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RIFIUTI
OSPEDALIERI
I RIFIUTI E L’OSPEDALE
L'ospedale, così come ogni altra realtà
  aziendale produttiva, dà origine ad una
  notevole quantità di rifiuti. Il problema relativo
  al loro smaltimento è piuttosto complesso e
  riguarda tutti gli operatori sanitari. Le fasi di
  gestione dei rifiuti ed in particolare quella di
  raccolta dei rifiuti possono, infatti, comportare
  dei rischi per la salute degli operatori stessi.
CHE COS’E’ LO
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI?


   La raccolta, la cernita, il trasporto, il trattamento dei
   rifiuti, nonché l'ammasso e il deposito dei medesimi
   sul suolo o nel suolo. Le operazioni di
   trasformazione necessarie per il riutilizzo, il
   recupero o il riciclo dei rifiuti.
Classificazione dei Rifiuti
          Sanitari
 Non pericolosi

 Assimilabili ai rifiuti urbani

 Pericolosi non a rischio infettivo

 Pericolosi a rischio infettivo

 Che richiedono particolari modalità di smaltimento
Rifiuti sanitari non pericolosi

       Rifiuti taglienti non utilizzati, contenitori vuoti di
      farmaci, soluzioni per infusione, farmaci scaduti.
       Esiste un formulario di registrazione e norme di
      carico/scarico.
       Da un punto di vista giuridico questi sono rifiuti
      speciali.
       Lo smaltimento viene fatto tramite ditta
      autorizzata.
RIFIUTI ASSIMILABILI AI
     RIFIUTI SOLIDI URBANI
   Rifiuti il cui smaltimento segue il normale iter dei rifiuti solidi urbani (RSU).
   Non è prevista alcuna registrazione.
   Alcuni di essi sono passibili di riciclo e raccolta differenziata.
   Costituiti da:
           • Residui da preparazione pasti (strutture di ristorazione),
           • residui da pasti esclusi quelli da infettive (vista una malattia
               trasmissibile tramite tali residui),
           • spazzatura,
           • indumenti monouso,
           • gessi ortopedici,
           • assorbenti igienici,
           • pannolini
           • altri rifiuti per i quali sono possibili riciclaggio o raccolta
               differenziata.
RIFIUTI ASSIMILABILI AI RIFIUTI
        SOLIDI URBANI
                   DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254


 1) i rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle
    cucine delle strutture sanitarie;

 2) i rifiuti derivanti dall'attività di ristorazione e i residui dei pasti
    provenienti dai reparti di degenza delle strutture sanitarie,
    esclusi quelli che provengono da pazienti affetti da malattie
    infettive

 3) vetro, carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi in genere,
    materiali ingombranti da conferire negli ordinari circuiti di
    raccolta differenziata, nonchè altri rifiuti non pericolosi

 4) la spazzatura;
RIFIUTI ASSIMILABILI AI RIFIUTI
          SOLIDI URBANI
                        DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254




5) indumenti e lenzuola monouso e quelli di cui il detentore
   intende

   disfarsi;

6) i rifiuti provenienti da attività di giardinaggio

7) i gessi ortopedici e le bende

8) i rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a
   procedimento di sterilizzazione a condizione che lo smaltimento
   avvenga in impianti di incenerimento per rifiuti urbani.
RSU RICICLABILI O PER I QUALI E’
  PREVISTA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

 Contenitori in vetro di farmaci e bevande
 Soluzioni per infusione privati di cannule, aghi ed accessori,
  esclusi contenitori di antiblastici, materiali biologici, radioattivi o
  provenienti da pazienti in isolamento infettivo.
 Mercurio
 Pile
 Oli minerali
 Rifiuti di imballaggio e giardinaggio
 Vetro
 Carta e cartone
 Toner
 Pellicole e piastre radiografiche
RIFIUTI PERICOLOSI A RISCHIO
                INFETTIVO
                        DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254

1) tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali
   sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti
   ove soggiornino pazienti in isolamento infettivo (…)
2) rifiuti che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:
     provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto
      con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati;
     siano contaminati da: sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue
      in quantità tale da renderlo visibile;
     feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in
      cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti;liquido
      seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebrospinale, liquido sinoviale,
      liquido pleurico, liquido peritoneale, liquido pericardico o liquido amniotico.
RIFIUTI PERICOLOSI A RISCHIO
INFETTIVO


 • Componente di pericolosità più rilevante dei rifiuti ospedalieri

 • Materiali venuti a contatti con liquidi biologici, secreti o escreti,
    come sangue urina o feci.
 • Si tratta sia dei materiali sicuramente infetti o presunti tali
    (assimilabili a questi anche i rifiuti provenienti da materiale
    laboratoristico venuto a contatto con materiali biologici)
Materiale tagliente e non tagliente


 Taglienti: aghi, vetri, lancette, pungidito, rasoi,
  bisturi monouso. Rientrano in questa categoria i
  taglienti utilizzati, quelli non utilizzati.


