presentazione utilizzata nell'ambito del corso "la viticoltura di fronte al cambiamento climatic", Nizza Monferrato, marzo 2014. copyright Maurizio Gily
Comunicazione presentata da Maurizio Gily in occasione della presentazione della guida Slow Wine, edita da Slow Food, il 28 ottobre 2012 a Torino. Salone del Gusto.
Comunicazione presentata da Maurizio Gily in occasione della presentazione della guida Slow Wine, edita da Slow Food, il 28 ottobre 2012 a Torino. Salone del Gusto.
È tempo di predisporre le protezioni per difendere gli ortaggi dal freddoVita in Campagna
Contro i danni causati agli ortaggi dalle basse temperature non vi sono mezzi curativi, ma devono
essere messi in atto accorgimenti preventivi: l’installazione di protezioni va unita alla scelta
di specie e varietà adatte al periodo di coltivazione. Per poter raccogliere dall’autunno a fi ne inverno
risulta molto importante anche rispettare i tempi di semina e/o di trapianto
La scelta dei materiali per una riqualificazione energetico-ambientale - Mic...YouToBeGreen
Michele Pietropaolo, architetto e presidente della sezione Pesaro-Urbino di INBAR (Istituto Nazionale di BioArchitettura), ci spiega quali sono i concetti base della bioarchitettura e ci illustra case history interessanti per la costruzione e riqualificazione di immobili adibiti alla ricezione e agli eventi.
"Progetto acqua" scuola primari Gigante/Porto- I.C. Comenioricciouno
La caratteristica fondamentale dell'educazione ambientale è la sua trasversalità, in relazione alla globalità con cui si presentano i problemi nel reale.
Gli alunni sono stati guidati alla scoperta e conoscenza, sempre più consapevole e approfondita, dell' ambiente naturale nei suoi elementi costitutivi e, in particolare, dell' elemento "Acqua" come bene primario prezioso, da utilizzare e preservare responsabilmente
Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioniVita in Campagna
In questi ultimi anni la zucca sta riscuotendo particolare interesse da parte degli orticoltori amatoriali. In questo articolo vi presentiamo una varietà che può raggiungere, in casi eccezionali, anche i 700 kg di peso. Ecco come coltivarla nell’orto familiare
È tempo di predisporre le protezioni per difendere gli ortaggi dal freddoVita in Campagna
Contro i danni causati agli ortaggi dalle basse temperature non vi sono mezzi curativi, ma devono
essere messi in atto accorgimenti preventivi: l’installazione di protezioni va unita alla scelta
di specie e varietà adatte al periodo di coltivazione. Per poter raccogliere dall’autunno a fi ne inverno
risulta molto importante anche rispettare i tempi di semina e/o di trapianto
La scelta dei materiali per una riqualificazione energetico-ambientale - Mic...YouToBeGreen
Michele Pietropaolo, architetto e presidente della sezione Pesaro-Urbino di INBAR (Istituto Nazionale di BioArchitettura), ci spiega quali sono i concetti base della bioarchitettura e ci illustra case history interessanti per la costruzione e riqualificazione di immobili adibiti alla ricezione e agli eventi.
"Progetto acqua" scuola primari Gigante/Porto- I.C. Comenioricciouno
La caratteristica fondamentale dell'educazione ambientale è la sua trasversalità, in relazione alla globalità con cui si presentano i problemi nel reale.
Gli alunni sono stati guidati alla scoperta e conoscenza, sempre più consapevole e approfondita, dell' ambiente naturale nei suoi elementi costitutivi e, in particolare, dell' elemento "Acqua" come bene primario prezioso, da utilizzare e preservare responsabilmente
Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioniVita in Campagna
In questi ultimi anni la zucca sta riscuotendo particolare interesse da parte degli orticoltori amatoriali. In questo articolo vi presentiamo una varietà che può raggiungere, in casi eccezionali, anche i 700 kg di peso. Ecco come coltivarla nell’orto familiare
2. TENDENZE CLIMATICHE
• aumento delle temperature, maggiore in Europa negli ultimi
decenni.
• riduzione del numero di giorni piovosi, più che della quantità
annuale di pioggia: eventi estremi
3. Il rischio siccità è aumentato dalla perdita della
capacità dei suoli di immagazzinare acqua in molti
vigneti italiani. Cause:
• erosione, assottiglia lo strato di terreno attivo;
• perdita di sostanza organica, quindi dei colloidi
umici che favoriscono la porosità del suolo;
• costipamento causato dal passaggio di macchine
sempre più pesanti.
