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ANALISI DEGLI ASPETTI
TRASPORTISTICI E FUNZIONALI
 DELLA GRONDA DI PONENTE.
  Osservazioni allo studio trasportistico di ASPI,
 STD-0036 contenuto nell’istanza di valutazione di
impatto ambientale del progetto di “Adeguamento
        A7-A10-A12” (Gronda di Ponente).



                                         M.Amirfeiz
                                         V.Cenzuales
                                         M.Ruggeri
Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di
problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni:
1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto
      1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS).

2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico.
      Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato.

3. Non rappresentativi i modelli di simulazione.
      Modello veicolare - Modello collettivo.

4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL.
      Scelta modale - Interventi previsti.

5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione
   del tratto di A10 ai mezzi pesanti.
      Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
Lo studio trasportistico STD-0036 dedica un intero capitolo alla descrizione delle
 attuali condizioni di esercizio della rete. La descrizione avviene sostanzialmente
 attraverso due tipi di analisi:


a) Analisi dei dati 2009 relativi alle turbative registrate sui tratti:
    • A7 tra Busalla e Genova
    • A10 tra l’allacciamento con la A7 e Varazze
    • A12 tra l’allacciamento con la A7 e Chiavari
    • A26 tra l’allacciamento con la A10 e Ovada



b) Analisi dei livelli di servizio (LOS, level of service) attraverso il
confronto tra la domanda di traffico sulle tratte autostradali e
la relativa capacità di deflusso oraria.
Analisi delle turbative
 Dallo studio STD-0036. Nel 2009, sulle tratte di A7, A10, A12 e A26, si sono registrati:

                          5'600 eventi di turbativa
                                             per un totale di:

   6'320 ore – 72% di un intero anno (8760 ore)
   Sul ponte Morandi si registrerebbero le punte maggiori con ben l’80%, ovvero oltre 7000 ore di turbativa
                                                  all’anno!

La lettura del documento di ASPI induce sicuramente a pensare che 6320 siano anche le ore
                                      di congestione!

  E’ possibile affermare che                                      E’ possibile affermare che
    sul nodo autostradale                                        la circolazione sul nodo sia
  genovese c’è congestione                                        fluida per meno di 7 ore al
 mediamente per oltre 17 ore                                         giorno (meno di 5 sul
     al giorno (oltre 19 sul                                               Morandi)?
           Morandi)?
I dati sulle turbative provengono dal SIV
                                                                 (Sistema Informativo Viabilità), sistema che
                                                                 ASPI utilizza per segnalare, mediante i
                                                                 pannelli a messaggi variabili, le condizioni o le
                                                                 possibili condizioni che l’utente può incontrare
                                                                 nel percorso. Analizzando i dati si evince che
                                                                 le segnalazioni di possibile turbativa non
                                                                 coincidono con l’effettiva congestione del
                                                                 nodo.

                                                                 Ad esempio: sullo studio vengono associate a
                                                                 614 segnalazioni di “lavori”, 2061 ore. Se le
                                                                 ore segnalate fossero di congestione
                                                                 significherebbe che ogni volta che c’è un
                                                                 cantiere in autostrada, questi genererebbe
                                                                 mediamente quasi 3,5 ore di congestione
                                                                 (2061/614= 3,36). E’ evidente quindi che
                                                                 trattasi della sola segnalazione…

Inoltre non abbiamo riscontrato corrispondenza tra il numero totale di turbative segnalate e la somma
delle turbative segnalate sulle singole tratte. Questo fa sorgere il dubbio che una “turbativa” avvenuta su un
solo tratto elementare possa essere segnalata (quindi conteggiata) anche per altre tratte o anche per l’intero
nodo. Trattandosi di “segnalazioni” la cosa appare possibile e sensata per un sistema che serve a ridurre i
disagi per l’utente e l’incidentalità.

Ad esempio: è sensato che una turbativa sulla A7 sia segnalata anche sulla A10 e sulla A12 prima dei rispettivi
raccordi con la A7 stessa, per preavvisare l’utente, qualora dovesse imboccare quel tratto, di cosa aspettarsi.

                        SEGNALAZIONE TURBATIVA ≠ CONGESTIONE
Analisi LOS (level of service)
Dallo studio STD-0036…




                           Ora di punta periodo estivo




                           Ora di punta periodo neutro
L’analisi puntuale dei dati sui LOS
                                             conferma che percentualmente
                                             sono modesti i casi in cui si
                                             registrino significativi scadimenti del
                                             servizio (LOS D: 13.7%) e ancor di
                                             più sono del tutto minimali i casi in
                                             cui i livelli di servizio siano
                                             insoddisfacenti (LOS: E 1.7%) o
                                             inaccettabili (LOS F: 0.2%), e
                                             questo nello scenario peggiore,
                                             ovvero il periodo estivo nella tratta
                                             elementare prossima a Genova.




  Nel periodo neutro, sempre nelle
tratte più vicine a Genova, vediamo
che mentre i livelli insoddisfacenti e
     inaccettabili rimangono costanti
    scende, seppur di poco il LOS D
      (12,9%). Lo scadimento a livelli
  significativi del traffico rispetto allo
scenario estivo è mediamente sotto
l’1% nei vari scenari, dando un’idea
        di quale sia l’impatto sul nodo
   genovese dei flussi turistici diretti
                        verso le Riviere.
E’ fuorviante la descrizione dello stato di fatto…

                 •perché, se si vuole realmente risolvere, è fondamentale che il
                 problema venga inquadrato correttamente.

                 •perché plasmare il problema sulla soluzione che si vuole
                 imporre, rischia di produrre l’effetto contrario.

                 •perché le criticità, quando si manifestano, sono maggiori man
                 mano che ci si avvicina al “centro” del nodo, ossia il casello di
                 Genova Ovest, e durante l’ora di punta del mattino.

    La diffusa percezione dei genovesi di un permanente stato di congestione del
 sistema, è dovuta proprio al fatto che molti di loro usano l’autostrada proprio nelle
tratte più interne del nodo e durante le ore di punta (spostamenti casa-lavoro). Tale
  percezione, spesso amplificata dai mass media, non trova però riscontro nei dati
 reali che confermano ancora, che la congestione è da imputarsi principalmente al
     traffico interno al nodo e solo in secondo luogo al traffico di scambio, mentre
 esercita un ruolo marginale il traffico di attraversamento, cioè quello che dovrebbe
   innanzi tutto trovare giovamento dalla realizzazione di un by-pass autostradale.


Pensare di risolvere la congestione del nodo autostradale
  genovese con un by-pass sembra davvero insensato!
Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di
problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni:
1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto
      1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS).

2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico.
      Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato.

3. Non rappresentativi i modelli di simulazione.
      Modello veicolare - Modello collettivo.

4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL.
      Scelta modale - Interventi previsti.

5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione
   del tratto di A10 ai mezzi pesanti.
      Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
ASPI riconosce che durante il Dibattito Pubblico (citiamo
                dall’introduzione dello Studio):

“si sono giudicati ottimistici i trend evolutivi della domanda di
mobilità sul breve e medio-lungo termine” in quanto:
“principalmente basati sull’analisi dell’evoluzione storica del
traffico autostradale senza riferimenti né a parametri socio –
economici né alle previste dinamiche territoriali descritte negli
Strumenti di Programmazione vigenti.”

In STD-0036, per la definizione della domanda di mobilità futura,
ha proceduto all’elaborazione di curve evolutive che tenessero
 in considerazione l’andamento storico di tre principali variabili:

            •il traffico,
            •la popolazione residente
            •il PIL
dove:
Tn+1     è il traffico, espresso in veicoli*km all’anno in cui si effettua la previsione
T0       è il traffico all’anno di inizio della serie storica del traffico di riferimento
POPn+1   è la popolazione residente all’anno della previsione
POP0     è il valore della popolazione all’anno di riferimento
PILn+1   è il prodotto interno lordo all’anno della previsione
PIL0     è il valore del prodotto interno lordo all’anno di riferimento
e        rappresenta lo scarto del modello



Nella formula, sono stati introdotti due coefficienti, detti di “elasticità”, per
modulare il traffico rispetto alla popolazione (alfa) e rispetto al PIL (beta).

         ASPI stima tali valori mediante lo studio dei dati storici.
Il valore delle elasticità individuate agisce in modo da far pesare molto poco l’andamento
demografico (che risulta quasi piatto o addirittura decrescente) e di far pesare in modo
preponderante l’andamento del PIL (comunque sempre crescente).
Inoltre i valori di elasticità delle percorrenze rispetto al PIL risultano sensibilmente più elevati
di quelli presenti in letteratura.

                                      evoluzione demografica     scenario basso di Istat 2009-2040

                                              +0,8% al 2010
                       Basso          PIL
                                              +1,0% dal 2011 al 2040


       ASPI                          evoluzione demografica     scenario centrale di Istat 2009-2040
    individua 3       Intermedio
                                            +1,0% al 2010
      scenari                        PIL
                                            +1,3% dal 2011 al 2040



                                      evoluzione demografica         scenario alto di Istat 2009 - 2040
                        Alto

                                              +1,2% al 2010
                                      PIL
                                              +1,6% dal 2011 al 2040
I grafici riportati da ASPI sullo studio sono i seguenti:




Nostro obiettivo è stato quindi quello di applicare la formula ai dati storici (1999-2009)
           per valutare quanto sia in grado di approssimarne l’andamento.
Questo il risultato:




I valori calcolati male approssimano quelli reali (basso livello di correlazione e andamento più
                                             ripido).

es: il dato del 2006 mostra un’importante flessione legata alla diminuzione che in quell’anno
  si è avuta del PIL, che però non ha avuto un identico riflesso sull’andamento del traffico
   registrato, smentendo la formula che da un peso rilevante alle variazioni del PIL.
Applicando la formula indicata da ASPI al traffico leggero, per lo scenario intermedio,
     otteniamo come risultato una crescita esponenziale che vedrebbe i mezzi leggeri
                      praticamente raddoppiati al 2040 (lungo termine)




   La stessa ASPI riconosce che tale andamento non sarebbe accettabile. Introduce
    perciò un nuovo coefficiente per riportare alla realtà i possibili incrementi del traffico:
“…si sono introdotti nel modello coefficienti di maturità del mercato. Tali coefficienti agiscono,
per gli anni di previsione, in riduzione della elasticità modulando logisticamente la crescita futura
rispetto ad una curva che altrimenti risulterebbe ad andamento esponenziale… sia per i veicoli
leggeri sia per i veicoli pesanti è stata considerata una riduzione delle elasticità del traffico rispetto
alla popolazione e rispetto al PIL dal 2010 al 2040 pari all’1,5% e pari al 2% per i pesanti.”
ASPI non dice come i coefficienti di maturità “modulano” la formula. Il nostro obiettivo
è stato quindi capire la formula realmente utilizzata:



                                                                                          i coefficienti di elasticità
                                                                                          vengono diminuiti
                                                                                          annualmente dal 2010 al
Dove:                                                                                     2040 dell’1.5% per i leggeri
                                                                                          e del 2% per i pesanti.
Anno      2010 2040
Tanno     è il traffico calcolato per un anno nel periodo 2010 – 2040
T2009     è il traffico indicato da ASPI in tab. 6.4 per il 2009
POPanno   è la proiezione della popolazione della Provincia di Genova (scenario ISTAT)
PILanno   è il PIL incrementato annualmente con il tasso di crescita utilizzato da ASPI
POP2009   è la popolazione provinciale relativa all’anno 2009
PIL2009   è il PIL provinciale relativo all’anno 2009
αeβ       sono i parametri di elasticità
CMM       è il “coefficiente di maturità del mercato”, diversificato per i leggeri e i pesanti
e         è lo scarto del modello




            …la formula non rappresenta il passato…
…per il futuro è stata pesantemente e arbitrariamente corretta…

          Perché non è stata utilizzata una formula diversa?
E’ opinabile la stima dell’evoluzione del traffico…
          • Perché la formula indicata da ASPI non descrive in alcun modo i dati
          storici.

          • Perchè non sono indicati i criteri di scelta dei coefficienti di maturazione del
          mercato autostradale e quindi sono stati scelti arbitrariamente: valori
          inferiori determinerebbero un congestionamento anticipato della Gronda
          (opera non risolutiva), valori superiori determinerebbero incremento minori
          sulla rete attuale (opera non necessaria).

          • Perché sembra che ASPI prospetti che proprio intorno al 2040 si arriverà
          ad una maturazione del mercato autostradale tale per cui a crescite di PIL o
          popolazione non corrisponderanno più significativi aumenti del traffico.

  Alcuni dati inseriti nello studio stesso ci dicono che negli ultimi anni c’è stato un
sostanziale arresto dell’andamento in crescita del traffico e che quindi probabilmente
 siamo già prossimi alla maturazione (invecchiamento popolazione, incremento
   scooter, aumento costo carburanti, stabilità numero autovetture immatricolate,
  maggiore sensibilità ambientale della popolazione verso l’uso del mezzo privato)

 L’equazione indicata, dopo esser stata corretta, fa ottenere un
livello di traffico che a fine periodo (2040) massimizza le tesi di
                                ASPI.
Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di
problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni:
1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto
      1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS).

