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RISCHIO RADON
CARATTERISTICHE, TECNICHE DI MONITORAGGIO E PROTEZIONE
GEOSOLUTION S.r.l. – SOCIETÀ DI INGEGNERIA
Offre ai propri Committenti, pubblici e privati, un valido ausilio per il trattamento e la risoluzione delle
problematiche che, a vario titolo, interessano l’ambiente ed il territorio, dall’ambito progettuale a quello
operativo di cantiere.
Principali settori di intervento:
Sistemi di Gestione Qualità, Ambiente, Sicurezza ed Energia
Progettazione impianti trattamento acque meteoriche
Studi idrologici e di compatibilità idraulica
Bonifica siti contaminati
Screening e Valutazioni di Impatto Ambientale
Modellazione geologica - Geotecnica - Geotermia
www.geosolution.it
La sinergia di professionalità specializzate in ambiti distinti garantisce un approccio
metodologico completo, in grado di fornire esaustività e flessibilità di intervento, sia nel
campo pubblico che in quello privato
Le prestazioni di GEOSOLUTION sono mirate ad assicurare al Committente il miglior risultato
nel minor tempo, cercando di soddisfare anche le richieste più esigenti
con un servizio “tutto compreso”con un servizio “tutto compreso”
I servizi di Geosolution ricoprono i seguenti macro-settori:
Ingegneria ambientale Consulenza ambientale Geologia applicata Consulenza aziendale
INTRODUZIONE
Premessa
Le sorgenti di radioattività naturale rappresentano la più
importante fonte di esposizione alle radiazioni ionizzanti
della popolazione e di alcune categorie di lavoratori
Il gas Radon è considerato il contaminante radioattivo più
pericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stima
Valori elevati di Radon all’interno di abitazioni e luoghi di lavoro possono portare a
riflessi sanitari non trascurabili: il problema Radon non può essere ignorato dalle
politiche di prevenzione
pericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stima
che sia responsabile di quasi il 50% dell’esposizione della
popolazione alle sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti
L'inquinamento da Radon è di origine naturale; il suo livello è legato alla presenza e
alla concentrazione di minerali radioattivi naturali nella crosta terrestre, da cui viene
originato per decadimento
GAS RADON
Caratteristiche dell’elemento
Il Radon è un gas nobile (quindi inerte), inodore e
incolore, solubile in acqua; viene generato in seguito al
decadimento radioattivo del Radio, a sua volta derivante
da Uranio e Torio
Viene generato all’interno delle rocce, in funzione della
La catena di decadimento è piuttosto complessa e
comprende molteplici isotopi progenitori e figli
235U 231Th 227Th 223Ra 219Rn 215Po 211Pb 211Bi 211Po 207Pb
232Th 228Th 224Ra 220Rn 216Po 212Pb 212Bi 212Po 208Pb
238U 234Th 230Th 226Ra 222Rn 218Po 214Pb 210Bi 210Po 206Pb
concentrazione di radionuclidi della serie 238U
GAS RADON
Caratteristiche dell’elemento
Dei tre isotopi, il 222Rn è quello con tempo di dimezzamento
più lungo (3,8 giorni), che gli consente di essere trasportato
dai flussi di aria e/o acqua ed accumularsi in luoghi sensibili
In natura U e Th sono contenuti principalmente in rocce
Il suolo e sottosuolo sono responsabili dell’80% del radon presente
nell’atmosfera, l’acqua del 19%; le altre fonti solo dell’1%
BECQUEREL
numero di
decadimenti
radioattivi in
1 secondo
L’unità di misura della concentrazione di Radon, nel Sistema di Unità
Internazionale (SI) è espressa in Becquerel su metro cubo (Bq/m3)
magmatiche al cui interno vi sia la presenza di minerali
contenenti Uranio come, ad esempio, gli zirconi
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Caratteristiche delle vie di risalita
Come entra il Radon negli edifici:
Fratture delle fondamenta degli edifici
Giunture e connessioni delle costruzioni
Crepe dei muri
Sconnessioni o fratture nelle superfici di
È circa 8 volte più pesante dell’aria: per questa sua caratteristica tende ad accumularsi negli
ambienti confinati e, quindi, anche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro
Sconnessioni o fratture nelle superfici di
calpestio
Rotture e infiltrazioni nelle tubature di
approvvigionamento dell’acqua
Cavità sotto le fondazioni
Connessioni delle reti fognarie
Materiali da costruzione
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Pericolosità
Il rapporto tra la litologia progenitrice di
gas Radon (bedrock) e le caratteristiche
del suolo di copertura è di fondamentale
importanza
copertura
minimo elevato
Rischio radon
Granulometrie diverse nella copertura
hanno influenze diverse sulla capacità di
frana senza / con cavità
profondità della falda freatica / crepe e fessure
terreno di copertura / eterogeneità del sottosuolo
Un substrato ghiaioso risulta essere molto più
permeabile alla risalita del gas rispetto ad un
substrato argilloso, con conseguenze molto
diverse nelle concentrazioni che si possono
riscontrare all’interno delle abitazioni
hanno influenze diverse sulla capacità di
risalita del gas Radon verso la superficie
e, quindi, verso gli edifici
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Pericolosità
Principali fonti di contaminazione degli ambienti indoor:
Diffusione da elementi costruttivi
Advezione dal suolo (gradiente di pressione)
10 Bq/m3⋅h
