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Rete – automazione
SBN
Servizi locali e online
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Il Servizio Bibliotecario Nazionale è la più
estesa e capillare rete bibliotecaria italiana.
6021 biblioteche raggruppate in 98 poli
Dalla cooperazione sul catalogo unico alla
cooperazione sui servizi
1985 costituzione dei primi Poli: BNCR e
BNCF.
1992 attivazione dell’Indice SBN
1997 OPAC
di conservazione
di ricerca
di pubblica lettura
speciali
scolastiche
Shiyali Ramamrita Ranganathan (1892-1972),bibliotecario indiano
Seicento-Settecento: apertura alSeicento-Settecento: apertura al
pubblico delle bibliotechepubblico delle biblioteche
A Milano il cardinale Federico Borromeo istituisce a proprie spese
la Biblioteca Ambrosiana, che nel 1609 fu aperta al pubblico
A Roma si aprono all’uso pubblico:
◦ nel 1604 l'Angelica;
◦ nel 1670 l'Alessandrina, istituita da papa Alessandro VII
◦ nel 1701 la Casanatense
◦ nel 1754 la Corsiniana
Durante il Settecento sono gli ordini e le congregazioni religiose ad aprire
i loro imponenti patrimoni librari al pubblico; con la soppressione degli
ordini religiosi e delle congregazioni, avvenuta nella seconda metà
dell'Ottocento, si operò una frattura all'interno delle collezioni librarie
delle numerose biblioteche ecclesiastiche, i cui nuclei formarono le
biblioteche del nascente Stato italiano
OttocentoOttocento
Inesistenza di una professione bibliotecaria (con
rare eccezioni: Antonio Panizzi, Tommaso Gar,
Luigi Frati)
Situazione biblioteche italiane a fine ‘800
1869 Commissione riordinamento scientifico delle
biblioteche del Regno e 1° Regolamento delle
biblioteche con modifiche nel 1873: 13 bibl.
Governative
1876 Nascita BNCR (al Collegio Romano) e nuovo
regolamento di Ruggero Bonghi
Fine Ottocento inizi Novecento:Fine Ottocento inizi Novecento:
le “biblioteche popolari” (BP)le “biblioteche popolari” (BP)
Tentativi di impronta moralistica e
conservatrice:
◦ 1861 Antonio Bruni crea la prima BP a Prato
◦ 1901 Desiderio Chilovi biblioteche rurali
Prima realizzazione significativa di BP patrocinate
da organizzazioni dei lavoratori e da Filippo
Turati:
◦ 1903 Milano Società umanitaria, Consorzio delle BP
◦ 1908 Federazione italiana delle biblioteche popolari
◦ Ettore Fabietti, rivista La parola e il libro
Diffusione delle BPDiffusione delle BP
nel 1904 le biblioteche popolari milanesi effettuano
60.000 prestiti, nel 1915 420.000.
un contributo al movimento delle BP è offerto dal
mondo cattolico. 1904: costituzione della
Federazione italiana delle biblioteche cattoliche di
don Giovanni Casati che pubblica la Rivista di
letture e il Manuale di letture per le biblioteche, le
famiglie e le scuole.
nel 1914 sono 700 le biblioteche della FIBC, 1.500
le biblioteche della FIBP.
1922-19401922-1940
1926: Ettore Fabietti alla FIBP viene
estromesso per far posto a Leo Pollini.
Nel 1928 sono 3270 le BP funzionanti, in
prevalenza al Nord;
1932: costituzione dell’ Ente per le
biblioteche popolari e scolastiche
(ENBPS) che assorbe la FIBP.
1940: le biblioteche che aderiscono
all’ENBPS sono 26.000
Storia delle biblioteche pubbliche aStoria delle biblioteche pubbliche a
RomaRoma
Dal 1920 al 1978 (Governatorato –
ENBPS)
Dal 1978 al 1996 (Nascita BCC)
Dal 1996 ad oggi (Istituzione – Sistema)
Dal 1920 al 1978Dal 1920 al 1978
1920-1921: un servizio di biblioteche
popolari fu creato a Roma dalla IX
Ripartizione del Governatorato;
la biblioteca popolare aveva
principalmente finalità assistenziali ed
educative
Le Biblioteche popolari e di Media Cultura
della IX Ripartizione del Comune di Roma.
