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ISTITUTO COMPRENSIVO “VIA TIBURTINA ANTICA
                         25”
                      R O M A
  Sezione scuola dell’infanzia e scuola elementare
     SCUOLA OSPEDALIERA c/o POLICLINICO
                   UMBERTO I

        PROGETTO LIBRETTO AMICIZIA




           Anno scolastico 2002-2003
Realizzato dai bambini
            delle cliniche di
   NEUROPSICHIATRIA
    INFANTILE
   ONCOLOGIA
    PEDIATRICA
   ORTOPEDIA E
    TRAUMATOLOGIA
   PEDIATRIA 1 e 2

     POLICLINICO UMBERTO I
    UNIVERSITA’ LA SAPIENZA
             ROMA

    INSEGNANTE REFERENTE
        Daniela Fineschi
DUE PAROLE DI
              PRESENTAZIONE
Questo    piccolo libro, trasformato ora in prodotto
multimediale, è nato dal desiderio e dalla necessità di
dare ai bambini e ai ragazzi che si trovano a vivere in
ospedale un periodo più o meno lungo della loro vita, la
possibilità di lavorare ad un progetto comune. Non a
caso il tema prescelto è quello dell’amicizia, perché più
di altri bisogni, forse, quello di avere un amico o più
amici a cui rivolgersi in una situazione di distacco e di
sofferenza, può aiutare ad affrontare i propri problemi.

  Le insegnanti: S. Carnevali, M. Cerbara , P. Cristofaro,
                 D. Fineschi, G. Griffo, E. Rondinelli, N. Tosetti
I PICCOLI AUTORI:
Alessandra, Alessandro, Chiara, Cristina,
Davide,    Debora,      Federico,   Flavio,
Francesco,     Saverio,    Giada,    Giulia
Giuseppe,    Irinel,  Johannes,    Manuel,
Mariane,    Martina,     Matteo,   Rachid,
Roberta, Samuele, Sara, Silvia, “Stellina”,          e
                                               g ni ia
Stefania, Valeria, Veronica, Vincenzo     d ise iciz
                                               m       o e,      A       st
                                                     ter etto o pre ino
                                                  let ibr       n        l
                                               ,
                                          rie sto    L       an iorna
                                                           ar “G            di
                                      sto ue           e s             ri
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                        Al et               s  ce nel         di un g liera
                                        te                a              a
                         f u m     s ta              c olt a da sped ma
                                o
                             on licat
                                         e       rac urat la o di Ro
                           s                 ,       c      o      li
                               bb zia” ienti            scu peda
                            pu ici         az       di
                                       i p anti           os
                               m
                             A col         n        e rsi
                              p ic
                                    ns  eg n div
                                             i
                               d i i anti
                                   er
                                op
NDICE



                   PARTE PRIMA

   L’AMICIZIA è ….
    pensieri, storie e lettere in rima e non
L’AMICIZIA                              è ……

 L’amicizia è capirsi con lo sguardo senza parlare, sentire ciò che
    l’altro pensa, rispondere a domande f atte solo col pensiero,
    sentirsi amati, capiti e accettati, sentire che senza il tuo
    amico non puoi vivere e che la cosa sia reciproca.
 L’amicizia non si può descrivere a parole, è come un raggio di sole
    in una stanza buia che rischiara tutto ciò che tocca e che
    lascia una traccia indelebile nel cuore, e, se l’amicizia è
    sincera, non la scordi più.
 I veri amici non ti voltano mai le spalle, ti dicono se sbagli e se ti
    tradiscono rimane una f erita insanabile che si può curare solo
    con altro amore: se litighi con il tuo amico sii tu a f are il
    primo passo, a chiedere scusa anche se non è colpa tua, ed è
    dif f icile, ma vedrai che tu ed il tuo vero amico riuscirete
    sempre a perdonarvi e starete sempre bene insieme.
                                                               CHIAR A
                                                     Scuola Elementare
IME
  II               M CI
                    I