da 20 a 250 Bq/m3⋅h
Diffusione da elementi costruttivi
Diffusione dal suolo
Infiltrazione dall’aria esterna
Emanazione dall’acqua
10 Bq/m ⋅h
7,5 Bq/m3⋅h
1 Bq/m3⋅h
10 Bq/m3⋅h
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-OMS) ha inserito il gas Radon nell’elenco
delle 75 sostanze ritenute cancerogene per l’uomo
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Pericolosità – caso particolare
Negli stabilimenti termali, dove stazionano in luoghi chiusi e per lunghi periodi di
tempo notevoli quantità di acque terrestri a diretto contatto dell'aria dell'ambiente,
sono stati rilevati valori di attività del Radon spesso superiori a 3.000 Bq/m3 e, in
qualche caso, superiori a 6.000 Bq/m3
L'acqua profonda delle falde
può presentare una elevata
concentrazione di Radon
rispetto alle acque superficiali,
a causa della maggiore
permanenza a contatto con il
substrato roccioso
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Rischio legato all’esposizione
Il danno è dovuto all’irraggiamento del tessuto polmonare da parte delle radiazioni
emesse dal Radon e, soprattutto, dai prodotti del suo decadimento
I prodotti del decadimento del Radon si legano alle particelle di pulviscolo e vapore
acqueo presenti nell’atmosfera e nell’aria all’interno degli spazi chiusi, e vengono
introdotti nell’organismo attraverso le vie respiratorie
Da qui i successivi decadimenti degli elementi figli sviluppano radiazioni α,
estremamente dannose per l’organismo e i tessuti, in grado di provocare lesioni al
DNA all’interno delle cellule
La dose di gas radon inalato è bassa rispetto a quella dei suoi prodotti di decadimento
radioattivi a breve vita, che sono isotopi del Polonio, del Piombo e del Bismuto
Se respirati, si depositano sulle superfici delle vie respiratorie e gli effetti più dannosi
derivano dai raggi α che colpiscono le cellule costituenti l’epitelio bronchiale
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Diffusione del rischio Radon
Aderendo ad una iniziativa
nazionale promossa nel 1990
dall’ANPA (ora confluito nell’ISPRA)
e dall’Istituto Superiore di Sanità, la
Regione Veneto ha promosso una
campagna di misurazioni del gas
Radon in un campione di abitazioniRadon in un campione di abitazioni
statisticamente rappresentativo
Nell’indagine è emerso un valore
medio, per la parte settentrionale
della regione (principalmente
collinare e prealpino) di 94 Bq/m3,
superiore a quello medio regionale di
59 Bq/m3 (che tiene conto anche
dell’area meridionale, a minore
potenziale di rischio Radon) Frazioni di abitazioni (%) con livelli eccedenti i 200 Bq/m3
Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale Radon nel territorio
Veneto – Regione del Veneto, ARPAV, 2000
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Diffusione del rischio Radon in Veneto
Aree con elevate percentuali di abitazioni che
Utilizzando i coefficienti di rischio derivanti dagli studi sui minatori di uranio, si stima
che l'esposizione indoor per tutta la vita al livello medio di Radon del Veneto
comporti un rischio in eccesso di contrarre il tumore polmonare dello 0,6%; tale
probabilità sale al 3,6% per una concentrazione di Radon pari a 400 Bq/m3.
Anche la zona dei Colli Euganei (probabilmente a
causa della struttura geologica del territorio) e la
zona di Asolo e del Cansiglio, in provincia di
Treviso, presentano valori più elevati rispetto alla
media
superano i 200 Bq/m3 sono state individuate
nel nord delle province di Belluno, in alcune
zone del Cadore, dell’Agordino e del Comelico,
e di Vicenza, nell’alta Val d’Astico e nella zona
pedemontana
COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON
Diffusione del rischio Radon in Veneto
Concentrazione del gas Radon in funzione del piano dell’abitazione
Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale
Radon nel territorio Veneto – Regione del Veneto, ARPAV, 2000
NORMATIVA EUROPEA
Raccomandazione EURATOM n. 143/1990
La Comunità Europea ha dettato una serie di disposizioni intese non solo a
promuovere presso gli Stati membri una maggiore sensibilità al problema
dell’inquinamento provocato dalle radiazioni ionizzanti del gas Radon e dei prodotti
del suo decadimento, ma anche a stimolare l'adozione di provvedimenti atti a
ridurre l'esposizione della popolazione a tali inquinanti
90/143 Euratom:
“Raccomandazione della Commissione, del 21
febbraio 1990, sulla tutela della popolazione
contro l'esposizione al radon in ambienti chiusi”
NORMATIVA EUROPEA
Raccomandazione EURATOM n. 143/90
L’istituzione di un sistema per ridurre qualsiasi esposizione a concentrazioni di
Radon in ambienti chiusi, con particolare attenzione all’informazione della
popolazione e ad una congrua reazione alle preoccupazioni della stessa
Principali punti individuati come prioritari dall’EURATOM:
LIVELLI DI RIFERIMENTO E AZIONE:LIVELLI DI RIFERIMENTO E AZIONE:
Edifici esistenti 400 Bq/m3
Nuove costruzioni 200 Bq/m3
Azioni di mitigazione/bonifica al
superamento
Livello di progettazione
Impostare le decisioni relative alla protezione contro le radiazioni su misurazioni
della media annua, effettuate mediante tecniche complementari; le autorità
competenti devono garantire l'adeguatezza della qualità e dell'affidabilità di tali
misurazioni