Le prime nacquero << in parte fra il 1920 e
il 1921 per accordi fra il Comune e la
Fondazione Marco Besso che aveva fondato
e finanziato alcuni istituti>>, ossia 5
biblioteche popolari (S.Lorenzo, Borgo,
Esquilino, Trastevere, Trionfale), cui
seguirono altre due in via dell’Olmata e
Piazza San Nicola de’ Cesarini.
Giulia Barone ;
Armando Petrucci,
Primo: non leggere.
Biblioteche e pubblica
lettura in Italia dal 1861
ai nostri giorni. Milano,
Mazzotta, 1976, p . 91
Dal 1920…Dal 1920…
la Biblioteca dell'Orologio  rappresentava
la Biblioteca Centrale mentre numerose
sezioni periferiche erano collocate in
edifici scolastici o in locali dell'Istituto
Autonomo Case Popolari. Il
Governatorato gestiva, oltre alle
biblioteche popolari, la Biblioteca
Romana e l'Archivio Storico Capitolino.
Virgilio Testa, Le biblioteche circolanti del
Governatorato di Roma, in Il Primo Congresso
dell’Associazione dei bibliotecari italiani (Roma,
19-22 ottobre 1931-IX), in Accademie e
Biblioteche d’Italia, anno V, n. 3-4
Obiettivo delle biblioteche popolariObiettivo delle biblioteche popolari
L’«istituzione e gestione di numerose
biblioteche popolari circolanti per la
diffusione del libro fra il popolo» aveva
l’obiettivo «di assistere le classi popolari»
Il progetto doveva servire a contrastare il
ritorno all’analfabetismo cui sarebbero stati
condannati «operai» e «artigiani», «ove non si
provveda a suscitare in loro l’amore verso il
libro che ne manterrà e rafforzerà la cultura,
sia pure modesta, raggiunta nei banchi di
scuola».
Per tali ragioni si trovava opportuno
istituire le biblioteche «nei quartieri dove
prevale l’elemento operaio e impiegatizio»,
e nel luogo da tutti più conosciuto, la
scuola elementare, mettendo così «a
portata di mano il libro», affinchè non si
debba «spendere troppo tempo per recarsi
nel luogo dove la biblioteca funziona», non
vi siano ostacoli e spese da sostenere, e
non si debba «sacrificare alla lettura che
una parte del tempo destinato allo svago».
Obiettivo delle biblioteche popolariObiettivo delle biblioteche popolari
StatisticheStatistiche
nel 1939 gli iscritti erano 7.260, i prestiti
112.724.
nel 1928 la dotazione libraria era di
21.000 opere, nel1941 di 85.000 opere,
divise in 27 biblioteche sezionali;
(fonte Lizzani)
19641964
Front office della
Biblioteca
dell’Orologio,
4 febbraio 1964
(da Vita in Comune
2008, p. 112)
da Vita in
Comune
2008, p. 113
19721972
Le funzioni amministrative statali in materia di musei
e biblioteche di enti locali vengono trasferite alle
Regioni
Francesco Barberi sottolineava l'urgenza di un
intervento del Comune di Roma al fine di provvedere
alle «esigenze del più vasto pubblico» mediante la
creazione di moderne biblioteche di quartiere rivolte
alla comunità cittadina con servizi di pubblica lettura
"in ambienti confortevoli, periodici di seria attualità,
sussidi audiovisivi, salette per ragazzi".
F. Barberi, Uno sguardo alle biblioteche della
capitale, in Capitolium, 1972 (XLVII), n. 4., p.
