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PD
San Donato Milanese
                                               “7 Dì”        Rassegna stampa


17 febbraio 2013

Pubblichiamo gli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi 3 giorni.
Realizzato dal nostro gruppo di comunicazione, questo servizio bisettimanale
di rassegna stampa vuole offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di
aggiornarsi su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico,
sociale, economico e sindacale.
Buona lettura.

                                              Il PD di San Donato Milanese

                             14 / 17 febbraio 2013

In primo piano
Due i problemi in primo piano riportati dai giornali locali:
   1. l’articolo dal titolo “Gestione delle scuole, tutto da rifare - La deroga
      sulle verticalizzazioni è solo temporanea: dal 2013/14 la
      riorganizzazione dovrà essere attuata” (venerdì il Cittadino articolo 4).
      Si apre un nuovo capitolo per l’annosa questione che aveva portato
      tante polemiche e in merito alla quale l’assessore all’istruzione Chiara
      Papetti annuncia: “la Regione chiede la verticalizzazione. Noi abbiamo
      risposto che consulteremo prima i genitori ….il verbale dell’incontro è
      appena arrivato, ho incontrato le dirigenze scolastiche e convocata una
      riunione con i consigli d’istituto e i rappresentanti di classe e si
      discuterà la questione”.
   2. il caso ACS in merito al quale il Cittadino di sabato (articoli 1e 2 ) dice:
“È già partito il conto alla rovescia per l’Acs: prima dell’estate le competenze
al municipio”.
Segnalazioni
Da leggere gli articoli 2/3 usciti venerdì su Il cittadino con un commento sui
dati dell’anagrafe comunale inerenti all’andamento della popolazione
sandonatese che “non cresce più ma invecchia”.




                                                                                1
Giovedì 14 febbraio
     Fonte: IL CITTADINO
1. A San Donato arriva lunedì il candidato per Ambrosoli
San Donato Nuova tappa elettorale in programma promossa dai Democratici sandonatesi. Lunedì
sera a partire dalle 20.45 sarà ospite sul territorio di San Donato per parlare di welfare, il candidato
al Pirellone con la lista di Umberto Ambrosoli Johnny Dotti, che interverrà in un evento promosso in
sala consiliare sandonatese. È prevista inoltre la presenza del sindaco Andrea Checchi e del
consigliere delegato del consorzio Cgm, Stefano Granata. «In un periodo di forte crisi sociale -
commentano i promotori dell’incontro elettorale - ci sembra importante condividere una visione
innovativa di welfare, un welfare che deve essere visto come una risorsa, un’opportunità e non più
come una spesa sociale»

2. Bar del Laghetto,presto un bando per la sua gestione
Entro Pasqua uscirà un nuovo bando per la gestione del nuovo bar in prossimità del Laghetto, a
San Donato. Dopo il niente di fatto, con cui si era conclusa la gara messa in pista un paio di anni fa
dall’ex esecutivo di centrodestra, la giunta di Andrea Checchi si mostra infatti pronta a fare un
nuovo tentativo per affidare a una cooperativa, o a una realtà che si metterà in lizza, le redini dello
spazio collocato nella suggestiva cornice dalle alte potenzialità. L’altra volta la gara era andata
deserta. In questo caso il primo cittadino annuncia: «Stiamo ancora effettuando una serie di
valutazioni, ma certamente l’impronta che vogliamo dare è di tipo sociale, con un progetto quindi,
su cui stiamo lavorando, che potrebbe ad esempio riguardare l’inserimento lavorativo di disabili, o
comunque indirizzato a realtà impegnate nel settore». Resta in ogni caso l’intenzione di creare un
indirizzo per tutta la collettività, attraverso l’ipotesi di un punto di ristoro che abbia una serie di
risvolti indirizzati all’aggregazione. Nell’arco di qualche mese in ogni caso la partita potrebbe
assumere sviluppi decisivi. Certo, l’iniziativa dovrà stare in piedi anche sul piano economico dal
momento sembra che la passata esperienza non abbia avuto seguito soprattutto perché i
potenziali interessati, fatti quattro calcoli, hanno temuto di non stare dentro i costi. Chi arriverà
infatti, dovrà innanzitutto investire nell’allestimento con una formula in qualche modo simile a
quella utilizzata per la “libreria cafè” di piazza Bobbio. Con la differenza che in quel caso il locale si
trova nella posizione strategica all’interno del Quartiere Affari, circondata dal vasto complesso
residenziale delle Torri Lombarde. Il bar del Laghetto invece dovrà essere fucina di iniziative per
attrarre gente, con buone possibilità di ritorno concentrate però nella bella stagione e nei fine
settimana. Per il resto, nei giorni feriali, il passaggio rischia di farsi desiderare, a meno che non
venga creato un punto di riferimento con offerte capaci di attrarre comunque gente. Questi e altri
elementi sono al centro di una serie di approfondimenti, in vista del secondo tentativo di far
decollare un indirizzo che attende da anni una svolta decisiva. Se la scommessa andasse in porto i
sandonatesi, ma anche le realtà impegnate nel sociale, avranno un nuovo punto di riferimento.

3. « Alcol e volante, 50 giovani promossi
San Donaton I ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 33 anni, sono risultati informati e
attenti - Hanno risposto alle domande formulate dalla Croce rossa
Promossi i 50 giovani del Sudmilano che, sul delicato tema di alcol e volante, hanno dimostrato di
essere bene informati. Sia riguardo i rischi, sia in merito alle normative in vigore del codice della
strada. Gli esiti del test che i volontari della sezione giovanile della Croce rossa di San Donato
hanno distribuito una quindicina di giorni fa ai partecipanti della festa promossa da Twenty’z
Radio parlano infatti di ragazzi che sanno quando è il momento di dire basta e che sono
consapevoli anche della normativa in vigore. Al campione degli intervistati, di un’età dai 13 ai 33
anni, distribuito in modo equo tra maschi e femmine, sono stati posti interrogativi del tipo: «Qual è
il limite di grammi di alcol per litro di sangue consentito dalla legge alla guida per i non
neopatentati?» E ancora: «Come viene assorbito l’alcol dal nostro organismo? Come influenza la
guida l’uso di droghe o alcol?», per proseguire con ulteriori quesiti, tra cui: «L’alcol interagisce con
altre sostanze stupefacenti o farmaci? Come viene smaltito l’alcol?» Ai 13 punti interrogativi,
corredati di più opzioni di risposte, la maggior parte ha fornito riscontri soddisfacenti. Per altro nella
stessa serata un gruppo di ragazzi dopo qualche consumazione si è anche sottoposto all’alcol test
effettuato sempre dai volontari che, come preannunciato, si sono presentati con etilometri portatili.
L’iniziativa assume un particolare rilievo dal momento che è stata organizzata dagli stessi giovani, i
quali hanno deciso di cogliere l’opportunità di un momento condito da tanta allegria per tenere alta
l’attenzione su un tema di fondamentale importanza. L’idea infatti è nata da una collaborazione tra
                                                                                                        2
lo staff della radio in streaming e i volontari della Croce rossa, che stanno portando il test in alcuni
eventi. Nel caso specifico hanno anche notato una partecipazione superiore alla media, con un
buon numero di presenti che si è mostrato pronto a mettersi in gioco. Il lavoro, messo in pista a fini
statistici, è servito così anche a tenere alta l’attenzione su leggi e rischi legati ai bicchieri di troppo.
Con questo spirito i promotori della festa hanno anche bandito i cocktail, lasciando agli avventori
del punto di ristoro la possibilità di scegliere tra birra e sangria, dimostrando che la buona riuscita
di una serata di baldoria non è certo legata alla presenza di superalcolici. Un messaggio molto
chiaro che i giovani hanno voluto lanciare ai loro coetanei in una serata del tutto speciale.
L’argomento potrebbe in ogni caso essere ripreso anche nel corso delle trasmissioni del ricco
palinsesto di Twenty’z in cui non mancano approfondimenti e focus di attualità. Giu. Cer.

