Riguarda l’indagine che ha svolto L’osservatorio Smart Agrifood sull’offerta tecnologica nell’ambito dell’ Agricoltura 4.0 200 soluzioni, 70 aziende, 2,5% del valore di mercato globale.
Il SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica è un progetto del MiPAAF, gestito da ISMEA e IAMB, che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la diffusione di dati e informazioni relative al biologico italiano. È un progetto attivo da 15 anni che consente di poter avere informazioni a 360 gradi sul biologico italiano. Al sito www.sinab.it è possibile infatti trovare informazioni relative alla normativa di settore, ai dati e alle statistiche, ma anche tutti gli indirizzi e i riferimenti utili degli organismi di certificazione, dei referenti delle Amministrazioni regionali e delle principali associazioni di settore. È inoltre disponibile l'elenco delle aziende biologiche italiane, grazie al collegamento con la banca dati del SIAN. Ogni anno il SINAB elabora il rapporto “Bio in cifre” che riporta i principali dati strutturali sull’agricoltura biologica in Italia. I dati che sono elaborati dal SINAB vengono forniti al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dagli Organismi di certificazione e dalle Amministrazioni regionali.
Dall’analisi degli ultimi dati del SINAB, aggiornati al 31/12/2014, risulta che in Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono 55.433 tra produttori esclusivi, preparatori, importatori e imprese del commercio. Rispetto ai dati riferiti al 2013 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,8%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia, risulta pari a 1.387.913 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%. In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare l’ 11,2% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno (ISTAT censimento 2010), di oltre un punto percentuale. Le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici sono la Sicilia (9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). In queste Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori italiani. Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: rispettivamente con 303.066 ettari in Sicilia, 176.998 ettari in Puglia e 160.164 ettari in Calabria. La superficie biologica di queste tre Regioni rappresenta il 46% della superficie biologica nazionale. Le Regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono: la Calabria, in cui le superfici biologiche rappresentano circa il 30% delle superfici totali, seguita dalla Sicilia con il 22% ed il Lazio con il 19%. I principali orientamenti produttivi in Italia sono il foraggio, i pascoli e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
Il Distretto Industriale Agroalimentare sostiene lo sviluppo del territorio e la valorizzazione del tessuto economico e produttivo locale verso un processo di integrazione strettamente correlato a nuove forme d’interazione e integrazione tra formazione e valorizzazione delle risorse umane, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico.
Riguarda l’indagine che ha svolto L’osservatorio Smart Agrifood sull’offerta tecnologica nell’ambito dell’ Agricoltura 4.0 200 soluzioni, 70 aziende, 2,5% del valore di mercato globale.
Il SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica è un progetto del MiPAAF, gestito da ISMEA e IAMB, che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la diffusione di dati e informazioni relative al biologico italiano. È un progetto attivo da 15 anni che consente di poter avere informazioni a 360 gradi sul biologico italiano. Al sito www.sinab.it è possibile infatti trovare informazioni relative alla normativa di settore, ai dati e alle statistiche, ma anche tutti gli indirizzi e i riferimenti utili degli organismi di certificazione, dei referenti delle Amministrazioni regionali e delle principali associazioni di settore. È inoltre disponibile l'elenco delle aziende biologiche italiane, grazie al collegamento con la banca dati del SIAN. Ogni anno il SINAB elabora il rapporto “Bio in cifre” che riporta i principali dati strutturali sull’agricoltura biologica in Italia. I dati che sono elaborati dal SINAB vengono forniti al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dagli Organismi di certificazione e dalle Amministrazioni regionali.
