CAMINO SINODAL UNA MIRADA EN EL SINODO DE LA SINODALIDAD
1.
2. INDICE
• SINODO
• SINODALITÀ
• IMMAGINE DEL SINODO
• OBBIETTIVI DEL SINODO
• IL TEMA DEL SINODO: COMUNIONE, PARTECIPAZIONE E MISSIONE
• LE TAPPE DEL SINODO
• IN ASCOLTO DELLO SPIRITO
• LE BEATITUDINI
• INDICAZIONI
• L’INCONTRO DI DISCERNIMENTO COMUNITARIO
• LA CONDUZIONE DEI GRUPPI SINODALI
• SEI PASSAGGI IDEALI
3. SINODO:
«Sinodo» è una parola antica nella Tradizione della Chiesa, il cui
significato Indica il cammino percorso insieme dal Popolo di Dio. Allo
stesso modo, si riferisce al Signore Gesù, che si presenta come «la via,
la verità e la vita» (Gv 14,6), e al fatto che i cristiani, suoi seguaci, erano
originariamente chiamati «seguaci della Via».
4. Sinodalità
La sinodalità denota lo stile particolare che caratterizza la vita e la
missione della Chiesa, esprimendo la sua natura di Popolo di Dio che
cammina insieme e si riunisce in assemblea, convocato dal Signore
Gesù nel potere dello Spirito Santo per annunciare il Vangelo.
La sinodalità dovrebbe esprimersi nel modo ordinario di vivere e di
operare della Chiesa.
5. In questo senso, la sinodalità permette a tutto il Popolo di Dio di
camminare insieme, in ascolto dello Spirito Santo e della Parola di Dio,
per partecipare alla missione della Chiesa nella comunione che Cristo
stabilisce tra noi. In definitiva, questo cammino percorso insieme è il
modo più efficace per manifestare e mettere in pratica la natura della
Chiesa come Popolo di Dio pellegrino e missionario (DP 1).
6. L’intero Popolo di Dio condivide una comune dignità e vocazione
attraverso il Battesimo. Tutti noi siamo chiamati, in virtù del nostro
Battesimo, a partecipare attivamente alla vita della Chiesa.
Nelle parrocchie, nelle piccole comunità cristiane, nei movimenti
laici, nelle comunità religiose e in altre forme di comunione, donne e
uomini, giovani e anziani, siamo tutti invitati ad ascoltarci l’un l’altro
per sentire i suggerimenti dello Spirito Santo…
7. Mentre la Chiesa intraprende questo cammino sinodale,
dobbiamo fare tutto il possibile per radicarci in
esperienze di autentico ascolto e discernimento
avviandoci a diventare la Chiesa che Dio ci chiama ad
essere in questo terzo millennio.
8. Immagine del sinodo
Papa Francesco ha indicato il brano dei “Discepoli di Emmaus” come icona e
filo conduttore dell’intero percorso: «Fare Sinodo significa camminare sulla
stessa strada, camminare insieme, proprio come i discepoli di Emmaus.
9. Obbiettivi del sinodo
L’obiettivo di questo processo sinodale non è di fornire un’esperienza
temporanea o una tantum di sinodalità, quanto piuttosto di offrire
un’opportunità all’intero Popolo di Dio di discernere insieme come
andare avanti sulla strada che ci porta ad essere una Chiesa più
sinodale sul lungo termine.
10. • il processo sinodale non è più soltanto un’assemblea di vescovi
ma un cammino per tutti i fedeli, in cui ogni Chiesa locale ha una
parte essenziale da svolgere.
• Il Concilio Vaticano II ha rafforzato la consapevolezza che tutti i
battezzati, sia la gerarchia che i laici, sono chiamati a partecipare
attivamente alla missione salvifica della Chiesa (LG 32-33).
11. • Così l’autorità dottrinale del Papa e dei vescovi è in dialogo con il
sensus fidelium, la voce viva del Popolo di Dio (cfr. Il Sensus Fidei nella
vita della Chiesa, 74). Il cammino della sinodalità punta a prendere
decisioni pastorali che riflettano il più possibile la volontà di Dio,
fondandole sulla voce viva del Popolo di Dio e incarnandosi nel nostro
oggi.
