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NAZIONALISMO &
                   FEDERALISMO
                     cONcEttI INtRODuttIvI
                                          Paolo V. Tonini




      Allgemeine Begriffe und großer Dünkel sind immer auf dem Wege, entsetzliches Unheil anzurichten
(I concetti generali e la grande oscurità sono sempre in procinto di generare orrende sventure) J. W. von Goethe
NOZIONI E cONcEttI
   INtRODuttIvI
                            A cura di
                     Paolo Vincenzo Tonini
                   Segretario GFE – Bologna
                    paolo.tonini@gmail.com

   Premessa; I. Il concetto di Stato: definizione; II. Il
 potere politico; III. Lo Stato moderno: profilo storico;
 Iv. La ragion di Stato: A) definizione, B) un problema
  serio; v. Forme di Stato e forme di Governo; vI. Le
forme di Stato: classificazione: A) Sovranità e comunità
   politica; B) Sovranità e territorio; vII. Il concetto di
             nazione; vIII. Una via possibile.
PREMESSA


Per poter comprendere una dottrina, un –ismo,
come il nazionalismo ed il federalismo, è
necessaria un’analisi critica dei concetti su cui
tali dottrine sono sorte (nazione, federazione),
tenendo bene a mente le parole di Winston
Churchill: “siate sempre pronti ad imparare, non
sempre a lasciare che vi insegnino” e non
dimenticandosi di chiedere TI ESTìN? – che
cos’è? -
I. IL CONCETTO DI STATO: DEFINIZIONE



Nella sua accezione più ampia, il termine Stato
viene utilizzato per definire la forma
maggiormente articolata ed evoluta di
organizzazione del potere politico in una
società. È un ente con finalità politiche di
carattere generale, che esercita la potestà di
governo su una comunità di persone legate
da un vincolo istituzionale all’interno di un
dato territorio.
Lo Stato è una realtà originaria: i suoi poteri
 non derivano da altri soggetti ad esso
 sovraordinati (superiorem non
 recognoscens) ma è vincolato ai soli limiti
 imposti dalle proprie stesse norme.

 Questa nozione è un portato storico. La concezione è dibattuta.
  Ci si domanda se esistano norme in rerum natura comuni a tutti
  gli uomini (neo-giusnaturalismo) come i diritti umani. La
  Repubblica Italiana, ad esempio, riconosce e garantisce i diritti
  inviolabili dell’uomo (art.2) c.d. Porta “aperta”.
II. IL POTERE POLITICO
                                 POTERE POLITICO
              Il potere politico è una forma di dominio sull’uomo.
                     Si distingue dalle altre forme di signoria
                   diretta od indiretta sull’uomo e le sue azioni
                                  per la legittimità.
                                    (Max Weber)




       POTERE                    POTERE                         POTERE
   TRADIZIONALE                CARISMATICO                  LEGAL-RAZIONALE
   Legittimato dalla
   Convinzione del             Legittimato dalla
       carattere                   dedizione                La fonte di autorità
       sacro ed            nei confronti del capo,               è la legge,
      immutabile             titolare di supposte               che disciplina
     dell’autorità,         prerogative eroiche o                prerogative,
tramandata nel tempo              demiurgiche                 vincoli e modalità
   con propri limiti                                         d’accesso al potere
     e prerogative
III. LO STATO MODERNO: PROFILO STORICO
 Il potere dello stato è un potere unitario, rappresenta una sola coerente
  volontà, anche quando agisce attraverso organi periferici. Si tratta di una
  forma di dominio retta dal diritto, in quanto la volontà sovrana viene
  manifestata attraverso atti normativi a contenuto generale e astratto.
 È solo con il lento sviluppo dei processi politici ed istituzionali dal XV secolo
  che si può correttamente parlare di Stato in senso istituzionale e giuridico. Si
  osserva uno spostamento delle basi di legittimità dalla fedeltà dinastica alla
  volontà popolare (crescente coinvolgimento della popolazione).
 Schematicamente le caratteristiche si sono così evolute:

CENTRALIZZAZIONE E           CENTRALIZZAZIONE                SECOLARIZZAZIONE
CONSOLIDAMENTO               BUROCRATICA:                    CULTURALE
TERRITORIALE DEL             RAZIONALIZZAZIONE               Il potere politico e le
DOMINIO POLITICO E           DEL POTERE POLITICO             istituzioni che lo
MILITARE
                             (Omologazione                   incanalano sono
                             amministrativa, fiscale e       autonome da altre
(vs. parcellizzazione
                             giudiziaria attraverso          forme di potere
feudale e legami di lealtà
individuali)                 organi centrali e loro
                             ramificazioni)                  (Machiavelli, Hobbes,
                                                             Grozio)
IV. LA RAGION DI STATO: A. DEFINIZIONE
 Il progressivo sviluppo degli Stati centralizzati
  unitari ci ha liberato dai ceppi dei vincoli feudali
  ma ha legittimato come fine dell’azione
  statale la conservazione ed il rafforzamento
  dello stato stesso, esigenza superiore alla
  quale ogni altra è subordinata: la RAGION
  DI STATO.
 Trova statuizione moderna nel 1648 con la pace di
  Westfalia, le cui contraddizioni internazionali sono ad
  oggi irrisolte: pluralità di stati sovrani formalmente gli
  uni dagli altri indipendenti. Stati percepiti non come
  vicini ma confinanti pericolosi ed avidi di risorse.
IV. RAGION DI STATO: B. UN PROBLEMA SERIO
                         PROGRESSIVO                          POLITICA DI POTENZA
                         ESAURIMENTO                            (REALPOLITIK),
                         DELLE RISORSE                         MILITARIZZAZIONE
                          (Materiali ed immateriali,          (protezionismo, difesa ed offesa,
                             Mercati finanziari,                    corsa agli armamenti,
                            sbocchi commerciali                           escalation)
                                 et cetera)


                 “… Sperare che un certo numero di
                 stati sovrani, siti sullo stesso                AUTORITARISMO
PARCELLIZZAZIONE
                 territorio, indipendenti l’uno dall’altro & ACCENTRAMENTO
    INTERESSI
                 e privi di ogni vincolo reciproco, si         (spostamento dell’asse politico
    ECONOMICI                                             dal libero e spontaneo sviluppo sociale
 IN AREE STATALI
                 mantengano in pace fra loro              al militarismo favorito da grandi gruppo
                 equivarrebbe a dimenticare tutto                  di pressione economica)

                 quello che è stato il corso della
                 storia umana …”


                    RICOSTRUZIONE                           ROTTURA ELL’EQUILIBRIO:
                   DELLE STRUTTURE                                 GUERRA
                                                             (“le nostre libertà cadrebbero preda
                    CENTRALISTICHE                            dei mezzi per difendere noi stessi
                      ED UNITARIE                            dalle reciproche ambizioni e gelosie”
                                                               stato di emergenza, sospensione
                   (finanziamento delle industrie,
                                                                    Garanzie costituzionali)
          Vd. European recovery program o piano Marshall)
REQUISITI PERCHE’ IL PROCESSO CONTINUI

 Sistema internazionale sostanzialmente
  anarchico (gli stati non riconoscono autorità
  superiori);
 Gli Stati hanno come interesse di base la loro
  sopravvivenza (i.e. la sopravvivenza e l’aumento degli
  interessi economici che li sostengono).


 Solo ciò induce gli stati, in anarchia, a tentare
  di bilanciare la potenza altrui aumentando la
  propria e formando alleanze.
V. LE FORME DI STATO E DI GOVERNO
 FORMA DI STATO
  La forma di stato attiene al complesso di relazioni che
  regolano i tre elementi costitutivi dello Stato (popolo,
  territorio, sovranità) nonché le finalità complessive perseguite
  nella loro azione dagli organi costituzionali

 FORMA DI GOVERNO
  La forma di governo riguarda le modalità di esercizio del
  potere politico, con accento sull’articolazione ed alla struttura
  delle istituzioni di governo.

 Pertanto ogni forma di governo si inserisce in modo
  organico e coerente in una più ampia forma di Stato dalla
  quale viene condizionata. La forma di Stato non è riducibile al
  solo ambito politico, ma esprime una visione complessiva che
  coinvolge tutte le sfere della vita civile, economica, sociale.
FORME DI STATO:
                       CRITERI CLASSIFICATORI



RAPPORTO SOVRANITA’-                            RAPPORTO SOVRANITA’-
 COMUNITA’ POLITICA                                  TERRITORIO




    MONARCHIA
                          STATO UNITARIO        STATO FEDERALE
    REPUBBLICA

                                                STATO REGIONALE
                                                    (dibattuto)
    DEMOCRAZIA

  AUTORITARISMO

   TOTALITARISMO
VI. LE FORME DI STATO: CLASSIFICAZIONE
• Posto che i caratteri dello Stato sono tre, per
  classificare le forme di Stato il miglior criterio è quelli
  di tener ferma la sovranità, e valutare il rapporto di
  essa con popolazione (i.e. comunità politica) e
  territorio.

