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LA GIUSTA STRATEGIA
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LA MEDICINA ATTUALE NON CERCA L’ORIGINE PRIMA DELLE PATOLOGIE,
MA LA “PILLOLA MAGICA” (BREVETTABILE) IN GRADO DI INTERVENIRE SU
CIO’ CHE APPARE. IN ALTRI TERMINI: NON IL RIPRISTINO DEGLI EQUILIBRI
INTERNI, MA BENSI’ SOLUZIONI FORZATE CHE ANNULLINO I SINTOMI, LE
MANIFESTAZIONI, LASCIANDO TUTTO IL RESTO COME PRIMA
GLI IMPIEGATI(GLI ORGANI PERIFERICI) VENGONO VISTI COME I SOLI
RESPONSABILI DEL MALE, MENTRE IL DIRETTORE GENERALE
(IL CERVELLO) VIENE IGNORATO.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (LA PSICHE NEI SUOI VARI STRATI)
NON E’ NEANCHE PRESO IN CONSIDERAZIONE.
NON SI INDAGA SU QUALI ORDINI SIANO STATI DATI, MA SU CHI LI HA
ESEGUITI!
LA VIA DI INDAGINE PREFERITA E’ L’IMAGING CHE MOSTRA I DANNI ORMAI
CONSOLIDATI , MA MAI IL PERCHE’
A “COMOBRAIN” DI OTTOBRE 2006, IL PROFESSORE NEUROLOGO
RELATORE SULLA SCLEROSI MULTIPLA HA DETTO: “ABBIAMO ESPLORATO
IN 150 ANNI TUTTE LE POSSIBILI VIE, IN OGNI POSSIBILE MODO, NON
ABBIAMO TROVATO LA SOLUZIONE ……...RESTA SOLO LA PSICHE!
OGNI NOSTRA PATOLOGIA HA UN’ORIGINE BEN PRECISA CHE LA MEDICINA
SISTEMATICAMENTE IGNORA E NON INTENDE CERCARE: LA DOMANDA:
COME MAI? NON VIENE MAI POSTA!
PERCHE’ COMBATTERE LE MANIFESTAZIONI PERIFERICHE, SPESSO LEGATE
FRA LORO IN UNA RETE DI ESTREMA COMPLESSITA’, QUANDO POSSIAMO
FARE LA PACE CON CHI COMANDA, LASCIANDO A LUI IL COMPITO DI
RIMETTERE TUTTO IN ORDINE?
I TRAUMI PSICHICI SOMATIZZATI ATTIVANO GRUPPI DI NEURONI CHE
ESPRIMONO NEUROPEPTIDI, NEUROTRASMETTITORI E CORTICOSTEROIDI
CORRELATI IN MODO SIMBOLICO A PRECISE EMOZIONI VISSUTE E NON
ESTERNATE.
L’ESPRESSIONE H24 PER MESI ED ANNI DI QUESTE SOSTANZE, DOVUTA ALLA
SOMATIZZAZIONE DEL TRAUMA VISSUTO, PORTA A SQUILIBRI NEI
PROCESSI DI REGOLAZIONE A TUTTI I LIVELLI GERARCHICI, FINO A
GENERARE LA MALATTIA.
L’INDAGINE SULLE SINGOLE COMPONENTI DI CIASCUN PROCESSO:
•
ECCITATORIO
•
INIBITORIO
•
OSSIDATIVO
•
GLICOSILANTE
•
INFIAMMATORIO
•
MITOTICO
•
ETC.
CI CONSENTE DI RISALIRE ALL’ORIGINE PRIMA DELLA MALATTIA, AL
PERIODO IN CUI E’ AVVENUTO L’EVENTO SCATENANTE, ALLE SUE
MANIFESTAZIONI BIOCHIMICHE ED ALLE VIE TERAPEUTICHE DA
UTILIZZARE.
PER CURARE SERIAMENTE QUALSIASI MALATTIA, DOBBIAMO
NECESSARIAMENTE INDAGARE COSA STA AVVENENDO NELLE AREE
CEREBRALI CORRELATE
•

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IL TIPO DI EVENTO TRAUMATICO VISSUTO CON LE SUE MULTIPLE
COMPONENTI EMOZIONALI, DEFINIRA’ LA TIPOLOGIA DELLA PATOLOGIA CHE
SI INSTAURERA’, TENENDO CONTO CHE DETTA PATOLOGIA
RAPPRESENTERA’ SEMPRE IN MODO SIMBOLICO L’EVENTO E LE EMOZIONI
VISSUTE.
AD OGNI AREA CEREBRALE E AD OGNI NEUROPEPTIDE E’ ASSOCIABILE UNO
SPECIFICO SIMBOLO (PERDITA DI STIMA, NON POTER DIGERIRE L’EVENTO,
NON POTER FUGGIRE DA UNA SITUAZIONE, SPAVENTO ETC. CORRELATI
ALL’AREA; ANSIA, RABBIA, ALLARME, ETC. AL PEPTIDE)
IL MEDICO DOVRA’ QUINDI DISATTIVARE I NEURONI RIMASTI COINVOLTI
DALLA SOMATIZZAZIONE DELL’EVENTO TRAUMATICO E QUINDI INTERVENIRE
SUI SINGOLI PROCESSI CONSEGUENTI CONTRASTANDOLI O ELIMINANDOLI
NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE.
SE IL SIMBOLO DELL’EVENTO VISSUTO COINVOLGE ORGANI PERIFERICI,
AVREMO MALATTIE IN AREA SISTEMICA, COMPRESI I TUMORI.
SE IL COINVOLGIMENTO ORGANICO E’ ASSENTE, RESTA COLPITA LA STESSA
AREA CEREBRALE CON CONSEGUENTE PATOLOGIA DI TIPO
NEURODEGENERATIVO O TUMORALE
IN QUESTA VISIONE EVOLUTA E COMPLETA DELLA MALATTIA, I SINTOMI
SERVONO A POCO: DOBBIAMO VISUALIZZARE TUTTI I PROCESSI
PATOLOGICI ATTIVI PER POTERLI NEUTRALIZZARE.
Evento
scatenante
Attivazione di
gruppi di neuroni
Eccitazione continua:
alterazione peristalsi
Depressori
contrazione muscolare
alterazioni del
metabolismo

Eccitatori

Espressione
continua di
neurotrasmettitori
e neuropeptidi

Inibitori

Depressione o blocco del
sistema immunitario:
invecchiamento cellulare
sviluppo cellule tumorali
sviluppo di
patologie infettive

Generazione di
radicali dell’ossigeno

Condizione del terreno
biologico

Attivazione dei processi
degenerativi e patologici
in genere

Danni
clinicamente
rilevabili
I TRAUMI PSICHICI SOMATIZZATI
Per trauma somatizzato intendiamo un evento che ha provocato in modo improvviso ed
inatteso, un complesso di emozioni più o meno violente, rimaste chiuse nella persona,
non esternate. Durata dell’evento: pochi secondi.
La presa di coscienza dell’evento e della reazione emozionale intervenuta al momento, con
conseguente scarico all’esterno delle emozioni tenute represse fino a quel momento,
porta alla disattivazione dei gruppi di neuroni che emettono i rispettivi peptidi e
neurotrasmettitori. Detta disattivazione provoca l’immediata fine delle alterazioni dei
processi di regolazione e dei processi biochimici patologici innescati dal trauma vissuto.
Ogni tipologia di neuropeptide-trasmettitore-ormone, rappresenta dunque una specifica
componente emozionale.
Per aiutare il paziente a disattivare il trauma vissuto, è quindi necessario, per ciascuna area
cerebrale interessata:
1. Descrivere le componenti emozionali intervenute(rabbia, ansia, dolore, etc.)
2. Descrivere il significato dell’evento (non posso mandare giù il fatto, non posso fuggire da
una situazione, svalutazione od offesa, etc.)
3. Specificare quando il fatto è approssimativamente avvenuto, per aiutare la persona ad
individuarlo(prenatale, perinatale, 12 anni fa, due mesi fa, etc.). Questa informazione è
fondamentale!
Da qui la necessità di una metodica in grado di fornire queste prestazioni in tutte le aree
cerebrospinali e cervello addominale.
FASI DEL TRAUMA SOMATIZZATO
Il processo di somatizzazione del trauma o conflitto, avviene in due fasi:
Conflitto attivo (paziente con mani fredde)
Paziente simpaticotonico, attivazione dei vari gruppi di neuroni come già
specificato in precedenza, probabile ripercussione sul sistema
immunitario con sviluppo di cellule tumorali o altro;
Conflitto-lisi, uscita dal conflitto (mani calde)
Paziente vagotonico, attivazioni di virus, batteri e funghi a seconda del
foglietto interessato, con susseguente distruzione di cellule tumorali
In aggiunta all’attivazione dei neuroni correlati con le specifiche
componenti emozionali, avremo l’espressione incrementata dei
relativi recettori nell’area del corpo che rappresenta simbolicamente
l’evento vissuto (stomaco: non posso digerire il fatto; corticale
frontale: attacco alle mie capacità di ragionamento, etc.)
PATOLOGIE ORGANICHE DI VARIO TIPO
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LA MAGGIOR PARTE DELLE PATOLOGIE ORGANICHE E’ DI FATTO LA
CONSEGUENZA DELLA SOMATIZZAZIONE DI TRAUMI PSICHICI VISSUTI E
SOMATIZZATI
L’ESPRESSIONE CONTINUA DI NEUROTRASMETTITORI, NEUROPEPTIDI E
CORTICOSTEROIDI INIBITORI (GABA, GLICINA, BOMBESINA, VIP, ISTAMINA,
SOSTANZA P, CRF, CORTISOLO, ETC.) PORTA AD INIBIZIONE PARZIALE O
TOTALE DEL SISTEMA IMMUNITARIO NELL’AREA IN CUI VENGONO
ESPRESSI I RELATIVI RECETTORI (MEMBRANE DI CELLULE ORGANICHE, DI
LINFOCITI,
DI GANGLI NERVOSI, ETC.)
RICORDIAMO CHE MENO DEL 2% DELLE COMUNICAZIONI NEURONALI SI
SVOLGE AL LIVELLO SINAPTICO, TUTTO IL RESTO AVVIENE PER VIA
LEGANTE-RECETTORE TRAMITE PEPTIDI E PER VIA ELETTROMAGNETICA.
L’INTERAZIONE MENTE-CORPO E’ CONTINUA E GESTISCE LE
MODIFICAZIONI DEL COMPORTAMENTO DEGLI ORGANI INTERNI.
IN ALCUNE ESPRESSIONI PATOLOGICHE L’AZIONE DEI MECCANISMI
EMOZIONALI E’ INDIRETTA: UN EVENTO CHE COLPISCE IL CERVELLO
ADDOMINALE, INIBENDOLO, PORTERA’ A SVILUPPO DI PARASSITI
NELL’AREA INTESTINALE COINVOLTA, CON CONSEGUENTI MALATTIE
DELLA PELLE, GONFIORI, PROBLEMI ARTICOLARI, ED ALTRO.
LO STESSO EVENTO PORTERA’ ANCHE A SVILUPPO DI CELLULE TUMORALI
NELLA STESSA AREA, IN QUANTO IL SISTEMA IMMUNITARIO NON E’ PIU’ IN
GRADO DI CONTRASTARLE
•

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L’ESPRESSIONE CONTINUA DI SOSTANZE ECCITATRICI
(DOPAMINA, ACETILCOLINA, ADRENALINA, NORADRENALINA,
GLUTAMMATO, ASPARTATO, ETC.), A SECONDA DELL’AREA
CHE SVILUPPA I RECETTORI PER DETTE SOSTANZE,
PORTERA’ AD ESASPERAZIONE DEI RITMI CARDIACI O DELLE
PERISTALSI NEI TRATTI DEL DIGERENTE INTERESSATI;
ALTERAZIONI PRESSORIE; MODIFICAZIONI DEL BILANCIO
IDRICO, ETC.
L’AUTOSSIDAZIONE DEI NEUROTRASMETTITORI EMESSI CON
CONTINUITA’ GENERERA’ CATENE DI RADICALI CHE
PORTERANNO A PROCESSI OSSIDATIVI, NITROSILANTI,
GLICOSILANTI, ETC. CON INIZIO DEI DANNI CHE VEDREMO
MANIFESTATI NEL FUTURO.
INIBIZIONI SESSUALI DI VARIO TIPO SONO LA CONSEGUENZA
DELL’ESPRESSIONE CONTINUA DI NEUROPEPTIDI INIBITORI
SIA NELLA DONNA CHE NELL’UOMO(PROLATTINA,
CORTICOSTEROIDI INIBITORI, ETC.).
LA GESTIONE DEI PROCESSI INFETTIVI E’ LEGATA ALLO
STATO DI UN POSSIBILE TRAUMA SOMATIZZATO IN UN’AREA
CEREBRALE CORRELATA CON L’ORGANO PERIFERICO
INTERESSATO. LA FASE DI USCITA DAL CONFLITTO ATTIVA
VIRUS, BATTERI E FUNGHI. IL CONTROLLO DELL’ATTIVAZIONE
DI INTERFERONI, INTERLEUCHINE E T-helper EVIDENZIA IL
FENOMENO.
ESEMPIO

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UN CASO DI PATOLOGIA CARDIACA MANIFESTATA CON
SINTOMI CLINICI, MA NON RILEVABILI DALL’ECG O
ECOCARDIO, SE NON IN MODO MOLTO MARGINALE:
NESSUNA ISCHEMIA E’ PRESENTE (Proteina S-100 a zero), MA
IL MUSCOLO CARDIACO HA LE SUE CELLULE NON
ALIMENTATE CORRETTAMENTE ED I MARKERS DI
SOFFERENZA SI ALZANO A LIVELLI NOTEVOLI, PREINFARTUALI (Troponin 1, acido lattico, proteina C reattiva, etc.).
E’ PRESENTE INSUFFICENZA DEL PROCESSO DI METILAZIONE
(Omocisteina alta), LA GLICOSILAZIONE ELEVATA (1-HL), IL
DETOSSIFICANTE GST ALTO NEL LATO DESTRO DEL CUORE.
IN SEDE DI
SIMULAZIONE DELL’EFFICACIA DELLA TERAPIA, SI E’
RISCONTRATA UNA GRAVE CARENZA DI DIVERSI SALI
CELLULARI, UBICHINONE E PL-PUFA.
LA TERAPIA HA PORTATO ALL’ANNULLAMENTO DEI SINTOMI
ED AL RECUPERO DELLE FORZE IN POCHI GIORNI.
NOTA:
DUE REPARTI DI CARDIOLOGIA OSPEDALIERI AVEVANO
PRESCRITTO AL PAZIENTE SOLO SEDATIVI E PSICOFARMACI
ANTIDEPRESSIVI!
MALATTIE NEURODEGENERATIVE:
I PROCESSI BIOCHIMICI SONO
ATTIVATI BEN PRIMA DELL’ INSORGENZA DEI SEGNI CLINICI
•

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•

DISATTIVANDO I NEURONI RIMASTI COINVOLTI DALLA
SOMATIZZAZIONE DI UN TRAUMA PSICHICO E CONTRASTANDO I
PROCESSI BIOCHIMICI DERIVATI DALL’AUTOSSIDAZIONE DELLE
SOSTANZE EMESSE ED ALTRI SQUILIBRI COLLEGABILI, E’
POSSIBILE TAMPONARE O BLOCCARE L’INSORGENZA DI UNA
PROBABILE PATOLOGIA NEURODEGENERATIVA, IN CONDIZIONI DI
TOTALE ASINTOMATICITA’, QUANDO I DANNI SONO MINIMI E LA
QUALITA’ DELLA VITA DEL PAZIENTE ANCORA MASSIMA.
SOLO UNA DIAGNOSI MOLTO PRECOCE CONSENTE DI OTTENERE
RISULTATI UTILI IN PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE. QUANDO
OGGI VIENE FATTA LA DIAGNOSI, UNA NOTEVOLE PERCENTUALE DI
NEURONI COINVOLTI E’ GIA’ ANDATA PERDUTA (DAL 60 ALL’80%) E LE
POSSIBILITA’ DI RECUPERO SONO PRATICAMENTE NULLE.
CON LA DIAGNOSI ULTRA-PRECOCE, IL BLOCCO DELLA PATOLOGIA
PUO’ ARRIVARE AD ESSERE ANCHE TOTALE E DEFINITIVO.
LA DIAGNOSI ULTRA-PRECOCE PUO’ ESSERE FATTA SOLAMENTE SE
SI E’ IN GRADO DI CONTROLLARE PROCESSI PATOLOGICI ATTIVI
NELLE SINGOLE AREE CEREBRALI!
LA CLINICA NON E’ SPESSO IN GRADO DI DEFINIRE
L’EFFICACIA DI UN FARMACO NELLE MALATTIE
NEURODEGENERATIVE
•

Il danneggiamento dell’mtDNA ad opera di processi ossidativi e
nitrosilanti con formazione di radicali ossidrilici (OH.), porta ad
una progressiva perdita dei mitocondri con conseguente
abbassamento della soglia di eccitotossicità a causa della
riduzione della produzione di ATP. Livelli ancora fisiologici di
glutammato accumulati all’esterno delle membrane neuronali,
diventano quindi sufficienti a portare il neurone,
progressivamente, alla morte per necrosi. Il degrado clinico
continua quindi anche dopo il blocco dei processi biochimici
attivi da parte di una ipotetica terapia efficace, fino alla perdita
completa dei neuroni con mtDNA danneggiato, per poi
raggiungere l’andamento fisiologico di base. Questo
meccanismo impedisce una seria valutazione di una molecola
terapeutica per via clinica in tempi medi (un anno).