54
19721972
Barberi ricordava
come tutto ciò fosse
a Roma inesistente,
fatta eccezione per
le Biblioteche Baldini
e Rispoli, allora
appartenenti all'Ente
Nazionale
Biblioteche Popolari
e Scolastiche
(ENBPS)
19771977
1977 Scioglimento dell'ENBPS, avvenuto
tra gli enti cosiddetti inutili
1978,  il Comune di Roma assorbe il
patrimonio bibliografico dell'ente, che
non aveva subito aggiornamenti dopo il
1964, e le sue sedi, ad eccezione della
Biblioteca Antonio Baldini.
19781978
Articolo quotidiano:
“le biblioteche comunali per la pubblica
lettura a roma sono 29 ma solo 20 sono
aperte per 6-8 ore a settimana
Le sedi sono in disastrose condizioni e così i
120.000 volumi (per 2/3 acquistati tra il 1900
e il 1940)
Gli utenti sono in tutto 20.000 ogni anno
Tra il personale del Comune di Roma non
esiste un solo bibliotecario
1978-19801978-1980
Le BCC nascono a Roma agli inizi degli anni
Ottanta, quando la nuova amministrazione
del Sindaco Giulio Carlo Argan  e
dell'Assessore alla cultura  Renato
Nicolini apre in molte Circoscrizioni (gli
attuali Municipi) una o più biblioteche.
 L'impegno che il Comune assumeva nel tentativo di riqualificare tale
servizio era arduo
Nel 1978 fu approvato un nuovo regolamento che definiva le
biblioteche «centri culturali polivalenti, produttori di cultura e di
informazione al servizio dei cittadini, mezzi di documentazione
sulla vita del territorio, strumenti di decentramento culturale»,
organizzate in Sistema Bibliotecario Urbano con un Centro
Sistema, gestito da una Commissione. In ogni circoscrizione
vengono istituite le Commissioni di gestione delle Biblioteche
Centri Culturali (BCC).
Si iniziò ad aggiornare il patrimonio librario, e fu assunto
personale in parte qualificato, operatori di biblioteca e
Cooperative di servizi culturali.
Nel 1981, a completamento del decentramento amministrativo,
sono «affidate alle circoscrizioni l'istituzione e la gestione
complessiva delle BCC, sia per quanto riguarda i servizi
biblioteconomici, che per le attività culturali di promozione alla
lettura».
Infine nell'agosto 1982 vengono introdotti, nella pianta organica
del personale e dei servizi, i ruoli di bibliotecario, aiuto
bibliotecario, operatore culturale e turistico.
19801980
Modello: Centro Sistema presso
l’Assessorato alla Cultura e biblioteche
decentrate nelle circoscrizioni
Questo modello aveva un limite evidente
nella mancanza di un “effetto sistema”
Le singole Biblioteche circoscrizionali
avevano risorse ridotte e disparità di
condizioni
1980-19901980-1990
acquisti centralizzati o coordinati;
catalogo collettivo a schede delle biblioteche che
aderiscono al Sistema,
l'automazione di ogni singola collezione verrà avviata
nel 1990, inizialmente su sistemi di rete locale Unix;
viene costituita la Biblioteca Professionale, l'Emeroteca
Centrale, e il Settore Ragazzi centro specializzato,
prima all'interno della Biblioteca dell'Orologio, poi
presso la Rispoli
1987: nasce presso il Palazzetto Specchi in via San Paolo
alla Regola, la Biblioteca Centrale Ragazzi.
Creazione del Polo RMB del Servizio bibliotecario
nazionale (SBN), pubblicazione dell'OPAC (fine anni
Novanta)
19901990
Con la Riforma delle Autonomie Locali
(legge 8 giugno 1990) i bibliotecari comunali
di Roma, AIB e rappresentanze sindacali
intravedono una possibile grande
innovazione:
1. ricondurre a sistema unitario ciò che il
decentramento aveva frammentato
2. costruire una Istituzione Biblioteche per
innalzare e innovare il ruolo delle biblioteche
comunali di Roma
Delibera d’iniziativa popolareDelibera d’iniziativa popolare
Prima della Giunta Rutelli bibliotecari e cittadini
presentano, come previsto dallo statuto, una
delibera d’iniziativa popolare che raccoglie più di
5000 firme e viene presentata in Comune
19921992
Si insedia una Commissione di studio per
l’elaborazione di un progetto per la costituzione
dell’Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali
del Comune di Roma, Delib. Giunta Comunale n.