 I miei amici sono tanti e    I miei amici si chiamano:
 sono alti come me e          Alessandro, Mirko,
 hanno vivace                 Federico e Enrico, Irene,
 temperamento. Giuseppe       Veronica e Federica.
 è dispettoso perché fa gli    I miei amici sono buoni,
 scherzi ai bambini di        generosi , gentili.
 prima B; Stefano un           Con i maschi gioco a
 amico mio va sempre al       pallone, con le femmine
 bagno; Alessandro tira       gioco a pallavolo. Ecco
 sempre i calci ai bambini.   come sono i miei amici.
                     Davide                       Valeria
         Scuola Elementare            Scuola Elementare
Il lupo e il bambino
     C’era una volta un bambino che si chiamava
     Giuseppe che parlava con gli animali.
     Un giorno stava andando a scuola e ad un tratto,
     attraversando un sentiero, vide un lupo che lo
     guardava e poi scomparve nel nulla. Il bambino
     pensò di tornare nel pomeriggio sulla montagna,
     perché voleva diventare amico del lupo.
     Quando si incontrarono il lupo disse a Giuseppe
     che era triste perché non aveva amici, allora il
     bambino gli chiese se voleva diventare amico suo e
     il lupo gli rispose di sì


                            no
                     n taro
              E dive per la
                   ci
                ami elle!
                    p         E
                       S EPP
                 GIU uola
                     Sc          e
                          e ntar
                   e lem
IME
  II               M CI
                    I
  Io ho un’amica che si chiama Maria Cristina, è
  la mia amica del cuore: ha gli occhi verde
  chiaro, i capelli color castano corti tipo a
  caschetto, un po’ cicciottella. Il carattere gentile,
  premurosa, abbastanza carina, un po’ gelosa. A
  noi insieme piace giocare a nascondino,
  disegnare, andare in gita, al mare e in
  montagna.      Spesso     ci     incontriamo     nei
  giardinetti e ci vediamo anche a scuola perché
  andiamo nella stessa classe, in classe stiamo
  sedute vicine.
   Lei è l’amica più cara che abbia incontrato.
                                 SARA Scuola elementare
IME
  II                 M CI
                      I

• La mia amica più cara si     • Io ho tanti amici di nome
  chiama Elisa: ha dieci         Emanuele che è molto
  anni, ha i capelli corti e     alto, Devis è simpatico,
  castani, è bassa e magra,      Florian ha nove anni,
  è contenta.                    Francesco è molto alto,
   Giochiamo a fare i            Matteo è molto bravo a
  disegni.                       giocare a pallone, Iacopo
                                 è alto.
   Ciao,
   da Veronica
                                 Vincenzo
aro amico ti scrivo ….
Cari compagni,
 la maestra Pina mi ha portato le vostre lettere che mi
sono piaciute tanto. Io sto bene. In ospedale studio e
gioco con i videogiochi.
     Ho conosciuto due amici simpatici, ho giocato con
loro alla playstation e al computer.
        I medici non mi sono simpatici e neanche gli
infermieri, perché non mi piace che mi toccano e non
mi piacciono le loro divise.
    Ciao e grazie per le vostre lettere.
    Ciao anche alle maestre.
                                                  Rachid
                                       Scuola Elementare
aro amico ti scrivo ….


         Ciao Tesorina, hai visto che anch’io scrivo al
 computer!
Oggi sono scesa con la maestra per giocare un po’ e ho
 deciso di scriverti. Domani è il grande giorno per
 me, spero di averti vicino come lunedì, mi sono
 sentita molto tranquilla con te al mio fianco.
Sei l’unica che tiene a me veramente ed è per questo
 che TI VOGLIO UN MONDO DI BENE.
Anche se te lo dico cento volte al giorno non mi
 stancherei mai di ripetertelo. Oggi chissà se verrai?
 Comunque io sarò qui ad aspettarti come ogni
 giorno.
Non so più cosa dirti, in questo momento sono a corto
 di idee, sarà un po’ l’agitazione per domani, ti posso
 dire che mi manchi molto e non vedo l’ora di
 rivederti.
Un bacio e un abbraccio GRANDE GRANDE
                           Tua
IME
  II                        M CI
                             I

•   Con la mia amica Paola ci incontriamo ogni pomeriggio per giocare e
    scherzare. La mia amica ha una sorellina che si chiama Noemi e la
    portiamo a passeggio, quest’amica mi sta simpatica, perché nei
    momenti più tristi io mi confido con lei.
    Lei dice che i ragazzi sono tutti uguali perché un giorno di sabato mi
    sono messa con un ragazzo degli scout, però il giorno dopo mi ha
    lasciata perché lui si voleva mettere con un’altra ragazza. Il giorno
    che ci siamo lasciati ho parlato con la mia amica del cuore e mi ha
    detto che lo dovevo lasciar stare perché forse lui chiederà perdono e
    io lo perdonerò.
     E’ successo nel giorno di carnevale che ci siamo incontrate con la
    mia amica del cuore e io le ho detto che Mattia non mi voleva mai
    più e allora da quel momento siamo diventati soltanto amici.
     Paola mi sta facendo mettere con Alessandro.
     Tanti saluti dalla tua amica del cuore Stefania.
aro amico ti scrivo ….