•

IL CONTROLLO IMMEDIATO DEI PROCESSI
PATOLOGICI ATTIVI IN AREA CEREBRALE A VALLE
DELLA SOMMINISTRAZIONE DI UN FARMACO, E’ QUINDI
INDISPENSABILE PER DETERMINARNE L’EFFICACIA!
NECESSITA’ DI UNA DIAGNOSI PRECOCE
•

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•

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E’ ampiamente dimostrato in letteratura che farmaci di varia natura
in grado di tamponare i processi degenerativi in una fase molto
iniziale, non portano effetti terapeutici significativi se somministrati in
una fase avanzata della patologia
La somministrazione di farmaci ipoteticamente in grado di bloccare
tutti i processi degenerativi, al momento di una diagnosi tardiva NON
fermano il declino clinico, a causa del meccanismo già esposto, che
continua a far morire i neuroni i cui mitocondri siano stati danneggiati
dai processi ossidativi pregressi.
Da quanto sopra detto, scaturisce l’esigenza assoluta di una
diagnosi precoce, la più vicina possibile, nel tempo, all’evento
scatenante, col paziente ancora del tutto asintomatico, per bloccare
contemporaneamente TUTTI i processi degenerativi attivi, nonché il
meccanismo di base, tipicamente un trauma psichico, che ha
attivato la patologia.
Si tratta dunque di individuare sia i neuroni sempre attivi a causa del
trauma somatizzato, sia i singoli processi degenerativi (ossidanti,
glicosilanti, infiammatori, etc.) per intervenire adeguatamente.

Da quanto già esposto subentra l’esigenza di una diagnosi precoce
rispetto ai segni clinici, ma fino ad ora abbiamo avuto grandi limiti
nella sua realizzazione:
•
La barriera emato-encefalica impedisce di impiegare metodi analitici
convenzionali per diagnosticare processi degenerativi cerebrospinali
•
Le tecniche di IMAGING rivelano solamente il danno già consolidato
•
La spettrometria di risonanza (H/P-MRS) e la PET non consentono
screening di massa ed hanno comunque grossi limiti nella
identificazione di molecole
LE BASI DELLA Q.E.D.(Quantum Electro Dynamics)
•

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IL PROF. PREPARATA † (DIP. FISICA UNIV. MILANO) ED IL PROF. DEL GIUDICE
(INFN MILANO), INSIEME AD ALTRI RICERCATORI, HANNO PORTATO AD UNA
NUOVA VISIONE DELLA MATERIA CONDENSATA E DELLA MATERIA VIVENTE IN
PARTICOLARE, PUBBLICATE NEL LIBRO: QED COHERENCE IN MATTER – WORLD
SCIENTIFIC 1995, AUSPICANDO UNA MAGGIORE COLLABORAZIONE FRA FISICI
QUANTISTICI, BIOLOGI E MEDICI PER UNA NUOVA VISIONE OLISTICA DELLA VITA.
DOBBIAMO PRENDERE IN MAGGIORE CONSIDERAZIONE LA NUOVA FISICA
DELL’ACQUA, LA COERENZA NELLE CELLULE E L’INTERAZIONE DEI CAMPI
ULTRA-DEBOLI CON I SISTEMI IONICI DELLE CELLULE STESSE.
VI E’ UNA PROFONDISSIMA INTERELAZIONE FRA OGNI ELEMENTO FISICO
(CAMPO-PARTICELLA) CHE COSTITUISCE LA REALTA’ CREATA: LA REALTA’ E’
COSTITUITA DA UN NUMERO PRESSOCHE’ INFINITO DI CAMPI-PARTICELLE CHE
LA COERENZA ELETTRODINAMICA CONCRETIZZA SUL PIANO FISICO.
TUTTO FA PARTE DI UNA UNICA UNITA’ E NOI LO PARCELLIZZIAMO CON LA
SCELTA DI OSSERVARLO IN UNA CERTA MANIERA. LA MATERIA ED IL CAMPO
SONO GLI STESSI IN TUTTO L’UNIVERSO.
LA QED HA A CHE FARE CON L’INTERAZIONE FRA CAMPI DI MATERIA E CAMPI
ELETTROMAGNETICI SU CERTE FREQUENZE CON CERTE RELAZIONI DI FASE. IL
CAMPO ELETTROMAGNETICO NON VIENE PROIETTATO AL DI FUORI DEL
SISTEMA, MA RESTA INTRAPPOLATO NEL SISTEMA ATOMICO, GARANTENDONE
UN’EVOLUZIONE COERENTE. ESSO E’ IL COLLANTE DEGLI INDIVIDUI E SISTEMI
ATOMICI.
IL CAMPO ELETTROMAGNETICO INTRAPPOLATO HA UN COMPAGNO
INSEPARABILE: IL POTENZIALE VETTORE (CHE INFLUENZA LA FASE DI UN
SISTEMA COERENTE) E SI ESTENDE AMPIAMENTE FUORI DEL DOMINIO DI
COERENZA SENZA TRASPORTARE ENERGIA, MA SOLO INFORMAZIONE,
MODIFICANDO LA FASE DEI SISTEMI COERENTI RAGGIUNTI.
•

•

•

•

NELLA PARTE INCOERENTE,CHE NE CONSENTE LA PLASTICITA’, SI
TRASCINA IL SISTEMA DI IONI, LA CUI IMPORTANZA NEL SISTEMA
ENERGETICO CELLULARE E’ UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA.
LA COERENZA NEI TESSUTI CELLULARI: LE LEGGI DELLA CQED
HANNO IMPORTANTI CONSEGUENZE NELLA BIOLOGIA
MOLECOLARE E NELLA MEDICINA. LE SFERULE COERENTI HANNO
DIMENSIONI PROSSIME A QUELLE DI UNA CELLULA DI MEDIE
DIMENSIONI ED UN TESSUTO CELLULARE ORDINATO DIPENDE DA
ATTRAZIONI INTERATTIVE IL CUI MECCANISMO E’ QUELLO DELLE
SFERULE. QUALORA UNA MOLECOLA OSCILLI CON UNA
FREQUENZA PROSSIMA A QUELLA DEL CAMPO DEL DOMINIO DI
COERENZA, SI OTTIENE UNA POTENTE INTERAZIONE COL DOMINIO
STESSO.
IL DNA: NON SI COMPORTA SOLAMENTE COME GESTORE
PROGRAMMATO DELLE ATTIVITA’ CELLULARI, MA ANCHE COME
EMETTITORE ELETTROMAGNETICO PER IL CONTROLLO DEI
PROCESSI CELLULARI, CON EMISSIONI DI FREQUENZE AUDIO E
SUB-AUDIO PER ATTIVITA’ DI TRASLOCAZIONE E ROTAZIONE, SUBULTRAVIOLETTO AD INFRAROSSO PER GLI STATI OSCILLATORI,
FREQUENZE NEL VISIBILE PER L’ATTIVAZIONE DEGLI STATI
ELETTRONICI. (F.A. POPP - 1981)
GLI IONI DISSOLTI IN UNO STRATO DI CONFINE FRA LE MEMBRANE
ED I DOMINI COERENTI DELL’ACQUA (SPESSO CIRCA 80
ANGSTROM), SI MUOVONO CON ATTRITO ZERO, POTENDO COSI’
INTERAGIRE CON CAMPI MAGNETICI EXTRA-DEBOLI.
•

•

POSSIAMO DIRE PER CONCLUDERE, CHE LA MATERIA VIVENTE NON
PUÒ ESSERE RIDOTTA SOLAMENTE ALLE PROPRIE COMPONENTI
MOLECOLARI, MA DEVE ESSERE CONCEPITA COME MOLECOLE
OSCILLANTI IN SINTONIA CON UN CAMPO ELETTROMAGNETICO
CONFINATO ALL’INTERNO DI UN DOMINIO DI COERENZA. IL CAMPO
ELETTROMAGNETICO CHE PUÒ ESSERE GENERATO DA DOMINI DI
COERENZA DELLA DIMENSIONE DI CENTINAIA DI ANGSTROM, PERMETTE
DI TRASMETTERE UN MESSAGGIO (ELETTROMAGNETICO) PROVENIENTE
DALLE MOLECOLE, CHE CONSENTE LORO UNA RECIPROCA
ATTRAZIONE DI LUNGO RAGGIO, PURCHÉ LO SPETTRO DELL’EMISSIONE
SIA IDENTICO. IL CAMPO EMESSO DA PIÙ MOLECOLE CO-RISONANTI
SARÀ CARATTERIZZATO DA FREQUENZE CHE CO-RISONERANNO CON
LE ALTRE MOLECOLE ADIACENTI, POI CON RAGGRUPPAMENTI DELLE
STESSE, CHE INTERVERRANNO NEL PROCESSO BIOCHIMICO E COSÌ DI
SEGUITO. IL FATTO CHE PICCOLE MODIFICAZIONI DELLA STRUTTURA
MOLECOLARE PORTINO AD UN CAMBIAMENTO DELLO SPETTRO
ELETTROMAGNETICO EMESSO E QUINDI DELLE CONDIZIONI DI
RISONANZA, SPIEGA COME ANCHE MINIMI CAMBIAMENTI (AGGIUNTA O
PERDITA DI ATOMI, SOSTITUZIONE DI IONI, ETC), MODIFICHINO
RADICALMENTE LA FUNZIONALITÀ DELLA MOLECOLA INTERESSATA.[I]
LE MOLECOLE D’ACQUA, NEL CORPO UMANO IN PROPORZIONE
ENORMEMENTE SUPERIORE ALLE MOLECOLE DI ALTRA NATURA, AD
ESEMPIO LE PROTEINE, HANNO DUNQUE IL COMPITO DI TRASMETTERE
INFORMAZIONI AL “TERRITORIO” CIRCOSTANTE E, PROBABILMENTE,
ANCHE AMPLIFICARLE.
[I] E. Del Giudice, e. Preparata, 1994 Journal of Biological Physics. vol 20 p
105
•

NEL MONDO DELLA FISICA QUANTISTICA, IL “CAMPO” È COSTITUITO
DA GRANDEZZE CHE NON SEMPRE HANNO VALORI BEN DEFINITI, MA
DELLE QUALI NON POSSIAMO COMUNQUE INDICARNE IL VALORE
CONTEMPORANEAMENTE. SE INFATTI FISSIAMO L’INTENSITÀ
(DETERMINANDO IL NUMERO DEI QUANTI), AVREMO UN CAMPO
CARATTERIZZATO DA OSCILLAZIONI INCOERENTI: LA LUCE;
DEFINENDO LA FASE, NON POTREMO CONTARE I QUANTI, MA LE
PARTICELLE AVRANNO OSCILLAZIONI PERFETTAMENTE
SINCRONIZZATE IN FASE ED OTTERREMO LA MATERIA. QUESTE DUE
CONDIZIONI DI UNA STESSA REALTÀ (ENERGETICA E MATERIALE), SI
SCAMBIANO INFORMAZIONI MEDIANTE EMISSIONI
ELETTROMAGNETICHE. LO SCAMBIO AVVIENE IN TUTTE LE POSSIBILI
DIREZIONI, FRA ELEMENTI OMOGENEI, SIANO ESSI RAGGRUPPAMENTI
CELLULARI OD ORGANI, CAPACI QUINDI DI RICEVERE E
DECODIFICARE IL SEGNALE TRASMESSO DI BASSISSIMO LIVELLO.
ABBIAMO COMUNQUE A CHE FARE CON UN SISTEMA APERTO
MANTENUTO STABILE DA MOLTEPLICI PROCESSI DI REGOLAZIONE
CHE GENERANO UN FLUSSO CONTINUO DI SEGNALI E.M. ATTINENTI
TUTTE LE ATTIVITÀ CELLULARI, DALL’AFFLUSSO DI NUTRIENTI
ALL’EQUILIBRIO ANTIOSSIDANTI-OSSIDANTI, DALLA PRODUZIONE DI
ATP ALLA REGOLAZIONE DEL PH, ETC.[I]

•
[i] Adey W. Ross – The cellular microenvironmental and signalling
through cell membranes. Alan R Liss Inc. 1988
La metodica diagnostica consente di effettuare:
Indagini molecolari sia nelle aree cerebro-spinali e sistema nervoso addominale,
sia negli organi interni, per individuare in dettaglio:
•
processi ossidativi, glicosilanti ed infiammatori
•
espressione di:
– proteine legate a stati patologici ed altri markers specifici di patologia
– fattori di crescita
– neurotrasmettitori, neuropeptidi e corticosteroidi
•
processi infettivi in corso
•
presenza di metalli e sostanze chimiche xenobiotiche
•
Il controllo accurato dell’attività del sistema immunitario sia in ambito sistema
nervoso centrale, sia organi interni
•
Diagnosi in condizioni di asintomaticità di processi patologici attivi che
possono portare a sviluppo di malattie neurodegenerative ed altre patologie
•
Controllo dell’efficacia della terapia prima della somministrazione,
•
Acquisizione del dato in modo totalmente passivo
•
Validazione del dato con controllo della varianza su un gruppo di campioni,
con precisione impostabile fra l’1 ed il 10%;
•
Elettrodi in lega speciale argento-cloruro d’argento per evitare la formazione
di potenziali spuri dovuti al pH della pelle;
•
Lettura degli standard molecolari con un lettore ottico per la massima
rapidità e flessibilità di impiego ed eliminazione degli errori di lettura;
•
Costruzione in tempo reale di un istogramma indicante il livello di ampiezza
relativo di ciascuna molecola in ogni area del corpo indagata.
•

•

•

•

Per la rivelazione delle molecole markers nelle varie aree dell’organismo interessate ai
processi neurodegenerativi e patologie sistemiche, si è utilizzata un’applicazione della
Quantum Electro Dynamics in medicina (QED), ampiamente studiata dalla fisica
quantistica, che prevede la misurazione delle variazioni delle emissioni di corrente
elettrica in determinati punti sensibili dell’organismo umano che si comportano come
“finestre” aperte sulle strutture biologiche da controllare, quando dette strutture sono
stimolate dai campi magnetici eccitatori emessi da molecole campioni esterne.
E’ ben noto che ogni sostanza è caratterizzata da un suo proprio spettro
elettromagnetico, composto dall’insieme delle singole frequenze di oscillazione che lo
costituiscono. Lo spettro di diverse sostanze, nonché enzimi, membrane cellulari, acidi
nucleici, ecc., creano patterns complessi di segnali elettromagnetici che avvolgono
l’essere vivente, costituendo una rete informativa di primaria importanza atta a
controllare il metabolismo delle singole cellule e degli organi.
Il livello di trasferimento delle informazioni entro le cellule o fra cellule dipende dalla
“coerenza” del segnale e dal grado di “risonanza” con gli elementi interessati delle cellule.
Ogni livello della gerarchia organizzativa dell’organismo possiede uno spettro
caratteristico di emissioni elettromagnetiche endogene. Interazioni per risonanza di livello
o inter-livello, sono ovviamente necessarie per mantenere un regime omeostatico,
correlando fra loro i vari processi. Una perturbazione generata a qualsiasi livello,
provocherà quindi una ripercussione in tutti gli altri livelli a causa delle interazioni fra gli
spettri emessi e ricevuti.
Nel caso specifico della nostra metodica, l’irradiazione elettromagnetica del marcatore
esterno, potenziata con tecniche di diluizione che ne esaltano la capacità informativa [9],
accostato al corpo del paziente, creerà una perturbazione che sarà avvertita in tutti i livelli
dell’organismo ed evidenziata nelle “finestre” di osservazione” presso le quali le
modificazioni energetiche sono convertite in una esaltazione o riduzione della corrente
continua emessa dal punto terminatore della fascia magnetica passante per l’organo
indagato. [10]
•

