Presentazione e descrizione del libro che rappresenta una analisi storica dell'Europa e dei suoi padri fondatori, la situazione attaule con tutte le sue implicazioni economiche e sociali e la valuta comune europea come collante.
Una analisi approfondita con delle possibili soluzioni.
"Rovina europea. Storia di un disastro annuciato." di Valerio Rossi
1. ROVINA EUROPEA
STORIA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO
VALERIO ROSSI, FORMATORE, ECONOMISTA E SAGGISTA
Disponibile in formato cartaceo,
e-book e Kindle
su Amazon
Anche con la versione in lingua inglese
2. Una analisi letterale, storica e politica sull’Europa e
l’avvento dell’Euro.
Una ricerca che vuole essere un approfondimento
dettagliato dei vari fattori che governano la nostra vita
sociale, il nostro futuro e i sistemi – politico e
finanziario – per avere una maggiore consapevolezza
dei fatti e delle regole che ha generato e regolato la
nascita dell’Europa e della valuta comune.
L’AUTORE
Valerio Rossi, 62 anni, veronese, formatore e
studioso di economia e politica, con questo libro
raggruppa argomenti relativi al mondo finanziario,
politico ed economico per interpretare correttamente
i temi e le parole del tempo che viviamo.
3. I PADRI FONDATORI DELL’EUROPA
Parlando in senso stretto, il nome è stato attribuito
dalla stampa e dalla storiografia a un gruppo di
sette uomini politici che hanno giocato un ruolo
importante nell'avvio del processo di costruzione
europea:
Konrad Adenauer (Germania)
Joseph Bech (Lussemburgo)
Jan Willem Beyen (Paesi Bassi)
Alcide De Gasperi (Italia)
Jean Monnet (Francia)
Robert Schuman (Francia)
Paul-Henri Spaak (Belgio)
Alcide De Gasperi nel dopoguerra insieme a Robert
Schuman, Konrad Adenauer e Jean Monnet sono i
principali padri europeisti. Politici di lungimirante
intelligenza, erano convinti che l'Europa avrebbe
dovuto superare gli egoismi nazionali, a partire
dall'economia.
6. Cosa prevede?
Il trattato in questione fu firmato a Velsen – in Olanda – il 18 ottobre 2007 dai paesi
che sono dotati di Polizie militari: Francia, Spagna, Portogallo, Olanda e Italia. Tale
trattato pianifica compiti e poteri delle Forze di gendarmeria europea (Eurogendfor o
EGF), in sostanza la futura polizia militare dell’Europa. Visto così è un trattato che
prevede un coordinamento delle Forze di Polizia dei principali stati europei che hanno
dato la propria adesione.
L’EGF quindi gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art.
21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a
proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non
possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29).
Il Trattato di Velsen è stato ratificato al Senato italiano il 4 marzo 2010 con la legge
3083 – A.
7. Ma non è tutto!
Ma il punto più agghiacciante è contenuto nell’articolo 29, il quale prevede
che tutti gli appartenenti all'eurogendarmeria non potranno subire
procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro,
sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in tutti quei casi collegati
all’adempimento del loro servizio.
Dei veri e propri 007 con licenza di uccidere?
Naturalmente era una provocazione, ma i presupposti ci sono tutti.
Per ora solo sulla carta ma un domani?
https://www.jedanews.com/eurogendfor-la-nuova-polizia-
europea-che-non-risponde-a-nessun-parlamento/
8. Friedrich August von Hayek (Vienna 1899 – Friburgo
1992), premio Nobel per l’economia nel 1974
E’stato uno dei più grandi esponenti del
neoliberalismo del XX secolo e uno dei
maggiori critici dell’economia pianificata e
centralista.
I suoi principi sono stati interamente costruiti
sull’ideale di libertà individuale e sulla stretta
connessione tra libertà economica e libertà
individuale
“Il controllo economico non è il semplice controllo di un settore
della vita umana che possa essere separato dal resto;
è il controllo dei mezzi per tutti i nostri fini.