Cari amici miei,
      purtroppo non mi hanno operato più e devo aspettare
 un’altra settimana.
    Vi voglio BENE e vi P  ENSO TANTO, mi mancate tanto.
 Io sto lavorando al computer e quando torno a casa vi f arò
 vedere tutto, f aremo f esta e poi usciremo tutte le sere.
       Verrò tutti i sabati e staremo insieme a parlare, a
 giocare, poi a f are le cose e anche i lavoretti di Natale.
    Baci a DUILIO e ciao a tutti voi
 da
Rachid
                                            Scuola Elementare
Succederà alle medie
               poesia di Francesco Saverio
A scuola media io andrò           I professori lontani ci terranno
E tanti amici troverò.            Per buona parte dell’anno,
Forse Valerio, il mio migliore    Ma noi amici resteremo
   amico della scuola             E per telefono ci sentiremo.
   elementare,                    Spero che la nostra amicizia
La mia stessa classe sarà lì a       continuerà
   frequentare                    Almeno fino all’università.
Ed insieme combineremo tante                        Francesco Saverio
   marachelle                                      Scuola Elementare
Sia grandi che belle.
Lui ed io giocheremo,
Ma qualche volta litigheremo,
Perché lui non mi farà lavorare
E io non lo farò concentrare:
Il Mio Pappagallino
                         poesia di    Susanna

       Il mio pappagallino
     È azzur r o come il mar e               Gli fa piacer e ber e
    E bianco come le nuvole,                 Nel mio bicchier e
         È molto simpatico                      E r ubacchiar e
      e molto intelligente,                      Le mie per e,
     Io con lui gioco sempr e            Ma io gli voglio tanto bene
   Per ché è molto diver tente.
       Sta sulla mia spalla
E sentir e la televisione non mi fa
       Ma quando lo str illo
        Svolazza là per là,
La Gabbianella e il Gatto

             IL GATTO STAVA SCENDENDO
             DA UNA COLLINA, E’ STATO SUO
             AMICO, ANZICHE’ MANGIARE
             LA GABBIANELLA IL GATTO LE
             HA DATO LA PAPPA DA BERE E
             LE HA INSEGNATO A VOLARE.
                  GIADA Scuola dell’infanzia
Giada e Iacopo hanno
 fatto amicizia dopo
     aver litigato




                       Iacop
                               o



      da
Gia
La VoLpe e iL conigLio,
                       amici neL bisogno

      ’ era una volta una volpe
  che non voleva avere amici.
  Quando aveva difficoltà e
  passava qualcuno e gli
  diceva: “Ti serve aiuto?” la
  volpe     rispondeva:  “No!”.
  Invece gli serviva, però non
  lo voleva ammettere. Un
  giorno un uomo mise un
        CACCIA ALLA
  cartello con scritto
       VOLPE


L’unico che aveva la tana
   nascosta era il coniglio
   Enrico. La volpe chiede al
   coniglio: “Mi puoi prestare
   la tana?” Enrico: “NO!”
 Continua …
La VoLpe e iL conigLio,
                   amici neL bisogno

                            E pensava: è strano … una volpe
                               che chiede a un coniglio di
                               prestargli la tana! Le volpi
                               sono furbe.. poi mi mangia.”
                                  Poi Enrico vede il cartello
                               con scritto
                                       CACCIA ALLA VOLPE


