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2013:carabinieriallaMestrinaro
«CHIARIREILCASO
DISOMMACAMPAGNA»
ManuelBrusco,
consigliereregionaledel
M5sepresidentedella
commissioneconsiliare
regionalesuiPfas,
intervienesulcasodella
discaricaveronesedi
Sommacampagna,dove
sarebberogiuntifanghidi
depurazionecontenenti
Pfas:«Miaugurochesiano
glientipreposti,l'Arpavin
primoluogoastabilirese
neifanghiconferitinella
discaricadiCa'Siberiea
Sommacampagnasiano
presenticompostichimici
contenentiPfasederivati.
Voglioricordarecheèin
attodamoltotempo
l'esportazionedalVeneto
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fanghicontenentiPfase
refluidiimpiantidi
depurazione,tracuiquello
diTrissinogestitodaAvs
doveècollettatal'azienda
Miteni.InoltreselaMiteni
ritienediesserenelgiusto
amostraredelleanalisidel
2014,chemostrianchele
analisideifanghiprodotti
primadel2013edicain
qualisitisonostati
conferiti.Inquestomodo
sipotrannoagevolaregli
entiprepostinelleanalisi»
Piero Erle
La questione è emersa ormai
datempo:iPfassitrovanoan-
che in discariche e nei liquidi
che ne fuoriescono, il cosid-
detto “percolato” che viene
raccolto e portato ai depura-
toriperesseretrattato.Mora-
le: bisogna controllare cosa
entranelle discariche. La Re-
gione lo ha chiesto con un
provvedimento ai gestori de-
gli impianti e alle Province,
masiètrovatadifronteauna
raffica di ricorsi al Tar che,
fannosapere lecontroparti, è
semplicemente dovuta per
undiscorsologico:“Semiim-
poni i controlli, mi devi dire
come fare”.
I DATI. Il caso “discariche” è
stato ufficializzato già a set-
tembre dall’audizione del dg
dell’Arpav Nicola Dell’Acqua
alla Commissione parlamen-
tare d’inchiesta sui rifiuti:
«Sostanzialmentel’altragros-
sa fonte di inquinamento di
queste sostanze sono i perco-
latidellediscariche»,haspie-
gato ai commissari. Non sen-
za precisare comunque che si
parla di quantità di Pfas ben
distanti da quelle rilevate in
falda acquifera della “zona
rossa” e la cui fonte principa-
le è indicata in quello che in
passato ha scaricato per de-
cenni la Miteni di Trissino. E
la Regione a metà novembre
ha ricordato le cifre precise,
scrivendo alle Province e ai
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2016, anche se in tutto sono
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te nell’84% dei casi (cioè 47
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le discariche l’obbligo di con-
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lità delicate e spese.
IRICORSI.E se i Pfas vengono
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qui dà ordini: i gestori devo-
noprovvedereasmaltireper-
colati e fanghi «in idonei im-
pianti di trattamento termi-
co o di trattamento chimi-
co-fisico». Da tutto questo
tra l’altro si è chiamata fuori
la Miteni, specificando a fine
anno che i suoi fanghi già ora
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raltro non vengono nemme-
no più inviati alle discariche
ma bruciati». Resta il fatto
che sul provvedimento pesa-
no ora ricorsi al Tar del mon-
do industriale e dei gestori
(anche pubblici) degli im-
pianti. I quali in sostanza di-
cono: “La Regione scarica su
noi la questione dei controlli
edeilorocosti,masenzaindi-
carciconprecisionecomeagi-
re per tradurre in fatti la di-
rettiva e su quali parametri
basarci”. Parola ai giudici.•
TREVISO
«La decisione del giudice
Francesco Sartorio ha ridi-
mensionato la portata
dell’inchiesta». Così gli avvo-
cati Fabio Pinelli e Alberto
Berardi di Padova commen-
tano la conclusione davanti
al Tribunale di Treviso, dopo
tre anni di dibattimento, del
processo in primo grado -
l’accusa era di traffico per ri-
fiuti pericolosi- aivertici del-
la Mestrinaro di Zero Bran-
co. «Il responsabile tecnico
della società Italo Battistella
è stato assolto - sottolineano
i due legali - con formula pie-
na». Assolte anche altre due
persone. Solo i fratelli im-
prenditoriSandroMarioeLi-
noMestrinarosonostaticon-
dannatia dueanni, «peraltro
inmisuralargamenteinferio-
re alla richiesta del pm e con
la concessione per entrambi
della sospensione condizio-
naledellapena».«IlTribuna-
le - aggiungono - ha rigettato
tutte le richieste di provvisio-
nale delle tantissime parti ci-
vili, a dimostrazione che nes-
sun danno ambientale il pro-
cesso ha potuto accertare».