2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico.
      Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato.

3. Non rappresentativi i modelli di simulazione.
      Modello veicolare - Modello collettivo.

4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL.
      Scelta modale - Interventi previsti.

5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione
   del tratto di A10 ai mezzi pesanti.
      Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
Premessa
    simulatori, modelli, input, output, scenari e criteri
Le elaborazioni di carattere trasportistico effettuate nello studio STD-0036 si basano
sull’utilizzo di modelli software di simulazione della mobilità di passeggeri e merci
(CUBE5, CUBE Dynamism per la microsimulazione del nodo di S.Benigno).

Tali modelli consentono la valutazione di scenari previsionali di ridistribuzione della
mobilità, individuale e collettiva (output), rispetto ad assetti evolutivi della domanda e
dell’offerta di trasporto espresse dal territorio (input).

Elaborando quindi diverse basi dati (matrici O/D, studi di traffico, mobilità passeggeri
AMT, ecc…) ASPI ha implementato, per la simulazione, due modelli di assegnazione:

   • modellazione del traffico veicolare come componente leggera (auto) e come
   pesante (veicoli merci)

   • modellazione degli spostamenti sul sistema di trasporto collettivo
   rappresentato da linee su gomma, linee ferroviarie e linee di metropolitana.

L’interazione tra i due modelli, sviluppata da ASPI con una procedura ad hoc, fornisce
il modello di ripartizione modale collettivo/individuale (quanti scelgono di spostarsi
con mezzo privato e quanti con mezzo collettivo).
I modelli, rielaborati in base alle stime di crescita (che abbiamo appena visto essere poco
attendibili) vengono dati in pasto ai simulatori che generano gli scenari previsionali:

                      6 PROGRAMMATICI
                               (non intervento)                             estivo (93gg 15 giugno-15 settembre)
                                                             2020
                                                          (breve termine)   neutro (272 gg 16 settembre-14 giugno)

                                                                            estivo (93gg 15 giugno-15 settembre)
12 SCENARI                                                   2030
                                                          (medio termine)   neutro (272 gg 16 settembre-14 giugno)

                       6 PROGETTUALI                                        estivo (93gg 15 giugno-15 settembre)
                      (realizzazione gronda di ponente)      2040
                                                          (lungo termine)   neutro (272 gg 16 settembre-14 giugno)
Limitatamente alla rete ricadente nella finestra territoriale considerata, ogni scenario
fornisce 4 macro indicatori:

• Veicoli chilometro (somma dei chilometri percorsi dai veicoli in movimento)
• Velocità media di percorrenza (media delle velocità reali calcolate su ciascun arco della
rete nelle condizioni di traffico simulate)
• Tempo totale (tempo speso dai veicoli per compiere i percorsi)
• Indice di Saturazione della rete, IS (rapporto tra il flusso orario equivalente F
transitante su ciascun arco stradale e la sua capacità oraria di deflusso C)

Il confronto tra i macroindicatori degli scenari fornisce indicazioni sulla funzionalità
dell’opera
Criterio adottato nel dibattito pubblico per stabilire la scelta dell’utente


                     MEZZO COLLETTIVO



     UTENTE                                           VIABILITA’ ORDINARIA


                       MEZZO PRIVATO                      “VECCHIA” A10

                                                            minima distanza


                                                              GRONDA




Nelle osservazioni presentate ad agosto, basate solo sui documenti di sintesi (STD-0036
non ancora pubblicato), avevamo analizzato la distribuzione dei flussi in base al criterio
adottato da ASPI nello studio STD-001 (D.P.). In quello studio non c’era modellazione del
TPL e solo per i mezzi privati venivano ipotizzate distribuzioni dei flussi tra “vecchia” A10 e
“gronda” in base al criterio della “minima distanza” (l’utente sceglie il tragitto più breve).
Utilizzando questo criterio (ottimisticamente, abbiamo considerato anche alcune tratte più
lunghe) e basandoci sui dati ingressouscita dai caselli del 2007, avevamo calcolato la
percentuale di traffico che la gronda (A10bis) sarebbe in grado di assorbire.
Situazione attuale (da matrici O/D 2007)

                                                                                                                       Traffico
                                                                                                                       interno

                                                                               A7_near (Busalla-
                                                                                 Ronco-Isola)
                                                                                                                      Traffico di
                                                                                                                       scambio


                                                                                                                       Traffico
                                                                                                                      passante
                                           42%
                                                                     Ge Bolzaneto
                                                                                                                         Nodo

                                                                             Ge Est
     19%
                                                                                                                        caselli
        A10_near
       (Arenzano)                               39%
                                                                                                   A12_near (Recco)


                                Ge Pegli   Ge Aeroporto   Ge Ovest
                    Ge Voltri
                                                                         Ge Nervi
Intervento di progetto (MAM-I-QPGT-002_1.dwf - allegato all’istanza di VIA)




I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO                                    I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA                                                              S VI NCOLO GE NOVA E ST
                                       M I LANO
                                                                                                                  M ILANO - SA VONA
                                           A7
                       RAMP A 4
                                                                              GE - BOLZ ANETO
                                                                              M I LANO

                                                                                    A 7 NORD
                                                                                                  A SS E 5
                                                                                    E SIST ENTE
                                                                                                                                                                       M ILANO - SA VONA
                                  ASSE 3
                                                                   A 7 SUD
                                                                   (ES IS TE NTE)                                                                                 GE - OV EST        A 12
                                                                                                             A SS E 5
                                                                                                                                                                  GE - A E ROPORTO
                    ASSE 7                                                                                                      A SS E 5
                                                                                                                                                                                            A SS E 6
                                                                                                               A SS E 3                     A 12
S AV ONA




                                                                                 A 7 SUD                                         A SS E 4                                                                       LI V ORNO
                                                                   GE           (E X NORD
           ASSE 1
                                   ASSE 3
                                                                   A EROP ORTO E SIS TENTE)                                                        GE - EST
                                                                             GE                                                                    LI V ORNO
                         ASSE 4
                                                                             OVEST
                A7
                                                                                                                                                   GE - EST
                                                                                                                                                   LI V ORNO
                                                                                                              GE
                                                                                                              OVEST

                    LI V ORNO                     GENOV A OVE ST
  GE NOVA           M I LANO        GE NOVA       GENOV A EST                                                                                                                               F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA
  OVEST             GENOV A EST     LI V ORNO     LI V ORNO                                                                                                                                 F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA
                                                                                                                                                                                            F LUSS I AUTOST RA DALI
                                                                                                                                                                                            S ENSO DI PE RRCORE NZA
Rispetto al nodo metropolitano abbiamo considerato che possano andare in A10bis i
seguenti flussi (per tutti si è considerato anche il tragitto al contrario):




                     CASELLO      CASELLO            Transiti
                    ESTERNO AL   ESTERNO AL   Dx > Sx     Sx > Dx
                       NODO         NODO                              Per un totale 13.114 transiti,
                      A7 Far       A10 Far     163              154   pari al 31,2% del traffico
8 per il traffico                                                     passante nell’intero nodo
   passante           A7 Far       A26 Far      0               0     (42.051) e pari al 6,0% del
                      A12 Far      A10 Far     2.582        2.537     traffico BIDIREZIONALE
                      A12 Far      A26 Far     3.523        4.156     totale (219.786).

                                                     13.114
Rispetto al nodo metropolitano abbiamo considerato che possano andare in A10bis i
seguenti flussi (per tutti si è considerato anche il tragitto al contrario):

                                   CASELLO            Transiti
                      CASELLO     INTERNO AL   Dx > Sx     Dx > Sx
                     ESTERNO AL      NODO
                        NODO
                       A7 Far        Voltri      57              64
                       A7 Far      A10 Near      26              25
                       A7 Far      A26 Near      0               0
                       A26 Far     Bolzaneto    263            327
                       A26 Far     A7 Near       14              14
                       A26 Far     Ge Ovest     2.626        2.605
                                                                      Per un totale 21.021 transiti,
                       A26 Far      Ge Est      397            393
                                                                      pari al 22,7% del traffico di
36 per il traffico     A26 Far       Nervi      324            332    scambio dell’intero nodo
  di scambio           A26 Far     A12 Near     159            172    (92.521) e pari al 9,6% del
                                                                      traffico BIDIREZIONALE
                       A10 Far     Bolzaneto    564            670
                                                                      totale (219.786)
                       A10 Far     A7 Near      163            181
                       A10 Far     Ge Ovest     4.028        4.139
                       A10 Far      Ge Est      659            667
                       A10 Far       Nervi      447            462
                       A10 Far     A12 Near     139            149
                       A12 Far       Voltri     252            255
                       A12 Far     A10 Near     184            168
                       A12 Far     A26 Near      49              49
                                                      21.021
Rispetto al nodo metropolitano abbiamo considerato che possano andare in A10bis i
seguenti flussi (per tutti si è considerato anche il tragitto al contrario):

                     CASELLO     CASELLO              Transiti
                       INTERNO    INTERNO AL   Dx > Sx     Dx > Sx
                       AL NODO       NODO
                     A7 Near       Voltri       112            119
                     A7 Near     A10 Near       122              66
                     A7 Near     A26 Near        14              15
                     Bolzaneto     Voltri       636            570
                     Bolzaneto   A10 Near       340            276    Per un totale 15.050 transiti,
                                                                      pari al 17,7% del traffico
                     Bolzaneto   A26 Near        82              73
36 per il traffico                                                    interno dell’intero nodo
                     Ge Ovest      Voltri       3.093       3.023     (85.214) e pari al 6,8% del
    interno
                     Ge Ovest    A10 Near       1.546       1.452     traffico BIDIREZIONALE totale
                                                                      (219.786)
                     Ge Ovest    A26 Near       505            489
                      Ge Est       Voltri       483            528
                      Ge Est     A10 Near       238            249
                      Ge Est     A26 Near        69              74
                       Nervi       Voltri       204            224
                       Nervi     A10 Near       122            122
                       Nervi     A26 Near        40              41
                     A12 Near      Voltri        45              47
                     A12 Near    A10 Near        33              32
                     A12 Near    A26 Near        10              9
                                                      15.050
In prima analisi possiamo quindi affermare che la A10bis potrebbe sottrarre al massimo il
     22,4% del traffico BIDIREZIONALE della attuale A10 ovvero circa l’11% del traffico
                      MONODIREZIONALE. Ma se consideriamo che:

    I calcoli sono fortemente ottimistici perché abbiamo considerato il trasferimento TOTALE (100%
    dei transiti) dalla tratta vecchia alla nuova delle seguenti tratte:
              • Ge Ovest - Voltri                  e         Voltri - Ge Ovest
              • Ge Ovest - A10 Near                e         A10 Near - Ge Ovest               INTERNO
              • Ge Ovest - A26 Near                e         A26 Near - Ge Ovest

              • Ge Ovest - A10 Far                 e         A10 FAR - Ge Ovest
              • Ge Ovest - A26 Far                 e         A26 Far - Ge Ovest
                                                                                               SCAMBIO

Inoltre abbiamo ottimisticamente trascurato svincoli e connessioni. Alcuni esempi:
per l’entrata da Ge Voltri alla Gronda occorre dirigersi verso Ventimiglia, superare la connessione con la A26 per poi
imboccare la galleria “Bric del Carmo” che connette la A10 direzione Ovest alla A10Bis direzione Est.

per l’uscita a Ge Voltri dalla Gronda occorre “superare” il casello di Ge Voltri fino alla connessione con la A26 per poi
imboccare la galleria “Ciocia” che connette la A10bis direzione Ovest alla A10 direzione Est.

per l’entrata da Ge Bolzaneto alla Gronda occorre dirigersi verso Milano, dopo circa 1,5Km in direzione Nord imboccare
la galleria “Morego” che connette le tratte Nord e Sud della A7, tornare verso Sud ancora per circa 1,5Km per poi poter
imboccare la A10Bis direzione Ovest oppure la tratta di nuova A12 direzione Est tramite le gallerie “Polcevera” oppure
“S.Rocco”.

per l’uscita a Ge Bolzaneto occorre, sia dalla A10Bis direzione Est che dalla A12 direzione Ovest, “tornare” all’altezza del
passo Torbella per poi imboccare la famigerata galleria “Monte Galletto” e percorrere la A7 fino al casello.

