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LA MESSA
Capiamo quello che facciamo ogni
      domenica (o quasi…)
LA MESSA: la conosciamo?
            Ci sono tanti gesti che facciamo tutte
            le domeniche a Messa. Ma sappiamo
            che cosa vogliono dire? Oppure sono
            solo dei gesti che facciamo
            meccanicamente?
Conosciamo il significato delle parole
che diciamo e il perché le diciamo in
un preciso momento?
   Se non sappiamo bene quello che facciamo…
      …CERCHIAMO DI DARE QUALCHE
                  RISPOSTA
  apr-02         2                 Parrocchia di S. Antonio di Savena
1. Che significa MESSA?


La liturgia eucaristica si chiama MESSA
 perché si conclude con l'invio ("missio"
    in latino) dei fedeli nel mondo per
         compiervi la volontà di Dio



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2. Perché la MESSA è così
 importante per un cristiano?
All'origine dell'Eucarestia c'è l'Ultima
Cena di Gesù con i discepoli e il suo
comando:
    "Fate questo in memoria di me“ me
         (Lc 22,19; I Cor 11,24).



apr-02       4                Parrocchia di S. Antonio di Savena
2. Perché la MESSA è così
importante per un cristiano?
“Come la Chiesa fa l’Eucaristia, così l’Eucaristia costruisce la
Chiesa; e questa verità è strettamente unita al mistero del Giovedì
santo.
La Chiesa è stata fondata, come comunità nuova del popolo di Dio,
nella comunità apostolica di quei Dodici che, durante l’ultima cena,
sono divenuti partecipi del Corpo e del Sangue del Signore sotto le
specie del pane e del vino.
Cristo aveva detto: «Prendete e mangiate…, prendete e bevete».
Ed essi, adempiendo questo suo comando, sono entrati, per la
prima volta, in comunione sacramentale con il Figlio di Dio,
comunione che è pegno di vita eterna. Da quel momento sino alla
fine dei secoli, la Chiesa si costruisce mediante la stessa
comunione col Figlio di Dio, che è pegno di Pasqua eterna”.
(Giovanni Paolo II) 5
 apr-02                                           Parrocchia di S. Antonio di Savena
3. Come celebriamo la Messa
  Quattro sono i momenti fondamentali
    della celebrazione eucaristica:
  1) Riti d'ingresso.
  2) Liturgia della Parola.
  3) Liturgia eucaristica.
  4) Riti di congedo.

apr-02       6                Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.1. I riti d’ingresso
L'assemblea si raccoglie, prende forma e si
unisce con il canto alla processione introitale
del sacerdote che rappresenta il popolo di Dio
in cammino verso Cristo.
Il celebrante, giunto all'altare, simbolo di
Cristo, lo bacia in segno di venerazione.




apr-02         7                 Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.1. I riti d’ingresso
SEGNO DI CROCE
Nel Nome della Trinità santa e indivisa: è
memoria e professione di fede battesimale di
tutta l'assemblea.
L'Amen dell'assemblea che lo sigilla è la
conferma e l'accettazione da parte di tutto il
popolo credente e vuol dire:
  "Sì! Credo che Cristo è tra noi. Ne sono
                   certo!"

apr-02        8                  Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.1. I riti d’ingresso
IL SALUTO DEL CELEBRANTE esprime la
presenza della Grazia: la comunione in Dio con
i fratelli.
La parola di saluto è accompagnata dal gesto
delle mani e delle braccia che si allargano e si
richiudono: segno d'accoglienza, di saluto, di
pace offerta. E' inoltre annuncio del Signore
presente.


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3.1. I riti d’ingresso
CONFESSO
è l'invito a riflettere sulla propria vita e a
chiedere perdono a Dio dei peccati commessi
verificando se per caso non ci siano colpe
mortali che impediscono, senza aver
celebrato prima il sacramento della
Riconciliazione, di accedere alla S. Comunione.




apr-02         10                 Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.1. I riti d’ingresso
GLORIA
riscoperta la bontà e la misericordia del
Signore, possiamo cantare con gioia l'inno
iniziato dagli angeli la notte santa di Natale,
che esprime adorazione, gioia,
ringraziamento.




apr-02         11                  Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.1. I riti d’ingresso
COLLETTA
il celebrante alza e allarga le braccia nel gesto
universale dell'orante. Nella pausa di silenzio ogni
fedele rivolge a Dio mente e cuore formulando le sue
richieste. Poi il celebrante raccoglie ‑ da cui il nome
colletta (raccolta) dato all'orazione ‑ i pensieri e i
desideri di tutti.




apr-02           12                     Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.2. La Liturgia della Parola
 LETTURE BIBLICHE
 Dio, tramite la voce del lettore, istruisce il
 suo popolo con la sua Parola.
 Le esortazioni finali "Parola di Dio" indicano
 che Dio stesso ha parlato ai suoi.
 Per ascoltare la Parola bisogna creare il
 silenzio interiore.


