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STORIA SOCIALE DEI MEDIA. DA GUTEMBERG A INTERNET
www.csl.unifi.it
Teorie e tecniche della comunicazione
2015/2016
MARCO SBARDELLA
Marco.sbardella@unifi.it
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Perché questo libro
www.csl.unifi.it
Storia sociale dei media
2015/2016
Gli autori nella prefazione sostengono che lo scopo del libro è di:
«mostrare l’importanza del passato nel presente, introducendo la dimensione
storica negli studi sui media e calando i media dentro la storia»
3
Chi sono gli autori
www.csl.unifi.it
Storia sociale dei media
2015/2016
Asa Briggs Peter Burke
https://en.wikipedia.org/wiki/Asa_Briggs https://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Burke_(historian)
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1. La rivoluzione della stampa e il suo contesto
www.csl.unifi.it
Storia sociale dei media
2015/2016
1. La rivoluzione della stampa e il suo contesto
1. Riconsiderare la rivoluzione della stampa  Si
2. La comunicazione e le vie di comunicazione  No
3. Impero e comunicazione  No
4. Le comunicazioni transatlantiche  No
5. La comunicazione orale  Si
6. La comunicazione scritta  Si
7. I linguaggi della comunicazione  Si
8. La comunicazione visiva  No
9. Le immagini stampate  No
10. La comunicazione multimediale  Si
11. Le interazioni tra media  No
12. La censura  Si
13. La comunicazione clandestina  Si
14. L’avvento del mercato  Si
15. La storia della lettura  Si
16. Istruzione e intrattenimento  No
17. Una nuova lettura della rivoluzione della stampa  Si
5
La rivoluzione della stampa e il suo contesto
La stampa a caratteri mobili
www.csl.unifi.it
Storia sociale dei media
2015/2016
1450 ca.  Johann Gutemberg a
Magonza (già nel 1500 la tecnica era
diffusa in tutta Europa).
Ma in estremo oriente (Cina,
Giappone, Corea), già esistevano
metodi per stampare libri in serie 
«capitalismo della stampa»
I primi giornali d’informazione nascono in Europa nel Seicento, ma diventano
quotidiani solo nel corso dell’Ottocento.
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La rivoluzione della stampa e il suo contesto
La ‘società della stampa’ e le lingue volgari
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Storia sociale dei media
2015/2016
L’utilizzo delle lingue volgari a scopi letterari favorisce la loro standardizzazione e
codificazione (vedi le traduzioni della Bibbia)
1539  Francesco I ordina che i
documenti legali fossero scritti in
francese e non più in latino
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La rivoluzione della stampa e il suo contesto
La comunicazione multimediale
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Storia sociale dei media
2015/2016
Riti, processioni, spettacoli, teatro,
esecuzioni
Consiglio di lettura:
Michael Foucault, Sorvegliare e punire
Funzione pedagogica
Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del
Seicento nascono i primi teatri: ad
esempio il Theatre (1576) e il Globe
(1598) a Londra
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La rivoluzione della stampa e il suo contesto
L’avvento del mercato
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Storia sociale dei media
2015/2016
Nonostante le tirature dell’epoca fossero basse per i canoni
attuali (500-1000 copie), già nel Cinquecento si sviluppò un
mercato librario.
In Italia il primo catalogo di libri – con i prezzi – risale al
1541
A metà Seicento era già diffusa la pubblicità nei giornali
Nel 1709 viene varato in Gran Bretagna il Copyright Act 
l’autore ha, per 14 anni, il diritto esclusivo di pubblicare le
sue opere
Aldo Manuzio
Le prime capitali del commercio dei libri sono state:
• Venezia nel Cinquecento
• Amsterdam nel Seicento
• Londra nel Settecento
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La rivoluzione della stampa e il suo contesto
La storia della lettura
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Storia sociale dei media
2015/2016
Tra il Cinquecento e il Ottocento gli stili di lettura sono realmente cambiati.