12. • L’attuale processo sinodale che stiamo intraprendendo è guidato da
una domanda fondamentale:
• Come avviene oggi questo “camminare insieme” a diversi livelli (da
quello locale a quello universale), permettendo alla Chiesa di
annunciare il Vangelo?
• Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa
sinodale? (PD, 2)
13. • In questa luce, l’obiettivo dell’attuale Sinodo è di ascoltare, insieme
all’intero Popolo di Dio, ciò che lo Spirito Santo sta dicendo alla
Chiesa. Lo facciamo ascoltando insieme la Parola di Dio nella Scrittura
e la Tradizione vivente della Chiesa, e poi ascoltandoci l’un l’altro,
specialmente coloro che si trovano ai margini, discernendo i segni dei
tempi. In effetti, l’intero processo sinodale mira a promuovere
un’esperienza vissuta di discernimento, partecipazione e
corresponsabilità, dove abbiamo la possibilità di raccogliere insieme
una diversità di doni in vista della missione della Chiesa nel mondo.
14. • In questo senso, è chiaro che lo scopo di questo Sinodo non è di produrre
altri documenti. Piuttosto, intende ispirare le persone a sognare la Chiesa
che siamo chiamati a essere, a far fiorire le speranze, a stimolare la fiducia,
a fasciare le ferite, a tessere relazioni nuove e più profonde, a imparare gli
uni dagli altri, a costruire ponti, a illuminare le menti, a riscaldare i cuori e a
rinvigorire le nostre mani per la nostra missione comune (DP 32). Questo
significa che l’obiettivo di questo processo sinodale non è una semplice
serie di esercizi che iniziano e finiscono, quanto piuttosto un cammino di
crescita autentica verso la comunione e la missione che Dio chiama la
Chiesa a realizzare nel terzo millennio.
15. Il tema di questo Sinodo –
Per una Chiesa sinodale:
Comunione, partecipazione e missione
• Il tema del Sinodo è “Per una Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e
missione”. Le tre dimensioni del tema sono comunione, partecipazione e
missione. Queste tre dimensioni sono profondamente interconnesse. Sono i
pilastri vitali di una Chiesa sinodale. Non c’è alcun ordine gerarchico tra loro.
Al contrario, ognuna arricchisce e orienta le altre due. Esiste una relazione
dinamica tra le tre dimensioni che deve essere articolata tenendo conto di
tutte e tre.
16.
17. Comunione:
Nella sua benevola volontà, Dio riunisce i nostri popoli, diversi ma con
un’unica fede, attraverso l’alleanza che offre al suo popolo. La
comunione che condividiamo trova le sue radici più profonde
nell’amore e nell’unità della Trinità. È Cristo che ci riconcilia con il Padre
e ci unisce gli uni agli altri nello Spirito Santo. Insieme, siamo ispirati
dall’ascolto della Parola di Dio, attraverso la Tradizione vivente della
Chiesa, radicati nel sensus fidei che condividiamo. Tutti abbiamo un
ruolo da svolgere nel discernere e vivere la chiamata di Dio per il suo
popolo.
18. Partecipazione:
Un appello a coinvolgere tutti coloro che appartengono al Popolo di Dio -
laici, consacrati e ordinati - perché si impegnino nell’esercitare un ascolto
reciproco profondo e rispettoso. Questo ascolto crea lo spazio per ascoltare
insieme lo Spirito Santo e guida le nostre aspirazioni a beneficio della Chiesa
del terzo millennio. La partecipazione si basa sul fatto che tutti i fedeli sono
qualificati e chiamati a servirsi a vicenda attraverso i doni che ciascuno ha
ricevuto dallo Spirito Santo. In una Chiesa sinodale tutta la comunità, nella
libera e ricca diversità dei suoi membri, è chiamata insieme a pregare,
ascoltare, analizzare, dialogare, discernere e offrire consigli al fine di
prendere decisioni pastorali che corrispondano il più possibile alla volontà di
Dio (CTI, Syn., 67-68). Sforzi genuini devono essere compiuti per assicurare
l’inclusione di coloro che sono ai margini o si sentono esclusi.