5110 del 17/12/1992
Con la Giunta Rutelli (1993) l’ideaCon la Giunta Rutelli (1993) l’idea
diviene operativadiviene operativa
Viene istituita una Commissione tecnica finalizzata alla
realizzazione di uno studio di fattibilità per la gestione
del Sistema Bibliotecario del Comune di Roma a mezzo
Istituzione ai sensi della legge 142/90.
Delib. Giunta Comunale n. 1333 del 3/05/1994.
Nel 1996 nasce Biblioteche diNel 1996 nasce Biblioteche di
RomaRoma
Con la Delibera del Consiglio Comunale n. 23/1996
nasce l’Istituzione Biblioteche Centri Culturali del
Comune di Roma
Caratteristiche dell’IstituzioneCaratteristiche dell’Istituzione
Biblioteche di RomaBiblioteche di Roma
•Autonomia di bilancio
•Autonomia gestionale
•Unicità dell’azione su scala cittadina
•Maggiore visibilità
•Coordinamento territoriale
•Autonomia delle Biblioteche
•Partecipazione del personale 
Dal 1996 ad oggiDal 1996 ad oggi
1996: 26 biblioteche
2017: 39 biblioteche
DATI DI SISTEMA
Andamento prestiti 1996 - 2015
La superficie complessivaLa superficie complessiva
delle biblioteche cresce deldelle biblioteche cresce del
160%160%
CrescitaCrescita
Affluenza
Orario di apertura
Patrimonio documentario
Attività culturali
Servizi (PIM, internet, wifi, online)
BibliotechediRoma Il prestito dei documenti per Professioni nel
2011
DATI DI SISTEMA
0,5
1,2
1,7
2,8
3,2
3,5
5,2
7,6
8,7
27,6
37,9
0 5 10 15 20 25 30 35 40
DIRIGENTI
ALTRI LAVORATORI NON PROFESS.
OPERAI E ASSIMILATI
LAVORATORI AUTONOMI E COADIUV.
NON OCCUPATI
ALTRI LAVORATORI DIPENDENTI
CASALINGHE
IMPRENDITORI E LIB. PROFESSIONISTI
RITIRATI DAL LAVORO
IMPIEGATI
STUDENTI
BibliotechediRoma I libri prestati per genere nel 2011
DATI DI SISTEMA
1,1
1,1
1,3
1,5
1,6
2,3
3,6
5,0
5,0
5,5
5,6
15,3
21,1
29,8
0 5 10 15 20 25 30 35
opere generali e
informatica
religione
ROMA
scienze pure
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ragazzi opere classificate
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ragazzi opere fantasia
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%
Per approfondire…Per approfondire…
 I numeri delle biblioteche,
<http://www.comune.roma.it/pcr/it/numeri_delle_bibliote
che.page>
 Maurizio Caminito, Fare biblioteca a Roma. Lo sviluppo del
sistema bibliotecario civico all’interno dei processi di
trasformazione e riqualificazione urbana, in Biblioteche oggi,
maggio 2008, p. 46-50.
 Maria Luisa Betri, Leggere, obbedire, combattere. Le
biblioteche popolari durante il fascismo, Milano Angeli, 1991.
 Giulia Barone ; Armando Petrucci, Primo: non leggere.
Biblioteche e pubblica lettura in Italia dal 1861 ai nostri
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Storia delle biblioteche pubbliche a Roma. Concetto di sistema bibliotecario. Nascita e storia dell'Istituzione Biblioteche

  • 1. Storia delle biblioteche pubbliche aStoria delle biblioteche pubbliche a RomaRoma Concetto di sistema bibliotecarioConcetto di sistema bibliotecario Nascita e storia dell'Istituzione BibliotecheNascita e storia dell'Istituzione Biblioteche Stefano GambariStefano Gambari
  • 2. 1455 Stampa della Bibbia a 42 linee (180 copie) 2011 Oltre un milione di opere pubblicate
  • 4.