NORMATIVA NAZIONALE
D.Lgs. 241/2000
In Italia, allo scopo di tutelare i lavoratori dall’esposizione al gas Radon e alle altre
radiazioni ionizzanti negli ambienti di lavoro, si dispone di una serie di norme:
D.Lgs. n. 230/1995 - Disciplina generale
D.Lgs. n. 241/2000 - Integrazioni e modifiche al D.Lgs. 230/1995
D.Lgs. n. 257/2001 - Disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 241/2000
Il D.Lgs. 241/2000, che recepisce la Direttiva 96/29/Euratom, ha introdotto l’obbligo
di controllo e contenimento della concentrazione di attività del gas Radon nell’aria
nei luoghi nei quali si svolgono attività lavorative che possono esporre i lavoratori o
le persone del pubblico a sorgenti naturali, quali il Radon, e comprendono:
Tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei o interrati
Ogni altro ambiente di lavoro situato in zone individuate dalle regioni e province
autonome come esposte ad alta attività di Radon
Stabilimenti termali, con riferimento ai soli lavoratori addetti
a)
b)
c)
D.Lgs. n. 257/2001 - Disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 241/2000
NORMATIVA NAZIONALE
Secondo la normativa i limiti di concentrazione di attività del Radon nell’aria nei
sono costituiti da:
D.Lgs. 241/2000
Luoghi di lavoro 500 Bq/m3 medi in un anno, ovvero, nel caso di luoghi solo
parzialmente occupati e non costituenti asili nido o scuole
materne e dell’obbligo, valori tali che la somma dei prodotti
delle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo a
I limiti suddetti costituiscono il “livello di azione” per eventuali successivi interventi
1 mSv/anno di dose efficace, corrispondente al valore della
somma dei prodotti delle concentrazioni di attività del Radon
nell’aria per le ore di occupazione pari a 3,3⋅105 Bq⋅h/m3
totale in un anno
Stabilimenti termali
delle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo a
valutazione della dose efficace da Radon contenuta entro 3
mSv/anno, corrispondente a 1⋅106 Bq⋅h/m3 totale in un anno
NORMATIVA NAZIONALE
Se i valori misurati di concentrazione di attività del Radon nell’aria risultano
superiori all’80% del valore del pertinente “livello di azione”, il luogo deve essere
tenuto in osservazione con l’effettuazione di nuove misurazioni nel corso dell’anno
successivo
Limiti di concentrazione nei luoghi di lavoro
Se i valori misurati sono superiori al valore del “livello di azione”, l’esercente del
luogo, avvalendosi di un Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni,
Se, dopo l’adozione delle azioni di rimedio, le nuove misurazioni forniscono valori
della concentrazione di attività del Radon ancora superiori al valore del “livello di
azione”, l’esercente è tenuto ad adottare le misure di protezione sanitaria dei
lavoratori, con sorveglianza fisica e medica, analogamente a quanto previsto per le
esposizioni alle radiazioni ionizzanti normalmente utilizzate in talune attività
lavorative (raggi X, radioisotopi, ...)
luogo, avvalendosi di un Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni,
azioni di rimedio e procedere a nuove misurazioni per verificarne l’efficacia
In Italia non esiste attualmente una normativa specifica per le abitazioni private,
ma si fa usualmente riferimento ai valori individuati dalla Raccomandazione
dell’Unione Europea (Raccomandazione 90/143/Euratom)
NORMATIVA REGIONE VENETO
D.G.R. Veneto 79 del 18 gennaio 2002
La Delibera Regionale del Veneto individua, sulla base della normativa comunitaria,
il livello di riferimento per l’adozione degli interventi di rimedio nelle abitazioni, per le
nuove costruzioni ed anche per le costruzioni esistenti, nella concentrazione media
annua di gas radon di 200 Bq/m3
Raccomanda l’adozione di interventi di rimedio per le nuove abitazioni ed anche per
le abitazioni esistenti, ove sia superato il livello di riferimento di 200 Bq/m3
Raccomanda la misurazione della concentrazione di gas radon nella propria
abitazione particolarmente per i residenti nei Comuni a rischio e nei casi di
abitazioni con locali interrati o al piano terra
Dal Radon è possibile difendersi attraverso la messa in atto di azioni di risanamento e
prevenzione sugli edifici che, comunque, non possono prescindere dalla conoscenza della
mappatura del territorio, dall’esecuzione di un adeguato monitoraggio ambientale e da
una corretta informazione al cittadino sulla natura del rischio e sulle azioni di tutela
le abitazioni esistenti, ove sia superato il livello di riferimento di 200 Bq/m3
TECNICHE DI MISURA
Rilevatori passivi
Dosimetri
Canestri a carboni attivi
Rilevatori ad elettrete
Rilevazione delle tracce α
Rilevazione di carica elettrica
Adsorbimento
Richiedono una successiva fase di analisi in
laboratorio ed elaborazione dei dati per risalire
alla concentrazione di gas Radon registrata nel
corso del tempo
Non richiedono alimentazione elettrica
Hanno differenti durate ottimali di installazione
(da pochi giorni a 6-12 mesi)
Esempio di rilevatore ad elettrete
TECNICHE DI MISURA
Rilevatori attivi
Dispositivi per la misura del radon indoor basati sull’aspirazione attiva di volumi noti
d’aria (campionamento). In questo tipo di strumenti il gas Radon diffonde all'interno
di una camera di ionizzazione, attraverso una membrana permeabile.