E chiunque abbia il controllo dei mezzi
deve anche determinare quali fini
debbano essere alimentati, quali valori vadano stimati
[…] in breve,
ciò che gli uomini debbano credere e ciò per cui debbano
affannarsi” (Verso la schiavitù) [7].
9. Al contrario sono stati presi di esempio
Friedman e Keynes che hanno
rispettivamente introdotto il sistema
dello “shock economico” e la scuola
monetarista, il primo, con i suoi effetti
devastanti(leggi il libro di Naomi Klein –
Shock Economy) e di Keynes, fervido
oppositore del pensiero socialista di Karl
Marx, padre della macroeconomia e
considerato uno dei più grandi
economisti del XX secolo il quale ritiene
necessario che in talune circostanze sia
lo Stato a stimolare la domanda.
11. L'Euro, valuta comune di diciannove stati
membri dell'Unione europea, fu introdotto per
la prima volta nel 1999 (come unità di conto
virtuale); la sua introduzione sotto forma di
denaro contante avvenne per la prima volta
nel 2002, in dodici degli allora quindici stati
dell'Unione. Negli anni successivi la valuta è
stata progressivamente adottata da altri stati
membri, portando all'attuale situazione in cui
diciassette dei ventisette stati UE (la
cosiddetta Zona euro) riconoscono l'euro come
propria valuta legale [8].
L’avvento dell’Euro
Storia e realtà quotidiana
12. Il caso greco è considerato, dall'Unione europea,
una questione molto importante vista la
possibilità che tale situazione si ripercuota negli
altri mercati della zona euro.
Per tale motivo, al fine di scongiurare il default
della stessa, l'UE, assieme al Fondo Monetario
Internazionale le ha concesso un prestito per la
somma di 45 miliardi di Euro.[…omissis…]
Quindi, senza mezzi termini la troika di creditori
(Fmi-Unione Europea-Bce) nel 2012 pose come
condizione, per sbloccare il pacchetto di aiuti
internazionali, l'attuazione da parte del governo
greco di nuove misure strutturali e di austerità.
Fra esse spiccava la proposta/pretesa di ridurre
del 22 per cento i salari minimi, per dare uno
slancio alla competitività dei prodotti greci.[15]
Rilevanza nel resto d’Europa del caso greco
13. MA C’E’ ANCHE CHI, COME IL PROF. MONTI, AVEVA LE IDEE CHIARE…
Qual è la manifestazione più concreta del
grande successo dell'Euro? La Grecia.
Perché? Perché l'euro è stato creato, sì per
avere una moneta unica, ma soprattutto per
convincere la Germania, che ha fatto il
grande sacrificio di rinunciare al marco per
avere una moneta comune europea, che,
attraverso l'euro, attraverso i vincoli che
nascevano con l'euro, la cultura della
stabilità - il presidente Ciampi richiamava
sempre la cultura della stabilità tedesca - si
sarebbe diffusa un po' per volta a tutti.
Quale caso di scuola si sarebbe mai potuto
immaginare, caso limite, di una Grecia che è
costretta a dare abbastanza peso alla cultura
della stabilità e sta trasformando sé stessa.