Cinque tipi di lettura:
1. lettura critica
2. lettura pericolosa
3. Lettura creativa
4. Lettura estensiva
5. Lettura privata
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Momento seminariale
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2015/2016
Clay Shirky: come il surplus cognitivo
cambierà il mondo. TED conference
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Sbardella_T&T della comunicazione - lezione 1

  • 1. 1 STORIA SOCIALE DEI MEDIA. DA GUTEMBERG A INTERNET www.csl.unifi.it Teorie e tecniche della comunicazione 2015/2016 MARCO SBARDELLA Marco.sbardella@unifi.it
  • 2. 2 Perché questo libro www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 Gli autori nella prefazione sostengono che lo scopo del libro è di: «mostrare l’importanza del passato nel presente, introducendo la dimensione storica negli studi sui media e calando i media dentro la storia»
  • 3. 3 Chi sono gli autori www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 Asa Briggs Peter Burke https://en.wikipedia.org/wiki/Asa_Briggs https://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Burke_(historian)
  • 4. 4 1. La rivoluzione della stampa e il suo contesto www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 1. La rivoluzione della stampa e il suo contesto 1. Riconsiderare la rivoluzione della stampa  Si 2. La comunicazione e le vie di comunicazione  No 3. Impero e comunicazione  No 4. Le comunicazioni transatlantiche  No 5. La comunicazione orale  Si 6. La comunicazione scritta  Si 7. I linguaggi della comunicazione  Si 8. La comunicazione visiva  No 9. Le immagini stampate  No 10. La comunicazione multimediale  Si 11. Le interazioni tra media  No 12. La censura  Si 13. La comunicazione clandestina  Si 14. L’avvento del mercato  Si 15. La storia della lettura  Si 16. Istruzione e intrattenimento  No 17. Una nuova lettura della rivoluzione della stampa  Si
  • 5. 5 La rivoluzione della stampa e il suo contesto La stampa a caratteri mobili www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 1450 ca.  Johann Gutemberg a Magonza (già nel 1500 la tecnica era diffusa in tutta Europa). Ma in estremo oriente (Cina, Giappone, Corea), già esistevano metodi per stampare libri in serie  «capitalismo della stampa» I primi giornali d’informazione nascono in Europa nel Seicento, ma diventano quotidiani solo nel corso dell’Ottocento.
  • 6. 6 La rivoluzione della stampa e il suo contesto La ‘società della stampa’ e le lingue volgari www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 L’utilizzo delle lingue volgari a scopi letterari favorisce la loro standardizzazione e codificazione (vedi le traduzioni della Bibbia) 1539  Francesco I ordina che i documenti legali fossero scritti in francese e non più in latino
  • 7. 7 La rivoluzione della stampa e il suo contesto La comunicazione multimediale www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 Riti, processioni, spettacoli, teatro, esecuzioni Consiglio di lettura: Michael Foucault, Sorvegliare e punire Funzione pedagogica Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento nascono i primi teatri: ad esempio il Theatre (1576) e il Globe (1598) a Londra
  • 8. 8 La rivoluzione della stampa e il suo contesto L’avvento del mercato www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 Nonostante le tirature dell’epoca fossero basse per i canoni attuali (500-1000 copie), già nel Cinquecento si sviluppò un mercato librario. In Italia il primo catalogo di libri – con i prezzi – risale al 1541 A metà Seicento era già diffusa la pubblicità nei giornali Nel 1709 viene varato in Gran Bretagna il Copyright Act  l’autore ha, per 14 anni, il diritto esclusivo di pubblicare le sue opere Aldo Manuzio Le prime capitali del commercio dei libri sono state: • Venezia nel Cinquecento • Amsterdam nel Seicento • Londra nel Settecento
  • 9. 9 La rivoluzione della stampa e il suo contesto La storia della lettura www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 Tra il Cinquecento e il Ottocento gli stili di lettura sono realmente cambiati. Cinque tipi di lettura: 1. lettura critica 2. lettura pericolosa 3. Lettura creativa 4. Lettura estensiva 5. Lettura privata
  • 10. 10 Momento seminariale www.csl.unifi.it Storia sociale dei media 2015/2016 Clay Shirky: come il surplus cognitivo cambierà il mondo. TED conference Consigli di lettura: • Surplus cognitivo. Creatività e generosità nell’era digitale https://www.ted.com/talks/clay_shirky_how_ cognitive_surplus_will_change_the_world

Editor's Notes

  1. Il libro parte dall’invenzione della stampa a caratteri mobili. Si tratta di una scelta… Gli autori avrebbero benissimo potuto decidere di partire da quando la scrittura apparve 3.500 anni fa all’interno della civiltà sumera.