Richiedono alimentazione elettrica,
normalmente da batteria
Sono generalmente impiegati per
misure in continuo
Idonei per valutazioni preliminari dei livelli di contaminante indoor. In funzione dei
risultati ottenuti si possono escludere ulteriori misure di lungo periodo o, al
contrario, procedere a valutazioni più approfondite.
Sono disponibili in commercio anche sonde per
misurare l’attività del gas direttamente nel suolo
PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA
Tecniche di riduzione della pericolosità
Sono possibili diversi tipi di intervento per ridurre la concentrazione del Radon e dei
suoi discendenti nell’aria all’interno di ambienti chiusi
1. Realizzazione di sigillatura dei pavimenti e delle pareti interrate con materiali
non permeabili o poco permeabili al gas Radon
Realizzazione di ventilazione dell’interno dei muri cavi
e dei mattoni cavi sui quali è poggiato il pavimento
2.
3.
4.
non permeabili o poco permeabili al gas Radon
Messa in sovrappressione dell’interno dei locali interessati rispetto
all’ambiente esterno
Realizzazione di ventilazione forzata nei locali
interessati, con un numero adeguato di ricambi/ora a
tutta aria esterna
PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA
Tecniche di riduzione della pericolosità
5. Realizzazione di intercapedini aerate al di sotto del pavimento e tra le pareti
interrate ed il terrapieno circostante
Messa in opera di sistemi di aspirazione che risucchino i gas provenienti dal
suolo sottostante, limitandone la parte che raggiunge il pavimento e le pareti
interrate
6.
La scelta del tipo di intervento, o della combinazione di più
tipi di intervento, in ogni particolare situazione deve essere
effettuata sulla base di uno specifico studio preliminare
dell’edificio, del contesto abitativo e, soprattutto, delle
abitudini di utilizzo
interrate
Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica
Anche nell’assenza di limiti vincolanti per legge, è buona norma richiedere il
monitoraggio della concentrazione di attività del Radon e/o dei suoi discendenti nei
luoghi particolarmente a rischio, quali i vani interrati e le cantine, spesso utilizzati
come tavernette o per attività ricreative
Valutazione dell’esistente
PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA
Geosolution S.r.l. è in possesso dei requisiti riportati nelle Linee
Guida per le misure di concentrazione di Radon, elaborate dalla
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome.
Nuovi edifici
È anche opportuno, per i nuovi edifici, procedere alla
valutazione preventiva della possibile sussistenza del rischio
Radon, come già attuato in Alto Adige, a consentire l’adozione
e realizzazione di appropriati interventi contestualmente alla
costruzione
ATTIVITÀ DI GEOSOLUTION S.r.l.
Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica
Eseguiamo misure di concentrazione di gas Radon nell’aria in:
Luoghi di lavoro Scuole ComunitàAbitazioni private
Misure di lungo periodo in luoghi di lavoro,
anche interrati, ai sensi della normativa vigente
Misure di breve periodo per
indagini conoscitive
Forniamo consulenza a datori di lavoro e pubbliche
amministrazioni per mettere in atto le azioni di rimedio più
efficaci in caso di superamento dei limiti di concentrazione
Utilizziamo strumentazione propria o operiamo in collaborazione
con laboratori idoneamente attrezzati, rispondenti ai requisiti delle
Linee Guida della Conferenza delle Regioni e Province Autonome
anche interrati, ai sensi della normativa vigente indagini conoscitive
ATTIVITÀ DI GEOSOLUTION S.r.l.
Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica
Ci rivolgiamo a: Studi di progettazione, progettisti singoli, affidatari
di pratiche edilizie, costruttori, agenti di vendita
Offriamo: Consulenza preventiva per la valutazione del
rischio Radon negli edifici
Completa ed accurata verifica strumentale della
presenza o meno di infiltrazioni di gas Radon
Opere interessate: Edifici di nuova costruzione, ristrutturazioni edilizie
Al termine di ogni campagna di rilievi verrà rilasciata
una attestazione tecnica che certifica le misurazioni
effettuate e l’affidabilità dei risultati ottenuti, a tutto
vantaggio della trasparenza e del valore dell’immobile
Compravendite, locazioni, altri contratti
Per qualsiasi informazione su
RISCHIO RADON
CARATTERISTICHE, TECNICHE DI MONITORAGGIO E PROTEZIONE
contattateci:contattateci:
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Tel. 0498807531
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Il materiale oggetto della presente trattazione costituisce proprietà intellettuale di Geosolution S.r.l. e come tale non
potrà essere copiato, riprodotto o pubblicato, tutto od in parte, senza il consenso scritto dell’autore
(legge 22/04/1941 n. 633, art. 2575 e seg. C.C.)