Dall’analisi degli ultimi dati del SINAB, aggiornati al 31/12/2014, risulta che in Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono 55.433 tra produttori esclusivi, preparatori, importatori e imprese del commercio. Rispetto ai dati riferiti al 2013 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,8%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia, risulta pari a 1.387.913 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%. In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare l’ 11,2% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno (ISTAT censimento 2010), di oltre un punto percentuale. Le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici sono la Sicilia (9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). In queste Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori italiani. Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: rispettivamente con 303.066 ettari in Sicilia, 176.998 ettari in Puglia e 160.164 ettari in Calabria. La superficie biologica di queste tre Regioni rappresenta il 46% della superficie biologica nazionale. Le Regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono: la Calabria, in cui le superfici biologiche rappresentano circa il 30% delle superfici totali, seguita dalla Sicilia con il 22% ed il Lazio con il 19%. I principali orientamenti produttivi in Italia sono il foraggio, i pascoli e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
Il Distretto Industriale Agroalimentare sostiene lo sviluppo del territorio e la valorizzazione del tessuto economico e produttivo locale verso un processo di integrazione strettamente correlato a nuove forme d’interazione e integrazione tra formazione e valorizzazione delle risorse umane, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico.
Can pulses help lift people out of rural poverty?ExternalEvents
http://www.fao.org/globalsoilpartnership/en/
This presentation was presentaed during the seminar Soils & Pulses: symbiosis for life that took place at FAO HQ on 19 Apr 2016. it was made by GRAZIELLA ROMITO and it presents how can pulses help lift people out from rural poverty.
Semina su sodo e sanità delle produzioni – Amedeo Reyneri (Inta) - Convegno S...L'Informatore Agrario
L’adozione di lavorazioni ridotte negli areali settentrionali influenza la sanità delle produzioni dei cereali incidendo negativamente sul contenuto di micotossine in quanto la presenza di residui favorisce un maggiore inoculo potenziale di funghi micotossigeni.
Monitor Economico - Produzione manifatturiera - Ripresa in vista - 21 aprile...Pio De Gregorio
Nei mesi scorsi la produzione manifatturiera italiana è stata ferma. Ciò nasconde però andamenti molto diversi a livello settoriale e il fatto che nel febbraio scorso (ultimo dato disponibile) i settori con momento congiunturale positivo erano nettamente prevalenti. Se a questo si aggiunge che a marzo le attese di produzione sono migliorate in tutti i settori, inclusi quelli in ritardo, è evidente che nei prossimi mesi la produzione manifatturiera italiana dovrebbe tornare a crescere dopo lo stallo degli ultimi mesi.
Il polo industriale gennaio 2013
Da mulino nella campagna pavese a polo tecnologico tra i più avanzati in Europa.
Dal 1860 Riso Scotti ha fatto molta strada e oggi è uno dei fiori all’occhiello del made in Italy. Con un fermo obiettivo: valorizzare la materia prima e garantire la qualità alimentare.
La Rete d’Informazione Contabile Agricola, pur non essendo concepita per analizzare singoli comparti, offre informazioni utili per l’analisi dell’agricoltura biologica. I molteplici dati del consistente sottocampione di aziende biologiche presenti nella RICA italiana consentono una caratterizzazione da un punto di vista strutturale, tecnico ed economico, con un’articolazione in termini territoriali, settoriali e temporali. Queste informazioni sono alla base di valutazione delle politiche di Sviluppo Rurale, sia nella quantificazione degli impatti di misura, che nella giustificazione dei premi, ed alimentano modelli quantitativi per l’analisi dei fattori che influiscono sulle scelte dell’agricolture. L’integrazione della RICA con le altre statistiche agricole ed anche con fonti amministrative può senza dubbio migliorare la conoscenza del biologico in Italia.
Can pulses help lift people out of rural poverty?ExternalEvents
http://www.fao.org/globalsoilpartnership/en/
This presentation was presentaed during the seminar Soils & Pulses: symbiosis for life that took place at FAO HQ on 19 Apr 2016. it was made by GRAZIELLA ROMITO and it presents how can pulses help lift people out from rural poverty.
Semina su sodo e sanità delle produzioni – Amedeo Reyneri (Inta) - Convegno S...L'Informatore Agrario
L’adozione di lavorazioni ridotte negli areali settentrionali influenza la sanità delle produzioni dei cereali incidendo negativamente sul contenuto di micotossine in quanto la presenza di residui favorisce un maggiore inoculo potenziale di funghi micotossigeni.