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Per la rivelazione delle molecole markers nelle varie aree dell’organismo interessate ai processi
neurodegenerativi e patologie sistemiche, si è utilizzata un’applicazione della Quantum Electro
Dynamics in medicina (QED), ampiamente studiata dalla fisica quantistica, che prevede la
misurazione delle variazioni delle emissioni di corrente elettrica in determinati punti sensibili
dell’organismo umano che si comportano come “finestre” aperte sulle strutture biologiche da
controllare, quando dette strutture sono stimolate dai campi magnetici eccitatori emessi da
molecole campioni esterne.
E’ ben noto che ogni sostanza è caratterizzata da un suo proprio spettro elettromagnetico,
composto dall’insieme delle singole frequenze di oscillazione che lo costituiscono. Lo spettro di
diverse sostanze, nonché enzimi, membrane cellulari, acidi nucleici, ecc., creano patterns
complessi di segnali elettromagnetici che avvolgono l’essere vivente, costituendo una rete
informativa di primaria importanza atta a controllare il metabolismo delle singole cellule e degli
organi.
Il livello di trasferimento delle informazioni entro le cellule o fra cellule dipende dalla
“coerenza” del segnale e dal grado di “risonanza” con gli elementi interessati delle cellule.
Ogni livello della gerarchia organizzativa dell’organismo possiede uno spettro caratteristico di
emissioni elettromagnetiche endogene. Interazioni per risonanza di livello o inter-livello, sono
ovviamente necessarie per mantenere un regime omeostatico, correlando fra loro i vari processi.
Una perturbazione generata a qualsiasi livello, provocherà quindi una ripercussione in tutti gli altri
livelli a causa delle interazioni fra gli spettri emessi e ricevuti.
Nel caso specifico della nostra metodica, l’irradiazione elettromagnetica del marcatore esterno,
potenziata con tecniche di diluizione che ne esaltano la capacità informativa [9], accostato al
corpo del paziente, creerà una perturbazione che sarà avvertita in tutti i livelli dell’organismo ed
evidenziata nelle “finestre” di osservazione” presso le quali le modificazioni energetiche sono
convertite in una esaltazione o riduzione della corrente continua emessa dal punto terminatore
della fascia magnetica passante per l’organo indagato. [10]
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Perché il meccanismo di risonanza si manifesti, è peraltro necessario che gli
spettri interagenti siano identici. Questa prerogativa consente la
discriminazione di un numero elevatissimo di sostanze, purché sia disponibile
un campione eccitatore debitamente trattato quale emettitore di stimolo. A
parità di intensità del campo emesso dal campione esterno, la variazione di
corrente sul punto di controllo sarà proporzionata al prodotto del processo di
risonanza, legato alla quantità della sostanza endogena presente. Se il
campione esterno emette su uno spettro diverso da quello presente nel
dominio dell’area da controllare, non vi sarà alcuna reazione.
Considerando che la corrente emessa dai punti di agopuntura impiegati quali
finestra di osservazione in soggetti sani con condizioni omeostatiche
nominali, è di norma circa 300-400 nA, se lo spettro emesso dal campione
esterno interagisce con un dominio di coerenza avente lo stesso spettro, la
sinergia creata dalla risonanza provocherà una variazione delle regolazioni
omeostatiche con conseguente variazione proporzionata della corrente. In
casi estremi si possono raggiungere valori di oltre 3.000 nA.
IL MECCANISMO INFORMATIVO MAGNETICO
•

•

•

•

•

IL CORPO UMANO E’ CARATTERIZZATO DA UNA SERIE DI PERCORSI
IBRIDI, COSTITUITI DA UN CONTINUUM DI CRISTALLI LIQUIDI ALLINEATI
NEL COLLAGENE DEL TESSUTO CONNETTIVO DEL CORPO CON I SUOI
STRATI DI MOLECOLE D’ACQUA, CHE LO PERCORRONO
LONGITUDINALMENTE E TRASVERSALMENTE, RACCORDATE CON
TERMINAZIONI NERVOSE ORIGINATE IN SPECIFICHE AREE CEREBRALI
[11 [I MERIDIANI ]
LE FASCE TRASPORTANO IL CAMPO INFORMATIVO EMESSO DA
CIASCUNA SOSTANZA PRESENTE LUNGO IL PERCORSO, INFORMANDO
COSI’ TUTTI GLI ELEMENTI BIOLOGICI INTERESSATI DELLA PRESENZA
DI QUELLA SOSTANZA LUNGO LA FASCIA MAGNETICA.
IN ALTRI TERMINI, SI HA LA SIMULAZIONE DELLA PRESENZA DELLA
SPECIFICA SOSTANZA NELLE CELLULE PRESENTI LUNGO IL
PERCORSO, CHE SARANNO IN GRADO DI REAGIRE SE DOTATE DI
RECETTORI PER LO SPECIFICO LEGANTE SIMULATO.
LE FASCE TERMINANO SU PUNTI CARATTERISTICI DEGLI ARTI
SUPERIORI ED INFERIORI, CARATTERIZZATI DA UNA EMISSIONE DI
CORRENTE CONTINUA PROPORZIONATA AL LIVELLO OMEOSTATICO
DELLE CELLULE DI TUTTA LA FASCIA. LE INTERAZIONI DEI MARKERS
ESTERNI PORTERANNO AD UNA VARIAZIONE DELLA CORRENTE
EMESSA PROPORZIONATA AL NUOVO VALORE DI REGOLAZIONE
OMEOSTATICA LEGATO ALLA QUANTITA’ DELLA SOSTANZA INDAGATA
REALMENTE PRESENTE NELLE CELLULE DEL FASCIO.
LA PRESENZA DI UN CAMPO EMESSO DA UN MARCATORE ESOGENO
ACCOSTATO AL PUNTO TERMINALE DEL FASCIO, PORTA QUINDI ALLE
STESSE VARIAZIONI DI CORRENTE CHE SI SAREBBERO AVUTE SE LA
SOSTANZA FOSSE STATA ENDOGENA.
VALIDAZIONE DEL CORTICALE MOTORIO

•

•

•

Per la validazione preliminare di questo punto, è stata usata la
rTMS (repetitive Transcranial Magnetic Stimulation): una sonda
posta sulla parte superiore del cranio di un volontario in
corrispondenza del corticale motorio, ha emesso una serie di
impulsi magnetici ad alta intensità, rilevati da un elettromiografo
su un dito di una mano.
Prima di iniziare la stimolazione, si è verificata la situazione dei
neurotrasmettitori sul punto corrisponde al corticale motorio.
Nessun neurotrasmettitore libero risulta presente (vedi
istogramma seguente basale)
Al termine della stimolazione si è ripetuta la verifica dei
neurotrasmettitori sullo stesso punto: il risultato riportato è in
perfetto accordo con quanto riportato in letteratura e convalida il
punto di misura usato.
Basale

Corteccia motoria-Piede Destro
GLU

Acetilcolina

Glicina

Cortisolo

GABA

Serotonina

Adrenalina

Noradrenalina

Dopamina

Variazione % corrente di base nA

PZ-1 65a

100%

80%

60%

40%

20%

0%

-20%

-40%
PZ-1 65
100%

80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%

Dopo stimolazione con rTMS a 5Hz
Corteccia motoria-Piede Destro

Cortisolo

Adrenalina

Dopamina

Acetilcolina

GABA

0%
GLU

Variazione % corrente di base nA

90%
IMPIEGO DEI MARCATORI

•

LA MISURA DELLE CORRENTI NEI PUNTI TERMINATORI DELLE SINGOLE
FASCE MAGNETICHE (MERIDIANI), CI PERMETTE DI VALUTARE QUALE
SIA IL LIVELLO DEI MECCANISMI DI REGOLAZIONE (OMEOSTASI),
RICONDUCIBILI ALL’ORGANO PRESENTE LUNGO IL PERCORSO DELLA
FASCIA MAGNETICA

•

POSSIAMO STIMOLARE I RAGGRUPPAMENTI CELLULARI PERCORSI
DALLA SINGOLA FASCIA CON L’EMISSIONE MAGNETICA DI UNA
SOSTANZA MARKER PORTATA IN PROSSIMITA’ DEL TERMINATORE
DELLA FASCIA: SE LA SOSTANZA E’ PRESENTE LIBERA NELLE CELLULE,
AVREMO UN MECCANISMO DI RISONANZA CHE ESALTA L’EFFETTO
DELLA SUA PRESENZA MANIFESTATO DA UN INCREMENTO DELLA
CORRENTE FORNITA DAL PUNTO TERMINATORE DELLA FASCIA
MAGNETICA. SE LA MOLECOLA NON E’ PRESENTE, OTTERREMO UNA
REAZIONE PROPORZIONATA ALLA SUA TIPOLOGIA: NEUTRA, SE
INNOCUA, NEGATIVA SE SENTITA COME TOSSICA.

•

CONOSCENDO LA CORRELAZIONE FRA LE FASCE MAGNETICHE, I LORO
PUNTI TERMINATORI DI MISURA E GLI ORGANI CEREBRO-SPINALI
COLLEGATI, POTREMO DUNQUE ANALIZZARE UNA VASTA GAMMA DI
MOLECOLE MARKERS PRESENTI LIBERE IN CIASCUNA DI QUESTE AREE,
SEMPLICEMENTE RIPETENDO LE MISURE CON UN NUOVO MARKER
OGNI VOLTA. L’ISTOGRAMMA DELLE CORRENTI OTTENUTE
CONFRONTATE COI VALORI DI BASE, CI FORNIRA’ LA SITUAZIONE DEI
METABOLITI PRESENTI E LA LORO QUANTITA’ RELATIVA.
AREE CEREBRO-SPINALI
LA METODICA CI CONSENTE DI ESPLORARE LE SEGUENTI AREE CEREBRO-SPINALI:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•

TRONCO ENCEFALICO
NUCLEI DELLA BASE
CORTECCIA FRONTALE
CORTECCIA PREFRONTALE
CORTECCIA TEMPORALE
CORTECCIA PARIETALE
CORTECCIA OCCIPITALE
CORTECCIA MOTORIA
CORTECCIA SENS. TATTILE
AREA DEL SIMPATICO
AREA DEL PARASIMPATICO
IPOFISI
IPOTALAMO
CORPO CALLOSO
MIDOLLO SPINALE
CERVELLO ADDOMINALE

•

CIASCUNA AREA DISTINTA FRA EMISFERO DESTRO E SINISTRO, PER UN TOTALE DI 32
LOCAZIONI DIVERSE.
RICONOSCIMENTO DELLE SINGOLE PATOLOGIE

•
•

•
•

•

CIASCUNA PATOLOGIA E’ CARATTERIZZATA DA UNA SERIE DI
PROCESSI ATTIVI CHE LA CONTRADDISTINGUONO, LOCALIZZATI
NELLE AREE SEDI DELLA PATOLOGIA
CONOSCENDO L’ESPRESSIONE BIOCHIMICA DEI MARCATORI
STABILI CHE SI FORMANO, INDICATI NELLA LETTERATURA POST
MORTEM, E’ POSSIBILE IDENTIFICARE CON CHIAREZZA LA
MALATTIA IN ATTO.
I MAGGIORI O MINORI LIVELLI DI ALCUNI DI QUESTI MARCATORI,
CI DIRA’ ALTRESI’ LO STADIO DI AVANZAMENTO DELLA
PATOLOGIA, NONCHE’ LE SUE POSSIBILI VARIANTI.
IL GRANDE ANTICIPO NELLA MANIFESTAZIONE DEI PROCESSI
BIOCHIMICI RISPETTO AI SEGNI CLINICI, CI CONSENTIRA’ DI
ESEGUIRE DIAGNOSI ANCHE MOLTO PRECOCI, SODDISFACENDO
IN TAL MODO IL PRIMO DEI REQUISITI.
LE SLIDES SEGUENTI RIEPILOGANO I PRINCIPALI PROCESSI
DEGENERATIVI RISCONTRABILI ED IDENTIFICANO I RELATIVI
MARCATORI PER IL LORO RICONOSCIMENTO.
MORBO DI ALZHEIMER
-20

-40
9-2003 - Corteccia temporale Sx
Acetilcolina

Noradrenalina

Dopamina

Omocisteina

Tau protein

TGase

Ca

Mn

Cu

Zn

Fe

P

M.Inositol

βAmil

TGF-β1

TNF

IL-8

IL-6

IL-1B

IL-1A

LATT

1-HL

C/P

C/Z

AZA

GTR

GLU

H2O2

MDA

3-NT

8-OHdG

Variazione % corrente di base 81nA

MORBO DI ALZHEIMER DIAGNOSI PRECOCE
S R 51 - AD diagnosi precoce in assenza di sintomi

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0
•

•
•
•

Perfetta corrispondenza fra i markers descritti in letteratura ed i dati rilevati: si
noti la concentrazione dei sotto-processi degenerativi nell’area corticale
temporale. Ad una consistente componente ossidativa con danno del DNA (8OHdG) e formazione di perossinitrito (3-NT) che perossida le membrane
neuronali (AZA) producendo aldeidi (MDA), si associano le interleukine (IL-1α,
IL-6, IL-8), attivatrici del processo degenerativo neuronale causato dalle
placche beta-amiloidi. Il basso livello della proteina myo-Inositolo, dedicata alla
frammentazione delle placche, mostra l’ormai pieno sviluppo della patologia,
che la presenza di IL-6 ed IL-8 alte indica di vecchia formazione. L’elevato
livello del fosforo rilasciato (P), testimonia la bassa efficienza mitocondriale.
Si noti la presenza dei neurotrasmettitori espressi, legati con ogni probabilità al
trauma che ha generato la patologia (serotonina, noradrenalina).
I veri Alzheimer sono una ridotta percentuale di tutti i cognitivi: si possono
discriminare facilmente Pick’s, Alzheimer’s, DLBD, CJD, Vascolari, etc.
Nell’istogramma successivo, l’alto livello di myo-inositolo protegge il paziente
dallo sviluppo della patologia frammentando le placche beta-amiloidi.
Variazione % corrente di base 152nA-182nA-61nA
-20

-40

-60

-80

-100
25-9-2003 - Tronco encefalico Dx; Nuclei della base Sx; Corteccia temporaleSx
Omocisteina

Sost. P

NGF

CNTF

BDNF

Interfer. У

Interfer. Α

TGase

Ca

Mn

Cu

Zn

Fe

P

M.Inositol

βAmil

TGF-β1

TNF

IL-8

IL-6

IL-1B

IL-1A

LATT

1-HL

C/P

C/Z

AZA

GTR

GLU

H2O2

MDA

3-NT

8-OHdG

DEMENZA VASCOLARE
Mt Ad 95 - VaD

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0
•

La “demenza arteriosclerotica”, è stata per lungo tempo
considerata la forma di demenza più comune, anche se oggi, con
l'aumento degli studi epidemiologici e l'utilizzo sempre più
massiccio delle varie tecniche di neuroimmagine, in letteratura si
afferma che la causa più comune di demenza, sia in età
presenile che senile, è la malattia di Alzheimer.
La
ns. esperienza evidenzia, invece, una netta maggioranza di
patologie cognitive vascolari rispetto alle neurodegenerative. Nel
caso presentato lo stato ischemico dell’area corticale temporale
è evidenziato da un alto livello di acido lattico, fosforo ed una
serie di interleuchine infiammatorie di livello moderato, non
sempre presenti in questa patologia. Attualmente è disponibile
anche la proteina S-100, evidenziatrice di stato ischemico.

