1. Ho fatto la pipì nel lago di Lochness
Diarietto di viaggio: Scozia 2012
Scozia – vacanze – novembre. Il primo che ha ridire su questo abbinamento (o attrinamento?) si
ricordi l’esistenza del Negroni sbagliato che e’ anche meglio di quello giusto. Comunque sia si parte
con nello zainetto sciarpa guanti e cappello di lana; perche’ la meta sono le Highlands (che tradotto
significa piu’ o meno “dove fa un freddo lupo, che il cane mica ci resiste” e nello specifico Inverness,
che poi tutti quelli che hanno saputo del mio viaggio mi dicono “ma che ci fai a fare a Inverness” ma
come, Dylan Dog puo’ andarci ed io no (si ok io non sono bello non so suonare il piffero e il galeone
dopo dieci minuti era stampato contro il muro...)? Quindi ci vado e ci sto pure quattro giorni!
Prima tappa Edimburgo, ci arrivo prestissimo ma tanto ero sicuro mi sarei perso e finito con
l’arrivare in ostello in orario, e infatti... In ostello conosco due sorelle francesi, con la piccolina che si
stava trasferendo li’ e mi accoglie con un “ma lo sai che c’e’ la partita di rugby contro la Nuova
Zelanda e gli All Blacks sono nell’albergo davanti?” ed io “ahhhhhhhhhh” ma subito botta di
tenerezza incredibile e mi sento paladino delle ingenue fanciulle in trasferta, la sorella grande mi sa
di meno ingenua ma non indaghiamo... In Scozia sono tutti pazzi per il rugby, sembrano tanti Homer
Simpson solo che al posto della lattina di birra hanno la palla ovale! Comunque sia l’ostello e’ in
pienissimo centro, quindi da bravo turista mi guardo il castello, il Mile End, la citta’ vecchia ed un tot
di monumenti compreso il cane Bobby, che per 15 anni ha curato la tomba del padrone (questo e’ il
momento emotional).
Secondo giorno continua il tempo splendido. Il primo approccio con la Scozia e’ ottimo, alla faccia
dei Bernacca menagrami! Si va allo zoo a trovare i Panda. La casa di reclusione per animali innocenti
sta fuori citta’, se non fosse per i due panda (ma in un contesto che non ha niente a che vedere con il
2. centro di ricerche di Chengdu da dove i due animalotti arrivano) lo zoo non sarebbe niente di
straordinario. I due panda sono scazzatissimi e ci guardiamo a lungo negli occhi dicendoci
reciprocamente “ma non hai niente di meglio da fare che stare qui?” “e tu?” “eh gia’...”. Per il resto
ci sono un tot di scimmiette tenerissime (quelle scoiattolo sono splendide), alcune con piccoli e tanti
roditori. Momento emotional del giorno mamma scimmietta con piccolo e mamma wallaby con
piccolo in tasca, ma degni di nota anche i Pudu ed i Mangoose. Lo zoo e’ vicino allo stadio del rugby e
si gioca dopo poche ore, giuro che non ho mai visto tanta gente andare allo stadio a piedi, sembrava
Pechino ma con meno cinesi! In ostello crollo a dormire e mi sveglio con la francesina che mi sorride
e mi dice chi ha vinto, ricrollo a dormire. Poi mi sveglio e ritrovo la francesina, sembrava Florence
Nightingale ma piu’ francese e per assicurarla che sono vivo mi alzo. Nella notte scopro che in scozia
i cimiteri sono sempre aperti, ma mi sono fermato dal fare la pipi’ sulla tomba di Hume (e comunque
nel cimitero, ma assicuro che li’ dentro c’e’ vita). Mangio un kebab (ho letto che e’ un piatto tipico
scozzese) e vado al castello a caccia di fantasmi (sembra essere il posto piu’ infantasmato di Scozia):
sento un rumore di zoccoli, e poi ancora; un cavallo fantasma, che emozione... era uno skateboard!!!
Vado a dormire con il kebab che mi regala una notte agitata (sti dannati piatti scozzesi...).
Ultimo giorno a Edinburgh. Pioviggina. Cosa fare di meglio quando pioviggina se non salire su un
vulcano spento? Detto fatto! Saluto la francesina, e pure la sorella che era scomparsa il primo
giorno, e mi ritrovo nella ressa che aspetta l’uscita dall’albergo degli All Blacks; ho sempre amato il
rugby! Faccio il fan e aspetto ma... gli All Blacks sono tutti all whites! Vabbe’ mi rifaro’ con la visione
dei fantastici paesaggi scozzesi, il bus e’ in ritardo, piove e fa buio ergo i paesaggi me li guardo in
cartolina. Edimburgo e’ bella, decisamente. Non e’ caotica come Londra, ma i prezzi non sono bassi.
E’ una citta’ con molti studenti quindi con tutti i limiti del caso: affitti e costo della vita alto ma
decismente bella. Approvata!
Inverness!!! Arrivo con la pioggia e qualche grado in meno ma non fa freddissimo. Io mi aspettavo
quasi la neve. L’ostello ricorda vagamente Dachau, avevo letto che pur essendo tremendo era il
migliore della citta’, non voglio sapere degli altri. Ma, visto il prezzo, lamentele non sono ammesse.
Sta di fatto che sono nella stanza che avevo letto essere la peggiore, e amen. In ostello c’e’ un
gruppo di lavoratori che a prima vista sembrano essere filippini, fanno un casino assurdo: vedo il
fenomeno migratorio sotto una nuova luce, come si costruisce un muro in mare? Esco a fare un giro
e alle sette di sera la citta’ deserta, capisco il significato di “stare in culo ai lupi”. Scelgo un pub, tanto
sono tutti vuoti e poi si va a dormire.