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Rischio Radon: caratteristiche, tecniche di monitoraggio, prevenzione e protezione

  • 1. RISCHIO RADON CARATTERISTICHE, TECNICHE DI MONITORAGGIO E PROTEZIONE
  • 2. GEOSOLUTION S.r.l. – SOCIETÀ DI INGEGNERIA Offre ai propri Committenti, pubblici e privati, un valido ausilio per il trattamento e la risoluzione delle problematiche che, a vario titolo, interessano l’ambiente ed il territorio, dall’ambito progettuale a quello operativo di cantiere. Principali settori di intervento: Sistemi di Gestione Qualità, Ambiente, Sicurezza ed Energia Progettazione impianti trattamento acque meteoriche Studi idrologici e di compatibilità idraulica Bonifica siti contaminati Screening e Valutazioni di Impatto Ambientale Modellazione geologica - Geotecnica - Geotermia www.geosolution.it
  • 3. La sinergia di professionalità specializzate in ambiti distinti garantisce un approccio metodologico completo, in grado di fornire esaustività e flessibilità di intervento, sia nel campo pubblico che in quello privato Le prestazioni di GEOSOLUTION sono mirate ad assicurare al Committente il miglior risultato nel minor tempo, cercando di soddisfare anche le richieste più esigenti con un servizio “tutto compreso”con un servizio “tutto compreso” I servizi di Geosolution ricoprono i seguenti macro-settori: Ingegneria ambientale Consulenza ambientale Geologia applicata Consulenza aziendale
  • 4. INTRODUZIONE Premessa Le sorgenti di radioattività naturale rappresentano la più importante fonte di esposizione alle radiazioni ionizzanti della popolazione e di alcune categorie di lavoratori Il gas Radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stima Valori elevati di Radon all’interno di abitazioni e luoghi di lavoro possono portare a riflessi sanitari non trascurabili: il problema Radon non può essere ignorato dalle politiche di prevenzione pericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stima che sia responsabile di quasi il 50% dell’esposizione della popolazione alle sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti L'inquinamento da Radon è di origine naturale; il suo livello è legato alla presenza e alla concentrazione di minerali radioattivi naturali nella crosta terrestre, da cui viene originato per decadimento
  • 5. GAS RADON Caratteristiche dell’elemento Il Radon è un gas nobile (quindi inerte), inodore e incolore, solubile in acqua; viene generato in seguito al decadimento radioattivo del Radio, a sua volta derivante da Uranio e Torio Viene generato all’interno delle rocce, in funzione della La catena di decadimento è piuttosto complessa e comprende molteplici isotopi progenitori e figli 235U 231Th 227Th 223Ra 219Rn 215Po 211Pb 211Bi 211Po 207Pb 232Th 228Th 224Ra 220Rn 216Po 212Pb 212Bi 212Po 208Pb 238U 234Th 230Th 226Ra 222Rn 218Po 214Pb 210Bi 210Po 206Pb concentrazione di radionuclidi della serie 238U
  • 6. GAS RADON Caratteristiche dell’elemento Dei tre isotopi, il 222Rn è quello con tempo di dimezzamento più lungo (3,8 giorni), che gli consente di essere trasportato dai flussi di aria e/o acqua ed accumularsi in luoghi sensibili In natura U e Th sono contenuti principalmente in rocce Il suolo e sottosuolo sono responsabili dell’80% del radon presente nell’atmosfera, l’acqua del 19%; le altre fonti solo dell’1% BECQUEREL numero di decadimenti radioattivi in 1 secondo L’unità di misura della concentrazione di Radon, nel Sistema di Unità Internazionale (SI) è espressa in Becquerel su metro cubo (Bq/m3) magmatiche al cui interno vi sia la presenza di minerali contenenti Uranio come, ad esempio, gli zirconi
  • 7. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Caratteristiche delle vie di risalita Come entra il Radon negli edifici: Fratture delle fondamenta degli edifici Giunture e connessioni delle costruzioni Crepe dei muri Sconnessioni o fratture nelle superfici di È circa 8 volte più pesante dell’aria: per questa sua caratteristica tende ad accumularsi negli ambienti confinati e, quindi, anche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro Sconnessioni o fratture nelle superfici di calpestio Rotture e infiltrazioni nelle tubature di approvvigionamento dell’acqua Cavità sotto le fondazioni Connessioni delle reti fognarie Materiali da costruzione
  • 8. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Pericolosità Il rapporto tra la litologia progenitrice di gas Radon (bedrock) e le caratteristiche del suolo di copertura è di fondamentale importanza copertura minimo elevato Rischio radon Granulometrie diverse nella copertura hanno influenze diverse sulla capacità di frana senza / con cavità profondità della falda freatica / crepe e fessure terreno di copertura / eterogeneità del sottosuolo Un substrato ghiaioso risulta essere molto più permeabile alla risalita del gas rispetto ad un substrato argilloso, con conseguenze molto diverse nelle concentrazioni che si possono riscontrare all’interno delle abitazioni hanno influenze diverse sulla capacità di risalita del gas Radon verso la superficie e, quindi, verso gli edifici
