1. L’ATTENZIONE
PIER CARLA CICOGNA
L’attenzione non è un concetto unitario
In base alla funzione vengono definiti i tipi di attenzione
QUANTI TIPI DI ATTENZIONE?
• ATTENZIONE SELETTIVA
• ATTENZIONE SOSTENUTA
• VIGILANZA
• PROCESSI DI CONTROLLO
COS’E’ L’ATTENZIONE SELETTIVA?
• La capacità di concentrarsi su un oggetto di interesse e di elaborare in modo privilegiato le
informazioni rilevanti per lo scopo che perseguiamo
Ci sono differenti tipi di attenzione selettiva
• Posso selezionare una modalità sensoriale
• Un oggetto
• Una porzione di spazio
• Ecc.
• Il sistema attentivo è a capacità limitata
• I processi di selezione sono la conseguenza di insufficienti risorse, e la funzione della selezione
è quella di rendere possibili comportamenti coerenti.
• La selezione è fatta in funzione dell’azione
Processi di selezione
Teorie del filtro
Il filtro esclude dall’elaborazione gran parte dell’informazione ambientale.
Selezione precoce (prima della codifica semantica), comporta una selezione precedente della risposta
o tardiva (dopo la codifica semantica), il filtro selettivo opera per la scelta della risposta
prove a favore della selezione tardiva
Priming semantico
Esperimento di Eriksen e Eriksen (1974)
H e K richiedono che si prema un pulsante
S che si prema un altro pulsante.
2. Riconoscere la lettera che si trova al centro di una stringa di 5 lettere
SSHSS - risposta più lenta
KKHKK - risposta più veloce
Effetto della compatibilità della risposta
Nell’attenzione selettiva visiva i distrattori se sono in uno spazio vicino allo stimolo bersaglio non
possono essere ignorati e producono interferenza.
Meccanismi dell’attenzione selettiva
- Attivazione generale sull’informazione rilevante e non rilevante prima della selezione.
- Inibizione attiva dell’informazione irrilevante.
L’attivazione precede l’inibizione
• Gli stimoli a cui si presta attenzione diventano consapevoli e orientano la risposta
• Gli stimoli irrilevanti sono elaborati in modo automatico e non sono consapevoli e non sono
utilizzati per la risposta
Le teorie del filtro presuppongono livelli stadiali dell’elaborazione.
In realtà attributi fisici (posizione, forma, colore) e attributi categoriali (significato) vengono elaborati
in parallelo da sistemi funzionalmente distinti.
Il problema è cosa arriva nella coscienza.
Selezione delle caratteristiche dello stimolo
Le caratteristiche degli oggetti sono codificate in modo parallelo o seriale?
(cos’è; dov’è)
L’attenzione integra le caratteristiche plurime che definiscono gli oggetti
(feature integration theory; Treisman 1998)
L’integrazione delle caratteristiche degli oggetti richiede 2 stadi:
1-stadio preattentivo: rilevazione di caratteristiche semplici, automatica, (forma, colore, posizione,
significato), ad opera di moduli specializzati.
processi che agiscono in parallelo
2- stadio attentivo: combinazione, processo che agisce in modo seriale che porta alla percezione
cosciente (object frames, object file)
• Se uno stimolo deve essere rilevato per una sola caratteristica non serve attenzione, se ne ha più
di una è necessaria l’integrazione dell’attenzione.
• (es. colore blu; T di colore blu)
Anne Treisman e il paradigma della ricerca visiva
3. Caratteristiche dell’attenzione spaziale
- Focale/diffusa
- Automatica/volontaria
(beneficio nella velocità di elaborazione; necessità di una soglia inferiore della stimolazione
sensoriale;TR)
DOVE FOCALIZZIAMO L’ATTENZIONE?
Sull’oggetto o sullo spazio?
L’EFFETTO STROOP
ROSSO
VERDE
BLU
NERO
• Dipende dal compito; se è semplice detezione del segnale, si seleziona in base allo spazio.
• Se si tratta di compiti più complessi (es. riconoscimento di forma) il meccanismo selettivo si
basa sull’oggetto
L’ATTENZIONE SOSTENUTA
• Capacità di mantenere l’attenzione su eventi critici per un considerevole periodo di tempo.