Monitor Economico - Produzione manifatturiera - Ripresa in vista - 21 aprile...Pio De Gregorio
Nei mesi scorsi la produzione manifatturiera italiana è stata ferma. Ciò nasconde però andamenti molto diversi a livello settoriale e il fatto che nel febbraio scorso (ultimo dato disponibile) i settori con momento congiunturale positivo erano nettamente prevalenti. Se a questo si aggiunge che a marzo le attese di produzione sono migliorate in tutti i settori, inclusi quelli in ritardo, è evidente che nei prossimi mesi la produzione manifatturiera italiana dovrebbe tornare a crescere dopo lo stallo degli ultimi mesi.
Il polo industriale gennaio 2013
Da mulino nella campagna pavese a polo tecnologico tra i più avanzati in Europa.
Dal 1860 Riso Scotti ha fatto molta strada e oggi è uno dei fiori all’occhiello del made in Italy. Con un fermo obiettivo: valorizzare la materia prima e garantire la qualità alimentare.
La Rete d’Informazione Contabile Agricola, pur non essendo concepita per analizzare singoli comparti, offre informazioni utili per l’analisi dell’agricoltura biologica. I molteplici dati del consistente sottocampione di aziende biologiche presenti nella RICA italiana consentono una caratterizzazione da un punto di vista strutturale, tecnico ed economico, con un’articolazione in termini territoriali, settoriali e temporali. Queste informazioni sono alla base di valutazione delle politiche di Sviluppo Rurale, sia nella quantificazione degli impatti di misura, che nella giustificazione dei premi, ed alimentano modelli quantitativi per l’analisi dei fattori che influiscono sulle scelte dell’agricolture. L’integrazione della RICA con le altre statistiche agricole ed anche con fonti amministrative può senza dubbio migliorare la conoscenza del biologico in Italia.
Dinamica e consistenza delle imprese registrate e ative in provincia di Forlì-Cesena nel primo trimestre del 2016. Confronti territoriali con Emilia-Romagna e Italia
La movimentazione delle imprese artigiane della provincia di Forlì-Cesena nel terzo trimestre del 2015. Confronti con il dato regionale e nazionale. Analisi tendenziali e congiunturali. (Focus di Movimprese)
I dati delle imprese artigiane della provincia di Forlì-Cesena nel secondo trimestre del 2015 e confronti territoriali (Emilia-Romagna e Italia)
2° trimestre 2015
1. La trasformazione alimentare in India:
caratteristiche del settore e opportunità di affari
Progetto India | Unioncamere Emilia Romagna
2011-2012
Claudio Maffioletti, General Manager
THE INDO‐ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE AND INDUSTRY
2. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Caratteristiche e Dati
Contributo PIL per settore [2008-09]
L’India è il primo produttore al mondo di latte, e possiede
il maggior numero di capi di bestiame al mondo Agricoltura
18%
Occupa la seconda posizione per la produzione di frutta e
verdura
Servizi
E’ tra i primi cinque produttori per riso, tè, caffè, tabacco, 56% Industria
26%
spezie e zucchero
Il settore agricolo costituisce solamente il 16% del PIL
totale, nonostante impieghi il 60% della forza lavoro
Entro il 2012, la produzione di cibo raggiungerà 236 Addetti per settore
milioni di tonnellate e 276 milioni entro il 2020
Il totale dei terreni agrari in India ammonta a 184 milioni
di ettari
Servizi