 Non taglienti: presidi vari medici e chirurgici, filtri,
  sangue, urine e feci.
RIFIUTI PERICOLOSI NON A RISCHIO
              INFETTIVO


 Rifiuti di laboratorio (solventi, reagenti, miscele).

 Modalità smaltimento da per rifiuti pericolosi
   (formulario, registro carico/scarico e smaltimento
   con ditta autorizzata).
 Da un punto di vista giuridico si tratta di rifiuti
   speciali.
GESTIONE DI QUESTI RIFIUTI:

                   DEPOSITO

Raccolta con deposito temporaneo non superiore ai 5
giorni in condizioni che non comportino rischi per la salute,
salvo situazioni particolari (quantitativi inferiori a 200 litri
per i quali si può arrivare a 30 giorni).
GESTIONE DI QUESTI RIFIUTI:

                 DISINFEZIONE

Già durante la raccolta, rifiuti sono sottoposti a disinfezione
(glutaraldeide, ortofenilfenolo e lisoformio o, solo nel caso di
termodistruzione, ipoclorito) prima dell’allontanamento dal luogo nel
quale sono stati prodotti (compito affidato al Responsabile dei Rifiuti
della struttura).
Se possibile si fa sterilizzazione (miglior gestione della riduzione del
rischio infettivo) che però non è un obbligo di legge e richiede impianti,
certificazione, controlli periodici e appositi registri.
Sterilizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi
             a rischio infettivo
                       DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254



  La sterilizzazione è effettuata in impianti autorizzati.
  Il direttore o il responsabile sanitario e il gestore degli impianti di
   sterilizzazione localizzati all'interno delle strutture sanitarie sono
   responsabili dell'attivazione degli impianti e dell'efficacia del
   processo di sterilizzazione in tutte le sue fasi.
  Gli impianti di sterilizzazione sono sottoposti ad adeguati
   controlli periodici da parte delle autorità competenti.
GESTIONE DI QUESTI RIFIUTI:

STOCCAGGIO E RACCOLTA: necessitano di un apposito
imballaggio a perdere con la scritta “Rifiuti sanitari pericolosi a
rischio infettivo”

I materiali taglienti infetti devono essere raccolti in contenitori di
cartone speciale con apertura a scatto e coperchio ribaltabile
con chiusura irreversibile. In questo caso l’imballaggio a sua
volta deve essere contenuto in quello esterno recante la scritta
sopra ”Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e
pungenti”.
RACCOLTA E TRASPORTO
La raccolta ed il trasporto dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio
infettivo devono essere effettuati utilizzando apposito imballaggio
a perdere, anche flessibile, recante la scritta «Rifiuti sanitari
pericolosi a rischio infettivo» e il simbolo del rischio biologico o, se
si tratta di rifiuti taglienti o pungenti, apposito imballaggio rigido a
perdere, resistente alla puntura, recante la scritta «Rifiuti sanitari
pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti», contenuti
entrambi nel secondo imballaggio rigido esterno, eventualmente
riutilizzabile previa idonea disinfezione ad ogni ciclo d'uso, recante
la scritta «Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo».
DEPOSITO TEMPORANEO

Il deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi a
rischio infettivo deve essere effettuato in condizioni
tali da non causare alterazioni che comportino rischi
per la salute e può avere una durata massima di
cinque giorni dal momento della chiusura del
contenitore.
RIFIUTI SANITARI CHE RICHIEDONO
PARTICOLARI SISTEMI DI SMALTIMENTO