  • 9. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Pericolosità Principali fonti di contaminazione degli ambienti indoor: Diffusione da elementi costruttivi Advezione dal suolo (gradiente di pressione) 10 Bq/m3⋅h da 20 a 250 Bq/m3⋅h Diffusione da elementi costruttivi Diffusione dal suolo Infiltrazione dall’aria esterna Emanazione dall’acqua 10 Bq/m ⋅h 7,5 Bq/m3⋅h 1 Bq/m3⋅h 10 Bq/m3⋅h L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-OMS) ha inserito il gas Radon nell’elenco delle 75 sostanze ritenute cancerogene per l’uomo
  • 10. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Pericolosità – caso particolare Negli stabilimenti termali, dove stazionano in luoghi chiusi e per lunghi periodi di tempo notevoli quantità di acque terrestri a diretto contatto dell'aria dell'ambiente, sono stati rilevati valori di attività del Radon spesso superiori a 3.000 Bq/m3 e, in qualche caso, superiori a 6.000 Bq/m3 L'acqua profonda delle falde può presentare una elevata concentrazione di Radon rispetto alle acque superficiali, a causa della maggiore permanenza a contatto con il substrato roccioso
  • 11. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Rischio legato all’esposizione Il danno è dovuto all’irraggiamento del tessuto polmonare da parte delle radiazioni emesse dal Radon e, soprattutto, dai prodotti del suo decadimento I prodotti del decadimento del Radon si legano alle particelle di pulviscolo e vapore acqueo presenti nell’atmosfera e nell’aria all’interno degli spazi chiusi, e vengono introdotti nell’organismo attraverso le vie respiratorie Da qui i successivi decadimenti degli elementi figli sviluppano radiazioni α, estremamente dannose per l’organismo e i tessuti, in grado di provocare lesioni al DNA all’interno delle cellule La dose di gas radon inalato è bassa rispetto a quella dei suoi prodotti di decadimento radioattivi a breve vita, che sono isotopi del Polonio, del Piombo e del Bismuto Se respirati, si depositano sulle superfici delle vie respiratorie e gli effetti più dannosi derivano dai raggi α che colpiscono le cellule costituenti l’epitelio bronchiale
  • 12. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Diffusione del rischio Radon Aderendo ad una iniziativa nazionale promossa nel 1990 dall’ANPA (ora confluito nell’ISPRA) e dall’Istituto Superiore di Sanità, la Regione Veneto ha promosso una campagna di misurazioni del gas Radon in un campione di abitazioniRadon in un campione di abitazioni statisticamente rappresentativo Nell’indagine è emerso un valore medio, per la parte settentrionale della regione (principalmente collinare e prealpino) di 94 Bq/m3, superiore a quello medio regionale di 59 Bq/m3 (che tiene conto anche dell’area meridionale, a minore potenziale di rischio Radon) Frazioni di abitazioni (%) con livelli eccedenti i 200 Bq/m3 Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale Radon nel territorio Veneto – Regione del Veneto, ARPAV, 2000
  • 13. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Diffusione del rischio Radon in Veneto Aree con elevate percentuali di abitazioni che Utilizzando i coefficienti di rischio derivanti dagli studi sui minatori di uranio, si stima che l'esposizione indoor per tutta la vita al livello medio di Radon del Veneto comporti un rischio in eccesso di contrarre il tumore polmonare dello 0,6%; tale probabilità sale al 3,6% per una concentrazione di Radon pari a 400 Bq/m3. Anche la zona dei Colli Euganei (probabilmente a causa della struttura geologica del territorio) e la zona di Asolo e del Cansiglio, in provincia di Treviso, presentano valori più elevati rispetto alla media superano i 200 Bq/m3 sono state individuate nel nord delle province di Belluno, in alcune zone del Cadore, dell’Agordino e del Comelico, e di Vicenza, nell’alta Val d’Astico e nella zona pedemontana
  • 14. COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON Diffusione del rischio Radon in Veneto Concentrazione del gas Radon in funzione del piano dell’abitazione Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale Radon nel territorio Veneto – Regione del Veneto, ARPAV, 2000
  • 15. NORMATIVA EUROPEA Raccomandazione EURATOM n. 143/1990 La Comunità Europea ha dettato una serie di disposizioni intese non solo a promuovere presso gli Stati membri una maggiore sensibilità al problema dell’inquinamento provocato dalle radiazioni ionizzanti del gas Radon e dei prodotti del suo decadimento, ma anche a stimolare l'adozione di provvedimenti atti a ridurre l'esposizione della popolazione a tali inquinanti 90/143 Euratom: “Raccomandazione della Commissione, del 21 febbraio 1990, sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon in ambienti chiusi”
  • 16. NORMATIVA EUROPEA Raccomandazione EURATOM n. 143/90 L’istituzione di un sistema per ridurre qualsiasi esposizione a concentrazioni di Radon in ambienti chiusi, con particolare attenzione all’informazione della popolazione e ad una congrua reazione alle preoccupazioni della stessa Principali punti individuati come prioritari dall’EURATOM: LIVELLI DI RIFERIMENTO E AZIONE:LIVELLI DI RIFERIMENTO E AZIONE: Edifici esistenti 400 Bq/m3 Nuove costruzioni 200 Bq/m3 Azioni di mitigazione/bonifica al superamento Livello di progettazione Impostare le decisioni relative alla protezione contro le radiazioni su misurazioni della media annua, effettuate mediante tecniche complementari; le autorità competenti devono garantire l'adeguatezza della qualità e dell'affidabilità di tali misurazioni