•

Le altre aree cerebrali esaminate (tronco encefalico ed i nuclei
della base dell’emilato Sx) non presentano segni di ischemia.
MORBO DI PARKINSON
Pattern caratteristico dei marcatori in un paziente con
morbo di Parkinson di medio-bassa evoluzione. L’area
colpita, i nuclei della base, mostra i processi ossidativi ed
infiammatori in atto, legati alla presenza di noradrenalina,
dopamina ed acetilcolina nella stessa area cerebrale. Si
noti il picco di ferro libero tipico del Parkinson, che
agevola reazioni di Fenton col perossido di idrogeno
presente in eccesso, formando radicali ossidrilici che
portano a danneggiamento del DNA ed mtDNA, (marker
8-OHdG alto). Il quadro rispecchia quanto riportato in
letteratura.
La somministrazione di molecole attive sui processi
identificati, porta ad una notevole riduzione dei danni
connessi ed una riattivazione quasi completa della
funzionalità mitocondriale, in particolare del primo
complesso respiratorio.
E’ altresì importante individuare ed attenuare o eliminare
il trauma con ogni probabilità all’origine della patologia,
nel caso specifico correlabile con l’espressione dei tre
neurotrasmettitori eccitatori presenti nell’istogramma.
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD

R E PD - Tronco Encefalico Sx - TEST DOPAMINA 12H
350

300

Variazione % corrente di base nA

250

200

150

100

50

0
#8,14

#9,30

#10,30

#11,30

#12,30

#13,30

#14,30

#15,30

-50

-100
Orario misure
Dopamina

Neurotensin

#16,30

#17,30

#18,30

#19,30

#20,20
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD
R E PD - Tronco Encefalico Dx - TEST DOPAMINA 12H
250

Variazione % corrente di base nA

200

150

100

50

0
#8,14

#9,30

#10,30

#11,30

#12,30

#13,30

#14,30

#15,30

-50

-100
Orario misure
Dopamina

Neurotensin

#16,30

#17,30

#18,30

#19,30

#20,20
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD

RE - PD - Nuclei della Base Dx - TEST DOPAMINA 12H
200

Variazione % corrente di base nA

150

100

50

0
#8,14

#9,30

#10,30

#11,30

#12,30

#13,30

#14,30

#15,30

-50

-100
Orario misure
Dopamina

Neurotensin

#16,30

#17,30

#18,30

#19,30

#20,20
STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD

R E - PD - Nuclei della Base Sx - TEST DOPAMINA 12H
100

80

Variazione % corrente di base nA

60

40

20

0
#8,14

#9,30

#10,30

#11,30

#12,30

#13,30

#14,30

#15,30

-20

-40

-60

-80
Orario misure
Dopamina

Neurotensin

#16,30

#17,30

#18,30

#19,30

#20,20
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA
SLA – DIAGNOSI PRECOCE IN ASSENZA DI SINTOMI
CV 57 - SLA - Diagnosi precoce in assenza di sintomi
200
175

125
100
75
50
25

Settembre 2003
Tronco encefalico Sx

Corticale motorio Dx

NGF

CNTF

BDNF

Dopamina

Glutammato

Tgase

Tau prot

Omocisteina

-50

Ca

Mn

Cu

Zn

Fe

IL-8

IL-6

IL-1β

IL-1α

LATT

1-HL

C/P

C/Z

AZA

GTR

H2O2

MDA

-25

3-NT

0
8-OHdG

Variazione % corrente di base nA

150
-50

Settembre 2003

Tronco encefalico Sx
NADH

Fosfolipidi ipotalam

Silibin

Fosfolipidi cerebrali

L-acetilcisteina

Carnosina

Melatonina

Aminoacidi

SAME

Creatina fosfato

Pycnogenol

Selenio

RRR-αTOH Vit E

Nicotinamm V. PP

Ac Ascorb V.C

Piridossina B6

Tiamina Vit B1

Pycn+NADH+Carnos

N-3

Mg+K citrato

P fosfato

Zn solfato

Variazione % corrente di base nA

SLA – DIAGNOSI PRECOCE –SIMULAZIONE DELLA TERAPIA
CV 57 SLA Diagnosi precoce - Controllo efficacia della terapia

650

600

550

500

450

400

350

300

250

200

150

100

50

0
•

•

•

Pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica, patologia motoria che colpisce il primo e secondo
motoneurone. I pazienti, asintomatici, sono stati individuati in occasione di uno screening di
massa su anziani e presentano una reale patologia motoria degenerativa nelle aree del tronco
encefalico e corticale motorio. La presenza di specifici processi ossidativi, glicosilanti ed
infiammatori, nonché di neurotrasmettitori eccitatori (dopamina) nelle aree interessate,
denunciano l’attivazione di processi degenerativi che a livello clinico sono classificati come
sclerosi laterale amiotrofica.
Si noti l’ampiezza del vettore che indica l’ossidazione del DNA (8-OHdG) e la formazione di
perossinitrito (3-NT) con conseguente perossidazione dei lipidi di membrana e generazione di
aldeidi modificatrici di proteine, blocco dei transporters del glutammato ed inizio del processo
eccitotossico con conseguente perdita neuronale.
La dopamina presente indica la somatizzazione del trauma con simbologia di tipo motorio (non
poter fuggire da una situazione, etc.).
In una più che significativa percentuale di casi di pazienti con diagnosi ufficiale di sclerosi
laterale amiotrofica SLA, si è riscontrata la mancanza di un vero processo eccitotossico originato
da meccanismi ossidativi. Si evidenzia, invece, un’attivazione di virus e/o batteri, dovuta a blocco
parziale o totale del sistema immunitario nell’area specifica (corticale motorio, bulbo, etc.),
probabilmente legata alla fase di risoluzione del trauma, teoria di Hamer. I parametri caratteristici
di una simile situazione sono: l’attivazione degli interferoni competenti, l’attivazione di
meccanismi apoptotici (caspase), il danno al DNA di origine infiammatoria (5-chlorouracil –
invasione di neutrofili per barriera emato-encefalica aperta), la carenza di indicatori di
meccanismi ossidativi in atto (8-OHdG, 3-NT, MDA, GTR, la limitata espressione di acido lattico,
etc.). Quanto sopra giustifica la apparente contraddizione riscontrata in letteratura sulla
presenza di processi apoptotici o meno. In realtà, da quanto fino ad oggi osservato, a seconda
del tipo di attacco si hanno o processi necrotici o apoptotici attivi. La metodica consente la
perfetta identificazione di quanto detto e, di conseguenza, la scelta della terapia, ben
differenziata nei due casi, seppure la rimozione del trauma all’origine della malattia, resta
comunque una pietra miliare ineludibile.
-50
3-NT

Tronco encefalico Dx
Maggio - 2004

Corticale motorio Sx

Glicina

GABA

Cortisolo

Noradrenalina

Dopamina

Glutammato

Pb

Cd

Hg

Caspase 3

Caspase 1

Omocisteina

BCL-2

COX-2

Ubiquitin

TGase

α-synuclein

Tau protein

IL-1B

IL-1A

Ac. Lattico

1-HL

C/P

C/Z

GTR

MDA

H2O2

Xantina ossidasi

-100
8-OHdG

Variazione % corrente di base nA

SLA – MERCURIO NEL TRONCO ENCEFALICO
SL 53 - SLA - Mercurio

300

250

200

150

100

50

0
-50

Tronco encefalico Dx
Corticale motorio Sx

-100
Giugno 2004

Midollo spinale Dx

GABA

Noradrenalina

Glutammato

Dopamina

Toluolo

Bromo

Antrachinone

Antracene

Anilina

Caspase 3

Caspase 1

Omocisteina

BCL-2

COX-2

Ubiquitin

TGase

α-synuclein

Tau protein

IL-1B

IL-1A

Ac. Lattico

1-HL

C/P

C/Z

GTR

MDA

AZA

H2O2

Xantina ossidasi

3-NT

8-OHdG

Variazione % corrente di base nA

SLA – PRODOTTI CHIMICI VARI

CG 56 - SLA - SOLVENTI + PROD. CHIMICI

250

200

150

100

50

0
Variazione % corrente di base 71nA-81nA
200
190
180
170
160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
-10
-20
-30

Midollo spinale Sx
19-1-2004

Corteccia motoria Dx
Omocisteina

BCL-2

COX-2

Ubiquitin

TGase

α-synuclein

Tau protein

Myo-Inositol

βAmil

TGF-β1

TNF

IL-12

IL-8

IL-6

IL-4

IL-1B

IL-1A

Lattico

Hemogl-glicosil

1-HL

C/P

C/Z

GTR

MDA

GLU

AZA

H2O2

Xantina ossidasi

3-NT

8-OHdG

SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA-3

P C 64 - SLA
•

•
•
•

Paziente con SLA in fase non molto avanzata, in terapia con riluzolo:
come si può constatare l’efficacia della terapia non è apprezzabile su
quasi tutti i processi attivi. Si noti l’attivazione di meccanismi ossidativi
che portano ad ossidazione del DNA ed mtDNA (8-OHdG),
perossidazione dei lipidi di membrana ad opera di perossinitrito (3-NT)
con conseguente formazione di aldeidi (4-HNE, MDA, etc.), accumulo
di carbonili, modificazione dei transporters del glucosio e glutammato,
accumulo di glutammato extracellulare ed inizio dei processi
eccitotossici che portano alla distruzione neuronale (Tau protein).
La funzionalità mitocondriale è compromessa (acido lattico) e diversi
processi infiammatori sono attivi.
La fase iniziale della patologia è indicata dall’espressione ancora
evidente di Transglutaminase.
Le terapie da noi sperimentate permettono di bloccare tutti i processi
biochimici attivi in breve tempo, ma il degrado clinico dovuto alla perdita
dei mitocondri con danno di mtDNA pregresso, prosegue per i
motoneuroni interessati. Si ricorda che la soglia di eccitotossicità è
legata al livello di ATP prodotto dai mitocondri.
Midollo spinale Sx
Corteccia motoria-Dx
INF-γ

INF-β

INF-α

GABA

Glicina

Glutammato

Acetilcolina

Noradrenalina

Dopamina

COX-2

TNF-alfa

IL-6

IL-1beta

IL-1alfa

Acido Lattico

XO

3-NT

8OHdG

Variazione % corrente di base nA

SCLEROSI MULTIPLA
A G 63 - MS

350%

300%

250%

200%

150%

100%

50%

0%

-50%

-100%
Corteccia temporale-Dx
GLU

Dopamina

Glicina

GABA

Acetilcolina

Cortisolo

Adrenalina

Noradrenalina

Variazione % corrente di base nA

SCLEROSI MULTIPLA
A. G. 63 - MS

600%

500%

400%

300%

200%

100%

0%

-100%
-100%

Tronco encefalico-Sx
Corteccia occipitale-Dx
Tronco encefalico-Dx
H2O2

GLU

1-HL

L-Glu-S

IFN-beta

IFN-alfa

Albumina

Tau

TGase

Caspase-3

Omocisteina

GABA

Dopamina

PGE-2

COX-2

5-Chlorouracil

IL-1beta

Fe

MDA

GTR

3-NT

8OHdG

Variazione % corrente di base nA

SCLEROSI MULTIPLA-2
T P 60 - MS

600%

500%

400%

300%

200%

100%

0%

Corteccia occipitale-Sx
SCLEROSI MULTIPLA-2
T P 60 - MS
200%

160%
140%
120%
100%
80%
60%
40%

Midollo spinale Sx

Corteccia motoria-Dx

TGase

INF-β

COX-2

IL-1beta

3-NT

0%

5-Chlorouracil

20%
8OHdG

Variazione % corrente di base nA

180%
•

•

I due precedenti istogrammi sono relativi a pazienti con Sclerosi
Multipla. Si noti l’attivazione degli interferoni, denuncianti la
presenza di virus attivi. La barriera emato-encefalica è aperta
(albumina nell’area cerebrale), con conseguente passaggio in
area cerebrale anche di neutrofili (5-chlorouracil). Significativo è il
livello di infiammazione legato all’attivazione del microglia (L-GluS), con espressione di diverse interleuchine.
La presenza di neurotrasmettitori eccitatori nelle aree interessate
è indicatrice di somatizzazione di traumi emozionali correlati con
la patologia. Nella maggioranza dei casi il corticale occipitale
memorizza traumi di tipo visivo dai quali può discendere la
patologia motoria.
Variazione % corrente di base 100nA-80nA
-20

-40

-60

-100
3-NT

Corteccia frontale SX

-120
28-10-2004

Corteccia frontale DX

Caspase-3

Caspase-1

Omocisteina

BCL-2

COX-2

Ubiquitin

TGase

α-synuclein

Tau protein

Myo-Inositol

βAmil

Glutammato

Dopamina

Acetilcolina

Noradrenalina

Cortisolo

Serotonina

IL-6

IL-1B

IL-1A

Lattico

Hemogl-glicosil

1-HL

C/P

C/Z

GTR

MDA

AZA

H2O2

Xantina ossidasi

-80
8-OHdG

SCHIZOFRENIA
I C 65 - SCHIZOFRENIA

320

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0
•

Paziente con diagnosi di schizofrenia: si osserva la presenza dei
neurotrasmettitori dopamina e glutammato nelle aree del corticale
frontale, in aderenza con quanto descritto in letteratura. Si noti
anche la formazione di placche β-amiloidi (Aβ), frammentate dalla
proteina myo-inositolo per impedire il danno neuronale.

•

Sono presenti anche processi ossidativi legati ai neurotrasmettitori,
che portano ad ossidazione del DNA e dei lipidi di membrana,
nonché processi infiammatori denunciati da interleuchine e cox-2.
-20

-40
0

11-3-2003 - Nuclei della base Dx; Corteccia frontale Dx
Acetilcolina

GABA

Adrenalina

Dopamina

Serotonina

Myo-inosit

Acetaldeide

5-hydroxytriptofolo

-60
Mg

Mn

Cu

Zn

Fe

P

βAmil

TGF-β1

TNF

IL-8

IL-6

IL-1B

IL-1A

LATT

1-HL

C/P

C/Z

AZA

GTR

GLU

H2O2

MDA

3-NT

8-OHdG

Variazione % corrente di base 110nA; 120nA

ALCOHOL

B E 50 - ALCOLISTA - Nessuna terapia

360

340

320

300

280

260

240

220

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20
•

Situazione di un paziente alcolista rilevata il primo giorno
di ricovero, in assenza di terapia. Sono presenti i markers
caratteristici dell’alcol: 5-hydroxytriptofolo, acetaldeide,
Mg, Zn, nonché una serie di metaboliti legati ai danni
provocati dall’alcolismo. Si notino i markers di
ossidazione ed infiammazione oltre ai neurotrasmettitori
espressi ed alla carente funzionalità mitocondriale,
denunciata dalla presenza di acido lattico.
EFFICACIA DELLA TERAPIA

•

•

GLI ESEMPI CHE SEGUONO MOSTRANO L’EFFICACIA DELLA
TERAPIA AGENTE SUI SINGOLI SOTTO-PROCESSI DEGENERATIVI
ATTIVI NELLA SPECIFICA AREA CEREBRO-SPINALE.
CIASCUN SOTTOPROCESSO E’ TRATTATO CON MOLECOLE
EFFICACI SOMMINISTRATE PER OS IN GRADO DI SUPERARE LA
BARRIERA EMATO-ENCEFALICA
PARKINSON IN TERAPIA CON MANTADAN

26.11.2002 Farmaci in atto: Mantadan 1/2 cps -7H + estr. vegetali
Tronco encefalico Dx

Nuclei della base Sx

Corteccia temporale Sx

Adrenal

Seroton

Hg

Al

Pb

Ca

Cu

Zn

Fe

P

BAmil

Sost. P

TNF

IL-8

IL-6

IL-1B

IL-1A

LATT

1-HL

C/P

C/Z

AZA

GTR

GLU

H2O2

MDA

3-NT

200
190
180
170
160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
-10
-20
-30
-40
-50
-60
-70
-80
-90
-100

8-OHdG

Variazione % corrente di base 232nA 141nA 253nA

C S 83 - PD
0

-10

-20
H2O2

MDA

3-NT

Tronco encefalico Dx
Nuclei della base Sx
28-2-2003

Corteccia temporale Sx

GABA

Epinephrine

Serotonine

Dopamine

Glutamate

Pb

Al

Hg

Ca

Mn

Cu

Zn

Fe

P

Amil β
-

TGF
-β1

TNF
-α

IL-8

IL-6

IL-1β

IL-1α

LATT

1-Hexytol lysine

prot/Carbonyl

sug/Carbonyl

Azelaic acid

Glutaric acid

Xantine oxidase

-30
8-OHdG

% variazione corrente di base 152nA-162nA-162nA

STESSO PAZIENTE IN TERAPIA CON MANTADAN + NOSTRA TERAPIA
C S 84 - PD

200

190

180

170

160

150

140

130

120

110

100

90

80

70

60

50

40

30

20

10
Midollo spinale Sx
Corteccia motoria-Dx
INF-γ

INF-β

INF-α

GABA

Glicina

Glutammato

Acetilcolina

Noradrenalina

Dopamina

Omocisteina

COX-2

TNF-alfa

IL-6

IL-1beta

IL-1alfa

Acido Lattico

XO

3-NT

8OHdG

Variazione % corrente di base 40nA - 40nA

PAZIENTE CON MS IN TERAPIA CON CORTISONE
A G 63 - MS

350%

300%

250%

200%

150%

100%

50%

0%

-50%

-100%
Midollo spinale Sx
Corteccia motoria-Dx
INF-γ

INF-β

INF-α

GABA

Glicina

Glutammato

Acetilcolina

Noradrenalina

Dopamina

Omocisteina

COX-2

TNF-alfa

IL-6

IL-1beta

IL-1alfa

Acido Lattico

XO

3-NT

8OHdG

Variazione % corrente di base 140nA - 210nA

STESSO PAZIENTE CON NS TERAPIA SENZA CORTISONE
A G 63 - MS

350%

300%

250%

200%

150%

100%

50%

0%

-50%

-100%
-25,0

-50,0

Tronco encefalico Sx
Corteccia motoria Dx
GABA

Cortisolo

Noradrenalina

Dopamina

Caspase 3

Caspase 1

Omocisteina

BCL-2

COX-2

Ubiquitin

TGase

α-synuclein

Tau protein

TGF-β1

TNF

IL-8

IL-6

IL-1B

IL-1A

Lattico

Hemogl-glicosil

1-HL

C/P

C/Z

GTR

MDA

GLU

AZA

H2O2

Xantina ossidasi

3-NT

8-OHdG

Variazione % corrente di base nA

PAZIENTE SLA IN TERAPIA CON RILUZOLO
T S 40 - SLA

300,0

275,0

250,0

225,0

200,0

175,0

150,0

125,0

100,0

75,0

50,0

25,0

0,0
STESSO PAZIENTE SLA CON NS TERAPIA SENZA RILUZOLO
T S 40 - SLA
300,0

250,0

150,0

100,0

50,0

-100,0

Corticale motorio Dx

Tronco encefalico Sx

..

