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Scopi della nanofabbricazione
   Scopi
• Processing parallelo dei componenti
  su grandi aree
• Fabbricazione di nanostrutture
  < 10nm
• Convenienza economica

   Funzioni

  • Dispositivi
  nanoelettronici/fotonici/magnetici
  • Ottica sotto lunghezza d’onda
  • Array biologici

   Problemi
  • Proprietà dei materiali
  • Allineamento
  • Strutture multistrato

                                   Bottom Up o
                                   Top Down ?
Litografia a fascio elettronico, Contact         Tecniche basate su chimica in soluzione,
printing, iitografia UV profondo, litografia a   Molecular Beam Epitaxy (MBE), Atomic
raggi X, litografia basata su tecniche           Layer Deposition, MOCVD, Pulsed Laser
scanning probe                                   Deposition (PLD)
Definizione litografica di strutture
L’obiettivo è definire lateralmente delle strutture per realizzare un dispositivo, cioè
creare un pattern con risoluzione spaziale pari alla dimensione laterale minima
delle strutture desiderate (dal µm degli anni ‘80 a sotto 100 nm)

In genere si usano tecniche di tipo top-down (rimozione localizzata di zone di film,…)
Tecnica più diffusa: litografia ottica (e con fasci di cariche)
Litografia convenzionale




         Maschera
         Fotoresist




Un sistema per litografia ottica convenzionale consiste in una sorgente luminosa, una
fotomaschera, un sistema ottico, e il fotoresist depositato sul
wafer. Il processo litografico si basa sulla capacità del fotoresist di conservare una replica
della fotomaschera che viene usata per i successivi passaggi, ad es., etching,
deposizione o impiantazione.
Litografia ottica
Ingredienti della litografia ottica:
- radiazione e.m. (ben collimata)
- maschera (trasparente/opaca)
- fotoresist (ben depositato)
- sviluppo ed etching



Vantaggi della litografia ottica:
- flessibilità
- semplicità
- “parallelismo” di processo
- scalabilità

La risoluzione spaziale finale
dipende da diversi fattori:
lunghezza d’onda, qualità del
fotoresist, processo di etching, etc.
Tipi di fotoresist

       UV
                 Fotoresist positivo
                                                               La luce rende il fotoresist
                                                               più “solubile” nell’agente di
                                                               sviluppo


     La maschera contiene una copia esatta del pattern che deve rimanere sul wafer.

        UV
              Fotoresist negativo          Rimozione maschera




            “polimerizzazione” UV
                                                                               Lavaggio

La maschera contiene l’“inverso” del pattern che deve essere
trasferito.
Fotoresist positivo e negativo
Esistono due tipi di fotoresist: positivo e negativo. Per i resist positivi, il resist viene esposto a luce UV nei punti in
cui il materiale sottostante deve essere rimosso. In questi resist, l’esposizione alla luce UV cambia la struttura
chimica del resist in modo che diventa più solubile nell’agente di sviluppo. Il resist esposto viene quindi lavato via
dalla soluzione di sviluppo, lasciando finestre sul materiale sottostante. La maschera quindi, contiene una copia
esatta del pattern che deve rimanere sul wafer.
I resist negativi si comportano in modo opposto. L’esposizione alla luce UV polimerizza il resist negativo che
diventa più difficile da sciogliere. Quindi, il resist negativo rimane sulla superficie esposta, e la soluzione di
sviluppo rimuove solo le parti non esposte. Le maschere usate per fotoresist negativi, quindi, contengono l’inverso
(o quot;negativo“ fotografico) del pattern che deve essere trasferito.
Process flow in fotolitografia
Schema di processo
di litografia planare. Il
substrato viene
inizialmente ricoperto
con un sottile strato
(resist) di materiale
sensibile alla
radiazione utilizzata.
Lo strato viene quindi
impressionato dalla
radiazione e rimosso
dalle zone volute. Alla
creazione del disegno
litografico in positivo o
in negativo, possono
seguire processi di
deposizione, di
attacco chimico, di
impianto ionico
oppure di ricrescita.
Possibilità di patterning sottrattivo o additivo




