1. Teoria e tecnica del
linguaggio cinematografico
a.a. 2008/2009
Docente: Valentina Re
2. L’interpretazione
• Bisogna cercare nel testo ciò che esso dice in
riferimento alla propria coerenza e alla
situazione dei sistemi di significazione a cui
si rifà > INTENTIO OPERIS.
• Bisogna cercare nel testo ciò che l’autore voleva
dire > INTENTIO AUCTORIS;
• Si cerca nel testo ciò che si “vuole trovare” in
riferimento ai propri sistemi di significazione e/o
in riferimento ai propri desideri, pulsioni, arbitrii >
INTENTIO LECTORIS;
(U. Eco, I limiti dell’interpretazione, 1990)
3. Introduzione all’analisi del film
“Nulla vieta, in una prima fase, di
accostarsi al film senza pregiudizi,
senza idee preconcette, di svolgere in
piena libertà la propria ricerca
personale. E solo in un secondo tempo
documentarsi, leggere le analisi altrui
avendo quanto meno già in mente una
(o alcune) ipotesi personale(i)” (p. 19).
4. Introduzione all’analisi del film
“Un film non è mai isolato; esso fa parte
di un movimento o si rifà, in un modo o
nell’altro, a una tradizione. Bisogna
essere in grado di individuare le figure
di contenuto o di espressione che
consentano di definire il ruolo e la
collocazione dell’opera in quel
movimento o in quella tradizione” (p.
27).
5. Autore modello, lettore
modello (U. Eco)
LETTORE
(SPETTATORE) MODELLO
(enunciatario)
Emittente Ricevente
(autore (spettatore
TESTO empirico)
empirico)
AUTORE MODELLO
(enunciatore)
6. L’enunciatore
“L’enunciazione è un’istanza logicamente
presupposta da ogni enunciato; e
l’enunciatore è il soggetto produttore di
questo enunciato, così come è definito,
ricostruito a partire da quest’ultimo. Ecco
perché non si parla di ‘autore’ o di ‘emittente’;
[…] nessuna informazione su di lui, la sua
ideologia o la sua competenza che non sia
implicata nel testo, l’immagine o il gesto, e da
essi solamente” (Jean-Marie Floch).
8. L’enunciatario
“Stesso principio per conoscere colui il quale
legge o guarda: l’enunciatario (destinatario
dell’enunciato) sarà, anche lui, costruito
dall’oggetto di senso analizzato. Invece di
affrontare produttore e destinatario da fuori,
dall’esterno dell’enunciato, si dà così la
possibilità di vederli costruiti poco a poco,
dall’enunciato stesso” (Jean-Marie Floch).
10. Narratore:
extradiegetico vs diegetico
• Narratore extradiegetico: istanza
narrativa che si colloca ad un livello
superiore rispetto al racconto che
produce.
Anche quando non non è attestato
(dotato di identità) non coincide con
l’autore empirico (il regista):
Viale del tramonto vs Mon oncle
11. La nozione di “narratore
extradiegetico” è adeguata al cinema?
• Joe Gillis è il narratore extradiegetico di
Viale del tramonto?
• Oppure dobbiamo postulare un
narratore extradiegetico ad un livello più
profondo che delega a Joe Gillis
narratore un solo linguaggio del testo
filmico sincretico?
12. Narratore:
extradiegetico vs diegetico
• Narratore diegetico (o intradiegetico): un
personaggio che, all’interno di un racconto
principale, si fa carico di un racconto
“incassato”, di II livello, “metaracconto”.
> Esempi: La fiamma del peccato, B. Wilder,
1944
La moglie di Frankenstein, J. Whale, 1935
13. Narratore:
omodiegetico vs eterodiegetico
• Il narratore fa parte, in veste di
personaggio, della storia che racconta?
SI’: narratore omodiegetico (Joe Gillis)
NO: narratore eterodiegetico (Mary
Shelley)
14. Focalizzazione e gestione del
sapere
Se la nozione di narratore corrisponde alla
domanda “chi parla?”, la nozione di
focalizzazione risponde alla domanda: chi
sa? Qual è il punto di vista cognitivo?
Focalizzazione: restrizione di campo.
Selezione dell’informazione narrativa rispetto
all’onniscienza della tradizione letteraria.
15. 1) Focalizzazione zero
• Racconto non focalizzato. Non c’è
restrizione del sapere: onniscienza.
• Narratore (e spettatore) > personaggi
Il narratore di La Ronde
16. 2) Focalizzazione esterna
• Racconto a focalizzazione esterna: il punto
focale è collocato all’interno dell’universo
diegetico ma al di fuori di qualsiasi
personaggio.
• Narratore (spettatore) < o = personaggi
Conosco le motivazioni, i fini, i sentimenti dei
personaggi? Se la risposta è no, mi trovo in un
regime di focalizzazione esterna.
17. 3) Focalizzazione interna
• Racconto a focalizzazione interna: il
punto focale coincide con un
personaggio.
• Narratore (spettatore) = personaggio
Una donna nel lago (R. Montgomery,
1946)
18. Focalizzazione e aporie
Il narratore omodiegetico sarebbe
tenuto a giustificarsi per tutte le
informazioni fornite sulle scene da cui
era assente come personaggio.
(Come fa a saperlo…?: il caso di Viale
del tramonto)
19. L’ocularizzazione
• La nozione di ocularizzazione risponde
alla domanda: chi vede? Qual è il
punto di vista percettivo?
• Indica la relazione tra ciò che la mdp
mostra e ciò che si presume il
personaggio veda.
20. Ocularizzazione:
zero vs interna
• Ocularizzazione zero: vedo qualcosa
direttamente, senza la mediazione di un
personaggio.
• Ocularizzazione interna: ciò che vedo
è quello che è visto da un personaggio
(caso tipico: la soggettiva).
29. Livello: Extradiegetico Livello: Intradiegetico
Focalizza Zero Interna Esterna Zero Interna Esterna
zione
(relazione Viale del Una La
con la tramonto donna nel fiamma
storia) lago del
Omodieg peccato
etico
(relazione La Ronde Un bacio
con la e una
storia) pistola
Eterodie
getico