  • Animali da esperimento, organi e parti anatomiche
     non riconoscibili e sostanze stupefacenti.
  • Prevista registrazione.
  • In tutti i casi lo smaltimento, tramite Ditta autorizzata,
     viene fatto con la termodistruzione va effettuata in
     apposite strutture.
  • Da un punto di vista giuridico gli animali da
     esperimento, tessuti ed organi rientrano nei rifiuti
     pericolosi a rischio infettivo.
Rifiuti sanitari che richiedono particolari
           sistemi di gestione:


1a) farmaci scaduti o inutilizzabili;
1b) medicinali citotossici e citostatici per uso umano o
  veterinario ed i materiali visibilmente contaminati che
  si generano dalla manipolazione ed uso degli stessi;
2) organi e parti anatomiche non riconoscibili
3) piccoli animali da esperimento
4) sostanze stupefacenti e altre sostanze psicotrope
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
La gestione dei rifiuti in ospedale viene
normata dal DPR 254/2003 (G.U. 211/2003),
indirizzato principalmente alle Strutture
Sanitarie, che rappresenta il Regolamento
attuativo del Decreto Legislativo 22/1997.
Questo decreto recepisce l’articolo 24 della
legge 31 luglio 2002, n. 179; la vecchia
normativa al riguardo è stata abrogata.
DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254
Disciplina la gestione dei rifiuti sanitari e degli altri rifiuti allo scopo di
garantire elevati livelli di tutela dell'ambiente e della salute pubblica e
controlli efficaci.


         I rifiuti disciplinati dal presente regolamento sono:
         • i rifiuti sanitari non pericolosi;
         • i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani;
         • i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo;
         • i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo;
         • i rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di
         smaltimento;
         • i rifiuti da esumazioni e da estumulazioni, nonchè i rifiuti
         derivanti da altre attività cimiteriali.
         • i rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie,
         che
         come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio
         infettivo.
DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254
Le autorità competenti e le strutture sanitarie adottano iniziative dirette a
  favorire in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione
  dei rifiuti. I rifiuti sanitari devono essere gestiti in modo da diminuirne la
  pericolosità, da favorirne il reimpiego, il riciclaggio e il recupero e da
  ottimizzarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento (Art. 1).

A tale fine devono essere incentivati:
a) l'organizzazione di corsi di formazione del personale delle strutture
   sanitarie sulla corretta gestione dei rifiuti sanitari, soprattutto per
   minimizzare il contatto di materiali non infetti con potenziali fonti
   infettive e ridurre la produzione di rifiuti a rischio infettivo;
b) b) la raccolta differenziata dei rifiuti sanitari assimilati agli urbani
   prodotti dalle strutture sanitarie
DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254,
               ALLEGATO 1
I rifiuti disciplinati dal presente regolamento comprendono, pertanto, ad
     esempio:
a) Rifiuti a rischio infettivo (ad esempio: cateteri, guanti monouso, provette,
     camici monouso, materiale per medicazione, ecc.)
b) Rifiuti provenienti dallo svolgimento di attività di ricerca e di diagnostica
     batteriologica (ad esempio: piastre, terreni dicoltura contaminati, ecc.)
c) Rifiuti taglienti (ad esempio: aghi, siringhe, bisturi, ecc.)
d) Organi e parti anatomiche non riconoscibili
e) Contenitori vuoti (ad esempio: di farmaci, disinfettanti, vaccini, alimenti,
     bevande e soluzioni per infusione)
f) Farmaci scaduti o inutilizzabili, esclusi citotossici e citostatici
g) Sostanze chimiche di scarto
Rischi connessi con la
   gestione rifiuti

                             Rischio infettivo


Legato solo ad alcuni tipi di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e a
rifiuti che richiedono particolari modalità di trattamento.
Questi prodotti vengono in gran parte sterilizzati prima dello
smaltimento.
I rischi di natura infettiva sono essenzialmente conseguenti a infortuni
con conseguenti ferite da taglio o da punta.
Cause di infortuni da rischio biologico

Manipolazione poco attenta del rifiuto, effettuata senza
l'ausilio di dispositivi di protezione individuali.