apr-02         13                  Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.2. La Liturgia della Parola
SALMO
dopo aver ascoltato la lettura tratta dall'Antico
Testamento, l'assemblea risponde con gioia
pregando e lodando con il Salmo.
I Salmi sono le preghiere che Dio ci ha consegnato
attraverso gli scrittori da lui ispirati, affinché noi
le utilizzassimo per pregarlo nella maniera più
degna.
È rispondere a Dio con la sua stessa Parola eterna,
incorruttibile, posta sulle nostre labbra. Sarebbe
una grande presunzione volerla sostituire con
parole nostre che si disgregano col tempo.
apr-02           14                    Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.2. La Liturgia della Parola
VANGELO: è Cristo risorto che adesso parla al suo
popolo. Il libro stesso e gli onori resi al testo del Vangelo
(processione, incenso, ceri, bacio) indicano venerazione a
realtà divine.
Nella Parola di Dio si annuncia la divina alleanza, nuova ed
eterna, che è riproposta nell'Eucaristia.
 Il Vangelo si ascolta in piedi e in profondo silenzio; è
 letto dal sacerdote (o diacono) perché è Gesù stesso
        che, rappresentato dal sacerdote, parla.
Ci si segna sulla fronte, sulle labbra e sul cuore per
esprimere il desiderio che la Parola pianti solide radici
nell'intelligenza e nel cuore e le nostre labbra la
proclamino; che sia custodita nella memoria, per parlare
e amare come Gesù.
  apr-02             15                      Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.2. La Liturgia della Parola
OMELIA
è la proclamazione, fatta con calore interiore,
della Parola.
Il silenzio che segue dà modo alla Parola
proclamata di penetrare in profondità ed
acquistare efficacia.




apr-02         16                 Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.2. La Liturgia della Parola
SIMBOLO DELLA FEDE (CREDO)
è la risposta corretta alla Parola ascoltata e
segno di riconoscimento tra i credenti
nell'unico Signore e Salvatore.
Simbolo (dal greco "sunballo") è mettere
insieme due pezzi combacianti di un unico
coccio, segno di riconoscimento tra
contraenti di un patto.


apr-02         17                 Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.2. La Liturgia della Parola
PREGHIERA DEI FEDELI
è la risposta del popolo cristiano al Signore
che ha parlato e in cui abbiamo detto di
credere.
Chiamata anche "Preghiera universale" è una
supplica per le necessità di tutto il mondo.
Il popolo sacerdotale intercede per l'umanità
intera, per implorare su di essa la
benevolenza divina.

apr-02        18                 Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
La Liturgia Eucaristica è composta di
tre momenti:

A) la Preparazione dei doni

B) La Preghiera eucaristica

C) I Riti di comunione


apr-02      19                Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
A) PREPARAZIONE DEI DONI
Il pane e il vino che offriamo significano tutta la nostra
vita (lavoro, pene, gioie, desiderio d'amare Dio e i
fratelli) offerta in sacrificio al Signore.
Così come il nostro obolo in denaro, o elemosina, è la
partecipazione concreta ai bisogni della comunità
parrocchiale e dei poveri.
Infatti, non si può dire seriamente a Dio di amarlo, senza
mostrare concretamente amore ai fratelli bisognosi.
Nell'offerta dei doni affermiamo che tutto ciò che
abbiamo è dono gratuito di Dio.


  apr-02           20                    Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
A) PREPARAZIONE DEI DONI
Alcune gocce d'acqua nel vino sono segno della nostra
unione con Cristo che ha voluto assumere la nostra
natura umana.
Il Signore Gesù nella Comunione ci trasformerà in lui,
senza però annullare la nostra specificità personale.
Il pane e il vino sono offerti e innalzati verso Dio dal
celebrante.
Nella consacrazione, lo Spirito Santo, invocato su questi
doni, li trasformerà nel Cristo stesso.
Lavanda delle mani: gesto di purificazione del sacerdote
che esprime il desiderio d'essere meno indegno di
celebrare l'Eucaristia. (“Lavami, Signore, da ogni colpa,
purificami da ogni peccato”)
  apr-02            21                    Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
A) PREPARAZIONE DEI DONI
Deposte le offerte sull’Altare e compiuti i riti che
accompagnano questo gesto, il sacerdote invita i
fedeli a unirsi a lui nella preghiera e pronunzia
l’orazione sulle offerte: si conclude così la
Preparazione dei Doni e si prelude alla Preghiera
Eucaristica”.
Per i Riti di Offertorio, quando non si usa l’incenso,
l’assemblea rimane seduta sino all’orazione sulle
offerte.

apr-02            22                     Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
A) PREPARAZIONE DEI DONI
La preghiera sulle offerte viene pronunciata a voce
alta dal sacerdote, con le braccia allargate, a nome di
tutta la comunità che, quindi, esprime la sua
partecipazione stando in piedi e rispondendo “Amen”.
Quindi anche se non è introdotta, come per la
preghiera di colletta, dall’esortazione esplicita
“preghiamo”, al suo inizio ci alziamo tutti in piedi: un
modo semplice per esprimere nel gesto il comune
sacerdozio battesimale.