Non solo: «È stata rigettata
anche la richiesta del pm di
confisca dell’impianto di Ze-
robranco, del quale il Tribu-
nalehadispostolarestituzio-
ne alla società avente diritto,
a processo concluso. A dimo-
strazione della legittimità di
esso e del suo funzionamen-
to».
Per questo i legali Pinelli e
Berardi, che difendono
l’imprenditore Lino Mestri-
naro,«sonoassolutamentefi-
duciosi nel fatto che la Corte
d’Appello accerterà, oltre a
quanto già riferito, la corret-
tezza di azione imprendito-
rialedelproprioassistito,pro-
sciogliendolo definitivamen-
te - concludono - da ogni ac-
cusa mossa a suo carico».
Per il consigliere regionale
Andrea Zanoni però «alla fi-
ne la verità è venuta fuori. Di
fatto gli scarti dell’edilizia al-
tamente pericolosi, secondo
quanto ricostruito dalla Pro-
curadiVenezia,anzichéesse-
reresiinertivenivanomesco-
lati con materiale da costru-
zioni e reimmessi in vendita
senza essere trattati, arrivan-
doaconcentrazionidiarseni-
co, cromo e nichel fino a sei
volte superiori a quelle con-
sentite dalla legge. I materia-
li venivano poi usati per fare
strade inclusa la 3a corsia
dell’A4 o parcheggi».•
UnproblemaPfasèemersoanchedallelavorazionideifanghiprovenientidadepuratoriediscariche
TREVISO.L’accusaeraditrafficodiscartipericolosimescolatiainerti
Mestrinaro,duecondanne
etreassoluzioniperirifiuti
Ilegali:«Ridimensionata
laportatadell’inchiesta»
Zanoni(Pd)attacca:«Tutto
poifinivasottol’asfalto»
Bruscoattacca
BELLUNO
Resta lo stato di preallarme a
Perarolo di Cadore (Belluno)
per possibili movimenti della
frana della “Busa del Cristo”,
che come noto aveva anche
costretto a ordinare l’evacua-
zione di alcune famiglie, poi
fatte ritornare in casa.
L’ultimo bollettino del Cen-
trofunzionaledecentratodel-
la Protezione civile del Vene-
to, emesso ieri pomeriggio e
valido sino a oggi pomerig-
gio, conferma il persistere
dellostatodicriticitàgeologi-
ca per il movimento franoso
nel comune Cadorino, ogget-
to del monitoraggio costante
deitecnicidellaProtezioneci-
vile e dalla Polizia urbana lo-
cale. «C’è stata una accelera-
zione del movimento - ha
spiegato il sindaco Pierluigi
Svaluto Ferro - e lo smotta-
mento ha un comportamen-
to più accentuato rispetto al
trend di questi giorni, si sta
verificandounacadutadima-
teriale sciolto e dalla parte
più bassa del corpo di frana
escono grandi quantità
d’acqua. È necessario attiva-
re la fase di preallarme». •
NUOVIMOVIMENTI.Ivolontaricontrollanoavista
FranaaPerarolo,sale
illivellodiattenzione
ROVIGO
È definitiva l’assoluzione de-
gli ex amministratori Enel
Franco Tatò, Paolo Scaroni e
FulvioContidall’accusadipe-
ricolo di disastro ambientale
causato dalle emissioni della
centrale termoelettrica di
Porto Tolle, sul delta del Po.
L’hastabilitolaIsezionepe-
nale della Cassazione dichia-
rando inammissibile il ricor-
sodel pg diVenezia. La Corte
d’appellodelcapoluogoVene-
to, il 18 gennaio di un anno
fa, aveva assolto i vertici Enel
con la formula “perché” il fat-
to nonsussiste e revocato i ri-
sarcimenti alle parti che era-
no stati decisi in primo grado
dal tribunale di Rovigo.