Caspase 1

BCL-2

Ubiquitin

α-synuclein

TGF-β1

IL-8

IL-1B

1-HL

C/Z

MDA

AZA

Lattico

-50,0

Xantina ossidasi

0,0
8-OHdG

Variazione % corrente di base nA

200,0

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Bio explorer-presentazione della metodica

  • 1. LA GIUSTA STRATEGIA • • • • • • LA MEDICINA ATTUALE NON CERCA L’ORIGINE PRIMA DELLE PATOLOGIE, MA LA “PILLOLA MAGICA” (BREVETTABILE) IN GRADO DI INTERVENIRE SU CIO’ CHE APPARE. IN ALTRI TERMINI: NON IL RIPRISTINO DEGLI EQUILIBRI INTERNI, MA BENSI’ SOLUZIONI FORZATE CHE ANNULLINO I SINTOMI, LE MANIFESTAZIONI, LASCIANDO TUTTO IL RESTO COME PRIMA GLI IMPIEGATI(GLI ORGANI PERIFERICI) VENGONO VISTI COME I SOLI RESPONSABILI DEL MALE, MENTRE IL DIRETTORE GENERALE (IL CERVELLO) VIENE IGNORATO. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (LA PSICHE NEI SUOI VARI STRATI) NON E’ NEANCHE PRESO IN CONSIDERAZIONE. NON SI INDAGA SU QUALI ORDINI SIANO STATI DATI, MA SU CHI LI HA ESEGUITI! LA VIA DI INDAGINE PREFERITA E’ L’IMAGING CHE MOSTRA I DANNI ORMAI CONSOLIDATI , MA MAI IL PERCHE’ A “COMOBRAIN” DI OTTOBRE 2006, IL PROFESSORE NEUROLOGO RELATORE SULLA SCLEROSI MULTIPLA HA DETTO: “ABBIAMO ESPLORATO IN 150 ANNI TUTTE LE POSSIBILI VIE, IN OGNI POSSIBILE MODO, NON ABBIAMO TROVATO LA SOLUZIONE ……...RESTA SOLO LA PSICHE! OGNI NOSTRA PATOLOGIA HA UN’ORIGINE BEN PRECISA CHE LA MEDICINA SISTEMATICAMENTE IGNORA E NON INTENDE CERCARE: LA DOMANDA: COME MAI? NON VIENE MAI POSTA! PERCHE’ COMBATTERE LE MANIFESTAZIONI PERIFERICHE, SPESSO LEGATE FRA LORO IN UNA RETE DI ESTREMA COMPLESSITA’, QUANDO POSSIAMO FARE LA PACE CON CHI COMANDA, LASCIANDO A LUI IL COMPITO DI RIMETTERE TUTTO IN ORDINE?
  • 2. I TRAUMI PSICHICI SOMATIZZATI ATTIVANO GRUPPI DI NEURONI CHE ESPRIMONO NEUROPEPTIDI, NEUROTRASMETTITORI E CORTICOSTEROIDI CORRELATI IN MODO SIMBOLICO A PRECISE EMOZIONI VISSUTE E NON ESTERNATE. L’ESPRESSIONE H24 PER MESI ED ANNI DI QUESTE SOSTANZE, DOVUTA ALLA SOMATIZZAZIONE DEL TRAUMA VISSUTO, PORTA A SQUILIBRI NEI PROCESSI DI REGOLAZIONE A TUTTI I LIVELLI GERARCHICI, FINO A GENERARE LA MALATTIA. L’INDAGINE SULLE SINGOLE COMPONENTI DI CIASCUN PROCESSO: • ECCITATORIO • INIBITORIO • OSSIDATIVO • GLICOSILANTE • INFIAMMATORIO • MITOTICO • ETC. CI CONSENTE DI RISALIRE ALL’ORIGINE PRIMA DELLA MALATTIA, AL PERIODO IN CUI E’ AVVENUTO L’EVENTO SCATENANTE, ALLE SUE MANIFESTAZIONI BIOCHIMICHE ED ALLE VIE TERAPEUTICHE DA UTILIZZARE.
  • 3. PER CURARE SERIAMENTE QUALSIASI MALATTIA, DOBBIAMO NECESSARIAMENTE INDAGARE COSA STA AVVENENDO NELLE AREE CEREBRALI CORRELATE • • • • • • IL TIPO DI EVENTO TRAUMATICO VISSUTO CON LE SUE MULTIPLE COMPONENTI EMOZIONALI, DEFINIRA’ LA TIPOLOGIA DELLA PATOLOGIA CHE SI INSTAURERA’, TENENDO CONTO CHE DETTA PATOLOGIA RAPPRESENTERA’ SEMPRE IN MODO SIMBOLICO L’EVENTO E LE EMOZIONI VISSUTE. AD OGNI AREA CEREBRALE E AD OGNI NEUROPEPTIDE E’ ASSOCIABILE UNO SPECIFICO SIMBOLO (PERDITA DI STIMA, NON POTER DIGERIRE L’EVENTO, NON POTER FUGGIRE DA UNA SITUAZIONE, SPAVENTO ETC. CORRELATI ALL’AREA; ANSIA, RABBIA, ALLARME, ETC. AL PEPTIDE) IL MEDICO DOVRA’ QUINDI DISATTIVARE I NEURONI RIMASTI COINVOLTI DALLA SOMATIZZAZIONE DELL’EVENTO TRAUMATICO E QUINDI INTERVENIRE SUI SINGOLI PROCESSI CONSEGUENTI CONTRASTANDOLI O ELIMINANDOLI NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE. SE IL SIMBOLO DELL’EVENTO VISSUTO COINVOLGE ORGANI PERIFERICI, AVREMO MALATTIE IN AREA SISTEMICA, COMPRESI I TUMORI. SE IL COINVOLGIMENTO ORGANICO E’ ASSENTE, RESTA COLPITA LA STESSA AREA CEREBRALE CON CONSEGUENTE PATOLOGIA DI TIPO NEURODEGENERATIVO O TUMORALE IN QUESTA VISIONE EVOLUTA E COMPLETA DELLA MALATTIA, I SINTOMI SERVONO A POCO: DOBBIAMO VISUALIZZARE TUTTI I PROCESSI PATOLOGICI ATTIVI PER POTERLI NEUTRALIZZARE.
  • 4. Evento scatenante Attivazione di gruppi di neuroni Eccitazione continua: alterazione peristalsi Depressori contrazione muscolare alterazioni del metabolismo Eccitatori Espressione continua di neurotrasmettitori e neuropeptidi Inibitori Depressione o blocco del sistema immunitario: invecchiamento cellulare sviluppo cellule tumorali sviluppo di patologie infettive Generazione di radicali dell’ossigeno Condizione del terreno biologico Attivazione dei processi degenerativi e patologici in genere Danni clinicamente rilevabili
  • 5. I TRAUMI PSICHICI SOMATIZZATI Per trauma somatizzato intendiamo un evento che ha provocato in modo improvviso ed inatteso, un complesso di emozioni più o meno violente, rimaste chiuse nella persona, non esternate. Durata dell’evento: pochi secondi. La presa di coscienza dell’evento e della reazione emozionale intervenuta al momento, con conseguente scarico all’esterno delle emozioni tenute represse fino a quel momento, porta alla disattivazione dei gruppi di neuroni che emettono i rispettivi peptidi e neurotrasmettitori. Detta disattivazione provoca l’immediata fine delle alterazioni dei processi di regolazione e dei processi biochimici patologici innescati dal trauma vissuto. Ogni tipologia di neuropeptide-trasmettitore-ormone, rappresenta dunque una specifica componente emozionale. Per aiutare il paziente a disattivare il trauma vissuto, è quindi necessario, per ciascuna area cerebrale interessata: 1. Descrivere le componenti emozionali intervenute(rabbia, ansia, dolore, etc.) 2. Descrivere il significato dell’evento (non posso mandare giù il fatto, non posso fuggire da una situazione, svalutazione od offesa, etc.) 3. Specificare quando il fatto è approssimativamente avvenuto, per aiutare la persona ad individuarlo(prenatale, perinatale, 12 anni fa, due mesi fa, etc.). Questa informazione è fondamentale! Da qui la necessità di una metodica in grado di fornire queste prestazioni in tutte le aree cerebrospinali e cervello addominale.
  • 6. FASI DEL TRAUMA SOMATIZZATO Il processo di somatizzazione del trauma o conflitto, avviene in due fasi: Conflitto attivo (paziente con mani fredde) Paziente simpaticotonico, attivazione dei vari gruppi di neuroni come già specificato in precedenza, probabile ripercussione sul sistema immunitario con sviluppo di cellule tumorali o altro; Conflitto-lisi, uscita dal conflitto (mani calde) Paziente vagotonico, attivazioni di virus, batteri e funghi a seconda del foglietto interessato, con susseguente distruzione di cellule tumorali In aggiunta all’attivazione dei neuroni correlati con le specifiche componenti emozionali, avremo l’espressione incrementata dei relativi recettori nell’area del corpo che rappresenta simbolicamente l’evento vissuto (stomaco: non posso digerire il fatto; corticale frontale: attacco alle mie capacità di ragionamento, etc.)
  • 7. PATOLOGIE ORGANICHE DI VARIO TIPO • • • • • • LA MAGGIOR PARTE DELLE PATOLOGIE ORGANICHE E’ DI FATTO LA CONSEGUENZA DELLA SOMATIZZAZIONE DI TRAUMI PSICHICI VISSUTI E SOMATIZZATI L’ESPRESSIONE CONTINUA DI NEUROTRASMETTITORI, NEUROPEPTIDI E CORTICOSTEROIDI INIBITORI (GABA, GLICINA, BOMBESINA, VIP, ISTAMINA, SOSTANZA P, CRF, CORTISOLO, ETC.) PORTA AD INIBIZIONE PARZIALE O TOTALE DEL SISTEMA IMMUNITARIO NELL’AREA IN CUI VENGONO ESPRESSI I RELATIVI RECETTORI (MEMBRANE DI CELLULE ORGANICHE, DI LINFOCITI, DI GANGLI NERVOSI, ETC.) RICORDIAMO CHE MENO DEL 2% DELLE COMUNICAZIONI NEURONALI SI SVOLGE AL LIVELLO SINAPTICO, TUTTO IL RESTO AVVIENE PER VIA LEGANTE-RECETTORE TRAMITE PEPTIDI E PER VIA ELETTROMAGNETICA. L’INTERAZIONE MENTE-CORPO E’ CONTINUA E GESTISCE LE MODIFICAZIONI DEL COMPORTAMENTO DEGLI ORGANI INTERNI. IN ALCUNE ESPRESSIONI PATOLOGICHE L’AZIONE DEI MECCANISMI EMOZIONALI E’ INDIRETTA: UN EVENTO CHE COLPISCE IL CERVELLO ADDOMINALE, INIBENDOLO, PORTERA’ A SVILUPPO DI PARASSITI NELL’AREA INTESTINALE COINVOLTA, CON CONSEGUENTI MALATTIE DELLA PELLE, GONFIORI, PROBLEMI ARTICOLARI, ED ALTRO. LO STESSO EVENTO PORTERA’ ANCHE A SVILUPPO DI CELLULE TUMORALI NELLA STESSA AREA, IN QUANTO IL SISTEMA IMMUNITARIO NON E’ PIU’ IN GRADO DI CONTRASTARLE
  • 8. • • • • L’ESPRESSIONE CONTINUA DI SOSTANZE ECCITATRICI (DOPAMINA, ACETILCOLINA, ADRENALINA, NORADRENALINA, GLUTAMMATO, ASPARTATO, ETC.), A SECONDA DELL’AREA CHE SVILUPPA I RECETTORI PER DETTE SOSTANZE, PORTERA’ AD ESASPERAZIONE DEI RITMI CARDIACI O DELLE PERISTALSI NEI TRATTI DEL DIGERENTE INTERESSATI; ALTERAZIONI PRESSORIE; MODIFICAZIONI DEL BILANCIO IDRICO, ETC. L’AUTOSSIDAZIONE DEI NEUROTRASMETTITORI EMESSI CON CONTINUITA’ GENERERA’ CATENE DI RADICALI CHE PORTERANNO A PROCESSI OSSIDATIVI, NITROSILANTI, GLICOSILANTI, ETC. CON INIZIO DEI DANNI CHE VEDREMO MANIFESTATI NEL FUTURO. INIBIZIONI SESSUALI DI VARIO TIPO SONO LA CONSEGUENZA DELL’ESPRESSIONE CONTINUA DI NEUROPEPTIDI INIBITORI SIA NELLA DONNA CHE NELL’UOMO(PROLATTINA, CORTICOSTEROIDI INIBITORI, ETC.). LA GESTIONE DEI PROCESSI INFETTIVI E’ LEGATA ALLO STATO DI UN POSSIBILE TRAUMA SOMATIZZATO IN UN’AREA CEREBRALE CORRELATA CON L’ORGANO PERIFERICO INTERESSATO. LA FASE DI USCITA DAL CONFLITTO ATTIVA VIRUS, BATTERI E FUNGHI. IL CONTROLLO DELL’ATTIVAZIONE DI INTERFERONI, INTERLEUCHINE E T-helper EVIDENZIA IL FENOMENO.
  • 9. ESEMPIO • • • • UN CASO DI PATOLOGIA CARDIACA MANIFESTATA CON SINTOMI CLINICI, MA NON RILEVABILI DALL’ECG O ECOCARDIO, SE NON IN MODO MOLTO MARGINALE: NESSUNA ISCHEMIA E’ PRESENTE (Proteina S-100 a zero), MA IL MUSCOLO CARDIACO HA LE SUE CELLULE NON ALIMENTATE CORRETTAMENTE ED I MARKERS DI SOFFERENZA SI ALZANO A LIVELLI NOTEVOLI, PREINFARTUALI (Troponin 1, acido lattico, proteina C reattiva, etc.). E’ PRESENTE INSUFFICENZA DEL PROCESSO DI METILAZIONE (Omocisteina alta), LA GLICOSILAZIONE ELEVATA (1-HL), IL DETOSSIFICANTE GST ALTO NEL LATO DESTRO DEL CUORE. IN SEDE DI SIMULAZIONE DELL’EFFICACIA DELLA TERAPIA, SI E’ RISCONTRATA UNA GRAVE CARENZA DI DIVERSI SALI CELLULARI, UBICHINONE E PL-PUFA. LA TERAPIA HA PORTATO ALL’ANNULLAMENTO DEI SINTOMI ED AL RECUPERO DELLE FORZE IN POCHI GIORNI. NOTA: DUE REPARTI DI CARDIOLOGIA OSPEDALIERI AVEVANO PRESCRITTO AL PAZIENTE SOLO SEDATIVI E PSICOFARMACI ANTIDEPRESSIVI!
  • 10. MALATTIE NEURODEGENERATIVE: I PROCESSI BIOCHIMICI SONO ATTIVATI BEN PRIMA DELL’ INSORGENZA DEI SEGNI CLINICI • • • • DISATTIVANDO I NEURONI RIMASTI COINVOLTI DALLA SOMATIZZAZIONE DI UN TRAUMA PSICHICO E CONTRASTANDO I PROCESSI BIOCHIMICI DERIVATI DALL’AUTOSSIDAZIONE DELLE SOSTANZE EMESSE ED ALTRI SQUILIBRI COLLEGABILI, E’ POSSIBILE TAMPONARE O BLOCCARE L’INSORGENZA DI UNA PROBABILE PATOLOGIA NEURODEGENERATIVA, IN CONDIZIONI DI TOTALE ASINTOMATICITA’, QUANDO I DANNI SONO MINIMI E LA QUALITA’ DELLA VITA DEL PAZIENTE ANCORA MASSIMA. SOLO UNA DIAGNOSI MOLTO PRECOCE CONSENTE DI OTTENERE RISULTATI UTILI IN PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE. QUANDO OGGI VIENE FATTA LA DIAGNOSI, UNA NOTEVOLE PERCENTUALE DI NEURONI COINVOLTI E’ GIA’ ANDATA PERDUTA (DAL 60 ALL’80%) E LE POSSIBILITA’ DI RECUPERO SONO PRATICAMENTE NULLE. CON LA DIAGNOSI ULTRA-PRECOCE, IL BLOCCO DELLA PATOLOGIA PUO’ ARRIVARE AD ESSERE ANCHE TOTALE E DEFINITIVO. LA DIAGNOSI ULTRA-PRECOCE PUO’ ESSERE FATTA SOLAMENTE SE SI E’ IN GRADO DI CONTROLLARE PROCESSI PATOLOGICI ATTIVI NELLE SINGOLE AREE CEREBRALI!
  • 11. LA CLINICA NON E’ SPESSO IN GRADO DI DEFINIRE L’EFFICACIA DI UN FARMACO NELLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE • Il danneggiamento dell’mtDNA ad opera di processi ossidativi e nitrosilanti con formazione di radicali ossidrilici (OH.), porta ad una progressiva perdita dei mitocondri con conseguente abbassamento della soglia di eccitotossicità a causa della riduzione della produzione di ATP. Livelli ancora fisiologici di glutammato accumulati all’esterno delle membrane neuronali, diventano quindi sufficienti a portare il neurone, progressivamente, alla morte per necrosi. Il degrado clinico continua quindi anche dopo il blocco dei processi biochimici attivi da parte di una ipotetica terapia efficace, fino alla perdita completa dei neuroni con mtDNA danneggiato, per poi raggiungere l’andamento fisiologico di base. Questo meccanismo impedisce una seria valutazione di una molecola terapeutica per via clinica in tempi medi (un anno). • IL CONTROLLO IMMEDIATO DEI PROCESSI PATOLOGICI ATTIVI IN AREA CEREBRALE A VALLE DELLA SOMMINISTRAZIONE DI UN FARMACO, E’ QUINDI INDISPENSABILE PER DETERMINARNE L’EFFICACIA!