Venerdi 15 febbraio
      Fonte: IL CITTADINO
1. Gestione delle scuole, tutto da rifare
La deroga sulle verticalizzazioni è solo temporanea: dal 2013/14 la riorganizzazione
dovrà essere attuata
Deroga temporanea, per la verticalizzazione scolastica si riapre il tavolo di confronto. Si annuncia
un nuovo capitolo per l’annosa questione che aveva dato adito a polemiche e concertazioni nei
mesi conclusivi del 2012. A partire dalla prossima settimana riprenderà il dialogo tra
amministrazione e consigli d’istituto, nell’ottica di arrivare ad una soluzione che possa essere
finalmente definitiva.A metà dicembre i giochi sembravano esser fatti, con la richiesta di deroga
approvata in Regione. Un provvedimento di carattere temporaneo, ma che, si pensava, avrebbe
permesso alle scuole del territorio di affrontare l’anno scolastico 2013-14 in tranquillità, grazie alla
creazione ad hoc di un circolo didattico privo di scuola media, in aggiunta ai due istituti
comprensivi. San Donato, infatti, può contare su tre circoli di scuole primarie e due sole
secondarie: la verticalizzazione richiesta da un recente dispositivo regionale, imponendo
l’inquadramento degli scolari all’interno di istituti comprensivi che garantiscano la continuità da 3 a
14 anni, aveva immediatamente allarmato la popolazione scolastica, fino al felice accoglimento
della deroga. Ora, a un mese e mezzo di distanza, la doccia fredda: la verticalizzazione, già
dall’anno scolastico 2013-14, dovrà essere attuata. A spiegare la situazione è l’assessore
all’istruzione Chiara Papetti, in seguito ad un tam-tam di polemiche guidato dall’attivista grillino
Innocente Curci, secondo cui «nella delibera regionale si specificava che le eccezioni sono
accolte, ma che l’adeguamento è solo posticipato. L’8 febbraio sindaco e assessore sono stati
convocati in Regione: perché i genitori non vengono informati?». «Finché non c’è qualcosa di
scritto non si può dire nulla - così l’assessore Papetti -: il verbale dell’incontro è appena arrivato,
oggi (ieri, ndr) ho incontrato le dirigenze scolastiche. A metà della settimana prossima verrà
convocata una riunione con i consigli d’istituto e i rappresentanti di classe, e si discuterà la
questione». Quel che si può già da ora sapere, è che «la Regione chiede la verticalizzazione. Noi
abbiamo risposto che consulteremo prima i genitori. In qualsiasi caso, i nostri punti fermi, su cui la
Regione ci ha dato conferma, sono due: l’offerta formativa, sui vari plessi, sarà parificata, e non ci
saranno tagli al personale Ata». Da settimana prossima, quindi, prenderà il via un nuovo percorso
volto a trovare il modo di ottemperare alla normativa in vigore. Con l’incognita delle imminenti
elezioni regionali: come si può immaginare, un eventuale cambio al vertice di palazzo Lombardia
potrebbe rimescolare le carte in tavola. Ricc. Sch.
2. In via Di Vittorio si vive senza paura»
Respinta l’immagine di degrado della zona: «Gli aspetti negativi non sono mancati,
ma ora la situazione è migliorata tantissimo» - Un’associazione di cittadini scende
in campo dopo le polemiche
«Un paese nel paese, dove tutti si conoscono»: su questa definizione di via Di Vittorio, tutti i
membri del comitato di quartiere concordano. Prima le polemiche per lo spettacolo al Troisi, poi
l’anonimo ed enigmatico volantinaggio antimafia: due episodi che, nelle ultime settimane, hanno
concentrato i riflettori sul contesto della via di Certosa. Rinfrescando così, secondo i soci del
comitato spontaneo Parri-Di Vittorio, giovane sodalizio nato nel luglio 2012 dalla coesione di una
quarantina di soci, una nomea negativa che giudicano inappropriata, fossilizzata sul passato ed in
ogni caso denigratoria. «I fatti sono fatti - così il presidente Italo Scardovelli -, non si può
rinnegare la storia: certi episodi negativi accaduti in passato non vanno nascosti, ma via Di Vittorio
non si riduce a quello. Negli ultimi anni, poi, la situazione è migliorata tantissimo: qui c’è vita, c’è
                                                                                                          3
integrazione». Nonostante questo, i residenti della zona continuano ad essere penalizzati da una
cattiva reputazione che, denunciano, inficia l’onestà della stragrande maggioranza dei ben 6mila
abitanti. «L’etichetta si sente molto. I ragazzi che vanno a scuola a San Donato, appena individuati
come provenienti da via Di Vittorio, vengono discriminati»: la constatazione condivisa è quella
secondo cui, nel comune sentire, «la nostra via è considerata non appartenente al resto della
città». Colpa di un passato problematico, che l’ha vista essere, negli anni Settanta e Ottanta, sede
di domicilio coatto di personalità legate alla malavita mafiosa, cosa che ha favorito il radicarsi di
situazioni di criminalità. Nel 2009, un importante blitz ha portato a diversi arresti per spaccio di
droga. Il racconto di questa vicenda, un paio di settimane fa, durante una rappresentazione per le
scuole al Troisi, aveva provocato una levata di scudi da parte di alcuni residenti, poi rapidamente
rientrata. «Le reazioni sono state spropositate - così Stefania Frau, riassumendo l’opinione del
gruppo -, come a voler sminuire ciò che è successo in passato». Quello su cui andrebbe posto
l’accento e che non viene mai sottolineato, invece, è che «qui si respira aria di paese, si vive bene,
senza paure». Proprio l’ubicazione decentrata rispetto al centro cittadino, se da una parte ha
favorito un certo isolamento dal cuore della vita sandonatese, d’altro canto ha fatto sì che si
instaurasse un’atmosfera paesana considerata una garanzia di sicurezza. «Abito qui, felicemente,
da 23 anni - dice Sonia Cavagna -: è un quartiere vivo, dove la sera mi fido a fare uscire le mie
figlie col cane», senza dimenticare che, come sottolinea Lorenzo Jasparro, «poche vie hanno i
servizi che abbiamo noi, siamo serviti di tutto. Sono nato a Milano e trasferito qui nel 1991: non me
ne andrei mai». Una rivendicazione chiara, quella del comitato: non nascondere il passato, ma
guardare senza pregiudizi al presente. Riccardo Schiavo
3. San Donato non cresce più, ma “invecchia” -A fine 2012 gli abitanti erano 32782,
   cifra che non muta dal 1985; in dieci anni l’età media è salita da 36 a 43
   primavere - Dopo il boom di arrivi degli ultimi decenni la popolazione si è
   stabilizzata
Una lenta decrescita e un’età media che si sposa bene con gli “anta” per San Donato Milanese.
L’anagrafe ha chiuso da poche settimane i conti del 2012 consegnando una fotografia a due tinte
prevalenti, in qualche misura attese. I sandonatesi a fine 2012 erano 32782, con qualche
aggiustamento retrospettivo ancora da fare, ma che non cambierà molto il quadro. Già nel 1985
erano 32mila, e ad inizio millennio, per un solo anno, sono andati oltre i 33mila. La città “tiene”, ma
non cresce più, in pratica. L’andamento degli ultimi anni è controverso: balla attorno alla soglia dei
32700, un anno un po’ più su, l’altro rosicchiando qualche decina di unità in meno. Prevale
comunque la stagnazione, con i 33mila abitanti toccati come detto il solo ultimo anno del secolo
scorso - il 2000 - e poi pochi terremoti demografici. In qualunque direzione. Il secondo elemento
che emerge nettamente dai tabulati è l’innalzamento dell’età media del residente-tipo. Il tipo di
abitante più diffuso sotto i palazzi Eni, nel Concentrico, in via Di Vittorio, è oggi un 40enne e
spiccioli nel pieno dell’attività lavorativa: 43,8 anni esattamente la media, con una prevalenza di
famiglie da due a tre componenti, quindi tipicamente composte da padre, madre e un figlio unico. Il
ritratto si completa con le classi di età, che vedono sul gradino più alto del podio i 15-64enni,
seguiti dagli over 65 e al terzo posto dai minori di 15 anni. Un’immagine nel complesso decifrabile
in modo lineare e alla luce di tendenze sociali ben conosciute. Sostanzialmente i sandonatesi nati
fra la metà degli anni Sessanta e i primi Settanta stanno invecchiando, o quanto meno diventando
maturi, nello stesso posto dove sono nati. Non fanno molti figli, e questo spiega i soli 4838 ragazzi
e bambini sotto i 15 anni a fronte della massiccia cifra di 20600 persone fra l’adolescenza e la
soglia della pensione, i 65 anni appunto. Oltre i 65 anni ci sono 7343 persone, più o meno un terzo
di quelle nelle fasce centrali. Al netto del fisiologico tasso di mortalità, nel dato dei meno di 7500
“anziani” sandonatesi (anziani relativi, perchè nessuno oggi considera vecchio un 65enne) è
leggibile anche un altro fattore: la tendenza, in una città molto composita, con famiglie provenienti
da ogni angolo del mondo, a ritornare nel luogo di origine al termine dell’impegno lavorativo. La
stabilità della popolazione riflette anche l’oggettivo fatto che i prezzi delle abitazioni sono alti, data
la distanza minima da Milano. Inoltre, il territorio è uno dei più urbanizzati del Sud Est Milano, con
una divisione Parco Sud-case attorno al salomonico 50/50. La serie storica dei dati raccolti dal
municipio locale inizia in epoca pre-Eni con il dato oggi incredibile di 2672 persone nel 1952 (
stavano costruendo il primo palazzo di Mattei). Già nel 1970 si era passati a 24430, e nel 1985 si
toccano i 32580. Da allora un concorso di fattori - dalla denatalità italiana al costo del mattone - ha
“congelato” se non proprio le stesse persone, almeno lo stesso tipo di persona che «può vivere a
San Donato». Così nel 2005 erano 32668 gli abitanti; nel 2010 32702 e al termine dei dodici mesi
dell’anno scorso l’anagrafe ne ha registrati 32782. Emanuele Dolcini