14. ‘Con l’euro lavoreremo un giorno di
meno guadagnando come se
lavorassimo un giorno in più’
Romano Prodi
16. Parzialmente favorevoli
[Nel 2017] Sono stato molto critico sul modo nel quale l'Italia è entrata
nell'Euro. Forse è stato sbagliato entrarci. Ma oggi uscire dall'Euro sarebbe
velleitario, l'Italia ne avrebbe ripercussioni gravissime per il suo debito pubblico
e anche per le aziende e per il risparmio degli italiani. I tassi d'interesse
schizzerebbero in su, l'inflazione ripartirebbe galoppante, ondate speculative
travolgerebbero la nostra moneta. (Silvio Berlusconi)
Tutto sommato, credo che sia di gran lunga preferibile cercare di tornare alla
crescita riformando l'economia italiana, piuttosto che scegliere il salto nel buio
rappresentato da un'uscita dall'euro. (Carlo Cottarelli)
17. MA NON E’ FINITA QUI
ASCOLTATE CON ATTENZIONE QUESTO VIDEO
Fa delle dichiarazioni scioccanti
come testualmente cita: “non
dobbiamo sorprenderci che
l’Europa abbia bisogno di crisi,
gravi crisi per fare passi avanti, i
passi avanti dell’Europa sono per
definizione cessioni di parte
delle sovranità nazionali ad un
livello comunitario”
Il pensiero del prof. Monti è la derivazione di un progetto mondialista e globalista ancor più che europeo che è stato pianificato
e promosso dalla Commissione Trilaterale, in inglese, Trilateral Commission, da lui presieduta prima di essere incaricato a
Presidente del Consiglio alla fine del 2011 che è un gruppo di studio (think tank) non governativo e non partitico fondato il 23
giugno 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti e notabili, tra cui
Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski.
18. DETRATTORI DELL’EURO - EUROSCETTICI
Quando negli anni novanta citavo l'Italia quale esempio di come i Paesi
avanzati possano sopportare pesanti debiti pubblici, non ero naif.
All'epoca l'Italia aveva una propria moneta, e il suo debito era denominato
in tale valuta, è vero che era ancorata al marco tedesco, ma c'era sempre
la possibilità di sganciarsi. Con l'adesione all'euro, l'Italia di fatto si è
trasformata macro-economicamente in un Paese del terzo mondo,
con i debiti in valuta straniera, e si è esposta a crisi del debito.
Adottando l'Euro, l'Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo
Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i
danni che ciò implica. (Paul Krugman)
Paul Robin Krugman (/ˈkɹuːɡmən/) (Albany, 28 febbraio 1953) è un economista e saggista statunitense. Attualmente professore di Economia e di Relazioni
Internazionali all'Università di Princeton, ha vinto il Premio Nobel per l'economia 2008
19. IL PENSIERO DI J. STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA NEL 2001
Questa crisi, questo disastro [europeo] è artificiale [...] e in sostanza questo disastro artificiale ha
quattro lettere: l’euro.
Il problema dell’Euro, come diceva Stiglitz nel suo libro, è stata adottato dagli stati
membri senza approntare le istituzioni per sostenerla, promuovendo un’integrazione
economica che corre più veloce di quella politica.
20. LE POSSIBILI SOLUZIONI
Uscita dall’Europa e
dall’area Euro
Su analoga esperienza del Regno Unito che,
però, ha avuto la lungimiranza di mantenere
la sovranità monetaria con la sterlina
21. La soluzione percorribile e realizzabile in tempi
brevi è abbinare una valuta ufficiale con una
digitale, decentralizzata, diffusa e libera da
vincoli determinata dai governi piuttosto che
dalle persone.
Dove il valore di ogni singolo cittadino è espresso
nella forma di fiducia e libertà piuttosto che di un
sistema di controllo che fa solo presagire funeste
panificazioni di controllo di massa.
La tecnologia che la genera e la gestisce è
affidabile e sicura, quale la blockchain, che
rappresenta un elemento di straordinario
cambiamento epocale di paradigma.
22. Conclusione
Finché lo spirito solidale e opportunistico di utilizzare una moneta unica come vantaggio comune
non diventerà una realtà condivisa e diffusa in tutti gli strati sociali, non ha senso farsi governare
a casa propria da entità straniere e astratte come il Parlamento Europeo che è diventato
palesemente una lobby di potere extranazionale di dubbia valenza e utilità per i popoli.
Ma cambiare si può, e si deve.
La risposta è unica e inattaccabile: una valuta digitale decentralizzata e popolare diffusa.
E nel mio prossimo libro vi spiegherò come si può fare.
Come citava Martin Luther King, che ho messo nell'introduzione alla prefazione, può darsi che non
siate responsabili della situazione in cui vi trovate ma lo diventerete se non fate nulla per
cambiarla.
Ai posteri l’ardua sentenza!