VII. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA
Una dicotomia largamente superata e di cui restano soltanto delle vestigia (vd. Arabia
Saudita) è quella che divide MONARCHIA e REPUBBLICA

Nella MONARCHIA il RE è il TITOLARE ULTIMO della SOVRANITA’ che
viene “irradiata” ai sudditi.
Nella REPUBBLICA il POPOLO è il TITOLARE ULTIMO della SOVRANITA’
e la trasmette ai governanti (vd. Art. 12 e 139 Cost. It. ) secondo meccanismi
diversi a seconda della forma di governo.
VI. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA
DEMOCRAZIA


 Limiti formalmente definiti e garantiti all’esercizio del potere
  politico da parte di organi istituzionali ed amministrativi dello
  stato;
 Divisione dei poteri;
 Diritti fondamentali riconosciuti a tutti i consociati;
 Articolazione pluralistica della società;
 Istituzioni politiche rappresentative e vincolo di rappresentanza
  che lega attività di governo a volontà dei governati.
  Consultazioni elettorali periodiche, universali, competitive,
  pluralistiche.
VI. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA
AUTORITARISMO

 Basso pluralismo politico e partitico;
 Compressione della sfera dei diritti dei cittadini;
 Autonomia molto limitata dei diversi organi ed istituzioni;
 CONCENTRAZIONE DEL POTERE POLITICO NELLE MANI
  DI UN LEADER O DI UNA RISTRETTA CERCHIA (partitica o
  sociale);
 Assenza di forme di verifica istituzionale della congruità tra
  politiche di governo e volontà del popolo.

 Questi sistemi comprendono: MONARCHIE TRADIZIONALI,
  SISTEMI BUROCRATICO/OLIGARCHICI, GOVERNI
  POPULISTI/NAZIONALISTI, DITTATURE MILITARI E
  PRETORIANE
VI. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA
TOTALITARISMO

 Invasione costante e capillare dello Stato in tutti gli ambiti della vita
  dell’individuo (politico, economico, sociale, culturale);
 Presenza di una fortissima componente politico-ideologica volta non alla
  semplice gestione del potere ma alla creazione di un “uomo nuovo”
  asservito e coerente alla volontà del regime;
 Rigido sistema ideologico che funge da fonte di legittimazione del potere e
  fons iuris delle istituzioni;
 Totale assenza di pluralismo (vd. Stato-partito), propaganda invasiva,
  ricorso al terrore ed alla violenza politica;
 TOTALE ASSENZA DI GARANZIE SOSTANZIALI PER IL
  CITTADINO/SUDDITO. SISTEMA A PARTITO UNICO CON CULTO DELLA
  PERSONA DEL LEADER.

 N.B. Non c’è più come nelle precedenti forme di stato una gestione del
  POTERE PER IL POTERE (vd. Ragion di stato) ma la gestione del
  POTERE PER UN FINE IDEOLOGICO.
 Comprendiamo in questa categoria: URSS (1936-1953); GERMANIA
  NAZISTA (1937-1945); MAOISMO; REGIME TALEBANO; REGIME
  IRANIANO
VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO
  Ripartizione territoriale del potere. Distinzione
  fondamentale fra Stato federale e Stato unitario,
  mentre un caso ambiguo è quello dello Stato c.d.
  regionale (Italia), talvolta considerato forma distinta
  ed autonoma, talaltra modalità di articolazione del
  potere in un contesto che permane di tipo unitario.

STATO UNITARIO
• Lo Stato centrale detiene il potere politico ed
  amministrativo (nell’accezione più lata) in modo
  assoluto. Non esiste alcuna forma di autonomia per
  quanto riguarda le realtà ordinamentali sotto ordinate
  allo Stato (vd. Francia).
VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO
LO STATO FEDERALE

 “Che cos’è la federazione? Bisogna innanzitutto osservare
 che solo nel dominio della politica il nome corrisponde
 ad un oggetto ben individuato ed importante, lo Stato
 federale, mentre nei dominii della filosofia, della
 sociologia, del diritto e via dicendo una cosa ben
 identificata, rilevante, databile storicamente, e alla quale si
 possa senza rischio di equivoci far corrispondere la parola
 federazione, non esiste. [… ma] come mai se in questi
 dominii non esiste la cosa, si usa egualmente la parola?
 La domanda non è difficile. L’oggetto esiste nella politica,
 ma ciò che accade nella politica viene spesso attribuito a
 qualche cosa di più gradevole al potere, dal quale essa
 dipende.”
 (La federazione, in M. Albertini, La politica e altri saggi,
 Milano, 1963).
VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO
LO STATO FEDERALE


• Deriva da foedus, unione, alleanza, che gli
  etimologisti pongono accanto a fid-ere, avere
  fiducia.