Alta flessibilità di processo
• Processi di microfabbricazione : – Additivo: deposizione – Sottrattivo: etching
                                   – Modifica: doping, annealing, o curing



    Esistono due tecniche principali per il patterning additivo e sottrattivo:

                                                     Lift-off: lo strato con il pattern viene
  Etch-back: il fotoresist viene applicato
                                                     depositato sul fotoresist; il materiale non
  sopra lo strato dove deve essere trasferito
                                                     necessario viene asportato quando il resist
  il pattern e il materiale non necessario
                                                     viene rimosso
  viene rimosso tramite etching




  Hard-Baking è l’ultimo passo del processo fotolitografico. E’ necessario per indurire il
  fotoresist e migliorare l’adesione del fotoresist alla superficie del wafer.
Metodi di miniaturizzazione “Top down” :
                              Fotolitografia
E’ il processo di trasferimento di una forma geometrica su una maschera e quindi
sulla superficie di un wafer di silicio




    Passi del processo:
    • pulitura del wafer
    • formazione di una strato barriera
    • applicazione del fotoresist
    • soft baking
    • allineamento della maschera
    • esposizione e sviluppo
    • hard-baking.
Molecular Printing/Patterning - Litografia

   Trasferimento di forme geometricche e pattern da una maschera alla superficie di
   un wafer di silicio.
                                                           Fotoresist

                                                      Spin-coated




    Wafer di silicio pulito         Strato “barriera”
    “chimicamente”                  di ossido di silicio


                                                       UV
                       Risciacquo




Processing di un circuito integrato
Esempio di fabbricazione EBL di QD




Tecniche litografiche (EBL)
             +
    crescita film sottili




                              a) Deposizione film sottile su substrato;
                              b) Irraggiamento attraverso una maschera;
                              c) Configurazione dopo lo scioglimento della parte di
                              resist esposta (sviluppo);
                              d) Deposizione di una altro materiale come maschera di
                              etching;
                              e) Rimozione del resist;
                              f) Rimozione chimica del materiale del quantum well non
                              protetto dalla maschera di etching;
                              g) Configurazione finale dopo la rimozione della
                              maschera.
Esempio di fabbricazione EBL di QD “nanostrutturati”



                             Fotoluminescenza eccitonica
                             esaltata in QDs




                              Spettro di fotoluminescenza di un
                              array di quantum dot del diametro di
                              60 nm ottenuto per litografia,
                              confrontato con lo spettro di un
                              singolo quantum well
Deposizione fotoresist
Metodo di deposizione usato più frequentemente: spin-coating (va bene per i polimeri)
(altrimenti spray, elettroforesi, Langmuir-Blodgett deposition, dipping per SAMs, …)




In genere seguito da soft temperature curing (T < 100 °C)
(Se si supera la temperatura di transizione vetrosa peggiora                 5000 giri/s per 60 s
l’uniformità)




Spin-coating: ottima omogeneità, rapidità, semplicità          spessori tipici del resist : 0.5–1.0 µm
Applicazione del fotoresist

Il metodo standard per l’applicazione del fotoresist nella fabbricazione di IC è quello di
mettere in rapida rotazione il wafer di silicio. Con questa tecnica, detta spin coating,
si ottiene un sottile strato uniforme di fotoresist sulla superficie del wafer.