34%
Agricoltura
52%
Industria
14%
3. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Caratteristiche e Dati
Le stime prevedono una crescita del settore entro il 2015 a 220 mld €
La crescita del settore della trasformazione alimentare è favoreggiata da:
• Nuova classe media con redito sempre crescente a disposizione
• Famiglie nucleari con un maggior numero di donne lavoratrici
• Tendenza verso cambiamenti dello stile di vita in forme più simili a quelle
occidentali
• Richiesta di cibi adeguati e crescita nella spesa per cibi biologici
4. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Caratteristiche e Dati
Produzione indiana, dati per settore:
• Latticini – 90 milioni di tonnellate/anno
• Frutta e verdura – 150 milioni di tonnellate/anno
• Bestiame – 485 milioni di tonnellate/anno
• Cereali – 204 milioni di tonnellate/anno
• Prodotti ittici – 6,3 milioni di tonnellate/anno
• Pollame – 489 milioni/anno
• Uova – 45.200 milioni/anno
L’India trasforma solo il 2,2% della produzione di frutta e verdura; 26% dei
prodotti ittici; 6% del pollame; 20% della carne di bufalo; 35% della
produzione di latte
Questo comporta perdite annuali pari a circa €10 miliardi di prodotto. Le
cause principali sono:
• Carenza infrastruttuale e arretratezza tecnologica
• Supply chain inefficiente
• Sistemi di immagazzinamento e attrezzature per la catena del freddo arretrati (se
non inesistenti)
5. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Importazioni Indiane
Import indiano di macchinari per l’industria della trasformazione alimentare
(Fonte: GOI Ministery of Commerce & Industry, Deparment of Commerce (www.commerce.nic.in)
Valori in Milioni di US$
CATEGORIE 2010‐11
2006‐07 2007‐08 2008‐09 2009‐10 % Crescita
(Apr/Dic)
Macchinari per la preparazione e/o
19.7 30.0 44.0 99.5 72.9 ‐26.7%
coltivazione del terreno
dall'Italia 1.5 2.9 5.3 5.0 5.6 12.2%
Macchinari per la raccolta e la trebbiatura 14.9 18.5 25.8 28.1 45.3 61.2%
dall'Italia 2.9 2.9 3.3 1.8 1.5 ‐15.5%
Macchinari per la trasformazione di
15.2 18.9 23.9 13.8 14.1 2.0%
alimenti latticini
dall'Italia 1.3 1.1 2.6 1.5 1.7 14.4%
Presse di frutta e verdura 9.9 3.9 5.9 2.2 1.1 ‐48.0%
dall'Italia 7.7 1.3 0.5 0.6 4.6 635.5%
Macchinari per pulizia, smistamento e
63.9 62.7 85.6 83.2 102.4 23.0%
classificazione delle sementi
dall'Italia 0.3 1.1 7.2 1.6 0.8 ‐47.7%
Macchinari non specificati nelle sezioni
60.8 86.8 92.8 73.6 85.7 16.4%
precedenti
dall'italia 13.1 20.6 12.8 18.7 13.1 ‐30.3%
6. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Opportunita’
Vision 2015: il Governo indiano intende aumentare :
• il livello di trasformazione di prodotti deperibili dal 6% attuale al 20%
• il valore aggiunto dal 20% al 35%
• La quota di mercato globale dall’1,6% al 3%
• Il livello di trasformazione di frutta e verdura dall’attuale 2,2% al 15%
Per il periodo 2013‐17 i progetti prioritari per dare slancio al settore includono:
• L’istituzione di 30 Zone Economiche Speciali per la trasformazione alimentare
• Un Food‐Park in ciascuno Stato (29 in totale, allocati 19 mln €)
• Istituzione di strutture per controllo di qualità/Ricerca e Sviluppo
• Assistenza finanziaria nell’allestimento di centri di formazione
In termini di politiche di sostegno, il Governo ha introdotto:
• Il settore gode di agevolazioni per prestiti bancari.