19. Missione:
La Chiesa esiste per evangelizzare. Non possiamo mai essere centrati su noi
stessi. La nostra missione è testimoniare l’amore di Dio in mezzo all’intera
famiglia umana. Questo processo sinodale ha una profonda dimensione
missionaria. Ha lo scopo di permettere alla Chiesa di testimoniare meglio il
Vangelo, specialmente con coloro che vivono nelle periferie spirituali, sociali,
economiche, politiche, geografiche ed esistenziali del nostro mondo. In
questo modo, la sinodalità è una via attraverso la quale la Chiesa può
compiere più fruttuosamente la sua missione di evangelizzazione nel mondo,
come un lievito al servizio della venuta del Regno di Dio.
21. • Fase di apertura e sensibilizzazione: 9 ottobre – 21 novembre 2021
• Fase narrativa : 22 novembre 2021 – maggio 2023
• Fase sapienziale: giugno 2023 –maggio 2024
• Fase profetica: giugno 2024 – maggio 2025
Le tre fasi del cammino sinodale
22. Fase narrativa
Da gennaio a maggio 2022:
- Attività di ascolto e dialogo nei gruppi sinodali e negli ambienti di vita.
- -Entro il 20Aprile 2022, ogni coordinatore consegnerà la sintesi del
processo di consultazione all’Equipe Sinodale Diocesana.
- -Entro il 30 Aprile2022 si terrà un primo incontro diocesano
presinodale
- Giugno 2022: assemblea sinodale diocesana
23. In ascolto dello Spirito…
Il cammino sinodale punta a creare lo “spazio” in cui emerga la voce
dello Spirito Santo e non la nostra voce. La voce dello Spirito risuona
attraverso l’ascolto della Parola di Dio e attraverso l’ascolto dei fratelli.
24. Cammino proposto:
le beatitudini
Questo itinerario spirituale di otto incontri (uno per beatitudine) è il “luogo” in cui
avviene anche la consultazione sinodale: lì si affrontano l’interrogativo
fondamentale e le domande che lo articolano, suddivise in dieci temi.
Perché le Beatitudini? Va ricordata la parola del Papa a Firenze: “Le Beatitudini
sono lo specchio in cui guardarci, quello che ci permette di sapere se stiamo
camminando sul sentiero giusto: è uno specchio che non mente”. Gli incontri
sinodali quindi, assembleari o di gruppo, partiranno sempre dall’ascolto della Parola
delle Beatitudini e verranno custoditi dal clima creato da questo ascolto, un clima di
attenzione a ciò che “lo Spirito dice alle Chiese”
25. Indicazioni
1. Nel mese di Novembre saranno nominati i coordinatori parrocchiali
del cammino sinodale e saranno individuati un certo numero di
moderatori dei gruppi sinodali(o di consultazione). L’Equipe Sinodale
Diocesana si occuperà di formare queste figure a svolgere il loro
compito, accompagnandone il lavoro.
26. 2. Una domenica di Avvento può essere l’occasione propizia per proporre a
tutti il cammino sinodale: durante l’omelia o al termine della celebrazione si
spiega il senso del percorso sinodale, si inseriscono delle specifiche
intenzioni nella preghiera dei fedeli, si distribuisce all’uscita dalla
celebrazione il Messaggio del Consiglio Permanente della Conferenza
Episcopale Italiana: si diffonde tra i parrocchiani e nei gruppi degli operatori
pastorali il video e lo si mette nel sito web o nella pagina social della
parrocchia. E’ opportuno sensibilizzare le persone del proprio territorio
consegnando la “Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà”,
valorizzando diverse modalità sia in “presenza” sia attraverso l’utilizzo delle
nuove tecnologie.
27. Nei vari momenti di interazione che la comunità sarà chiamata a vivere
(incontri personali, dialoghi, amministrazione dei sacramenti) si potrà
informare, sia pure per cenni, del cammino sinodale, invitando chi
vuole e può a condividere, ma comunque rendendo partecipi più
persone possibili di quanto la chiesa sta vivendo in modo che nessuno
rimanga escluso da questa novità che sarà costitutiva della Chiesa nei
prossimi anni. Il più possibile, pur se in pillole, ciascuno dovrà sentirsi
coinvolto e sapere che il Sinodo riguarda e interpella anche lui/lei.
28. 3.Nei primi cinque mesi del 2022 saranno avviati precisi percorsi di
consultazione, tenendo ben presente la domanda fondamentale del
Sinodo universale (Come si realizza oggi, a livello locale e universale,
quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il
Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali
passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?)
e seguendo lo schema dei dieci nuclei tematici proposti dal Documento
preparatorio del Sinodo universale.