                                  e pensa: “Allora non mi
                              stava prendendo in giro.”
                              Così Enrico la invita a casa
                              sua, così il coniglio e la volpe
                              furono amici.
MATTEO
  Scuola                        Però, dopo, quando è finita
elementare
                              la caccia alla volpe, la volpe
                              torna ad essere testarda e
                              nessuno gli presterà la tana.
CARNEVALE
                                                  poesia di Giulia
Mi passò vicino un gr an signore con
                  un pancione
        Er a il dottor Balanzone        A quel punto Tartaglia ar r ivava e li
                                                          salutava
Che chiacchier ava con un ragazzino
                                        “ Bu .. buon .. gi. .. orno” balbettava
         Chiamato A rlecchino.              Facendo rider e ogni cittadina
 Il suo vestito era molto color ato:         Compr esa un’allegr a donnina
      Rosso, giallo, blu e dorato;                Di nome Colombina.
               Il suo visetto               “ Ma come parlate!” esclamava
 Lo faceva sembr ar e assai furbetto             Mentr e lo canzonava.
Insieme al suo amichetto Pulcinella      A ccadeva allora un gr an par apiglia
  Che faceva sempr e qualche cosa        In cui qualcuno lanciò per sino una
                  br icconcella.                          bottiglia.
                                           Ognuno aveva qualcosa di r otto
    “ Ciao amico mio come state?”
                                       E continuavano a dir e chi aveva tor to,
   Diceva lanciandogli amichevoli             ma poi finì tutto in una r isata
                     occhiate
                                        Per ché “la gr an festa” er a ar r ivata
“ Bene davvero, mio gr ande amico”              E l’amicizia er a tor nata!
La Storia della Famiglia dei
Vampiri


  C’era una volta una famiglia di vampiri
   dispettosi: facevano sempre i dispetti agli
   umani, toglievano le borse alle femminucce,
   tiravano i sassi e suonavano i campanelli di
   notte per svegliare tutti !
 La protezione degli umani era il crocefisso, ma
   non solo: anche la luce della mattina, visto che i
   vampiri odiano la luce e la mattina esplodono !
 Questi vampiri delle volte si sentivano soli, perché
   nessuno voleva stare vicino a loro per paura che
   li mangiassero, perché i vampiri, si sa,
   succhiano il sangue.           a…. .
                              tinu
                         Con
La Storia della Famiglia dei                          Vampiri 2
   Un martedì mattina (il giorno che esco alle quattro e
      mezzo da scuola) questi vampiri, aspettando la notte,
      giocavano tra di loro ad “acchiapparella”, a
      nascondino, ma non si divertivano e decisero di fare
      amicizia con un umano che passava di lì.
   Per fortuna quell’umano aveva vissuto la stessa storia e
      capiva come soffrivano: era stato vampiro anche lui, si
      era sentito solo e aveva deciso di non succhiare più il
      sangue.
   Così si unì alla famiglia dei vampiri e ogni notte giocavano
      e si divertivano così tanto che, quando veniva la
      mattina, non se ne accorgevano.
   I vampiri così impararono a stare alla luce del giorno e i
      denti, a poco a poco, si ritirarono e cominciarono a
      bere il tè !
                                                       MARTINA
                                                    Scuola Elementare
Il Cane e il Coniglio
Filippo è un cane da campagna. E’ solo, è figlio unico, la
   sua mamma e il babbo vivono in città. Lui ha scelto di
   vivere in campagna, perché gli piace il mondo selvaggio.
   Il padrone gli ha costruito una cuccia rossa, perché gli
   piace il rosso: il rosso è il colore del fuoco. Filippo è
   molto contento di essere in questa cuccia: il rosso gli fa
   pensare al fuoco e lo riscalda.
Sta dentro la cuccia perché è un cane solitario e non ha
   amici.
Un giorno un coniglio di nome Francesco, gli chiede se
   vuole essere suo amico e lo invita ad uscire dalla sua
   cuccia per giocare.

                                                  Continua
Il Cane e il Coniglio
Dopo a Francesco viene in
   mente:       “Andiamo       a
   mangiare!”
A Francesco piacciono le carote,
   invece a Filippo piacerebbe il
   pesce, così si dividono per
   andare a prendere quello che
   preferiscono. Filippo va a
   destra e Francesco va a
   sinistra.
Quando l’hanno trovato, si
   rincontrano    e    mangiano
   insieme, come due veri amici.
Sono diventati rossi, perché …
  L’AMICIZIA LI RISCALDA ! MATTEO
                        Scuola elementare
NDICE



              PARTE SECONDA

   GIANCARLO IL PAPPAGALLO
    STORIA INVENTATA DAI BAMBINI DELLA SCUOLA
    DELL’ INFANZIA
GIANCARLO
                        IL
                   PAPPAGALLO