  • 17. NORMATIVA NAZIONALE D.Lgs. 241/2000 In Italia, allo scopo di tutelare i lavoratori dall’esposizione al gas Radon e alle altre radiazioni ionizzanti negli ambienti di lavoro, si dispone di una serie di norme: D.Lgs. n. 230/1995 - Disciplina generale D.Lgs. n. 241/2000 - Integrazioni e modifiche al D.Lgs. 230/1995 D.Lgs. n. 257/2001 - Disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 241/2000 Il D.Lgs. 241/2000, che recepisce la Direttiva 96/29/Euratom, ha introdotto l’obbligo di controllo e contenimento della concentrazione di attività del gas Radon nell’aria nei luoghi nei quali si svolgono attività lavorative che possono esporre i lavoratori o le persone del pubblico a sorgenti naturali, quali il Radon, e comprendono: Tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei o interrati Ogni altro ambiente di lavoro situato in zone individuate dalle regioni e province autonome come esposte ad alta attività di Radon Stabilimenti termali, con riferimento ai soli lavoratori addetti a) b) c) D.Lgs. n. 257/2001 - Disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 241/2000
  • 18. NORMATIVA NAZIONALE Secondo la normativa i limiti di concentrazione di attività del Radon nell’aria nei sono costituiti da: D.Lgs. 241/2000 Luoghi di lavoro 500 Bq/m3 medi in un anno, ovvero, nel caso di luoghi solo parzialmente occupati e non costituenti asili nido o scuole materne e dell’obbligo, valori tali che la somma dei prodotti delle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo a I limiti suddetti costituiscono il “livello di azione” per eventuali successivi interventi 1 mSv/anno di dose efficace, corrispondente al valore della somma dei prodotti delle concentrazioni di attività del Radon nell’aria per le ore di occupazione pari a 3,3⋅105 Bq⋅h/m3 totale in un anno Stabilimenti termali delle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo a valutazione della dose efficace da Radon contenuta entro 3 mSv/anno, corrispondente a 1⋅106 Bq⋅h/m3 totale in un anno
  • 19. NORMATIVA NAZIONALE Se i valori misurati di concentrazione di attività del Radon nell’aria risultano superiori all’80% del valore del pertinente “livello di azione”, il luogo deve essere tenuto in osservazione con l’effettuazione di nuove misurazioni nel corso dell’anno successivo Limiti di concentrazione nei luoghi di lavoro Se i valori misurati sono superiori al valore del “livello di azione”, l’esercente del luogo, avvalendosi di un Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni, Se, dopo l’adozione delle azioni di rimedio, le nuove misurazioni forniscono valori della concentrazione di attività del Radon ancora superiori al valore del “livello di azione”, l’esercente è tenuto ad adottare le misure di protezione sanitaria dei lavoratori, con sorveglianza fisica e medica, analogamente a quanto previsto per le esposizioni alle radiazioni ionizzanti normalmente utilizzate in talune attività lavorative (raggi X, radioisotopi, ...) luogo, avvalendosi di un Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni, azioni di rimedio e procedere a nuove misurazioni per verificarne l’efficacia In Italia non esiste attualmente una normativa specifica per le abitazioni private, ma si fa usualmente riferimento ai valori individuati dalla Raccomandazione dell’Unione Europea (Raccomandazione 90/143/Euratom)
  • 20. NORMATIVA REGIONE VENETO D.G.R. Veneto 79 del 18 gennaio 2002 La Delibera Regionale del Veneto individua, sulla base della normativa comunitaria, il livello di riferimento per l’adozione degli interventi di rimedio nelle abitazioni, per le nuove costruzioni ed anche per le costruzioni esistenti, nella concentrazione media annua di gas radon di 200 Bq/m3 Raccomanda l’adozione di interventi di rimedio per le nuove abitazioni ed anche per le abitazioni esistenti, ove sia superato il livello di riferimento di 200 Bq/m3 Raccomanda la misurazione della concentrazione di gas radon nella propria abitazione particolarmente per i residenti nei Comuni a rischio e nei casi di abitazioni con locali interrati o al piano terra Dal Radon è possibile difendersi attraverso la messa in atto di azioni di risanamento e prevenzione sugli edifici che, comunque, non possono prescindere dalla conoscenza della mappatura del territorio, dall’esecuzione di un adeguato monitoraggio ambientale e da una corretta informazione al cittadino sulla natura del rischio e sulle azioni di tutela le abitazioni esistenti, ove sia superato il livello di riferimento di 200 Bq/m3
  • 21. TECNICHE DI MISURA Rilevatori passivi Dosimetri Canestri a carboni attivi Rilevatori ad elettrete Rilevazione delle tracce α Rilevazione di carica elettrica Adsorbimento Richiedono una successiva fase di analisi in laboratorio ed elaborazione dei dati per risalire alla concentrazione di gas Radon registrata nel corso del tempo Non richiedono alimentazione elettrica Hanno differenti durate ottimali di installazione (da pochi giorni a 6-12 mesi) Esempio di rilevatore ad elettrete
