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MARCO BELLANTE VA
RISORSE AMBIENTALI
MAPPA CONCETTUALE
INTRODUZIONE
TIPI DI RISORSE AMBIENTALI
PROBLEMI ECOLOGICI
INQUINAMENTO
CHIMICO
ELETTROMAGNETICO
RADIOATTIVO
EFFETTO SERRA
BUCO DELL'OZONO
RISCHIO
VULCANICO
SISMICO
IDROGEOLOGICO
BIODIVERSITA'
REATO AMBIENTALE
POSSIBILI SOLUZIONI
ECOSOSTENIBILITA'
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INTRODUZIONE
Negli ultimi anni il rapporto uomo/ambiente è diventato sempre più problematico perché l'uomo si
comporta sempre più da padrone che da abitante del pianeta Terra. Nella tesina evidenzierò le
risorse ambientali di cui l'uomo dispone e la recente crisi ecologica causata dal cattivo uso di queste.
Esporrò infine le soluzioni proposte in questi anni per risolvere questa crisi.
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TIPI DI RISORSE AMBIENTALI
Una risorsa è un mezzo con cui l’uomo provvede a fronteggiare un bisogno, una necessità.
Le risorse naturali sono l’insieme dei materiali e dei prodotti ricavabili dalla natura che costituiscono fonte di
ricchezza e il cui prelievo dall’ambiente permette all’umanità di sopravvivere e prosperare.
 RISORSE NATURALI
o DEL SOTTOSUOLO combustibili fossili, metalli e calore
o DEL SUOLO il suolo stesso, prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento
o DEL MARE prodotti della pesca
o H2O
o ARIA
o RADIAZIONI LUMINOSE
o BIODIVERSITA'
o PAESAGGIO ESTETICO
COMBUSTIBILI FOSSILI
Carboni fossili
Sono rocce sedimentarie organogene, derivate da resti vegetali di antiche foreste del Carbonifero (280-350
milioni di anni fa) sepolte da sedimenti. Le sostanze vegetali, durante la diagenesi, a causa dell’aumento di T
e P, perdono progressivamente H , O , N , aumentando così il contenuto percentuale di C. Più è lungo il
processo di diagenesi, maggiore sarà il contenuto in C e il potere calorifico, così si distinguono 4 varietà di
carbone a contenuto di C crescente: torba, lignite, litantrace, antracite e infine grafite (costituita solamente da
C). Dalla litantrace, di consistenza compatta e di colore bruno-nerastro, si ricava il carbon coke, di
consistenza porosa e colore grigio.
Idrocarburi
Quando della materia organica viene sepolta (in assenza di O), per esempio in seguito a imponenti
movimenti crostali, si decompone in un materiale ceroso chiamato pirobitume o cherogene, che a condizioni
di elevata T e P libera idrocarburi. Questi risalgono in superficie per la forza di Archimede, e si accumulano
in rocce porose. Se queste si trovano al di sotto di rocce meno permeabili (argilliti o evaporiti), gli
idrocarburi non possono risalire in superficie e si forma una ‘trappola’ che, se situata a una profondità
ragionevole in termini economici, può essere sfruttata come giacimento.
Il metano biogenico, o gas di palude, ha un origine diversa: deriva dalla degradazione batterica di materia
organica sedimentata.
Esistono anche teorie abiotiche della genesi degli idrocarburi, attualmente molto discusse.
Una di queste ritiene che, al momento della formazione della Terra, si siano formati dei significativi depositi
di C, ora preservati solo nel mantello superiore. Questi, in condizioni di elevata T e P, catalizzerebbero
molecole elementari di metano, formando così idrocarburi complessi. Una variante di questa teoria prevede
l’idrolisi di peridotiti del mantello con conseguente formazione di un fluido ricco in idrogeno, in presenza di
catalizzatori come Ni, Cr, Co, V, ecc. Questo fluido, risalendo, dilaverebbe le rocce carbonatiche superiori,
generando così idrocarburi, secondo la sintesi di Fischer-Tropsch.
Gli idrocarburi si presentano in forma liquida, solida o aeriforme, rispettivamente come bitume, petrolio
greggio e gas maturale. Sono costituiti principalmente da C e H, il nome deriva dal fatto che formalmente
possono essere considerati C idratato. Se escludiamo le impurità presenti in natura, la loro formula chimica è
Cn(H2O)n. Il bitume, spesso prodotto artificiale derivato dal petrolio, esiste anche in natura. E’ il materiale
impregnante di molte rocce sedimentarie (arenarie e calcari), cioè un asfalto naturale, oppure è presente in
sacche del sottosuolo con eventuali affioramenti superficiali. E’ una miscela semi-solida di idrocarburi
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alifatici, di colore bruno-nero. Sono presenti anche S , O e N. Il petrolio, chiamato anche oro nero, è una
miscela di idrocarburi alifatici, sia lineari che ramificati, e di idrocarburi aromatici composti quasi
esclusivamente da idrogeno e carbonio. Il petrolio greggio contiene impurità nell’ordine del 7%, tra cui
metalli come Ni, V, Co, Cr, Cd, Pb, As e Hg, e si presenta come un liquido di colore nero, marrone,
verdastro o giallo. Il gas naturale contiene, oltre al metano (formula chimica CH4), anche altri tipi di gas, e
si trova in corrispondenza di giacimenti petroliferi. L’idrato di metano consiste in molecole di metano
intrappolate in un reticolo di molecole d’acqua, e si trova in enormi quantità nei fondali oceanici. Sono in
corso degli studi per estrarlo evitando fuoriuscite incontrollate che aumenterebbero l’effetto serra.
METALLI
I metalli che possono essere considerati una risorsa per l’uomo sono: Fe, Cu, Al, Zn, Co, Mn, Ti, Cr e Pt.
A questi dobbiamo aggiungere anche un elemento radioattivo, cioè l’ U.
I giacimenti minerari si formano in seguito alla cristallizzazione del magma in risalita verso la superficie. Le
sostanze aeriformi contenute nel magma (H2O,H2,Cl2,HCl,F2,HF,SO2,Sn,Zn,Cu,Au) rendono fluido il
magma stesso, e generano la sua ordinata struttura cristallina. Completata la cristallizzazione, i residui
magmatici contengono ancora mole sostanze aeriformi, che si infiltrano in spaccature delle rocce circostanti.
Qui si raffreddano e cristallizzano. L’acqua, contenente Sali minerali, è la prima sostanza a condensarsi,
formando così soluzioni idrotermali. L’acqua fa cristallizzare i minerali, formando così giacimenti minerari.
Sui fondali oceanici profondi sono stati scoperti anche noduli polimetallici, aggregati di metalli diversi che si
sono separati dall’acqua del mare e depositati sul fondo.
CALORE
L’energia geotermica è il calore proveniente dal centro della Terra, che esce in superficie attraverso
fumarole, soffioni o geyser. In questi fenomeni acqua e vapore si trovano ad una temperatura compresa tra
gli 80°C e i 180°C.
SUOLO
La pedogenesi è quella branca della scienza che studia la formazione e le trasformazioni del suolo.
L’alterazione meccanica e chimica di una roccia produce detriti, i quali formano un mantello su cui può
attecchire la vegetazione. [schema alterazione dei minerali e delle rocce]
I vegetali operano trasformazioni chimico-biologiche sui detriti e producono humus, materia organica in via
di decomposizione. Le sostanze acide prodotte dalla decomposizione di questo facilitano la solubilizzazione
e la mobilizzazione dei minerali, che subiscono il processo di dilatazione. Si forma perciò il suolo, composto
da materia sia organica che inorganica, che se non è asportato viene definito maturo. E’ composto da 4 strati:
 Il primo, detto Orizzonte A (eluviale), è ricco di materia organica e povero di particelle argillose.
 Il secondo, detto Orizzonte C (illuviale), è povero di materia organica e ricco in particelle argillose.
 Il terzo, detto Orizzonte C, è costituito da particelle di suolo propriamente detto e frammenti di
roccia non completamente alterati.
 Il quarto è la roccia madre, ovvero lo strato di roccia che non ha subito alterazioni.
Le caratteristiche del suolo dipendono da fattori ambientali di tipo chimico, fisico, biologico e climatico.
La roccia madre determina la composizione mineralogica del suolo. Forte pendenza e presenza di vento e
corsi d’acqua favoriscono l’asportazione del suolo, diminuendone lo spessore. Il clima determina la presenza
di certi organismi viventi piuttosto che altri, e di conseguenza un diverso tipo di alterazione chimico-
biologica. Per esempio, l’alta temperatura e l’elevata presenza di microrganismi determinano un’elevata
decomposizione del suolo, che risulterà povero di humus. Il suolo è dunque un ecosistema complesso, da cui
dipendono molte forme di vita sulla Terra.
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ACQUA
Il ciclo idrogeologico è l’insieme degli scambi di acqua tra idrosfera, atmosfera, litosfera e idrosfera.
L’acqua, dopo aver assorbito l’energia del Sole, evapora, e viene dispersa dai venti, originati dalla differenza
di T nell’atmosfera. L’acqua evaporata condensa sotto forma di nubi, e in seguito precipita in mare o sulla
terraferma. Il 99% dell’idrosfera (insieme di tutte le acque del pianeta, nei diversi stati fisici) è costituita da
acque marine e oceaniche. Le acque meteoriche precipitate sui continenti tendono a ritornare in mare, spinte
dalla forza di gravità, formando le acque continentali (dette acque dolci per la bassa concentrazione di Sali
minerali, intorno al 5‰). Una parte di queste costituisce i corsi d’acqua, una seconda penetra nel sottosuolo,
una terza viene assorbita da animali e vegetali, che la restituiscono all’atmosfera tramite traspirazione e
respirazione. Il bilancio idrologico può essere sintetizzato da questa equazione:
P = ET + I + R
P:= precipitazioni (pioggia, neve e grandine), sono misurate tramite pluviometri, contenitori che misurano la
quantità d’acqua meteorica precipitata nell’unità di superficie e nell’unità di tempo. L’afflusso meteorico, la
quantità d’acqua meteorica totale che cade all’interno del bacino, è ricavato dal prodotto tra la quantità di
pioggia caduta per unità di superficie e la superficie totale del bacino.
ET:= evapotraspirazione (acqua evaporata o traspirata da organismi viventi), è calcolata tramite formule
empiriche che tengono conto di T e delle precipitazioni.
I:= infiltrazione (acqua che penetra nel sottosuolo attraverso rocce permeabili), è misurata tramite
infiltrometri, che hanno tuttavia il difetto di misurare solamente pochi metri quadri del più vasto territorio
che si considera. Per questo motivo questa grandezza è solitamente l’incognita del bilancio idrologico.
Dipende dalla permeabilità delle rocce, dalla morfologia del territorio, dal tipo di vegetazione e dall’intensità
degli eventi meteorici.
R:= ruscellamento superficiale (corsi d’acqua), è misurato attraverso stazioni idrometriche.
Le particelle dell’acqua meteorica si trovano generalmente ad un altezza h superiore a quella del mare, che
determina un’energia potenziale U=mgh. Questa energia potenziale viene trasformata in energia cinetica
durante la discesa verso il mare. Bisogna tuttavia considerare l’attrito che incontrano, esercitato dalle rocce
dell’alveo e dai sedimenti trasportati. La velocità di queste particelle è ricavabile dalla seguente formula:
Vm = C * √(R * S)
C:= coefficiente ricavato empiricamente, dipende dalla morfologia e dalle rocce dell’alveo
R:= raggio idraulico, dato dal rapporto tra l’area della sezione dell’alveo e il suo perimetro (R=A/2p)
S:= pendenza nel tratto della sezione (h/∆L)
Si tratta di una velocità media in quanto lungo gli argini, essendoci un attrito superiore, le particelle d’acqua
sono meno veloci di quelle al centro del corso d’acqua.
La portata è il deflusso (quantità d’acqua passante attraverso una sezione del fiume) nell’unità di tempo:
Q = A * Vm
La portata non è costante nel corso del tempo. Di un corso d’acqua si studia dunque il regime, ovvero la
portata nel tempo, che dipende dal clima e dalle caratteristiche del bacino idrografico (estensione, topografia,
tipo di rocce affioranti). Nel corso dell’anno cambia infatti il regime pluviometrico (quantità di precipitazioni
nel tempo) e l’apporto d’acqua fornito dallo scioglimento dei ghiacciai. La portata non cambia però solo
durante l’anno, ma anche da un anno all’altro. Nel corso di un anno, la portata minima è definita magra, la
portata massima è definita piena. Quando il regime è incostante durante l’anno, il corso d’acqua è definito
torrente.
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Le acque di un fiume possono essere di superficie, sotterranee, oppure possono provenire da affluenti. Il
bacino idrografico è il territorio che rifornisce di acqua un fiume, ed è separato dai bacini adiacenti dalla
linea spartiacque, che corre lungo le creste dei rilievi circostanti più elevati. Il bacino idrogeologico è invece
delimitato dagli spartiacque sotterranei, strati impermeabili di roccia che delimitano i serbatoi sotterranei. Il
bacino idrogeologico non coincide dunque con quello idrografico. La sorgente e la foce sono rispettivamente
l’inizio e la fine di un fiume. Il fiume non sempre sfocia in mare, spesso sfocia in un lago, del quale è un
immissario. Se la sorgente di un fiume coincide con un lago, allora si dice che il fiume è un emissario di tale
lago.
ARIA
L’aria è un fluido allo stato gassoso inodore e incolore che circonda completamente la terra solida e liquida,
scientificamente definito con il termine ‘atmosfera’, è continuamente emanato dall’attività eruttiva vulcanica.