apr-02            23                    Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
B) PREGHIERA EUCARISTICA

    Ha inizio il momento centrale e
  culminante dell’intera celebrazione,
 vale a dire la Preghiera Eucaristica,
cioè la preghiera di azione di grazie e
           di santificazione.
 La Preghiera Eucaristica si compone di otto parti…
               Vediamole una ad una


apr-02          24                   Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
1. L’AZIONE DI GRAZIE
(È veramente cosa buona e giusta lodarti…)
il sacerdote, a nome di tutto il popolo santo, glorifica
Dio Padre e gli rende grazie per tutta l’opera della
salvezza o per qualche aspetto particolare, a seconda
della diversità del giorno, della Festa o del Tempo.
2. L’ACCLAMAZIONE
(Santo, Santo, Santo…)
tutta l’assemblea, unendosi alle creature celesti,
canta o recita il Santo. Questa Acclamazione, che fa
parte della Preghiera Eucaristica, è pronunziata da
tutto il popolo con il sacerdote.
apr-02           25                     Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
3. L’EPICLESI (invocazione dello Spirito Santo)
(Manda, Signore, il tuo Spirito a santificare i doni…)
la Chiesa implora con speciali invocazioni la potenza divina,
perché i doni offerti dagli uomini vengano consacrati, cioè
diventino il Corpo e il Sangue di Cristo, e perché la vittima
immacolata, che si riceve nella comunione, giovi per la salvezza
di coloro che vi parteciperanno.
4. Il Racconto dell’Istituzione e la Consacrazione
(Nella notte in cui fu tradito, Egli prese il pane…)
È IL MOMENTO CULMINANTE DELLA MESSA.
Mediante le parole e i gesti di Cristo si compie il sacrificio che
Cristo stesso istituì nell’Ultima Cena, quando offrì il suo Corpo e
il Suo Sangue sotto le specie del pane e del vino, lo diede a
mangiare e a bere agli Apostoli e lasciò loro il mandato di
perpetuare tale mistero. Il pane e il vino offerti diventano
realmente il Corpo e il Sangue del Cristo stesso morto e risorto.
Chi può si inginocchia in adorazione.
apr-02                 26                           Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
5. L’ANAMNESI
(Mistero della fede. Annunciamo la Tua morte, Signore …)
L'intera storia dell'umanità, una grande e lunga storia, è condensata in
poche parole.
La Chiesa, adempiendo il comando ricevuto da Cristo Signore per mezzo
degli Apostoli, celebra la memoria di Cristo, ricordando soprattutto la Sua
Beata Passione, la Gloriosa Risurrezione e l’Ascensione al cielo.
6. L’OFFERTORIO
(Celebrando il memoriale del Tuo Figlio…TI offriamo, Padre in
rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo)
Nel corso di questa stessa memoria la chiesa, in modo particolare quella
radunata in quel momento e in quel luogo, offre al Padre nello Spirito Santo
la vittima immacolata.
La Chiesa desidera che i fedeli non solo offrano la vittima immacolata, ma
anche imparino a offrire se stessi e così portino ogni giorno più a
compimento, per mezzo di Cristo Mediatore, la loro unione con Dio e con i
fratelli, perché finalmente Dio sia tutto in tutti.
  apr-02                 27                          Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
7. LE INTERCESSIONI
(Guarda con amore e riconosci nell’offerta dela Tua Chiesa…)
In esse si esprime che l’Eucaristia viene celebrata in comunione con
tutta la Chiesa, sia celeste che terrestre, e che l’offerta è fatta per
essa e per tutti i suoi membri, vivi e defunti, i quali sono stati chiamati
alla salvezza acquistata per mezzo del Corpo e Sangue di Cristo.
8. LA DOSSOLOGIA FINALE
(Per Cristo, con Cristo e in Cristo…)
La preghiera eucaristica sfocia in una stupenda glorificazione del Padre
per mezzo di Cristo, l'unico mediatore tra Dio e l'umanità, cui
l'assemblea risponde "Amen". E' la solenne adesione di fede al Signore
che dovrebbe essere gridato come gli urrà dei tifosi nello stadio. Tutto
viene dal Padre attraverso Cristo e tutto è destinato a ritornare a lui
per la medesima via.

apr-02                  28                            Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
        LA PREGHIERA EUCARISTICA
    ESIGE CHE TUTTI L’ASCOLTINO CON
                 RISPETTO
              E IN SILENZIO
             E VI PARTECIPINO
 CON LE ACCLAMAZIONI PREVISTE NEL RITO.