• Esenzioni e riduzioni di imposte doganali e accise su alcune categorie di prodotti (p.es. veicoli
refrigeranti, macchinari per la trasformazione alimentare)
7. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE –
Criticita’
PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI
• Ampia disponibilità di materie prime • Bassa disponibilità di dotazioni
• Priorità concessa al settore da parte del infrastrutturali adeguate
Governo Centrale • Assenza di controlli di qualità adeguati
• Ampio network di impianti di • Alta richiesta di forza lavoro
lavorazione in tutto il Paese • Stagionalità delle materie prime
• Ampio network domestico • Supply‐chain altamente frammentata,
anche per la presenza di molti
intermediari
OPPORTUNITA’ RISCHI
• Grandi raccolti e basi materiali che • Accessibilità e preferenza culturale al
offrono un vasto potenziale per le cibo fresco
attività di trasformazione • Elevati costi di inventario
• Food‐Parks per la fornitura di ulteriori • Elevata tassazione
incentivi • Costi di imballaggio elevati
• Livello di redditi e di consumo in
aumento
• Profili demografici favorevoli e
cambiamenti di stili di vita
• Apertura ai mercati mondiali
8. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Tecnologie Post‐Raccolto e Catena del Freddo
Catena del feddo: i segmenti
Valore del settore: 425 milioni di €
Il segmento piu’ significativo e’
quello dei refrigeratori: 320
3%1%
1%0%
0%
0%
1%
milioni di €, pari al 75% dell’intero 8%
setttore
10%
Importante l’export di prodotti:
34,5 mln di €, 10% del totale
Grande impatto delle attrezzature
per il trasporto: 30 mln di € 76%
Significativo il contributo dei
segmenti ready‐to‐eat, ready‐to‐
serve e ready‐to cook: 10 milioni
Refrigeratori Prodotti esportati
di €, 3% del totale Trasporto a freddo Settori emergenti (RTE, yougurt)
Estremamente limitato il Gelato Patate trasformate
segmento della trasformazione di Latticini Cioccolato
Frutta e verdura surgelata Frutta e verdura fresca importata
carne e pollame: solo 1 mln di €
Carne e pollame
9. MACCHINARI PER TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Tecnologie Post‐Raccolto e Catena del Freddo
Prodotto Caratteristiche
Patate Occupano circa il 90% della capacita’ di conservazione a freddo esistente
Circa il 100% della domanda è gestita da Snowman Refrigeration Equipments
Pollame e RK Foodland, entrambe le aziende sono presenti su tutto il territorio
indiano
Non esistono players dominanti
Frutta e verdura
Più del 60% della domanda gestita da piccoli/micro operatori locali
Latticini Grande player indiano: Amul
(burro e formaggio) Importante ruolo di piccoli/micro produttori locali
10. MACCHINARI PER LA TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
Dazi alle Importazioni
Articolo Base ACD (1) CVD (2) CESS (3) TOTALE
Macchinari per la coltivazione, preparazione dei
terreni, raccolta e selezione di cereali, per la 7,5 4 0 0,23 12,034%
lavorazione di latticini, di pollame
Macchinari per la preparazione industriale di
5 4 10 0.47 20,941%
bevande e cibi
(1) Additional Custom Duty: introdotta dalla finanziaria 2005‐06 limitatamente ai prodotti IT, è stata estesa ai beni agricoli e
industriali nel 2006‐07 I produttori possono riscuotere questo dazio aggiuntivo al momento del pagamento dell’accisa. E’ calcolata
sul totale di Base+CVD+CESS
(2) Contervailing Duty: Corrisponde all’accisa centrale per lo stesso bene prodotto in India. È calcolata sul landing cost (CIF + Base)
(3) Education Cess: inserita nella finanziaria 2004‐05, raggiunge un massimo del 2% e non può essere riscossa.
11. LA TUTELA DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
L’“Indian Copyright Act, 1957” ed emendamenti del Copyright [Amendment]
Act, 1999 recepiscono in pieno il dispositivo della “Convenzione di Berna sui
diritti d’autore”.
Negli ultimi anni la legislazione indiana in materia si e’ progressivamente
adeguata agli standard internazionali definiti dal Trade Related Aspects of
IPRs (TRIPS) del WTO e riguardano, in particolare:
• Patenti: hanno valore per 20 anni dalla data di accettazione
• Marchi: protegge elementi distintivi di un oggetto in 2 o 3 dimensioni. Puo’ essere
rinnovato a tempo indeterminato
• Disegno industriale: protegge elementi originali non funzionali di forme, modelli,
ornamenti o composizioni di linee e colori visibili per 10 anni e rinnovabile per 5
L’ente preposto e’ il Dipartimento di Politica e Promozione Industriale,
Ministero del Commercio e Industria, Governo dell’India
12. OPZIONI DI INGRESSO NEL MERCATO
L'India ha attuato ampie liberalizzazione dei mercati e riforme economiche
100 per cento degli investimenti diretti esteri
Le possibili strategie di ingresso nel mercato sono riassunte qui di seguito
Verso il mercato Commento
Esportazione Importatore netto di energia
Investimenti Diretti Esteri
Il settore non ha restrizioni, gli IDE sono concessi al 100%
(FDI)
Il Governo Indiano incoraggia le imprese straniere a
Joint‐Ventures stringere partnership con partners indiani sul modello
Build‐Own‐Operate (BOO)