La bassa atmosfera ha uno spessore di circa 100 Km, e i principali gas costituenti sono N2 (78,03 %) e O2
(20,99 %). La presenza di ossigeno permette lo sviluppo di moltissime forme di vita.
Tra i 30 e i 60 Km di altezza troviamo lo strato di ozono, di grandissima importanza in quanto assorbe le
radiazioni ultraviolette emettendo radiazioni termiche.
Infatti, per lo scienziato George Wald, la vita sulla Terra dipende dal tipo di radiazioni che ci giungono.
Radiazioni con energia appena superiore alla radiazione viola (come gli ultravioletti) romperebbero e
ionizzerebbero le molecole organiche, mentre radiazioni con energia inferiore alla radiazione rossa sarebbero
assorbite solamente dall’acqua.
Dunque la vita sulla Terra dipende dallo spettro elettromagnetico del Sole e dallo strato di ozono.
Le molecole di O2 colpite dagli ultravioletti si scindono in 2° :
O2 → O + O
Gli atomi di O, molto reattivi, talvolta reagiscono con molecole di O2 formando O3 (ozono) :
O + O2 → O3
L’ultima reazione può avvenire solo dove [O2] è tanto alta da rendere probabile l’urto di O con O2, cioè tra i
30 e i 60 Km di altezza, in corrispondenza dello strato di ozono.
RADIAZIONI LUMINOSE
Le radiazioni elettromagnetiche solari colpiscono la superficie terrestre con una potenza di 5*10^16 W, e
tenendo conto della superficie terrestre con un'intensità di 1370 W/m^2.
BIODIVERSITA'
La biodiversità è la varietà della vita genetica, il risultato di miliardi di anni di evoluzione, che fornisce ogni
giorno nuove soluzioni agricole, industriali e mediche.
PAESAGGIO
L'ambiente deve essere tutelato anche semplicemente in senso estetico.
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PROBLEMI ECOLOGICI
Tratterò ora dei principali problemi ecologici di oggi.
INQUINAMENTO
L'inquinamento è un'alterazione dell'ambiente, di origine antropica o naturale, che produce disagi o danni
permanenti per la vita di una zona e che non è in equilibrio con i cicli naturali esistenti. Benché esistano
cause naturali che provocano alterazioni ambientali sfavorevoli alla vita, il termine "inquinamento" si
riferisce in genere alle attività antropiche. Esistono molti tipi di inquinamento: chimico, elettromagnetico,
radioattivo, termico, luminoso, acustico.
Nel secolo scorso lo scienziato Williamson propose questa distinzione:
 contaminante: viene aggiunto all'ambiente e ne altera la composizione geochimica media.
 inquinante: contaminante responsabile di effetti nocivi all'ambiente.
Secondo l'attuale definizione, inquinante è il fattore o la sostanza che determina l'alterazione di una
situazione stazionaria attraverso:
 modifica dei parametri fisici e/o chimici;
 variazione di rapporti quantitativi di sostanze già presenti;
 introduzione di composti estranei deleteri per la vita direttamente o indirettamente.
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INQUINAMENTO ATMOSFERICO
L'inquinamento atmosferico dipende da fattori che portano ad un accumulo degli inquinanti ed altri che
invece determinano la loro rimozione e la loro diluizione in atmosfera. Le variazioni spazio temporali della
composizione dell'aria dipendono da fattori come: le entità degli inquinanti, le modalità di emissione
(geometria e altezza della sorgente), i tempi di persistenza degli inquinanti, il grado di mescolamento
dell'aria.
Gli inquinanti possono essere suddivisi secondo diversi punti di vista:
 chimico: I principali inquinanti sono i composti dello zolfo, dell'azoto, del carbonio, i composti
alogenati e i radicali.
 fisico: Il particolato è un aerosol di particelle solide che sono classificate in base al loro diametro
aerodinamico “d” e sono di solito misurate in PTS (Polveri Totali Sospese):
 PM10 (d medio minore di 10 micron), raggiunge anche i polmoni.
 PM2,5 (d medio minore di 2,5 micron), raggiunge le vie respiratorie superiori.
 PM0,1 e nanopolveri, polveri ancora più sottili che penetrano ulteriormente a fondo.
 reattività nell'atmosfera: Gli inquinanti si distinguono in:
 primari: non subiscono alterazioni nell'ambiente.
 secondari: subiscono alterazioni nell'ambiente.
L'inquinamento atmosferico avviene soprattutto nel primo Km dell'atmosfera, i principali fattori
meteorologici che lo interessano sono (Zanetti, 1990):
 velocità e direzione del vento, modificato dalle forze di attrito del terreno e da effetti meteorologici
locali come brezze marine, di monte e di valle, circolazioni urbano-rurali ecc...
 turbolenza atmosferica, e quindi rimescolamento dell'aria e diluizione degli inquinanti
 altezza s.l.m.
 inversioni termiche
 movimenti atmosferici verticali dovuti a sistemi baroclini od orografici.
Nell'atmosfera possiamo assistere a fenomeni di:
 fallout (caduta gravitativa degli inquinanti)
 washout (caduta a causa della pioggia)
 equilibrio nell'atmosfera.
I più gravi episodi di inquinamento si verificano durante le inversioni termiche, per esempio durante
giornate assolate, quando gli inquinanti si trovano ad essere più freddi e dunque più pesanti dell'aria
circostante e scendono di quota.
I danni alla salute umana riguardano soprattutto l'apparato respiratorio.
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INQUINAMENTO IDROGEOLOGICO
L'inquinamento deriva dall'immissione nell'idrosfera o nel suolo di sostanze inquinanti o con una
temperatura molto alta. Gli scarichi inquinanti più rilevanti riguardano gli idrocarburi, le sostanze industriali
di scarto, le alte concentrazioni di fertilizzante agricolo oppure liquidi molto caldi. Questi ultimi sono molto
pericolosi per la vita dell'idrosfera perché, aumentando la temperatura, diminuiscono la solubilità
dell'ossigeno nell'acqua, e gli organismi presenti non ricevono una quantità di ossigeno sufficiente alla loro
sopravvivenza. Tra gli inquinanti ricordiamo i tensioattivi che, diminuendo la forza dei legami
intramolecolari dell'acqua, impediscono ad alcuni organismi (come gli insetti pattinatori per esempio) di
muoversi sulla superficie dell'acqua stessa.
Nell'acqua, il grado di inquinamento si valuta in base a due indicatori:
 BOD (domanda biochimica di ossigeno), la quantità di O2 necessaria ai batteri per ossidare le
sostanze organiche, espressa in ppm o in g/l. Essendo la sua determinazione molto lenta,
normalmente si misura il BOD5, ovvero il BOD di un'acqua lasciata 5 giorni a 20°C ed al buio, che
corrisponde al 75% del BOD reale.
 COD (domanda chimica di ossigeno), la quantità di O2 necessaria per ossidare tutte le sostanze
presenti (biodegradabili o meno), espresso in ppm. Per la determinazione si usano dicromato di
potassio e acido solforico, sostanze che forniscono una rapida misura del COD ma anche
informazioni sul BOD.
I danni alla salute umana derivano dal fatto che noi uomini, trovandoci in cima alla catena alimentare,
assorbiamo gli inquinanti presenti sia nell'acqua che ingeriamo sia negli organismi di cui ci cibiamo.
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Definito anche “elettrosmog”, è l'inquinamento prodotto dalle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti
della tele-radiocomunicazione, del trasporto e della trasformazione dell'energia elettrica. Sono in corso
accertamenti sull'entità dei danni che l'elettrosmog provoca alla salute umana.
L'energia trasportata dalle onde elettromagnetiche (E=hν ), attraversando i tessuti biologici ricchi d'acqua, si
trasforma in calore secondo la legge sperimentale di Wihelm Wien:
T=b/λ
T: temperatura
b: costante di spostamento di Wien (2,897*10^-3 m*K)
λ : lunghezza d'onda minima, per la quale la radiazione emessa dalla sorgente è massima
Tenendo presente la legge di De Broglie, per la quale è
c=λ ν
c: velocità delle onde elettromagnetiche
λ: lunghezza d'onda
ν: frequenza
e sostituendo nell'equazione della legge di Wihelm Wien si ottiene: T=(b*ν)/c
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E' stato verificato che questo innalzamento della temperatura produce nel corpo umano:
 Shock termico delle proteine: Durante il surriscaldamento dei tessuti umani, il corpo produce
proteine per fronteggiare lo shock termico, proteggere e riparare le cellule surriscaldate. Queste proteine
tuttavia, proteggono anche le cellule cancerose rendendole resistenti alle terapie.
 Formazione di micronuclei: Recenti studi dell'industria delle telecomunicazioni confermano che le
radiazioni dei cellulari producono micronuclei, filamenti spezzati del DNA che le cellule tumorali non sono
in grado di riparare. Il tossicologo molecolare britannico David de Pomerai ha confermato che le cellule con
danni genetici non risanati possono diventare cancerogene in maniera molto più aggressiva. Il ricercatore
britannico Alisdair Phillips ha scoperto che pochi minuti di esposizione a radiazioni simili a quelle emesse
dai cellulari possono trasformare un cancro attivo al 5% in uno attivo al 95%, il tutto durante l'esposizione e
per un po' di tempo dopo. Nel 2004, una serie di studi commissionati dall'Unione Europea ha mostrato che i
danni causati dalle onde emesse dai cellulari vengono trasmessi alla generazione successiva di cellule.
Questi studi indicano che alcune ore di esposizione a microonde molto basse rispetto ai limiti di legge
attuali causerebbero un forte aumento dell'attività delle cellule tumorali, danni genetici insanabili e
trasmissibili alle successive generazioni di cellule.
 Effetti sulla tiroide: le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il rallentamento
o l'arresto della produzione da parte dell'ipofisi, dell'ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così
una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3.
In accordo con la legge di Biot-Savart, l'induzione magnetica, e dunque anche il danno causato
dell'elettrosmog, è inversamente proporzionale alla distanza dalla sorgente:
B(r)=(μ 0i)/(2π r)
B: campo magnetico
μ 0: permeabilità magnetica nel vuoto
r: distanza dalla sorgente
Attualmente le legislazioni internazionali prevedono limiti di esposizione (tempo) e di tensione su distanza.
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INQUINAMENTO RADIATTIVO
L'inquinamento radioattivo può avere diverse origini:
 industriale : Gli impianti nucleari sono autorizzati a rigettare nell'ambiente una quantità di materia
radioattiva stabilita dalle autorità competenti; l'estrazione dell'uranio, il riprocessamento e lo
stoccaggio delle scorie radioattive causano inquinamento radioattivo.
 militare : esperimenti con bombe atomiche, uso di proiettili composti da uranio impoverito.
 accidentale : malfunzionamenti e incidenti di impianti nucleari, problemi di deposito o trasporto.
Parte della radioattività a cui siamo esposti è di origine naturale: pensiamo alla radioattività delle rocce
magmatiche felsiche, che contengono naturalmente elementi radioattivi. Tuttavia, la radioattività artificiale
rimane sempre maggiore di quella naturale. La radioattività può essere definita in due modi:
 In base agli effetti sugli esseri viventi, ovvero come la quantità di energia “radioattiva” assorbita per
unità di massa corporea. L'unità di misura nel S.I. è il Sievert: 1 Sv = 1 J/ 1 Kg
 In base all'attività nucleare, ovvero come frequenza di decadimenti radioattivi per unità di massa.
L'unità di misura nel S.I. è il Becquerel per Kg: 1 Bq/Kg = 1 Hz/Kg= 1/s*Kg
In media, un uomo assorbe ogni anno 2,4 mSv per esposizione alla radioattività naturale.
Secondo le attuali legislazioni, la radioattività viene definita: trascurabile sotto 1 Bq/g, naturale tra 1 e 10^3
Bq/g, “da sorvegliare” oltre 10^3 Bq/g.
Gli effetti delle radiazioni nucleari sono la ionizzazione dei legami chimici, la conseguente rottura di questi
e la trasmutazione di alcuni nuclei in altri elementi. La radioattività produce nel corpo umano soprattutto
leucopenia, trombocitopenia e, nei casi più gravi, anemia. Se le cellule staminali emopoietiche non sono
troppo compromesse, il sangue è il tessuto che si riprende più in fretta dopo l'irraggiamento. La diminuzione
di globuli bianchi determina un maggior rischio di infezioni. Se vengono colpiti i genitali, le modificazioni
genetiche possono essere trasmesse ai figli.
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EFFETTO SERRA
L'effetto serra è definito come la modifica dell'equilibrio termico di un pianeta grazie alla presenza di gas
atmosferici che assorbono e riemettono la radiazione infrarossa. I raggi solari a corta lunghezza d'onda
penetrano facilmente l'atmosfera raggiungendo la superficie del pianeta, dove vengono in parte riflessi, in
parte assorbiti dalla superficie e convertiti in calore. Il calore viene dissipato sotto forma di irraggiamento
infrarosso secondo la legge di Stefan-Boltzmann. L'interferenza dei gas serra alla dissipazione della
radiazione infrarossa comporta l'innalzamento della T superficiale fino al raggiungimento di un punto di
equilibrio tra radiazione solare in arrivo e infrarossa in uscita. L'inquinamento atmosferico determina un
aumento dei gas serra (CO2, CH4, N2O e O3) e quindi anche un aumento di T e cambiamenti climatici. I paesi
che emettono la maggior parte dei gas serra sono i paesi industrializzati, ma anche paesi in via di sviluppo
svolgono un ruolo significativo.
