1. PRESIDIO “Donato Boscia”
Gioia del Colle, Via Pantera 18 - liberagioia@gmail.com - tel 3381993540
2 MARZO 1988 - PER NON DIMENTICARE
Il 2 marzo di quest’anno è stato il 25° anniversario dell’uccisione da parte della mafia siciliana del
nostro concittadino ing. DONATO BOSCIA: aveva denunciato le pressioni delle locali cosche
delinquenziali nell’assegnazione di subappalti (subendo la loro violenta ritorsione) e aveva
denunciato alla Commissione antimafia i collegamenti tra mafia e amministrazione comunale.
Come tutti gli anni, LIBERA celebra la XVIII GIORNATA DELLA MEMORIA E
DELL’IMPEGNO in ricordo delle vittime della mafia il primo giorno di primavera il 21 Marzo:
quest’anno la giornata nazionale si svolgerà a Firenze sabato 16 c.m. mentre a GIOIA DEL
COLLE sarà celebrata in occasione della premiazione della seconda edizione del concorso bandito
nelle scuole “LO STATO SIAMO NOI” il giorno 28 MARZO 2013 presso il chiostro di palazzo
San Domenico.
“Si chiama “Giornata della Memoria e dell’Impegno”, ma l’impegno viene prima della memoria: è
la sua indispensabile premessa. Una memoria che si ferma alle parole di circostanza non è vera
memoria: è una celebrazione sterile, indegna dell’esempio di chi è morto per la giustizia, del dolore
dei suoi famigliari e delle speranze di tutti coloro che ancora vivono prigionieri dei ricatti e della
violenza mafiosa. Per raggiungere le coscienze e stimolare appunto quel cambiamento culturale
necessario a fare “terra bruciata” attorno alle mafie, la memoria deve diventare impegno. Deve
diventare responsabilità: lo sforzo di tutti, e di ciascuno, nel fare fino in fondo la propria parte per
promuovere la legalità e la democrazia.
Questo è il messaggio forte della “Giornata”, che ogni anno raccoglie, col suo grande abbraccio
intorno ai famigliari delle vittime, decine di migliaia di persone che tale impegno cercano di viverlo
nel quotidiano: studenti, insegnanti, amministratori, rappresentanti del mondo dell’associazionismo,
della cultura, dell’informazione, dell’economia, del sindacato e delle varie Chiese
C’è una parte della politica che guarda con consapevolezza e preoccupazione al problema
dell’illegalità diffusa, della corruzione e delle mafie, e ci sono amministrazioni, al nord come al
sud, che lo affrontano con serietà, attivando strumenti di prevenzione e controllo. Poi certo ci sono
realtà che invece tendono a minimizzare, quando non a colludere con la criminalità. È ovvio
che le mafie sono più forti là dove la politica è più debole, una politica condizionabile e funzionale
agli interessi privati prima che al bene pubblico. Ma questa politica è anche il segno di una
povertà civile e culturale, di una rinuncia, da parte della maggioranza dei cittadini, a vigilare e a
pretendere comportamenti diversi. In troppi hanno “depenalizzato” certi reati nella propria
coscienza. E quando siamo pronti a chiudere un occhio sulle piccole o grandi scorrettezze private,
inevitabilmente finiamo col tollerare quelle pubbliche.
Il discrimine , quindi, è quello dell’etica, privata prima ancora che pubblica. Se c’è una volontà
di guardarsi dentro, di saldare le parole ai fatti, le speranze all’impegno concreto per realizzarle, il
dialogo è possibile e costruttivo fra singoli cittadini e cittadini ed istituzioni. È possibile insomma
realizzare insieme quel “noi” che è l’unico soggetto in grado affermare la legalità, la giustizia
sociale, i diritti e la dignità di ogni persona.”
don Luigi Ciotti