  • 12. NECESSITA’ DI UNA DIAGNOSI PRECOCE • • • • E’ ampiamente dimostrato in letteratura che farmaci di varia natura in grado di tamponare i processi degenerativi in una fase molto iniziale, non portano effetti terapeutici significativi se somministrati in una fase avanzata della patologia La somministrazione di farmaci ipoteticamente in grado di bloccare tutti i processi degenerativi, al momento di una diagnosi tardiva NON fermano il declino clinico, a causa del meccanismo già esposto, che continua a far morire i neuroni i cui mitocondri siano stati danneggiati dai processi ossidativi pregressi. Da quanto sopra detto, scaturisce l’esigenza assoluta di una diagnosi precoce, la più vicina possibile, nel tempo, all’evento scatenante, col paziente ancora del tutto asintomatico, per bloccare contemporaneamente TUTTI i processi degenerativi attivi, nonché il meccanismo di base, tipicamente un trauma psichico, che ha attivato la patologia. Si tratta dunque di individuare sia i neuroni sempre attivi a causa del trauma somatizzato, sia i singoli processi degenerativi (ossidanti, glicosilanti, infiammatori, etc.) per intervenire adeguatamente. Da quanto già esposto subentra l’esigenza di una diagnosi precoce rispetto ai segni clinici, ma fino ad ora abbiamo avuto grandi limiti nella sua realizzazione: • La barriera emato-encefalica impedisce di impiegare metodi analitici convenzionali per diagnosticare processi degenerativi cerebrospinali • Le tecniche di IMAGING rivelano solamente il danno già consolidato • La spettrometria di risonanza (H/P-MRS) e la PET non consentono screening di massa ed hanno comunque grossi limiti nella identificazione di molecole
  • 13. LE BASI DELLA Q.E.D.(Quantum Electro Dynamics) • • • • • • IL PROF. PREPARATA † (DIP. FISICA UNIV. MILANO) ED IL PROF. DEL GIUDICE (INFN MILANO), INSIEME AD ALTRI RICERCATORI, HANNO PORTATO AD UNA NUOVA VISIONE DELLA MATERIA CONDENSATA E DELLA MATERIA VIVENTE IN PARTICOLARE, PUBBLICATE NEL LIBRO: QED COHERENCE IN MATTER – WORLD SCIENTIFIC 1995, AUSPICANDO UNA MAGGIORE COLLABORAZIONE FRA FISICI QUANTISTICI, BIOLOGI E MEDICI PER UNA NUOVA VISIONE OLISTICA DELLA VITA. DOBBIAMO PRENDERE IN MAGGIORE CONSIDERAZIONE LA NUOVA FISICA DELL’ACQUA, LA COERENZA NELLE CELLULE E L’INTERAZIONE DEI CAMPI ULTRA-DEBOLI CON I SISTEMI IONICI DELLE CELLULE STESSE. VI E’ UNA PROFONDISSIMA INTERELAZIONE FRA OGNI ELEMENTO FISICO (CAMPO-PARTICELLA) CHE COSTITUISCE LA REALTA’ CREATA: LA REALTA’ E’ COSTITUITA DA UN NUMERO PRESSOCHE’ INFINITO DI CAMPI-PARTICELLE CHE LA COERENZA ELETTRODINAMICA CONCRETIZZA SUL PIANO FISICO. TUTTO FA PARTE DI UNA UNICA UNITA’ E NOI LO PARCELLIZZIAMO CON LA SCELTA DI OSSERVARLO IN UNA CERTA MANIERA. LA MATERIA ED IL CAMPO SONO GLI STESSI IN TUTTO L’UNIVERSO. LA QED HA A CHE FARE CON L’INTERAZIONE FRA CAMPI DI MATERIA E CAMPI ELETTROMAGNETICI SU CERTE FREQUENZE CON CERTE RELAZIONI DI FASE. IL CAMPO ELETTROMAGNETICO NON VIENE PROIETTATO AL DI FUORI DEL SISTEMA, MA RESTA INTRAPPOLATO NEL SISTEMA ATOMICO, GARANTENDONE UN’EVOLUZIONE COERENTE. ESSO E’ IL COLLANTE DEGLI INDIVIDUI E SISTEMI ATOMICI. IL CAMPO ELETTROMAGNETICO INTRAPPOLATO HA UN COMPAGNO INSEPARABILE: IL POTENZIALE VETTORE (CHE INFLUENZA LA FASE DI UN SISTEMA COERENTE) E SI ESTENDE AMPIAMENTE FUORI DEL DOMINIO DI COERENZA SENZA TRASPORTARE ENERGIA, MA SOLO INFORMAZIONE, MODIFICANDO LA FASE DEI SISTEMI COERENTI RAGGIUNTI.
  • 14. • • • • NELLA PARTE INCOERENTE,CHE NE CONSENTE LA PLASTICITA’, SI TRASCINA IL SISTEMA DI IONI, LA CUI IMPORTANZA NEL SISTEMA ENERGETICO CELLULARE E’ UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA. LA COERENZA NEI TESSUTI CELLULARI: LE LEGGI DELLA CQED HANNO IMPORTANTI CONSEGUENZE NELLA BIOLOGIA MOLECOLARE E NELLA MEDICINA. LE SFERULE COERENTI HANNO DIMENSIONI PROSSIME A QUELLE DI UNA CELLULA DI MEDIE DIMENSIONI ED UN TESSUTO CELLULARE ORDINATO DIPENDE DA ATTRAZIONI INTERATTIVE IL CUI MECCANISMO E’ QUELLO DELLE SFERULE. QUALORA UNA MOLECOLA OSCILLI CON UNA FREQUENZA PROSSIMA A QUELLA DEL CAMPO DEL DOMINIO DI COERENZA, SI OTTIENE UNA POTENTE INTERAZIONE COL DOMINIO STESSO. IL DNA: NON SI COMPORTA SOLAMENTE COME GESTORE PROGRAMMATO DELLE ATTIVITA’ CELLULARI, MA ANCHE COME EMETTITORE ELETTROMAGNETICO PER IL CONTROLLO DEI PROCESSI CELLULARI, CON EMISSIONI DI FREQUENZE AUDIO E SUB-AUDIO PER ATTIVITA’ DI TRASLOCAZIONE E ROTAZIONE, SUBULTRAVIOLETTO AD INFRAROSSO PER GLI STATI OSCILLATORI, FREQUENZE NEL VISIBILE PER L’ATTIVAZIONE DEGLI STATI ELETTRONICI. (F.A. POPP - 1981) GLI IONI DISSOLTI IN UNO STRATO DI CONFINE FRA LE MEMBRANE ED I DOMINI COERENTI DELL’ACQUA (SPESSO CIRCA 80 ANGSTROM), SI MUOVONO CON ATTRITO ZERO, POTENDO COSI’ INTERAGIRE CON CAMPI MAGNETICI EXTRA-DEBOLI.
  • 15. • • POSSIAMO DIRE PER CONCLUDERE, CHE LA MATERIA VIVENTE NON PUÒ ESSERE RIDOTTA SOLAMENTE ALLE PROPRIE COMPONENTI MOLECOLARI, MA DEVE ESSERE CONCEPITA COME MOLECOLE OSCILLANTI IN SINTONIA CON UN CAMPO ELETTROMAGNETICO CONFINATO ALL’INTERNO DI UN DOMINIO DI COERENZA. IL CAMPO ELETTROMAGNETICO CHE PUÒ ESSERE GENERATO DA DOMINI DI COERENZA DELLA DIMENSIONE DI CENTINAIA DI ANGSTROM, PERMETTE DI TRASMETTERE UN MESSAGGIO (ELETTROMAGNETICO) PROVENIENTE DALLE MOLECOLE, CHE CONSENTE LORO UNA RECIPROCA ATTRAZIONE DI LUNGO RAGGIO, PURCHÉ LO SPETTRO DELL’EMISSIONE SIA IDENTICO. IL CAMPO EMESSO DA PIÙ MOLECOLE CO-RISONANTI SARÀ CARATTERIZZATO DA FREQUENZE CHE CO-RISONERANNO CON LE ALTRE MOLECOLE ADIACENTI, POI CON RAGGRUPPAMENTI DELLE STESSE, CHE INTERVERRANNO NEL PROCESSO BIOCHIMICO E COSÌ DI SEGUITO. IL FATTO CHE PICCOLE MODIFICAZIONI DELLA STRUTTURA MOLECOLARE PORTINO AD UN CAMBIAMENTO DELLO SPETTRO ELETTROMAGNETICO EMESSO E QUINDI DELLE CONDIZIONI DI RISONANZA, SPIEGA COME ANCHE MINIMI CAMBIAMENTI (AGGIUNTA O PERDITA DI ATOMI, SOSTITUZIONE DI IONI, ETC), MODIFICHINO RADICALMENTE LA FUNZIONALITÀ DELLA MOLECOLA INTERESSATA.[I] LE MOLECOLE D’ACQUA, NEL CORPO UMANO IN PROPORZIONE ENORMEMENTE SUPERIORE ALLE MOLECOLE DI ALTRA NATURA, AD ESEMPIO LE PROTEINE, HANNO DUNQUE IL COMPITO DI TRASMETTERE INFORMAZIONI AL “TERRITORIO” CIRCOSTANTE E, PROBABILMENTE, ANCHE AMPLIFICARLE. [I] E. Del Giudice, e. Preparata, 1994 Journal of Biological Physics. vol 20 p 105
  • 16. • NEL MONDO DELLA FISICA QUANTISTICA, IL “CAMPO” È COSTITUITO DA GRANDEZZE CHE NON SEMPRE HANNO VALORI BEN DEFINITI, MA DELLE QUALI NON POSSIAMO COMUNQUE INDICARNE IL VALORE CONTEMPORANEAMENTE. SE INFATTI FISSIAMO L’INTENSITÀ (DETERMINANDO IL NUMERO DEI QUANTI), AVREMO UN CAMPO CARATTERIZZATO DA OSCILLAZIONI INCOERENTI: LA LUCE; DEFINENDO LA FASE, NON POTREMO CONTARE I QUANTI, MA LE PARTICELLE AVRANNO OSCILLAZIONI PERFETTAMENTE SINCRONIZZATE IN FASE ED OTTERREMO LA MATERIA. QUESTE DUE CONDIZIONI DI UNA STESSA REALTÀ (ENERGETICA E MATERIALE), SI SCAMBIANO INFORMAZIONI MEDIANTE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE. LO SCAMBIO AVVIENE IN TUTTE LE POSSIBILI DIREZIONI, FRA ELEMENTI OMOGENEI, SIANO ESSI RAGGRUPPAMENTI CELLULARI OD ORGANI, CAPACI QUINDI DI RICEVERE E DECODIFICARE IL SEGNALE TRASMESSO DI BASSISSIMO LIVELLO. ABBIAMO COMUNQUE A CHE FARE CON UN SISTEMA APERTO MANTENUTO STABILE DA MOLTEPLICI PROCESSI DI REGOLAZIONE CHE GENERANO UN FLUSSO CONTINUO DI SEGNALI E.M. ATTINENTI TUTTE LE ATTIVITÀ CELLULARI, DALL’AFFLUSSO DI NUTRIENTI ALL’EQUILIBRIO ANTIOSSIDANTI-OSSIDANTI, DALLA PRODUZIONE DI ATP ALLA REGOLAZIONE DEL PH, ETC.[I] • [i] Adey W. Ross – The cellular microenvironmental and signalling through cell membranes. Alan R Liss Inc. 1988
  • 17. La metodica diagnostica consente di effettuare: Indagini molecolari sia nelle aree cerebro-spinali e sistema nervoso addominale, sia negli organi interni, per individuare in dettaglio: • processi ossidativi, glicosilanti ed infiammatori • espressione di: – proteine legate a stati patologici ed altri markers specifici di patologia – fattori di crescita – neurotrasmettitori, neuropeptidi e corticosteroidi • processi infettivi in corso • presenza di metalli e sostanze chimiche xenobiotiche • Il controllo accurato dell’attività del sistema immunitario sia in ambito sistema nervoso centrale, sia organi interni • Diagnosi in condizioni di asintomaticità di processi patologici attivi che possono portare a sviluppo di malattie neurodegenerative ed altre patologie • Controllo dell’efficacia della terapia prima della somministrazione, • Acquisizione del dato in modo totalmente passivo • Validazione del dato con controllo della varianza su un gruppo di campioni, con precisione impostabile fra l’1 ed il 10%; • Elettrodi in lega speciale argento-cloruro d’argento per evitare la formazione di potenziali spuri dovuti al pH della pelle; • Lettura degli standard molecolari con un lettore ottico per la massima rapidità e flessibilità di impiego ed eliminazione degli errori di lettura; • Costruzione in tempo reale di un istogramma indicante il livello di ampiezza relativo di ciascuna molecola in ogni area del corpo indagata.
  • 18. • • • • Per la rivelazione delle molecole markers nelle varie aree dell’organismo interessate ai processi neurodegenerativi e patologie sistemiche, si è utilizzata un’applicazione della Quantum Electro Dynamics in medicina (QED), ampiamente studiata dalla fisica quantistica, che prevede la misurazione delle variazioni delle emissioni di corrente elettrica in determinati punti sensibili dell’organismo umano che si comportano come “finestre” aperte sulle strutture biologiche da controllare, quando dette strutture sono stimolate dai campi magnetici eccitatori emessi da molecole campioni esterne. E’ ben noto che ogni sostanza è caratterizzata da un suo proprio spettro elettromagnetico, composto dall’insieme delle singole frequenze di oscillazione che lo costituiscono. Lo spettro di diverse sostanze, nonché enzimi, membrane cellulari, acidi nucleici, ecc., creano patterns complessi di segnali elettromagnetici che avvolgono l’essere vivente, costituendo una rete informativa di primaria importanza atta a controllare il metabolismo delle singole cellule e degli organi. Il livello di trasferimento delle informazioni entro le cellule o fra cellule dipende dalla “coerenza” del segnale e dal grado di “risonanza” con gli elementi interessati delle cellule. Ogni livello della gerarchia organizzativa dell’organismo possiede uno spettro caratteristico di emissioni elettromagnetiche endogene. Interazioni per risonanza di livello o inter-livello, sono ovviamente necessarie per mantenere un regime omeostatico, correlando fra loro i vari processi. Una perturbazione generata a qualsiasi livello, provocherà quindi una ripercussione in tutti gli altri livelli a causa delle interazioni fra gli spettri emessi e ricevuti. Nel caso specifico della nostra metodica, l’irradiazione elettromagnetica del marcatore esterno, potenziata con tecniche di diluizione che ne esaltano la capacità informativa [9], accostato al corpo del paziente, creerà una perturbazione che sarà avvertita in tutti i livelli dell’organismo ed evidenziata nelle “finestre” di osservazione” presso le quali le modificazioni energetiche sono convertite in una esaltazione o riduzione della corrente continua emessa dal punto terminatore della fascia magnetica passante per l’organo indagato. [10]
  • 19. • • • • Per la rivelazione delle molecole markers nelle varie aree dell’organismo interessate ai processi neurodegenerativi e patologie sistemiche, si è utilizzata un’applicazione della Quantum Electro Dynamics in medicina (QED), ampiamente studiata dalla fisica quantistica, che prevede la misurazione delle variazioni delle emissioni di corrente elettrica in determinati punti sensibili dell’organismo umano che si comportano come “finestre” aperte sulle strutture biologiche da controllare, quando dette strutture sono stimolate dai campi magnetici eccitatori emessi da molecole campioni esterne. E’ ben noto che ogni sostanza è caratterizzata da un suo proprio spettro elettromagnetico, composto dall’insieme delle singole frequenze di oscillazione che lo costituiscono. Lo spettro di diverse sostanze, nonché enzimi, membrane cellulari, acidi nucleici, ecc., creano patterns complessi di segnali elettromagnetici che avvolgono l’essere vivente, costituendo una rete informativa di primaria importanza atta a controllare il metabolismo delle singole cellule e degli organi. Il livello di trasferimento delle informazioni entro le cellule o fra cellule dipende dalla “coerenza” del segnale e dal grado di “risonanza” con gli elementi interessati delle cellule. Ogni livello della gerarchia organizzativa dell’organismo possiede uno spettro caratteristico di emissioni elettromagnetiche endogene. Interazioni per risonanza di livello o inter-livello, sono ovviamente necessarie per mantenere un regime omeostatico, correlando fra loro i vari processi. Una perturbazione generata a qualsiasi livello, provocherà quindi una ripercussione in tutti gli altri livelli a causa delle interazioni fra gli spettri emessi e ricevuti. Nel caso specifico della nostra metodica, l’irradiazione elettromagnetica del marcatore esterno, potenziata con tecniche di diluizione che ne esaltano la capacità informativa [9], accostato al corpo del paziente, creerà una perturbazione che sarà avvertita in tutti i livelli dell’organismo ed evidenziata nelle “finestre” di osservazione” presso le quali le modificazioni energetiche sono convertite in una esaltazione o riduzione della corrente continua emessa dal punto terminatore della fascia magnetica passante per l’organo indagato. [10]