Possiamo tranquillamente affermare che, adottando il criterio della “minima distanza”, la
            A10bis sottrarrebbe MENO del 20% del traffico dalla attuale A10
Cifre così risibili non potevano giustificare
    un’opera con un tale costo economico,
     ambientale e sociale (tantomeno se si
considera che le stime di crescita dimostravano
 una sostituzione dei flussi sottratti con nuove
  “iniezioni” di traffico fino a re-intasare sia la
          vecchia A10 sia la A10 bis).
Criterio adottato in STD-0036 per stabilire la scelta dell’utente


                      MEZZO COLLETTIVO
                                                        VIABILITA’ ORDINARIA
                             utilità aleatoria
      UTENTE                                              minimo costo generalizzato


                                                            “VECCHIA” A10
                        MEZZO PRIVATO
                                                          minimo costo generalizzato


                                                                GRONDA



Nel nuovo studio trasportistico, rispetto al vecchio, vengono introdotti 2 nuovi concetti:
1) per valutare la ripartizione modale è stato usato un “modello di utilità aleatoria”:
l’utente è un decisore razionale che sceglie tra le alternative (mezzo collettivo o
individuale) associando ad ognuna un’utilità che non è nota (variabile aleatoria). Il
decisore sceglie l’alternativa di massima utilità.
2) per valutare il tragitto effettuato dagli utenti che hanno optato per il mezzo privato viene
assegnato ad ogni arco stradale un “costo generalizzato di trasporto”: l’utente sceglie il
tragitto con costo inferiore anche se più lungo.
Non abbiamo approfondito le formule matematiche del modello di utilità aleatoria (se non per
  2 parametri che vedremo più avanti). Ci siamo limitati a valutare i parametri assegnati ai
modelli per definirne il costo generalizzato di spostamento: somma dei costi monetari e di
                quelli non monetari (monetizzati in base al “valore del tempo”)
  Costi CONSIDERATI per gli archi di TPL
  1.    costo generalizzato (tariffe)
  2.    tempo a piedi (tempo per raggiungere la fermata di partenza e la destinazione dalla fermata di arrivo)
  3.    tempo di attesa (tempo di attesa alla fermata di partenza)
  4.    tempo di incarrozzamento (tempo necessario per salire sul mezzo)
  5.    tempo di interscambio (tempo di attesa alle fermate intermedie)
  Costi NON CONSIDERATI per gli archi di TPL
  •      -----

 Costi CONSIDERATI per gli archi STRADALI
 1. tempo effettivo di percorrenza (definito dalla distanza percorsa e dalla velocità di progetto dell’arco modellato)
 2. tempo aggiuntivo (extracosto per eventuale presenza di una tariffa per la percorrenza dell’arco)
 Costi NON CONSIDERATI per gli archi STRADALI
 1.    costo del carburante (rilevante sulla scelta di percorsi più lunghi anche se relativamente più rapidi)
 2.    tempo parcheggio (tempo ricerca + tempo per raggiungere destinazione dalla propria autovettura + ritorno)
 3.    costo parcheggio (costo legato alla disciplina della sosta e/o alla sosta presso la propria residenza)
 4.    ulteriori costi conduzione e possesso automobile (costi legati all’uso: manutenzione, assicurazione, tasse)
Ulteriori “anomalie” sui modelli: ARCHI STRADALI ATTUALI

• Non sono fornite sufficienti indicazioni sulla costruzione del grafo stradale complessivo
utilizzato per le simulazioni:
ASPI indica di aver assegnato 4 categorie di archi stradali (comunali, provinciali, statali,
autostrade) ma non è dato sapere, rispetto alle quattro categorie scelte, a quali strade siano state
applicate le relative caratteristiche di capacità e velocità a vuoto (ad esempio l’Aurelia è una
statale, ma in ambito urbano?).

• Errata attribuzione delle velocità di flusso libero:
alle 4 tipologie di arco vengono attribuite velocità di flusso libero maggiori. In particolare agli
archi autostradali viene attribuita una velocità di flusso libero pari a 130Km/h (cosa assolutamente
non vera per il nodo genovese)

• Non sono stati considerati i c.d. “perditempo”:
In tutti gli archi, urbani, extraurbani e autostradali rivestono la funzione di regolazione dei flussi
(semafori, incroci, rotatorie, ecc...). Negli archi autostradali riducono la velocità media di
percorrenza (caselli, corsie accelerazione-decelerazione, svincoli, rampe, raccordi...)

• Il costo orario usato nella funzione di costo è sovradimensionato:
la traduzione del tempo di percorrenza in un valore economico per l’utente, utilizza un costo
orario superiore a quello usato nell’analisi costi benefici, incrementando di circa un quinto il
valore economico dell’ora, guadagnata o persa, nella percorrenza stradale del trasporto
individuale.
Ulteriori “anomalie” sui modelli: ARCHI TPL ATTUALI
• Non è esplicitata la formula che descrive il modello di assegnazione nè alcuni importanti
parametri, arbitrariamente impostati nel modello:
   • numero massimo di trasbordi: il simulatore elimina automaticamente tutti i percorsi con un
   numero di interscambi superiore a quello stabilito. Quanti sono?
   • costo massimo: il simulatore elimina automaticamente tutti i percorsi con un costo
   superiore al costo massimo stabilito. Quant’è?
   • valore del tempo: il simulatore assegna ulteriori coefficienti e penalità stabiliti per pesare le
   varie componenti (tempo a piedi, tempo di attesa, di incarrozzamento e di interscambio. Quali,
   quanti e dove?
• Il modello è incompleto (modellate solo 14 linee urbane su gomma,1 linea di
metropolitana e 3 linee ferroviarie) e ciò che è stato modellato è inadeguato:
   • manca tutta la rete secondaria, le linee che transitano sulla rete principale in
   sovrapposizione con la linee di forza e tutta la rete di adduzione (linee collinari, impianti di
   risalita, funicolari, ascensori, treni a cremagliera, linee extraurbane).
   • Più fermate sono state raggruppate per zona ma il tempo di avvicinamento non viene
   esplicitato. E’ probabile che facendo collassare tutte le fermate presenti in una cella (o zona)
   su un unico punto, si aumentino in modo fittizio i tempi di avvicinamento a piedi alle fermate.
   Come si è tenuto conto di questo? Tempo di avvicinamento diviso per numero di fermate
   presenti nella cella?
   • Il collegamento ferroviario costiero è stato modellato solo tra Nervi e Voltri: tutti gli
   spostamenti con origine o destinazione in ambito provinciale vengono automaticamente
   allocati al traffico individuale (Chiavari, Rapallo, Recco, Arenzano, ecc...)
   • Per le linee ferroviarie modellate sono state considerate frequenze inferiori alla realtà
   (25min per la linea Voltri-Nervi contro i reali 15min, dato 2010, 8.00-9.00) in questo modo
   aumentano i tempi di attesa alle fermate.
Non sono rappresentativi i modelli di simulazione…
  • Perchè in tutta la trattazione molte formule e/o parametri assenti o non descritti.

  • Perché il modello veicolare é sovradimensionato (velocità di flusso libero
  maggiori, costi trascurati, costi errati)

  • Perchè il modello del trasporto pubblico locale é sottodimensionato
  (considerati TUTTI i costi possibili, mancano svariate linee e quelle modellate sono
  incomplete, fermate accorpate, frequenze inferiori)
Chi si muove in macchina: esce di casa, sale immediatamente sull’auto, sfreccia a 130
 km/h in autostrada, 100 sulle statali e 40 in città, arrivato a destinazione, lascia l’auto
gratuitamente parcheggiata. La sua auto non si “consuma”, non è soggetta a bollo nè
                                            …
                  assicurazione ed ovviamente non paga la benzina.
Chi prende i mezzi pubblici: esce di casa, va a piedi alla prima fermata utile modellata
 (percorrendo anche diversi km), aspetta l’arrivo del mezzo un tempo più elevato del
normale, fa la fila per salire sul mezzo, scende ad una fermata intermedia un numero
  indefinito di volte, aspetta il prossimo mezzo, rifà la coda per salire, scende ad una
    fermata più o meno utile e va a piedi (magari anche qui per diversi km) verso la
        destinazione finale ed ovviamente non conosce strumenti di infomobilità
 Lo sbilanciamento dei modelli a favore del trasporto privato
 determina una sovrastima dei benefici dell’opera, misurati in
                termini di tempo risparmiato!
Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di
problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni:
1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto
                      1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS).

2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico.
                      Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato.

3. Non rappresentativi i modelli di simulazione.
                      Modello veicolare - Modello collettivo.

4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL.
                      Scelta modale - Interventi previsti.

5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione
   del tratto di A10 ai mezzi pesanti.
                      Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.




 Da rivedere alla fine del lavoro
Scelta modale con parametri invarianti
Nel modello di utilità aleatora di ASPI vengono parametrizzate le scelte modali (mezzo
privato o TPL) attraverso due parametri che incorporano le variabili sistematiche (λ) e
quelle aleatorie (δ) quali percezione comfort, sicurezza, convenienza.

Il valore di tali parametri è stato identificato tramite una calibrazione fatta sullo scenario
attuale, ossia attraverso la stima del parametro di dispersione e della costante modale
associata al trasporto pubblico:
                                           λ= 0,69
                                           δ= 3,45

ASPI afferma: “...a partire dalle matrici calibrate nello scenario attuale, stanti le
considerazioni effettuate in relazione all’evoluzione del traffico leggero e pesante, sono
state effettuate le proiezioni delle stesse negli scenari futuri di breve, medio e lungo
periodo.”

Tali parametri quindi sono stati tenuti costanti nel tempo e non tengono quindi in alcun
modo conto di evoluzioni nei criteri di scelta tra mezzo privato e trasporto pubblico, che
sono già in parte in atto e che gli studi nazionali ed internazionali indicano in forte evoluzione.

 Secondo il modello di ASPI, se ad es. in uno scenario futuro venisse implementata una
  linea di tram (notoriamente più confortevole), con politiche tariffarie vantaggiose, se
                           aumentassero le frequenze, ecc…

…l’utente continuerebbe a percepire il TPL esattamente come lo percepisce oggi...
In ogni caso, per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Commissione
   Europea di diversione modale da mezzo privato a mezzo pubblico e da
    trasporto merci su gomma a trasporto su ferro (cfr. Libro Bianco della
Commissione Europea “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei
  trasporti – Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile”, datato
28.03/2011) le amministrazioni locali e centrali dovranno mettere in atto
  tutta una serie di azioni che dovranno avere come effetto finale proprio
quello di modificare le scelte modali dei cittadini e delle imprese a favore
  del trasporto pubblico, ovvero modificare i parametri λ e δ del modello.

Avere quindi una invarianza di tali parametri implica, oltre che
un approcio poco realistico, anche una non osservanza delle
          indicazioni della Commissione Europea.
Quali linee di TPL sono implementate nel modello per gli scenari futuri e come.


 • lavori del nodo ferroviario
 (investimento: 622,4 MLN di € - obiettivo: frequenza convogli da 15’ a 5’)

 • prosecuzione metropolitana
 (investimento: 128 MLN di € - obiettivo: frequenza dei convogli da 7’ a 3’)

 • busvia invece di linee bus “normali”
 (investimento: 250 MLN di € - obiettivo: per sola Valbisagno 10% diversione
 modale)

 • tranvia invece di linee bus “normali”
 (investimento: 530 MLN di € - obiettivo: per sola Valbisagno 15% diversione
 modale)

 • nuove fermate ferroviarie
 (potenziamento sistema ferroviario)


Principale obiettivo: aumentare la velocità commerciale del TPL onde abbassare
i costi di produzione delle aziende ed i tempi di attesa e viaggio degli utenti, con
evidenti vantaggi per entrambi e, in generale, per il contesto urbano.
Come abbiamo visto, sulla linea ferroviaria costiera, il modello imposta la
frequenza di 25 min per descrivere lo scenario attuale, anzichè i 15 min
                                  reali…
…ma addirittura la mantiene così impostata anche per gli scenari futuri
 “fregandosene” dei 5 min posti come obiettivo di un opera per la quale si
                    stanno spendendo 622 MLN di €
 …per il modello di ASPI, ovviamente, l’effetto di tali lavori sarà nullo!

Analoghe considerazioni si possono fare per:
• aumento del numero delle fermate ferroviarie in ambito urbano che modifica la permeabilità del
servizio ferroviario, ma se il modello non riconsidera i criteri di attribuzione delle fermate (accorpamento,
tempo a piedi… ) anche per tali lavori si avrà un effetto nullo.

• lavori di adeguamento delle fermate (apertura nuovi accessi, eliminazione barriere architettoniche,
innalzamento dei marciapiedi, ecc.) avrebbero il duplice effetto di aumentare le frequenze e diminuire i
tempi di incarrozzamento. Di questo non c’è traccia nella descrizione del nuovo modello.

• “corridoi di qualità” apportano benefici in tema di tempi di percorrenza e di incarrozzamento (per il
modello si tratterebbe di incremento delle frequenze) e di tempi di attesa e di incarrozzamento per gli
utenti (dati di input del modello). Anche di questo non c’è traccia nella descrizione del nuovo modello

• metropolitana si potrebbero dire cose analoghe: quale impatto, almeno teorico, è stato assegnato al
suo prolungamento? È stato modificato il grafo?
Incrementi di TPL non considerati dal modello per gli scenari futuri.
• Impianto di risalita degli Erzelli
ASPI indica tale opera come “non rilevante”, rispetto all’incidenza della domanda/offerta nel bacino
di studio, e “difficilmente realizzabile” negli scenari di riferimento. Tale opera viene catalogata
come “ininfluente ai fini dello studio trasportistico” e quindi non inclusa nella rete di TPL dello
scenario programmatico.