Utilizzo di contenitori non adeguati per dimensioni,
resistenza, impermeabilizzazione, chiusura, oppure
applicazione di tecniche scorrette di condizionamento.
Altre rischi connessi con la gestione
                rifiuti
• Rischio chimico: dovuto alla presenza nei rifiuti di
  sostanze chimiche (disinfettanti e farmaci, in
  particolare quelli tumorali) derivanti dall'attività
  ospedaliera.
• Rischio nella movimentazione dei contenitori per
  i rifiuti è anche presente un rischio di origine
  traumatica.
Misure generali di prevenzione

• Utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (guanti,
  ecc.).
• Adeguata chiusura e corretta manipolazione dei contenitori
  per i rifiuti, prestando particolare attenzione ai taglienti.
• Rispetto delle modalità di raccolta diverse per i vari tipi di
  rifiuti.
• Quando possibile, copertura vaccinale degli operatori.

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Lezione 02-De Toni
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Corso resp 15 lezione - rifiuti ospedalieri

  • 2. I RIFIUTI E L’OSPEDALE L'ospedale, così come ogni altra realtà aziendale produttiva, dà origine ad una notevole quantità di rifiuti. Il problema relativo al loro smaltimento è piuttosto complesso e riguarda tutti gli operatori sanitari. Le fasi di gestione dei rifiuti ed in particolare quella di raccolta dei rifiuti possono, infatti, comportare dei rischi per la salute degli operatori stessi.
  • 3. CHE COS’E’ LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI? La raccolta, la cernita, il trasporto, il trattamento dei rifiuti, nonché l'ammasso e il deposito dei medesimi sul suolo o nel suolo. Le operazioni di trasformazione necessarie per il riutilizzo, il recupero o il riciclo dei rifiuti.
  • 4. Classificazione dei Rifiuti Sanitari  Non pericolosi  Assimilabili ai rifiuti urbani  Pericolosi non a rischio infettivo  Pericolosi a rischio infettivo  Che richiedono particolari modalità di smaltimento
  • 5. Rifiuti sanitari non pericolosi  Rifiuti taglienti non utilizzati, contenitori vuoti di farmaci, soluzioni per infusione, farmaci scaduti.  Esiste un formulario di registrazione e norme di carico/scarico.  Da un punto di vista giuridico questi sono rifiuti speciali.  Lo smaltimento viene fatto tramite ditta autorizzata.
  • 6. RIFIUTI ASSIMILABILI AI RIFIUTI SOLIDI URBANI  Rifiuti il cui smaltimento segue il normale iter dei rifiuti solidi urbani (RSU).  Non è prevista alcuna registrazione.  Alcuni di essi sono passibili di riciclo e raccolta differenziata.  Costituiti da: • Residui da preparazione pasti (strutture di ristorazione), • residui da pasti esclusi quelli da infettive (vista una malattia trasmissibile tramite tali residui), • spazzatura, • indumenti monouso, • gessi ortopedici, • assorbenti igienici, • pannolini • altri rifiuti per i quali sono possibili riciclaggio o raccolta differenziata.
  • 7. RIFIUTI ASSIMILABILI AI RIFIUTI SOLIDI URBANI DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254 1) i rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie; 2) i rifiuti derivanti dall'attività di ristorazione e i residui dei pasti provenienti dai reparti di degenza delle strutture sanitarie, esclusi quelli che provengono da pazienti affetti da malattie infettive 3) vetro, carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi in genere, materiali ingombranti da conferire negli ordinari circuiti di raccolta differenziata, nonchè altri rifiuti non pericolosi 4) la spazzatura;
  • 8. RIFIUTI ASSIMILABILI AI RIFIUTI SOLIDI URBANI DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254 5) indumenti e lenzuola monouso e quelli di cui il detentore intende disfarsi; 6) i rifiuti provenienti da attività di giardinaggio 7) i gessi ortopedici e le bende 8) i rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione a condizione che lo smaltimento avvenga in impianti di incenerimento per rifiuti urbani.
  • 9. RSU RICICLABILI O PER I QUALI E’ PREVISTA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA  Contenitori in vetro di farmaci e bevande  Soluzioni per infusione privati di cannule, aghi ed accessori, esclusi contenitori di antiblastici, materiali biologici, radioattivi o provenienti da pazienti in isolamento infettivo.  Mercurio  Pile  Oli minerali  Rifiuti di imballaggio e giardinaggio  Vetro  Carta e cartone  Toner  Pellicole e piastre radiografiche