La tendenza è in atto da decenni: per una viticoltura
sostenibile è necessario invertirla.
4. La vite e l’acqua
• Louis Pasteur: “Il vino è la luce del sole catturata dall’acqua”.
• Galileo Galilei: “il vino è un composto di umore e luce”.
• La fotosintesi è fenomeno complesso ma concettualmente
semplice: la scissione della molecola dell’acqua in un atomo di
ossigeno e due di idrogeno grazie all’energia fornita dal sole e
la formazione di nuovi composti organici con il carbonio
prelevato dall’aria in forma di anidride carbonica.
Alcool, glicerina, tannini, antociani, sono fatti da questi tre
elementi.
Abbiamo un edificio fantastico costruito quasi con tre soli
mattoni, disposti in modo diverso, grazie alla luce.
5. La vite selvatica in natura
cresce in riva ai fiumi e si
arrampica sugli alberi,
portando fiori e frutti al di
sopra delle loro chiome,
alla luce.
1. Non è una xerofila
(piante dei climi aridi)
2. tuttavia ha la capacità di
trasportare l’acqua a grandi
altezze, come tutte le liane,
superando facilmente la
differenza di potenziale.
Vitis aeuropaea sylvestris
Riserva Naturale del Bosco
di Torino di Sangro (CH)
7. La pianta “idrovora” della pianura padana nelle sue terre di origine è
coltivata in climi aridi. Ma a destra e a sinistra c’è lo stesso mais? La
differenza macroscopica è nella densità di vegetazione.
9. • Cos’è il “modello viticolo Champagne” (foto
precedente), se non il modello “mais a foglie erette e
a semina fitta” applicato alla viticoltura?
• Grande superficie illuminata, grande produzione di
biomassa, grande consumo di acqua e nutrienti, e
grande esplorazione del suolo da parte delle radici
della vite. Un motore spinto al massimo.
• Una certa scuola di pensiero sostiene che gli impianti
ad alta densità resistono meglio alla siccità. Ma la
tradizione delle zone aride e della viticoltura non
irrigua, mediterranea e del Nuovo Mondo, e la
pratica di chi utilizza impianti di irrigazione, dicono
esattamente il contrario.
10. Densità bassa e chioma a ombrello.
Dry farming a Frog’s Leap, Napa, California.
11. STOP AI LUOGHI COMUNI
• I pionieri della viticoltura in California nel XIX secolo
piantavano con sesti molto larghi, meno di 1000 viti
per ettaro, avendo osservato le tecniche di
aridocoltura dei nativi americani, per aumentarlo poi
con la diffusione dell’irrigazione.
Quando, nel 1975, il Cabernet di Stag’s Leap vinse il
Paris Challenge di Parigi battendo tutti i grand cru di
Bordeaux, il vigneto aveva meno di 2000 viti per
ettaro, contro i 7000 di Bordeaux.
12. Qual è la densità ideale?
• non esiste un modello viticolo buono per tutte le situazioni: la
Borgogna non è la Maremma, il Nebbiolo non è il Pinot nero e
la Champagne non somiglia affatto alla Val di Noto.
• Non è soltanto il numero di viti, ma il numero di foglie (e di
grappoli) per unità di superficie, in particolare quelle esposte
al sole e al vento, che determina la quantità di acqua che
viene traspirata come vapore acqueo, e quindi persa in
atmosfera, e questo non è solo funzione della densità di
impianto ma anche di altri fattori: il vigore delle piante, la
forma e la gestione della chioma. Inoltre i vitigni autoctoni del
Nord consumano più acqua di quelli del Sud, o comunque
vanno prima in stress.
13. C’è inerbimento … … e inerbimento
L’inerbimento dell’interfila è compatibile con un clima asciutto? La vegetazione
consuma acqua, ma non è un problema nella stagione in cui è disponibile
Cover crop di favino, inverno,
Sicilia. Foto M. Pierucci
Cover crop di favino, inverno,
Sicilia. Foto M. Pierucci
Inerbimento spontaneo,,
estate, Piemonte. Foto M. Gily
15. DISTANZA DEL FRUTTO DAL SUOLO
Vicino al suolo c’è la massima escursione termica: più caldo di
giorno, più freddo di notte.
