1. Sono un libero cittadino e desidero fare qualche considerazione sul referendum del 4 dicembre.
Credo che questo tema, così rilevante e con ricadute anche sull’economia che vive di aspettative,
non sia estraneo alle finalità di LinkedIn.
Noto con soddisfazione che nell’ultimo periodo si parla un po’ più del merito: in estrema sintesi vedo
questi due punti qualificanti:
Superamento del bicameralismo paritario, come in TUTTE le democrazie avanzate;
Riordino delle competenze di Stato e Regioni con superamento della legislazione
concorrente che ha generato solo contenzioso improduttivo tra poteri pubblici;
Con l’obiettivo di trasformare l’Italia in una democrazia decidente.
Penso che questa riforma non sia perfetta (è il compromesso della politica) ma rappresenti
un'opportunità. In matematica si chiama condizione necessaria. Poi conterà come verrà applicata,
naturalmente.
Ciò detto, credo che il sentiment dell’elettorato sia ancora legato allo schieramento di appartenenza:
Chi vota a DX, valuti nel merito e non si lasci influenzare da leader che prendono posizioni
strumentali: chi vuole battere Renzi, si candidi alla guida del Paese alle prossime politiche e
non utilizzi il referendum costituzionale come un’arma impropria.
Chi vota a SX, si ricordi dei guasti fatti dai massimalisti, che - nella migliore delle ipotesi,
quando non in malafede - per rincorrere un'utopia hanno mandato al macero esperienze
autenticamente riformiste (vi ricordate di Bertinotti e dei senatori Rossi e Turigliatto?). La
storia passata e recente insegna che le divisioni a sinistra hanno favorito interessi opposti.
Chi vota 5S, di nuovo valuti la questione nel merito, anche qui senza farsi influenzare dai
leader che combattono una battaglia politica che ha altre finalità: paradossalmente, questa
riforma dovrebbe essere caldeggiata da chi si candida a guidare l'Italia.
Se passa il no, anche se la maggioranza pensa che la riforma sia necessaria, ne riparleremo tra
molti anni perché i meccanismi di revisione costituzionali sono giustamente complessi e
presuppongono larghe maggioranze: con il proporzionale alle porte (la legge attuale vale solo alla
Camera e dovrà essere necessariamente superata, comunque la si consideri) sarà tosto metterle
assieme, per non parlare della governabilità. Ma questo è un altro discorso…
Se condividete questi argomenti (in tutto o in parte) o comunque votate sì al referendum, diffondete
nel vostro entourage.
Grazie.
Fabio Firmani