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4. Residenti distribuiti in quattro quartieri, nella frazione Poasco sono solo 2813
Se fosse solo per gli abitanti, a San Donato sarebbe ben difficile individuare un centro di gravità
prevalente della vita cittadina. La “torta” 2012 della popolazione divisa per quartieri (i dati possono
subire modifiche di dettaglio, ma sono comunque indicativi) mostra un equilibrio praticamente
perfetto con 28mila dei 32mila residenti totali che si dividono equamente in quattro zone. Il
Concentrico, cioè la zona del municipio, la più popolata, è abitato da 7672 persone; nella zona
Metanopoli - Triulzio stanno in 7178 sandonatesi; l’area Bolgiano ne aggiunge altri 7626; il
quartiere Certosa - Di Vittorio tallona tutti gli altri con 7493. Segue a netta distanza l’unica frazione,
quella di Poasco e Sorigherio: l’unica area sandonatese notevolmente cresciuta negli ultimi due
decenni, ma comunque ancora ben staccata con i suoi 2813 abitanti. La sostanza di questo
“policentrismo” è decisamente cambiata poco negli ultimi anni; è mutato però l’ordine che ha
rimesso il Concentrico al primo posto. Se si prendono le cifre 2009, quartultima rilevazione
demografica, queste davano Bolgiano prima con 7650 persone, il Certosa con 7498, seguiva il
Concentrico a 7429; quarta Metanopoli a 7351. Naturalmente, se la divisione della torta
dell’anagrafe fra i “quattro cantoni” sandonatesi presenta il singolare fenomeno di una spartizione
pressoché perfetta, i quartieri non hanno tutti la stessa estensione, la stessa densità demografica e
gli stessi servizi cominciando dal verde pubblico. Temi questi sui cui la politica locale ha costruito
battaglie, scontri e programmi elettorali di ogni genere. Altri numeri interessanti della radiografia
anagrafica 2012 dicono che il ritmo di innalzamento dell’età media del sandonatese-tipo è stato di
3 anni esatti negli ultimi dieci anni. Nel 2002 cadeva a 40,8 anni; l’anno scorso è salita a 43,8.
L’anno scorso fu compiuta anche un’interessante analisi dei cognomi più diffusi, sulla base del
censimento dell’anno prima: l’ordine è Rossi, Ferrari, Russo, Bianchi, Colombo, Esposito; il settimo
più diffuso è l’ispanico Guevarra.




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5. Lungo via Europa e nella via Gramsci stasera luci soffuse
Luci soffuse, lungo via Europa e via Gramsci, dalle 20 alle 24 di stasera: in questo modo San
Donato farà la sua parte per il risparmio energetico, aderendo alla campagna “M’illumino di meno”.
Lanciata nel 2005 dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar”, l’iniziativa di sensibilizzazione alla
riduzione dei consumi si è pian piano affermata, negli anni, come appuntamento fisso per un gran
numero di realtà attente alla sostenibilità ambientale. La ricorrenza è tradizionalmente collocata
attorno al 16 febbraio, in coincidenza con l’anniversario del protocollo di Kyoto, entrato in vigore
appunto nel 2005. Centinaia di comuni, nelle scorse edizioni, hanno concentrato in questa data
una serie di azioni virtuose, volte ad invogliare la cittadinanza a riflettere sull’opportunità di limitare
i propri consumi nell’ottica di dar vita ad un modello di sviluppo più rispettoso nei confronti del
pianeta. Niente allarmi, dunque, se in serata i lampioni delle due lunghe vie sembreranno accusare
un calo di tensione: il gesto simbolico, l’abbassamento dell’intensità luminosa, va nella direzione di
rimarcare l’attenzione dell’ente nei confronti del tema del risparmio energetico e della sostenibilità
ambientale. «Accanto ad azioni tangibili, come la messa in efficienza degli impianti pubblici - ha
commentato il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Simona Rullo in una nota diramata ieri -,
riteniamo che sia doveroso promuovere anche azioni simboliche che possono servire a puntare i
riflettori su comportamenti virtuosi». Nella nota, inoltre, viene sottolineato come negli ultimi due
anni Hera Luce abbia provveduto alla progressiva sostituzione di 341 lanterne semaforiche a led,
oltre ad avviare la riqualificazione di tutti i punti luce, delle linee elettriche e dei quadri di
alimentazione. Si calcola che l’insieme di queste operazioni abbia permesso di risparmiare finora
198 MWh, evitando di immettere in atmosfera 114.759 Kg di CO2. Tradotto in emissioni
risparmiate, è come se in città circolasse un migliaio di macchine in meno.