(Principi e norme per l’uso del Messale Romano, 55)




apr-02              29                        Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
C) RITI DI COMUNIONE

   Poiché la celebrazione eucaristica è un convito
                 pasquale, conviene che,
            secondo il comando del Signore,
              i fedeli ben disposti ricevano
 il suo Corpo e il suo Sangue come cibo spirituale.
   I Riti di Comunione si compongono di dieci parti…
                   Vediamole una ad una

apr-02          30                    Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
C) RITI DI COMUNIONE
Padre nostro
   L'assemblea si rivolge al Padre con gli stessi sentimenti di
   Cristo. Sono sette le richieste espresse, legate soprattutto
   alla necessità del cibo spirituale della Parola e
   dell'Eucaristia, che sostengono la nostra fedeltà nel
   rapporto con Dio.
Embolismo (Liberaci, Signore da tutti i mali…)
   Sviluppando l’ultima domanda della preghiera del Signore, la
   richiesta di liberazione da ogni male, chiede per tutta la
   comunità dei fedeli la liberazione dal potere del male. Si
   conclude con la dossologia (Tuo è il Regno, Tua è la Potenza…)
   riconoscendo l’onnipotenza e la gloria di Dio


apr-02              31                        Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
C) RITI DI COMUNIONE
Pace
   Gesù risorto, la sera di Pasqua, offre la pace agli apostoli come
   primo dono.
   Con il rito della pace i fedeli implorano la pace e l’unità per la Chiesa
   e per l’intera famiglia umana, ed esprimono fra di loro l’amore
   vicendevole, prima di partecipare all’unico pane.
   Questo gesto è segno del nostro proposito di dimenticare
   qualsiasi rancore. Il gesto può essere considerato conclusione
   dell'atto penitenziale e risposta alla preghiera del Padre
   Nostro.
Frazione del pane
   Il gesto della frazione del pane, compiuto da Cristo nell’ultima Cena,
   sin dal tempo apostolico ha dato il nome a tutta l’azione eucaristica.
   Questo rito non ha soltanto una ragione pratica, ma significa che
   noi, pur essendo molti, diventiamo un solo corpo nella comunione a un
   solo pane di vita, che è Cristo (1 Cor 10,17).
apr-02                  32                            Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
C) RITI DI COMUNIONE
Immixtio:
   Il celebrante mette nel calice una piccola porzione dell’ostia.
Agnello di Dio
     Mentre si compiono la frazione del pane e l’immixtio,
   consapevoli della propria inadeguatezza e indegnità a
   comunicarsi del Signore, si chiede ancora perdono con
   l'invocazione ripetuta due volte. L’ultima invocazione termina
   con le parole dona a noi la pace.
La preparazione personale del sacerdote
   Il celebrante si prepara con una preghiera silenziosa a
   ricevere con frutto il Corpo e il Sangue di Cristo.
         Lo stesso fanno i fedeli pregando in silenzio.

apr-02               33                        Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
C) RITI DI COMUNIONE
Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati dal mondo…
   Il sacerdote presenta l'Eucaristia ai fedeli e li invita al
   banchetto di Cristo; poi insieme con essi esprime sentimenti
   di umiltà, servendosi delle parole del Vangelo, ricordando che
   solo il Signore toglie i peccati del mondo perché li ha presi su
   di sé inchiodandoli sulla croce.
   Per accedere all’Eucaristia bisogna essere in grazia di Dio
       (confessati quindi di recente), essere digiuni da almeno
              un'ora e consapevoli di chi si va a ricevere.
Può essere accolta sulla mano, con il palmo cavo, dicendo "Amen"
    e inchinando il capo in segno di rispetto, e assumendola con
                   devozione davanti al sacerdote.
             Infatti i doni si ricevono, non si prendono.
apr-02               34                         Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.3. La Liturgia Eucaristica
C) RITI DI COMUNIONE
Silenzio
   Dopo la comunione si lascia uno spazio di tempo in silenzio
   affinché in preghiera si possa assimilare, con riconoscenza, il
   dono ricevuto.
Orazione dopo la comunione
   Il sacerdote raccoglie le suppliche e il ringraziamento dei
   fedeli e chiede che nella vita maturino i frutti del mistero
   celebrato. Il popolo fa sua l’orazione con l’acclamazione
   “Amen”.



apr-02               35                        Parrocchia di S. Antonio di Savena
3.4. I Riti di Congedo
Saluto
  Come all'inizio il celebrante richiama la presenza del Signore,
  dono ricevuto, che ora i fedeli porteranno nel mondo.
Benedizione
  Nel nome e con la benedizione della SS. Trinità siamo inviati
  a donare a tutti l'amore di Dio. In alcuni giorni e in certe
  circostanze si può arricchire e sviluppare con l’"orazione sul
  popolo" o con un’altra formula più solenne.
Congedo
  Si scioglie l’assemblea, perché ognuno ritorni alle sue
  occupazioni lodando e benedicendo il Signore.


apr-02              36                        Parrocchia di S. Antonio di Savena
4. CONCLUDIAMO

LA MESSA È FINITA ANDATE IN PACE
          IN REALTÀ LA MESSA CONTINUA
          LA TESTIMONIANZA DELLA VITA
   È STRETTAMENTE COLLEGATA ALL'EUCARISTIA
     PERCHÉ NON DIAMO QUALCOSA DI NOSTRO,
       MA COMUNICHIAMO IL DONO RICEVUTO:


CRISTO MORTO E RISORTO
PER LA NOSTRA SALVEZZA
apr-02        37                 Parrocchia di S. Antonio di Savena

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A messa

  • 1. LA MESSA Capiamo quello che facciamo ogni domenica (o quasi…)
  • 2. LA MESSA: la conosciamo? Ci sono tanti gesti che facciamo tutte le domeniche a Messa. Ma sappiamo che cosa vogliono dire? Oppure sono solo dei gesti che facciamo meccanicamente? Conosciamo il significato delle parole che diciamo e il perché le diciamo in un preciso momento? Se non sappiamo bene quello che facciamo… …CERCHIAMO DI DARE QUALCHE RISPOSTA apr-02 2 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 3. 1. Che significa MESSA? La liturgia eucaristica si chiama MESSA perché si conclude con l'invio ("missio" in latino) dei fedeli nel mondo per compiervi la volontà di Dio apr-02 3 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 4. 2. Perché la MESSA è così importante per un cristiano? All'origine dell'Eucarestia c'è l'Ultima Cena di Gesù con i discepoli e il suo comando: "Fate questo in memoria di me“ me (Lc 22,19; I Cor 11,24). apr-02 4 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 5. 2. Perché la MESSA è così importante per un cristiano? “Come la Chiesa fa l’Eucaristia, così l’Eucaristia costruisce la Chiesa; e questa verità è strettamente unita al mistero del Giovedì santo. La Chiesa è stata fondata, come comunità nuova del popolo di Dio, nella comunità apostolica di quei Dodici che, durante l’ultima cena, sono divenuti partecipi del Corpo e del Sangue del Signore sotto le specie del pane e del vino. Cristo aveva detto: «Prendete e mangiate…, prendete e bevete». Ed essi, adempiendo questo suo comando, sono entrati, per la prima volta, in comunione sacramentale con il Figlio di Dio, comunione che è pegno di vita eterna. Da quel momento sino alla fine dei secoli, la Chiesa si costruisce mediante la stessa comunione col Figlio di Dio, che è pegno di Pasqua eterna”. (Giovanni Paolo II) 5 apr-02 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 6. 3. Come celebriamo la Messa Quattro sono i momenti fondamentali della celebrazione eucaristica: 1) Riti d'ingresso. 2) Liturgia della Parola. 3) Liturgia eucaristica. 4) Riti di congedo. apr-02 6 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 7. 3.1. I riti d’ingresso L'assemblea si raccoglie, prende forma e si unisce con il canto alla processione introitale del sacerdote che rappresenta il popolo di Dio in cammino verso Cristo. Il celebrante, giunto all'altare, simbolo di Cristo, lo bacia in segno di venerazione. apr-02 7 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 8. 3.1. I riti d’ingresso SEGNO DI CROCE Nel Nome della Trinità santa e indivisa: è memoria e professione di fede battesimale di tutta l'assemblea. L'Amen dell'assemblea che lo sigilla è la conferma e l'accettazione da parte di tutto il popolo credente e vuol dire: "Sì! Credo che Cristo è tra noi. Ne sono certo!" apr-02 8 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 9. 3.1. I riti d’ingresso IL SALUTO DEL CELEBRANTE esprime la presenza della Grazia: la comunione in Dio con i fratelli. La parola di saluto è accompagnata dal gesto delle mani e delle braccia che si allargano e si richiudono: segno d'accoglienza, di saluto, di pace offerta. E' inoltre annuncio del Signore presente. apr-02 9 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 10. 3.1. I riti d’ingresso CONFESSO è l'invito a riflettere sulla propria vita e a chiedere perdono a Dio dei peccati commessi verificando se per caso non ci siano colpe mortali che impediscono, senza aver celebrato prima il sacramento della Riconciliazione, di accedere alla S. Comunione. apr-02 10 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 11. 3.1. I riti d’ingresso GLORIA riscoperta la bontà e la misericordia del Signore, possiamo cantare con gioia l'inno iniziato dagli angeli la notte santa di Natale, che esprime adorazione, gioia, ringraziamento. apr-02 11 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 12. 3.1. I riti d’ingresso COLLETTA il celebrante alza e allarga le braccia nel gesto universale dell'orante. Nella pausa di silenzio ogni fedele rivolge a Dio mente e cuore formulando le sue richieste. Poi il celebrante raccoglie ‑ da cui il nome colletta (raccolta) dato all'orazione ‑ i pensieri e i desideri di tutti. apr-02 12 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 13. 3.2. La Liturgia della Parola LETTURE BIBLICHE Dio, tramite la voce del lettore, istruisce il suo popolo con la sua Parola. Le esortazioni finali "Parola di Dio" indicano che Dio stesso ha parlato ai suoi. Per ascoltare la Parola bisogna creare il silenzio interiore. apr-02 13 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 14. 