Di fatto il nuovo insediamento degli Erzelli, in via di realizzazione, costituirà un polo attrattore di mobilità di
significativa importanza. Se la domanda di mobilità non potrà essere anche solo in parte soddisfatta con il
TPL (in particolare tramite le modalità treno+impianto di risalita o bus+impianto di risalita) il sistema di
mobilità degli Erzelli collasserà, cosi come collasserà il sistema di mobilità stradale dell’intera area, dovendo
questa assorbire almeno 5000-6000 mezzi privati in più (stimato dai progettisti) nelle ore di punta rispetto
alla situazione attuale.

Per questo motivo nel Piano Urbano della Mobilita del Comune di Genova è previsto tale nuovo impianto.
Si fa notare che nessun flusso diretto ad Erzelli potrebbe utilizzare la Gronda.

• Altri impianti di risalita previsti dal PUM
non sono stati neanche presi in considerazione per una valutazione circa i loro impatti sul sistema
complessivo della mobilità: alcuni di questi (ma solo alcuni) hanno impatti locali ma la loro
esclusione può essere spiegata solo alla luce della scelta – già criticata precedentemente – di
modellare solo la rete principale del TPL.

• Attivazione traffico ferroviario passeggeri della Linea del Campasso (e relative fermate):
non sembra aver determinato una variazione del grafo e del modello nel suo complesso.

• sistema dei parcheggi a pagamento (BluArea, Isole Azzurre, parcheggi in struttura):
non viene in alcun modo considerato nel modello.
Esempio eclatante

fermata ferroviaria “Genova - Via di Francia”
- Si trova in un punto baricentrico della città ed è a servizio di diversi edifici
per uffici (Torre Cantore, WTC, Matitone) e del varco portuale di San
Benigno
- realizzata una decina di anni fa all’intersezione di tre linee ferroviarie è
costata circa 2,5 MLD di vecchie lire.
- ASPI la definisce nello scenario attuale come “piccola con bassa
frequentazione”
Effettivamente oggi, nel Programma di Esercizio, è previsto vi fermino (incredibilmente) solo 11 coppie di
treni delle 54 che collegano Voltri-Brignole giornalmente nel periodo feriale (Lun-Ven), ma la situazione
di questa fermata ferroviaria è destinata a cambiare radicalmente a lavori del nodo ferroviario completati.
Infatti, non vi saranno più scuse per non veder fermare tutti i treni ivi transitanti (si potrà realizzare come
minimo la quintuplicazione dell’offerta, tutto a vantaggio delle decine di migliaia di pendolari che ogni
giorno giungono in zona)


                          …Ma la fermata di “Genova – Via di Francia”, nel modello di TPL
                           degli scenari futuri di ASPI, viene ancora considerata come
                                      “piccola con bassa frequentazione”.
Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL…
        • perchè la ripartizione modale non è rappresentativa degli scenari futuri
        nè in linea con le indicazioni della comunità europea.

        • perchè non sono chiare le modifiche apportate al modello per descrivere
        gli effetti dell’implementazione di nuove o dell’ampliamento di attuali
        linee di TPL (nodo ferroviario, nuove fermate, corridoi di qualità,
        metropolitana...)

        • perchè alcune opere vengono dichiaratamente escluse o considerate
        ininfluenti, di altre non si considerano le potenzialità.

 E’ veramente strabiliante (e poco credibile) che spendendo più di un miliardo di
 euro e senza che l’opera proposta sia realizzata (scenario programmatico) si
 riuscirebbe, secondo ASPI, a spostare al massimo il 5% di utenti verso il
 trasporto pubblico!


 Se viene proposto un progetto che prevede la costruzione di
una strada nuova, occorre dimostrare che le alternative di TPL,
         pur essendo fattibili, sono meno preferibili!
Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di
problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni:
1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto
      1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS).

2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico.
      Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato.

3. Non rappresentativi i modelli di simulazione.
      Modello veicolare - Modello collettivo.

4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL.
      Scelta modale - Interventi previsti.

5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione
   del tratto di A10 ai mezzi pesanti.
      Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
La limitazione del traffico pesante nel tratto urbano della A10

Nei documenti di ASPI più volte viene asserita la necessità di non consentire il transito
dei veicoli pesanti nel tratto urbano della A10, ma da nessuna parte viene descritto
come potrebbe essere implementata né quali effetti avrebbe.

…neanche nello studio trasportistico di ASPI, in cui viene citata quale elemento di
ulteriore potenziamento del grafo di rete programmatica per la simulazione degli scenari
progettuali:
“inibizione del traffico pesante nella tratta urbana della A10 esistente che va dallo
svincolo di Voltri ad ovest allo svincolo Aeroporto ad est, quindi nella tratta di A10 Voltri –
Pegli – Aeroporto…”.

È comunque desumibile che in qualche modo tale interdizione sia stata considerata in
quanto nelle tabelle contenenti i transiti sulle tratte elementari del sistema autostradale
genovese nello scenario progettuale compaiono degli “zero” in corrispondenza delle
colonne dei veicoli pesanti relativi ai tratti ricompresi tra i caselli Ge Pegli – Ge
Aeroporto e Ge Pegli – Ge Voltri e viceversa (destra e sinistra monodirezionale,
ovvero bidirezionale).


        QUALI EFFETTI POTREBBE AVERE? QUANTI POTRANNO
    VEROSIMILMENTE ANDARE IN GRONDA… e SOPRATTUTTO QUANTI
                 SI RIVERSERANNO IN AURELIA???
Rivediamo la cartina di progetto



                                                                                                                                 Dove andranno i mezzi pesanti
                                                                                                                                 che oggi entrano o escono qui?




                                                                                                                                                                                                                 PEGLI




I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO                                    I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA                                                              S VI NCOLO GE NOVA E ST
                                       M I LANO
                                                                                                                  M ILANO - SA VONA
                                           A7
                       RAMP A 4
                                                                              GE - BOLZ ANETO
                                                                              M I LANO

                                                                                    A 7 NORD
                                                                                                  A SS E 5
                                                                                    E SIST ENTE
                                                                                                                                                                       M ILANO - SA VONA
                                  ASSE 3
                                                                   A 7 SUD
                                                                   (ES IS TE NTE)                                                                                 GE - OV EST        A 12
                                                                                                             A SS E 5
                                                                                                                                                                  GE - A E ROPORTO
                    ASSE 7                                                                                                      A SS E 5
                                                                                                                                                                                            A SS E 6
                                                                                                               A SS E 3                     A 12
S AV ONA




                                                                                 A 7 SUD                                         A SS E 4                                                                       LI V ORNO
                                                                   GE           (E X NORD
           ASSE 1
                                   ASSE 3
                                                                   A EROP ORTO E SIS TENTE)                                                        GE - EST
                                                                             GE                                                                    LI V ORNO
                         ASSE 4
                                                                             OVEST
                A7
                                                                                                                                                   GE - EST
                                                                                                                                                   LI V ORNO
                                                                                                              GE
                                                                                                              OVEST

                    LI V ORNO                     GENOV A OVE ST
  GE NOVA           M I LANO        GE NOVA       GENOV A EST                                                                                                                               F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA
  OVEST             GENOV A EST     LI V ORNO     LI V ORNO                                                                                                                                 F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA
                                                                                                                                                                                            F LUSS I AUTOST RA DALI
                                                                                                                                                                                            S ENSO DI PE RRCORE NZA
Da matrici O/D 2007: i mezzi oggi diretti al casello di Pegli, che si ritroverebbe nel
mezzo del tratto di A10 interdetto, dovrebbero utilizzare in alternativa i caselli di Ge
Voltri o Ge Aeroporto) e poi riversarsi sull’aurelia…

                            1473 mezzi pesanti/giorno.

                    Che scomposti in base alle origini/destinazioni
· 547 mezzi provenienti o diretti ai caselli genovesi più a ponente, A10 near/far e A26
near/far (evidenziati in giallo nella Tab.1) si riverseranno bidirezionalmente tra Voltri,
Palmaro, Prà, Pegli, Multedo.

· 926 mezzi provenienti o diretti ai caselli genovesi più a levante, A7 near/far e A12
near/far (evidenziati in arancio nella Tab.1) si riverseranno bidirezionalmente tra
Cornigliano, Sestri Ponente, Multedo, Pegli, Prà.

Anche se palese, evidenziamo che anche qualora qualche mezzo fra questi dovesse
scegliere di percorrere la A10bis, nonostante la lunghezza esageratamente
aumentata del percorso, si ritroverebbe comunque a percorrere un tratto di Aurelia,
seppur differente. Cambierebbe quindi solo il rapporto tra i 547 e i 926 mezzi, ma non
il totale.
Rivediamo la cartina di progetto

                                                       Dove andranno i 662 mezzi pesanti che oggi
                                                       transitano da qui a qui? E’ possibile pensare
                                                       che si trasferiscano sulla A10bis?




                                                                                                                              VOLTRI
                                                                                                                                                                                                                                       AEROPORTO



I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO                                    I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA                                                              S VI NCOLO GE NOVA E ST
                                       M I LANO
                                                                                                                  M ILANO - SA VONA
                                           A7
                       RAMP A 4
                                                                              GE - BOLZ ANETO
                                                                              M I LANO

                                                                                    A 7 NORD
                                                                                                  A SS E 5
                                                                                    E SIST ENTE
                                                                                                                                                                       M ILANO - SA VONA
                                  ASSE 3
                                                                   A 7 SUD
                                                                   (ES IS TE NTE)                                                                                 GE - OV EST        A 12
                                                                                                             A SS E 5
                                                                                                                                                                  GE - A E ROPORTO
                    ASSE 7                                                                                                      A SS E 5
                                                                                                                                                                                            A SS E 6
                                                                                                               A SS E 3                     A 12
S AV ONA




                                                                                 A 7 SUD                                         A SS E 4                                                                       LI V ORNO
                                                                   GE           (E X NORD
           ASSE 1
                                   ASSE 3
                                                                   A EROP ORTO E SIS TENTE)                                                        GE - EST
                                                                             GE                                                                    LI V ORNO
                         ASSE 4
                                                                             OVEST
                A7
                                                                                                                                                   GE - EST
                                                                                                                                                   LI V ORNO
                                                                                                              GE
                                                                                                              OVEST

                    LI V ORNO                     GENOV A OVE ST
  GE NOVA           M I LANO        GE NOVA       GENOV A EST                                                                                                                               F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA
  OVEST             GENOV A EST     LI V ORNO     LI V ORNO                                                                                                                                 F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA
                                                                                                                                                                                            F LUSS I AUTOST RA DALI
                                                                                                                                                                                            S ENSO DI PE RRCORE NZA
Rivediamo la cartina di progetto




     E gli 883 mezzi pesanti che oggi transitano da qui a qui?




                                                                                                                              VOLTRI

                                                                                                                                                                                                                                       Ge OVEST


I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO                                    I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA                                                              S VI NCOLO GE NOVA E ST
                                       M I LANO
                                                                                                                  M ILANO - SA VONA
                                           A7
                       RAMP A 4
                                                                              GE - BOLZ ANETO
                                                                              M I LANO

                                                                                    A 7 NORD
                                                                                                  A SS E 5
                                                                                    E SIST ENTE
                                                                                                                                                                       M ILANO - SA VONA
                                  ASSE 3
                                                                   A 7 SUD
                                                                   (ES IS TE NTE)                                                                                 GE - OV EST        A 12
                                                                                                             A SS E 5
                                                                                                                                                                  GE - A E ROPORTO
                    ASSE 7                                                                                                      A SS E 5
                                                                                                                                                                                            A SS E 6
                                                                                                               A SS E 3                     A 12
S AV ONA




                                                                                 A 7 SUD                                         A SS E 4                                                                       LI V ORNO
                                                                   GE           (E X NORD
           ASSE 1
                                   ASSE 3
                                                                   A EROP ORTO E SIS TENTE)                                                        GE - EST
                                                                             GE                                                                    LI V ORNO
                         ASSE 4
                                                                             OVEST
                A7
                                                                                                                                                   GE - EST
                                                                                                                                                   LI V ORNO
                                                                                                              GE
                                                                                                              OVEST

                    LI V ORNO                     GENOV A OVE ST
  GE NOVA           M I LANO        GE NOVA       GENOV A EST                                                                                                                               F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA
  OVEST             GENOV A EST     LI V ORNO     LI V ORNO                                                                                                                                 F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA
                                                                                                                                                                                            F LUSS I AUTOST RA DALI
                                                                                                                                                                                            S ENSO DI PE RRCORE NZA
E come questo si possono fare tanti altri esempi…


Considerando:
- la totalità dei transiti che coinvolgono il casello di Ge Pegli (1473)
- la totalità dei transiti Ge Voltri <–> Ge Aeroporto (662)
- la totalità dei transiti Ge Voltri <–> Ge Ovest (833)
- la totalità dei transiti A26 far/near, A10 far/near <–> Ge Aeroporto (1077)
- metà dei transiti A26 far/near, A10 far/near <–> Ge Ovest (832)
- 1/4 dei transiti A7far/near, A12far/near, Ge Nervi, Ge Est, Ge Bolzaneto <–> Ge Voltri (168)

possiamo affermare che la misura di interdizione comporterà un riversamento quotidiano
sulla viabilità ordinaria, in media di più di 5000 mezzi pesanti!