Al mattino sorpresona: sole e una citta’ davvero molto piacevole. Il fiume Ness scorre impetuoso e
penso di avere visto pochi lungofiume cosi’ belli. Ottimo! Faccio la mia ennesima colazione scozzese
(salsicce, bacon, uova strapazzate, fagioli, pane tostato e imburrato, hash brown, haggis e black
pudding) e si parte per un piccolo giro della citta’: circa 15km!!! Grazie ad un sito scozzese di trekking
sono preparatissimo sugli itinerari. In questo giro mi faccio tutto il Caledonian Canal e arrivo ad una
baia dove ci sono i delfini (che pero’ non ho visto, temo facesse troppo freddo). Lungo il percorso
conosco un pazzoide che ha allestito un museo del Titanic in una rimessa di barche da pesca. Una
baracca di due piani pieni di cimeli messi insieme in 15 anni di ricerche. Sono dovuto scappare
perche’ mi stava incatenando alla sedia parlandomi di tutte le sciagure navali possibili e
immaginabili, comunque il tipo e’ un mito! La sera passa con la solita ricerca del pub meno
deprimente e si chiude in ostello dove ci sono due ragazzine spagnole che alle otto dormono,
secondo me le hanno espulse dal loro paese...
3. Lago di Lochness (che significa appunto lago di Lochness...). Il lago ha due sponde, si ho brevettato
l’acqua calda. Quella nord ha la strada grossa, il castello turistico, l’ostello e arriva al paese piu’
grosso (Fort Augustus), ecco io sono andato nell’altra dove ci sono solo paesini di 100 persone
quando va bene, boschi, la strada larga come la bifamiliare del grande puffo e il bus che passa ogni
due ore ma solo fino alle 16 e si ferma a meta’ lago! Ma io sono furbo e sapevo che andavo a vedere
delle cascate interessanti (che hanno ispirato poeti e pittori) con annesso percorso di un paio d’ore...
Il posto, Foyers, davvero sperso nel nulla e la strada davvero minuscola ma le cascate splendide.
Scopro che gli scoiattoli rossi sono in via d’estinzione a causa degli scoiattoli grigi che gli rubano il
territorio, quelli grigi sono stati importati dagli USA, dannati yankees. Mi ricorda qualcosa... Sono sul
lago di Lochness, ma non vedo Nessie. In compenso mi scappa, spero solo non emerga adesso, che
figuraccia farla sulla porta di casa di un essere preistorico. Ben presto mi perdo, ovvio... Seguendo un
fagiano che ciondola su un sentiero mi ritrovo faccia a faccia con un cervo, ci guardiamo ma non
sappiamo cosa dirci quindi saluti veloci e si torna indietro. Ricontrollo la mappa e scopro che il
fagiano aveva ragione!!! Il tempo di tornare sulla strada e salvare una cinese che non riusciva ad
aprire il cancello (penso sarebbe morta di stenti) e di aspettare l’autista che se ne e’ andato a
comprare le sigarette e si torna in ostello, non prima di avere vagabondato alla ricerca di qualcosa da
mangiare ed essere incappato in un kebab (solita cucina scozzese ma delle Highlands) fatto a forma
di fettuccine, giuro era come un piatto di fettuccine fatto a kebab!!!
Solita notte di tregenda e al mattino nuovo giro! Fa un po’ piu’ freddo e stavolta la gita la si fa ad un
campo di battaglia. Arriva il bus e l’autista scende e se ne va (allora e’ un vizio...). Il posto, Culloden
e’ un campo (ovvio altrimenti era “altro” di battaglia) ma viene spiegato molto bene il contesto della
battaglia tra jacobiti (sostenitori degli Stuart) e governamentali inglesi. Merita davvero una visita.
Tornando ad Inverness il bus fa una inspiegabile sosta di fianco ad un gregge di pecore, saranno
convenzionate... Inverness: paesone che merita di essere visto. L’ufficio del turismo e’ efficentissimo
e si possono fare diverse escursioni in zona molto interessanti.
Si torna a Londra, tristezza e 12 ore di viaggio. Sul bus sale un matto di quelli che parla da solo, lo
vedo e dico “questo mi si siede di fianco” ed ecco che dopo 10 minuti arriva... Parla e ridacchia da
solo come un matto, nomen omen, provo a starci dietro ma questo parla di un sacco di cose: Francia,
Germania, indica e ridacchia; avra’ trovato il segreto dello spread fatto in casa! Faccio una mossa
scorretta e mi levo la felpa, lui pensa devo passare e si alza ed io zaaaaaaaaac metto il mio zaino sul
sedile, lui bofonchia qualcosa ed io secco “no!”. Lui cambia posto ma io stavo cedendo, si cambia bus
a seguito di misteriosi incroci di linee, davvero non ho capito che linea hanno fatto e si arriva a
Londra al mattino dopo una sana dormita sul bus.
Giudizio finale sulla Scozia ottimo, davvero una dimensione piu’ a portata di mano. Sono stato in giro
solo una settimana, sicuramente troppo poco ma qualcosa la si percepisce comunque. Sembra di
essere in un’Inghilterra di qualche decennio fa: teste rasate, tatuaggi e buona musica nei pub. Tanta
voglia di fare, dai concerti live alle iniziative culturali e senza l’incubo londinese del gudagno. In
Scozia non ti obbligano a comprare e le persone sono tutte molto disponibili. Anche il fantomatico
accento scozzese non e’ poi cosi’ tremendo, anzi secondo me quello gallese e’ decisamente peggio.
Penso proprio che in Scozia ci tornero’ presto.
Alla prossima avventura...