  2. Nel 1500 esistevano stamperie in più di 250 città europee, erano già state prodotte in Europa 27.000 edizioni, per una stima di 13 milioni di libri in circolazione. Di questi, 2 milioni sono stati stampati solo a Venezia. Nel primo periodo, per venire incontro alle abitudini dei lettori – abituati ai manoscritti – gli stampatori riproducevano volontariamente lo stile dei manoscritti. In Russia la stampa penetrò più lentamente, fino al ‘700, quando lo zar Pietro il Grande fondò numerose stamperie. Anche nel mondo islamico la diffusione della stampa andò a rilento, la prima stamperia turca è del ‘700. Azione di freno da parte anche della chiesa cattolica: gli amanuensi perdevano il lavoro e il clero pensava che così gli strati più bassi della popolazione potevano leggere da soli i testi sacri. Elizabeth Eisenstein nel suo libro del 1979 (La stampa come fattore di cambiamento) definisce la stampa come una rivoluzione inavvertita. Inavvertita perché la sua importanza è stata sottovalutata dalla storiografia. La studiosa si rifà alle idee di McLuhan e di Ong. Due le conseguenze principali secondo lei: Standardizzava e conservava un sapere che prima era fluido Favoriva la critica all’autorità Ma la Eisenstein considera la stampa isolatamente, ignorando tutti gli altri media… i media devono essere pensati come un sistema, in cui media vecchi e nuovi interagiscono, competono, si rinforzano ecc. Le strategie e le tattiche dei soggetti della comunicazione devono essere messe in relazione al contesto in cui essi operano, oltre che ai messaggi che comunicano.
  3. Prima della stampa si utilizzava il latino per la comunicazione scritta e i dialetti per quella orale. Ma già Dante, Petrarca e Boccaccio in Italia e Chaucer in Inghilterra avevano scritto in volgare. A proposito della comunicazione orale: Nonostante l’importanza della stampa in Europa la comunicazione orale rimaneva estremamente importante  si pensi alle prediche domenicali di preti e frati  alcuni predicatori attiravano grandi folle. Nel ‘700 si erano già formate le opinioni pubbliche nazionali (vedi Habermas – Storia e critica dell’opinione pubblica del 1972)  i caffè hanno giocato un ruolo centrale, soprattutto in Francia e in Inghilterra. Le città li tenevano sotto sorveglianza perché al loro interno trovavano terreno fertile critiche sovversive nei confronti dei governi. Riguardo la comunicazione scritta: Nel ‘600 e ‘700 l’alfabetizzazione nel contesto religioso è importante nell’europa protestante  si veda il caso della Svezia luterana
  4. I riti oltre che comunicare informazioni, creavano una solidarietà tra prete e fedeli, re e sudditi ecc.  pensate a cosa voglia dire oggi andare ad un concerto… Nel ‘500 e ‘600 la ritualità cambia per 2 motivi: la ristrutturazione del rito sul modello della roma antica L’ascesa del teatro La nascita dei teatri stabili è collegata all’aumento della poplazione urbana: gli attori non dovevano più girovagare per trovare un pubblico.