Anche il sostituto pg della
Cassazione Roberto Aniello
avevachiestol’inammissibili-
tà del ricorso, sottolineando
anche che in ogni caso que-
sto non avrebbe avuto effetti
aifinicivili.«Èunastra-vitto-
ria - per l’avvocato Enrico De
Castiglione, legale di Scaroni
-: siamo sempre stati convin-
ti dell’innocenza del nostro
assistito, ora anche la Cassa-
zione lo riconosce».•
ROVIGO.ConluiancheFrancoTatòeFulvioConti
PortoTolle,definitiva
l’assoluzionediScaroni
NUOVOCASO.Èilfilonedeifanghichepossonocontenerelesostanze
Pfas,sivaalTar
pericontrolli
sullediscariche
LaRegionechiededifarliaigestoridegliimpianti
Equestiaigiudici:«Noncidannoindicazioni»
Nel18%deicasi
esaminatida
Arpavilpercolato
uscitodaimpianti
erafuoridailimiti
pergliinquinanti
VENEZIA.AJesolounalbergodel4°secolo
Gliarcheologidell’UniversitàCàFoscaridiVeneziahannoscopertoilprimo
albergodiJesolo(l’anticaEquilo):ilcomplesso,sortonelIV-Vsecolod.C.,si
trovavasuunisolottoneipressidell’anticoestuario,oggilocalitàLeMure.
VENEZIA.C’èiltestimonedell’omicidio
Èstatoindividuatodaicarabinieriiltestimonedell’omicidiodicalledele
Chiovere:èfuggitomentreil47enneIvanoGrittivenivauccisodaiproiettili
diCiroEsposito.Potrebbecostituireunapedinaimportanteperleindagini.
TREVISO.Operaiocadedall’altoemuore
Unoperaiodi40anniresidentenelvenezianoèmortoieripomeriggionellaBfr
aziendametalmeccanicadiCessalto:potrebbeesserestatocoltodaunmalo-
reedesserecosìcadutodaunaposizionesopraelevata,sbattendoilcapo.
MP_00862
IL GIORNALE DI VICENZA
Giovedì 11 Gennaio 2018 Regione 11

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Il caso “discariche” è stato ufficializzato già a set- tembre dall’audizione del dg dell’Arpav Nicola Dell’Acqua alla Commissione parlamen- tare d’inchiesta sui rifiuti: «Sostanzialmentel’altragros- sa fonte di inquinamento di queste sostanze sono i perco- latidellediscariche»,haspie- gato ai commissari. Non sen- za precisare comunque che si parla di quantità di Pfas ben distanti da quelle rilevate in falda acquifera della “zona rossa” e la cui fonte principa- le è indicata in quello che in passato ha scaricato per de- cenni la Miteni di Trissino. E la Regione a metà novembre ha ricordato le cifre precise, scrivendo alle Province e ai gestori di discariche di rifiuti non pericolosi. Tra giugno e dicembre del 2016 sono state controllate 60 discariche e in 7casi(il12%)c’èstatoilsupe- ramento del valore soglia massimo previsto dalla legge nazionale varata nello stesso 2016, anche se in tutto sono 25i casi (il 42%) in cui è stata trovata «la presenza di alme- no un parametro Pfas». Nu- meri più pesanti nel percola- to: su 56 discariche esamina- te nell’84% dei casi (cioè 47 discariche) è stata rilevata la presenza di Pfas, e in 10 casi (il 18%) c’è stato il supera- mento delle concentrazioni massime. LADIRETTIVA.Nonsièlimita- ta adare cifre, la Regione, nel provvedimento del direttore d’area Alessandro Benassi. Bisogna agire. Anche perché un problema tecnico in più c’è:sisarebbemisuratocheci sono casi in cui la concentra- zione di Pfas negli scarichi di depuratori è maggiore di quella in entrata perché pro- prio il trattamento che viene fatto “libera” le molecole dei Pfas che erano prima legate allesostanzeusateperimper- meabilizzare gli oggetti. Quindi Venezia ha deciso di “porre in capo” ai gestori del- le discariche l’obbligo di con- trollare la presenza di Pfas (l’elenco è di 12 parametri di- versi, più le loro somme) nel- la rete di controllo delle ac- que attorno alle discariche e anche nel percolato, da ades- so e per tre anni. Non basta, e qui forse viene il più difficile: i gestori devono misurare l’eventuale presenza di Pfas in tutti i