Milano, Convegno su modelli e pratiche a confronto delle Comunità Terapeutich...
La comunità terapeutica e le sue gruppalità (
1. La comunità terapeutica e le sue
gruppalità (individuo famiglia e reti
sociali)
Comunità e reti sociali
Raffaele Barone
Roma 7/12/2012
2. Comunità terapeutica e reti sociali
• G. 39 anni Affetto da..omissis
• Famiglia multiproblematica con grave condizione psicosociale
• Provenienza Provincia di Palermo
• Comunità terapeutica ( 4 anni) Gruppo comunità)
• Progetto horizon ( gruppo inclusione socio-lavorativa)
• Gruppo appartamento
• Squadra di calcio (comunità)
• G diventa uno dei referenti della Coop sociale di tipo B Terra Nostra
• Accede al gruppo Microcredito e ottiene il prestito sulla fiducia.
• Attiva insieme a A. e altri soci della coop una rete di commercializzazione
di prodotti dell’agricoltura le dell’agroindustria locale con Prato, Bologna,
Parma e altre città.
• Promuove un gruppo appartamento per altri utenti
• Inaugura una Fattoria Sociale della quale è vice presidente e vi lavora
anche come aiutante cuoco.
3. La teoria delle reti sociali
• Tecnicamente le reti sociali sono fatti da:
• legami forti, legami deboli, legami intermedi,
spazi vuoti tra un legame e l’altro e dalle
cornici di intelaiatura delle stesse.
• Le reti sociali, come tutti i sistemi naturali, non
sono statiche e cristallizzate in una forma
sempre uguale a se stessa.
4. Definiamo, secondo la Teoria delle Reti Sociali degli
epidemiologi Berkman e Kawachi:
la Rete Sociale Primaria, la Rete Sociale Secondaria,
caratterizzata dalla “intimità caratterizzata dalla “socialità
dello scambio” che avviene dello scambio” che avviene
in essa, in essa,
quella rete costituita da quella rete costituita da
Legami Forti, Legami Deboli,
cioè basati su relazioni cioè basati su
affettive (positive o Diritto e Denaro
negative) e di reciprocità (Rete Secondaria Formale),
(immediata o differita). Solidarietà ed Etica Civile
(Rete Secondaria Informale),
Diritto e Solidarietà
(Rete di Terzo Settore),
Denaro e Profitto
(Rete di Mercato).
5. TEORIA DELLE RETI SOCIALI
Prendersi cura dei legami sociali vuol dire
lavorare su quell’elemento connettivo specifico
per le reti sociali, rappresentato dalla
«partecipazione sociale» ai contesti culturali,
politici ed economici di vita, sviluppando quel
sentimento di appartenenza ed identità sociale,
detto appunto «cittadinanza».
6. Riprendere il lavoro sul contesto
• Partecipazione alla comunità locale attraverso
la comunità terapeutica
• La comunità terapeutica come luogo che
favorisce l’inclusione sociale
• La comunità locale come rete vitale di
interconnessione e valorizzazione delle risorse
personali e sociali
7. Il lavoro terapeutico con i paziente
• Co-costruzione del progetto terapeutico personalizzato
attraverso metodologie gruppali-comunitarie (Gruppo
Analitico Vitale e Opertivo)
• Cura delle parti sofferenti e riconoscimento-valorizzazione-
sviluppo delle parti sane del paziente e emersione della
virtualità sana dalla sua personalità in sincronia con la
modificazione dell’organizzazione familiare (Gruppi di
Psicoanalisi MultiFamiliare)
• Riconoscimento e legittimazione della responsabilità del
paziente sulla propria vita (malattia, guarigione, stili e
qualità di vita, scelte …) – Gruppi Allargati e Intermedi
• Empowerment dei pazienti e dei familiari (sviluppare il
Capitale Sociale)
8. Il lavoro intermedio degli operatori
• Sostegno allo spazio relazionale intermedio tra i legami
istituzionali e i legami sociali
• Lavoro di cura come attivazione di processo
trasformativo del pensiero sui legami forti (famiglie e
istituzioni sanitarie)
• Il lavoro con le famiglie nelle comunità terapeutiche
come processo di de-istituzionalizzazione e de-
familiarizzazione delle istituzioni
• Il lavoro nella comunità locale come processo di
attivazione e sviluppo di legami deboli (iniezioni di
cellule staminali nelle reti di relazioni sociali dei
pazienti)
9. La Carta di Rete
• Il processo di cura come lavoro sulla rete delle relazioni
da valutare attraverso la somministrazione delle carte
di rete personale, lavorativa e territoriale
• Carta di Rete Personale come mentalizzazione dei
legami del paziente (Familiari, transferali, sociali)
• Carta di Rete Lavorativa come elaborazione dei legami
istituzionali degli operatori (con i colleghi, i pazienti,
familiari, committenza, agenzie locali …)
• Il Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Territoriale
come visualizzazione dei processi sociali di
partecipazione alle dinamiche psico-socio-economiche
delle comunità locali.