  • 20. • • Perché il meccanismo di risonanza si manifesti, è peraltro necessario che gli spettri interagenti siano identici. Questa prerogativa consente la discriminazione di un numero elevatissimo di sostanze, purché sia disponibile un campione eccitatore debitamente trattato quale emettitore di stimolo. A parità di intensità del campo emesso dal campione esterno, la variazione di corrente sul punto di controllo sarà proporzionata al prodotto del processo di risonanza, legato alla quantità della sostanza endogena presente. Se il campione esterno emette su uno spettro diverso da quello presente nel dominio dell’area da controllare, non vi sarà alcuna reazione. Considerando che la corrente emessa dai punti di agopuntura impiegati quali finestra di osservazione in soggetti sani con condizioni omeostatiche nominali, è di norma circa 300-400 nA, se lo spettro emesso dal campione esterno interagisce con un dominio di coerenza avente lo stesso spettro, la sinergia creata dalla risonanza provocherà una variazione delle regolazioni omeostatiche con conseguente variazione proporzionata della corrente. In casi estremi si possono raggiungere valori di oltre 3.000 nA.
  • 21. IL MECCANISMO INFORMATIVO MAGNETICO • • • • • IL CORPO UMANO E’ CARATTERIZZATO DA UNA SERIE DI PERCORSI IBRIDI, COSTITUITI DA UN CONTINUUM DI CRISTALLI LIQUIDI ALLINEATI NEL COLLAGENE DEL TESSUTO CONNETTIVO DEL CORPO CON I SUOI STRATI DI MOLECOLE D’ACQUA, CHE LO PERCORRONO LONGITUDINALMENTE E TRASVERSALMENTE, RACCORDATE CON TERMINAZIONI NERVOSE ORIGINATE IN SPECIFICHE AREE CEREBRALI [11 [I MERIDIANI ] LE FASCE TRASPORTANO IL CAMPO INFORMATIVO EMESSO DA CIASCUNA SOSTANZA PRESENTE LUNGO IL PERCORSO, INFORMANDO COSI’ TUTTI GLI ELEMENTI BIOLOGICI INTERESSATI DELLA PRESENZA DI QUELLA SOSTANZA LUNGO LA FASCIA MAGNETICA. IN ALTRI TERMINI, SI HA LA SIMULAZIONE DELLA PRESENZA DELLA SPECIFICA SOSTANZA NELLE CELLULE PRESENTI LUNGO IL PERCORSO, CHE SARANNO IN GRADO DI REAGIRE SE DOTATE DI RECETTORI PER LO SPECIFICO LEGANTE SIMULATO. LE FASCE TERMINANO SU PUNTI CARATTERISTICI DEGLI ARTI SUPERIORI ED INFERIORI, CARATTERIZZATI DA UNA EMISSIONE DI CORRENTE CONTINUA PROPORZIONATA AL LIVELLO OMEOSTATICO DELLE CELLULE DI TUTTA LA FASCIA. LE INTERAZIONI DEI MARKERS ESTERNI PORTERANNO AD UNA VARIAZIONE DELLA CORRENTE EMESSA PROPORZIONATA AL NUOVO VALORE DI REGOLAZIONE OMEOSTATICA LEGATO ALLA QUANTITA’ DELLA SOSTANZA INDAGATA REALMENTE PRESENTE NELLE CELLULE DEL FASCIO. LA PRESENZA DI UN CAMPO EMESSO DA UN MARCATORE ESOGENO ACCOSTATO AL PUNTO TERMINALE DEL FASCIO, PORTA QUINDI ALLE STESSE VARIAZIONI DI CORRENTE CHE SI SAREBBERO AVUTE SE LA SOSTANZA FOSSE STATA ENDOGENA.
  • 22. VALIDAZIONE DEL CORTICALE MOTORIO • • • Per la validazione preliminare di questo punto, è stata usata la rTMS (repetitive Transcranial Magnetic Stimulation): una sonda posta sulla parte superiore del cranio di un volontario in corrispondenza del corticale motorio, ha emesso una serie di impulsi magnetici ad alta intensità, rilevati da un elettromiografo su un dito di una mano. Prima di iniziare la stimolazione, si è verificata la situazione dei neurotrasmettitori sul punto corrisponde al corticale motorio. Nessun neurotrasmettitore libero risulta presente (vedi istogramma seguente basale) Al termine della stimolazione si è ripetuta la verifica dei neurotrasmettitori sullo stesso punto: il risultato riportato è in perfetto accordo con quanto riportato in letteratura e convalida il punto di misura usato.
  • 24. PZ-1 65 100% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% Dopo stimolazione con rTMS a 5Hz Corteccia motoria-Piede Destro Cortisolo Adrenalina Dopamina Acetilcolina GABA 0% GLU Variazione % corrente di base nA 90%
  • 25. IMPIEGO DEI MARCATORI • LA MISURA DELLE CORRENTI NEI PUNTI TERMINATORI DELLE SINGOLE FASCE MAGNETICHE (MERIDIANI), CI PERMETTE DI VALUTARE QUALE SIA IL LIVELLO DEI MECCANISMI DI REGOLAZIONE (OMEOSTASI), RICONDUCIBILI ALL’ORGANO PRESENTE LUNGO IL PERCORSO DELLA FASCIA MAGNETICA • POSSIAMO STIMOLARE I RAGGRUPPAMENTI CELLULARI PERCORSI DALLA SINGOLA FASCIA CON L’EMISSIONE MAGNETICA DI UNA SOSTANZA MARKER PORTATA IN PROSSIMITA’ DEL TERMINATORE DELLA FASCIA: SE LA SOSTANZA E’ PRESENTE LIBERA NELLE CELLULE, AVREMO UN MECCANISMO DI RISONANZA CHE ESALTA L’EFFETTO DELLA SUA PRESENZA MANIFESTATO DA UN INCREMENTO DELLA CORRENTE FORNITA DAL PUNTO TERMINATORE DELLA FASCIA MAGNETICA. SE LA MOLECOLA NON E’ PRESENTE, OTTERREMO UNA REAZIONE PROPORZIONATA ALLA SUA TIPOLOGIA: NEUTRA, SE INNOCUA, NEGATIVA SE SENTITA COME TOSSICA. • CONOSCENDO LA CORRELAZIONE FRA LE FASCE MAGNETICHE, I LORO PUNTI TERMINATORI DI MISURA E GLI ORGANI CEREBRO-SPINALI COLLEGATI, POTREMO DUNQUE ANALIZZARE UNA VASTA GAMMA DI MOLECOLE MARKERS PRESENTI LIBERE IN CIASCUNA DI QUESTE AREE, SEMPLICEMENTE RIPETENDO LE MISURE CON UN NUOVO MARKER OGNI VOLTA. L’ISTOGRAMMA DELLE CORRENTI OTTENUTE CONFRONTATE COI VALORI DI BASE, CI FORNIRA’ LA SITUAZIONE DEI METABOLITI PRESENTI E LA LORO QUANTITA’ RELATIVA.
  • 26. AREE CEREBRO-SPINALI LA METODICA CI CONSENTE DI ESPLORARE LE SEGUENTI AREE CEREBRO-SPINALI: • • • • • • • • • • • • • • • • TRONCO ENCEFALICO NUCLEI DELLA BASE CORTECCIA FRONTALE CORTECCIA PREFRONTALE CORTECCIA TEMPORALE CORTECCIA PARIETALE CORTECCIA OCCIPITALE CORTECCIA MOTORIA CORTECCIA SENS. TATTILE AREA DEL SIMPATICO AREA DEL PARASIMPATICO IPOFISI IPOTALAMO CORPO CALLOSO MIDOLLO SPINALE CERVELLO ADDOMINALE • CIASCUNA AREA DISTINTA FRA EMISFERO DESTRO E SINISTRO, PER UN TOTALE DI 32 LOCAZIONI DIVERSE.
  • 27. RICONOSCIMENTO DELLE SINGOLE PATOLOGIE • • • • • CIASCUNA PATOLOGIA E’ CARATTERIZZATA DA UNA SERIE DI PROCESSI ATTIVI CHE LA CONTRADDISTINGUONO, LOCALIZZATI NELLE AREE SEDI DELLA PATOLOGIA CONOSCENDO L’ESPRESSIONE BIOCHIMICA DEI MARCATORI STABILI CHE SI FORMANO, INDICATI NELLA LETTERATURA POST MORTEM, E’ POSSIBILE IDENTIFICARE CON CHIAREZZA LA MALATTIA IN ATTO. I MAGGIORI O MINORI LIVELLI DI ALCUNI DI QUESTI MARCATORI, CI DIRA’ ALTRESI’ LO STADIO DI AVANZAMENTO DELLA PATOLOGIA, NONCHE’ LE SUE POSSIBILI VARIANTI. IL GRANDE ANTICIPO NELLA MANIFESTAZIONE DEI PROCESSI BIOCHIMICI RISPETTO AI SEGNI CLINICI, CI CONSENTIRA’ DI ESEGUIRE DIAGNOSI ANCHE MOLTO PRECOCI, SODDISFACENDO IN TAL MODO IL PRIMO DEI REQUISITI. LE SLIDES SEGUENTI RIEPILOGANO I PRINCIPALI PROCESSI DEGENERATIVI RISCONTRABILI ED IDENTIFICANO I RELATIVI MARCATORI PER IL LORO RICONOSCIMENTO.
  • 29. -20 -40 9-2003 - Corteccia temporale Sx Acetilcolina Noradrenalina Dopamina Omocisteina Tau protein TGase Ca Mn Cu Zn Fe P M.Inositol βAmil TGF-β1 TNF IL-8 IL-6 IL-1B IL-1A LATT 1-HL C/P C/Z AZA GTR GLU H2O2 MDA 3-NT 8-OHdG Variazione % corrente di base 81nA MORBO DI ALZHEIMER DIAGNOSI PRECOCE S R 51 - AD diagnosi precoce in assenza di sintomi 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0
  • 30. • • • • Perfetta corrispondenza fra i markers descritti in letteratura ed i dati rilevati: si noti la concentrazione dei sotto-processi degenerativi nell’area corticale temporale. Ad una consistente componente ossidativa con danno del DNA (8OHdG) e formazione di perossinitrito (3-NT) che perossida le membrane neuronali (AZA) producendo aldeidi (MDA), si associano le interleukine (IL-1α, IL-6, IL-8), attivatrici del processo degenerativo neuronale causato dalle placche beta-amiloidi. Il basso livello della proteina myo-Inositolo, dedicata alla frammentazione delle placche, mostra l’ormai pieno sviluppo della patologia, che la presenza di IL-6 ed IL-8 alte indica di vecchia formazione. L’elevato livello del fosforo rilasciato (P), testimonia la bassa efficienza mitocondriale. Si noti la presenza dei neurotrasmettitori espressi, legati con ogni probabilità al trauma che ha generato la patologia (serotonina, noradrenalina). I veri Alzheimer sono una ridotta percentuale di tutti i cognitivi: si possono discriminare facilmente Pick’s, Alzheimer’s, DLBD, CJD, Vascolari, etc. Nell’istogramma successivo, l’alto livello di myo-inositolo protegge il paziente dallo sviluppo della patologia frammentando le placche beta-amiloidi.
  • 31. Variazione % corrente di base 152nA-182nA-61nA -20 -40 -60 -80 -100 25-9-2003 - Tronco encefalico Dx; Nuclei della base Sx; Corteccia temporaleSx Omocisteina Sost. P NGF CNTF BDNF Interfer. У Interfer. Α TGase Ca Mn Cu Zn Fe P M.Inositol βAmil TGF-β1 TNF IL-8 IL-6 IL-1B IL-1A LATT 1-HL C/P C/Z AZA GTR GLU H2O2 MDA 3-NT 8-OHdG DEMENZA VASCOLARE Mt Ad 95 - VaD 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0
  • 32. • La “demenza arteriosclerotica”, è stata per lungo tempo considerata la forma di demenza più comune, anche se oggi, con l'aumento degli studi epidemiologici e l'utilizzo sempre più massiccio delle varie tecniche di neuroimmagine, in letteratura si afferma che la causa più comune di demenza, sia in età presenile che senile, è la malattia di Alzheimer. La ns. esperienza evidenzia, invece, una netta maggioranza di patologie cognitive vascolari rispetto alle neurodegenerative. Nel caso presentato lo stato ischemico dell’area corticale temporale è evidenziato da un alto livello di acido lattico, fosforo ed una serie di interleuchine infiammatorie di livello moderato, non sempre presenti in questa patologia. Attualmente è disponibile anche la proteina S-100, evidenziatrice di stato ischemico. • Le altre aree cerebrali esaminate (tronco encefalico ed i nuclei della base dell’emilato Sx) non presentano segni di ischemia.
  • 34. Pattern caratteristico dei marcatori in un paziente con morbo di Parkinson di medio-bassa evoluzione. L’area colpita, i nuclei della base, mostra i processi ossidativi ed infiammatori in atto, legati alla presenza di noradrenalina, dopamina ed acetilcolina nella stessa area cerebrale. Si noti il picco di ferro libero tipico del Parkinson, che agevola reazioni di Fenton col perossido di idrogeno presente in eccesso, formando radicali ossidrilici che portano a danneggiamento del DNA ed mtDNA, (marker 8-OHdG alto). Il quadro rispecchia quanto riportato in letteratura. La somministrazione di molecole attive sui processi identificati, porta ad una notevole riduzione dei danni connessi ed una riattivazione quasi completa della funzionalità mitocondriale, in particolare del primo complesso respiratorio. E’ altresì importante individuare ed attenuare o eliminare il trauma con ogni probabilità all’origine della patologia, nel caso specifico correlabile con l’espressione dei tre neurotrasmettitori eccitatori presenti nell’istogramma.
  • 35. STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD R E PD - Tronco Encefalico Sx - TEST DOPAMINA 12H 350 300 Variazione % corrente di base nA 250 200 150 100 50 0 #8,14 #9,30 #10,30 #11,30 #12,30 #13,30 #14,30 #15,30 -50 -100 Orario misure Dopamina Neurotensin #16,30 #17,30 #18,30 #19,30 #20,20
  • 36. STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD R E PD - Tronco Encefalico Dx - TEST DOPAMINA 12H 250 Variazione % corrente di base nA 200 150 100 50 0 #8,14 #9,30 #10,30 #11,30 #12,30 #13,30 #14,30 #15,30 -50 -100 Orario misure Dopamina Neurotensin #16,30 #17,30 #18,30 #19,30 #20,20
  • 37. STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD RE - PD - Nuclei della Base Dx - TEST DOPAMINA 12H 200 Variazione % corrente di base nA 150 100 50 0 #8,14 #9,30 #10,30 #11,30 #12,30 #13,30 #14,30 #15,30 -50 -100 Orario misure Dopamina Neurotensin #16,30 #17,30 #18,30 #19,30 #20,20
  • 38. STUDIO ANDAMENTO DOPAMINA IN PAZIENTE CON PD R E - PD - Nuclei della Base Sx - TEST DOPAMINA 12H 100 80 Variazione % corrente di base nA 60 40 20 0 #8,14 #9,30 #10,30 #11,30 #12,30 #13,30 #14,30 #15,30 -20 -40 -60 -80 Orario misure Dopamina Neurotensin #16,30 #17,30 #18,30 #19,30 #20,20