                                                   N DR
                                                  SA
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                                       RIC
                                    O
N° 1
N° 2
NDICE



            PARTE TERZA


IL PRINCIPE E LA VOLPE
FUMETTO TRATTO DAL ROMANZO
 “IL PICCOLO PRINCIPE” di Antoine de Saint-
Exupéry
SLIDE n° 1
SLIDE n° 2
SLIDE n° 3
SLIDE n° 4
SLIDE n° 5
SLIDE n° 6
SLIDE n° 7
SLIDE n° 8
SLIDE n° 9
SLIDE n° 10
SLIDE n° 11
SLIDE n° 12
SLIDE n° 13
SLIDE n° 14
Fi ne
Dedicato ai piccoli autori
di questo Libretto Amicizia
e alle loro insegnanti con
le quali è stato piacevole e
stimolante condividere il
lavoro e realizzare questo
CD-ROM
                                                                    t   o
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                                                    da           B IAS
                                   d ott                    L AM
                               Pro                      SA
                                                     E        03
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                                                         o
                                         R I A Giugn
                                     MA
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Progetto libretto amicizia2003

  • 1. ISTITUTO COMPRENSIVO “VIA TIBURTINA ANTICA 25” R O M A Sezione scuola dell’infanzia e scuola elementare SCUOLA OSPEDALIERA c/o POLICLINICO UMBERTO I PROGETTO LIBRETTO AMICIZIA Anno scolastico 2002-2003
  • 2. Realizzato dai bambini delle cliniche di  NEUROPSICHIATRIA INFANTILE  ONCOLOGIA PEDIATRICA  ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA  PEDIATRIA 1 e 2 POLICLINICO UMBERTO I UNIVERSITA’ LA SAPIENZA ROMA INSEGNANTE REFERENTE Daniela Fineschi
  • 3. DUE PAROLE DI PRESENTAZIONE Questo piccolo libro, trasformato ora in prodotto multimediale, è nato dal desiderio e dalla necessità di dare ai bambini e ai ragazzi che si trovano a vivere in ospedale un periodo più o meno lungo della loro vita, la possibilità di lavorare ad un progetto comune. Non a caso il tema prescelto è quello dell’amicizia, perché più di altri bisogni, forse, quello di avere un amico o più amici a cui rivolgersi in una situazione di distacco e di sofferenza, può aiutare ad affrontare i propri problemi. Le insegnanti: S. Carnevali, M. Cerbara , P. Cristofaro, D. Fineschi, G. Griffo, E. Rondinelli, N. Tosetti
  • 4. I PICCOLI AUTORI: Alessandra, Alessandro, Chiara, Cristina, Davide, Debora, Federico, Flavio, Francesco, Saverio, Giada, Giulia Giuseppe, Irinel, Johannes, Manuel, Mariane, Martina, Matteo, Rachid, Roberta, Samuele, Sara, Silvia, “Stellina”, e g ni ia Stefania, Valeria, Veronica, Vincenzo d ise iciz m o e, A st ter etto o pre ino let ibr n l , rie sto L an iorna ar “G di sto ue e s ri q lte l avo ruppo ne cu ti di Al et s ce nel di un g liera te a a f u m s ta c olt a da sped ma o on licat e rac urat la o di Ro s , c o li bb zia” ienti scu peda pu ici az di i p anti os m A col n e rsi p ic ns eg n div i d i i anti er op
  • 5. NDICE PARTE PRIMA  L’AMICIZIA è …. pensieri, storie e lettere in rima e non
  • 6. L’AMICIZIA è …… L’amicizia è capirsi con lo sguardo senza parlare, sentire ciò che l’altro pensa, rispondere a domande f atte solo col pensiero, sentirsi amati, capiti e accettati, sentire che senza il tuo amico non puoi vivere e che la cosa sia reciproca. L’amicizia non si può descrivere a parole, è come un raggio di sole in una stanza buia che rischiara tutto ciò che tocca e che lascia una traccia indelebile nel cuore, e, se l’amicizia è sincera, non la scordi più. I veri amici non ti voltano mai le spalle, ti dicono se sbagli e se ti tradiscono rimane una f erita insanabile che si può curare solo con altro amore: se litighi con il tuo amico sii tu a f are il primo passo, a chiedere scusa anche se non è colpa tua, ed è dif f icile, ma vedrai che tu ed il tuo vero amico riuscirete sempre a perdonarvi e starete sempre bene insieme. CHIAR A Scuola Elementare