BUCO DELL'OZONO
Il “buco dell'ozono” indica il progressivo assottigliamento dello strato di ozono riscontrato dai primi anni
'80 (5% dal '79 al '90). Lo strato di ozono funge da filtro per le radiazioni ultraviolette (ne trattiene il 99%),
responsabili di melanomi, indebolimento del sistema immunitario, parziale inibizione della fotosintesi
clorofilliana, distruzione di importanti frazioni del fitoplancton (alla base della catena alimentare marina). Il
meccanismo di schermo è molto semplice: quando una radiazione ultravioletta colpisce una molecola di
ozono, questa si scinde in una molecola di ossigeno e in ossigeno monoatomico, i quali, unendosi,
ricostituiscono la molecola d'ozono iniziale:
O3 + E <-> O2 + O
Di notte inoltre, l'ossigeno monoatomico tende a reagire con l'ozono originando due molecole di ossigeno:
O3 + O° <-> 2 O2
Il cloro presente nei CFC (clorofluorocarburi, gas responsabili dell'effetto serra) sbilancia l'equilibrio di
queste due reazioni chimiche verso destra, diminuendo così la concentrazione di ozono nell'atmosfera. In
particolare:
I CFC → Cl° + FC
II Cl° + O3 → ClO + O2
III ClO + O3 → ClO2 + O2
IV ClO2 + UV → Cl° + O2
Il ciclo delle reazioni II,III E IV si ripete fino a quando il cloro trasforma in ossigeno 4*10^4 molecole di
ozono.
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RISCHIO AMBIENTALE
La convivenza dell'uomo con la natura non è mai stata priva di problemi, e nemmeno oggi la scienza è in
grado di dominare la natura: pensiamo a catastrofi naturali come eruzioni e sismi.
Tuttavia, dietro l'aggettivo “naturali”, si celano in realtà anche le responsabilità umane. Infatti l'uomo, grazie
alle scienze ecologiche, se non è in grado di dominare la natura, ha almeno la possibilità -e quindi il dovere-
di prevedere, o, meglio, prevenire le catastrofi naturali.
Cominciamo a dare alcune definizioni:
 pericolo ambientale: probabilità che in una determinata regione e in un determinato intervallo di
tempo si verifichi un evento naturale potenzialmente dannoso per le attività e le costruzioni umane o
per l'uomo stesso.
 rischio ambientale: dipende sia dal pericolo ambientale, sia dai danni che potrebbero derivare da
questo. Può essere definito matematicamente come il prodotto tra il pericolo ambientale e i danni
potenziali di questo.
Le possibilità umane sono queste:
 prevenzione: limitare i danni potenziali.
 previsione
 statistica: prevedere quando si verificherà un evento naturale calcolando il suo periodo di
ritorno T in base alla sua frequenza passata #= f (t).
 deterministica: prevedere un evento naturale in base a segni precursori o premonitori.
Il rischio ambientale può essere principalmente di tre tipi:
RISCHIO VULCANICO SISMICO IDROGEOLOGICO
causa danni eruzione onde sismiche erosione, allagamento
previsione
stat.
periodo di ritorno T periodo di ritorno T /
previsione
det.
sismicità, ΔT, Δ[x] nelle
fumarole
scosse premonitrici
teoria della dilatanza
meteorologia
prevenzione carte della pericolosità
vulcanica
carte della pericolosità sismica carte della stabilità dei versanti
Secondo la teoria della dilatanza, prima di un sisma si formerebbero degli spazi vuoti nelle rocce, che
modificherebbero i parametri chimico-fisici del suolo (d=m/V, conducibilità elettrica, [Rn]).
La prevenzione consiste nel non edificare nei terreni con un certo rischio ambientale.
In seguito ad una direttiva CEE del 1988, in Italia sono entrate in uso le procedure di Valutazione Impatto
Ambientale (via). La via richiede l'apporto di numerosi specialisti che valutano l'impatto ambientale delle
grandi costruzioni e i rischi ambientali che queste potrebbero correre.
14/24
BIODIVERSITA'
La biodiversità è la risorsa meno rinnovabile in assoluto: ogni specie rappresenta il risultato di miliardi di
anni di evoluzione, e una volta estinta non potrà mai più essere recuperata.
La diminuzione della biodiversità è stata causata da:
 selezione delle specie più produttive, a discapito di quelle meno produttive o non utili
 introduzione di specie aliene che hanno soppiantato quelle locali
 disboscamento, eliminazione dell'habitat alcune specie
 cambiamenti climatici, eliminazione delle specie meno resistenti a tali cambiamenti
 inquinamento, eliminazione delle specie meno resistenti agli inquinanti
Per dare un'idea del fenomeno, da quando è comparsa la vita sulla Terra, l'evoluzione darwiniana ha
determinato un aumento della biodiversità fino alla rivoluzione industriale, periodo in cui il numero delle
nuove specie nate compensava esattamente il numero delle specie che si estinguevano. Dopo quel momento
la biodiversità è diminuita sempre più velocemente, e oggi la biodiversità ha raggiunto i livelli che aveva nel
Paleolitico. E' un po' come se avessimo perso i risultati di 3*10^6 anni di evoluzione.
In natura, una simile diminuzione della biodiversità si verificò solo 65*10^6 anni fa, quando si estinsero i
dinosauri, ma per motivi eccezionali. Oggi si estinguono mediamente 50-100 specie al giorno, e questo dato
è impressionante.
La conservazione della biodiversità non è un mero ideale naturalistico. La diminuzione della biodiversità sta
causando problemi molto gravi tra i quali:
 maggior vulnerabilità ai cambiamenti, infatti è la diversità genetica che determina la capacità di
adattamento a nuove condizioni ambientali e quindi l'evoluzione (Darwin).
 perdita di specie utili per l'uomo (agricoltura, industria medicina).
15/24
REATO AMBIENTALE
La parola “ecomafia” è un neologismo entrato recentemente nel vocabolario Zingarelli grazie a
Legambiente, ed indica l'insieme di fenomeni legati alla criminalità ambientale:
 ciclo dei rifiuti
 produzione
 trasporto
 smaltimento
 ciclo del cemento
 escavazione abusiva
 edilizia abusiva
 incendio doloso
 racket degli animali
 traffico di specie protette
 competizioni
 combattimenti tra animali
 corse clandestine di cavalli
 doping
 zoopornografia
 archeomafia, di cui non mi occuperò perché non strettamente connessa alla mia tesina
CICLO DEI RIFIUTI: I reati possono avvenire ad ogni livello del ciclo dei rifiuti: produzione, trasporto e
smaltimento. Il produttore può dichiarare il falso sulla quantità o sulla tipologia di rifiuti da smaltire, oppure
incaricare dell'operazione imprese che utilizzeranno metodi illegali meno costosi. Possono essere falsificati i
documenti di classificazione della merce durante il suo trasporto, per dirottare far scomparire il carico. Nello
smaltimento possono verificarsi: trattamenti inadeguati o finti, utilizzo di discariche abusive, bancarotte
fraudolente degli impianti di trasformazione per poter abbandonare sul posto i materiali. In Italia per
esempio, la mafia è diventata la principale responsabile dei delitti ambientali riguardanti il ciclo dei rifiuti,
assieme ovviamente alle industrie del Nord che non vogliono sobbarcarsi i costi dello smaltimento dei
rifiuti. Attualmente le rotte del traffico sono da una parte la “rotta Tirrenica” e la “rotta Adriatica”, dirette
rispettivamente nell'area napoletana e nell'area pugliese, dall'altra paesi stranieri come la Cina, che
utilizzano i rifiuti come materia prima per la costruzione di prodotti scadenti (ricordiamo i giocattoli al
vetriolo made in China). La conseguenza diretta della rotta Tirrenica è la trasformazione sistematica
dell'area napoletana in un'immensa pattumiera, dove le uniche zone “pulite” sono quelle in cui abitano i boss
mafiosi. E' stato calcolato dal NOE (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri che se si riunissero in un
sol luogo tutti i rifiuti scaricati abusivamente in Campania, si formerebbe una montagna più grande del
Vesuvio. Da questi dati possiamo capire perché il grande boss mafioso Nunzio Perrella in un'intervista
condotta dal procuratore Franco Roberti disse: “La monnezza è oro”.
CICLO DEL CEMENTO: Per ottenere sabbia e ghiaia, materia prima per il calcestruzzo, spesso si
svuotano illegalmente rilievi montuosi e corsi d'acqua, che vengono successivamente riempiti di rifiuti e
dunque utilizzati come discariche abusive. La normativa attuale prevede la possibilità di “ripristino
ambientale di cave dismesse utilizzando materiale inerte compatibile con la conformazione geo-morfologica
del sito”, ma i rifiuti non possono essere considerati un materiale adatto a questo tipo di bonifica ambientale
perché introdotti nelle cave inquinano falde acquifere, campi agricoli e corsi d'acqua.
INCENDIO DOLOSO: In Italia il 93% dei roghi sono causati dall'uomo, e di questi la maggior parte ha
un'origine dolosa: imprese avide di terreni su cui costruire, pastori desiderosi di nuove terre di pascolo,
16/24
bracconieri, operai della forestale rimasti senza lavoro. Alcuni roghi sono causati involontariamente
dall'uomo, le cause sono: sigarette, falò non controllati, discariche abusive facilmente infiammabili.
RACKET DEGLI ANIMALI: L'ecomafia gestisce un traffico nazionale e internazionali di specie
protette. Alcuni animali vengono sfruttati per barbare forme di divertimento: è il caso per esempio dei
combattimenti tra cani, tra galli e tra tori, le corse clandestine di cavalli, che per l'occasione vengono spesso
drogati, e la zoopornografia.
Edizioni Ambiente ha recentemente pubblicato “Verde Nero”, una collana di romanzi noir di ecomafia di
scrittori del calibro di Carlo Lucarelli e Niccolò Ammaniti, in collaborazione con Legambiente. Questi
romanzi, che traggono spunto da storie vere, forniscono una chiara veduta d'insieme dell'ecomafia,
toccandone tutti gli aspetti. In particolare:
“Navi a Perdere” di Carlo Lucarelli: Nel 1990 la nave Rosso (ex Jolly Rosso) aveva il compito di
rimpatriare fusti di rifiuti scaricati illegalmente in Libano, ma si spiazza lungo la costa tirrenica della
provincia di Cosenza.
“Previsioni del tempo” di Wu Ming: E' il racconto di un trasporto illegale di carni suine avariate organizzato
dalla mafia.
17/24
POSSIBILI SOLUZIONI
Solo recentemente si è sviluppata una coscienza ecologica, perché solo ora l'uomo si trova di fronte a
problemi ecologici così grandi e di cui è responsabile.
Nel saggio “Psiche e Techne” il filosofo Umberto Galimberti propone questa interpretazione storica del
rapporto uomo/tecnica/natura:
Gli antichi greci e le prime società giudaico-cristiane concepivano la natura come un'ente al di qua o al di là
dell'etica. Per Eraclito la Natura altro non era che il Logos, Ordine Immutabile della realtà. In ogni caso la
tecnica umana (rappresentata dal fuoco) donata agli uomini da Prometeo non poteva nulla contro la Natura,
protetta dal sigillo di Necessità, quindi l'uomo non aveva responsabilità nei confronti della Natura.
Solo recentemente è nato il concetto di “vulnerabilità della natura” e conseguentemente quello di
responsabilità umana verso la natura. Nel saggio “Il Principio Responsabilità” il filosofo H. Jonas mette in
luce la dignità teleologica della Natura, che viene considerata solamente un mezzo per la sopravvivenza
umana anche dall'ecologia purtroppo, e ritiene legittimo parlare di diritti della Natura.
Secondo Galimberti l'attuale crisi ecologica deriverebbe dal progresso autoreferenziale della tecnica, i cui
danni sfuggirebbero al sapere previsionale umano.
Presenterò ora le possibili soluzioni per superare l'attuale crisi ecologica:
 nuove fonti di energia
 riciclaggio
 riduzione di consumi e inquinamento
 organismi viventi utili all'uomo
 attenzione politica ecologica
18/24
ENERGIE RINNOVABILI
Da un punto di vista energetico, la nostra società dipende da combustibili fossili e materiali radioattivi che si
esauriranno in meno di un secolo. La prima preoccupazione deve essere dunque quella di trovare fonti di
energia rinnovabile. L'energia rinnovabile è definita come quel tipo di energia infinitamente rinnovabile
nella scala dei tempi umani (che sono limitati, per quanto relativamente lunghi), l'utilizzo della quale non
pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Ecco le principali fonti di energia rinnovabile e il
modo in cui vengono sfruttate:
 ENERGIA
 solare
 centrale solare
 fotovoltaica
 termica
 eolica
 centrale eolica
 geotermica
 centrale geotermica
 idrica
 centrale idroelettrica
 marina
 cinetica
 Pelamis (acqua vettore)
 OWC (Oscillating Water Column) (vento vettore)
 termica
 centrale talassotermica
 osmotica
 centrale osmotica
 chimica
 composter
CENTRALE SOLARE FOTOVOLTAICA: Le onde elettromagnetiche provenienti dal sole sono
convertite in energia elettrica tramite l'effetto fotovoltaico sui moduli fotovoltaici appunto.
CENTRALE SOLARE TERMODINAMICA: Le onde elettromagnetiche giungono sui moduli solari e
vengono riflesse su un involucro metallico contenente un liquido, che si scalda fino all'ebollizione. Una
volta diventato gas, un sistema turbina-alternatore converte la sua energia cinetica in corrente elettrica.
I pannelli solari sono di solito specchi piatti eliotropi oppure parabolici, in modo che il fuoco rimanga
sempre il contenitore del liquido.
L'unico effetto negativo delle centrali solari è di tipo paesaggistico, poiché occupano vasti spazi. Una
soluzione può essere l'impiego di piccoli moduli solari decentrati, in questo modo si noterebbero di meno.