  • 22. TECNICHE DI MISURA Rilevatori attivi Dispositivi per la misura del radon indoor basati sull’aspirazione attiva di volumi noti d’aria (campionamento). In questo tipo di strumenti il gas Radon diffonde all'interno di una camera di ionizzazione, attraverso una membrana permeabile. Richiedono alimentazione elettrica, normalmente da batteria Sono generalmente impiegati per misure in continuo Idonei per valutazioni preliminari dei livelli di contaminante indoor. In funzione dei risultati ottenuti si possono escludere ulteriori misure di lungo periodo o, al contrario, procedere a valutazioni più approfondite. Sono disponibili in commercio anche sonde per misurare l’attività del gas direttamente nel suolo
  • 23. PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA Tecniche di riduzione della pericolosità Sono possibili diversi tipi di intervento per ridurre la concentrazione del Radon e dei suoi discendenti nell’aria all’interno di ambienti chiusi 1. Realizzazione di sigillatura dei pavimenti e delle pareti interrate con materiali non permeabili o poco permeabili al gas Radon Realizzazione di ventilazione dell’interno dei muri cavi e dei mattoni cavi sui quali è poggiato il pavimento 2. 3. 4. non permeabili o poco permeabili al gas Radon Messa in sovrappressione dell’interno dei locali interessati rispetto all’ambiente esterno Realizzazione di ventilazione forzata nei locali interessati, con un numero adeguato di ricambi/ora a tutta aria esterna
  • 24. PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA Tecniche di riduzione della pericolosità 5. Realizzazione di intercapedini aerate al di sotto del pavimento e tra le pareti interrate ed il terrapieno circostante Messa in opera di sistemi di aspirazione che risucchino i gas provenienti dal suolo sottostante, limitandone la parte che raggiunge il pavimento e le pareti interrate 6. La scelta del tipo di intervento, o della combinazione di più tipi di intervento, in ogni particolare situazione deve essere effettuata sulla base di uno specifico studio preliminare dell’edificio, del contesto abitativo e, soprattutto, delle abitudini di utilizzo interrate
  • 25. Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica Anche nell’assenza di limiti vincolanti per legge, è buona norma richiedere il monitoraggio della concentrazione di attività del Radon e/o dei suoi discendenti nei luoghi particolarmente a rischio, quali i vani interrati e le cantine, spesso utilizzati come tavernette o per attività ricreative Valutazione dell’esistente PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA Geosolution S.r.l. è in possesso dei requisiti riportati nelle Linee Guida per le misure di concentrazione di Radon, elaborate dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. Nuovi edifici È anche opportuno, per i nuovi edifici, procedere alla valutazione preventiva della possibile sussistenza del rischio Radon, come già attuato in Alto Adige, a consentire l’adozione e realizzazione di appropriati interventi contestualmente alla costruzione
  • 26. ATTIVITÀ DI GEOSOLUTION S.r.l. Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica Eseguiamo misure di concentrazione di gas Radon nell’aria in: Luoghi di lavoro Scuole ComunitàAbitazioni private Misure di lungo periodo in luoghi di lavoro, anche interrati, ai sensi della normativa vigente Misure di breve periodo per indagini conoscitive Forniamo consulenza a datori di lavoro e pubbliche amministrazioni per mettere in atto le azioni di rimedio più efficaci in caso di superamento dei limiti di concentrazione Utilizziamo strumentazione propria o operiamo in collaborazione con laboratori idoneamente attrezzati, rispondenti ai requisiti delle Linee Guida della Conferenza delle Regioni e Province Autonome anche interrati, ai sensi della normativa vigente indagini conoscitive
  • 27. ATTIVITÀ DI GEOSOLUTION S.r.l. Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica Ci rivolgiamo a: Studi di progettazione, progettisti singoli, affidatari di pratiche edilizie, costruttori, agenti di vendita Offriamo: Consulenza preventiva per la valutazione del rischio Radon negli edifici Completa ed accurata verifica strumentale della presenza o meno di infiltrazioni di gas Radon Opere interessate: Edifici di nuova costruzione, ristrutturazioni edilizie Al termine di ogni campagna di rilievi verrà rilasciata una attestazione tecnica che certifica le misurazioni effettuate e l’affidabilità dei risultati ottenuti, a tutto vantaggio della trasparenza e del valore dell’immobile Compravendite, locazioni, altri contratti
  • 28. Per qualsiasi informazione su RISCHIO RADON CARATTERISTICHE, TECNICHE DI MONITORAGGIO E PROTEZIONE contattateci:contattateci: www.geosolution.it info@geosolution.it Tel. 0498807531
  • 29. Grazie per l’attenzione Il materiale oggetto della presente trattazione costituisce proprietà intellettuale di Geosolution S.r.l. e come tale non potrà essere copiato, riprodotto o pubblicato, tutto od in parte, senza il consenso scritto dell’autore (legge 22/04/1941 n. 633, art. 2575 e seg. C.C.) www.geosolution.it