+ Escursione termica= + qualità?
In condizioni climatiche estreme e senza irrigazione può
essere preferibile avere meno escursione ma evitare livelli
termici critici.
Inoltre non tutti i precursori degli aromi si avvantaggiano di
escursioni termiche elevate. I norisoprenoidi (frutta tropicale)
preferiscono notti più calde (D. Tomasi su Glera). Chardonnay
siciliano: profumi di ananas e frutto della passione.
16. utile per la sanità dell'uva
perché il vento è mal tollerato
dai funghi e disturba anche il
volo di alcuni insetti (tignole).
Brezze meridionali umide
favoriscono l'oidio
possibili scottature sul grappolo in
associazione con alti livelli di UV, soprattutto
se il grappolo viene scoperto dopo la fase di
mignolatura/prechiusura. Respirazione e
quindi distruzione di alcuni composti:
precursori aromatici e antociani. Due fattori
fondamentali: distanza dal suolo e
ombreggiamento dei grappoli nelle ore più
calde.
la luce ha effetti positivi sull'allegagione,
sulla sintesi del colore, sulla sintesi di
alcuni precursori aromatici, sulla sintesi
della pruina. I raggi ultravioletti hanno
un'azione antioidica. Una luminosità alta
non è mai negativa per il frutto se
associata a temperature basse o medie.frutti
abbassa l'umidità relativa
ll'interno della chioma e
aumenta la traspirazione, a
meno che non sia vento umido.
Non è un grave problema se c'è
acqua sufficiente nel terreno,
altrimenti accelera l'entrata in
stress idrico
gli stomi si chiudono per limitare la
traspirazione, si chiude la porta di ingresso
alla CO2 e la fotosintesi si blocca. La
temperatura critica dipende da tre fattori:
umidità relativa dell'aria, vitigno e stato idrico
del suolo. Nei climi caldi in estati molto calde
la maturazione non accelera, ma al contrario
rallenta.
fondamentale per la fotosintesi. Solo le
foglie in piena luce sono attive. Quelle del
secondo strato sono neutre, producono
con la fotosintesi e consumano con la
respirazione. Quelle in ombra (terzo
strato) sono passive, consumano più di
quanto producono e aumentano l'umidità
dentro la chiomafoglie
ventotemperature > 32-35 gradiluce
17. Una chioma troppo rada e con grappoli
totalmente scoperti rischia lo stress da
eccesso di traspirazione: nei casi più gravi
ustioni sul frutto e caduta precoce delle foglie.
Aumento di PH per caduta dell'acido malico.
Perdita di aromi. Climi aridi:alberello, pergola.
buona illuminazione sia della chioma che
del frutto. La fotosintesi è ottimizzata.
chiome aperte e
produzione
moderata
il rischio di stress idrico è direttamente
proporzionale alla densità della chioma e alla
produzione di frutto. Nel caso è possibile
intervenire riducendo una o entrambe.
La luce fatica a raggiugnere gli strati
interni. La fotosintesi può non essere
sufficiente alla maturazione. Alti livelli di
potassio nel frutto. pH elevato.
chiome vigorose e
produzione
abbondante
temperature > 32-35 gradiluce
18. Piemonte: i “sorì” sono ancora le zone migliori per la viticoltura? Il cambiamento del clima
tende a rompere gli schemi. Qualificati esperti propongono una gerarchia qualitativa dei
cru del Barolo. Ma, mentre il tiratore spara, il bersaglio si muove!
19. Secondo una famosa “review”
di Jackson e Lombard
(American J. of Enology and Viticulture, 1993)
i vini migliori si fanno dove le
uve maturano in zona
climatica alfa, cioè con
temperature medie non
superiori a 15 gradi per i vitigni
“internazionali” considerati
(Pinot nero, Cabernet S. e
Riesling). Il Centro Italia è al
limite solo per il Cab, mentre il
Sud è fuori per tutto, a meno
della viticoltura in quota.
20. • Se l’Italia ha creato nei secoli una straordinaria varietà di
paesaggi viticoli non è frutto del caso, ma di un equilibrio tra
la pianta e l’ambiente che va quanto meno capito, prima di
cancellare le tecniche tradizionali e introdurne di nuove.