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 Fonte: Settegiorni
 SAN DONATO MILANESE- Stadio déll'Inter entro il 2017, continuano le trattative
E' sempre più calda la pista che porta a San Donato Milanese per la realizzazione del nuovo stadio
di proprietà dell'Inter. Per l'impianto è infatti ormai definitivamente in pole-position l'area di Cascina
San Francesco, in prossimità dunque dello svincolo della tangenziale. Ormai più di uno i colloqui
avuti tra rappresentanti della società calcistica milanese e l'Amministrazione cittadina guidata da
Andrea Checchi. Trattative in corso e nulla di concreto in mano, ma c'è una data cui si guarda: il
2017

Sabato 16 febbraio

      Fonte: IL CITTADINO

1. È già partito il conto alla rovescia per l’Acs:prima dell’estate le competenze al
   municipio
Conto alla rovescia per lo smantellamento dell’Azienda comunale servizi. Dopo la delibera di fine
novembre con cui è stato compiuto il passo decisivo per scioglimento della municipalizzata afflitta
dai debiti, dai banchi del consiglio comunale passerà la strategia, ormai obbligata, di riportare in
Comune in servizi in capo ad Acs. In attesa che il capitolo passi dalla commissione, prima di
raggiungere l’aula, c’è già uno schema che guarda alla tempistica del processo di
“reinternalizzazione”. Prima dell’estate passerà quindi al municipio la manutenzione delle case
popolari, nonché la gestione del patrimonio abitativo e quella del servizio di refezione scolastica.
La tappa sarà preceduta da un altro passaggio che riguarda la gestione di manifestazioni, eventi e
sponsor, nonché i servizi a supporto dell’informazione comunale. Mentre slitta a dopo l’estate
l’accertamento e la riscossione dell’imposta comunale della pubblicità e il settore delle pubbliche
affissioni. Altro aspetto non secondario riguarda invece la futura realtà pubblica che si dovrà
occupare delle quattro farmacie comunali del territorio che avranno una cabina di regia dedicata.
Si dovrà aprire infatti anche una parentesi circa la definizione di tempi e modalità della futura
azienda che avrà in ogni caso una struttura molto più semplice rispetto alla storica pedina in fase
di chiusura battenti. Mentre dunque è in atto la fase di liquidazione, con i creditori alle porte, la
politica locale a breve tornerà a confrontarsi su Acs e in particolare su un piano incentrato sulle
attività che torneranno in capo all’ente. La macchina amministrativa dovrà innanzitutto prepararsi
ad assorbire quella fetta di servizi con ricaduta diretta sulla città che ormai da anni avevano come
punto di riferimento l’insegna di Bolgiano. Per il momento c’è una proposta, che dovrà essere
approfondita sul piano tecnico in commissione e discussa dai portabandiera politici in consiglio. Su
un altro piano correrà invece la complessa partita che riguarda i creditori. Certo, dopo lo scontro
politico sullo scioglimento dell’azienda, nei prossimi mesi l’argomento tornerà di primo piano con
nuovi confronti. Giulia Cerboni

2. Zampieri: «Per i dipendenti si trovi un’alternativa»
«Per noi l’aspetto del personale è prioritario: presenteremo una proposta affinché ai lavoratori di
Acs in esubero venga offerta un’alternativa». In totale sembra siano sette i dipendenti dell’azienda
di Bolgiano per cui, a fronte dello scioglimento della municipalizzata, occorre individuare una
strategia. «Come gruppo politico - spiega il capogruppo della lista “Insieme per San Donato”,
Marco Zampieri -, abbiamo chiesto un incontro con loro al fine di capire come li si può aiutare». E
prosegue: «Visto anche il momento particolarmente difficile sul piano della ricollocazione, sono
naturalmente preoccupati per la situazione di incertezza in cui si trovano. Noi come gruppo politico
vogliamo presentarci alla giunta con una soluzione su cui discutere, che stiamo preparando con
l’obiettivo di aprire un fronte di collaborazione che guardi unicamente al risultato concreto». Il
portabandiera di opposizione, visto il delicato tema sul tappeto, tiene anche a precisare: «Se
riuscissimo nel traguardo che ci siamo prefissati da parte nostra non ci sarà alcuna rivendicazione
di carattere politico, bensì solo la soddisfazione di avere scritto insieme alla maggioranza una
pagina di buona politica, a servizio dei cittadini». Una quota degli attuali dipendenti resta legata al
settore delle farmacie, pertanto passerà in capo alla società che aprirà i battenti. Ma per alcuni
profili professionali si dovrà aprire una nuova parentesi. Certo, nei prossimi dibattiti che verteranno
su Acs tornerà attuale anche il tema dei dipendenti legati ai servizi che nei prossimi mesi non
saranno più gestiti dalla municipalizzata.
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3. Eni “corre” ancora nonostante la crisi
Il merito è di alcune operazioni sul mercato europeo nel settore della vendita ai
consumatori industriali e privati - Chiuso il bilancio 2012 con dividendo superiore ai
4 centesimi
Anche se l’Italia ha innescato un’altra retromarcia industriale, il quarto trimestre del Pil 2012, ieri
l’Eni ha chiuso il bilancio dell’anno scorso con un dividendo agli azionisti superiore di quattro
centesimi a quota rispetto al 2011. Merito soprattutto della “locomotiva” Exploration & Production e
di alcune operazioni sul mercato europeo nel settore della vendita ai consumatori industriali e
privati. Con l’attenzione di tutti i media puntata su quello che l’ad Paolo Scaroni avrebbe detto sulla
«necessità strutturale» di tangenti («se la politica di Eni dovesse essere illegale per principio
nemmeno la faremmo», è stata l’attesa sentenza del manager indagato per Saipem), è stato
presentato anche via streaming il preconsuntivo dell’anno scorso. Il quadro è quello di una società
che si riprende da alcuni anni in cui il dividendo per gli azionisti aveva avuto anche momenti di
“congelamento” assoluto, come nel periodo 2010-11 in cui era stata pagata la stessa cifra. Resta
da capire se la tendenza al segno più fa da apripista a una stagione di medio periodo. Rafforzata
anche l’immagine di una corporation che in Africa e Asia continua ad essere leader nell’attività
estrattiva, mentre in Italia e in Europa il dinamismo è affidato soprattutto alle liberalizzazioni delle
reti e alla possibilità di agire come operatore leader nella vendita attraverso le partecipate come
Snam. Il consiglio di amministrazione ieri è andato all’assemblea prevedendo 1,08 euro di utile ad
azione; nel 2011 era stato di 1,04 euro. Gli orizzonti dell’attività della divisione Exploration &
Production (quella che installerà il suo quartier generale al “sesto uffici” di San Donato) sono in
Africa, in Asia e nell’estremo nord russo. Per quanto riguarda le limitate, ma non inesistenti
possibilità di autosufficienza energetica del nostro Paese, i seminari di Eni E&P (tenuti a San
Donato, al quinto palazzo) già da diversi anni suonano la campana della burocrazia, che impedisce
praticamente qualsiasi movimento. «Il 2012 è stato un anno record con risorse scoperte pari a
circa sei volte la produzione annua - così Scaroni - grazie ai risultati eccezionali raggiunti in
Mozambico e ai successi ottenuti nell’Africa occidentale, nel mare di Barents e in Indonesia».
Conta anche la stabilità, per quanto relativa, raggiunta in Libia, e la maggior produzione in Iraq. La
produzione ha registrato una crescita del 3,6 per cento nel quarto trimestre dell’anno scorso e del
7 per cento su base annua. L’utile netto è stato di 7,13 miliardi, in crescita del 2,7 per cento con
frenata del 3,6 per cento nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.Emanuele Dolcini

 Fonte: 7GIORNI. INFO
 Anche San Donato “s’illumina di meno”, aderendo alla Giornata del risparmio
  energetico
La trasmissione Caterpillar di Radio2 lancia la Giornata del Risparmio Energetico e San Donato
risponde all’appello. L’Amministrazione ha infatti deciso di aderire all’iniziativa M’illumino di meno
prevista per oggi, abbassando le luci in via Europa e via Gramsci dalle 20.00 alle 24.00. Il gesto, di
puro valore simbolico, vuole rimarcare l’attenzione dell’Ente nei confronti del tema del risparmio
energetico e della sostenibilità ambientale. A San Donato, in materia di illuminazione pubblica,
negli ultimi due anni il gestore Hera Luce ha progressivamente installato 341 lanterne semaforiche
a led, avviando poi la riqualificazione di tutti i punti luce, delle linee elettriche e dei quadri di
alimentazione. «Accanto ad azioni tangibili – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici, Simona
Rullo –, come la messa in efficienza degli impianti pubblici, riteniamo che sia doveroso
promuovere anche azioni simboliche che possono servire a puntare i riflettori sui comportamenti
virtuosi».




