla sua giacca rinvenuto nella mano di Emma!!!>>. Lui molto spaventato balbettò:<< Ehm… io… io…>>. E io giunto alla risoluzione di questo caso ,esclamai: <<ah,ah!!! Lei mi ha fornito abbastanza informazioni per la risoluzione di questo caso: La mia teoria è :
  • 7. La sera dell’ omicidio Emma si trovava tranquilla nella sua casa di Parigi. Lei da tempo aveva architettato un piano per ucciderla, dato che la signora non le voleva più lasciar vendere la sua ultima opera, della quale non pienamente soddisfatta. Allora quella sera, alle 20.00, lei si intrufolò nell’abitazione della sig.ra Wertmuller per ucciderla e appropriarsi del suo lavoro. Così l’ aggredì alle spalle mentre si trovava in cucina, deducibile dal capello trovato, appartenente ad Emma; prese un coltello e glielo portò al collo minacciandola di ucciderla, deducibile dalla macchia di sangue trovata sull’arma del delitto. La lana cotta beige trovata nella mano della vittima, dimostra che Emma tentò di difendersi dal suo agguato. Circa a un ora dall’omicidio , il collezionista Bernard Dubois entrò dall’entrata secondaria per impadronirsi delle opere di Emma, che ella non aveva mai voluto vendergli. Così cercò le opere in tutta casa ma scappò terrorizzato alla vista del corpo, lasciando l’impronta di scarpone, senza essersi appropriato di nessuna opera .Così abbiamo trovato il colpevole ,lei mio caro impresario è in arresto per…omicidio volontario premeditato !!!!!! Così anche questo caso è concluso: vi aspettiamo calorosamente ad assistere alle prossime indagini del Commissario …Borromè!!!!