  • 5. Produzione editoriale di nuove opere (Rigozzi 2016); 130 milioni (Google)
  • 6.
  • 7. Concetto di sistema bibliotecarioConcetto di sistema bibliotecario Cooperazione Rete – automazione SBN Servizi locali e online
  • 8. SBNSBN Il Servizio Bibliotecario Nazionale è la più estesa e capillare rete bibliotecaria italiana. 6021 biblioteche raggruppate in 98 poli Dalla cooperazione sul catalogo unico alla cooperazione sui servizi 1985 costituzione dei primi Poli: BNCR e BNCF. 1992 attivazione dell’Indice SBN 1997 OPAC
  • 9.
  • 10.
  • 11. di conservazione di ricerca di pubblica lettura speciali scolastiche
  • 12. Shiyali Ramamrita Ranganathan (1892-1972),bibliotecario indiano
  • 13. Seicento-Settecento: apertura alSeicento-Settecento: apertura al pubblico delle bibliotechepubblico delle biblioteche A Milano il cardinale Federico Borromeo istituisce a proprie spese la Biblioteca Ambrosiana, che nel 1609 fu aperta al pubblico A Roma si aprono all’uso pubblico: ◦ nel 1604 l'Angelica; ◦ nel 1670 l'Alessandrina, istituita da papa Alessandro VII ◦ nel 1701 la Casanatense ◦ nel 1754 la Corsiniana Durante il Settecento sono gli ordini e le congregazioni religiose ad aprire i loro imponenti patrimoni librari al pubblico; con la soppressione degli ordini religiosi e delle congregazioni, avvenuta nella seconda metà dell'Ottocento, si operò una frattura all'interno delle collezioni librarie delle numerose biblioteche ecclesiastiche, i cui nuclei formarono le biblioteche del nascente Stato italiano
  • 14. OttocentoOttocento Inesistenza di una professione bibliotecaria (con rare eccezioni: Antonio Panizzi, Tommaso Gar, Luigi Frati) Situazione biblioteche italiane a fine ‘800 1869 Commissione riordinamento scientifico delle biblioteche del Regno e 1° Regolamento delle biblioteche con modifiche nel 1873: 13 bibl. Governative 1876 Nascita BNCR (al Collegio Romano) e nuovo regolamento di Ruggero Bonghi
  • 15. Fine Ottocento inizi Novecento:Fine Ottocento inizi Novecento: le “biblioteche popolari” (BP)le “biblioteche popolari” (BP) Tentativi di impronta moralistica e conservatrice: ◦ 1861 Antonio Bruni crea la prima BP a Prato ◦ 1901 Desiderio Chilovi biblioteche rurali Prima realizzazione significativa di BP patrocinate da organizzazioni dei lavoratori e da Filippo Turati: ◦ 1903 Milano Società umanitaria, Consorzio delle BP ◦ 1908 Federazione italiana delle biblioteche popolari ◦ Ettore Fabietti, rivista La parola e il libro
  • 16. Diffusione delle BPDiffusione delle BP nel 1904 le biblioteche popolari milanesi effettuano 60.000 prestiti, nel 1915 420.000. un contributo al movimento delle BP è offerto dal mondo cattolico. 1904: costituzione della Federazione italiana delle biblioteche cattoliche di don Giovanni Casati che pubblica la Rivista di letture e il Manuale di letture per le biblioteche, le famiglie e le scuole. nel 1914 sono 700 le biblioteche della FIBC, 1.500 le biblioteche della FIBP.