rifiuti che entrano in discarica. E ancora più van- nocontrollatiifanghichede- rivano dal trattamento rifiuti liquidifatti in altri impiantio neidepuratori,speciesederi- vano da vari cicli produttivi (la Regione ad esempio indi- ca i ciclidi lavorazione di pel- li e pellicce, quelli del tessile, dell’industria fotografica, dei semiconduttori e dei tratta- menti chimici sulla superfi- cie degli oggetti, ad esempio se metallizzati cioè rivestiti di metalli). Tutti questi risul- tatidovranno poi essereindi- cati nelle relazioni dei gestori sui “Piani di monitoraggio” (che appunto d’ora in poi de- vono essere modificati per prevedere i controlli an- ti-Pfas). Gli unici esonerati daicontrolli del percolato so- no i gestori delle discariche di rifiuti inerti. I controlli sul percolato, peraltro, li fa co- munque l’Arpav, ma è chiaro cheincapo aigestoridelledi- scarichearrivanoresponsabi- lità delicate e spese. IRICORSI.E se i Pfas vengono trovati? La Regione anche qui dà ordini: i gestori devo- noprovvedereasmaltireper- colati e fanghi «in idonei im- pianti di trattamento termi- co o di trattamento chimi- co-fisico». Da tutto questo tra l’altro si è chiamata fuori la Miteni, specificando a fine anno che i suoi fanghi già ora «non contengono Pfas e pe- raltro non vengono nemme- no più inviati alle discariche ma bruciati». Resta il fatto che sul provvedimento pesa- no ora ricorsi al Tar del mon- do industriale e dei gestori (anche pubblici) degli im- pianti. I quali in sostanza di- cono: “La Regione scarica su noi la questione dei controlli edeilorocosti,masenzaindi- carciconprecisionecomeagi- re per tradurre in fatti la di- rettiva e su quali parametri basarci”. Parola ai giudici.• TREVISO «La decisione del giudice Francesco Sartorio ha ridi- mensionato la portata dell’inchiesta». Così gli avvo- cati Fabio Pinelli e Alberto Berardi di Padova commen- tano la conclusione davanti al Tribunale di Treviso, dopo tre anni di dibattimento, del processo in primo grado - l’accusa era di traffico per ri- fiuti pericolosi- aivertici del- la Mestrinaro di Zero Bran- co. «Il responsabile tecnico della società Italo Battistella è stato assolto - sottolineano i due legali - con formula pie- na». Assolte anche altre due persone. Solo i fratelli im- prenditoriSandroMarioeLi- noMestrinarosonostaticon- dannatia dueanni, «peraltro inmisuralargamenteinferio- re alla richiesta del pm e con la concessione per entrambi della sospensione condizio- naledellapena».«IlTribuna- le - aggiungono - ha rigettato tutte le richieste di provvisio- nale delle tantissime parti ci- vili, a dimostrazione che nes- sun danno ambientale il pro- cesso ha potuto accertare». Non solo: «È stata rigettata anche la richiesta del pm di confisca dell’impianto di Ze- robranco, del quale il Tribu- nalehadispostolarestituzio- ne alla società avente diritto, a processo concluso. A dimo- strazione della legittimità di esso e del suo funzionamen- to». Per questo i legali Pinelli e Berardi, che difendono l’imprenditore Lino Mestri- naro,«sonoassolutamentefi- duciosi nel fatto che la Corte d’Appello accerterà, oltre a quanto già riferito, la corret- tezza di azione imprendito- rialedelproprioassistito,pro- sciogliendolo definitivamen- te - concludono - da ogni ac- cusa mossa a suo carico». Per il consigliere regionale Andrea Zanoni però «alla fi- ne la verità è venuta fuori. Di fatto gli scarti dell’edilizia al- tamente pericolosi, secondo quanto ricostruito dalla Pro- curadiVenezia,anzichéesse- reresiinertivenivanomesco- lati con materiale da costru- zioni e reimmessi in vendita senza essere trattati, arrivan- doaconcentrazionidiarseni- co, cromo e nichel fino a sei volte superiori a quelle con- sentite dalla legge. I materia- li venivano poi usati per fare strade inclusa la 3a corsia dell’A4 o parcheggi».