Sono già in uso i pannelli solari (sia fotovoltaici che termodinamici) sui tetti delle case, ma anche in quel
caso il danno estetico è pesante. Sono state inventate allora le cosiddette “tegole solari”, tegole rivestite di
una pellicola fotovoltaica di colore blu. Rimangono molto diverse dalle “classiche” tegole italiane di color
marrone, ma il danno estetico è notevolmente ridotto. Si spera che in futuro la ricerca tecnologica sia in
grado di assecondare anche i canoni estetici architettonici
19/24
TURBINA EOLICA: L'energia eolica, di tipo cinetico, è convertita in corrente elettrica grazie ad un
sistema pale-alternatore. Le pale possono ruotare attorno ad un asse verticale oppure orizzontale, molte
turbine sono eoliotrope. Recentemente è stata inventata una turbina le cui pale sono agganciate a palloni
aerostatici mossi dall'azione del vento. Alcune nazioni europee come U.K. e Spagna hanno deciso di
costruire turbine eoliche off shore, ovvero ad alcuni Km dalla costa, dove il vento ha una velocità molto
maggiore.
Gli effetti negativi delle turbine eoliche sono l'aleatorietà del vento, un lieve inquinamento acustico (che
potrebbe influire negativamente sulla fauna del luogo), possibili disagi nell'uso di radar nell'area circostante,
e ovviamente un grande impatto paesaggistico. Recentemente si stanno progettando turbine eoliche dalle
dimensioni ridotte per limitare l'impatto paesaggistico, ma bisogna tener conto che nel caso delle turbine
eoliche, solitamente il rendimento è direttamente proporzionale alle dimensioni dell'impianto, così una
turbina di grandi dimensioni genera la stessa energia di diverse turbine più piccole. Si stanno allora
progettando delle turbine eoliche con pale meno visibili e cromaticamente meno in contrasto con il
paesaggio circostante.
CENTRALE GEOTERMICA: L'energia cinetica dei vapori provenienti dalle sorgenti d'acqua del
sottosuolo è convertita in corrente elettrica da un sistema turbina-alternatore. Se nel sottosuolo è presente
calore ma non sono presente sorgenti d'acqua, allora l'acqua può essere immessa mediante pompe.
L'Italia vanta un grande primato, infatti il primo impianto geotermico al mondo fu quello di Larderello,
costruito per il volere del principe Piero Ginori-Conti, che a quei tempi era in grado di accendere 5
lampadine, e oggi produce 4*10^9 KW*h all'anno.
Il problema principale è quello paesaggistico, viste le dimensioni della centrale, il secondo problema è
l'odore sgradevole di “uova marce”, che comunque non arreca danno alla salute umana, anzi, questi gas
hanno effetti positivi sul sistema respiratorio.
CENTRALE IDROELETTRICA: L'energia potenziale gravitazionale dell'acqua nelle dighe si trasforma
in energia cinetica scendendo a valle e in corrente elettrica se convogliata in un sistema turbina-alternatore.
L'energia idroelettrica è disponibile in tempi molto brevi, a differenza di altre fonti di energia, ed è dunque
utilizzata per bilanciare le piccole variazioni di tensione elettrica dovute all'uso domestico. E' per questo che
di notte l'acqua scesa a valle viene ripompata nella diga. Per farlo si usa l'alternatore, che diventa un motore
se viene fornita energia. Tra lago a monte e turbina si inserisce un pozzo piezometrico per evitare gli effetti
del “colpo d'ariete”. Prima di costruire una diga è necessario uno studio scrupoloso della stabilità dei
versanti, per evitare tragedie come quella del Vajont. Nella diga sono necessarie sistematiche operazioni di
dragaggio per l'accumulo di detriti.
Il problema più grave è la diminuzione del flusso di detriti a valle e il conseguente fenomeno di erosione.
PROGETTO “PELAMIS”: è una centrale costituita da una struttura che viene mossa dalle onde marine e
che trasforma l'energia cinetica marina in corrente elettrica grazie ad un sistema pistone-generatore.
OWC (oscillating water column): E' una centrale costituita da una struttura in cui si forma un movimento
d'aria dovuto alle onde marine, questo movimento è convertito in corrente elettrica grazie ad un sistema
turbina-alternatore. Si utilizzano turbine Wells, che mantengono lo stesso verso di rotazione anche quando si
inverte il verso del movimento d'aria.
20/24
Queste ultime due centrali hanno come inconveniente un lieve inquinamento acustico, potenzialmente
dannoso per la fauna acquatica, anche se sono già in corso studi per ridurlo.
CENTRALE OSMOTICA: E' un progetto sperimentale dei Paesi Bassi: la centrale sfrutta il gradiente
salino che si crea tra l'acqua marina e l'acqua dei corsi d'acqua attraverso una membrana di plastica
polietilene modificata elettricamente. La potenza massima ottenuta è stata di 50KW e quindi questo tipo di
centrale avrà presto un uso commerciale.
CENTRALE TALASSOTERMICA: E' una centrale in via sperimentale che utilizza la differenza di
temperatura che si trova tra la superficie degli oceani e quella che si trova in profondità per produrre
energia.
COMPOSTER: E' una centrale che “composta” i rifiuti organici, si verifica cioè una fermentazione
batterica anaerobica i cui prodotti finali sono anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano. E' una
centrale a “impatto zero”, infatti anche se il metano prodotto è uno dei principali responsabili dell'effetto
serra, tuttavia questo verrebbe prodotto spontaneamente dai rifiuti anche se questi non venissero introdotti
nel composter. Almeno in questo modo il metano prodotto (chiamato anche biogas) può essere utilizzato
dall'uomo. E' necessaria tuttavia una costante vigilanza della decomposizione che altrimenti potrebbe essere
causa di danni alla salute umana. Se infatti non si controlla la temperatura e l'umidità dei prodotti
compostati possono diffondersi microorganismi patogeni. Il compostaggio è alla base dell'agricoltura
ecologica, che altrimenti dovrebbe ricorrere a prodotti chimici (dannosi per l'ambiente e per l'agricoltura
stessa nel lungo termine) per rendere fertile il terreno.
RICICLAGGIO
Il riciclaggio dei rifiuti è definito come l'insieme delle strategie volte a recuperare materiali dai rifiuti per
riutilizzarli anziché smaltirli. Il riciclaggio previene lo spreco di materie prime e ne limita l'utilizzo. Una
società ecosostenibile non può quindi prescindere dal riciclaggio. Attualmente la soluzione più semplice e
conveniente per sbarazzarsi dei rifiuti è stata quella delle discariche o degli inceneritori, ma le prime
occupano molto, anzi, troppo spazio, mentre i secondi emettono sostanze tossico-nocive. Entrambi i sistemi
non sfruttano le grandi potenzialità dei rifiuti, che hanno in se, oltre ad una grande quantità di materia
utilizzabile, anche una grande energia chimica.
Per sfruttare l'energia e la materia dei rifiuti sono nati questi due sistemi:
 REIMPIEGO: Si tratta del riuso dei rifiuti (soprattutto contenitori) dopo una semplice ed
economica operazione di pulizia.
 RACCOLTA DIFFERENZIATA: Si tratta di separare i rifiuti secondo la loro composizione, in
modo da facilitare il recupero delle materie prime delle quali sono costituiti.
 COMPOSTAGGIO: Si compostano i rifiuti organici (v. composter) per ottenere biogas o altre
biomasse energetiche.
Per semplificare lo smaltimento dei rifiuti sono nati i materiali biodegradabili, tra cui la bioplastica
composta da materie prime vegetali, che si decompongono anche in modo naturale.
21/24
RIDUZIONE DI CONSUMI E INQUINAMENTO
Il capitalismo consumistico è la causa prima dell'enorme richiesta di energia e di materie prime del mondo
occidentale. Se il cambiamento del proprio stile di vita può essere difficile da far accettare, sono comunque
possibili interventi di “ottimizzazione”. Per esempio la politica potrebbe finanziare la ricerca tecnologica per
la riduzione dell'inquinamento e l'aumento dell'efficienza degli impianti (con conseguente diminuzione di
consumi). Nel suo ultimo dossier, Legambiente propone interventi sulle condutture idriche per un risparmio
potenziale di almeno il 50% dell'acqua che abbiamo a disposizione e un nuovo piano per il settore trasporti,
visto che, come ha fatto notare il comico Beppe Grillo in un suo intervento al Parlamento Europeo, in Italia
il 50% circa dei container viaggiano vuoti.
SPECIE UTILI ALL'UOMO
Moltissime sono le specie (di tutti e cinque i regni dei viventi) potenzialmente utili per l'uomo, è certo che
se continua a diminuire la biodiversità molte di queste spariranno per sempre prima ancora di essere state
scoperte. Bisogna dunque tutelare in ogni modo la biodiversità, anche se questo vuol dire rimetterci
economicamente nel breve termine. A titolo indicativo, riporto una delle specie di recente scoperta
potenzialmente utili all'uomo.
STYRAX BENZOIN: Da questa pianta viene estratto il benzoino, sostanza usata sui primi motori a
combustione interna.
22/24
ATTENZIONE POLITICA ECOLOGICA
Le persone possono avere una coscienza ecologica più o meno grande, ma chiaramente questa viene
vanificata in assenza di un piano legislativo, senza il quale finiscono per prevalere gli interessi industriali e
criminali. La coscienza ecologica nel mondo occidentale è ancora molto giovane, è ciò è dovuto al fatto che
solo recentemente la scienza e i media hanno focalizzato l'attenzione sui problemi ecologici. Sarebbe
auspicabile che la politica riuscisse a risolverli attraverso piani legislativi e finanziamenti alle scienze
ecologiche. Esemplari sono le parole dell'attuale presidente boliviano Evo Morales:
“Il XX secolo è stato il secolo dei diritti umani, innanzi tutto con l'approvazione dei diritti civili e politici nel
1948, ed in secondo luogo con l'approvazione dei diritti economici, sociali e culturali nel 1966. Adesso il XXI secolo
deve diventare il secolo dei diritti della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.[...] L'Organizzazione delle
Nazioni Unite è l'ente che deve far rispettare i diritti della Madre Terra e degli altri esseri viventi. So che questo
compito non sarà facile. Molte persone, specie gli avvocati, affermano che solo noi esseri umani abbiamo diritti. So
che questa nostra convinzione è difficile da accettare perché alcuni esseri umani credono di essere l'ombelico del
mondo e... dell'universo. Tuttavia so anche che alla fine saranno la ragione, il buon senso e la realtà a prevalere.”
Dichiarazione dei Diritti della Natura secondo Evo Morales:
 Il diritto alla vita. Nessun ecosistema, nessuna specie animale o vegetale, nessun ghiacciaio, fiume o
lago può essere eliminato o sterminato a causa di un atteggiamento irresponsabile degli esseri umani.
Il nostro diritto termina quando incominciamo a provocare l'estinzione o l'eliminazione della natura.
 Il diritto alla rigenerazione delle sue bio-capacità. L'attività umana sul Pianeta Terra e le risorse della
terra non sono illimitate. C'è un limite, dato dalla capacità di rigenerazione delle specie animali,
vegetali, forestali, delle fonti di acqua e dell'atmosfera. Se non lo rispettiamo “distruggeremo
lentamente la nostra casa, asfissieremo poco a poco il nostro Pianeta, tutti gli esseri viventi e noi
stessi.”
 Il diritto ad una vita pulita. I fiumi, i pesci, gli animali, gli alberi e la stessa terra hanno il diritto a
vivere in un ambiente sano.
 Il diritto all'armonia e all'equilibrio tra tutti e tutto. Esistono milioni di specie viventi, ma solo noi
esseri umani abbiamo la coscienza e la capacità di controllare la nostra evoluzione.
Il presidente boliviano Evo Morales accusa il capitalismo che “considera l'uomo il padrone indiscusso del
pianeta”, e conclude il discorso annunciando: “È giunta l'ora di riconoscere che la terra non ci appartiene,
bensì siamo noi ad appartenerle.”
23/24
ECOSOSTENIBILITA'
Nella mia tesina ho evidenziato le risorse naturali di cui l'uomo dispone, e i problemi derivanti dal
cattivo uso di queste. Vorrei ora dedicare la conclusione a una proposta per il futuro: la costruzione
di una società ecosostenibile. Non è necessario regredire tecnologicamente all'era pre-industriale per
instaurare un rapporto sano con la natura, anche se certamente questo rapporto è da rivedere
profondamente.
Sono necessarie iniziative sia dal basso che dall'alto.
Con iniziative dall'alto mi riferisco alla politica, che dovrebbe investire risorse nell' ecosostenibilità.
“Non ci sono abbastanza fondi per tutto” potrebbe rispondermi qualcuno. Bisogna però considerare
questo:: in primo luogo l'ecosostenibilità è una scelta non più procrastinabile visti gli attuali
problemi ecologici.; in secondo luogo i fondi investiti nell' ecosostenibilità non sono persi..
Investire nell' ecosostenibilità significa spendere meno nella sanità per problemi di inquinamento,
dare nuovo impulso all'agricoltura e creare nuovi settori industriali (pensiamo all'energia pulita o
alle opere ambientali).
Con iniziative dal basso mi riferisco per esempio alla scuola.
Sarebbe auspicabile che fosse dedicato più tempo all'educazione ambientale all'interno
dell'insegnamento delle materie scientifiche, affinché la futura classe dirigente possa un giorno
migliorare il mondo attraverso le sue scelte, siano queste le scelte di un politico che vorrà
salvaguardare il verde del proprio territorio, o siano queste le scelte di un comune cittadino, che
all'automobile preferirà i mezzi pubblici per non inquinare.