  • 17. 1922-19401922-1940 1926: Ettore Fabietti alla FIBP viene estromesso per far posto a Leo Pollini. Nel 1928 sono 3270 le BP funzionanti, in prevalenza al Nord; 1932: costituzione dell’ Ente per le biblioteche popolari e scolastiche (ENBPS) che assorbe la FIBP. 1940: le biblioteche che aderiscono all’ENBPS sono 26.000
  • 18. Storia delle biblioteche pubbliche aStoria delle biblioteche pubbliche a RomaRoma Dal 1920 al 1978 (Governatorato – ENBPS) Dal 1978 al 1996 (Nascita BCC) Dal 1996 ad oggi (Istituzione – Sistema)
  • 19. Dal 1920 al 1978Dal 1920 al 1978 1920-1921: un servizio di biblioteche popolari fu creato a Roma dalla IX Ripartizione del Governatorato; la biblioteca popolare aveva principalmente finalità assistenziali ed educative
  • 20. Le Biblioteche popolari e di Media Cultura della IX Ripartizione del Comune di Roma. Le prime nacquero << in parte fra il 1920 e il 1921 per accordi fra il Comune e la Fondazione Marco Besso che aveva fondato e finanziato alcuni istituti>>, ossia 5 biblioteche popolari (S.Lorenzo, Borgo, Esquilino, Trastevere, Trionfale), cui seguirono altre due in via dell’Olmata e Piazza San Nicola de’ Cesarini.
  • 21. Giulia Barone ; Armando Petrucci, Primo: non leggere. Biblioteche e pubblica lettura in Italia dal 1861 ai nostri giorni. Milano, Mazzotta, 1976, p . 91
  • 22. Dal 1920…Dal 1920… la Biblioteca dell'Orologio  rappresentava la Biblioteca Centrale mentre numerose sezioni periferiche erano collocate in edifici scolastici o in locali dell'Istituto Autonomo Case Popolari. Il Governatorato gestiva, oltre alle biblioteche popolari, la Biblioteca Romana e l'Archivio Storico Capitolino.
  • 23. Virgilio Testa, Le biblioteche circolanti del Governatorato di Roma, in Il Primo Congresso dell’Associazione dei bibliotecari italiani (Roma, 19-22 ottobre 1931-IX), in Accademie e Biblioteche d’Italia, anno V, n. 3-4
  • 24. Obiettivo delle biblioteche popolariObiettivo delle biblioteche popolari L’«istituzione e gestione di numerose biblioteche popolari circolanti per la diffusione del libro fra il popolo» aveva l’obiettivo «di assistere le classi popolari» Il progetto doveva servire a contrastare il ritorno all’analfabetismo cui sarebbero stati condannati «operai» e «artigiani», «ove non si provveda a suscitare in loro l’amore verso il libro che ne manterrà e rafforzerà la cultura, sia pure modesta, raggiunta nei banchi di scuola».
  • 25. Per tali ragioni si trovava opportuno istituire le biblioteche «nei quartieri dove prevale l’elemento operaio e impiegatizio», e nel luogo da tutti più conosciuto, la scuola elementare, mettendo così «a portata di mano il libro», affinchè non si debba «spendere troppo tempo per recarsi nel luogo dove la biblioteca funziona», non vi siano ostacoli e spese da sostenere, e non si debba «sacrificare alla lettura che una parte del tempo destinato allo svago». Obiettivo delle biblioteche popolariObiettivo delle biblioteche popolari
  • 26. StatisticheStatistiche nel 1939 gli iscritti erano 7.260, i prestiti 112.724. nel 1928 la dotazione libraria era di 21.000 opere, nel1941 di 85.000 opere, divise in 27 biblioteche sezionali; (fonte Lizzani)
  • 27. 19641964 Front office della Biblioteca dell’Orologio, 4 febbraio 1964 (da Vita in Comune 2008, p. 112)
  • 29. 19721972 Le funzioni amministrative statali in materia di musei e biblioteche di enti locali vengono trasferite alle Regioni Francesco Barberi sottolineava l'urgenza di un intervento del Comune di Roma al fine di provvedere alle «esigenze del più vasto pubblico» mediante la creazione di moderne biblioteche di quartiere rivolte alla comunità cittadina con servizi di pubblica lettura "in ambienti confortevoli, periodici di seria attualità, sussidi audiovisivi, salette per ragazzi". F. Barberi, Uno sguardo alle biblioteche della capitale, in Capitolium, 1972 (XLVII), n. 4., p. 54
  • 30. 19721972 Barberi ricordava come tutto ciò fosse a Roma inesistente, fatta eccezione per le Biblioteche Baldini e Rispoli, allora appartenenti all'Ente Nazionale Biblioteche Popolari e Scolastiche (ENBPS)
  • 31. 19771977 1977 Scioglimento dell'ENBPS, avvenuto tra gli enti cosiddetti inutili 1978,  il Comune di Roma assorbe il patrimonio bibliografico dell'ente, che non aveva subito aggiornamenti dopo il 1964, e le sue sedi, ad eccezione della Biblioteca Antonio Baldini.