• UnproblemaPfasèemersoanchedallelavorazionideifanghiprovenientidadepuratoriediscariche TREVISO.L’accusaeraditrafficodiscartipericolosimescolatiainerti Mestrinaro,duecondanne etreassoluzioniperirifiuti Ilegali:«Ridimensionata laportatadell’inchiesta» Zanoni(Pd)attacca:«Tutto poifinivasottol’asfalto» Bruscoattacca BELLUNO Resta lo stato di preallarme a Perarolo di Cadore (Belluno) per possibili movimenti della frana della “Busa del Cristo”, che come noto aveva anche costretto a ordinare l’evacua- zione di alcune famiglie, poi fatte ritornare in casa. L’ultimo bollettino del Cen- trofunzionaledecentratodel- la Protezione civile del Vene- to, emesso ieri pomeriggio e valido sino a oggi pomerig- gio, conferma il persistere dellostatodicriticitàgeologi- ca per il movimento franoso nel comune Cadorino, ogget- to del monitoraggio costante deitecnicidellaProtezioneci- vile e dalla Polizia urbana lo- cale. «C’è stata una accelera- zione del movimento - ha spiegato il sindaco Pierluigi Svaluto Ferro - e lo smotta- mento ha un comportamen- to più accentuato rispetto al trend di questi giorni, si sta verificandounacadutadima- teriale sciolto e dalla parte più bassa del corpo di frana escono grandi quantità d’acqua. È necessario attiva- re la fase di preallarme». • NUOVIMOVIMENTI.Ivolontaricontrollanoavista FranaaPerarolo,sale illivellodiattenzione ROVIGO È definitiva l’assoluzione de- gli ex amministratori Enel Franco Tatò, Paolo Scaroni e FulvioContidall’accusadipe- ricolo di disastro ambientale causato dalle emissioni della centrale termoelettrica di Porto Tolle, sul delta del Po. L’hastabilitolaIsezionepe- nale della Cassazione dichia- rando inammissibile il ricor- sodel pg diVenezia. La Corte d’appellodelcapoluogoVene- to, il 18 gennaio di un anno fa, aveva assolto i vertici Enel con la formula “perché” il fat- to nonsussiste e revocato i ri- sarcimenti alle parti che era- no stati decisi in primo grado dal tribunale di Rovigo. Anche il sostituto pg della Cassazione Roberto Aniello avevachiestol’inammissibili- tà del ricorso, sottolineando anche che in ogni caso que- sto non avrebbe avuto effetti aifinicivili.«Èunastra-vitto- ria - per l’avvocato Enrico De Castiglione, legale di Scaroni -: siamo sempre stati convin- ti dell’innocenza del nostro assistito, ora anche la Cassa- zione lo riconosce».• ROVIGO.ConluiancheFrancoTatòeFulvioConti PortoTolle,definitiva l’assoluzionediScaroni NUOVOCASO.Èilfilonedeifanghichepossonocontenerelesostanze Pfas,sivaalTar pericontrolli sullediscariche LaRegionechiededifarliaigestoridegliimpianti Equestiaigiudici:«Noncidannoindicazioni» Nel18%deicasi esaminatida Arpavilpercolato uscitodaimpianti erafuoridailimiti pergliinquinanti VENEZIA.AJesolounalbergodel4°secolo Gliarcheologidell’UniversitàCàFoscaridiVeneziahannoscopertoilprimo albergodiJesolo(l’anticaEquilo):ilcomplesso,sortonelIV-Vsecolod.C.,si trovavasuunisolottoneipressidell’anticoestuario,oggilocalitàLeMure. VENEZIA.C’èiltestimonedell’omicidio Èstatoindividuatodaicarabinieriiltestimonedell’omicidiodicalledele Chiovere:èfuggitomentreil47enneIvanoGrittivenivauccisodaiproiettili diCiroEsposito.Potrebbecostituireunapedinaimportanteperleindagini. TREVISO.Operaiocadedall’altoemuore Unoperaiodi40anniresidentenelvenezianoèmortoieripomeriggionellaBfr aziendametalmeccanicadiCessalto:potrebbeesserestatocoltodaunmalo- reedesserecosìcadutodaunaposizionesopraelevata,sbattendoilcapo. MP_00862 IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 11 Gennaio 2018 Regione 11