20101021 ad23 prima udienza preliminare processo fumo negli occhi armata di parti civili
1. L’UDIENZA. Battaglia sulla competenza
territoriale.Poi rinvio al 30 novembre Il processo ora rischia di spezzarsi
La fabbrica
di Borgo.
Qui si
inquinava,
ma le analisi
sarebbero
state
aggiustate a
Brescia, così
si rischia il
trasferimento
del processo
L’udienza preliminare
che vede 9 persone indagate nel
procedimento sull’Acciaieria di
Borgo ieri si è aperto con un pri-
moscontrosullacompetenzater-
ritoriale. A sollevare l’eccezione
sonostateledifesedeiverticidel-
l’Acciaieria da un lato e dei tec-
nici del laboratorio bresciano
Chemiricerche dall’altro. Entram-
bi sostenevano che la competen-
za non è del Tribunale di Trento,
ma di quello di Brescia. La que-
stione è complessa e non rimane
che semplificarla. Il punto di par-
tenza è il fatto che la competen-
za si radica dove è stato commes-
so il reato più grave che non è
l’inquinamento come si potreb-
be pensare (che il nostro ordina-
mento relega a reato contravven-
zionale), ma la dolosa omissione
nell’adottare misure di controllo
all’interno dello stabilimento per
tutelare la salute dei lavoratori.
Non tutti gli imputati devono ri-
spondere di questo reato. Gli im-
putati del laboratorio bresciano
che avrebbe “taroccato” le ana-
lisi sono accusati solo di falso e
dunque chiedono di essere giu-
dicati a Brescia. I cinque imputa-
ti dell’Acciaieria formalmente de-
vono rispondere anche della do-
losa omissione di misure di sicu-
rezza, ma secondo la difesa in re-
altà il reato è contestato solo a
due di loro e dunque anche per
loro si chiede il trasferimento.
Il pm Alessandra Liverani si è op-
posta. Le ha dato man forte an-
che l’avvocato Alessandro Mel-
chionda, legale della Provincia,
che ha prodotto giurisprudenza
con l’obiettivo di tenere a Tren-
to almeno la parte principale del
procedimento, quello sull’Accia-
ieria. Il giudice Carlo Ancona ha
rinviato per dare la possibilità al-
le altre parti civili di studiare la
questione. A questo punto c’è la
concreta possibilità che il pro-
cesso si spezzi, con i tecnici del
laboratorio a Brescia e i vertici
dell’Acciaieria giudicati a Tren-
to. Lo sapremo il 30 novembre.
Provincia,18 Comuni,404 cittadini (ma si punta a 1.000 con 40 milioni di provvisionale),Italia Nostra,Comunità di valleTRIBUNALE
Contro l’Acciaieria
armata di parti civili
Sono un’armata - se invincibile
o Brancaleone lo sapremo poi
- le parti civili che si sono costi-
tuite per chiedere una monta-
gna di danni nel procedimento
sull’Acciaieria Valsugana. Ci so-
no comuni, Provincia, centina-
ia di privati cittadini, un’asso-
ciazione ambientalista,
un’azienda, l’Ordine dei chimi-
ci, persino la Comunità di valle
che non c’è ancora. Tutti ag-
guerriti e rappresentati da uno
stuolo di avvocati. La contro-
parte, l’avvocato Marina Zalin
di Verona difensore dei vertici
dell’Acciaieria, non sembra pe-
rò particolarmente preoccupa-
ta: «Le parti civili? Debbo anco-
ra guardarle taglia corto - se ne
parlerà alla prossima udienza».
Il 30 novembre il fuoco della di-
fesa, che ieri ha presentato
un’eccezione di incompetenza
territoriale per spostare il pro-
cesso a Brescia, si sposterà an-
che contro le parti civili nel ten-
tativo di assottigliare l’armata.
Ma nel frattempo «i nemici» po-
trebbero aumentare ancora.