  • 32. 19781978 Articolo quotidiano: “le biblioteche comunali per la pubblica lettura a roma sono 29 ma solo 20 sono aperte per 6-8 ore a settimana Le sedi sono in disastrose condizioni e così i 120.000 volumi (per 2/3 acquistati tra il 1900 e il 1940) Gli utenti sono in tutto 20.000 ogni anno Tra il personale del Comune di Roma non esiste un solo bibliotecario
  • 33. 1978-19801978-1980 Le BCC nascono a Roma agli inizi degli anni Ottanta, quando la nuova amministrazione del Sindaco Giulio Carlo Argan  e dell'Assessore alla cultura  Renato Nicolini apre in molte Circoscrizioni (gli attuali Municipi) una o più biblioteche.  L'impegno che il Comune assumeva nel tentativo di riqualificare tale servizio era arduo
  • 34. Nel 1978 fu approvato un nuovo regolamento che definiva le biblioteche «centri culturali polivalenti, produttori di cultura e di informazione al servizio dei cittadini, mezzi di documentazione sulla vita del territorio, strumenti di decentramento culturale», organizzate in Sistema Bibliotecario Urbano con un Centro Sistema, gestito da una Commissione. In ogni circoscrizione vengono istituite le Commissioni di gestione delle Biblioteche Centri Culturali (BCC). Si iniziò ad aggiornare il patrimonio librario, e fu assunto personale in parte qualificato, operatori di biblioteca e Cooperative di servizi culturali. Nel 1981, a completamento del decentramento amministrativo, sono «affidate alle circoscrizioni l'istituzione e la gestione complessiva delle BCC, sia per quanto riguarda i servizi biblioteconomici, che per le attività culturali di promozione alla lettura». Infine nell'agosto 1982 vengono introdotti, nella pianta organica del personale e dei servizi, i ruoli di bibliotecario, aiuto bibliotecario, operatore culturale e turistico.
  • 35. 19801980 Modello: Centro Sistema presso l’Assessorato alla Cultura e biblioteche decentrate nelle circoscrizioni Questo modello aveva un limite evidente nella mancanza di un “effetto sistema” Le singole Biblioteche circoscrizionali avevano risorse ridotte e disparità di condizioni
  • 36. 1980-19901980-1990 acquisti centralizzati o coordinati; catalogo collettivo a schede delle biblioteche che aderiscono al Sistema, l'automazione di ogni singola collezione verrà avviata nel 1990, inizialmente su sistemi di rete locale Unix; viene costituita la Biblioteca Professionale, l'Emeroteca Centrale, e il Settore Ragazzi centro specializzato, prima all'interno della Biblioteca dell'Orologio, poi presso la Rispoli 1987: nasce presso il Palazzetto Specchi in via San Paolo alla Regola, la Biblioteca Centrale Ragazzi. Creazione del Polo RMB del Servizio bibliotecario nazionale (SBN), pubblicazione dell'OPAC (fine anni Novanta)
  • 37. 19901990 Con la Riforma delle Autonomie Locali (legge 8 giugno 1990) i bibliotecari comunali di Roma, AIB e rappresentanze sindacali intravedono una possibile grande innovazione: 1. ricondurre a sistema unitario ciò che il decentramento aveva frammentato 2. costruire una Istituzione Biblioteche per innalzare e innovare il ruolo delle biblioteche comunali di Roma
  • 38. Delibera d’iniziativa popolareDelibera d’iniziativa popolare Prima della Giunta Rutelli bibliotecari e cittadini presentano, come previsto dallo statuto, una delibera d’iniziativa popolare che raccoglie più di 5000 firme e viene presentata in Comune
  • 39. 19921992 Si insedia una Commissione di studio per l’elaborazione di un progetto per la costituzione dell’Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali del Comune di Roma, Delib. Giunta Comunale n. 5110 del 17/12/1992
  • 40. Con la Giunta Rutelli (1993) l’ideaCon la Giunta Rutelli (1993) l’idea diviene operativadiviene operativa Viene istituita una Commissione tecnica finalizzata alla realizzazione di uno studio di fattibilità per la gestione del Sistema Bibliotecario del Comune di Roma a mezzo Istituzione ai sensi della legge 142/90. Delib. Giunta Comunale n. 1333 del 3/05/1994.