3.2. La Liturgia della Parola SALMO dopo aver ascoltato la lettura tratta dall'Antico Testamento, l'assemblea risponde con gioia pregando e lodando con il Salmo. I Salmi sono le preghiere che Dio ci ha consegnato attraverso gli scrittori da lui ispirati, affinché noi le utilizzassimo per pregarlo nella maniera più degna. È rispondere a Dio con la sua stessa Parola eterna, incorruttibile, posta sulle nostre labbra. Sarebbe una grande presunzione volerla sostituire con parole nostre che si disgregano col tempo. apr-02 14 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 15. 3.2. La Liturgia della Parola VANGELO: è Cristo risorto che adesso parla al suo popolo. Il libro stesso e gli onori resi al testo del Vangelo (processione, incenso, ceri, bacio) indicano venerazione a realtà divine. Nella Parola di Dio si annuncia la divina alleanza, nuova ed eterna, che è riproposta nell'Eucaristia. Il Vangelo si ascolta in piedi e in profondo silenzio; è letto dal sacerdote (o diacono) perché è Gesù stesso che, rappresentato dal sacerdote, parla. Ci si segna sulla fronte, sulle labbra e sul cuore per esprimere il desiderio che la Parola pianti solide radici nell'intelligenza e nel cuore e le nostre labbra la proclamino; che sia custodita nella memoria, per parlare e amare come Gesù. apr-02 15 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 16. 3.2. La Liturgia della Parola OMELIA è la proclamazione, fatta con calore interiore, della Parola. Il silenzio che segue dà modo alla Parola proclamata di penetrare in profondità ed acquistare efficacia. apr-02 16 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 17. 3.2. La Liturgia della Parola SIMBOLO DELLA FEDE (CREDO) è la risposta corretta alla Parola ascoltata e segno di riconoscimento tra i credenti nell'unico Signore e Salvatore. Simbolo (dal greco "sunballo") è mettere insieme due pezzi combacianti di un unico coccio, segno di riconoscimento tra contraenti di un patto. apr-02 17 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 18. 3.2. La Liturgia della Parola PREGHIERA DEI FEDELI è la risposta del popolo cristiano al Signore che ha parlato e in cui abbiamo detto di credere. Chiamata anche "Preghiera universale" è una supplica per le necessità di tutto il mondo. Il popolo sacerdotale intercede per l'umanità intera, per implorare su di essa la benevolenza divina. apr-02 18 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 19. 3.3. La Liturgia Eucaristica La Liturgia Eucaristica è composta di tre momenti: A) la Preparazione dei doni B) La Preghiera eucaristica C) I Riti di comunione apr-02 19 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 20. 3.3. La Liturgia Eucaristica A) PREPARAZIONE DEI DONI Il pane e il vino che offriamo significano tutta la nostra vita (lavoro, pene, gioie, desiderio d'amare Dio e i fratelli) offerta in sacrificio al Signore. Così come il nostro obolo in denaro, o elemosina, è la partecipazione concreta ai bisogni della comunità parrocchiale e dei poveri. Infatti, non si può dire seriamente a Dio di amarlo, senza mostrare concretamente amore ai fratelli bisognosi. Nell'offerta dei doni affermiamo che tutto ciò che abbiamo è dono gratuito di Dio. apr-02 20 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 21. 3.3. La Liturgia Eucaristica A) PREPARAZIONE DEI DONI Alcune gocce d'acqua nel vino sono segno della nostra unione con Cristo che ha voluto assumere la nostra natura umana. Il Signore Gesù nella Comunione ci trasformerà in lui, senza però annullare la nostra specificità personale. Il pane e il vino sono offerti e innalzati verso Dio dal celebrante. Nella consacrazione, lo Spirito Santo, invocato su questi doni, li trasformerà nel Cristo stesso. Lavanda delle mani: gesto di purificazione del sacerdote che esprime il desiderio d'essere meno indegno di celebrare l'Eucaristia. (“Lavami, Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato”) apr-02 21 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 22. 3.3. La Liturgia Eucaristica A) PREPARAZIONE DEI DONI Deposte le offerte sull’Altare e compiuti i riti che accompagnano questo gesto, il sacerdote invita i fedeli a unirsi a lui nella preghiera e pronunzia l’orazione sulle offerte: si conclude così la Preparazione dei Doni e si prelude alla Preghiera Eucaristica”. Per i Riti di Offertorio, quando non si usa l’incenso, l’assemblea rimane seduta sino all’orazione sulle offerte. apr-02 22 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 23. 