Se ipotizziamo che quattro quinti di questi veicoli circolino nelle 12 ore diurne (tra le 7 del
mattino e le 19 della sera) otteniamo un incremento medio di circa 5 mezzi al minuto!!

    È pertanto evidente l’impatto pesantissimo che tale interdizione avrebbe sulla
               viabilità, sulla qualità urbana e sulla vita delle persone.
EPPURE SULLO STUDIO DI ASPI….




… non solo non vediamo extra percorrenze, ma addirittura una
diminuzione del 2.8%!
Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione del tratto di A10
                      ai mezzi pesanti …
                    • Perché viene citata ma non descritta

                    • Perché non si capisce come potrebbe essere implementata
                    né come si farebbe per farla rispettare

                    • Perché avrà un impatto pesantissimo sulla viabilità ordinaria,
                    ma sui documenti di ASPI è segnalata addiritura un beneficio di
                    riduzione delle percorrenze

  Abbiamo ricalcolato le percorrenze e tali flussi, se moltiplicati per una lunghezza di
  circa 4Km dei tragitti Voltri-Pegli e Pegli Aeroporto - dovrebbero generare oltre 2,5
                 Milioni di Veicoli*km/anno in più sulla rete ordinaria.
     Vista anche l’entità dei numeri ed il peso specifico dato al traffico pesante, si
   avrebbero importanti ripercussioni sull’analisi costi-benefici (quelli che sarebbero
    costi sarebbero trasformati in benefici raddoppiando di fatto il peso dell’errore).


  Riteniamo che la cosa sia assolutamente da approfondire in quanto
   appare un evidente errore nel modello di simulazione veicolare!!
CONCLUSIONI
• Anche in questo nuovo studio trasportistico ASPI non è riuscita a dimostrare
l’utilità dell’opera.
• L’unica cosa che dimostra è che l’opera non porterebbe una sottrazione di traffico,
ma un artificioso travaso dalle strade urbane verso l’autostrada, in cui l’unico
vettore che viene svuotato, anche se parzialmente, è il trasporto pubblico.
• Il riprodursi di analoghe condizioni di congestione determinerebbe un singolare
circolo vizioso: il traffico genera congestione, per cui si realizzano nuove strade che
si riempiono di traffico, riproducendo la congestione. Per cui, ogni tentativo di
contenimento e riduzione della congestione sarebbe vano e i soldi spesi del tutto
inutilmente.
• Il problema va inquadrato nella sua giusta dimensione spazio-temporale.
Non c’è nelle nostre analisi spirito negazionistico, il problema della congestione c’è,
ma è da imputarsi al traffico interno e si manifesta principalmente nelle ore di punta.
Un by pass autostradale non può rappresentarne la soluzione.

 • Se amiamo la nostra città, dobbiamo pretendere che il
 problema sia risolto e non RADDOPPIATO….

