Valorizzazione naturalistica dei corpi idrici superficiali: bacini di trattamento e aree umide artificiali per la realizzazione di eco-sistemi filtro, di Ettore Trulli, Nicla Longino, Vitantonio Copertino
Similar to Valorizzazione naturalistica dei corpi idrici superficiali: bacini di trattamento e aree umide artificiali per la realizzazione di eco-sistemi filtro, di Ettore Trulli, Nicla Longino, Vitantonio Copertino
Il Progetto pilota di Early Warning System per il monitoraggio degli eventi i...Servizi a rete
Similar to Valorizzazione naturalistica dei corpi idrici superficiali: bacini di trattamento e aree umide artificiali per la realizzazione di eco-sistemi filtro, di Ettore Trulli, Nicla Longino, Vitantonio Copertino (20)
Complexnetgis: a tool for the analysis of complex spatial networks, di Simone...
Valorizzazione naturalistica dei corpi idrici superficiali: bacini di trattamento e aree umide artificiali per la realizzazione di eco-sistemi filtro, di Ettore Trulli, Nicla Longino, Vitantonio Copertino
1. Potenza – 14 Settembre 2010 Valorizzazione naturalistica dei corpi idrici superficiali Bacini e aree umide artificiali per la realizzazione di Eco-Sistemi Filtro Ettore Trulli, Nicla Longino, Vitantonio Copertino Università degli Studi della Basilicata Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell’Ambiente
33. minimi tassi di crescita e di richiesta di coltivazioneEx-alveo In alveo Inserimento territoriale Fitodepurazione (Jesi) Area umida artificiale (Mezzani) Eco-sistema filtro (Bobbio) Area umida (Las Arenas)
39. adesione, filtrazione, adsorbimentoFitodepurazione Lagunaggio Vantaggi - Bassi costi di esercizio - Idoneo inserimento nel contesto territoriale - Buona integrazione nei sistemi di gestione con finalità ad uso irriguo - Necessità di ampie aree per la realizzazione dei bacini - Applicazione limitata a impianti di potenzialità non elevata Limitazioni
40. L’indagine: i corpi idrici superficiali nella Regione Basilicata La qualità dei corpi idrici è fortemente relazionata agli usi a cui questi vanno destinati Determinazione di un fattore di rischio potenziale di degradazione qualitativa delle acque naturali superficiali Elementi d’indagine: analisi degli input legislativi e coerenza con gli indirizzi di pianificazione; individuazione delle problematiche legate al contesto; localizzazione degli scarichi lungo le aste principali e gli affluenti secondari; acquisizione delle conoscenze territoriali per l’area tramite accessibilità a banche dati, GIS, fonti bibliografiche. Gli usi del suolo Il reticolo idrografico Le aree protette
41.
42. la portata idraulica dei reflui da trattare è calcolata assumendo cp=0,25 m3/ab*de φ=0,7;
43. l’altezza del bacino idraulico è fissata pari a 0,6 m.Criterio idraulico Ipotesi di base: il bacino è un reattore completamente mescolato ovvero è un sistema di reattori completamente mescolati disposti in serie Criterio basato sul tasso di rimozione degli inquinanti Ipotesi di base: la superficie unitaria del bacino opera una rimozione temporale dell’inquinante in funzione di un tasso specifico Tassi di rimozione degli inquinanti (EPA, 2000).
44. Casi studio nei bacini idrici della Basilicata: elementi d’indagine Vulture-Melfese Melfi e Rapolla Fiumara di Venosa Materano Matera Torrenti Jesce e Gravina Val Basento Pisticci Scalo Basento Impianto di depurazione Zona Industriale e PIP Corpi idrici superficiali Piani paesaggistici Parchi e aree protette Tessuto urbano ZPS e SIC Aree industriali o commerciali
45. Casi studio nei bacini idrografici della Basilicata: Il Vulture-Melfese Area umida artificiale Area umida artificiale Impianto di depurazione Impianto di depurazione Torrente Melfia Torrente Melfia 100 m 100 m Elementi d’indagine Superfici occorrenti Impianto di depurazione Rapolla : torrente Melfia Melfi : torrente Melfia
46. Casi studio nei bacini idrografici della Basilicata: La Val Basento Criticità: Distanza dalla foce Regime idraulico La soluzione impiantistica scelta è la realizzazione di bacini di trattamento fuori alveo. Superfici occorrenti Elementi d’indagine Pisticci Scalo: fiume Basento
47. Casi studio nei bacini idrografici della Basilicata: Matera La finalità dell’intervento è di «intercettare» i reflui migliorandone la qualità prima che vengano rilasciati nel torrente Gravina. In seconda analisi viene analizzata la delocalizzazione dello scarico con il riutilizzo irriguo degli effluenti urbani trattati. Superfici occorrenti Elementi d’indagine Matera: Torrente Gravina
48.
49. Nella regione Basilicata numerosi sono i corpi idrici ricettori degli scarichi di origine civile, industriale e agricola, prodotti nell’aree urbane e industriali e gli effetti negativi dell’inquinamento di origine antropica sono in molti casi oggi fortemente evidenti.
50. Diverse tecnologie sono applicabili tra le quali l’inserimento di bacini di trattamento e aree umide artificiali può consentire la realizzazione di eco-sistemi filtro e tali soluzioni possono consentire di ottenere a valle degli scarichi delle aree urbane la rimozione delle sostanze inquinanti per la tutela del corpo idrico ricettore, ripresentando costi contenuti di impianto e di esercizio e cercando una valorizzazione naturalistica .
51. Le azioni e gli interventi specifici devono tuttavia essere guidati da una corretta pianificazione attuata mediante metodologie e strumenti idonei, tra i quali l’utilizzo del GIS.
52. Un notevole contributo all’uso di questo metodo è dato proprio dall’utilizzo del GIS che permette di costruire carte tematiche e di sensibilità e successivamente di valutare, mediante l’attribuzione di valori di sensibilità alle superfici interessate, l’attitudine dell’ambiente ai diversi usi.
53. Sono stati studiati numerosi casi sul territorio regionale al fine di definire i criteri opportuni di azione e validare alcune metodologie in corso di studio presso il DIFA.