3.3. La Liturgia Eucaristica A) PREPARAZIONE DEI DONI La preghiera sulle offerte viene pronunciata a voce alta dal sacerdote, con le braccia allargate, a nome di tutta la comunità che, quindi, esprime la sua partecipazione stando in piedi e rispondendo “Amen”. Quindi anche se non è introdotta, come per la preghiera di colletta, dall’esortazione esplicita “preghiamo”, al suo inizio ci alziamo tutti in piedi: un modo semplice per esprimere nel gesto il comune sacerdozio battesimale. apr-02 23 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 24. 3.3. La Liturgia Eucaristica B) PREGHIERA EUCARISTICA Ha inizio il momento centrale e culminante dell’intera celebrazione, vale a dire la Preghiera Eucaristica, cioè la preghiera di azione di grazie e di santificazione. La Preghiera Eucaristica si compone di otto parti… Vediamole una ad una apr-02 24 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 25. 3.3. La Liturgia Eucaristica 1. L’AZIONE DI GRAZIE (È veramente cosa buona e giusta lodarti…) il sacerdote, a nome di tutto il popolo santo, glorifica Dio Padre e gli rende grazie per tutta l’opera della salvezza o per qualche aspetto particolare, a seconda della diversità del giorno, della Festa o del Tempo. 2. L’ACCLAMAZIONE (Santo, Santo, Santo…) tutta l’assemblea, unendosi alle creature celesti, canta o recita il Santo. Questa Acclamazione, che fa parte della Preghiera Eucaristica, è pronunziata da tutto il popolo con il sacerdote. apr-02 25 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 26. 3.3. La Liturgia Eucaristica 3. L’EPICLESI (invocazione dello Spirito Santo) (Manda, Signore, il tuo Spirito a santificare i doni…) la Chiesa implora con speciali invocazioni la potenza divina, perché i doni offerti dagli uomini vengano consacrati, cioè diventino il Corpo e il Sangue di Cristo, e perché la vittima immacolata, che si riceve nella comunione, giovi per la salvezza di coloro che vi parteciperanno. 4. Il Racconto dell’Istituzione e la Consacrazione (Nella notte in cui fu tradito, Egli prese il pane…) È IL MOMENTO CULMINANTE DELLA MESSA. Mediante le parole e i gesti di Cristo si compie il sacrificio che Cristo stesso istituì nell’Ultima Cena, quando offrì il suo Corpo e il Suo Sangue sotto le specie del pane e del vino, lo diede a mangiare e a bere agli Apostoli e lasciò loro il mandato di perpetuare tale mistero. Il pane e il vino offerti diventano realmente il Corpo e il Sangue del Cristo stesso morto e risorto. Chi può si inginocchia in adorazione. apr-02 26 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 27. 3.3. La Liturgia Eucaristica 5. L’ANAMNESI (Mistero della fede. Annunciamo la Tua morte, Signore …) L'intera storia dell'umanità, una grande e lunga storia, è condensata in poche parole. La Chiesa, adempiendo il comando ricevuto da Cristo Signore per mezzo degli Apostoli, celebra la memoria di Cristo, ricordando soprattutto la Sua Beata Passione, la Gloriosa Risurrezione e l’Ascensione al cielo. 6. L’OFFERTORIO (Celebrando il memoriale del Tuo Figlio…TI offriamo, Padre in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo) Nel corso di questa stessa memoria la chiesa, in modo particolare quella radunata in quel momento e in quel luogo, offre al Padre nello Spirito Santo la vittima immacolata. La Chiesa desidera che i fedeli non solo offrano la vittima immacolata, ma anche imparino a offrire se stessi e così portino ogni giorno più a compimento, per mezzo di Cristo Mediatore, la loro unione con Dio e con i fratelli, perché finalmente Dio sia tutto in tutti. apr-02 27 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 28. 3.3. La Liturgia Eucaristica 7. LE INTERCESSIONI (Guarda con amore e riconosci nell’offerta dela Tua Chiesa…) In esse si esprime che l’Eucaristia viene celebrata in comunione con tutta la Chiesa, sia celeste che terrestre, e che l’offerta è fatta per essa e per tutti i suoi membri, vivi e defunti, i quali sono stati chiamati alla salvezza acquistata per mezzo del Corpo e Sangue di Cristo. 8. LA DOSSOLOGIA FINALE (Per Cristo, con Cristo e in Cristo…) La preghiera eucaristica sfocia in una stupenda glorificazione del Padre per mezzo di Cristo, l'unico mediatore tra Dio e l'umanità, cui l'assemblea risponde "Amen". E' la solenne adesione di fede al Signore che dovrebbe essere gridato come gli urrà dei tifosi nello stadio. Tutto viene dal Padre attraverso Cristo e tutto è destinato a ritornare a lui per la medesima via. apr-02 28 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 29. 3.3. La Liturgia Eucaristica LA PREGHIERA EUCARISTICA ESIGE CHE TUTTI L’ASCOLTINO CON RISPETTO E IN SILENZIO E VI PARTECIPINO CON LE ACCLAMAZIONI PREVISTE NEL RITO. (Principi e norme per l’uso del Messale Romano, 55) apr-02 29 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 30. 