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7 dì 17 febbraio 2013

  • 1. PD San Donato Milanese “7 Dì” Rassegna stampa 17 febbraio 2013 Pubblichiamo gli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi 3 giorni. Realizzato dal nostro gruppo di comunicazione, questo servizio bisettimanale di rassegna stampa vuole offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di aggiornarsi su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico, sociale, economico e sindacale. Buona lettura. Il PD di San Donato Milanese 14 / 17 febbraio 2013 In primo piano Due i problemi in primo piano riportati dai giornali locali: 1. l’articolo dal titolo “Gestione delle scuole, tutto da rifare - La deroga sulle verticalizzazioni è solo temporanea: dal 2013/14 la riorganizzazione dovrà essere attuata” (venerdì il Cittadino articolo 4). Si apre un nuovo capitolo per l’annosa questione che aveva portato tante polemiche e in merito alla quale l’assessore all’istruzione Chiara Papetti annuncia: “la Regione chiede la verticalizzazione. Noi abbiamo risposto che consulteremo prima i genitori ….il verbale dell’incontro è appena arrivato, ho incontrato le dirigenze scolastiche e convocata una riunione con i consigli d’istituto e i rappresentanti di classe e si discuterà la questione”. 2. il caso ACS in merito al quale il Cittadino di sabato (articoli 1e 2 ) dice: “È già partito il conto alla rovescia per l’Acs: prima dell’estate le competenze al municipio”. Segnalazioni Da leggere gli articoli 2/3 usciti venerdì su Il cittadino con un commento sui dati dell’anagrafe comunale inerenti all’andamento della popolazione sandonatese che “non cresce più ma invecchia”. 1
  • 2. Giovedì 14 febbraio  Fonte: IL CITTADINO 1. A San Donato arriva lunedì il candidato per Ambrosoli San Donato Nuova tappa elettorale in programma promossa dai Democratici sandonatesi. Lunedì sera a partire dalle 20.45 sarà ospite sul territorio di San Donato per parlare di welfare, il candidato al Pirellone con la lista di Umberto Ambrosoli Johnny Dotti, che interverrà in un evento promosso in sala consiliare sandonatese. È prevista inoltre la presenza del sindaco Andrea Checchi e del consigliere delegato del consorzio Cgm, Stefano Granata. «In un periodo di forte crisi sociale - commentano i promotori dell’incontro elettorale - ci sembra importante condividere una visione innovativa di welfare, un welfare che deve essere visto come una risorsa, un’opportunità e non più come una spesa sociale» 2. Bar del Laghetto,presto un bando per la sua gestione Entro Pasqua uscirà un nuovo bando per la gestione del nuovo bar in prossimità del Laghetto, a San Donato. Dopo il niente di fatto, con cui si era conclusa la gara messa in pista un paio di anni fa dall’ex esecutivo di centrodestra, la giunta di Andrea Checchi si mostra infatti pronta a fare un nuovo tentativo per affidare a una cooperativa, o a una realtà che si metterà in lizza, le redini dello spazio collocato nella suggestiva cornice dalle alte potenzialità. L’altra volta la gara era andata deserta. In questo caso il primo cittadino annuncia: «Stiamo ancora effettuando una serie di valutazioni, ma certamente l’impronta che vogliamo dare è di tipo sociale, con un progetto quindi, su cui stiamo lavorando, che potrebbe ad esempio riguardare l’inserimento lavorativo di disabili, o comunque indirizzato a realtà impegnate nel settore». Resta in ogni caso l’intenzione di creare un indirizzo per tutta la collettività, attraverso l’ipotesi di un punto di ristoro che abbia una serie di risvolti indirizzati all’aggregazione. Nell’arco di qualche mese in ogni caso la partita potrebbe assumere sviluppi decisivi. Certo, l’iniziativa dovrà stare in piedi anche sul piano economico dal momento sembra che la passata esperienza non abbia avuto seguito soprattutto perché i potenziali interessati, fatti quattro calcoli, hanno temuto di non stare dentro i costi. Chi arriverà infatti, dovrà innanzitutto investire nell’allestimento con una formula in qualche modo simile a quella utilizzata per la “libreria cafè” di piazza Bobbio. Con la differenza che in quel caso il locale si trova nella posizione strategica all’interno del Quartiere Affari, circondata dal vasto complesso residenziale delle Torri Lombarde. Il bar del Laghetto invece dovrà essere fucina di iniziative per attrarre gente, con buone possibilità di ritorno concentrate però nella bella stagione e nei fine settimana. Per il resto, nei giorni feriali, il passaggio rischia di farsi desiderare, a meno che non venga creato un punto di riferimento con offerte capaci di attrarre comunque gente. Questi e altri elementi sono al centro di una serie di approfondimenti, in vista del secondo tentativo di far decollare un indirizzo che attende da anni una svolta decisiva. Se la scommessa andasse in porto i sandonatesi, ma anche le realtà impegnate nel sociale, avranno un nuovo punto di riferimento. 3. « Alcol e volante, 50 giovani promossi San Donaton I ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 33 anni, sono risultati informati e attenti - Hanno risposto alle domande formulate dalla Croce rossa Promossi i 50 giovani del Sudmilano che, sul delicato tema di alcol e volante, hanno dimostrato di essere bene informati. Sia riguardo i rischi, sia in merito alle normative in vigore del codice della strada. Gli esiti del test che i volontari della sezione giovanile della Croce rossa di San Donato hanno distribuito una quindicina di giorni fa ai partecipanti della festa promossa da Twenty’z Radio parlano infatti di ragazzi che sanno quando è il momento di dire basta e che sono consapevoli anche della normativa in vigore. Al campione degli intervistati, di un’età dai 13 ai 33 anni, distribuito in modo equo tra maschi e femmine, sono stati posti interrogativi del tipo: «Qual è il limite di grammi di alcol per litro di sangue consentito dalla legge alla guida per i non neopatentati?» E ancora: «Come viene assorbito l’alcol dal nostro organismo? Come influenza la guida l’uso di droghe o alcol?», per proseguire con ulteriori quesiti, tra cui: «L’alcol interagisce con altre sostanze stupefacenti o farmaci? Come viene smaltito l’alcol?» Ai 13 punti interrogativi, corredati di più opzioni di risposte, la maggior parte ha fornito riscontri soddisfacenti. Per altro nella stessa serata un gruppo di ragazzi dopo qualche consumazione si è anche sottoposto all’alcol test effettuato sempre dai volontari che, come preannunciato, si sono presentati con etilometri portatili. L’iniziativa assume un particolare rilievo dal momento che è stata organizzata dagli stessi giovani, i quali hanno deciso di cogliere l’opportunità di un momento condito da tanta allegria per tenere alta l’attenzione su un tema di fondamentale importanza. L’idea infatti è nata da una collaborazione tra 2
