1. E SE DECIDESSE IL PARLAMENTO
INVECE DEL GOVERNO ?
sergio benassai
Questa legislatura ha il segno della conciliazione degli opposti.
Ha esordito con un governo gialloverde basato su un contratto fra M5S e Lega che, fino alle elezioni,
non si erano risparmiati dall’avanzare reciprocamente critiche (fino agli insulti) l’uno nei confronti
dell’altro.
Adesso c’è la concreta prospettiva di un governo giallorosso, probabilmente basato su un
compromesso (vietato chiamarlo contratto) fra M5S e PD (più altri), cioè fra forze politiche che finora
non si erano risparmiate dall’avanzare reciprocamente critiche (fino agli insulti) l’una nei confronti
dell’altra.
Questa situazione mette comunque in evidenza un fatto: salvo il caso di una riforma elettorale che
consegni alla forza politica (o alla coalizione) che ha ottenuto più voti la maggioranza parlamentare,
è probabile che anche le future elezioni consegnino un risultato sulla base del quale la formazione di
un governo richiederà l’alleanza fra diverse forze politiche.
Sulla base di quali criteri si dovrà allora fondare tale alleanza ?
Facciamo un passo indietro e torniamo alla classica definizione dei poteri di Montesquieu, con
particolare riferimento al potere legislativo (che spetta al Parlamento) e a quello esecutivo (che spetta
al Governo).
E’ su tale base che l’articolo 70 della nostra Costituzione afferma che la funzione legislativa è
esercitata collettivamente dalle due Camere (e non dal Governo).
Naturalmente anche il Governo può proporre leggi (articolo 71), ma deve ottenere l’approvazione del
Parlamento. In casi straordinari di necessità ed urgenza il Governo può (articolo 77) adottare
provvedimenti provvisori con forza di legge (che però perdono la loro efficacia se non sono convertiti
in legge dalle Camere entro sessanta giorni).
Tenendo presente quanto sopra e cercando anche di “ravvivare” la centralità del Parlamento, perché
non prevedere che un Governo supportato da forze politiche diverse possa essere costituito limitando
il programma di governo agli aspetti per i quali esiste una convergenza fra tali forze politiche,
lasciando al Parlamento, come sarebbe (anche costituzionalmente) giusto, la facoltà di proporre (ed
eventualmente approvare) soluzioni legislative sugli aspetti sui quali le forze politiche che hanno dato
fiducia al Governo non hanno una visione comune ?