• In genere 3000-6000 rpm per 15-30 s
• Lo spessore del resist è determinato da:
– viscosità del resist
– velocità di rotazione dello spinner
• Lo spessore del resist è dato da t = kp2/w1/2, con
– k = costante dello spinner, in genere 80-100
– p = percentuale di resist solido
– w = velocità di rotazione dello spinner in rpm/1000
• Spessori usuali per processi commerciali sono di 1-2 mm
Scissione di una catena di PMMA
Etching
L’etching è la rimozione selettiva dei film depositati
         e.g.: immersione in HF per rimuovere l’ossido nativo ma non il Si
Configurazioni maschera




Le maschere possono essere                Pattern complessi possono essere
prodotte con altre tecniche e replicate   prodotti con un’unica esposizione
con litografia ottica                     su superfici relativamente ampie (> mm2)
Litografia ottica




• Risoluzione controllata da λ e z        • Risoluzione controllata da λ e NA
• Problemi maschera: 1x, danneggiamento   • Problemi maschera: 4x, protetta
Diffrazione in litografia ottica




• La luce che attraversa la maschera non ha diffrazione - contatto
• In campo vicino, la luce subisce diffrazione di Fresnel - prossimità
• In campo lontano, la luce subisce diffrazione di Fraunhofer - proiezione
Risoluzione della fotolitografia
    La litografia di contatto è limitata dalla diffrazione di Fresnel :



    con λ lunghezza d’onda della radiazione usata e g distanza maschera-resist.


    La litografia di proiezione è limitata dal criterio di Rayleigh:




con λ lunghezza d’onda della radiazione usata, NA apertura numerica della lente
(NA = n sin α), e k1 costante (in genere k1 = 0.6 - 0.8)

La profondità di fuoco, DOF, è data da:

k1 and k2 in genere dipendono da molti parametri di processo, dal resist, dal tipo
di maschera e dal pattern che deve essere trasferito, ecc.
Risoluzione spaziale




Il contrasto del pattern impressionato è
limitato dal fenomeno della diffrazione
Litografia contatto/prossimità


                       • La luce che attraversa il piano della
                       maschera subisce diffrazione
                       • Fotoresist attentamente progettati
                       aiutano a compensare la diffrazione e
                       danno un pattern uniforme
Strategie di aumento risoluzione: phase shift masks




                            120 nm wide gates produced using
                            λ = 248 nm radiation and PSM
                            masks
Off-axis illumination
Micro e nanolitografia

 La diffrazione e altri effetti ottici limitano la risoluzione della litografia DUV (λ =
193 nm) al range di 75-100 nm.
 Per arrivare sotto i 100 nm si può usare la litografia EUV (λ = 13.5 nm)
 Altre tecniche per scendere sotto i 100 nm sono:lì litografie a raggi X, ioni e
elettroni.
                    Intel lithography roadmap (Nov 2004)