  • 3. lo staff della radio in streaming e i volontari della Croce rossa, che stanno portando il test in alcuni eventi. Nel caso specifico hanno anche notato una partecipazione superiore alla media, con un buon numero di presenti che si è mostrato pronto a mettersi in gioco. Il lavoro, messo in pista a fini statistici, è servito così anche a tenere alta l’attenzione su leggi e rischi legati ai bicchieri di troppo. Con questo spirito i promotori della festa hanno anche bandito i cocktail, lasciando agli avventori del punto di ristoro la possibilità di scegliere tra birra e sangria, dimostrando che la buona riuscita di una serata di baldoria non è certo legata alla presenza di superalcolici. Un messaggio molto chiaro che i giovani hanno voluto lanciare ai loro coetanei in una serata del tutto speciale. L’argomento potrebbe in ogni caso essere ripreso anche nel corso delle trasmissioni del ricco palinsesto di Twenty’z in cui non mancano approfondimenti e focus di attualità. Giu. Cer. Venerdi 15 febbraio  Fonte: IL CITTADINO 1. Gestione delle scuole, tutto da rifare La deroga sulle verticalizzazioni è solo temporanea: dal 2013/14 la riorganizzazione dovrà essere attuata Deroga temporanea, per la verticalizzazione scolastica si riapre il tavolo di confronto. Si annuncia un nuovo capitolo per l’annosa questione che aveva dato adito a polemiche e concertazioni nei mesi conclusivi del 2012. A partire dalla prossima settimana riprenderà il dialogo tra amministrazione e consigli d’istituto, nell’ottica di arrivare ad una soluzione che possa essere finalmente definitiva.A metà dicembre i giochi sembravano esser fatti, con la richiesta di deroga approvata in Regione. Un provvedimento di carattere temporaneo, ma che, si pensava, avrebbe permesso alle scuole del territorio di affrontare l’anno scolastico 2013-14 in tranquillità, grazie alla creazione ad hoc di un circolo didattico privo di scuola media, in aggiunta ai due istituti comprensivi. San Donato, infatti, può contare su tre circoli di scuole primarie e due sole secondarie: la verticalizzazione richiesta da un recente dispositivo regionale, imponendo l’inquadramento degli scolari all’interno di istituti comprensivi che garantiscano la continuità da 3 a 14 anni, aveva immediatamente allarmato la popolazione scolastica, fino al felice accoglimento della deroga. Ora, a un mese e mezzo di distanza, la doccia fredda: la verticalizzazione, già dall’anno scolastico 2013-14, dovrà essere attuata. A spiegare la situazione è l’assessore all’istruzione Chiara Papetti, in seguito ad un tam-tam di polemiche guidato dall’attivista grillino Innocente Curci, secondo cui «nella delibera regionale si specificava che le eccezioni sono accolte, ma che l’adeguamento è solo posticipato. L’8 febbraio sindaco e assessore sono stati convocati in Regione: perché i genitori non vengono informati?». «Finché non c’è qualcosa di scritto non si può dire nulla - così l’assessore Papetti -: il verbale dell’incontro è appena arrivato, oggi (ieri, ndr) ho incontrato le dirigenze scolastiche. A metà della settimana prossima verrà convocata una riunione con i consigli d’istituto e i rappresentanti di classe, e si discuterà la questione». Quel che si può già da ora sapere, è che «la Regione chiede la verticalizzazione. Noi abbiamo risposto che consulteremo prima i genitori. In qualsiasi caso, i nostri punti fermi, su cui la Regione ci ha dato conferma, sono due: l’offerta formativa, sui vari plessi, sarà parificata, e non ci saranno tagli al personale Ata». Da settimana prossima, quindi, prenderà il via un nuovo percorso volto a trovare il modo di ottemperare alla normativa in vigore. Con l’incognita delle imminenti elezioni regionali: come si può immaginare, un eventuale cambio al vertice di palazzo Lombardia potrebbe rimescolare le carte in tavola. Ricc. Sch. 2. In via Di Vittorio si vive senza paura» Respinta l’immagine di degrado della zona: «Gli aspetti negativi non sono mancati, ma ora la situazione è migliorata tantissimo» - Un’associazione di cittadini scende in campo dopo le polemiche «Un paese nel paese, dove tutti si conoscono»: su questa definizione di via Di Vittorio, tutti i membri del comitato di quartiere concordano. Prima le polemiche per lo spettacolo al Troisi, poi l’anonimo ed enigmatico volantinaggio antimafia: due episodi che, nelle ultime settimane, hanno concentrato i riflettori sul contesto della via di Certosa. Rinfrescando così, secondo i soci del comitato spontaneo Parri-Di Vittorio, giovane sodalizio nato nel luglio 2012 dalla coesione di una quarantina di soci, una nomea negativa che giudicano inappropriata, fossilizzata sul passato ed in ogni caso denigratoria. «I fatti sono fatti - così il presidente Italo Scardovelli -, non si può rinnegare la storia: certi episodi negativi accaduti in passato non vanno nascosti, ma via Di Vittorio non si riduce a quello. Negli ultimi anni, poi, la situazione è migliorata tantissimo: qui c’è vita, c’è 3
  • 4. integrazione». Nonostante questo, i residenti della zona continuano ad essere penalizzati da una cattiva reputazione che, denunciano, inficia l’onestà della stragrande maggioranza dei ben 6mila abitanti. «L’etichetta si sente molto. I ragazzi che vanno a scuola a San Donato, appena individuati come provenienti da via Di Vittorio, vengono discriminati»: la constatazione condivisa è quella secondo cui, nel comune sentire, «la nostra via è considerata non appartenente al resto della città». Colpa di un passato problematico, che l’ha vista essere, negli anni Settanta e Ottanta, sede di domicilio coatto di personalità legate alla malavita mafiosa, cosa che ha favorito il radicarsi di situazioni di criminalità. Nel 2009, un importante blitz ha portato a diversi arresti per spaccio di droga. Il racconto di questa vicenda, un paio di settimane fa, durante una rappresentazione per le scuole al Troisi, aveva provocato una levata di scudi da parte di alcuni residenti, poi rapidamente rientrata. «Le reazioni sono state spropositate - così Stefania Frau, riassumendo l’opinione del gruppo -, come a voler sminuire ciò che è successo in passato». Quello su cui andrebbe posto l’accento e che non viene mai sottolineato, invece, è che «qui si respira aria di paese, si vive bene, senza paure». Proprio l’ubicazione decentrata rispetto al centro cittadino, se da una parte ha favorito un certo isolamento dal cuore della vita sandonatese, d’altro canto ha fatto sì che si instaurasse un’atmosfera paesana considerata una garanzia di sicurezza. «Abito qui, felicemente, da 23 anni - dice Sonia Cavagna -: è un quartiere vivo, dove la sera mi fido a fare uscire le mie figlie col cane», senza dimenticare che, come sottolinea Lorenzo Jasparro, «poche vie hanno i servizi che abbiamo noi, siamo serviti di tutto. Sono nato a Milano e trasferito qui nel 1991: non me ne andrei mai». Una rivendicazione chiara, quella del comitato: non nascondere il passato, ma guardare senza pregiudizi al presente. Riccardo Schiavo 3. San Donato non cresce più, ma “invecchia” -A fine 2012 gli abitanti erano 32782, cifra che non muta dal 1985; in dieci anni l’età media è salita da 36 a 43 primavere - Dopo il boom di arrivi degli ultimi decenni la popolazione si è stabilizzata Una lenta decrescita e un’età media che si sposa bene con gli “anta” per San Donato Milanese. L’anagrafe ha chiuso da poche settimane i conti del 2012 consegnando una fotografia a due tinte prevalenti, in qualche misura attese. I sandonatesi a fine 2012 erano 32782, con qualche aggiustamento retrospettivo ancora da fare, ma che non cambierà molto il quadro. Già nel 1985 erano 32mila, e ad inizio millennio, per un solo anno, sono andati oltre i 33mila. La città “tiene”, ma non cresce più, in pratica. L’andamento degli ultimi anni è controverso: balla attorno alla soglia dei 32700, un anno un po’ più su, l’altro rosicchiando qualche decina di unità in meno. Prevale comunque la stagnazione, con i 33mila abitanti toccati come detto il solo ultimo anno del secolo scorso - il 2000 - e poi pochi terremoti demografici. In qualunque direzione. Il secondo elemento che emerge nettamente dai tabulati è l’innalzamento dell’età media del residente-tipo. Il tipo di abitante più diffuso sotto i palazzi Eni, nel Concentrico, in via Di Vittorio, è oggi