Questo almeno è l’obiettivo del-
l’avvocato Mario Giuliano che
sino ad ora si è costituito per
404 cittadini della Bassa Valsu-
gana chiedendo per ciascuno
40 mila euro di provvisionale
per i danni patrimoniali e non.
«Il rinvio per noi è un fatto mol-
to positivo - dice il legale - que-
sto significa che potremo con-
tinuarearaccoglierenuoveade-
sioni». Qual è il traguardo? «Vi-
sto il successo - replica Giulia-
no - credo che per fine novem-
bre potremmo superare le mil-
le parti civili». Numeri che fa-
rebbero lievitare la richiesta di
provvisionale ad una cifra fu-
nanbolica di 40 milioni di euro.
E così già da oggi al bar del Cor-
so di Borgo si raccolgono nuo-
ve adesioni: basta scaricare da
internet la procura, fare auten-
ticare in Comune la firma e ver-
sare 50 euro.
Poi ci sono i comuni: 18 sono le
amministrazioni costituite at-
traverso l’avvocato Sarre Pirro-
ne dell’Avvocatura dello Stato.
Naturalmente c’è il Comune di
Borgo e quelli limitrofi a parti-
re da Roncegno. Ci sono però
anche amministrazioni più lon-
tane - da Cinte Tesino a Bieno -
che faranno più fatica a dimo-
strare di aver subito danni per
i fumi dell’impianto.
Lo stesso avvocato si è costi-
tuito anche per la Comunità di
valle. Ma anche qui la parte ci-
vile deve superare un ostacolo
non da poco: i comprensori non
ci sono più, le Comunità di val-
le invece ci sono solo sulla car-
ta perché verranno elette do-
menica prossima. Anche in que-
stocasoèfacileimmaginareche
la difesa dia battaglia.
Ieri si è costituita, con l’avvo-
cato Alessandro Melchionda,
anche la Provincia di Trento.
Chiede il risarcimento dei dan-
ni materiali (cioè le spese af-
frontate per sopralluoghi e ana-
lisi sulle emissioni). Per ora la
Provincia non ha quantificato
le sue richieste visto che l’even-
tuale danno ambientale è anco-
ra tutto da valutare e così an-
che il danno d’immagine. An-
che piazza Dante però potreb-
be trovarsi in qualche imbaraz-
zo: prima attraverso l’Appa sta-
bilì limiti di emissione per le
diossine molto più alti di quel-
li delineati dagli standard euro-
pei, ora chiede i danni.
Italia Nostra si è costituita an-
che nel procedimento sull’Ac-
ciaieriacomeavevagiàfattoper
il processo sul traffico di rifiu-
ti a Monte Zaccon. L’avvocato
Maurizio Piccoli, per conto del-
l’associazione, ha chiesto 100
mila euro di danni. Lo stesso le-
gale si è costituito anche per
due proprietari di aree limitro-
fe all’impianto che lamentano
l’inquinamento dei terreni.
Infine si è costituita parte civi-
le, con l’avvocato Claudia Ec-
cher, la Oval srl. L’impresa ha
un capannone, esposto ai fumi,
chesorgeneipressidell’impian-
to siderurgico.
All’esterno di
palazzo di
giustizia con
un sit-in
alcuni
residenti della
Valsugana
protestavano
contro
l’inquinamento
prodotto
dall’Acciaieria
All’interno del
Tribunale
iniziava
davanti al
giudice Carlo
Ancona
l’udienza
preliminare
Il personaggio. GiulianaWassermann: l’inquinamento lo vedevo da casa
Anche una nonna in aula: la fabbrica va chiusa
Tra tanti avvocati ieri in
aula inTribunale aTrento
c’era anche una nonna di
BorgoValsugana:
GiulianaWassermann, 74
anni, è uno dei 404
cittadini della Bassa
Valsugana che si sono
costituiti parte civile.
Perché? «Lo faccio
soprattutto per i miei figli e i miei nipoti. Io abito
a Borgo, sotto il castello. Da lì in tutti questi anni
ho potuto vedere cosa accadeva all’Acciaieria. Ho
visto i fumi, e l’inquinamento che usciva non solo
dalle ciminiere ma anche dal tetto dell’acciaieria.