• Il 2012, con finale di stagione molto caldo, è stato un anno
buono non solo per l’alberello, il cui adattamento a climi
semiaridi è noto, ma anche per i sistemi a pergola, dal Veneto
all’Abruzzo: sempre più rivalutati, dopo essere stati
ingiustamente accusati di essere uno strumento del demonio
per fare produzioni spaventose di uva.
E a volte lo sono davvero, ma la colpa non è mai della pianta,
sempre dell’uomo.
21. • Con ondate di calore molto intenso e bassa umidità relativa,
dall’invaiatura in poi, l’ombreggiamento creato dalla pergola
e la maggior distanza dal suolo protegge il frutto dagli eccessi
termici, i cui effetti sono perdita di precursori aromatici, di
colore e di acido malico, e nel peggiore dei casi appassimento
precoce del frutto immaturo. Con una gestione accorta della
chioma si possono ottenere, anche nei sistemi a spalliera,
risultati simili, ma non uguali.
DISTANZA DEL FRUTTO DAL SUOLO
Vicino al suolo c’è la massima escursione termica: più caldo di
giorno, più freddo di notte. + Escursione termica= + qualità?
Non sempre.
In condizioni climatiche estreme e senza irrigazione può
essere preferibile avere meno escursione ma evitare livelli
termici critici.
22. • Ho capito meglio il concetto di terroir nei paesi dove questo concetto è
arrivato da poco, come in Australia. L’irrigazione RDI, cioè a deficit
regolato, si basa sul principio che per fare un vino di qualità la vite non
deve avere a disposizione tutta l’acqua che vorrebbe se crescesse, come
in natura, in riva a un fiume, ma solo una parte. E’ un regime di dieta
restrittiva, che porta ad uno stress moderato (mild stress). Sotto l’effetto
di condizioni ambientali debolmente stressanti la pianta accelera la
maturazione del frutto e del seme per assicurare la continuità della
specie. Ma se lo stress è eccessivo l’effetto è negativo.
• I terroir “classici” dei vini europei sono quelli in cui, senza irrigazione,
per la combinazione del clima e del terreno, la pianta entra nel regime di
stress moderato al momento opportuno. Un carattere fondamentale
della vocazione viticola di un territorio è quindi il modo come si muove
l’acqua negli strati superficiali e medi del terreno.
Ma l’aumento dei fenomeni estremi, almeno in alcune annate, può
sconvolgere questa “vocazionalità” imponendo alla vite uno stress troppo
severo, dalle conseguenze gravi.
25. • Bisogna fare il possibile perché la vite si mantenga dentro l’area
del mild stress senza bisogno di apportare acqua. Tuttavia a
volte questo può non essere sufficiente, e allora ben vengano i
gocciolatori.
Il divieto dell’irrigazione in viticoltura è un vincolo
anacronistico, legato a tempi in cui sia il clima che le tecniche
di irrigazione erano diversi.
• Piuttosto è importante fare buon uso della risorsa acqua,
perché è diverso pompare l’acqua da una falda sotterranea o
prenderla da un bacino di collina che si è creato per
immagazzinare le piogge in eccesso nei giorni e nelle stagioni
piovose, limitando così anche i rischi legati alle piene a valle.
I vincoli per i vini a doc e docg devono servire a fare vini più
buoni: quando il risultato è fare vini più cattivi vuol dire che i
vincoli sono sbagliati .
26. • In alcune esperienze in corso soprattutto in Spagna
(ma non solo) si stanno sperimentando tecniche di
adattamento al riscaldamento del clima, anche al
fine di produrre vini più freschi e meno alcolici. Si
tratta di fare, più o meno, l’esatto opposto di ciò che
noi agronomi abbiamo consigliato negli ultimi
decenni, come si vede nella slide successiva.
27. INDIETRO TUTTA!
Alcune tecniche proposte per contrastare il riscaldamento
climatico, la maturazione troppo precoce e l’eccesso di alcool
(a meno di spostare il vigneto in altitudine e/o latitudine):
• densità di impianto più basse
• più gemme per pianta se non ci sono condizioni
limitanti (ad es. se c’è irrigazione)
• maggiore altezza da terra del frutto
• riduzione dell’altezza della parete fogliare e del
rapporto foglie/frutti
• ombreggiamento parziale della parete e del
frutto
• cimature tardive per limitare la fotosintesi.