3.3. La Liturgia Eucaristica C) RITI DI COMUNIONE Poiché la celebrazione eucaristica è un convito pasquale, conviene che, secondo il comando del Signore, i fedeli ben disposti ricevano il suo Corpo e il suo Sangue come cibo spirituale. I Riti di Comunione si compongono di dieci parti… Vediamole una ad una apr-02 30 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 31. 3.3. La Liturgia Eucaristica C) RITI DI COMUNIONE Padre nostro L'assemblea si rivolge al Padre con gli stessi sentimenti di Cristo. Sono sette le richieste espresse, legate soprattutto alla necessità del cibo spirituale della Parola e dell'Eucaristia, che sostengono la nostra fedeltà nel rapporto con Dio. Embolismo (Liberaci, Signore da tutti i mali…) Sviluppando l’ultima domanda della preghiera del Signore, la richiesta di liberazione da ogni male, chiede per tutta la comunità dei fedeli la liberazione dal potere del male. Si conclude con la dossologia (Tuo è il Regno, Tua è la Potenza…) riconoscendo l’onnipotenza e la gloria di Dio apr-02 31 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 32. 3.3. La Liturgia Eucaristica C) RITI DI COMUNIONE Pace Gesù risorto, la sera di Pasqua, offre la pace agli apostoli come primo dono. Con il rito della pace i fedeli implorano la pace e l’unità per la Chiesa e per l’intera famiglia umana, ed esprimono fra di loro l’amore vicendevole, prima di partecipare all’unico pane. Questo gesto è segno del nostro proposito di dimenticare qualsiasi rancore. Il gesto può essere considerato conclusione dell'atto penitenziale e risposta alla preghiera del Padre Nostro. Frazione del pane Il gesto della frazione del pane, compiuto da Cristo nell’ultima Cena, sin dal tempo apostolico ha dato il nome a tutta l’azione eucaristica. Questo rito non ha soltanto una ragione pratica, ma significa che noi, pur essendo molti, diventiamo un solo corpo nella comunione a un solo pane di vita, che è Cristo (1 Cor 10,17). apr-02 32 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 33. 3.3. La Liturgia Eucaristica C) RITI DI COMUNIONE Immixtio: Il celebrante mette nel calice una piccola porzione dell’ostia. Agnello di Dio Mentre si compiono la frazione del pane e l’immixtio, consapevoli della propria inadeguatezza e indegnità a comunicarsi del Signore, si chiede ancora perdono con l'invocazione ripetuta due volte. L’ultima invocazione termina con le parole dona a noi la pace. La preparazione personale del sacerdote Il celebrante si prepara con una preghiera silenziosa a ricevere con frutto il Corpo e il Sangue di Cristo. Lo stesso fanno i fedeli pregando in silenzio. apr-02 33 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 34. 3.3. La Liturgia Eucaristica C) RITI DI COMUNIONE Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati dal mondo… Il sacerdote presenta l'Eucaristia ai fedeli e li invita al banchetto di Cristo; poi insieme con essi esprime sentimenti di umiltà, servendosi delle parole del Vangelo, ricordando che solo il Signore toglie i peccati del mondo perché li ha presi su di sé inchiodandoli sulla croce. Per accedere all’Eucaristia bisogna essere in grazia di Dio (confessati quindi di recente), essere digiuni da almeno un'ora e consapevoli di chi si va a ricevere. Può essere accolta sulla mano, con il palmo cavo, dicendo "Amen" e inchinando il capo in segno di rispetto, e assumendola con devozione davanti al sacerdote. Infatti i doni si ricevono, non si prendono. apr-02 34 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 35. 3.3. La Liturgia Eucaristica C) RITI DI COMUNIONE Silenzio Dopo la comunione si lascia uno spazio di tempo in silenzio affinché in preghiera si possa assimilare, con riconoscenza, il dono ricevuto. Orazione dopo la comunione Il sacerdote raccoglie le suppliche e il ringraziamento dei fedeli e chiede che nella vita maturino i frutti del mistero celebrato. Il popolo fa sua l’orazione con l’acclamazione “Amen”. apr-02 35 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 36. 3.4. I Riti di Congedo Saluto Come all'inizio il celebrante richiama la presenza del Signore, dono ricevuto, che ora i fedeli porteranno nel mondo. Benedizione Nel nome e con la benedizione della SS. Trinità siamo inviati a donare a tutti l'amore di Dio. In alcuni giorni e in certe circostanze si può arricchire e sviluppare con l’"orazione sul popolo" o con un’altra formula più solenne. Congedo Si scioglie l’assemblea, perché ognuno ritorni alle sue occupazioni lodando e benedicendo il Signore. apr-02 36 Parrocchia di S. Antonio di Savena
  • 37. 4. CONCLUDIAMO LA MESSA È FINITA ANDATE IN PACE IN REALTÀ LA MESSA CONTINUA LA TESTIMONIANZA DELLA VITA È STRETTAMENTE COLLEGATA ALL'EUCARISTIA PERCHÉ NON DIAMO QUALCOSA DI NOSTRO, MA COMUNICHIAMO IL DONO RICEVUTO: CRISTO MORTO E RISORTO PER LA NOSTRA SALVEZZA apr-02 37 Parrocchia di S. Antonio di Savena