Credo che sia venuto il momento di chiudere e di
riconvertire l’impianto. Mi rendo conto che questo
non si può fare subito anche perché ci sono gli
operai. Ma è un passo che va fatto. I dipendenti
della fabbrica dovrebbero essere i primi a
chiedere la chiusura perché loro sono i più esposti
all’inquinamento, invece si oppongono perché il
salario è buono e hanno famiglie da mantenere.
Ma la salute dovrebbe venire prima di tutto».
GiulianaWassermann ha seguito tutta l’udienza.
Non si è fatta scoraggiare neppure da un
linguaggio tecnico-giuridico certo di difficile
comprensione per i non addetti ai lavori: «Magari
non comprendo tutti i passaggi, ma il senso
generale sì. Credo che sia importante essere in
aula e dimostrare al giudice quanto siamo
preoccupati per il futuro e arrabbiati per quanto è
accaduto in passato. Conto di esserci anche alla
prossima udienza». Sembra che l’inquinamento
dell’acciaieria sia stato scoperto solo negli ultimi
due anni: «L’inquinamento - replica la signora
Wassermann - c’è da molto tempo. Purtroppo le
precedenti amministrazioni, che pure dovevano
sapere, non hanno fatto nulla per cambiare la
situazione».
A breve chiuse le indagini su Enzo Bolzoni Giovannoni e Vincenzo MauroIL DELITTO
Pm pronti al processo immediato
Si profila un processo (o ma-
gari un patteggiamento) in
tempi rapidi per Enzo Bolzoni
Giovannoni e il dottor Vincen-
zo Mauro, indagati per sop-
pressione di cadavere nell’am-
bito dell’inchiesta sull’infanti-
cidio di Cognola. I pm Stefano
Dragone e Marco Gallina sono
decisi a procedere nei loro con-
fronti con giudizio immediato.
A breve la procura dovrebbe
dunque stralciare le due posi-
zioni - le indagini infatti prose-
guiranno per Francesca Bolzo-
ni Giovannoni - e disporre il
giudizio.
Questo è un segnale che l’in-
chiesta, almeno per quanto ri-
guarda l’occultamento del fa-
gottino, è ormai arrivata ad al-
cuni punti fermi. Tra questi c’è
la sostanziale responsabilità
del padre di Francesca e del
dottor Mauro per aver fatto
sparire il corpicino del bimbo,
ma anche la loro estraneità al-
le fasi precedenti. Responsa-
bilità in parte ammessa dagli
stessi indagati nel corso dei
quattro interrogatori del dot-
tor Mauro e attraverso il me-
moriale scritto in carcere da
Enzo Bolzoni Giovannoni che
oggi probabilmente tornerà in
procura per meglio precisare
alcune circostanze. Nel suo
scritto, in cui il padre di Fran-
cesca ha ripercorso nei detta-
gli la sera del 26 giugno, Bol-
zoni ripete anche di non aver
sentito direttamente i miago-
lii o vagiti del bimbo, ma di
aver sentito altri che ne parla-
vano.
A questo punto per le difese
dei due indagati, con gli avvo-
cati Luca e Giorgio Pontalti per
Bolzoni e Maurizio Pellegrini
e Pier Giorgio Fia per il medi-
co, si aprirà una fase delicata
con la scelta del rito. Certa-
mente sarà esplorata la possi-
bilità di chiudere con un pat-
teggiamento, ma tutto dipen-
de dalla pena finale. Le difese
ovviamente puntano a stare
sotto i due anni, così da evita-
re brutte sorprese grazie alla
sospensione condizionale del-
la pena. Non è però scontato
che la procura sia disponibile
a scendere sotto questa soglia.Enzo Bolzoni Giovannoni
www.tanitendaggi.it
R0100707
l'Adige 23Trento giovedì 21 ottobre 2010