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2.1 P Fotolitografia

  • 1. Scopi della nanofabbricazione Scopi • Processing parallelo dei componenti su grandi aree • Fabbricazione di nanostrutture < 10nm • Convenienza economica Funzioni • Dispositivi nanoelettronici/fotonici/magnetici • Ottica sotto lunghezza d’onda • Array biologici Problemi • Proprietà dei materiali • Allineamento • Strutture multistrato Bottom Up o Top Down ?
  • 2. Litografia a fascio elettronico, Contact Tecniche basate su chimica in soluzione, printing, iitografia UV profondo, litografia a Molecular Beam Epitaxy (MBE), Atomic raggi X, litografia basata su tecniche Layer Deposition, MOCVD, Pulsed Laser scanning probe Deposition (PLD)
  • 3. Definizione litografica di strutture L’obiettivo è definire lateralmente delle strutture per realizzare un dispositivo, cioè creare un pattern con risoluzione spaziale pari alla dimensione laterale minima delle strutture desiderate (dal µm degli anni ‘80 a sotto 100 nm) In genere si usano tecniche di tipo top-down (rimozione localizzata di zone di film,…) Tecnica più diffusa: litografia ottica (e con fasci di cariche)
  • 4.
  • 5. Litografia convenzionale Maschera Fotoresist Un sistema per litografia ottica convenzionale consiste in una sorgente luminosa, una fotomaschera, un sistema ottico, e il fotoresist depositato sul wafer. Il processo litografico si basa sulla capacità del fotoresist di conservare una replica della fotomaschera che viene usata per i successivi passaggi, ad es., etching, deposizione o impiantazione.
  • 6. Litografia ottica Ingredienti della litografia ottica: - radiazione e.m. (ben collimata) - maschera (trasparente/opaca) - fotoresist (ben depositato) - sviluppo ed etching Vantaggi della litografia ottica: - flessibilità - semplicità - “parallelismo” di processo - scalabilità La risoluzione spaziale finale dipende da diversi fattori: lunghezza d’onda, qualità del fotoresist, processo di etching, etc.
  • 7. Tipi di fotoresist UV Fotoresist positivo La luce rende il fotoresist più “solubile” nell’agente di sviluppo La maschera contiene una copia esatta del pattern che deve rimanere sul wafer. UV Fotoresist negativo Rimozione maschera “polimerizzazione” UV Lavaggio La maschera contiene l’“inverso” del pattern che deve essere trasferito.
  • 8. Fotoresist positivo e negativo Esistono due tipi di fotoresist: positivo e negativo. Per i resist positivi, il resist viene esposto a luce UV nei punti in cui il materiale sottostante deve essere rimosso. In questi resist, l’esposizione alla luce UV cambia la struttura chimica del resist in modo che diventa più solubile nell’agente di sviluppo. Il resist esposto viene quindi lavato via dalla soluzione di sviluppo, lasciando finestre sul materiale sottostante. La maschera quindi, contiene una copia esatta del pattern che deve rimanere sul wafer. I resist negativi si comportano in modo opposto. L’esposizione alla luce UV polimerizza il resist negativo che diventa più difficile da sciogliere. Quindi, il resist negativo rimane sulla superficie esposta, e la soluzione di sviluppo rimuove solo le parti non esposte. Le maschere usate per fotoresist negativi, quindi, contengono l’inverso (o quot;negativo“ fotografico) del pattern che deve essere trasferito.
  • 9. Process flow in fotolitografia
  • 10. Schema di processo di litografia planare. Il substrato viene inizialmente ricoperto con un sottile strato (resist) di materiale sensibile alla radiazione utilizzata. Lo strato viene quindi impressionato dalla radiazione e rimosso dalle zone volute. Alla creazione del disegno litografico in positivo o in negativo, possono seguire processi di deposizione, di attacco chimico, di impianto ionico oppure di ricrescita.
  • 11. Possibilità di patterning sottrattivo o additivo Alta flessibilità di processo
  • 12. • Processi di microfabbricazione : – Additivo: deposizione – Sottrattivo: etching – Modifica: doping, annealing, o curing Esistono due tecniche principali per il patterning additivo e sottrattivo: Lift-off: lo strato con il pattern viene Etch-back: il fotoresist viene applicato depositato sul fotoresist; il materiale non sopra lo strato dove deve essere trasferito necessario viene asportato quando il resist il pattern e il materiale non necessario viene rimosso viene rimosso tramite etching Hard-Baking è l’ultimo passo del processo fotolitografico. E’ necessario per indurire il fotoresist e migliorare l’adesione del fotoresist alla superficie del wafer.