  • 41. Nel 1996 nasce Biblioteche diNel 1996 nasce Biblioteche di RomaRoma Con la Delibera del Consiglio Comunale n. 23/1996 nasce l’Istituzione Biblioteche Centri Culturali del Comune di Roma
  • 42. Caratteristiche dell’IstituzioneCaratteristiche dell’Istituzione Biblioteche di RomaBiblioteche di Roma •Autonomia di bilancio •Autonomia gestionale •Unicità dell’azione su scala cittadina •Maggiore visibilità •Coordinamento territoriale •Autonomia delle Biblioteche •Partecipazione del personale 
  • 43.
  • 44.
  • 45. Dal 1996 ad oggiDal 1996 ad oggi 1996: 26 biblioteche 2017: 39 biblioteche
  • 46.
  • 47. DATI DI SISTEMA Andamento prestiti 1996 - 2015
  • 48. La superficie complessivaLa superficie complessiva delle biblioteche cresce deldelle biblioteche cresce del 160%160%
  • 49. CrescitaCrescita Affluenza Orario di apertura Patrimonio documentario Attività culturali Servizi (PIM, internet, wifi, online)
  • 50. BibliotechediRoma Il prestito dei documenti per Professioni nel 2011 DATI DI SISTEMA 0,5 1,2 1,7 2,8 3,2 3,5 5,2 7,6 8,7 27,6 37,9 0 5 10 15 20 25 30 35 40 DIRIGENTI ALTRI LAVORATORI NON PROFESS. OPERAI E ASSIMILATI LAVORATORI AUTONOMI E COADIUV. NON OCCUPATI ALTRI LAVORATORI DIPENDENTI CASALINGHE IMPRENDITORI E LIB. PROFESSIONISTI RITIRATI DAL LAVORO IMPIEGATI STUDENTI
  • 51. BibliotechediRoma I libri prestati per genere nel 2011 DATI DI SISTEMA 1,1 1,1 1,3 1,5 1,6 2,3 3,6 5,0 5,0 5,5 5,6 15,3 21,1 29,8 0 5 10 15 20 25 30 35 opere generali e informatica religione ROMA scienze pure linguistica scienze applicate filosofia e psicologia ragazzi opere classificate scienze sociali belle arti storia e geografia letteratura italiana ragazzi opere fantasia altre letterature %
  • 52. Per approfondire…Per approfondire…  I numeri delle biblioteche, <http://www.comune.roma.it/pcr/it/numeri_delle_bibliote che.page>  Maurizio Caminito, Fare biblioteca a Roma. Lo sviluppo del sistema bibliotecario civico all’interno dei processi di trasformazione e riqualificazione urbana, in Biblioteche oggi, maggio 2008, p. 46-50.  Maria Luisa Betri, Leggere, obbedire, combattere. Le biblioteche popolari durante il fascismo, Milano Angeli, 1991.  Giulia Barone ; Armando Petrucci, Primo: non leggere. Biblioteche e pubblica lettura in Italia dal 1861 ai nostri giorni. Milano, Mazzotta, 1976.