  • 7. IME II M CI I I miei amici sono tanti e I miei amici si chiamano: sono alti come me e Alessandro, Mirko, hanno vivace Federico e Enrico, Irene, temperamento. Giuseppe Veronica e Federica. è dispettoso perché fa gli I miei amici sono buoni, scherzi ai bambini di generosi , gentili. prima B; Stefano un Con i maschi gioco a amico mio va sempre al pallone, con le femmine bagno; Alessandro tira gioco a pallavolo. Ecco sempre i calci ai bambini. come sono i miei amici. Davide Valeria Scuola Elementare Scuola Elementare
  • 8. Il lupo e il bambino C’era una volta un bambino che si chiamava Giuseppe che parlava con gli animali. Un giorno stava andando a scuola e ad un tratto, attraversando un sentiero, vide un lupo che lo guardava e poi scomparve nel nulla. Il bambino pensò di tornare nel pomeriggio sulla montagna, perché voleva diventare amico del lupo. Quando si incontrarono il lupo disse a Giuseppe che era triste perché non aveva amici, allora il bambino gli chiese se voleva diventare amico suo e il lupo gli rispose di sì no n taro E dive per la ci ami elle! p E S EPP GIU uola Sc e e ntar e lem
  • 9. IME II M CI I Io ho un’amica che si chiama Maria Cristina, è la mia amica del cuore: ha gli occhi verde chiaro, i capelli color castano corti tipo a caschetto, un po’ cicciottella. Il carattere gentile, premurosa, abbastanza carina, un po’ gelosa. A noi insieme piace giocare a nascondino, disegnare, andare in gita, al mare e in montagna. Spesso ci incontriamo nei giardinetti e ci vediamo anche a scuola perché andiamo nella stessa classe, in classe stiamo sedute vicine. Lei è l’amica più cara che abbia incontrato. SARA Scuola elementare
  • 10. IME II M CI I • La mia amica più cara si • Io ho tanti amici di nome chiama Elisa: ha dieci Emanuele che è molto anni, ha i capelli corti e alto, Devis è simpatico, castani, è bassa e magra, Florian ha nove anni, è contenta. Francesco è molto alto, Giochiamo a fare i Matteo è molto bravo a disegni. giocare a pallone, Iacopo è alto. Ciao, da Veronica Vincenzo
  • 11. aro amico ti scrivo …. Cari compagni, la maestra Pina mi ha portato le vostre lettere che mi sono piaciute tanto. Io sto bene. In ospedale studio e gioco con i videogiochi. Ho conosciuto due amici simpatici, ho giocato con loro alla playstation e al computer. I medici non mi sono simpatici e neanche gli infermieri, perché non mi piace che mi toccano e non mi piacciono le loro divise. Ciao e grazie per le vostre lettere. Ciao anche alle maestre. Rachid Scuola Elementare
  • 12. aro amico ti scrivo …. Ciao Tesorina, hai visto che anch’io scrivo al computer! Oggi sono scesa con la maestra per giocare un po’ e ho deciso di scriverti. Domani è il grande giorno per me, spero di averti vicino come lunedì, mi sono sentita molto tranquilla con te al mio fianco. Sei l’unica che tiene a me veramente ed è per questo che TI VOGLIO UN MONDO DI BENE. Anche se te lo dico cento volte al giorno non mi stancherei mai di ripetertelo. Oggi chissà se verrai? Comunque io sarò qui ad aspettarti come ogni giorno. Non so più cosa dirti, in questo momento sono a corto di idee, sarà un po’ l’agitazione per domani, ti posso dire che mi manchi molto e non vedo l’ora di rivederti. Un bacio e un abbraccio GRANDE GRANDE Tua