un 40enne e spiccioli nel pieno dell’attività lavorativa: 43,8 anni esattamente la media, con una prevalenza di famiglie da due a tre componenti, quindi tipicamente composte da padre, madre e un figlio unico. Il ritratto si completa con le classi di età, che vedono sul gradino più alto del podio i 15-64enni, seguiti dagli over 65 e al terzo posto dai minori di 15 anni. Un’immagine nel complesso decifrabile in modo lineare e alla luce di tendenze sociali ben conosciute. Sostanzialmente i sandonatesi nati fra la metà degli anni Sessanta e i primi Settanta stanno invecchiando, o quanto meno diventando maturi, nello stesso posto dove sono nati. Non fanno molti figli, e questo spiega i soli 4838 ragazzi e bambini sotto i 15 anni a fronte della massiccia cifra di 20600 persone fra l’adolescenza e la soglia della pensione, i 65 anni appunto. Oltre i 65 anni ci sono 7343 persone, più o meno un terzo di quelle nelle fasce centrali. Al netto del fisiologico tasso di mortalità, nel dato dei meno di 7500 “anziani” sandonatesi (anziani relativi, perchè nessuno oggi considera vecchio un 65enne) è leggibile anche un altro fattore: la tendenza, in una città molto composita, con famiglie provenienti da ogni angolo del mondo, a ritornare nel luogo di origine al termine dell’impegno lavorativo. La stabilità della popolazione riflette anche l’oggettivo fatto che i prezzi delle abitazioni sono alti, data la distanza minima da Milano. Inoltre, il territorio è uno dei più urbanizzati del Sud Est Milano, con una divisione Parco Sud-case attorno al salomonico 50/50. La serie storica dei dati raccolti dal municipio locale inizia in epoca pre-Eni con il dato oggi incredibile di 2672 persone nel 1952 ( stavano costruendo il primo palazzo di Mattei). Già nel 1970 si era passati a 24430, e nel 1985 si toccano i 32580. Da allora un concorso di fattori - dalla denatalità italiana al costo del mattone - ha “congelato” se non proprio le stesse persone, almeno lo stesso tipo di persona che «può vivere a San Donato». Così nel 2005 erano 32668 gli abitanti; nel 2010 32702 e al termine dei dodici mesi dell’anno scorso l’anagrafe ne ha registrati 32782. Emanuele Dolcini 4
  • 5. 4. Residenti distribuiti in quattro quartieri, nella frazione Poasco sono solo 2813 Se fosse solo per gli abitanti, a San Donato sarebbe ben difficile individuare un centro di gravità prevalente della vita cittadina. La “torta” 2012 della popolazione divisa per quartieri (i dati possono subire modifiche di dettaglio, ma sono comunque indicativi) mostra un equilibrio praticamente perfetto con 28mila dei 32mila residenti totali che si dividono equamente in quattro zone. Il Concentrico, cioè la zona del municipio, la più popolata, è abitato da 7672 persone; nella zona Metanopoli - Triulzio stanno in 7178 sandonatesi; l’area Bolgiano ne aggiunge altri 7626; il quartiere Certosa - Di Vittorio tallona tutti gli altri con 7493. Segue a netta distanza l’unica frazione, quella di Poasco e Sorigherio: l’unica area sandonatese notevolmente cresciuta negli ultimi due decenni, ma comunque ancora ben staccata con i suoi 2813 abitanti. La sostanza di questo “policentrismo” è decisamente cambiata poco negli ultimi anni; è mutato però l’ordine che ha rimesso il Concentrico al primo posto. Se si prendono le cifre 2009, quartultima rilevazione demografica, queste davano Bolgiano prima con 7650 persone, il Certosa con 7498, seguiva il Concentrico a 7429; quarta Metanopoli a 7351. Naturalmente, se la divisione della torta dell’anagrafe fra i “quattro cantoni” sandonatesi presenta il singolare fenomeno di una spartizione pressoché perfetta, i quartieri non hanno tutti la stessa estensione, la stessa densità demografica e gli stessi servizi cominciando dal verde pubblico. Temi questi sui cui la politica locale ha costruito battaglie, scontri e programmi elettorali di ogni genere. Altri numeri interessanti della radiografia anagrafica 2012 dicono che il ritmo di innalzamento dell’età media del sandonatese-tipo è stato di 3 anni esatti negli ultimi dieci anni. Nel 2002 cadeva a 40,8 anni; l’anno scorso è salita a 43,8. L’anno scorso fu compiuta anche un’interessante analisi dei cognomi più diffusi, sulla base del censimento dell’anno prima: l’ordine è Rossi, Ferrari, Russo, Bianchi, Colombo, Esposito; il settimo più diffuso è l’ispanico Guevarra. 5
  • 6. 5. Lungo via Europa e nella via Gramsci stasera luci soffuse Luci soffuse, lungo via Europa e via Gramsci, dalle 20 alle 24 di stasera: in questo modo San Donato farà la sua parte per il risparmio energetico, aderendo alla campagna “M’illumino di meno”. Lanciata nel 2005 dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar”, l’iniziativa di sensibilizzazione alla riduzione dei consumi si è pian piano affermata, negli anni, come appuntamento fisso per un gran numero di realtà attente alla sostenibilità ambientale. La ricorrenza è tradizionalmente collocata attorno al 16 febbraio, in coincidenza con l’anniversario del protocollo di Kyoto, entrato in vigore appunto nel 2005. Centinaia di comuni, nelle scorse edizioni, hanno concentrato in questa data una serie di azioni virtuose, volte ad invogliare la cittadinanza a riflettere sull’opportunità di limitare i propri consumi nell’ottica di dar vita ad un modello di sviluppo più rispettoso nei confronti del pianeta. Niente allarmi, dunque, se in serata i lampioni delle due lunghe vie sembreranno accusare un calo di tensione: il gesto simbolico, l’abbassamento dell’intensità luminosa, va nella direzione di rimarcare l’attenzione dell’ente nei confronti del tema del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. «Accanto ad azioni tangibili, come la messa in efficienza degli impianti pubblici - ha commentato il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Simona Rullo in una nota diramata ieri -, riteniamo che sia doveroso promuovere anche azioni simboliche che possono servire a puntare i riflettori su comportamenti virtuosi». Nella nota, inoltre, viene sottolineato come negli ultimi due anni Hera Luce abbia provveduto alla progressiva sostituzione di 341 lanterne semaforiche a led, oltre ad avviare la riqualificazione di tutti i punti luce, delle linee elettriche e dei quadri di alimentazione. Si calcola che l’insieme di queste operazioni abbia permesso di risparmiare finora 198 MWh, evitando di immettere in atmosfera 114.759 Kg di CO2. Tradotto in emissioni risparmiate, è come se in città circolasse un migliaio di macchine in meno. 6