  • 40. SLA – DIAGNOSI PRECOCE IN ASSENZA DI SINTOMI CV 57 - SLA - Diagnosi precoce in assenza di sintomi 200 175 125 100 75 50 25 Settembre 2003 Tronco encefalico Sx Corticale motorio Dx NGF CNTF BDNF Dopamina Glutammato Tgase Tau prot Omocisteina -50 Ca Mn Cu Zn Fe IL-8 IL-6 IL-1β IL-1α LATT 1-HL C/P C/Z AZA GTR H2O2 MDA -25 3-NT 0 8-OHdG Variazione % corrente di base nA 150
  • 41. -50 Settembre 2003 Tronco encefalico Sx NADH Fosfolipidi ipotalam Silibin Fosfolipidi cerebrali L-acetilcisteina Carnosina Melatonina Aminoacidi SAME Creatina fosfato Pycnogenol Selenio RRR-αTOH Vit E Nicotinamm V. PP Ac Ascorb V.C Piridossina B6 Tiamina Vit B1 Pycn+NADH+Carnos N-3 Mg+K citrato P fosfato Zn solfato Variazione % corrente di base nA SLA – DIAGNOSI PRECOCE –SIMULAZIONE DELLA TERAPIA CV 57 SLA Diagnosi precoce - Controllo efficacia della terapia 650 600 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0
  • 42. • • • Pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica, patologia motoria che colpisce il primo e secondo motoneurone. I pazienti, asintomatici, sono stati individuati in occasione di uno screening di massa su anziani e presentano una reale patologia motoria degenerativa nelle aree del tronco encefalico e corticale motorio. La presenza di specifici processi ossidativi, glicosilanti ed infiammatori, nonché di neurotrasmettitori eccitatori (dopamina) nelle aree interessate, denunciano l’attivazione di processi degenerativi che a livello clinico sono classificati come sclerosi laterale amiotrofica. Si noti l’ampiezza del vettore che indica l’ossidazione del DNA (8-OHdG) e la formazione di perossinitrito (3-NT) con conseguente perossidazione dei lipidi di membrana e generazione di aldeidi modificatrici di proteine, blocco dei transporters del glutammato ed inizio del processo eccitotossico con conseguente perdita neuronale. La dopamina presente indica la somatizzazione del trauma con simbologia di tipo motorio (non poter fuggire da una situazione, etc.). In una più che significativa percentuale di casi di pazienti con diagnosi ufficiale di sclerosi laterale amiotrofica SLA, si è riscontrata la mancanza di un vero processo eccitotossico originato da meccanismi ossidativi. Si evidenzia, invece, un’attivazione di virus e/o batteri, dovuta a blocco parziale o totale del sistema immunitario nell’area specifica (corticale motorio, bulbo, etc.), probabilmente legata alla fase di risoluzione del trauma, teoria di Hamer. I parametri caratteristici di una simile situazione sono: l’attivazione degli interferoni competenti, l’attivazione di meccanismi apoptotici (caspase), il danno al DNA di origine infiammatoria (5-chlorouracil – invasione di neutrofili per barriera emato-encefalica aperta), la carenza di indicatori di meccanismi ossidativi in atto (8-OHdG, 3-NT, MDA, GTR, la limitata espressione di acido lattico, etc.). Quanto sopra giustifica la apparente contraddizione riscontrata in letteratura sulla presenza di processi apoptotici o meno. In realtà, da quanto fino ad oggi osservato, a seconda del tipo di attacco si hanno o processi necrotici o apoptotici attivi. La metodica consente la perfetta identificazione di quanto detto e, di conseguenza, la scelta della terapia, ben differenziata nei due casi, seppure la rimozione del trauma all’origine della malattia, resta comunque una pietra miliare ineludibile.
  • 43. -50 3-NT Tronco encefalico Dx Maggio - 2004 Corticale motorio Sx Glicina GABA Cortisolo Noradrenalina Dopamina Glutammato Pb Cd Hg Caspase 3 Caspase 1 Omocisteina BCL-2 COX-2 Ubiquitin TGase α-synuclein Tau protein IL-1B IL-1A Ac. Lattico 1-HL C/P C/Z GTR MDA H2O2 Xantina ossidasi -100 8-OHdG Variazione % corrente di base nA SLA – MERCURIO NEL TRONCO ENCEFALICO SL 53 - SLA - Mercurio 300 250 200 150 100 50 0
  • 44. -50 Tronco encefalico Dx Corticale motorio Sx -100 Giugno 2004 Midollo spinale Dx GABA Noradrenalina Glutammato Dopamina Toluolo Bromo Antrachinone Antracene Anilina Caspase 3 Caspase 1 Omocisteina BCL-2 COX-2 Ubiquitin TGase α-synuclein Tau protein IL-1B IL-1A Ac. Lattico 1-HL C/P C/Z GTR MDA AZA H2O2 Xantina ossidasi 3-NT 8-OHdG Variazione % corrente di base nA SLA – PRODOTTI CHIMICI VARI CG 56 - SLA - SOLVENTI + PROD. CHIMICI 250 200 150 100 50 0
  • 45. Variazione % corrente di base 71nA-81nA 200 190 180 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 Midollo spinale Sx 19-1-2004 Corteccia motoria Dx Omocisteina BCL-2 COX-2 Ubiquitin TGase α-synuclein Tau protein Myo-Inositol βAmil TGF-β1 TNF IL-12 IL-8 IL-6 IL-4 IL-1B IL-1A Lattico Hemogl-glicosil 1-HL C/P C/Z GTR MDA GLU AZA H2O2 Xantina ossidasi 3-NT 8-OHdG SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA-3 P C 64 - SLA
  • 46. • • • • Paziente con SLA in fase non molto avanzata, in terapia con riluzolo: come si può constatare l’efficacia della terapia non è apprezzabile su quasi tutti i processi attivi. Si noti l’attivazione di meccanismi ossidativi che portano ad ossidazione del DNA ed mtDNA (8-OHdG), perossidazione dei lipidi di membrana ad opera di perossinitrito (3-NT) con conseguente formazione di aldeidi (4-HNE, MDA, etc.), accumulo di carbonili, modificazione dei transporters del glucosio e glutammato, accumulo di glutammato extracellulare ed inizio dei processi eccitotossici che portano alla distruzione neuronale (Tau protein). La funzionalità mitocondriale è compromessa (acido lattico) e diversi processi infiammatori sono attivi. La fase iniziale della patologia è indicata dall’espressione ancora evidente di Transglutaminase. Le terapie da noi sperimentate permettono di bloccare tutti i processi biochimici attivi in breve tempo, ma il degrado clinico dovuto alla perdita dei mitocondri con danno di mtDNA pregresso, prosegue per i motoneuroni interessati. Si ricorda che la soglia di eccitotossicità è legata al livello di ATP prodotto dai mitocondri.
  • 47. Midollo spinale Sx Corteccia motoria-Dx INF-γ INF-β INF-α GABA Glicina Glutammato Acetilcolina Noradrenalina Dopamina COX-2 TNF-alfa IL-6 IL-1beta IL-1alfa Acido Lattico XO 3-NT 8OHdG Variazione % corrente di base nA SCLEROSI MULTIPLA A G 63 - MS 350% 300% 250% 200% 150% 100% 50% 0% -50% -100%
  • 48. Corteccia temporale-Dx GLU Dopamina Glicina GABA Acetilcolina Cortisolo Adrenalina Noradrenalina Variazione % corrente di base nA SCLEROSI MULTIPLA A. G. 63 - MS 600% 500% 400% 300% 200% 100% 0% -100%
  • 49. -100% Tronco encefalico-Sx Corteccia occipitale-Dx Tronco encefalico-Dx H2O2 GLU 1-HL L-Glu-S IFN-beta IFN-alfa Albumina Tau TGase Caspase-3 Omocisteina GABA Dopamina PGE-2 COX-2 5-Chlorouracil IL-1beta Fe MDA GTR 3-NT 8OHdG Variazione % corrente di base nA SCLEROSI MULTIPLA-2 T P 60 - MS 600% 500% 400% 300% 200% 100% 0% Corteccia occipitale-Sx
  • 50. SCLEROSI MULTIPLA-2 T P 60 - MS 200% 160% 140% 120% 100% 80% 60% 40% Midollo spinale Sx Corteccia motoria-Dx TGase INF-β COX-2 IL-1beta 3-NT 0% 5-Chlorouracil 20% 8OHdG Variazione % corrente di base nA 180%
  • 51. • • I due precedenti istogrammi sono relativi a pazienti con Sclerosi Multipla. Si noti l’attivazione degli interferoni, denuncianti la presenza di virus attivi. La barriera emato-encefalica è aperta (albumina nell’area cerebrale), con conseguente passaggio in area cerebrale anche di neutrofili (5-chlorouracil). Significativo è il livello di infiammazione legato all’attivazione del microglia (L-GluS), con espressione di diverse interleuchine. La presenza di neurotrasmettitori eccitatori nelle aree interessate è indicatrice di somatizzazione di traumi emozionali correlati con la patologia. Nella maggioranza dei casi il corticale occipitale memorizza traumi di tipo visivo dai quali può discendere la patologia motoria.
  • 52. Variazione % corrente di base 100nA-80nA -20 -40 -60 -100 3-NT Corteccia frontale SX -120 28-10-2004 Corteccia frontale DX Caspase-3 Caspase-1 Omocisteina BCL-2 COX-2 Ubiquitin TGase α-synuclein Tau protein Myo-Inositol βAmil Glutammato Dopamina Acetilcolina Noradrenalina Cortisolo Serotonina IL-6 IL-1B IL-1A Lattico Hemogl-glicosil 1-HL C/P C/Z GTR MDA AZA H2O2 Xantina ossidasi -80 8-OHdG SCHIZOFRENIA I C 65 - SCHIZOFRENIA 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0
  • 53. • Paziente con diagnosi di schizofrenia: si osserva la presenza dei neurotrasmettitori dopamina e glutammato nelle aree del corticale frontale, in aderenza con quanto descritto in letteratura. Si noti anche la formazione di placche β-amiloidi (Aβ), frammentate dalla proteina myo-inositolo per impedire il danno neuronale. • Sono presenti anche processi ossidativi legati ai neurotrasmettitori, che portano ad ossidazione del DNA e dei lipidi di membrana, nonché processi infiammatori denunciati da interleuchine e cox-2.
  • 54. -20 -40 0 11-3-2003 - Nuclei della base Dx; Corteccia frontale Dx Acetilcolina GABA Adrenalina Dopamina Serotonina Myo-inosit Acetaldeide 5-hydroxytriptofolo -60 Mg Mn Cu Zn Fe P βAmil TGF-β1 TNF IL-8 IL-6 IL-1B IL-1A LATT 1-HL C/P C/Z AZA GTR GLU H2O2 MDA 3-NT 8-OHdG Variazione % corrente di base 110nA; 120nA ALCOHOL B E 50 - ALCOLISTA - Nessuna terapia 360 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20
  • 55. • Situazione di un paziente alcolista rilevata il primo giorno di ricovero, in assenza di terapia. Sono presenti i markers caratteristici dell’alcol: 5-hydroxytriptofolo, acetaldeide, Mg, Zn, nonché una serie di metaboliti legati ai danni provocati dall’alcolismo. Si notino i markers di ossidazione ed infiammazione oltre ai neurotrasmettitori espressi ed alla carente funzionalità mitocondriale, denunciata dalla presenza di acido lattico.
  • 56. EFFICACIA DELLA TERAPIA • • GLI ESEMPI CHE SEGUONO MOSTRANO L’EFFICACIA DELLA TERAPIA AGENTE SUI SINGOLI SOTTO-PROCESSI DEGENERATIVI ATTIVI NELLA SPECIFICA AREA CEREBRO-SPINALE. CIASCUN SOTTOPROCESSO E’ TRATTATO CON MOLECOLE EFFICACI SOMMINISTRATE PER OS IN GRADO DI SUPERARE LA BARRIERA EMATO-ENCEFALICA
  • 57. PARKINSON IN TERAPIA CON MANTADAN 26.11.2002 Farmaci in atto: Mantadan 1/2 cps -7H + estr. vegetali Tronco encefalico Dx Nuclei della base Sx Corteccia temporale Sx Adrenal Seroton Hg Al Pb Ca Cu Zn Fe P BAmil Sost. P TNF IL-8 IL-6 IL-1B IL-1A LATT 1-HL C/P C/Z AZA GTR GLU H2O2 MDA 3-NT 200 190 180 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 -60 -70 -80 -90 -100 8-OHdG Variazione % corrente di base 232nA 141nA 253nA C S 83 - PD
  • 58. 0 -10 -20 H2O2 MDA 3-NT Tronco encefalico Dx Nuclei della base Sx 28-2-2003 Corteccia temporale Sx GABA Epinephrine Serotonine Dopamine Glutamate Pb Al Hg Ca Mn Cu Zn Fe P Amil β - TGF -β1 TNF -α IL-8 IL-6 IL-1β IL-1α LATT 1-Hexytol lysine prot/Carbonyl sug/Carbonyl Azelaic acid Glutaric acid Xantine oxidase -30 8-OHdG % variazione corrente di base 152nA-162nA-162nA STESSO PAZIENTE IN TERAPIA CON MANTADAN + NOSTRA TERAPIA C S 84 - PD 200 190 180 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10
  • 59. Midollo spinale Sx Corteccia motoria-Dx INF-γ INF-β INF-α GABA Glicina Glutammato Acetilcolina Noradrenalina Dopamina Omocisteina COX-2 TNF-alfa IL-6 IL-1beta IL-1alfa Acido Lattico XO 3-NT 8OHdG Variazione % corrente di base 40nA - 40nA PAZIENTE CON MS IN TERAPIA CON CORTISONE A G 63 - MS 350% 300% 250% 200% 150% 100% 50% 0% -50% -100%
  • 60. Midollo spinale Sx Corteccia motoria-Dx INF-γ INF-β INF-α GABA Glicina Glutammato Acetilcolina Noradrenalina Dopamina Omocisteina COX-2 TNF-alfa IL-6 IL-1beta IL-1alfa Acido Lattico XO 3-NT 8OHdG Variazione % corrente di base 140nA - 210nA STESSO PAZIENTE CON NS TERAPIA SENZA CORTISONE A G 63 - MS 350% 300% 250% 200% 150% 100% 50% 0% -50% -100%
  • 61. -25,0 -50,0 Tronco encefalico Sx Corteccia motoria Dx GABA Cortisolo Noradrenalina Dopamina Caspase 3 Caspase 1 Omocisteina BCL-2 COX-2 Ubiquitin TGase α-synuclein Tau protein TGF-β1 TNF IL-8 IL-6 IL-1B IL-1A Lattico Hemogl-glicosil 1-HL C/P C/Z GTR MDA GLU AZA H2O2 Xantina ossidasi 3-NT 8-OHdG Variazione % corrente di base nA PAZIENTE SLA IN TERAPIA CON RILUZOLO T S 40 - SLA 300,0 275,0 250,0 225,0 200,0 175,0 150,0 125,0 100,0 75,0 50,0 25,0 0,0
  • 62. STESSO PAZIENTE SLA CON NS TERAPIA SENZA RILUZOLO T S 40 - SLA 300,0 250,0 150,0 100,0 50,0 -100,0 Corticale motorio Dx Tronco encefalico Sx .. Caspase 1 BCL-2 Ubiquitin α-synuclein TGF-β1 IL-8 IL-1B 1-HL C/Z MDA AZA Lattico -50,0 Xantina ossidasi 0,0 8-OHdG Variazione % corrente di base nA 200,0