Marco Bellante
classe VA
24/24
FONTI
“Le Scienze della Terra e l'universo intorno a noi” di Alfonso Bosellini, Italo Bovolenta editore
“Compostaggio e concimazione organica” di Renata Rogo, Giunti Demetra editore
“Rapporto Ecomafia 2008” di Legambiente, diversi contributi
“Navi a perdere” di Carlo Lucarelli, collana Verde Nero, Edizioni Ambiente
“Previsioni del tempo” di Wu Ming, collana Verde Nero, Edizioni Ambiente
“Psiche e techne” di Umberto Galimberti, Feltrinelli
“Il Principio Responsabilità” di H. Jonas, Einaudi
www.wikipedia.org
www.legambiente.eu

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Co2
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ANALISI DEI SUOLI: PREPARAZIONE DI UN CAMPIONE ALTAMENTE OMOGENEO E CERTIFICA...
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12 acqua nei suoli - Suoli
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Risorse_Ambientali

  • 1. 1/24 MARCO BELLANTE VA RISORSE AMBIENTALI MAPPA CONCETTUALE INTRODUZIONE TIPI DI RISORSE AMBIENTALI PROBLEMI ECOLOGICI INQUINAMENTO CHIMICO ELETTROMAGNETICO RADIOATTIVO EFFETTO SERRA BUCO DELL'OZONO RISCHIO VULCANICO SISMICO IDROGEOLOGICO BIODIVERSITA' REATO AMBIENTALE POSSIBILI SOLUZIONI ECOSOSTENIBILITA'
  • 2. 2/24 INTRODUZIONE Negli ultimi anni il rapporto uomo/ambiente è diventato sempre più problematico perché l'uomo si comporta sempre più da padrone che da abitante del pianeta Terra. Nella tesina evidenzierò le risorse ambientali di cui l'uomo dispone e la recente crisi ecologica causata dal cattivo uso di queste. Esporrò infine le soluzioni proposte in questi anni per risolvere questa crisi.
  • 3. 3/24 TIPI DI RISORSE AMBIENTALI Una risorsa è un mezzo con cui l’uomo provvede a fronteggiare un bisogno, una necessità. Le risorse naturali sono l’insieme dei materiali e dei prodotti ricavabili dalla natura che costituiscono fonte di ricchezza e il cui prelievo dall’ambiente permette all’umanità di sopravvivere e prosperare.  RISORSE NATURALI o DEL SOTTOSUOLO combustibili fossili, metalli e calore o DEL SUOLO il suolo stesso, prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento o DEL MARE prodotti della pesca o H2O o ARIA o RADIAZIONI LUMINOSE o BIODIVERSITA' o PAESAGGIO ESTETICO COMBUSTIBILI FOSSILI Carboni fossili Sono rocce sedimentarie organogene, derivate da resti vegetali di antiche foreste del Carbonifero (280-350 milioni di anni fa) sepolte da sedimenti. Le sostanze vegetali, durante la diagenesi, a causa dell’aumento di T e P, perdono progressivamente H , O , N , aumentando così il contenuto percentuale di C. Più è lungo il processo di diagenesi, maggiore sarà il contenuto in C e il potere calorifico, così si distinguono 4 varietà di carbone a contenuto di C crescente: torba, lignite, litantrace, antracite e infine grafite (costituita solamente da C). Dalla litantrace, di consistenza compatta e di colore bruno-nerastro, si ricava il carbon coke, di consistenza porosa e colore grigio. Idrocarburi Quando della materia organica viene sepolta (in assenza di O), per esempio in seguito a imponenti movimenti crostali, si decompone in un materiale ceroso chiamato pirobitume o cherogene, che a condizioni di elevata T e P libera idrocarburi. Questi risalgono in superficie per la forza di Archimede, e si accumulano in rocce porose. Se queste si trovano al di sotto di rocce meno permeabili (argilliti o evaporiti), gli idrocarburi non possono risalire in superficie e si forma una ‘trappola’ che, se situata a una profondità ragionevole in termini economici, può essere sfruttata come giacimento. Il metano biogenico, o gas di palude, ha un origine diversa: deriva dalla degradazione batterica di materia organica sedimentata. Esistono anche teorie abiotiche della genesi degli idrocarburi, attualmente molto discusse. Una di queste ritiene che, al momento della formazione della Terra, si siano formati dei significativi depositi di C, ora preservati solo nel mantello superiore. Questi, in condizioni di elevata T e P, catalizzerebbero molecole elementari di metano, formando così idrocarburi complessi. Una variante di questa teoria prevede l’idrolisi di peridotiti del mantello con conseguente formazione di un fluido ricco in idrogeno, in presenza di catalizzatori come Ni, Cr, Co, V, ecc. Questo fluido, risalendo, dilaverebbe le rocce carbonatiche superiori, generando così idrocarburi, secondo la sintesi di Fischer-Tropsch. Gli idrocarburi si presentano in forma liquida, solida o aeriforme, rispettivamente come bitume, petrolio greggio e gas maturale. Sono costituiti principalmente da C e H, il nome deriva dal fatto che formalmente possono essere considerati C idratato. Se escludiamo le impurità presenti in natura, la loro formula chimica è Cn(H2O)n. Il bitume, spesso prodotto artificiale derivato dal petrolio, esiste anche in natura. E’ il materiale impregnante di molte rocce sedimentarie (arenarie e calcari), cioè un asfalto naturale, oppure è presente in sacche del sottosuolo con eventuali affioramenti superficiali. E’ una miscela semi-solida di idrocarburi
  • 4. 4/24 alifatici, di colore bruno-nero. Sono presenti anche S , O e N. Il petrolio, chiamato anche oro nero, è una miscela di idrocarburi alifatici, sia lineari che ramificati, e di idrocarburi aromatici composti quasi esclusivamente da idrogeno e carbonio. Il petrolio greggio contiene impurità nell’ordine del 7%, tra cui metalli come Ni, V, Co, Cr, Cd, Pb, As e Hg, e si presenta come un liquido di colore nero, marrone, verdastro o giallo. Il gas naturale contiene, oltre al metano (formula chimica CH4), anche altri tipi di gas, e si trova in corrispondenza di giacimenti petroliferi. L’idrato di metano consiste in molecole di metano intrappolate in un reticolo di molecole d’acqua, e si trova in enormi quantità nei fondali oceanici. Sono in corso degli studi per estrarlo evitando fuoriuscite incontrollate che aumenterebbero l’effetto serra. METALLI I metalli che possono essere considerati una risorsa per l’uomo sono: Fe, Cu, Al, Zn, Co, Mn, Ti, Cr e Pt. A questi dobbiamo aggiungere anche un elemento radioattivo, cioè l’ U. I giacimenti minerari si formano in seguito alla cristallizzazione del magma in risalita verso la superficie. Le sostanze aeriformi contenute nel magma (H2O,H2,Cl2,HCl,F2,HF,SO2,Sn,Zn,Cu,Au) rendono fluido il magma stesso, e generano la sua ordinata struttura cristallina. Completata la cristallizzazione, i residui magmatici contengono ancora mole sostanze aeriformi, che si infiltrano in spaccature delle rocce circostanti. Qui si raffreddano e cristallizzano. L’acqua, contenente Sali minerali, è la prima sostanza a condensarsi, formando così soluzioni idrotermali. L’acqua fa cristallizzare i minerali, formando così giacimenti minerari. Sui fondali oceanici profondi sono stati scoperti anche noduli polimetallici, aggregati di metalli diversi che si sono separati dall’acqua del mare e depositati sul fondo. CALORE L’energia geotermica è il calore proveniente dal centro della Terra, che esce in superficie attraverso fumarole, soffioni o geyser. In questi fenomeni acqua e vapore si trovano ad una temperatura compresa tra gli 80°C e i 180°C. SUOLO La pedogenesi è quella branca della scienza che studia la formazione e le trasformazioni del suolo. L’alterazione meccanica e chimica di una roccia produce detriti, i quali formano un mantello su cui può attecchire la vegetazione. [schema alterazione dei minerali e delle rocce] I vegetali operano trasformazioni chimico-biologiche sui detriti e producono humus, materia organica in via di decomposizione. Le sostanze acide prodotte dalla decomposizione di questo facilitano la solubilizzazione e la mobilizzazione dei minerali, che subiscono il processo di dilatazione. Si forma perciò il suolo, composto da materia sia organica che inorganica, che se non è asportato viene definito maturo. E’ composto da 4 strati:  Il primo, detto Orizzonte A (eluviale), è ricco di materia organica e povero di particelle argillose.  Il secondo, detto Orizzonte C (illuviale), è povero di materia organica e ricco in particelle argillose.  Il terzo, detto Orizzonte C, è costituito da particelle di suolo propriamente detto e frammenti di roccia non completamente alterati.  Il quarto è la roccia madre, ovvero lo strato di roccia che non ha subito alterazioni. Le caratteristiche del suolo dipendono da fattori ambientali di tipo chimico, fisico, biologico e climatico. La roccia madre determina la composizione mineralogica del suolo. Forte pendenza e presenza di vento e corsi d’acqua favoriscono l’asportazione del suolo, diminuendone lo spessore. Il clima determina la presenza di certi organismi viventi piuttosto che altri, e di conseguenza un diverso tipo di alterazione chimico- biologica. Per esempio, l’alta temperatura e l’elevata presenza di microrganismi determinano un’elevata decomposizione del suolo, che risulterà povero di humus. Il suolo è dunque un ecosistema complesso, da cui dipendono molte forme di vita sulla Terra.
  • 5. 5/24 ACQUA Il ciclo idrogeologico è l’insieme degli scambi di acqua tra idrosfera, atmosfera, litosfera e idrosfera. L’acqua, dopo aver assorbito l’energia del Sole, evapora, e viene dispersa dai venti, originati dalla differenza di T nell’atmosfera. L’acqua evaporata condensa sotto forma di nubi, e in seguito precipita in mare o sulla terraferma. Il 99% dell’idrosfera (insieme di tutte le acque del pianeta, nei diversi stati fisici) è costituita da acque marine e oceaniche. Le acque meteoriche precipitate sui continenti tendono a ritornare in mare, spinte dalla forza di gravità, formando le acque continentali (dette acque dolci per la bassa concentrazione di Sali minerali, intorno al 5‰). Una parte di queste costituisce i corsi d’acqua, una seconda penetra nel sottosuolo, una terza viene assorbita da animali e vegetali, che la restituiscono all’atmosfera tramite traspirazione e respirazione. Il bilancio idrologico può essere sintetizzato da questa equazione: P = ET + I + R P:= precipitazioni (pioggia, neve e grandine), sono misurate tramite pluviometri, contenitori che misurano la quantità d’acqua meteorica precipitata nell’unità di superficie e nell’unità di tempo. L’afflusso meteorico, la quantità d’acqua meteorica totale che cade all’interno del bacino, è ricavato dal prodotto tra la quantità di pioggia caduta per unità di superficie e la superficie totale del bacino. ET:= evapotraspirazione (acqua evaporata o traspirata da organismi viventi), è calcolata tramite formule empiriche che tengono conto di T e delle precipitazioni. I:= infiltrazione (acqua che penetra nel sottosuolo attraverso rocce permeabili), è misurata tramite infiltrometri, che hanno tuttavia il difetto di misurare solamente pochi metri quadri del più vasto territorio che si considera. Per questo motivo questa grandezza è solitamente l’incognita del bilancio idrologico. Dipende dalla permeabilità delle rocce, dalla morfologia del territorio, dal tipo di vegetazione e dall’intensità degli eventi meteorici. R:= ruscellamento superficiale (corsi d’acqua), è misurato attraverso stazioni idrometriche. Le particelle dell’acqua meteorica si trovano generalmente ad un altezza h superiore a quella del mare, che determina un’energia potenziale U=mgh. Questa energia potenziale viene trasformata in energia cinetica durante la discesa verso il mare. Bisogna tuttavia considerare l’attrito che incontrano, esercitato dalle rocce dell’alveo e dai sedimenti trasportati. La velocità di queste particelle è ricavabile dalla seguente formula: Vm = C * √(R * S) C:= coefficiente ricavato empiricamente, dipende dalla morfologia e dalle rocce dell’alveo R:= raggio idraulico, dato dal rapporto tra l’area della sezione dell’alveo e il suo perimetro (R=A/2p) S:= pendenza nel tratto della sezione (h/∆L) Si tratta di una velocità media in quanto lungo gli argini, essendoci un attrito superiore, le particelle d’acqua sono meno veloci di quelle al centro del corso d’acqua. La portata è il deflusso (quantità d’acqua passante attraverso una sezione del fiume) nell’unità di tempo: Q = A * Vm La portata non è costante nel corso del tempo. Di un corso d’acqua si studia dunque il regime, ovvero la portata nel tempo, che dipende dal clima e dalle caratteristiche del bacino idrografico (estensione, topografia, tipo di rocce affioranti). Nel corso dell’anno cambia infatti il regime pluviometrico (quantità di precipitazioni nel tempo) e l’apporto d’acqua fornito dallo scioglimento dei ghiacciai. La portata non cambia però solo durante l’anno, ma anche da un anno all’altro. Nel corso di un anno, la portata minima è definita magra, la portata massima è definita piena. Quando il regime è incostante durante l’anno, il corso d’acqua è definito torrente.
