Vi ricordate (almeno voi vecchie/i lettrici/ori di quel giornale) il titolo de “Il Manifesto” del 28 giugno 1983 “Non moriremo democristiani” ?
Titolo poi ripreso con modalità ed intenti diversi anche negli anni successivi.
Mi è tornato in mente in questi mesi cercando di capire cosa sta facendo Gentiloni, il nostro Primo Ministro.
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
MORIREMO DEMOCRISTIANI ?
sergio benassai
Vi ricordate (almeno voi vecchie/i lettrici/ori di quel giornale) il titolo de “Il Manifesto” del 28
giugno 1983 “Non moriremo democristiani” ?
Titolo poi ripreso con modalità ed intenti diversi anche negli anni successivi.
Mi è tornato in mente in questi mesi cercando di capire cosa sta facendo Gentiloni, il nostro Primo
Ministro.
Anche perché Gentiloni ha i suoi bei trascorsi di sinistra: collaborava, con Luciana Castellina,
Stefano Rodotà ed altre/i, alla rivista “Pace e guerra”, la rivista del PdUP (il partito di Lucio Magri
e Rossana Rossanda).
Non ho intenzione di ripercorrere la trama dei rapporti fra sinistra (soprattutto comunista) e
cattolici. Ma non si può trascurare il fatto che questi rapporti sono sempre stati attivi, anche se non
sempre in forma visibile.
Se adesso, aggiornando la vecchia definizione, identifichiamo i democristiani nei cattolici (o
presunti tali) che stanno nel PD, in genere provenienti da “la Margherita” di Rutelli, come appunto
lo stesso Gentiloni, forse dovremmo concludere che “moriremo democristiani”.
Anche perché questi democristiani hanno un notevole asso nella manica: papa Bergoglio.
Non è forse vero che alcune accuse del papa all’attuale società sembrano estratte dal “Manifesto del
partito comunista” di Marx-Engels ?
Niente di nuovo per chi ritiene che Cristo sia stato il primo vero comunista.
Ma Gentiloni non è solo un cattolico progressista, che condivide (non esageriamo: si ispira) col
papa e con Marx la necessità di stemperare le diseguaglianze e di aiutare chi si trova in difficoltà
(oltre che, anche se non lo dice, di colpire certe esagerate ricchezze).
Gentiloni è anche un politico (più di papa Bergoglio), perché sa che le idee, per essere realizzate,
necessitano di un supporto democratico (che, quale che sia il giudizio che se ne da, ha il suo perno
nel parlamento).
Quindi cerca di barcamenarsi nel caos parlamentare portando a casa tutto quello che può.
Tutto ciò lo sta facendo senza mai esporsi in prima persona. E’ vero, è presente in continuazione a
congressi, assemblee, riunioni.
Ma, se ci fate caso, interviene sempre con calma, quasi con ritrosità, evitando ogni possibile spunto
polemico, e, in genere, recitando le solite ovvietà.
2. Rivendicando comunque tutto quello che il governo fa, definendolo come la sola e giusta cosa da
fare.
Tutto questo mi porta a dire che non mi dispiacerebbe “morire democristiano” con un futuro
governo Gentiloni, supportato da un PD, il cui segretario Renzi si impegni a ricostruire
l’organizzazione del partito (invece che passare il tempo a scrivere autolibri, a twittare e
facebookare) e da una sinistra alla Pisapia che la smetta di crogiolarsi nel NO al referendum
costituzionale (Il NO ha vinto grazie alla destra di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, oltre che
grazie al Movimento5Stelle).
Se essere con papa Bergoglio e Marx e stare dalla parte di chi sta peggio, se evitare le polemiche su
ogni singolo accadimento, se fare i conti con la realtà quotidiana, se accettare i compromessi, se
essere di sinistra; se tutto questo si vuole … magari un Gentiloni, con la sua storia, può essere la
persona giusta.
Moriremo democristiani ?