  5. Stampare poteva essere pericoloso, ma era anche redditizio. Alcuni stampatori erano mercenari: durante le guerre di religione lavoravano sia per i cattolici che per i protestanti. Con l’avvento del mercato si diffonde l’idea di proprietà intellettuale: si stampavano il ritratto dell’autore sul frontespizio, o la sua biografia. Le capitali del commercio di libri sono state: Venezia nel ‘500 Amsterdam nel ‘600 Londra nel ‘700 Venezia L’industria del libro veneziana aveva un’organizzazione capitalistica, controllata da un piccolo gruppo di persone e finanziata dai mercanti. Manuzio era lo stampatore più famoso e la sua reputazione era data dall’idea di stampare i classici latini e greci in piccolo formato. Tra gli stampatori la concorrenza era spietata e spesso scorretta. C’erano i cosiddetti poligrafi: autori che per mantenersi erano costretti a scrivere moltissimo su un ampio ventaglio di argomenti. A Venezia si stampavano libri in molte lingue. Questo ruolo guida di Venezia è stato messo in crisi dal diffondersi della controriforma  l’inquisizione è stata istituita a Venezia nel 1547, nel 1549 l’indice dei libri proibiti, nel 1554 è stato vietato di stampare in ebraico. Alcuni stampatori iniziano ad essere perseguitati, altri emigrano. Amsterdam Amsterdam diventa dopo Venezia la capitale della tolleranza religiosa. Qui gli stampatori di punta sono la famiglia Elzevir, che come Manuzio stampano i classici in piccolo formato. Amsterdam era anche il principale centro europeo per i giornali: in latino, francese inglese oltre che in olandese. Molti di coloro che partecipavano all’industria editoriale erano protestanti francesi costretti ad emigrare. Ad Amsterdam era possibile trovare libri in lingue straniere a prezzi più bassi dei paesi di provenienza. Londra Gli stampatori londinesi, per difendersi dalla concorrenza sleale iniziarono ad associarsi, dividendosi spese e profitti. Questo permetteva di finanziare opere costose come atlanti e enciclopedie. Insieme al mercato arriva anche la censura: fin dall’inizio dell’età moderna stati e chiese si preoccupano di combattere eresia, sedizione e immoralità attraverso questo strumento. La chiesa cattolica utilizzava l’indice  un elenco di libri che il fedele non doveva leggere.
  6. Anche la lettura è stata condizionata dalla commercializzazione del tempo libero. Lettura critica Diffusa grazie al moltiplicarsi delle occasioni di confrontare varie opinioni sullo stesso tema riportate in libri diversi. Lettura pericolosa La lettura privata era considerata talvolta pericolosa, specie se la facevano donne o gente comune. Stesse opinioni nel 900 per la tv e oggi per internet. Lettura creativa I testi, da sempre, possono essere interpretati. Lettura estensiva Dal ‘700 la grande diffusione della stampa ha favorito forme di lettura estensiva, in cui si leggono i libri a capitoli, saltando qui e lì, consultando in cerca di informazioni. Lettura privata Rapporto tra diffusione della lettura privata e ascesa dell’individualismo  riduzione delle dimensioni e del peso dei libri.
  7. Anche la lettura è stata condizionata dalla commercializzazione del tempo libero. Lettura critica Diffusa grazie al moltiplicarsi delle occasioni di confrontare varie opinioni sullo stesso tema riportate in libri diversi. Lettura pericolosa La lettura privata era considerata talvolta pericolosa, specie se la facevano donne o gente comune. Stesse opinioni nel 900 per la tv e oggi per internet. Lettura creativa I testi, da sempre, possono essere interpretati. Lettura estensiva Dal ‘700 la grande diffusione della stampa ha favorito forme di lettura estensiva, in cui si leggono i libri a capitoli, saltando qui e lì, consultando in cerca di informazioni. Lettura privata Rapporto tra diffusione della lettura privata e ascesa dell’individualismo  riduzione delle dimensioni e del peso dei libri.