  • 6. 6/24 Le acque di un fiume possono essere di superficie, sotterranee, oppure possono provenire da affluenti. Il bacino idrografico è il territorio che rifornisce di acqua un fiume, ed è separato dai bacini adiacenti dalla linea spartiacque, che corre lungo le creste dei rilievi circostanti più elevati. Il bacino idrogeologico è invece delimitato dagli spartiacque sotterranei, strati impermeabili di roccia che delimitano i serbatoi sotterranei. Il bacino idrogeologico non coincide dunque con quello idrografico. La sorgente e la foce sono rispettivamente l’inizio e la fine di un fiume. Il fiume non sempre sfocia in mare, spesso sfocia in un lago, del quale è un immissario. Se la sorgente di un fiume coincide con un lago, allora si dice che il fiume è un emissario di tale lago. ARIA L’aria è un fluido allo stato gassoso inodore e incolore che circonda completamente la terra solida e liquida, scientificamente definito con il termine ‘atmosfera’, è continuamente emanato dall’attività eruttiva vulcanica. La bassa atmosfera ha uno spessore di circa 100 Km, e i principali gas costituenti sono N2 (78,03 %) e O2 (20,99 %). La presenza di ossigeno permette lo sviluppo di moltissime forme di vita. Tra i 30 e i 60 Km di altezza troviamo lo strato di ozono, di grandissima importanza in quanto assorbe le radiazioni ultraviolette emettendo radiazioni termiche. Infatti, per lo scienziato George Wald, la vita sulla Terra dipende dal tipo di radiazioni che ci giungono. Radiazioni con energia appena superiore alla radiazione viola (come gli ultravioletti) romperebbero e ionizzerebbero le molecole organiche, mentre radiazioni con energia inferiore alla radiazione rossa sarebbero assorbite solamente dall’acqua. Dunque la vita sulla Terra dipende dallo spettro elettromagnetico del Sole e dallo strato di ozono. Le molecole di O2 colpite dagli ultravioletti si scindono in 2° : O2 → O + O Gli atomi di O, molto reattivi, talvolta reagiscono con molecole di O2 formando O3 (ozono) : O + O2 → O3 L’ultima reazione può avvenire solo dove [O2] è tanto alta da rendere probabile l’urto di O con O2, cioè tra i 30 e i 60 Km di altezza, in corrispondenza dello strato di ozono. RADIAZIONI LUMINOSE Le radiazioni elettromagnetiche solari colpiscono la superficie terrestre con una potenza di 5*10^16 W, e tenendo conto della superficie terrestre con un'intensità di 1370 W/m^2. BIODIVERSITA' La biodiversità è la varietà della vita genetica, il risultato di miliardi di anni di evoluzione, che fornisce ogni giorno nuove soluzioni agricole, industriali e mediche. PAESAGGIO L'ambiente deve essere tutelato anche semplicemente in senso estetico.
  • 7. 7/24 PROBLEMI ECOLOGICI Tratterò ora dei principali problemi ecologici di oggi. INQUINAMENTO L'inquinamento è un'alterazione dell'ambiente, di origine antropica o naturale, che produce disagi o danni permanenti per la vita di una zona e che non è in equilibrio con i cicli naturali esistenti. Benché esistano cause naturali che provocano alterazioni ambientali sfavorevoli alla vita, il termine "inquinamento" si riferisce in genere alle attività antropiche. Esistono molti tipi di inquinamento: chimico, elettromagnetico, radioattivo, termico, luminoso, acustico. Nel secolo scorso lo scienziato Williamson propose questa distinzione:  contaminante: viene aggiunto all'ambiente e ne altera la composizione geochimica media.  inquinante: contaminante responsabile di effetti nocivi all'ambiente. Secondo l'attuale definizione, inquinante è il fattore o la sostanza che determina l'alterazione di una situazione stazionaria attraverso:  modifica dei parametri fisici e/o chimici;  variazione di rapporti quantitativi di sostanze già presenti;  introduzione di composti estranei deleteri per la vita direttamente o indirettamente.
  • 8. 8/24 INQUINAMENTO ATMOSFERICO L'inquinamento atmosferico dipende da fattori che portano ad un accumulo degli inquinanti ed altri che invece determinano la loro rimozione e la loro diluizione in atmosfera. Le variazioni spazio temporali della composizione dell'aria dipendono da fattori come: le entità degli inquinanti, le modalità di emissione (geometria e altezza della sorgente), i tempi di persistenza degli inquinanti, il grado di mescolamento dell'aria. Gli inquinanti possono essere suddivisi secondo diversi punti di vista:  chimico: I principali inquinanti sono i composti dello zolfo, dell'azoto, del carbonio, i composti alogenati e i radicali.  fisico: Il particolato è un aerosol di particelle solide che sono classificate in base al loro diametro aerodinamico “d” e sono di solito misurate in PTS (Polveri Totali Sospese):  PM10 (d medio minore di 10 micron), raggiunge anche i polmoni.  PM2,5 (d medio minore di 2,5 micron), raggiunge le vie respiratorie superiori.  PM0,1 e nanopolveri, polveri ancora più sottili che penetrano ulteriormente a fondo.  reattività nell'atmosfera: Gli inquinanti si distinguono in:  primari: non subiscono alterazioni nell'ambiente.  secondari: subiscono alterazioni nell'ambiente. L'inquinamento atmosferico avviene soprattutto nel primo Km dell'atmosfera, i principali fattori meteorologici che lo interessano sono (Zanetti, 1990):  velocità e direzione del vento, modificato dalle forze di attrito del terreno e da effetti meteorologici locali come brezze marine, di monte e di valle, circolazioni urbano-rurali ecc...  turbolenza atmosferica, e quindi rimescolamento dell'aria e diluizione degli inquinanti  altezza s.l.m.  inversioni termiche  movimenti atmosferici verticali dovuti a sistemi baroclini od orografici. Nell'atmosfera possiamo assistere a fenomeni di:  fallout (caduta gravitativa degli inquinanti)  washout (caduta a causa della pioggia)  equilibrio nell'atmosfera. I più gravi episodi di inquinamento si verificano durante le inversioni termiche, per esempio durante giornate assolate, quando gli inquinanti si trovano ad essere più freddi e dunque più pesanti dell'aria circostante e scendono di quota. I danni alla salute umana riguardano soprattutto l'apparato respiratorio.
  • 9. 9/24 INQUINAMENTO IDROGEOLOGICO L'inquinamento deriva dall'immissione nell'idrosfera o nel suolo di sostanze inquinanti o con una temperatura molto alta. Gli scarichi inquinanti più rilevanti riguardano gli idrocarburi, le sostanze industriali di scarto, le alte concentrazioni di fertilizzante agricolo oppure liquidi molto caldi. Questi ultimi sono molto pericolosi per la vita dell'idrosfera perché, aumentando la temperatura, diminuiscono la solubilità dell'ossigeno nell'acqua, e gli organismi presenti non ricevono una quantità di ossigeno sufficiente alla loro sopravvivenza. Tra gli inquinanti ricordiamo i tensioattivi che, diminuendo la forza dei legami intramolecolari dell'acqua, impediscono ad alcuni organismi (come gli insetti pattinatori per esempio) di muoversi sulla superficie dell'acqua stessa. Nell'acqua, il grado di inquinamento si valuta in base a due indicatori:  BOD (domanda biochimica di ossigeno), la quantità di O2 necessaria ai batteri per ossidare le sostanze organiche, espressa in ppm o in g/l. Essendo la sua determinazione molto lenta, normalmente si misura il BOD5, ovvero il BOD di un'acqua lasciata 5 giorni a 20°C ed al buio, che corrisponde al 75% del BOD reale.  COD (domanda chimica di ossigeno), la quantità di O2 necessaria per ossidare tutte le sostanze presenti (biodegradabili o meno), espresso in ppm. Per la determinazione si usano dicromato di potassio e acido solforico, sostanze che forniscono una rapida misura del COD ma anche informazioni sul BOD. I danni alla salute umana derivano dal fatto che noi uomini, trovandoci in cima alla catena alimentare, assorbiamo gli inquinanti presenti sia nell'acqua che ingeriamo sia negli organismi di cui ci cibiamo. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO Definito anche “elettrosmog”, è l'inquinamento prodotto dalle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti della tele-radiocomunicazione, del trasporto e della trasformazione dell'energia elettrica. Sono in corso accertamenti sull'entità dei danni che l'elettrosmog provoca alla salute umana. L'energia trasportata dalle onde elettromagnetiche (E=hν ), attraversando i tessuti biologici ricchi d'acqua, si trasforma in calore secondo la legge sperimentale di Wihelm Wien: T=b/λ T: temperatura b: costante di spostamento di Wien (2,897*10^-3 m*K) λ : lunghezza d'onda minima, per la quale la radiazione emessa dalla sorgente è massima Tenendo presente la legge di De Broglie, per la quale è c=λ ν c: velocità delle onde elettromagnetiche λ: lunghezza d'onda ν: frequenza e sostituendo nell'equazione della legge di Wihelm Wien si ottiene: T=(b*ν)/c
  • 10. 10/24 E' stato verificato che questo innalzamento della temperatura produce nel corpo umano:  Shock termico delle proteine: Durante il surriscaldamento dei tessuti umani, il corpo produce proteine per fronteggiare lo shock termico, proteggere e riparare le cellule surriscaldate. Queste proteine tuttavia, proteggono anche le cellule cancerose rendendole resistenti alle terapie.  Formazione di micronuclei: Recenti studi dell'industria delle telecomunicazioni confermano che le radiazioni dei cellulari producono micronuclei, filamenti spezzati del DNA che le cellule tumorali non sono in grado di riparare. Il tossicologo molecolare britannico David de Pomerai ha confermato che le cellule con danni genetici non risanati possono diventare cancerogene in maniera molto più aggressiva. Il ricercatore britannico Alisdair Phillips ha scoperto che pochi minuti di esposizione a radiazioni simili a quelle emesse dai cellulari possono trasformare un cancro attivo al 5% in uno attivo al 95%, il tutto durante l'esposizione e per un po' di tempo dopo. Nel 2004, una serie di studi commissionati dall'Unione Europea ha mostrato che i danni causati dalle onde emesse dai cellulari vengono trasmessi alla generazione successiva di cellule. Questi studi indicano che alcune ore di esposizione a microonde molto basse rispetto ai limiti di legge attuali causerebbero un forte aumento dell'attività delle cellule tumorali, danni genetici insanabili e trasmissibili alle successive generazioni di cellule.  Effetti sulla tiroide: le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il rallentamento o l'arresto della produzione da parte dell'ipofisi, dell'ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3. In accordo con la legge di Biot-Savart, l'induzione magnetica, e dunque anche il danno causato dell'elettrosmog, è inversamente proporzionale alla distanza dalla sorgente: B(r)=(μ 0i)/(2π r) B: campo magnetico μ 0: permeabilità magnetica nel vuoto r: distanza dalla sorgente Attualmente le legislazioni internazionali prevedono limiti di esposizione (tempo) e di tensione su distanza.
  • 11. 11/24 INQUINAMENTO RADIATTIVO L'inquinamento radioattivo può avere diverse origini:  industriale : Gli impianti nucleari sono autorizzati a rigettare nell'ambiente una quantità di materia radioattiva stabilita dalle autorità competenti; l'estrazione dell'uranio, il riprocessamento e lo stoccaggio delle scorie radioattive causano inquinamento radioattivo.  militare : esperimenti con bombe atomiche, uso di proiettili composti da uranio impoverito.  accidentale : malfunzionamenti e incidenti di impianti nucleari, problemi di deposito o trasporto. Parte della radioattività a cui siamo esposti è di origine naturale: pensiamo alla radioattività delle rocce magmatiche felsiche, che contengono naturalmente elementi radioattivi. Tuttavia, la radioattività artificiale rimane sempre maggiore di quella naturale. La radioattività può essere definita in due modi:  In base agli effetti sugli esseri viventi, ovvero come la quantità di energia “radioattiva” assorbita per unità di massa corporea. L'unità di misura nel S.I. è il Sievert: 1 Sv = 1 J/ 1 Kg  In base all'attività nucleare, ovvero come frequenza di decadimenti radioattivi per unità di massa. L'unità di misura nel S.I. è il Becquerel per Kg: 1 Bq/Kg = 1 Hz/Kg= 1/s*Kg In media, un uomo assorbe ogni anno 2,4 mSv per esposizione alla radioattività naturale. Secondo le attuali legislazioni, la radioattività viene definita: trascurabile sotto 1 Bq/g, naturale tra 1 e 10^3 Bq/g, “da sorvegliare” oltre 10^3 Bq/g. Gli effetti delle radiazioni nucleari sono la ionizzazione dei legami chimici, la conseguente rottura di questi e la trasmutazione di alcuni nuclei in altri elementi. La radioattività produce nel corpo umano soprattutto leucopenia, trombocitopenia e, nei casi più gravi, anemia. Se le cellule staminali emopoietiche non sono troppo compromesse, il sangue è il tessuto che si riprende più in fretta dopo l'irraggiamento. La diminuzione di globuli bianchi determina un maggior rischio di infezioni. Se vengono colpiti i genitali, le modificazioni genetiche possono essere trasmesse ai figli.