  • 10. RIFIUTI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254 1) tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti ove soggiornino pazienti in isolamento infettivo (…) 2) rifiuti che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:  provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati;  siano contaminati da: sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantità tale da renderlo visibile;  feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti;liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebrospinale, liquido sinoviale, liquido pleurico, liquido peritoneale, liquido pericardico o liquido amniotico.
  • 11. RIFIUTI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO • Componente di pericolosità più rilevante dei rifiuti ospedalieri • Materiali venuti a contatti con liquidi biologici, secreti o escreti, come sangue urina o feci. • Si tratta sia dei materiali sicuramente infetti o presunti tali (assimilabili a questi anche i rifiuti provenienti da materiale laboratoristico venuto a contatto con materiali biologici)
  • 12. Materiale tagliente e non tagliente  Taglienti: aghi, vetri, lancette, pungidito, rasoi, bisturi monouso. Rientrano in questa categoria i taglienti utilizzati, quelli non utilizzati.  Non taglienti: presidi vari medici e chirurgici, filtri, sangue, urine e feci.
  • 13. RIFIUTI PERICOLOSI NON A RISCHIO INFETTIVO  Rifiuti di laboratorio (solventi, reagenti, miscele).  Modalità smaltimento da per rifiuti pericolosi (formulario, registro carico/scarico e smaltimento con ditta autorizzata).  Da un punto di vista giuridico si tratta di rifiuti speciali.
  • 14. GESTIONE DI QUESTI RIFIUTI: DEPOSITO Raccolta con deposito temporaneo non superiore ai 5 giorni in condizioni che non comportino rischi per la salute, salvo situazioni particolari (quantitativi inferiori a 200 litri per i quali si può arrivare a 30 giorni).
  • 15. GESTIONE DI QUESTI RIFIUTI: DISINFEZIONE Già durante la raccolta, rifiuti sono sottoposti a disinfezione (glutaraldeide, ortofenilfenolo e lisoformio o, solo nel caso di termodistruzione, ipoclorito) prima dell’allontanamento dal luogo nel quale sono stati prodotti (compito affidato al Responsabile dei Rifiuti della struttura). Se possibile si fa sterilizzazione (miglior gestione della riduzione del rischio infettivo) che però non è un obbligo di legge e richiede impianti, certificazione, controlli periodici e appositi registri.
  • 16. Sterilizzazione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254  La sterilizzazione è effettuata in impianti autorizzati.  Il direttore o il responsabile sanitario e il gestore degli impianti di sterilizzazione localizzati all'interno delle strutture sanitarie sono responsabili dell'attivazione degli impianti e dell'efficacia del processo di sterilizzazione in tutte le sue fasi.  Gli impianti di sterilizzazione sono sottoposti ad adeguati controlli periodici da parte delle autorità competenti.
  • 17. GESTIONE DI QUESTI RIFIUTI: STOCCAGGIO E RACCOLTA: necessitano di un apposito imballaggio a perdere con la scritta “Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” I materiali taglienti infetti devono essere raccolti in contenitori di cartone speciale con apertura a scatto e coperchio ribaltabile con chiusura irreversibile. In questo caso l’imballaggio a sua volta deve essere contenuto in quello esterno recante la scritta sopra ”Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti”.
  • 18. RACCOLTA E TRASPORTO La raccolta ed il trasporto dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo devono essere effettuati utilizzando apposito imballaggio a perdere, anche flessibile, recante la scritta «Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo» e il simbolo del rischio biologico o, se si tratta di rifiuti taglienti o pungenti, apposito imballaggio rigido a perdere, resistente alla puntura, recante la scritta «Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti», contenuti entrambi nel secondo imballaggio rigido esterno, eventualmente riutilizzabile previa idonea disinfezione ad ogni ciclo d'uso, recante la scritta «Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo».
  • 19. DEPOSITO TEMPORANEO Il deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo deve essere effettuato in condizioni tali da non causare alterazioni che comportino rischi per la salute e può avere una durata massima di cinque giorni dal momento della chiusura del contenitore.
  • 20. RIFIUTI SANITARI CHE RICHIEDONO PARTICOLARI SISTEMI DI SMALTIMENTO • Animali da esperimento, organi e parti anatomiche non riconoscibili e sostanze stupefacenti. • Prevista registrazione. • In tutti i casi lo smaltimento, tramite Ditta autorizzata, viene fatto con la termodistruzione va effettuata in apposite strutture. • Da un punto di vista giuridico gli animali da esperimento, tessuti ed organi rientrano nei rifiuti pericolosi a rischio infettivo.
