3. DEFINIZIONE
Il TESTO TEATRALE, detto anche DRAMMATICO, è
un’opera letteraria in cui la vicenda non viene
raccontata, ma viene rappresentata dai personaggi, che
agiscono direttamente sulla scena , imitando la realtà.
Sono detti TEATRALI perché il luogo destinato alla
rappresentazione è il teatro (dal greco
teaomai=guardare), DRAMMATICI perché contengono
una storia che quando viene messa sulla scena, è detta
DRAMMA ( dal greco drao=agisco)
5. Come si legge un TESTO
TEATRALE
Per comprendere a pieno un testo teatrale
occorre leggerlo come :
1. TESTO SCRITTO
2. TESTO RAPPRESENTATO (fruizione
dello spettacolo teatrale )
6. TESTO NARRATIVO E
TESTO TEATRALE
TESTO TESTO
NARRATIVO TEATRALE
storia x x
narratore presente manca
tempo vari livelli presente
spazio illimitato e variabile delimitato e
variabile
liv.di comunicazione unidirezionale bidirezionale
canali usati vista vista e udito
tipo di fruizione individuale collettiva
linguaggi usati ling.verbale ling.verb.e non
verbale
7. La struttura di un Testo
Drammatico
• personaggi
• atti e scene
• battute
• didascalie
8. I PERSONAGGI
Generalmente all’inizio di un testo drammatico
c’è l’elenco dei personaggi, con a lato l’indicazione o
dell’età,o del ruolo sociale,o delle relazioni di
parentele o affettive o del ruolo,l’ordine in cui sono
presentati può essere dettato dall’importanza
decrescente del ruolo o dall’ordine di apparizione o
dalla gerarchia sociale o da una divisione in
gruppi(es.uomini/donne).
9. ATTI E SCENE
Il testo teatrale è in genere suddiviso in ATTI ,corrispondenti
ai capitoli di un libro, a loro volta suddivisi in SCENE.
Gli ATTI (da uno a cinque)possono corrispondere a momenti
successivi della struttura del dramma oppure essere legati al
passare del tempo o ancora essere funzionali alla semplice
necessità (riposo per gli attori, cambio di scenografie o
costumi).
Le SCENE sono determinate dall’entrata o uscita dei
personaggi o da cambiamenti di tono o di argomento.Se il
numero delle scene è elevato, la rappresentazione sarà molto
movimentata, se è limitato, sarà più statica.
10. LE BATTUTE
Sono le PAROLE che gli attori pronunciano sulla
scena. Possono assumere la forma di:
1. dialoghi
2. monologhi
3. soliloqui
4. concertati
5. duetti
6. tirate
7. a parte
11. DIDASCALIE
Generalmente in corsivo e spesso tra parentesi hanno
come destinatari i lettori e chi mette in scena il testo.
Contengono essenzialmente tre tipi di informazioni:
•Descrizioni di luoghi e di personaggi
•Indicazioni relative all’azione scenica (movimenti e
gesti)
•Annotazioni sulla recitazione (tono di voce,ritmo…)
12. Gli elementi della messa in
scena teatrale
E’ l’operazione di traduzione di un testo drammatico scritto in
SPETTACOLO. Essa richiede la collaborazione delle seguenti
componenti:
• Il regista
• Gli attori
• Il pubblico
• La scenografia • I costumi
• Le luci
• La musica
• I rumori
13. IL REGISTA
Come il drammaturgo è l’autore del testo drammatico,il
regista è il principale autore della messa in scena ,o meglio
il coordinatore di un lavoro che coinvolge molte
professionalità.Egli può decidere o di rimanere fedele al
testo o di reinterpretarlo e adattarlo liberamente o in parte.
Come figura è comparsa solo alla fine
dell’Ottocento, sostituendo quella del CAPOCOMICO.
Ogni regista ha un suo stile che dipende dalla sua poetica
teatrale e dall’utilizzo che fa dei linguaggi a sua
disposizione.
14. GLI ATTORI
Sono il punto focale dello spettacolo.