  • 13. IME II M CI I • Con la mia amica Paola ci incontriamo ogni pomeriggio per giocare e scherzare. La mia amica ha una sorellina che si chiama Noemi e la portiamo a passeggio, quest’amica mi sta simpatica, perché nei momenti più tristi io mi confido con lei. Lei dice che i ragazzi sono tutti uguali perché un giorno di sabato mi sono messa con un ragazzo degli scout, però il giorno dopo mi ha lasciata perché lui si voleva mettere con un’altra ragazza. Il giorno che ci siamo lasciati ho parlato con la mia amica del cuore e mi ha detto che lo dovevo lasciar stare perché forse lui chiederà perdono e io lo perdonerò. E’ successo nel giorno di carnevale che ci siamo incontrate con la mia amica del cuore e io le ho detto che Mattia non mi voleva mai più e allora da quel momento siamo diventati soltanto amici. Paola mi sta facendo mettere con Alessandro. Tanti saluti dalla tua amica del cuore Stefania.
  • 14. aro amico ti scrivo …. Cari amici miei, purtroppo non mi hanno operato più e devo aspettare un’altra settimana. Vi voglio BENE e vi P ENSO TANTO, mi mancate tanto. Io sto lavorando al computer e quando torno a casa vi f arò vedere tutto, f aremo f esta e poi usciremo tutte le sere. Verrò tutti i sabati e staremo insieme a parlare, a giocare, poi a f are le cose e anche i lavoretti di Natale. Baci a DUILIO e ciao a tutti voi da Rachid Scuola Elementare
  • 15. Succederà alle medie poesia di Francesco Saverio A scuola media io andrò I professori lontani ci terranno E tanti amici troverò. Per buona parte dell’anno, Forse Valerio, il mio migliore Ma noi amici resteremo amico della scuola E per telefono ci sentiremo. elementare, Spero che la nostra amicizia La mia stessa classe sarà lì a continuerà frequentare Almeno fino all’università. Ed insieme combineremo tante Francesco Saverio marachelle Scuola Elementare Sia grandi che belle. Lui ed io giocheremo, Ma qualche volta litigheremo, Perché lui non mi farà lavorare E io non lo farò concentrare:
  • 16. Il Mio Pappagallino poesia di Susanna Il mio pappagallino È azzur r o come il mar e Gli fa piacer e ber e E bianco come le nuvole, Nel mio bicchier e È molto simpatico E r ubacchiar e e molto intelligente, Le mie per e, Io con lui gioco sempr e Ma io gli voglio tanto bene Per ché è molto diver tente. Sta sulla mia spalla E sentir e la televisione non mi fa Ma quando lo str illo Svolazza là per là,
  • 17. La Gabbianella e il Gatto IL GATTO STAVA SCENDENDO DA UNA COLLINA, E’ STATO SUO AMICO, ANZICHE’ MANGIARE LA GABBIANELLA IL GATTO LE HA DATO LA PAPPA DA BERE E LE HA INSEGNATO A VOLARE. GIADA Scuola dell’infanzia
  • 18. Giada e Iacopo hanno fatto amicizia dopo aver litigato Iacop o da Gia
  • 19. La VoLpe e iL conigLio, amici neL bisogno ’ era una volta una volpe che non voleva avere amici. Quando aveva difficoltà e passava qualcuno e gli diceva: “Ti serve aiuto?” la volpe rispondeva: “No!”. Invece gli serviva, però non lo voleva ammettere. Un giorno un uomo mise un CACCIA ALLA cartello con scritto VOLPE L’unico che aveva la tana nascosta era il coniglio Enrico. La volpe chiede al coniglio: “Mi puoi prestare la tana?” Enrico: “NO!” Continua …
  • 20. La VoLpe e iL conigLio, amici neL bisogno E pensava: è strano … una volpe che chiede a un coniglio di prestargli la tana! Le volpi sono furbe.. poi mi mangia.” Poi Enrico vede il cartello con scritto CACCIA ALLA VOLPE e pensa: “Allora non mi stava prendendo in giro.” Così Enrico la invita a casa sua, così il coniglio e la volpe furono amici. MATTEO Scuola Però, dopo, quando è finita elementare la caccia alla volpe, la volpe torna ad essere testarda e nessuno gli presterà la tana.