  • 21. Rifiuti sanitari che richiedono particolari sistemi di gestione: 1a) farmaci scaduti o inutilizzabili; 1b) medicinali citotossici e citostatici per uso umano o veterinario ed i materiali visibilmente contaminati che si generano dalla manipolazione ed uso degli stessi; 2) organi e parti anatomiche non riconoscibili 3) piccoli animali da esperimento 4) sostanze stupefacenti e altre sostanze psicotrope
  • 22. RIFERIMENTI LEGISLATIVI La gestione dei rifiuti in ospedale viene normata dal DPR 254/2003 (G.U. 211/2003), indirizzato principalmente alle Strutture Sanitarie, che rappresenta il Regolamento attuativo del Decreto Legislativo 22/1997. Questo decreto recepisce l’articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179; la vecchia normativa al riguardo è stata abrogata.
  • 23. DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254 Disciplina la gestione dei rifiuti sanitari e degli altri rifiuti allo scopo di garantire elevati livelli di tutela dell'ambiente e della salute pubblica e controlli efficaci. I rifiuti disciplinati dal presente regolamento sono: • i rifiuti sanitari non pericolosi; • i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani; • i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo; • i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo; • i rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento; • i rifiuti da esumazioni e da estumulazioni, nonchè i rifiuti derivanti da altre attività cimiteriali. • i rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo.
  • 24. DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254 Le autorità competenti e le strutture sanitarie adottano iniziative dirette a favorire in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti. I rifiuti sanitari devono essere gestiti in modo da diminuirne la pericolosità, da favorirne il reimpiego, il riciclaggio e il recupero e da ottimizzarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento (Art. 1). A tale fine devono essere incentivati: a) l'organizzazione di corsi di formazione del personale delle strutture sanitarie sulla corretta gestione dei rifiuti sanitari, soprattutto per minimizzare il contatto di materiali non infetti con potenziali fonti infettive e ridurre la produzione di rifiuti a rischio infettivo; b) b) la raccolta differenziata dei rifiuti sanitari assimilati agli urbani prodotti dalle strutture sanitarie
  • 25. DPR 15 LUGLIO 2003, N. 254, ALLEGATO 1 I rifiuti disciplinati dal presente regolamento comprendono, pertanto, ad esempio: a) Rifiuti a rischio infettivo (ad esempio: cateteri, guanti monouso, provette, camici monouso, materiale per medicazione, ecc.) b) Rifiuti provenienti dallo svolgimento di attività di ricerca e di diagnostica batteriologica (ad esempio: piastre, terreni dicoltura contaminati, ecc.) c) Rifiuti taglienti (ad esempio: aghi, siringhe, bisturi, ecc.) d) Organi e parti anatomiche non riconoscibili e) Contenitori vuoti (ad esempio: di farmaci, disinfettanti, vaccini, alimenti, bevande e soluzioni per infusione) f) Farmaci scaduti o inutilizzabili, esclusi citotossici e citostatici g) Sostanze chimiche di scarto
  • 26. Rischi connessi con la gestione rifiuti Rischio infettivo Legato solo ad alcuni tipi di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e a rifiuti che richiedono particolari modalità di trattamento. Questi prodotti vengono in gran parte sterilizzati prima dello smaltimento. I rischi di natura infettiva sono essenzialmente conseguenti a infortuni con conseguenti ferite da taglio o da punta.
  • 27. Cause di infortuni da rischio biologico Manipolazione poco attenta del rifiuto, effettuata senza l'ausilio di dispositivi di protezione individuali. Utilizzo di contenitori non adeguati per dimensioni, resistenza, impermeabilizzazione, chiusura, oppure applicazione di tecniche scorrette di condizionamento.
  • 28. Altre rischi connessi con la gestione rifiuti • Rischio chimico: dovuto alla presenza nei rifiuti di sostanze chimiche (disinfettanti e farmaci, in particolare quelli tumorali) derivanti dall'attività ospedaliera. • Rischio nella movimentazione dei contenitori per i rifiuti è anche presente un rischio di origine traumatica.
  • 29. Misure generali di prevenzione • Utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (guanti, ecc.). • Adeguata chiusura e corretta manipolazione dei contenitori per i rifiuti, prestando particolare attenzione ai taglienti. • Rispetto delle modalità di raccolta diverse per i vari tipi di rifiuti. • Quando possibile, copertura vaccinale degli operatori.