LA VIGILANZA
• Capacità di monitorare nel tempo eventi con bassa frequenza di accadimento
• La comprensione dei meccanismi cognitivi implicati nel mantenimento dell’allerta è ancora
scarsa.
• Decremento della vigilanza già dopo 15 minuti, se gli stimoli sono poveri o degradati il
decremento è presente già dopo 5 minuti
Meccanismi dell’attenzione sostenuta e della vigilanza
• Arousal fisiologico (attivazione) facilitato dalle aspettative e dalle situazioni che lo mantengono
sollecitato (riposo, persone, rumore, feedback…)
• Sensibilità del soggetto (capacità di rilevazione dello stimolo)
• Criteri decisionali utilizzati per la risposta (probabilità stimata di comparsa dello stimolo)
Fattori psicofisici che influenzano la vigilanza
• Fattori di primo livello : proprietà fisiche degli stimoli, intensità, durata, frequenza, modalità
sensoriale impegnata.
• Fattori di secondo livello:caratteristiche del segnale basate su inferenze del soggetto in base
all’esperienza
Decremento della vigilanza
Il decremento è più pronunciato se la frequenza degli stimoli tra cui individuare quello critico è alta
(>24 al min.), e l’intervallo interstimolo è breve
Il decremento è più pronunciato se la modalità di presentazione è visiva o tattile piuttosto che
acustica.
La prestazione è peggiore quando gli stimoli critici sono rari, di intensità sensoriale debole, complessi
4. da elaborare.
La monotonia del compito produce decremento di attenzione e vigilanza
PROCESSI DI CONTROLLO
• Processi cognitivi implicati nella pianificazione, selezione e organizzazione delle azioni per
raggiungere degli scopi.
• Esistono processi che esercitano controllo e una moltitudine di processi che devono essere
controllati
PARADIGMI DI STUDIO
Il paradigma del doppio compito,
cioè eseguire due compiti nello stesso tempo.
• Secondo le teorie strutturali del filtro ci sarebbe uno shift rapido da un compito all’altro, perché
non si possono elaborare due stimoli contemporaneamente.(esp. Pianisti)
• C’è un limite centrale nella capacità umana di elaborazione
• L’elaborazione del primo stimolo deve essere completata prima di rispondere a un secondo
stimolo. Ci sono dei limiti centrali nella capacità elaborativa che produce la risposta
• Secondo le teorie delle risorse invece la capacità di svolgere due compiti dipende dalla quantità
di risorse disponibili, e dalla quantità di risorse che si allocano su ciascun compito.
• Si ha interferenza quando i due compiti competono per le stesse risorse(visivo-visivo; verbale-
verbale ecc.)
Il paradigma del cambio di compito
• C’è sempre un costo cognitivo nel cambio di compito.
• Il costo diminuisce con l’aumentare dell’intervallo tra un compito e quello successivo
Processi di controllo automatico e controllo strategico (volontario)
• Il controllo automatico è attivato in situazioni abituali, il comportamento è dato da una
sequenza di azioni ben apprese.
• I processi automatici permettono l’esecuzione di più azioni contemporaneamente (fare il caffè e
ascoltare la radio)
• Il controllo volontario è attivato quando bisogna compiere azioni nuove o che richiedono
procedure non superapprese.
• Richiedono attenzione selettiva, elaborazione sequenziale, e sono limitati dalle nostre capacità
attentive.
• Permettono di interrompere e correggere azioni già avviate.
Distinzione tra processamento automatico e controllato
Errori nell’organizzazione e controllo delle azioni
• Errori nel monitoraggio delle azioni
• Errori di cattura
5. • Norman e Shallice definiscono il sistema di controllo SAS (sistema attentivo supervisore)
La coscienza
Coscienza unitaria o distribuita?
Evidenze con pazienti: coscienza distribuita
6. • Norman e Shallice definiscono il sistema di controllo SAS (sistema attentivo supervisore)
La coscienza
Coscienza unitaria o distribuita?
Evidenze con pazienti: coscienza distribuita