  • 12. 12/24 EFFETTO SERRA L'effetto serra è definito come la modifica dell'equilibrio termico di un pianeta grazie alla presenza di gas atmosferici che assorbono e riemettono la radiazione infrarossa. I raggi solari a corta lunghezza d'onda penetrano facilmente l'atmosfera raggiungendo la superficie del pianeta, dove vengono in parte riflessi, in parte assorbiti dalla superficie e convertiti in calore. Il calore viene dissipato sotto forma di irraggiamento infrarosso secondo la legge di Stefan-Boltzmann. L'interferenza dei gas serra alla dissipazione della radiazione infrarossa comporta l'innalzamento della T superficiale fino al raggiungimento di un punto di equilibrio tra radiazione solare in arrivo e infrarossa in uscita. L'inquinamento atmosferico determina un aumento dei gas serra (CO2, CH4, N2O e O3) e quindi anche un aumento di T e cambiamenti climatici. I paesi che emettono la maggior parte dei gas serra sono i paesi industrializzati, ma anche paesi in via di sviluppo svolgono un ruolo significativo. BUCO DELL'OZONO Il “buco dell'ozono” indica il progressivo assottigliamento dello strato di ozono riscontrato dai primi anni '80 (5% dal '79 al '90). Lo strato di ozono funge da filtro per le radiazioni ultraviolette (ne trattiene il 99%), responsabili di melanomi, indebolimento del sistema immunitario, parziale inibizione della fotosintesi clorofilliana, distruzione di importanti frazioni del fitoplancton (alla base della catena alimentare marina). Il meccanismo di schermo è molto semplice: quando una radiazione ultravioletta colpisce una molecola di ozono, questa si scinde in una molecola di ossigeno e in ossigeno monoatomico, i quali, unendosi, ricostituiscono la molecola d'ozono iniziale: O3 + E <-> O2 + O Di notte inoltre, l'ossigeno monoatomico tende a reagire con l'ozono originando due molecole di ossigeno: O3 + O° <-> 2 O2 Il cloro presente nei CFC (clorofluorocarburi, gas responsabili dell'effetto serra) sbilancia l'equilibrio di queste due reazioni chimiche verso destra, diminuendo così la concentrazione di ozono nell'atmosfera. In particolare: I CFC → Cl° + FC II Cl° + O3 → ClO + O2 III ClO + O3 → ClO2 + O2 IV ClO2 + UV → Cl° + O2 Il ciclo delle reazioni II,III E IV si ripete fino a quando il cloro trasforma in ossigeno 4*10^4 molecole di ozono.
  • 13. 13/24 RISCHIO AMBIENTALE La convivenza dell'uomo con la natura non è mai stata priva di problemi, e nemmeno oggi la scienza è in grado di dominare la natura: pensiamo a catastrofi naturali come eruzioni e sismi. Tuttavia, dietro l'aggettivo “naturali”, si celano in realtà anche le responsabilità umane. Infatti l'uomo, grazie alle scienze ecologiche, se non è in grado di dominare la natura, ha almeno la possibilità -e quindi il dovere- di prevedere, o, meglio, prevenire le catastrofi naturali. Cominciamo a dare alcune definizioni:  pericolo ambientale: probabilità che in una determinata regione e in un determinato intervallo di tempo si verifichi un evento naturale potenzialmente dannoso per le attività e le costruzioni umane o per l'uomo stesso.  rischio ambientale: dipende sia dal pericolo ambientale, sia dai danni che potrebbero derivare da questo. Può essere definito matematicamente come il prodotto tra il pericolo ambientale e i danni potenziali di questo. Le possibilità umane sono queste:  prevenzione: limitare i danni potenziali.  previsione  statistica: prevedere quando si verificherà un evento naturale calcolando il suo periodo di ritorno T in base alla sua frequenza passata #= f (t).  deterministica: prevedere un evento naturale in base a segni precursori o premonitori. Il rischio ambientale può essere principalmente di tre tipi: RISCHIO VULCANICO SISMICO IDROGEOLOGICO causa danni eruzione onde sismiche erosione, allagamento previsione stat. periodo di ritorno T periodo di ritorno T / previsione det. sismicità, ΔT, Δ[x] nelle fumarole scosse premonitrici teoria della dilatanza meteorologia prevenzione carte della pericolosità vulcanica carte della pericolosità sismica carte della stabilità dei versanti Secondo la teoria della dilatanza, prima di un sisma si formerebbero degli spazi vuoti nelle rocce, che modificherebbero i parametri chimico-fisici del suolo (d=m/V, conducibilità elettrica, [Rn]). La prevenzione consiste nel non edificare nei terreni con un certo rischio ambientale. In seguito ad una direttiva CEE del 1988, in Italia sono entrate in uso le procedure di Valutazione Impatto Ambientale (via). La via richiede l'apporto di numerosi specialisti che valutano l'impatto ambientale delle grandi costruzioni e i rischi ambientali che queste potrebbero correre.
  • 14. 14/24 BIODIVERSITA' La biodiversità è la risorsa meno rinnovabile in assoluto: ogni specie rappresenta il risultato di miliardi di anni di evoluzione, e una volta estinta non potrà mai più essere recuperata. La diminuzione della biodiversità è stata causata da:  selezione delle specie più produttive, a discapito di quelle meno produttive o non utili  introduzione di specie aliene che hanno soppiantato quelle locali  disboscamento, eliminazione dell'habitat alcune specie  cambiamenti climatici, eliminazione delle specie meno resistenti a tali cambiamenti  inquinamento, eliminazione delle specie meno resistenti agli inquinanti Per dare un'idea del fenomeno, da quando è comparsa la vita sulla Terra, l'evoluzione darwiniana ha determinato un aumento della biodiversità fino alla rivoluzione industriale, periodo in cui il numero delle nuove specie nate compensava esattamente il numero delle specie che si estinguevano. Dopo quel momento la biodiversità è diminuita sempre più velocemente, e oggi la biodiversità ha raggiunto i livelli che aveva nel Paleolitico. E' un po' come se avessimo perso i risultati di 3*10^6 anni di evoluzione. In natura, una simile diminuzione della biodiversità si verificò solo 65*10^6 anni fa, quando si estinsero i dinosauri, ma per motivi eccezionali. Oggi si estinguono mediamente 50-100 specie al giorno, e questo dato è impressionante. La conservazione della biodiversità non è un mero ideale naturalistico. La diminuzione della biodiversità sta causando problemi molto gravi tra i quali:  maggior vulnerabilità ai cambiamenti, infatti è la diversità genetica che determina la capacità di adattamento a nuove condizioni ambientali e quindi l'evoluzione (Darwin).  perdita di specie utili per l'uomo (agricoltura, industria medicina).
  • 15. 15/24 REATO AMBIENTALE La parola “ecomafia” è un neologismo entrato recentemente nel vocabolario Zingarelli grazie a Legambiente, ed indica l'insieme di fenomeni legati alla criminalità ambientale:  ciclo dei rifiuti  produzione  trasporto  smaltimento  ciclo del cemento  escavazione abusiva  edilizia abusiva  incendio doloso  racket degli animali  traffico di specie protette  competizioni  combattimenti tra animali  corse clandestine di cavalli  doping  zoopornografia  archeomafia, di cui non mi occuperò perché non strettamente connessa alla mia tesina CICLO DEI RIFIUTI: I reati possono avvenire ad ogni livello del ciclo dei rifiuti: produzione, trasporto e smaltimento. Il produttore può dichiarare il falso sulla quantità o sulla tipologia di rifiuti da smaltire, oppure incaricare dell'operazione imprese che utilizzeranno metodi illegali meno costosi. Possono essere falsificati i documenti di classificazione della merce durante il suo trasporto, per dirottare far scomparire il carico. Nello smaltimento possono verificarsi: trattamenti inadeguati o finti, utilizzo di discariche abusive, bancarotte fraudolente degli impianti di trasformazione per poter abbandonare sul posto i materiali. In Italia per esempio, la mafia è diventata la principale responsabile dei delitti ambientali riguardanti il ciclo dei rifiuti, assieme ovviamente alle industrie del Nord che non vogliono sobbarcarsi i costi dello smaltimento dei rifiuti. Attualmente le rotte del traffico sono da una parte la “rotta Tirrenica” e la “rotta Adriatica”, dirette rispettivamente nell'area napoletana e nell'area pugliese, dall'altra paesi stranieri come la Cina, che utilizzano i rifiuti come materia prima per la costruzione di prodotti scadenti (ricordiamo i giocattoli al vetriolo made in China). La conseguenza diretta della rotta Tirrenica è la trasformazione sistematica dell'area napoletana in un'immensa pattumiera, dove le uniche zone “pulite” sono quelle in cui abitano i boss mafiosi. E' stato calcolato dal NOE (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri che se si riunissero in un sol luogo tutti i rifiuti scaricati abusivamente in Campania, si formerebbe una montagna più grande del Vesuvio. Da questi dati possiamo capire perché il grande boss mafioso Nunzio Perrella in un'intervista condotta dal procuratore Franco Roberti disse: “La monnezza è oro”. CICLO DEL CEMENTO: Per ottenere sabbia e ghiaia, materia prima per il calcestruzzo, spesso si svuotano illegalmente rilievi montuosi e corsi d'acqua, che vengono successivamente riempiti di rifiuti e dunque utilizzati come discariche abusive. La normativa attuale prevede la possibilità di “ripristino ambientale di cave dismesse utilizzando materiale inerte compatibile con la conformazione geo-morfologica del sito”, ma i rifiuti non possono essere considerati un materiale adatto a questo tipo di bonifica ambientale perché introdotti nelle cave inquinano falde acquifere, campi agricoli e corsi d'acqua. INCENDIO DOLOSO: In Italia il 93% dei roghi sono causati dall'uomo, e di questi la maggior parte ha un'origine dolosa: imprese avide di terreni su cui costruire, pastori desiderosi di nuove terre di pascolo,
  • 16. 16/24 bracconieri, operai della forestale rimasti senza lavoro. Alcuni roghi sono causati involontariamente dall'uomo, le cause sono: sigarette, falò non controllati, discariche abusive facilmente infiammabili. RACKET DEGLI ANIMALI: L'ecomafia gestisce un traffico nazionale e internazionali di specie protette. Alcuni animali vengono sfruttati per barbare forme di divertimento: è il caso per esempio dei combattimenti tra cani, tra galli e tra tori, le corse clandestine di cavalli, che per l'occasione vengono spesso drogati, e la zoopornografia. Edizioni Ambiente ha recentemente pubblicato “Verde Nero”, una collana di romanzi noir di ecomafia di scrittori del calibro di Carlo Lucarelli e Niccolò Ammaniti, in collaborazione con Legambiente. Questi romanzi, che traggono spunto da storie vere, forniscono una chiara veduta d'insieme dell'ecomafia, toccandone tutti gli aspetti. In particolare: “Navi a Perdere” di Carlo Lucarelli: Nel 1990 la nave Rosso (ex Jolly Rosso) aveva il compito di rimpatriare fusti di rifiuti scaricati illegalmente in Libano, ma si spiazza lungo la costa tirrenica della provincia di Cosenza. “Previsioni del tempo” di Wu Ming: E' il racconto di un trasporto illegale di carni suine avariate organizzato dalla mafia.