  • 13. Metodi di miniaturizzazione “Top down” : Fotolitografia E’ il processo di trasferimento di una forma geometrica su una maschera e quindi sulla superficie di un wafer di silicio Passi del processo: • pulitura del wafer • formazione di una strato barriera • applicazione del fotoresist • soft baking • allineamento della maschera • esposizione e sviluppo • hard-baking.
  • 14. Molecular Printing/Patterning - Litografia Trasferimento di forme geometricche e pattern da una maschera alla superficie di un wafer di silicio. Fotoresist Spin-coated Wafer di silicio pulito Strato “barriera” “chimicamente” di ossido di silicio UV Risciacquo Processing di un circuito integrato
  • 15. Esempio di fabbricazione EBL di QD Tecniche litografiche (EBL) + crescita film sottili a) Deposizione film sottile su substrato; b) Irraggiamento attraverso una maschera; c) Configurazione dopo lo scioglimento della parte di resist esposta (sviluppo); d) Deposizione di una altro materiale come maschera di etching; e) Rimozione del resist; f) Rimozione chimica del materiale del quantum well non protetto dalla maschera di etching; g) Configurazione finale dopo la rimozione della maschera.
  • 16. Esempio di fabbricazione EBL di QD “nanostrutturati” Fotoluminescenza eccitonica esaltata in QDs Spettro di fotoluminescenza di un array di quantum dot del diametro di 60 nm ottenuto per litografia, confrontato con lo spettro di un singolo quantum well
  • 17. Deposizione fotoresist Metodo di deposizione usato più frequentemente: spin-coating (va bene per i polimeri) (altrimenti spray, elettroforesi, Langmuir-Blodgett deposition, dipping per SAMs, …) In genere seguito da soft temperature curing (T < 100 °C) (Se si supera la temperatura di transizione vetrosa peggiora 5000 giri/s per 60 s l’uniformità) Spin-coating: ottima omogeneità, rapidità, semplicità spessori tipici del resist : 0.5–1.0 µm
  • 18. Applicazione del fotoresist Il metodo standard per l’applicazione del fotoresist nella fabbricazione di IC è quello di mettere in rapida rotazione il wafer di silicio. Con questa tecnica, detta spin coating, si ottiene un sottile strato uniforme di fotoresist sulla superficie del wafer. • In genere 3000-6000 rpm per 15-30 s • Lo spessore del resist è determinato da: – viscosità del resist – velocità di rotazione dello spinner • Lo spessore del resist è dato da t = kp2/w1/2, con – k = costante dello spinner, in genere 80-100 – p = percentuale di resist solido – w = velocità di rotazione dello spinner in rpm/1000 • Spessori usuali per processi commerciali sono di 1-2 mm
  • 19. Scissione di una catena di PMMA
  • 20. Etching L’etching è la rimozione selettiva dei film depositati e.g.: immersione in HF per rimuovere l’ossido nativo ma non il Si
  • 21. Configurazioni maschera Le maschere possono essere Pattern complessi possono essere prodotte con altre tecniche e replicate prodotti con un’unica esposizione con litografia ottica su superfici relativamente ampie (> mm2)
  • 22. Litografia ottica • Risoluzione controllata da λ e z • Risoluzione controllata da λ e NA • Problemi maschera: 1x, danneggiamento • Problemi maschera: 4x, protetta
  • 23. Diffrazione in litografia ottica • La luce che attraversa la maschera non ha diffrazione - contatto • In campo vicino, la luce subisce diffrazione di Fresnel - prossimità • In campo lontano, la luce subisce diffrazione di Fraunhofer - proiezione
  • 24. Risoluzione della fotolitografia La litografia di contatto è limitata dalla diffrazione di Fresnel : con λ lunghezza d’onda della radiazione usata e g distanza maschera-resist. La litografia di proiezione è limitata dal criterio di Rayleigh: con λ lunghezza d’onda della radiazione usata, NA apertura numerica della lente (NA = n sin α), e k1 costante (in genere k1 = 0.6 - 0.8) La profondità di fuoco, DOF, è data da: k1 and k2 in genere dipendono da molti parametri di processo, dal resist, dal tipo di maschera e dal pattern che deve essere trasferito, ecc.
  • 25. Risoluzione spaziale Il contrasto del pattern impressionato è limitato dal fenomeno della diffrazione
  • 26. Litografia contatto/prossimità • La luce che attraversa il piano della maschera subisce diffrazione • Fotoresist attentamente progettati aiutano a compensare la diffrazione e danno un pattern uniforme
  • 27. Strategie di aumento risoluzione: phase shift masks 120 nm wide gates produced using λ = 248 nm radiation and PSM masks
  • 29. Micro e nanolitografia La diffrazione e altri effetti ottici limitano la risoluzione della litografia DUV (λ = 193 nm) al range di 75-100 nm. Per arrivare sotto i 100 nm si può usare la litografia EUV (λ = 13.5 nm) Altre tecniche per scendere sotto i 100 nm sono:lì litografie a raggi X, ioni e elettroni. Intel lithography roadmap (Nov 2004)