          E l’unica soluzione è il trasporto pubblico locale!
Grazie per l’attenzione…

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  • 1. ANALISI DEGLI ASPETTI TRASPORTISTICI E FUNZIONALI DELLA GRONDA DI PONENTE. Osservazioni allo studio trasportistico di ASPI, STD-0036 contenuto nell’istanza di valutazione di impatto ambientale del progetto di “Adeguamento A7-A10-A12” (Gronda di Ponente). M.Amirfeiz V.Cenzuales M.Ruggeri
  • 2. Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni: 1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto 1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS). 2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico. Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato. 3. Non rappresentativi i modelli di simulazione. Modello veicolare - Modello collettivo. 4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL. Scelta modale - Interventi previsti. 5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione del tratto di A10 ai mezzi pesanti. Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
  • 3. Lo studio trasportistico STD-0036 dedica un intero capitolo alla descrizione delle attuali condizioni di esercizio della rete. La descrizione avviene sostanzialmente attraverso due tipi di analisi: a) Analisi dei dati 2009 relativi alle turbative registrate sui tratti: • A7 tra Busalla e Genova • A10 tra l’allacciamento con la A7 e Varazze • A12 tra l’allacciamento con la A7 e Chiavari • A26 tra l’allacciamento con la A10 e Ovada b) Analisi dei livelli di servizio (LOS, level of service) attraverso il confronto tra la domanda di traffico sulle tratte autostradali e la relativa capacità di deflusso oraria.
  • 4. Analisi delle turbative Dallo studio STD-0036. Nel 2009, sulle tratte di A7, A10, A12 e A26, si sono registrati: 5'600 eventi di turbativa per un totale di: 6'320 ore – 72% di un intero anno (8760 ore) Sul ponte Morandi si registrerebbero le punte maggiori con ben l’80%, ovvero oltre 7000 ore di turbativa all’anno! La lettura del documento di ASPI induce sicuramente a pensare che 6320 siano anche le ore di congestione! E’ possibile affermare che E’ possibile affermare che sul nodo autostradale la circolazione sul nodo sia genovese c’è congestione fluida per meno di 7 ore al mediamente per oltre 17 ore giorno (meno di 5 sul al giorno (oltre 19 sul Morandi)? Morandi)?
  • 5. I dati sulle turbative provengono dal SIV (Sistema Informativo Viabilità), sistema che ASPI utilizza per segnalare, mediante i pannelli a messaggi variabili, le condizioni o le possibili condizioni che l’utente può incontrare nel percorso. Analizzando i dati si evince che le segnalazioni di possibile turbativa non coincidono con l’effettiva congestione del nodo. Ad esempio: sullo studio vengono associate a 614 segnalazioni di “lavori”, 2061 ore. Se le ore segnalate fossero di congestione significherebbe che ogni volta che c’è un cantiere in autostrada, questi genererebbe mediamente quasi 3,5 ore di congestione (2061/614= 3,36). E’ evidente quindi che trattasi della sola segnalazione… Inoltre non abbiamo riscontrato corrispondenza tra il numero totale di turbative segnalate e la somma delle turbative segnalate sulle singole tratte. Questo fa sorgere il dubbio che una “turbativa” avvenuta su un solo tratto elementare possa essere segnalata (quindi conteggiata) anche per altre tratte o anche per l’intero nodo. Trattandosi di “segnalazioni” la cosa appare possibile e sensata per un sistema che serve a ridurre i disagi per l’utente e l’incidentalità. Ad esempio: è sensato che una turbativa sulla A7 sia segnalata anche sulla A10 e sulla A12 prima dei rispettivi raccordi con la A7 stessa, per preavvisare l’utente, qualora dovesse imboccare quel tratto, di cosa aspettarsi. SEGNALAZIONE TURBATIVA ≠ CONGESTIONE
  • 6. Analisi LOS (level of service) Dallo studio STD-0036… Ora di punta periodo estivo Ora di punta periodo neutro
  • 7. L’analisi puntuale dei dati sui LOS conferma che percentualmente sono modesti i casi in cui si registrino significativi scadimenti del servizio (LOS D: 13.7%) e ancor di più sono del tutto minimali i casi in cui i livelli di servizio siano insoddisfacenti (LOS: E 1.7%) o inaccettabili (LOS F: 0.2%), e questo nello scenario peggiore, ovvero il periodo estivo nella tratta elementare prossima a Genova. Nel periodo neutro, sempre nelle tratte più vicine a Genova, vediamo che mentre i livelli insoddisfacenti e inaccettabili rimangono costanti scende, seppur di poco il LOS D (12,9%). Lo scadimento a livelli significativi del traffico rispetto allo scenario estivo è mediamente sotto l’1% nei vari scenari, dando un’idea di quale sia l’impatto sul nodo genovese dei flussi turistici diretti verso le Riviere.
  • 8. E’ fuorviante la descrizione dello stato di fatto… •perché, se si vuole realmente risolvere, è fondamentale che il problema venga inquadrato correttamente. •perché plasmare il problema sulla soluzione che si vuole imporre, rischia di produrre l’effetto contrario. •perché le criticità, quando si manifestano, sono maggiori man mano che ci si avvicina al “centro” del nodo, ossia il casello di Genova Ovest, e durante l’ora di punta del mattino. La diffusa percezione dei genovesi di un permanente stato di congestione del sistema, è dovuta proprio al fatto che molti di loro usano l’autostrada proprio nelle tratte più interne del nodo e durante le ore di punta (spostamenti casa-lavoro). Tale percezione, spesso amplificata dai mass media, non trova però riscontro nei dati reali che confermano ancora, che la congestione è da imputarsi principalmente al traffico interno al nodo e solo in secondo luogo al traffico di scambio, mentre esercita un ruolo marginale il traffico di attraversamento, cioè quello che dovrebbe innanzi tutto trovare giovamento dalla realizzazione di un by-pass autostradale. Pensare di risolvere la congestione del nodo autostradale genovese con un by-pass sembra davvero insensato!
  • 9. Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni: 1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto 1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS). 2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico. Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato. 3. Non rappresentativi i modelli di simulazione. Modello veicolare - Modello collettivo. 4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL. Scelta modale - Interventi previsti. 5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione del tratto di A10 ai mezzi pesanti. Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
  • 10. ASPI riconosce che durante il Dibattito Pubblico (citiamo dall’introduzione dello Studio): “si sono giudicati ottimistici i trend evolutivi della domanda di mobilità sul breve e medio-lungo termine” in quanto: “principalmente basati sull’analisi dell’evoluzione storica del traffico autostradale senza riferimenti né a parametri socio – economici né alle previste dinamiche territoriali descritte negli Strumenti di Programmazione vigenti.” In STD-0036, per la definizione della domanda di mobilità futura, ha proceduto all’elaborazione di curve evolutive che tenessero in considerazione l’andamento storico di tre principali variabili: •il traffico, •la popolazione residente •il PIL
  • 11. dove: Tn+1 è il traffico, espresso in veicoli*km all’anno in cui si effettua la previsione T0 è il traffico all’anno di inizio della serie storica del traffico di riferimento POPn+1 è la popolazione residente all’anno della previsione POP0 è il valore della popolazione all’anno di riferimento PILn+1 è il prodotto interno lordo all’anno della previsione PIL0 è il valore del prodotto interno lordo all’anno di riferimento e rappresenta lo scarto del modello Nella formula, sono stati introdotti due coefficienti, detti di “elasticità”, per modulare il traffico rispetto alla popolazione (alfa) e rispetto al PIL (beta). ASPI stima tali valori mediante lo studio dei dati storici.
  • 12. Il valore delle elasticità individuate agisce in modo da far pesare molto poco l’andamento demografico (che risulta quasi piatto o addirittura decrescente) e di far pesare in modo preponderante l’andamento del PIL (comunque sempre crescente). Inoltre i valori di elasticità delle percorrenze rispetto al PIL risultano sensibilmente più elevati di quelli presenti in letteratura. evoluzione demografica scenario basso di Istat 2009-2040 +0,8% al 2010 Basso PIL +1,0% dal 2011 al 2040 ASPI evoluzione demografica scenario centrale di Istat 2009-2040 individua 3 Intermedio +1,0% al 2010 scenari PIL +1,3% dal 2011 al 2040 evoluzione demografica scenario alto di Istat 2009 - 2040 Alto +1,2% al 2010 PIL +1,6% dal 2011 al 2040
  • 13. I grafici riportati da ASPI sullo studio sono i seguenti: Nostro obiettivo è stato quindi quello di applicare la formula ai dati storici (1999-2009) per valutare quanto sia in grado di approssimarne l’andamento.
  • 14. Questo il risultato: I valori calcolati male approssimano quelli reali (basso livello di correlazione e andamento più ripido). es: il dato del 2006 mostra un’importante flessione legata alla diminuzione che in quell’anno si è avuta del PIL, che però non ha avuto un identico riflesso sull’andamento del traffico registrato, smentendo la formula che da un peso rilevante alle variazioni del PIL.
  • 15. Applicando la formula indicata da ASPI al traffico leggero, per lo scenario intermedio, otteniamo come risultato una crescita esponenziale che vedrebbe i mezzi leggeri praticamente raddoppiati al 2040 (lungo termine) La stessa ASPI riconosce che tale andamento non sarebbe accettabile. Introduce perciò un nuovo coefficiente per riportare alla realtà i possibili incrementi del traffico: “…si sono introdotti nel modello coefficienti di maturità del mercato. Tali coefficienti agiscono, per gli anni di previsione, in riduzione della elasticità modulando logisticamente la crescita futura rispetto ad una curva che altrimenti risulterebbe ad andamento esponenziale… sia per i veicoli leggeri sia per i veicoli pesanti è stata considerata una riduzione delle elasticità del traffico rispetto alla popolazione e rispetto al PIL dal 2010 al 2040 pari all’1,5% e pari al 2% per i pesanti.”
  • 16. ASPI non dice come i coefficienti di maturità “modulano” la formula. Il nostro obiettivo è stato quindi capire la formula realmente utilizzata: i coefficienti di elasticità vengono diminuiti annualmente dal 2010 al Dove: 2040 dell’1.5% per i leggeri e del 2% per i pesanti. Anno 2010 2040 Tanno è il traffico calcolato per un anno nel periodo 2010 – 2040 T2009 è il traffico indicato da ASPI in tab. 6.4 per il 2009 POPanno è la proiezione della popolazione della Provincia di Genova (scenario ISTAT) PILanno è il PIL incrementato annualmente con il tasso di crescita utilizzato da ASPI POP2009 è la popolazione provinciale relativa all’anno 2009 PIL2009 è il PIL provinciale relativo all’anno 2009 αeβ sono i parametri di elasticità CMM è il “coefficiente di maturità del mercato”, diversificato per i leggeri e i pesanti e è lo scarto del modello …la formula non rappresenta il passato… …per il futuro è stata pesantemente e arbitrariamente corretta… Perché non è stata utilizzata una formula diversa?
  • 17. E’ opinabile la stima dell’evoluzione del traffico… • Perché la formula indicata da ASPI non descrive in alcun modo i dati storici. • Perchè non sono indicati i criteri di scelta dei coefficienti di maturazione del mercato autostradale e quindi sono stati scelti arbitrariamente: valori inferiori determinerebbero un congestionamento anticipato della Gronda (opera non risolutiva), valori superiori determinerebbero incremento minori sulla rete attuale (opera non necessaria). • Perché sembra che ASPI prospetti che proprio intorno al 2040 si arriverà ad una maturazione del mercato autostradale tale per cui a crescite di PIL o popolazione non corrisponderanno più significativi aumenti del traffico. Alcuni dati inseriti nello studio stesso ci dicono che negli ultimi anni c’è stato un sostanziale arresto dell’andamento in crescita del traffico e che quindi probabilmente siamo già prossimi alla maturazione (invecchiamento popolazione, incremento scooter, aumento costo carburanti, stabilità numero autovetture immatricolate, maggiore sensibilità ambientale della popolazione verso l’uso del mezzo privato) L’equazione indicata, dopo esser stata corretta, fa ottenere un livello di traffico che a fine periodo (2040) massimizza le tesi di ASPI.
  • 18. Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni: 1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto 1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS). 2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico. Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato. 3. Non rappresentativi i modelli di simulazione. Modello veicolare - Modello collettivo. 4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL. Scelta modale - Interventi previsti. 5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione del tratto di A10 ai mezzi pesanti. Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
  • 19. Premessa simulatori, modelli, input, output, scenari e criteri Le elaborazioni di carattere trasportistico effettuate nello studio STD-0036 si basano sull’utilizzo di modelli software di simulazione della mobilità di passeggeri e merci (CUBE5, CUBE Dynamism per la microsimulazione del nodo di S.Benigno). Tali modelli consentono la valutazione di scenari previsionali di ridistribuzione della mobilità, individuale e collettiva (output), rispetto ad assetti evolutivi della domanda e dell’offerta di trasporto espresse dal territorio (input). Elaborando quindi diverse basi dati (matrici O/D, studi di traffico, mobilità passeggeri AMT, ecc…) ASPI ha implementato, per la simulazione, due modelli di assegnazione: • modellazione del traffico veicolare come componente leggera (auto) e come pesante (veicoli merci) • modellazione degli spostamenti sul sistema di trasporto collettivo rappresentato da linee su gomma, linee ferroviarie e linee di metropolitana. L’interazione tra i due modelli, sviluppata da ASPI con una procedura ad hoc, fornisce il modello di ripartizione modale collettivo/individuale (quanti scelgono di spostarsi con mezzo privato e quanti con mezzo collettivo).
  • 20. I modelli, rielaborati in base alle stime di crescita (che abbiamo appena visto essere poco attendibili) vengono dati in pasto ai simulatori che generano gli scenari previsionali: 6 PROGRAMMATICI (non intervento) estivo (93gg 15 giugno-15 settembre) 2020 (breve termine) neutro (272 gg 16 settembre-14 giugno) estivo (93gg 15 giugno-15 settembre) 12 SCENARI 2030 (medio termine) neutro (272 gg 16 settembre-14 giugno) 6 PROGETTUALI estivo (93gg 15 giugno-15 settembre) (realizzazione gronda di ponente) 2040 (lungo termine) neutro (272 gg 16 settembre-14 giugno) Limitatamente alla rete ricadente nella finestra territoriale considerata, ogni scenario fornisce 4 macro indicatori: • Veicoli chilometro (somma dei chilometri percorsi dai veicoli in movimento) • Velocità media di percorrenza (media delle velocità reali calcolate su ciascun arco della rete nelle condizioni di traffico simulate) • Tempo totale (tempo speso dai veicoli per compiere i percorsi) • Indice di Saturazione della rete, IS (rapporto tra il flusso orario equivalente F transitante su ciascun arco stradale e la sua capacità oraria di deflusso C) Il confronto tra i macroindicatori degli scenari fornisce indicazioni sulla funzionalità dell’opera