  • 17. 17/24 POSSIBILI SOLUZIONI Solo recentemente si è sviluppata una coscienza ecologica, perché solo ora l'uomo si trova di fronte a problemi ecologici così grandi e di cui è responsabile. Nel saggio “Psiche e Techne” il filosofo Umberto Galimberti propone questa interpretazione storica del rapporto uomo/tecnica/natura: Gli antichi greci e le prime società giudaico-cristiane concepivano la natura come un'ente al di qua o al di là dell'etica. Per Eraclito la Natura altro non era che il Logos, Ordine Immutabile della realtà. In ogni caso la tecnica umana (rappresentata dal fuoco) donata agli uomini da Prometeo non poteva nulla contro la Natura, protetta dal sigillo di Necessità, quindi l'uomo non aveva responsabilità nei confronti della Natura. Solo recentemente è nato il concetto di “vulnerabilità della natura” e conseguentemente quello di responsabilità umana verso la natura. Nel saggio “Il Principio Responsabilità” il filosofo H. Jonas mette in luce la dignità teleologica della Natura, che viene considerata solamente un mezzo per la sopravvivenza umana anche dall'ecologia purtroppo, e ritiene legittimo parlare di diritti della Natura. Secondo Galimberti l'attuale crisi ecologica deriverebbe dal progresso autoreferenziale della tecnica, i cui danni sfuggirebbero al sapere previsionale umano. Presenterò ora le possibili soluzioni per superare l'attuale crisi ecologica:  nuove fonti di energia  riciclaggio  riduzione di consumi e inquinamento  organismi viventi utili all'uomo  attenzione politica ecologica
  • 18. 18/24 ENERGIE RINNOVABILI Da un punto di vista energetico, la nostra società dipende da combustibili fossili e materiali radioattivi che si esauriranno in meno di un secolo. La prima preoccupazione deve essere dunque quella di trovare fonti di energia rinnovabile. L'energia rinnovabile è definita come quel tipo di energia infinitamente rinnovabile nella scala dei tempi umani (che sono limitati, per quanto relativamente lunghi), l'utilizzo della quale non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Ecco le principali fonti di energia rinnovabile e il modo in cui vengono sfruttate:  ENERGIA  solare  centrale solare  fotovoltaica  termica  eolica  centrale eolica  geotermica  centrale geotermica  idrica  centrale idroelettrica  marina  cinetica  Pelamis (acqua vettore)  OWC (Oscillating Water Column) (vento vettore)  termica  centrale talassotermica  osmotica  centrale osmotica  chimica  composter CENTRALE SOLARE FOTOVOLTAICA: Le onde elettromagnetiche provenienti dal sole sono convertite in energia elettrica tramite l'effetto fotovoltaico sui moduli fotovoltaici appunto. CENTRALE SOLARE TERMODINAMICA: Le onde elettromagnetiche giungono sui moduli solari e vengono riflesse su un involucro metallico contenente un liquido, che si scalda fino all'ebollizione. Una volta diventato gas, un sistema turbina-alternatore converte la sua energia cinetica in corrente elettrica. I pannelli solari sono di solito specchi piatti eliotropi oppure parabolici, in modo che il fuoco rimanga sempre il contenitore del liquido. L'unico effetto negativo delle centrali solari è di tipo paesaggistico, poiché occupano vasti spazi. Una soluzione può essere l'impiego di piccoli moduli solari decentrati, in questo modo si noterebbero di meno. Sono già in uso i pannelli solari (sia fotovoltaici che termodinamici) sui tetti delle case, ma anche in quel caso il danno estetico è pesante. Sono state inventate allora le cosiddette “tegole solari”, tegole rivestite di una pellicola fotovoltaica di colore blu. Rimangono molto diverse dalle “classiche” tegole italiane di color marrone, ma il danno estetico è notevolmente ridotto. Si spera che in futuro la ricerca tecnologica sia in grado di assecondare anche i canoni estetici architettonici
  • 19. 19/24 TURBINA EOLICA: L'energia eolica, di tipo cinetico, è convertita in corrente elettrica grazie ad un sistema pale-alternatore. Le pale possono ruotare attorno ad un asse verticale oppure orizzontale, molte turbine sono eoliotrope. Recentemente è stata inventata una turbina le cui pale sono agganciate a palloni aerostatici mossi dall'azione del vento. Alcune nazioni europee come U.K. e Spagna hanno deciso di costruire turbine eoliche off shore, ovvero ad alcuni Km dalla costa, dove il vento ha una velocità molto maggiore. Gli effetti negativi delle turbine eoliche sono l'aleatorietà del vento, un lieve inquinamento acustico (che potrebbe influire negativamente sulla fauna del luogo), possibili disagi nell'uso di radar nell'area circostante, e ovviamente un grande impatto paesaggistico. Recentemente si stanno progettando turbine eoliche dalle dimensioni ridotte per limitare l'impatto paesaggistico, ma bisogna tener conto che nel caso delle turbine eoliche, solitamente il rendimento è direttamente proporzionale alle dimensioni dell'impianto, così una turbina di grandi dimensioni genera la stessa energia di diverse turbine più piccole. Si stanno allora progettando delle turbine eoliche con pale meno visibili e cromaticamente meno in contrasto con il paesaggio circostante. CENTRALE GEOTERMICA: L'energia cinetica dei vapori provenienti dalle sorgenti d'acqua del sottosuolo è convertita in corrente elettrica da un sistema turbina-alternatore. Se nel sottosuolo è presente calore ma non sono presente sorgenti d'acqua, allora l'acqua può essere immessa mediante pompe. L'Italia vanta un grande primato, infatti il primo impianto geotermico al mondo fu quello di Larderello, costruito per il volere del principe Piero Ginori-Conti, che a quei tempi era in grado di accendere 5 lampadine, e oggi produce 4*10^9 KW*h all'anno. Il problema principale è quello paesaggistico, viste le dimensioni della centrale, il secondo problema è l'odore sgradevole di “uova marce”, che comunque non arreca danno alla salute umana, anzi, questi gas hanno effetti positivi sul sistema respiratorio. CENTRALE IDROELETTRICA: L'energia potenziale gravitazionale dell'acqua nelle dighe si trasforma in energia cinetica scendendo a valle e in corrente elettrica se convogliata in un sistema turbina-alternatore. L'energia idroelettrica è disponibile in tempi molto brevi, a differenza di altre fonti di energia, ed è dunque utilizzata per bilanciare le piccole variazioni di tensione elettrica dovute all'uso domestico. E' per questo che di notte l'acqua scesa a valle viene ripompata nella diga. Per farlo si usa l'alternatore, che diventa un motore se viene fornita energia. Tra lago a monte e turbina si inserisce un pozzo piezometrico per evitare gli effetti del “colpo d'ariete”. Prima di costruire una diga è necessario uno studio scrupoloso della stabilità dei versanti, per evitare tragedie come quella del Vajont. Nella diga sono necessarie sistematiche operazioni di dragaggio per l'accumulo di detriti. Il problema più grave è la diminuzione del flusso di detriti a valle e il conseguente fenomeno di erosione. PROGETTO “PELAMIS”: è una centrale costituita da una struttura che viene mossa dalle onde marine e che trasforma l'energia cinetica marina in corrente elettrica grazie ad un sistema pistone-generatore. OWC (oscillating water column): E' una centrale costituita da una struttura in cui si forma un movimento d'aria dovuto alle onde marine, questo movimento è convertito in corrente elettrica grazie ad un sistema turbina-alternatore. Si utilizzano turbine Wells, che mantengono lo stesso verso di rotazione anche quando si inverte il verso del movimento d'aria.
  • 20. 20/24 Queste ultime due centrali hanno come inconveniente un lieve inquinamento acustico, potenzialmente dannoso per la fauna acquatica, anche se sono già in corso studi per ridurlo. CENTRALE OSMOTICA: E' un progetto sperimentale dei Paesi Bassi: la centrale sfrutta il gradiente salino che si crea tra l'acqua marina e l'acqua dei corsi d'acqua attraverso una membrana di plastica polietilene modificata elettricamente. La potenza massima ottenuta è stata di 50KW e quindi questo tipo di centrale avrà presto un uso commerciale. CENTRALE TALASSOTERMICA: E' una centrale in via sperimentale che utilizza la differenza di temperatura che si trova tra la superficie degli oceani e quella che si trova in profondità per produrre energia. COMPOSTER: E' una centrale che “composta” i rifiuti organici, si verifica cioè una fermentazione batterica anaerobica i cui prodotti finali sono anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano. E' una centrale a “impatto zero”, infatti anche se il metano prodotto è uno dei principali responsabili dell'effetto serra, tuttavia questo verrebbe prodotto spontaneamente dai rifiuti anche se questi non venissero introdotti nel composter. Almeno in questo modo il metano prodotto (chiamato anche biogas) può essere utilizzato dall'uomo. E' necessaria tuttavia una costante vigilanza della decomposizione che altrimenti potrebbe essere causa di danni alla salute umana. Se infatti non si controlla la temperatura e l'umidità dei prodotti compostati possono diffondersi microorganismi patogeni. Il compostaggio è alla base dell'agricoltura ecologica, che altrimenti dovrebbe ricorrere a prodotti chimici (dannosi per l'ambiente e per l'agricoltura stessa nel lungo termine) per rendere fertile il terreno. RICICLAGGIO Il riciclaggio dei rifiuti è definito come l'insieme delle strategie volte a recuperare materiali dai rifiuti per riutilizzarli anziché smaltirli. Il riciclaggio previene lo spreco di materie prime e ne limita l'utilizzo. Una società ecosostenibile non può quindi prescindere dal riciclaggio. Attualmente la soluzione più semplice e conveniente per sbarazzarsi dei rifiuti è stata quella delle discariche o degli inceneritori, ma le prime occupano molto, anzi, troppo spazio, mentre i secondi emettono sostanze tossico-nocive. Entrambi i sistemi non sfruttano le grandi potenzialità dei rifiuti, che hanno in se, oltre ad una grande quantità di materia utilizzabile, anche una grande energia chimica. Per sfruttare l'energia e la materia dei rifiuti sono nati questi due sistemi:  REIMPIEGO: Si tratta del riuso dei rifiuti (soprattutto contenitori) dopo una semplice ed economica operazione di pulizia.  RACCOLTA DIFFERENZIATA: Si tratta di separare i rifiuti secondo la loro composizione, in modo da facilitare il recupero delle materie prime delle quali sono costituiti.  COMPOSTAGGIO: Si compostano i rifiuti organici (v. composter) per ottenere biogas o altre biomasse energetiche. Per semplificare lo smaltimento dei rifiuti sono nati i materiali biodegradabili, tra cui la bioplastica composta da materie prime vegetali, che si decompongono anche in modo naturale.
  • 21. 21/24 RIDUZIONE DI CONSUMI E INQUINAMENTO Il capitalismo consumistico è la causa prima dell'enorme richiesta di energia e di materie prime del mondo occidentale. Se il cambiamento del proprio stile di vita può essere difficile da far accettare, sono comunque possibili interventi di “ottimizzazione”. Per esempio la politica potrebbe finanziare la ricerca tecnologica per la riduzione dell'inquinamento e l'aumento dell'efficienza degli impianti (con conseguente diminuzione di consumi). Nel suo ultimo dossier, Legambiente propone interventi sulle condutture idriche per un risparmio potenziale di almeno il 50% dell'acqua che abbiamo a disposizione e un nuovo piano per il settore trasporti, visto che, come ha fatto notare il comico Beppe Grillo in un suo intervento al Parlamento Europeo, in Italia il 50% circa dei container viaggiano vuoti. SPECIE UTILI ALL'UOMO Moltissime sono le specie (di tutti e cinque i regni dei viventi) potenzialmente utili per l'uomo, è certo che se continua a diminuire la biodiversità molte di queste spariranno per sempre prima ancora di essere state scoperte. Bisogna dunque tutelare in ogni modo la biodiversità, anche se questo vuol dire rimetterci economicamente nel breve termine. A titolo indicativo, riporto una delle specie di recente scoperta potenzialmente utili all'uomo. STYRAX BENZOIN: Da questa pianta viene estratto il benzoino, sostanza usata sui primi motori a combustione interna.
  • 22. 22/24 ATTENZIONE POLITICA ECOLOGICA Le persone possono avere una coscienza ecologica più o meno grande, ma chiaramente questa viene vanificata in assenza di un piano legislativo, senza il quale finiscono per prevalere gli interessi industriali e criminali. La coscienza ecologica nel mondo occidentale è ancora molto giovane, è ciò è dovuto al fatto che solo recentemente la scienza e i media hanno focalizzato l'attenzione sui problemi ecologici. Sarebbe auspicabile che la politica riuscisse a risolverli attraverso piani legislativi e finanziamenti alle scienze ecologiche. Esemplari sono le parole dell'attuale presidente boliviano Evo Morales: “Il XX secolo è stato il secolo dei diritti umani, innanzi tutto con l'approvazione dei diritti civili e politici nel 1948, ed in secondo luogo con l'approvazione dei diritti economici, sociali e culturali nel 1966. Adesso il XXI secolo deve diventare il secolo dei diritti della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.[...] L'Organizzazione delle Nazioni Unite è l'ente che deve far rispettare i diritti della Madre Terra e degli altri esseri viventi. So che questo compito non sarà facile. Molte persone, specie gli avvocati, affermano che solo noi esseri umani abbiamo diritti. So che questa nostra convinzione è difficile da accettare perché alcuni esseri umani credono di essere l'ombelico del mondo e... dell'universo. Tuttavia so anche che alla fine saranno la ragione, il buon senso e la realtà a prevalere.” Dichiarazione dei Diritti della Natura secondo Evo Morales:  Il diritto alla vita. Nessun ecosistema, nessuna specie animale o vegetale, nessun ghiacciaio, fiume o lago può essere eliminato o sterminato a causa di un atteggiamento irresponsabile degli esseri umani. Il nostro diritto termina quando incominciamo a provocare l'estinzione o l'eliminazione della natura.  Il diritto alla rigenerazione delle sue bio-capacità. L'attività umana sul Pianeta Terra e le risorse della terra non sono illimitate. C'è un limite, dato dalla capacità di rigenerazione delle specie animali, vegetali, forestali, delle fonti di acqua e dell'atmosfera. Se non lo rispettiamo “distruggeremo lentamente la nostra casa, asfissieremo poco a poco il nostro Pianeta, tutti gli esseri viventi e noi stessi.”  Il diritto ad una vita pulita. I fiumi, i pesci, gli animali, gli alberi e la stessa terra hanno il diritto a vivere in un ambiente sano.  Il diritto all'armonia e all'equilibrio tra tutti e tutto. Esistono milioni di specie viventi, ma solo noi esseri umani abbiamo la coscienza e la capacità di controllare la nostra evoluzione. Il presidente boliviano Evo Morales accusa il capitalismo che “considera l'uomo il padrone indiscusso del pianeta”, e conclude il discorso annunciando: “È giunta l'ora di riconoscere che la terra non ci appartiene, bensì siamo noi ad appartenerle.”
  • 23. 23/24 ECOSOSTENIBILITA' Nella mia tesina ho evidenziato le risorse naturali di cui l'uomo dispone, e i problemi derivanti dal cattivo uso di queste. Vorrei ora dedicare la conclusione a una proposta per il futuro: la costruzione di una società ecosostenibile. Non è necessario regredire tecnologicamente all'era pre-industriale per instaurare un rapporto sano con la natura, anche se certamente questo rapporto è da rivedere profondamente. Sono necessarie iniziative sia dal basso che dall'alto. Con iniziative dall'alto mi riferisco alla politica, che dovrebbe investire risorse nell' ecosostenibilità. “Non ci sono abbastanza fondi per tutto” potrebbe rispondermi qualcuno. Bisogna però considerare questo:: in primo luogo l'ecosostenibilità è una scelta non più procrastinabile visti gli attuali problemi ecologici.; in secondo luogo i fondi investiti nell' ecosostenibilità non sono persi.. Investire nell' ecosostenibilità significa spendere meno nella sanità per problemi di inquinamento, dare nuovo impulso all'agricoltura e creare nuovi settori industriali (pensiamo all'energia pulita o alle opere ambientali). Con iniziative dal basso mi riferisco per esempio alla scuola. Sarebbe auspicabile che fosse dedicato più tempo all'educazione ambientale all'interno dell'insegnamento delle materie scientifiche, affinché la futura classe dirigente possa un giorno migliorare il mondo attraverso le sue scelte, siano queste le scelte di un politico che vorrà salvaguardare il verde del proprio territorio, o siano queste le scelte di un comune cittadino, che all'automobile preferirà i mezzi pubblici per non inquinare. Marco Bellante classe VA
  • 24. 24/24 FONTI “Le Scienze della Terra e l'universo intorno a noi” di Alfonso Bosellini, Italo Bovolenta editore “Compostaggio e concimazione organica” di Renata Rogo, Giunti Demetra editore “Rapporto Ecomafia 2008” di Legambiente, diversi contributi “Navi a perdere” di Carlo Lucarelli, collana Verde Nero, Edizioni Ambiente “Previsioni del tempo” di Wu Ming, collana Verde Nero, Edizioni Ambiente “Psiche e techne” di Umberto Galimberti, Feltrinelli “Il Principio Responsabilità” di H. Jonas, Einaudi www.wikipedia.org www.legambiente.eu