29. • 4.In questa fase, è fondamentale un lavoro di consultazione e
confronto diffuso valorizzando, là dove è possibile, la costituzione di
piccoli gruppi(8-10 persone). Questi gruppi possono trovarsi una o più
volte e non sono chiamati ad affrontare necessariamente tutti i
“nuclei tematici” indicati dal Documento preparatorio (anche se è
importante che chi li coordina tenga presente l’insieme dei nuclei
tematici nel loro rapporto con l’interrogativo di fondo del cammino
sinodale). Gli incontri dovranno essere svolti con uno stile
chiaramente sinodale e con una metodologia finalizzata all’ascolto e al
discernimento.
30. • 5. Gli incontri possono avere una struttura articolata in più fasi nel
corso di una mezza o intera giornata o in più momenti (prendono così
la forma di percorsi) oppure svolgersi in un tempo più circoscritto
(sarebbe bene comunque dedicare ad un incontro almeno 90 minuti).
• 6. Ai gruppi sinodali costituiti nelle Comunità parrocchiali, in quelle
religiose e nelle aggregazioni laicali viene proposto il percorso o
cammino delle Beatitudini, che, in otto schede, affronta le domande
fondamentali previste dal documento preparatorio del Sinodo
universale, riviste e riadattate nel contesto della scheda biblica
31. 7. Per favorire la consultazione quanto più ampia possibile vengono proposti alcuni
percorsi per destinatari diversi: organismi di partecipazione ecclesiale (Consiglio
pastorale diocesano; Consiglio pastorale parrocchiale; Consiglio presbiterale;
Consulta delle aggregazioni laicali); Uffici pastorali diocesani; realtà culturali e
sociali del territorio per raccogliere lo sguardo sulla Chiesa dai luoghi della vita
comune.
Inoltre è proposta una traccia per incontri anche informali e per poter ascoltare il
vissuto e le voci anche di quanti hanno poca confidenza con la comunità ecclesiale,
la frequentano sporadicamente, se ne ritengono ai margini o hanno preso le
distanze da essa. Questo dialogo può avvenire ovunque: nelle case, nei luoghi di
lavoro, a scuola, tra vicini di casa, lì dove la gente vive; oppure può essere fatto
invitando le persone in parrocchia.
32. In questo caso le modalità dell’ascolto sono diverse: avviene in maniera
spontanea, nel contesto di un dialogo di conoscenza e di amicizia, nel quale
si spiega all’interlocutore (o agli interlocutori) che si sta facendo una
consultazione che coinvolge anche tutti gli uomini e le donne che vogliono
contribuire al rinnovamento della Chiesa. E’ importante custodire lo stile
informale e di amicizia dell’incontro: non si va in giro con la penna e il
taccuino, come per un’intervista! L’ascolto può essere realizzato da tutti i
cristiani, non solo dall’equipe e dagli operatori pastorali; i destinatari
possono essere incontrati singolarmente o in piccoli gruppi (ad esempio: i
genitori dei bambini del proprio gruppo di catechesi, o i ragazzi di una classe
insieme con il loro professore di religione, ecc.).
33. • Per questo ascolto c’è bisogno di un questionario specifico, diverso da
quello utilizzato per l’ascolto di chi è praticante, che sarà messo a
disposizione nella pagina web del cammino sinodale (Traccia per un
ascolto sinodale delle voci di tutti).Bisogna precisare che questo
questionario va usato con una certa duttilità, perché deve essere
adattato ai destinatari.
34. 8. Occorre mirare è il più ampio coinvolgimento possibile, perché il
Cammino sinodale possa contribuire a mettere in movimento le nostre
comunità e a suscitare una rinnovata consapevolezza del senso
profondo del nostro essere Chiesa. E’ importante che il Cammino
sinodale sia pienamente integrato nell’attività ordinaria delle comunità
e nella celebrazione dei tempi liturgici.
35. 9. I momenti di consultazione (sia che siano svolti in un incontro sia che
si articolino in più incontri) chiedono di essere condotti con una
particolare cura attraverso uno stile attento a favorire l’ascolto e il
confronto.