  • 21. Criterio adottato nel dibattito pubblico per stabilire la scelta dell’utente MEZZO COLLETTIVO UTENTE VIABILITA’ ORDINARIA MEZZO PRIVATO “VECCHIA” A10 minima distanza GRONDA Nelle osservazioni presentate ad agosto, basate solo sui documenti di sintesi (STD-0036 non ancora pubblicato), avevamo analizzato la distribuzione dei flussi in base al criterio adottato da ASPI nello studio STD-001 (D.P.). In quello studio non c’era modellazione del TPL e solo per i mezzi privati venivano ipotizzate distribuzioni dei flussi tra “vecchia” A10 e “gronda” in base al criterio della “minima distanza” (l’utente sceglie il tragitto più breve). Utilizzando questo criterio (ottimisticamente, abbiamo considerato anche alcune tratte più lunghe) e basandoci sui dati ingressouscita dai caselli del 2007, avevamo calcolato la percentuale di traffico che la gronda (A10bis) sarebbe in grado di assorbire.
  • 22. Situazione attuale (da matrici O/D 2007) Traffico interno A7_near (Busalla- Ronco-Isola) Traffico di scambio Traffico passante 42% Ge Bolzaneto Nodo Ge Est 19% caselli A10_near (Arenzano) 39% A12_near (Recco) Ge Pegli Ge Aeroporto Ge Ovest Ge Voltri Ge Nervi
  • 23. Intervento di progetto (MAM-I-QPGT-002_1.dwf - allegato all’istanza di VIA) I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA S VI NCOLO GE NOVA E ST M I LANO M ILANO - SA VONA A7 RAMP A 4 GE - BOLZ ANETO M I LANO A 7 NORD A SS E 5 E SIST ENTE M ILANO - SA VONA ASSE 3 A 7 SUD (ES IS TE NTE) GE - OV EST A 12 A SS E 5 GE - A E ROPORTO ASSE 7 A SS E 5 A SS E 6 A SS E 3 A 12 S AV ONA A 7 SUD A SS E 4 LI V ORNO GE (E X NORD ASSE 1 ASSE 3 A EROP ORTO E SIS TENTE) GE - EST GE LI V ORNO ASSE 4 OVEST A7 GE - EST LI V ORNO GE OVEST LI V ORNO GENOV A OVE ST GE NOVA M I LANO GE NOVA GENOV A EST F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA OVEST GENOV A EST LI V ORNO LI V ORNO F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA F LUSS I AUTOST RA DALI S ENSO DI PE RRCORE NZA
  • 24. Rispetto al nodo metropolitano abbiamo considerato che possano andare in A10bis i seguenti flussi (per tutti si è considerato anche il tragitto al contrario): CASELLO CASELLO Transiti ESTERNO AL ESTERNO AL Dx > Sx Sx > Dx NODO NODO Per un totale 13.114 transiti, A7 Far A10 Far 163 154 pari al 31,2% del traffico 8 per il traffico passante nell’intero nodo passante A7 Far A26 Far 0 0 (42.051) e pari al 6,0% del A12 Far A10 Far 2.582 2.537 traffico BIDIREZIONALE A12 Far A26 Far 3.523 4.156 totale (219.786). 13.114
  • 25. Rispetto al nodo metropolitano abbiamo considerato che possano andare in A10bis i seguenti flussi (per tutti si è considerato anche il tragitto al contrario): CASELLO Transiti CASELLO INTERNO AL Dx > Sx Dx > Sx ESTERNO AL NODO NODO A7 Far Voltri 57 64 A7 Far A10 Near 26 25 A7 Far A26 Near 0 0 A26 Far Bolzaneto 263 327 A26 Far A7 Near 14 14 A26 Far Ge Ovest 2.626 2.605 Per un totale 21.021 transiti, A26 Far Ge Est 397 393 pari al 22,7% del traffico di 36 per il traffico A26 Far Nervi 324 332 scambio dell’intero nodo di scambio A26 Far A12 Near 159 172 (92.521) e pari al 9,6% del traffico BIDIREZIONALE A10 Far Bolzaneto 564 670 totale (219.786) A10 Far A7 Near 163 181 A10 Far Ge Ovest 4.028 4.139 A10 Far Ge Est 659 667 A10 Far Nervi 447 462 A10 Far A12 Near 139 149 A12 Far Voltri 252 255 A12 Far A10 Near 184 168 A12 Far A26 Near 49 49 21.021
  • 26. Rispetto al nodo metropolitano abbiamo considerato che possano andare in A10bis i seguenti flussi (per tutti si è considerato anche il tragitto al contrario): CASELLO CASELLO Transiti INTERNO INTERNO AL Dx > Sx Dx > Sx AL NODO NODO A7 Near Voltri 112 119 A7 Near A10 Near 122 66 A7 Near A26 Near 14 15 Bolzaneto Voltri 636 570 Bolzaneto A10 Near 340 276 Per un totale 15.050 transiti, pari al 17,7% del traffico Bolzaneto A26 Near 82 73 36 per il traffico interno dell’intero nodo Ge Ovest Voltri 3.093 3.023 (85.214) e pari al 6,8% del interno Ge Ovest A10 Near 1.546 1.452 traffico BIDIREZIONALE totale (219.786) Ge Ovest A26 Near 505 489 Ge Est Voltri 483 528 Ge Est A10 Near 238 249 Ge Est A26 Near 69 74 Nervi Voltri 204 224 Nervi A10 Near 122 122 Nervi A26 Near 40 41 A12 Near Voltri 45 47 A12 Near A10 Near 33 32 A12 Near A26 Near 10 9 15.050
  • 27. In prima analisi possiamo quindi affermare che la A10bis potrebbe sottrarre al massimo il 22,4% del traffico BIDIREZIONALE della attuale A10 ovvero circa l’11% del traffico MONODIREZIONALE. Ma se consideriamo che: I calcoli sono fortemente ottimistici perché abbiamo considerato il trasferimento TOTALE (100% dei transiti) dalla tratta vecchia alla nuova delle seguenti tratte: • Ge Ovest - Voltri e Voltri - Ge Ovest • Ge Ovest - A10 Near e A10 Near - Ge Ovest INTERNO • Ge Ovest - A26 Near e A26 Near - Ge Ovest • Ge Ovest - A10 Far e A10 FAR - Ge Ovest • Ge Ovest - A26 Far e A26 Far - Ge Ovest SCAMBIO Inoltre abbiamo ottimisticamente trascurato svincoli e connessioni. Alcuni esempi: per l’entrata da Ge Voltri alla Gronda occorre dirigersi verso Ventimiglia, superare la connessione con la A26 per poi imboccare la galleria “Bric del Carmo” che connette la A10 direzione Ovest alla A10Bis direzione Est. per l’uscita a Ge Voltri dalla Gronda occorre “superare” il casello di Ge Voltri fino alla connessione con la A26 per poi imboccare la galleria “Ciocia” che connette la A10bis direzione Ovest alla A10 direzione Est. per l’entrata da Ge Bolzaneto alla Gronda occorre dirigersi verso Milano, dopo circa 1,5Km in direzione Nord imboccare la galleria “Morego” che connette le tratte Nord e Sud della A7, tornare verso Sud ancora per circa 1,5Km per poi poter imboccare la A10Bis direzione Ovest oppure la tratta di nuova A12 direzione Est tramite le gallerie “Polcevera” oppure “S.Rocco”. per l’uscita a Ge Bolzaneto occorre, sia dalla A10Bis direzione Est che dalla A12 direzione Ovest, “tornare” all’altezza del passo Torbella per poi imboccare la famigerata galleria “Monte Galletto” e percorrere la A7 fino al casello. Possiamo tranquillamente affermare che, adottando il criterio della “minima distanza”, la A10bis sottrarrebbe MENO del 20% del traffico dalla attuale A10
  • 28. Cifre così risibili non potevano giustificare un’opera con un tale costo economico, ambientale e sociale (tantomeno se si considera che le stime di crescita dimostravano una sostituzione dei flussi sottratti con nuove “iniezioni” di traffico fino a re-intasare sia la vecchia A10 sia la A10 bis).
  • 29. Criterio adottato in STD-0036 per stabilire la scelta dell’utente MEZZO COLLETTIVO VIABILITA’ ORDINARIA utilità aleatoria UTENTE minimo costo generalizzato “VECCHIA” A10 MEZZO PRIVATO minimo costo generalizzato GRONDA Nel nuovo studio trasportistico, rispetto al vecchio, vengono introdotti 2 nuovi concetti: 1) per valutare la ripartizione modale è stato usato un “modello di utilità aleatoria”: l’utente è un decisore razionale che sceglie tra le alternative (mezzo collettivo o individuale) associando ad ognuna un’utilità che non è nota (variabile aleatoria). Il decisore sceglie l’alternativa di massima utilità. 2) per valutare il tragitto effettuato dagli utenti che hanno optato per il mezzo privato viene assegnato ad ogni arco stradale un “costo generalizzato di trasporto”: l’utente sceglie il tragitto con costo inferiore anche se più lungo.
  • 30. Non abbiamo approfondito le formule matematiche del modello di utilità aleatoria (se non per 2 parametri che vedremo più avanti). Ci siamo limitati a valutare i parametri assegnati ai modelli per definirne il costo generalizzato di spostamento: somma dei costi monetari e di quelli non monetari (monetizzati in base al “valore del tempo”) Costi CONSIDERATI per gli archi di TPL 1. costo generalizzato (tariffe) 2. tempo a piedi (tempo per raggiungere la fermata di partenza e la destinazione dalla fermata di arrivo) 3. tempo di attesa (tempo di attesa alla fermata di partenza) 4. tempo di incarrozzamento (tempo necessario per salire sul mezzo) 5. tempo di interscambio (tempo di attesa alle fermate intermedie) Costi NON CONSIDERATI per gli archi di TPL • ----- Costi CONSIDERATI per gli archi STRADALI 1. tempo effettivo di percorrenza (definito dalla distanza percorsa e dalla velocità di progetto dell’arco modellato) 2. tempo aggiuntivo (extracosto per eventuale presenza di una tariffa per la percorrenza dell’arco) Costi NON CONSIDERATI per gli archi STRADALI 1. costo del carburante (rilevante sulla scelta di percorsi più lunghi anche se relativamente più rapidi) 2. tempo parcheggio (tempo ricerca + tempo per raggiungere destinazione dalla propria autovettura + ritorno) 3. costo parcheggio (costo legato alla disciplina della sosta e/o alla sosta presso la propria residenza) 4. ulteriori costi conduzione e possesso automobile (costi legati all’uso: manutenzione, assicurazione, tasse)
  • 31. Ulteriori “anomalie” sui modelli: ARCHI STRADALI ATTUALI • Non sono fornite sufficienti indicazioni sulla costruzione del grafo stradale complessivo utilizzato per le simulazioni: ASPI indica di aver assegnato 4 categorie di archi stradali (comunali, provinciali, statali, autostrade) ma non è dato sapere, rispetto alle quattro categorie scelte, a quali strade siano state applicate le relative caratteristiche di capacità e velocità a vuoto (ad esempio l’Aurelia è una statale, ma in ambito urbano?). • Errata attribuzione delle velocità di flusso libero: alle 4 tipologie di arco vengono attribuite velocità di flusso libero maggiori. In particolare agli archi autostradali viene attribuita una velocità di flusso libero pari a 130Km/h (cosa assolutamente non vera per il nodo genovese) • Non sono stati considerati i c.d. “perditempo”: In tutti gli archi, urbani, extraurbani e autostradali rivestono la funzione di regolazione dei flussi (semafori, incroci, rotatorie, ecc...). Negli archi autostradali riducono la velocità media di percorrenza (caselli, corsie accelerazione-decelerazione, svincoli, rampe, raccordi...) • Il costo orario usato nella funzione di costo è sovradimensionato: la traduzione del tempo di percorrenza in un valore economico per l’utente, utilizza un costo orario superiore a quello usato nell’analisi costi benefici, incrementando di circa un quinto il valore economico dell’ora, guadagnata o persa, nella percorrenza stradale del trasporto individuale.
  • 32. Ulteriori “anomalie” sui modelli: ARCHI TPL ATTUALI • Non è esplicitata la formula che descrive il modello di assegnazione nè alcuni importanti parametri, arbitrariamente impostati nel modello: • numero massimo di trasbordi: il simulatore elimina automaticamente tutti i percorsi con un numero di interscambi superiore a quello stabilito. Quanti sono? • costo massimo: il simulatore elimina automaticamente tutti i percorsi con un costo superiore al costo massimo stabilito. Quant’è? • valore del tempo: il simulatore assegna ulteriori coefficienti e penalità stabiliti per pesare le varie componenti (tempo a piedi, tempo di attesa, di incarrozzamento e di interscambio. Quali, quanti e dove? • Il modello è incompleto (modellate solo 14 linee urbane su gomma,1 linea di metropolitana e 3 linee ferroviarie) e ciò che è stato modellato è inadeguato: • manca tutta la rete secondaria, le linee che transitano sulla rete principale in sovrapposizione con la linee di forza e tutta la rete di adduzione (linee collinari, impianti di risalita, funicolari, ascensori, treni a cremagliera, linee extraurbane). • Più fermate sono state raggruppate per zona ma il tempo di avvicinamento non viene esplicitato. E’ probabile che facendo collassare tutte le fermate presenti in una cella (o zona) su un unico punto, si aumentino in modo fittizio i tempi di avvicinamento a piedi alle fermate. Come si è tenuto conto di questo? Tempo di avvicinamento diviso per numero di fermate presenti nella cella? • Il collegamento ferroviario costiero è stato modellato solo tra Nervi e Voltri: tutti gli spostamenti con origine o destinazione in ambito provinciale vengono automaticamente allocati al traffico individuale (Chiavari, Rapallo, Recco, Arenzano, ecc...) • Per le linee ferroviarie modellate sono state considerate frequenze inferiori alla realtà (25min per la linea Voltri-Nervi contro i reali 15min, dato 2010, 8.00-9.00) in questo modo aumentano i tempi di attesa alle fermate.
  • 33. Non sono rappresentativi i modelli di simulazione… • Perchè in tutta la trattazione molte formule e/o parametri assenti o non descritti. • Perché il modello veicolare é sovradimensionato (velocità di flusso libero maggiori, costi trascurati, costi errati) • Perchè il modello del trasporto pubblico locale é sottodimensionato (considerati TUTTI i costi possibili, mancano svariate linee e quelle modellate sono incomplete, fermate accorpate, frequenze inferiori) Chi si muove in macchina: esce di casa, sale immediatamente sull’auto, sfreccia a 130 km/h in autostrada, 100 sulle statali e 40 in città, arrivato a destinazione, lascia l’auto gratuitamente parcheggiata. La sua auto non si “consuma”, non è soggetta a bollo nè … assicurazione ed ovviamente non paga la benzina. Chi prende i mezzi pubblici: esce di casa, va a piedi alla prima fermata utile modellata (percorrendo anche diversi km), aspetta l’arrivo del mezzo un tempo più elevato del normale, fa la fila per salire sul mezzo, scende ad una fermata intermedia un numero indefinito di volte, aspetta il prossimo mezzo, rifà la coda per salire, scende ad una fermata più o meno utile e va a piedi (magari anche qui per diversi km) verso la destinazione finale ed ovviamente non conosce strumenti di infomobilità Lo sbilanciamento dei modelli a favore del trasporto privato determina una sovrastima dei benefici dell’opera, misurati in termini di tempo risparmiato!
  • 34. Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni: 1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto 1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS). 2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico. Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato. 3. Non rappresentativi i modelli di simulazione. Modello veicolare - Modello collettivo. 4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL. Scelta modale - Interventi previsti. 5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione del tratto di A10 ai mezzi pesanti. Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale. Da rivedere alla fine del lavoro
  • 35. Scelta modale con parametri invarianti Nel modello di utilità aleatora di ASPI vengono parametrizzate le scelte modali (mezzo privato o TPL) attraverso due parametri che incorporano le variabili sistematiche (λ) e quelle aleatorie (δ) quali percezione comfort, sicurezza, convenienza. Il valore di tali parametri è stato identificato tramite una calibrazione fatta sullo scenario attuale, ossia attraverso la stima del parametro di dispersione e della costante modale associata al trasporto pubblico: λ= 0,69 δ= 3,45 ASPI afferma: “...a partire dalle matrici calibrate nello scenario attuale, stanti le considerazioni effettuate in relazione all’evoluzione del traffico leggero e pesante, sono state effettuate le proiezioni delle stesse negli scenari futuri di breve, medio e lungo periodo.” Tali parametri quindi sono stati tenuti costanti nel tempo e non tengono quindi in alcun modo conto di evoluzioni nei criteri di scelta tra mezzo privato e trasporto pubblico, che sono già in parte in atto e che gli studi nazionali ed internazionali indicano in forte evoluzione. Secondo il modello di ASPI, se ad es. in uno scenario futuro venisse implementata una linea di tram (notoriamente più confortevole), con politiche tariffarie vantaggiose, se aumentassero le frequenze, ecc… …l’utente continuerebbe a percepire il TPL esattamente come lo percepisce oggi...