  • 7.  Fonte: Settegiorni  SAN DONATO MILANESE- Stadio déll'Inter entro il 2017, continuano le trattative E' sempre più calda la pista che porta a San Donato Milanese per la realizzazione del nuovo stadio di proprietà dell'Inter. Per l'impianto è infatti ormai definitivamente in pole-position l'area di Cascina San Francesco, in prossimità dunque dello svincolo della tangenziale. Ormai più di uno i colloqui avuti tra rappresentanti della società calcistica milanese e l'Amministrazione cittadina guidata da Andrea Checchi. Trattative in corso e nulla di concreto in mano, ma c'è una data cui si guarda: il 2017 Sabato 16 febbraio  Fonte: IL CITTADINO 1. È già partito il conto alla rovescia per l’Acs:prima dell’estate le competenze al municipio Conto alla rovescia per lo smantellamento dell’Azienda comunale servizi. Dopo la delibera di fine novembre con cui è stato compiuto il passo decisivo per scioglimento della municipalizzata afflitta dai debiti, dai banchi del consiglio comunale passerà la strategia, ormai obbligata, di riportare in Comune in servizi in capo ad Acs. In attesa che il capitolo passi dalla commissione, prima di raggiungere l’aula, c’è già uno schema che guarda alla tempistica del processo di “reinternalizzazione”. Prima dell’estate passerà quindi al municipio la manutenzione delle case popolari, nonché la gestione del patrimonio abitativo e quella del servizio di refezione scolastica. La tappa sarà preceduta da un altro passaggio che riguarda la gestione di manifestazioni, eventi e sponsor, nonché i servizi a supporto dell’informazione comunale. Mentre slitta a dopo l’estate l’accertamento e la riscossione dell’imposta comunale della pubblicità e il settore delle pubbliche affissioni. Altro aspetto non secondario riguarda invece la futura realtà pubblica che si dovrà occupare delle quattro farmacie comunali del territorio che avranno una cabina di regia dedicata. Si dovrà aprire infatti anche una parentesi circa la definizione di tempi e modalità della futura azienda che avrà in ogni caso una struttura molto più semplice rispetto alla storica pedina in fase di chiusura battenti. Mentre dunque è in atto la fase di liquidazione, con i creditori alle porte, la politica locale a breve tornerà a confrontarsi su Acs e in particolare su un piano incentrato sulle attività che torneranno in capo all’ente. La macchina amministrativa dovrà innanzitutto prepararsi ad assorbire quella fetta di servizi con ricaduta diretta sulla città che ormai da anni avevano come punto di riferimento l’insegna di Bolgiano. Per il momento c’è una proposta, che dovrà essere approfondita sul piano tecnico in commissione e discussa dai portabandiera politici in consiglio. Su un altro piano correrà invece la complessa partita che riguarda i creditori. Certo, dopo lo scontro politico sullo scioglimento dell’azienda, nei prossimi mesi l’argomento tornerà di primo piano con nuovi confronti. Giulia Cerboni 2. Zampieri: «Per i dipendenti si trovi un’alternativa» «Per noi l’aspetto del personale è prioritario: presenteremo una proposta affinché ai lavoratori di Acs in esubero venga offerta un’alternativa». In totale sembra siano sette i dipendenti dell’azienda di Bolgiano per cui, a fronte dello scioglimento della municipalizzata, occorre individuare una strategia. «Come gruppo politico - spiega il capogruppo della lista “Insieme per San Donato”, Marco Zampieri -, abbiamo chiesto un incontro con loro al fine di capire come li si può aiutare». E prosegue: «Visto anche il momento particolarmente difficile sul piano della ricollocazione, sono naturalmente preoccupati per la situazione di incertezza in cui si trovano. Noi come gruppo politico vogliamo presentarci alla giunta con una soluzione su cui discutere, che stiamo preparando con l’obiettivo di aprire un fronte di collaborazione che guardi unicamente al risultato concreto». Il portabandiera di opposizione, visto il delicato tema sul tappeto, tiene anche a precisare: «Se riuscissimo nel traguardo che ci siamo prefissati da parte nostra non ci sarà alcuna rivendicazione di carattere politico, bensì solo la soddisfazione di avere scritto insieme alla maggioranza una pagina di buona politica, a servizio dei cittadini». Una quota degli attuali dipendenti resta legata al settore delle farmacie, pertanto passerà in capo alla società che aprirà i battenti. Ma per alcuni profili professionali si dovrà aprire una nuova parentesi. Certo, nei prossimi dibattiti che verteranno su Acs tornerà attuale anche il tema dei dipendenti legati ai servizi che nei prossimi mesi non saranno più gestiti dalla municipalizzata. 7
  • 8. 3. Eni “corre” ancora nonostante la crisi Il merito è di alcune operazioni sul mercato europeo nel settore della vendita ai consumatori industriali e privati - Chiuso il bilancio 2012 con dividendo superiore ai 4 centesimi Anche se l’Italia ha innescato un’altra retromarcia industriale, il quarto trimestre del Pil 2012, ieri l’Eni ha chiuso il bilancio dell’anno scorso con un dividendo agli azionisti superiore di quattro centesimi a quota rispetto al 2011. Merito soprattutto della “locomotiva” Exploration & Production e di alcune operazioni sul mercato europeo nel settore della vendita ai consumatori industriali e privati. Con l’attenzione di tutti i media puntata su quello che l’ad Paolo Scaroni avrebbe detto sulla «necessità strutturale» di tangenti («se la politica di Eni dovesse essere illegale per principio nemmeno la faremmo», è stata l’attesa sentenza del manager indagato per Saipem), è stato presentato anche via streaming il preconsuntivo dell’anno scorso. Il quadro è quello di una società che si riprende da alcuni anni in cui il dividendo per gli azionisti aveva avuto anche momenti di “congelamento” assoluto, come nel periodo 2010-11 in cui era stata pagata la stessa cifra. Resta da capire se la tendenza al segno più fa da apripista a una stagione di medio periodo. Rafforzata anche l’immagine di una corporation che in Africa e Asia continua ad essere leader nell’attività estrattiva, mentre in Italia e in Europa il dinamismo è affidato soprattutto alle liberalizzazioni delle reti e alla possibilità di agire come operatore leader nella vendita attraverso le partecipate come Snam. Il consiglio di amministrazione ieri è andato all’assemblea prevedendo 1,08 euro di utile ad azione; nel 2011 era stato di 1,04 euro. Gli orizzonti dell’attività della divisione Exploration & Production (quella che installerà il suo quartier generale al “sesto uffici” di San Donato) sono in Africa, in Asia e nell’estremo nord russo. Per quanto riguarda le limitate, ma non inesistenti possibilità di autosufficienza energetica del nostro Paese, i seminari di Eni E&P (tenuti a San Donato, al quinto palazzo) già da diversi anni suonano la campana della burocrazia, che impedisce praticamente qualsiasi movimento. «Il 2012 è stato un anno record con risorse scoperte pari a circa sei volte la produzione annua - così Scaroni - grazie ai risultati eccezionali raggiunti in Mozambico e ai successi ottenuti nell’Africa occidentale, nel mare di Barents e in Indonesia». Conta anche la stabilità, per quanto relativa, raggiunta in Libia, e la maggior produzione in Iraq. La produzione ha registrato una crescita del 3,6 per cento nel quarto trimestre dell’anno scorso e del 7 per cento su base annua. L’utile netto è stato di 7,13 miliardi, in crescita del 2,7 per cento con frenata del 3,6 per cento nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.Emanuele Dolcini  Fonte: 7GIORNI. INFO  Anche San Donato “s’illumina di meno”, aderendo alla Giornata del risparmio energetico La trasmissione Caterpillar di Radio2 lancia la Giornata del Risparmio Energetico e San Donato risponde all’appello. L’Amministrazione ha infatti deciso di aderire all’iniziativa M’illumino di meno prevista per oggi, abbassando le luci in via Europa e via Gramsci dalle 20.00 alle 24.00. Il gesto, di puro valore simbolico, vuole rimarcare l’attenzione dell’Ente nei confronti del tema del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. A San Donato, in materia di illuminazione pubblica, negli ultimi due anni il gestore Hera Luce ha progressivamente installato 341 lanterne semaforiche a led, avviando poi la riqualificazione di tutti i punti luce, delle linee elettriche e dei quadri di alimentazione. «Accanto ad azioni tangibili – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici, Simona Rullo –, come la messa in efficienza degli impianti pubblici, riteniamo che sia doveroso promuovere anche azioni simboliche che possono servire a puntare i riflettori sui comportamenti virtuosi». 8