La loro caratteristica è quella di riuscire a calarsi in parti sempre
nuove e di recitare in ruoli diversi.
A differenza di quelli cinematografici, non hanno la possibilità
di ripetere una scena venuta male, per cui devono essere dotati di
calma e di concentrazione.In particolare devono essere in grado
di controllare:
- la propria voce
- la propria mimica facciale
- i gesti
La recitazione può essere naturale o artificiosa e può
andare da un massimo di immedesimazione ad un
massimo di estraniamento nei confronti del
personaggio.
15. IL PUBBLICO
E’ l’elemento che fa la differenza principale tra la recitazione al
cinema e quella nel cinema.Il teatro, infatti,si svolge in diretta di
fronte al pubblico, che partecipa in un certo senso alla
rappresentazione.Le sue risposte possono caricare e riempire di
entusiasmo gli attori o al contrario frenarli e demoralizzarli.
Poiché, inoltre, il teatro si basa sull’imitazione della realtà, il
pubblico accetta questa convenzione ( PATTO ) così come gli
attori recitano come se il pubblico non esistesse (quarta parete ).
16. LA SCENOGRAFIA
E’ costituita dagli elementi dell’ARREDO, dai FONDALI
scenici e dalle QUINTE laterali.
E’ importante per individuare l’epoca e il luogo in cui si
svolgono i fatti.
Negli antichi teatri greci erano fisse,nel corso del tempo sono
diventate mutabili ( uso dei fondali dipinti).
Lo scenografo può realizzare scenografie realistiche o
simboliche, dettagliate o essenziali, fisse o mobili.Egli lavora
seguendo le indicazioni del regista.
Oggi i teatri dispongono di attrezzature
straordinarie: palchi girevoli, quinte scorrevoli o
a scomparsa…
17. I COSTUMI
Gli abiti di scena permettono allo spettatore di
comprendere la provenienza sociale di ciascun
personaggio e l’epoca in cui si svolge la storia.
Possono essere realistici o simbolici e più o
meno dettagliati.
18. LE LUCI
L’illuminazione era un elemento sconosciuto in
epoca antica, quando le recite avvenivano di
giorno.Con l’introduzione dei teatri coperti,dal
Cinquecento in poi,venne illuminato il palco
con candelabri o lampade a petrolio.Con
l’invenzione dell’elettricità fu anche
scongiurato il pericolo di incendi. L’impiego
delle luci è oggi affidato a tecnici che si
occupano di posizionare i riflettori.Esse
servono a
- aumentare il realismo delle
scene
- sottolineare gli effetti emotivi
- creare effetti simbolici
19. LA MUSICA
Ha da sempre accompagnato gli spettacoli
teatrali ( vedi teatro greco).
Il suo ruolo è prevalentemente
psicologico, perché tende a commentare e a
sottolineare le reazioni dei personaggi e i
cambiamenti di situazione, un po’ come la
colonna sonora del cinema.
20. I RUMORI
I rumoristi, ovvero i tecnici che si occupano della
realizzazione dell’apparato sonoro, creano effetti che
conferiscono naturalezza all’ambientazione:
tuoni, scrosciare della pioggia, motori di automobili
ecc.
Determinati rumori contribuiscono ad aumentare la
tensione durante la rappresentazione: per
esempio, l’urlo di una donna o il rumore di una porta
che cigola.
21. LA LINGUA DEL TEATRO
Dal punto di vista della sintassi il drammaturgo si avvicina in
genera al PARLATO, con costruzioni semplici e frasi più bravi
che in un testo narrativo, per facilitare la comprensione di chi
ascolta e per dare una rappresentazione più realistica di una
conversazione.
La terza persona,quasi sempre presente nelle narrazioni,è rara a
teatro, mentre più frequenti sono la prima e la seconda persona.
Caratteristici sono infine i DEITTICI, cioè i termini che si
riferiscono a tempo e spazio ( ieri,oggi,questo,quello…)
Nelle didascalie compaiono i TERMINI TECNICI usati per
indicare le varie parti del palcoscenico
(fondo, quinte,proscenio… )