  • 36. In ogni caso, per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Commissione Europea di diversione modale da mezzo privato a mezzo pubblico e da trasporto merci su gomma a trasporto su ferro (cfr. Libro Bianco della Commissione Europea “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti – Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile”, datato 28.03/2011) le amministrazioni locali e centrali dovranno mettere in atto tutta una serie di azioni che dovranno avere come effetto finale proprio quello di modificare le scelte modali dei cittadini e delle imprese a favore del trasporto pubblico, ovvero modificare i parametri λ e δ del modello. Avere quindi una invarianza di tali parametri implica, oltre che un approcio poco realistico, anche una non osservanza delle indicazioni della Commissione Europea.
  • 37. Quali linee di TPL sono implementate nel modello per gli scenari futuri e come. • lavori del nodo ferroviario (investimento: 622,4 MLN di € - obiettivo: frequenza convogli da 15’ a 5’) • prosecuzione metropolitana (investimento: 128 MLN di € - obiettivo: frequenza dei convogli da 7’ a 3’) • busvia invece di linee bus “normali” (investimento: 250 MLN di € - obiettivo: per sola Valbisagno 10% diversione modale) • tranvia invece di linee bus “normali” (investimento: 530 MLN di € - obiettivo: per sola Valbisagno 15% diversione modale) • nuove fermate ferroviarie (potenziamento sistema ferroviario) Principale obiettivo: aumentare la velocità commerciale del TPL onde abbassare i costi di produzione delle aziende ed i tempi di attesa e viaggio degli utenti, con evidenti vantaggi per entrambi e, in generale, per il contesto urbano.
  • 38. Come abbiamo visto, sulla linea ferroviaria costiera, il modello imposta la frequenza di 25 min per descrivere lo scenario attuale, anzichè i 15 min reali… …ma addirittura la mantiene così impostata anche per gli scenari futuri “fregandosene” dei 5 min posti come obiettivo di un opera per la quale si stanno spendendo 622 MLN di € …per il modello di ASPI, ovviamente, l’effetto di tali lavori sarà nullo! Analoghe considerazioni si possono fare per: • aumento del numero delle fermate ferroviarie in ambito urbano che modifica la permeabilità del servizio ferroviario, ma se il modello non riconsidera i criteri di attribuzione delle fermate (accorpamento, tempo a piedi… ) anche per tali lavori si avrà un effetto nullo. • lavori di adeguamento delle fermate (apertura nuovi accessi, eliminazione barriere architettoniche, innalzamento dei marciapiedi, ecc.) avrebbero il duplice effetto di aumentare le frequenze e diminuire i tempi di incarrozzamento. Di questo non c’è traccia nella descrizione del nuovo modello. • “corridoi di qualità” apportano benefici in tema di tempi di percorrenza e di incarrozzamento (per il modello si tratterebbe di incremento delle frequenze) e di tempi di attesa e di incarrozzamento per gli utenti (dati di input del modello). Anche di questo non c’è traccia nella descrizione del nuovo modello • metropolitana si potrebbero dire cose analoghe: quale impatto, almeno teorico, è stato assegnato al suo prolungamento? È stato modificato il grafo?
  • 39. Incrementi di TPL non considerati dal modello per gli scenari futuri. • Impianto di risalita degli Erzelli ASPI indica tale opera come “non rilevante”, rispetto all’incidenza della domanda/offerta nel bacino di studio, e “difficilmente realizzabile” negli scenari di riferimento. Tale opera viene catalogata come “ininfluente ai fini dello studio trasportistico” e quindi non inclusa nella rete di TPL dello scenario programmatico. Di fatto il nuovo insediamento degli Erzelli, in via di realizzazione, costituirà un polo attrattore di mobilità di significativa importanza. Se la domanda di mobilità non potrà essere anche solo in parte soddisfatta con il TPL (in particolare tramite le modalità treno+impianto di risalita o bus+impianto di risalita) il sistema di mobilità degli Erzelli collasserà, cosi come collasserà il sistema di mobilità stradale dell’intera area, dovendo questa assorbire almeno 5000-6000 mezzi privati in più (stimato dai progettisti) nelle ore di punta rispetto alla situazione attuale. Per questo motivo nel Piano Urbano della Mobilita del Comune di Genova è previsto tale nuovo impianto. Si fa notare che nessun flusso diretto ad Erzelli potrebbe utilizzare la Gronda. • Altri impianti di risalita previsti dal PUM non sono stati neanche presi in considerazione per una valutazione circa i loro impatti sul sistema complessivo della mobilità: alcuni di questi (ma solo alcuni) hanno impatti locali ma la loro esclusione può essere spiegata solo alla luce della scelta – già criticata precedentemente – di modellare solo la rete principale del TPL. • Attivazione traffico ferroviario passeggeri della Linea del Campasso (e relative fermate): non sembra aver determinato una variazione del grafo e del modello nel suo complesso. • sistema dei parcheggi a pagamento (BluArea, Isole Azzurre, parcheggi in struttura): non viene in alcun modo considerato nel modello.
  • 40. Esempio eclatante fermata ferroviaria “Genova - Via di Francia” - Si trova in un punto baricentrico della città ed è a servizio di diversi edifici per uffici (Torre Cantore, WTC, Matitone) e del varco portuale di San Benigno - realizzata una decina di anni fa all’intersezione di tre linee ferroviarie è costata circa 2,5 MLD di vecchie lire. - ASPI la definisce nello scenario attuale come “piccola con bassa frequentazione” Effettivamente oggi, nel Programma di Esercizio, è previsto vi fermino (incredibilmente) solo 11 coppie di treni delle 54 che collegano Voltri-Brignole giornalmente nel periodo feriale (Lun-Ven), ma la situazione di questa fermata ferroviaria è destinata a cambiare radicalmente a lavori del nodo ferroviario completati. Infatti, non vi saranno più scuse per non veder fermare tutti i treni ivi transitanti (si potrà realizzare come minimo la quintuplicazione dell’offerta, tutto a vantaggio delle decine di migliaia di pendolari che ogni giorno giungono in zona) …Ma la fermata di “Genova – Via di Francia”, nel modello di TPL degli scenari futuri di ASPI, viene ancora considerata come “piccola con bassa frequentazione”.
  • 41. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL… • perchè la ripartizione modale non è rappresentativa degli scenari futuri nè in linea con le indicazioni della comunità europea. • perchè non sono chiare le modifiche apportate al modello per descrivere gli effetti dell’implementazione di nuove o dell’ampliamento di attuali linee di TPL (nodo ferroviario, nuove fermate, corridoi di qualità, metropolitana...) • perchè alcune opere vengono dichiaratamente escluse o considerate ininfluenti, di altre non si considerano le potenzialità. E’ veramente strabiliante (e poco credibile) che spendendo più di un miliardo di euro e senza che l’opera proposta sia realizzata (scenario programmatico) si riuscirebbe, secondo ASPI, a spostare al massimo il 5% di utenti verso il trasporto pubblico! Se viene proposto un progetto che prevede la costruzione di una strada nuova, occorre dimostrare che le alternative di TPL, pur essendo fattibili, sono meno preferibili!
  • 42. Nello studio abbiamo individuato 5 ordini di problemi da cui sono scaturite tutte le osservazioni: 1. Fuorviante la descrizione dello stato di fatto 1.a) Turbative 2009 – 1.b) Level Of Service (LOS). 2. Opinabile la stima dell’evoluzione del traffico. Formula - Fattori di correzione - Maturità del mercato. 3. Non rappresentativi i modelli di simulazione. Modello veicolare - Modello collettivo. 4. Sottovalutato l’impatto degli interventi di TPL. Scelta modale - Interventi previsti. 5. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione del tratto di A10 ai mezzi pesanti. Quanti mezzi, quali impatti - Inspiegabili riduzioni di mezzi pesanti nello scenario progettuale.
  • 43. La limitazione del traffico pesante nel tratto urbano della A10 Nei documenti di ASPI più volte viene asserita la necessità di non consentire il transito dei veicoli pesanti nel tratto urbano della A10, ma da nessuna parte viene descritto come potrebbe essere implementata né quali effetti avrebbe. …neanche nello studio trasportistico di ASPI, in cui viene citata quale elemento di ulteriore potenziamento del grafo di rete programmatica per la simulazione degli scenari progettuali: “inibizione del traffico pesante nella tratta urbana della A10 esistente che va dallo svincolo di Voltri ad ovest allo svincolo Aeroporto ad est, quindi nella tratta di A10 Voltri – Pegli – Aeroporto…”. È comunque desumibile che in qualche modo tale interdizione sia stata considerata in quanto nelle tabelle contenenti i transiti sulle tratte elementari del sistema autostradale genovese nello scenario progettuale compaiono degli “zero” in corrispondenza delle colonne dei veicoli pesanti relativi ai tratti ricompresi tra i caselli Ge Pegli – Ge Aeroporto e Ge Pegli – Ge Voltri e viceversa (destra e sinistra monodirezionale, ovvero bidirezionale). QUALI EFFETTI POTREBBE AVERE? QUANTI POTRANNO VEROSIMILMENTE ANDARE IN GRONDA… e SOPRATTUTTO QUANTI SI RIVERSERANNO IN AURELIA???
  • 44. Rivediamo la cartina di progetto Dove andranno i mezzi pesanti che oggi entrano o escono qui? PEGLI I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA S VI NCOLO GE NOVA E ST M I LANO M ILANO - SA VONA A7 RAMP A 4 GE - BOLZ ANETO M I LANO A 7 NORD A SS E 5 E SIST ENTE M ILANO - SA VONA ASSE 3 A 7 SUD (ES IS TE NTE) GE - OV EST A 12 A SS E 5 GE - A E ROPORTO ASSE 7 A SS E 5 A SS E 6 A SS E 3 A 12 S AV ONA A 7 SUD A SS E 4 LI V ORNO GE (E X NORD ASSE 1 ASSE 3 A EROP ORTO E SIS TENTE) GE - EST GE LI V ORNO ASSE 4 OVEST A7 GE - EST LI V ORNO GE OVEST LI V ORNO GENOV A OVE ST GE NOVA M I LANO GE NOVA GENOV A EST F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA OVEST GENOV A EST LI V ORNO LI V ORNO F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA F LUSS I AUTOST RA DALI S ENSO DI PE RRCORE NZA
  • 45. Da matrici O/D 2007: i mezzi oggi diretti al casello di Pegli, che si ritroverebbe nel mezzo del tratto di A10 interdetto, dovrebbero utilizzare in alternativa i caselli di Ge Voltri o Ge Aeroporto) e poi riversarsi sull’aurelia… 1473 mezzi pesanti/giorno. Che scomposti in base alle origini/destinazioni · 547 mezzi provenienti o diretti ai caselli genovesi più a ponente, A10 near/far e A26 near/far (evidenziati in giallo nella Tab.1) si riverseranno bidirezionalmente tra Voltri, Palmaro, Prà, Pegli, Multedo. · 926 mezzi provenienti o diretti ai caselli genovesi più a levante, A7 near/far e A12 near/far (evidenziati in arancio nella Tab.1) si riverseranno bidirezionalmente tra Cornigliano, Sestri Ponente, Multedo, Pegli, Prà. Anche se palese, evidenziamo che anche qualora qualche mezzo fra questi dovesse scegliere di percorrere la A10bis, nonostante la lunghezza esageratamente aumentata del percorso, si ritroverebbe comunque a percorrere un tratto di Aurelia, seppur differente. Cambierebbe quindi solo il rapporto tra i 547 e i 926 mezzi, ma non il totale.
  • 46. Rivediamo la cartina di progetto Dove andranno i 662 mezzi pesanti che oggi transitano da qui a qui? E’ possibile pensare che si trasferiscano sulla A10bis? VOLTRI AEROPORTO I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA S VI NCOLO GE NOVA E ST M I LANO M ILANO - SA VONA A7 RAMP A 4 GE - BOLZ ANETO M I LANO A 7 NORD A SS E 5 E SIST ENTE M ILANO - SA VONA ASSE 3 A 7 SUD (ES IS TE NTE) GE - OV EST A 12 A SS E 5 GE - A E ROPORTO ASSE 7 A SS E 5 A SS E 6 A SS E 3 A 12 S AV ONA A 7 SUD A SS E 4 LI V ORNO GE (E X NORD ASSE 1 ASSE 3 A EROP ORTO E SIS TENTE) GE - EST GE LI V ORNO ASSE 4 OVEST A7 GE - EST LI V ORNO GE OVEST LI V ORNO GENOV A OVE ST GE NOVA M I LANO GE NOVA GENOV A EST F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA OVEST GENOV A EST LI V ORNO LI V ORNO F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA F LUSS I AUTOST RA DALI S ENSO DI PE RRCORE NZA
  • 47. Rivediamo la cartina di progetto E gli 883 mezzi pesanti che oggi transitano da qui a qui? VOLTRI Ge OVEST I NT ERCONNES SI ONE BOLZ ANETO I NT ERCONNES SI ONE TORB ELLA S VI NCOLO GE NOVA E ST M I LANO M ILANO - SA VONA A7 RAMP A 4 GE - BOLZ ANETO M I LANO A 7 NORD A SS E 5 E SIST ENTE M ILANO - SA VONA ASSE 3 A 7 SUD (ES IS TE NTE) GE - OV EST A 12 A SS E 5 GE - A E ROPORTO ASSE 7 A SS E 5 A SS E 6 A SS E 3 A 12 S AV ONA A 7 SUD A SS E 4 LI V ORNO GE (E X NORD ASSE 1 ASSE 3 A EROP ORTO E SIS TENTE) GE - EST GE LI V ORNO ASSE 4 OVEST A7 GE - EST LI V ORNO GE OVEST LI V ORNO GENOV A OVE ST GE NOVA M I LANO GE NOVA GENOV A EST F LUSS I DI I NGRE SS O ALL'AUTOST RA DA OVEST GENOV A EST LI V ORNO LI V ORNO F LUSS I IN USCIT A DA LL'A UT OS TRADA F LUSS I AUTOST RA DALI S ENSO DI PE RRCORE NZA
  • 48. E come questo si possono fare tanti altri esempi… Considerando: - la totalità dei transiti che coinvolgono il casello di Ge Pegli (1473) - la totalità dei transiti Ge Voltri <–> Ge Aeroporto (662) - la totalità dei transiti Ge Voltri <–> Ge Ovest (833) - la totalità dei transiti A26 far/near, A10 far/near <–> Ge Aeroporto (1077) - metà dei transiti A26 far/near, A10 far/near <–> Ge Ovest (832) - 1/4 dei transiti A7far/near, A12far/near, Ge Nervi, Ge Est, Ge Bolzaneto <–> Ge Voltri (168) possiamo affermare che la misura di interdizione comporterà un riversamento quotidiano sulla viabilità ordinaria, in media di più di 5000 mezzi pesanti! Se ipotizziamo che quattro quinti di questi veicoli circolino nelle 12 ore diurne (tra le 7 del mattino e le 19 della sera) otteniamo un incremento medio di circa 5 mezzi al minuto!! È pertanto evidente l’impatto pesantissimo che tale interdizione avrebbe sulla viabilità, sulla qualità urbana e sulla vita delle persone.
  • 49. EPPURE SULLO STUDIO DI ASPI…. … non solo non vediamo extra percorrenze, ma addirittura una diminuzione del 2.8%!
  • 50. Poco descritta e fumosa la misura d’interdizione del tratto di A10 ai mezzi pesanti … • Perché viene citata ma non descritta • Perché non si capisce come potrebbe essere implementata né come si farebbe per farla rispettare • Perché avrà un impatto pesantissimo sulla viabilità ordinaria, ma sui documenti di ASPI è segnalata addiritura un beneficio di riduzione delle percorrenze Abbiamo ricalcolato le percorrenze e tali flussi, se moltiplicati per una lunghezza di circa 4Km dei tragitti Voltri-Pegli e Pegli Aeroporto - dovrebbero generare oltre 2,5 Milioni di Veicoli*km/anno in più sulla rete ordinaria. Vista anche l’entità dei numeri ed il peso specifico dato al traffico pesante, si avrebbero importanti ripercussioni sull’analisi costi-benefici (quelli che sarebbero costi sarebbero trasformati in benefici raddoppiando di fatto il peso dell’errore). Riteniamo che la cosa sia assolutamente da approfondire in quanto appare un evidente errore nel modello di simulazione veicolare!!
  • 51. CONCLUSIONI • Anche in questo nuovo studio trasportistico ASPI non è riuscita a dimostrare l’utilità dell’opera. • L’unica cosa che dimostra è che l’opera non porterebbe una sottrazione di traffico, ma un artificioso travaso dalle strade urbane verso l’autostrada, in cui l’unico vettore che viene svuotato, anche se parzialmente, è il trasporto pubblico. • Il riprodursi di analoghe condizioni di congestione determinerebbe un singolare circolo vizioso: il traffico genera congestione, per cui si realizzano nuove strade che si riempiono di traffico, riproducendo la congestione. Per cui, ogni tentativo di contenimento e riduzione della congestione sarebbe vano e i soldi spesi del tutto inutilmente. • Il problema va inquadrato nella sua giusta dimensione spazio-temporale. Non c’è nelle nostre analisi spirito negazionistico, il problema della congestione c’è, ma è da imputarsi al traffico interno e si manifesta principalmente nelle ore di punta. Un by pass autostradale non può rappresentarne la soluzione. • Se amiamo la nostra città, dobbiamo pretendere che il problema sia risolto e non RADDOPPIATO…. E l’unica soluzione è il trasporto pubblico locale!