  • 21. CARNEVALE poesia di Giulia Mi passò vicino un gr an signore con un pancione Er a il dottor Balanzone A quel punto Tartaglia ar r ivava e li salutava Che chiacchier ava con un ragazzino “ Bu .. buon .. gi. .. orno” balbettava Chiamato A rlecchino. Facendo rider e ogni cittadina Il suo vestito era molto color ato: Compr esa un’allegr a donnina Rosso, giallo, blu e dorato; Di nome Colombina. Il suo visetto “ Ma come parlate!” esclamava Lo faceva sembr ar e assai furbetto Mentr e lo canzonava. Insieme al suo amichetto Pulcinella A ccadeva allora un gr an par apiglia Che faceva sempr e qualche cosa In cui qualcuno lanciò per sino una br icconcella. bottiglia. Ognuno aveva qualcosa di r otto “ Ciao amico mio come state?” E continuavano a dir e chi aveva tor to, Diceva lanciandogli amichevoli ma poi finì tutto in una r isata occhiate Per ché “la gr an festa” er a ar r ivata “ Bene davvero, mio gr ande amico” E l’amicizia er a tor nata!
  • 22. La Storia della Famiglia dei Vampiri C’era una volta una famiglia di vampiri dispettosi: facevano sempre i dispetti agli umani, toglievano le borse alle femminucce, tiravano i sassi e suonavano i campanelli di notte per svegliare tutti ! La protezione degli umani era il crocefisso, ma non solo: anche la luce della mattina, visto che i vampiri odiano la luce e la mattina esplodono ! Questi vampiri delle volte si sentivano soli, perché nessuno voleva stare vicino a loro per paura che li mangiassero, perché i vampiri, si sa, succhiano il sangue. a…. . tinu Con
  • 23. La Storia della Famiglia dei Vampiri 2 Un martedì mattina (il giorno che esco alle quattro e mezzo da scuola) questi vampiri, aspettando la notte, giocavano tra di loro ad “acchiapparella”, a nascondino, ma non si divertivano e decisero di fare amicizia con un umano che passava di lì. Per fortuna quell’umano aveva vissuto la stessa storia e capiva come soffrivano: era stato vampiro anche lui, si era sentito solo e aveva deciso di non succhiare più il sangue. Così si unì alla famiglia dei vampiri e ogni notte giocavano e si divertivano così tanto che, quando veniva la mattina, non se ne accorgevano. I vampiri così impararono a stare alla luce del giorno e i denti, a poco a poco, si ritirarono e cominciarono a bere il tè ! MARTINA Scuola Elementare
  • 24. Il Cane e il Coniglio Filippo è un cane da campagna. E’ solo, è figlio unico, la sua mamma e il babbo vivono in città. Lui ha scelto di vivere in campagna, perché gli piace il mondo selvaggio. Il padrone gli ha costruito una cuccia rossa, perché gli piace il rosso: il rosso è il colore del fuoco. Filippo è molto contento di essere in questa cuccia: il rosso gli fa pensare al fuoco e lo riscalda. Sta dentro la cuccia perché è un cane solitario e non ha amici. Un giorno un coniglio di nome Francesco, gli chiede se vuole essere suo amico e lo invita ad uscire dalla sua cuccia per giocare. Continua
  • 25. Il Cane e il Coniglio Dopo a Francesco viene in mente: “Andiamo a mangiare!” A Francesco piacciono le carote, invece a Filippo piacerebbe il pesce, così si dividono per andare a prendere quello che preferiscono. Filippo va a destra e Francesco va a sinistra. Quando l’hanno trovato, si rincontrano e mangiano insieme, come due veri amici. Sono diventati rossi, perché … L’AMICIZIA LI RISCALDA ! MATTEO Scuola elementare
  • 26. NDICE PARTE SECONDA  GIANCARLO IL PAPPAGALLO STORIA INVENTATA DAI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’ INFANZIA
  • 27. GIANCARLO IL PAPPAGALLO N DR SA MA NUEL ES O AL N ES H AN JO FE DE RIC O
  • 28. N° 1
  • 29. N° 2
  • 30. NDICE PARTE TERZA IL PRINCIPE E LA VOLPE FUMETTO TRATTO DAL ROMANZO “IL PICCOLO PRINCIPE” di Antoine de Saint- Exupéry
  • 31.
  • 46. Fi ne
  • 47. Dedicato ai piccoli autori di questo Libretto Amicizia e alle loro insegnanti con le quali è stato piacevole e stimolante condividere il lavoro e realizzare questo CD-ROM t o li zza rea co m ati for E o in da B IAS d ott L AM Pro SA E 03 T ER 20 o R I A Giugn MA
  • 48. GRAZIE ! !