10. La carta di rete personale
• Può essere utilizzata per
• valutare l’efficacia degli interventi di cura ed
il processo di guarigione nella patologia
mentale;
• Visualizzare il mondo socio-relazionale del
soggetto e con esso quindi il suo
funzionamento mentale e le correlazioni tra
mondo interno ed esterno.
11. La comunità terapeutica come s/nodo
della comunità locale
• Sviluppo della cultura locale (stigma, inclusione,
prevenzione e promozione della salute mentale di
comunità)
• Attivazione di una cultura del lavoro di rete al servizio
dello sviluppo delle agenzie della comunità locale e dei
processi di convivenza civile della popolazione (di cui il
paziente e gli operatori fanno parte)
• Sviluppare il Capitale Sociale (della comunità
terapeutica e della comunità locale) promuovendo
gruppalità e progettualità sociale al servizio delle
innovazioni terapeutiche e culturali.
12. La guarigione …
• Il malato psicotico che non guarisce forse non è ancora
stato attivamente curato allo scopo esplicito che possa
guarire (credere nella guarigione)
• Pensare alla cura come processo fondato sul concetto
di dimissibile, perché il paziente possa guarire.
• Idea su che cosa significa guarigione … per poter
pensarla bisogna pur parlarne apertamente …
• La guarigione è definita dal passaggio da una relazione
(morale) fondata sull’obbligo e sul bisogno di relazione
ad una relazione (etica) sbilanciata dalla curiosità e dal
desiderio
13. La guarigione come processo
• Il paziente che guarisce … ha sviluppato una certa
competenza nell’esercizio di nuovi ruoli … capacità
di gestire la propria temporalità complessa
• È guarito ogni paziente che, a seguito di una o più
esperienze psicoterapeutiche di attaccamento
sicuro, ha riattivato lo sviluppo della
mentalizzazione, intesa come passaggio da modelli
teleologici a modelli intenzionali di funzionamento
mentale, ovvero come riduzione della
somatizzazione ed una maggiore capacità di
attribuire all’Altro (convinzioni anche sbagliate)
• La guarigione come recupero di ciò che non è mai
stato … come discreta convivenza e flessibile
benessere in un determinato contesto sociale
14. I quattro criteri di «accredibilità» dei
servizi pubblicamente orientati alla
guarigione
• Interventi orientati alla persona del paziente e ai
suoi contesti di cura
• Coinvolgimento attivo e intenzionale della persona
(associazioni dei pazienti: «niente su di noi senza di
noi»)
• Attenzione alla auto- ed alla eco-determinazione …
è l’esercizio graduale della scelta realistica che fa
guarire
• Speranza nella guarigione, fiducia nella potenzialità
di crescita inesauribile della persona
16. Un contesto di vita e/o di cura può essere definito
dispositivo terapeutico comunitario “Psicoterapia di
Comunità” in presenza di:
• una teoria di riferimento e un linguaggio condiviso tra clinici, ope-ra-tori
sociali, pazienti, familiari e committenti;
• un’organizzazione del lavoro che dia spazio alla narrazione collettiva della
storia clinico-sociale del paziente e alla riflessione sulle relazioni tra tutti i
soggetti coinvolti;
• una metodologia improntata alla condivisione democratica del po-tere
decisionale sul trattamento nel suo complesso, sui progetti specifici e sulle
attività quotidiane;
• un progetto inter-culturale, pluri-istituzionale e multimodale, in grado di
incidere contemporaneamente sul nucleo familiare e sul contesto
comunitario di riferimento del paziente;
• l’intenzione clinica di costruire un campo mentale comunitario che funzioni
come campo gruppale, per agire in senso terapeutico piuttosto che
antiterapeutico.
17. Bibliografia
• Barone R., Bellia V., Bruschetta S. (2010),
Psicoterapia di Comunità. FrancoAngeli,
Milano.
• Barone R., Bruschetta S., Giunta S. (2010),
Gruppoanalisi e Comunità Terapeutica.
FrancoAngeli, Milano.
• Blog : raffaelebaronewordpress.com