Ugualmente è necessario che alla fine di ogni incontro e alla fine del
percorso sia elaborata una sintesi di quanto emerso. La sintesi
rappresenta un aspetto fondamentale di restituzione sia a livello delle
singole realtà coinvolte, sia a livello diocesano.
36. L’INCONTRO
DI DISCERNIMENTO COMUNITARIO
Il percorso delle Beatitudini prevede otto incontri; alcuni possono
essere svolti riunendo prima tutta la comunità in assemblea e poi
dividendosi in gruppi sinodali, altri possono essere realizzati
direttamente nel piccolo gruppo sinodale, il quale affronterà le
domande sempre nel contesto della preghiera e dell’ascolto della
Parola delle Beatitudini.
Ci sembra più opportuno che il gruppo sinodale rimanga invariato nei
suoi componenti, per garantire una condivisione sempre più profonda.
Comunque, è ovviamente possibile in ogni momento “rimescolare le
carte” e organizzare nuovi gruppi. La conduzione degli incontri nei
gruppi sinodali deve tener presente cinque regole d’oro e sei passaggi
ideali.
37. La conduzione degli incontri
nei gruppi sinodali
Cinque regole d’oro
1. Essere neutri ma empatici. Il moderatore risponde, se ritiene, alle
domande del gruppo, ma rinuncia a commentare per custodire la
libertà di parola per tutti. Neutri, però non significa freddi. La
condizione per ascoltare in profondità è di entrare in empatia con
quanto viene detto.
2. Non avere paura dei silenzi, anzi ogni tanto proporli. Come sul rigo
musicale, gli spazi di silenzio mettono in risalto le note. Se il
moderatore non teme il silenzio, i membri del gruppo impareranno
ad ascoltare.
38. 3. non procedere mai per dibattito, ma per accostamento di
prospettive. Un gruppo di ascolto sinodale non è un talk show o un
dibattito televisivo, dove ognuno cerca di sovrapporsi alla parola degli
altri. Il discernimento è frutto di un consenso che nasce dall’ascoltare
tutti con rispetto.
4. frenare delicatamente i chiacchieroni, incoraggiare chi parla poco. Se
un intervento tende a prolungarsi il moderatore riassume il pensiero di
chi parla («stai dicendo questo») e dà la parola a un altro («tu cosa
pensi»).
5. Il moderatore scommette sulle risorse del gruppo e sulle sorprese
dello Spirito Santo. Questo contribuisce a disinnescare l’ansia del
risultato.
39. Sei passaggi ideali
per un incontro sinodale
1. la preparazione. Chi ben prepara è già a metà dell’opera. Si tratta di
stabilire bene i contatti, preparare i materiali necessari all’incontro,
predisporre l’ambiente, curare il momento dell’accoglienza
2. la preghiera di apertura. Si inizia con l’invocazione allo Spirito, un
testo della parola di Dio e altro testo significativo che le fa da eco.
Seguono tre fasi di ascolto.
3. Nella prima fase di ascolto i partecipanti condividono l’esperienza
rispetto al tema dell’incontro. Il registro è quello della narrazione.
Terminato il primo giro, il moderatore propone due minuti di silenzio.
40. 4 Nella seconda fase si risponde alle domande: cosa ci ha colpito, cosa ci
interpella, profondamente, cosa ci dice lo Spirito? Il moderatore o qualcuno
che lo affianca fa una breve sintesi di quanto emerso. Seguono due minuti di
silenzio.
5 Nella terza fase si risponde alle domande: cosa sentiamo importante dire a
noi stessi, alla Chiesa intera come contributo sinodale rispetto a questo
tema? L’incaricato fa una breve sintesi.
6. Si conclude con la preghiera, come si era cominciato.
N.B: un singolo incontro può durare un’ora e mezzo. Può durare anche di più
se inserito in un lavoro articolato in più fasi. Un breve momento conviviale
finale rafforza il gruppo, crea fiducia, incoraggia a proseguire.
41. • Cammino sinodale significa, quindi, camminare insieme come Popolo,
sotto la Parola di Dio, in compagnia di tutti gli uomini, in ascolto dello
Spirito che ci spinge nella direzione del compimento del regno. Ecco
perché la sinodalità non è “il programma di quest’anno”, ma è una
dimensione costitutiva, essenziale e permanente della Chiesa.