• Esistono diversi tipi di approccio ad una forma
  di Stato federale. Dall’esiguità dei casi,
  comunque differenti fra loro, alcuni dati restano
  fermi.
LO STATO FEDERALE
 COLLABORAZIONE NON GERARCHICA FRA GOVERNI FEDERATI E
  GOVERNO CENTRALE FEDERALE SULLA BASE DELLA SEPARAZIONE DELLE
  COMPETENZE: SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI POLITICHE ED
  AMMINISTRATIVE & NON VALICABILE PRINCIPIO DI AUTONOMIA NELLE
  SINGOLE SFERE DI DOMINIO;

 COSTITUZIONI FEDERALI SCRITTE E RIGIDE CHE GARANTISCONO UNA
  RIGIDA ELENCAZIONE DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE ED
  AMMINISTRATIVE DEL GOVERNO FEDERALE CON UNA CLAUSOLA
  RESIDUALE IN FAVORE DEGLI STATI FEDERATI;

 ORGANO GIURISDIZIONALE FEDERALE CHE DIRIME I CONFLITTI FRA
  FEDERAZIONE E STATI;

 GOVERNO FEDERALE E GOVERNI FEDERATI GODONO DI LEGITTIMAZIONE
  POPOLARE SEPARATA, BILANCIAMENTO DELLE RAPPRESENTANZE;

 DIRITTO DI PARTECIPAZIONE DEL POPOLO DELLE UNITA’ FEDERATE AGLI
  ORGANI FEDERALI, CON EVENTUALI FORME DI SOVRADIMENSIONAMENTO
  DELLA RAPPRESENTANZA DEGLI STATI PIU’ PICCOLI (demograficamente e
  territorialmente) ;

 PARTECIPAZIONE DELLE UNITA’ FEDERATE AI PROCESSI DI REVISIONE
  COSTITUZIONALE, COSTITUZIONI SCRITTE E RIGIDE.
LO STATO FEDERALE


• Non si abiura a quanto di positivo aveva portato lo
  stato unitario ed accentrato ma si introduce una nuova
  divisione del potere. “Sulla stessa area politica
  dovevano ormai convivere gli Stati singoli, padroni di
  una sovranità limitata ma reale e non semplici enti di
  autogoverno locale per delega del potere centrale; e lo
  Stato federale, dotato di supremazia politica,
  limitata ma effettiva.”(M. Albertini, op. cit.)

• Invece del diritto di veto, l’anello mancante fra la
  volontà degli Stati federati e lo Stato federale viene
  trovato nel GIUDIZIO COSTITUZIONALE DEI
  TRIBUNALI.
LO STATO FEDERALE

• I diversi Stati che hanno approcciato il metodo Federalista ne
  hanno dato diverse letture.
• Schematicamente, seguendo M. Rosenfeld:

• “Beyond this fundamental divide among federal and unitary
  states, federal systems exhibit considerable diversity:”

 U.S.A. PRAGMATIC AND ELASTIC FEDERALISM
 GERMANY: COOPERATIVE FEDERALISM (Bundestreue
  Vertragstreue ossia lealtà al patto federale, collaborazione
  reciproca)
 SWITZERLAND: PREDOMINANCE OF CANTONS
 INDIA: MULTIETHINC FEDERALISM
 CANADA: ASYMMETRICAL FEDERALISM
VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO
LO STATO REGIONALE

• Tutela costituzionale delle REGIONI (macro-unità che
  compongono lo Stato) per loro espressa previsione e
  statuizione delle loro competenze.

• Riconoscimento di FUNZIONI AMMINISTRATIVE e di
  INDIRIZZO POLITICO, TITOLARITA’ LEGISLATIVA ESCLUSA
  E/O CONDIVISA in un nucleo ben definito di materia (art. 117
  Cost. It.).

• AUTONOMIA STATUTARIA COMUNQUE SOGGETTA A
  VINCOLI COSTITUZIONALI (possibilità di scelta della forma di
  governo regionale)
VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO

Da un punto di vista storico gli Stati federali sono il
prodotto di un processo aggregativo, mentre gli
Stati regionali sono conseguenza di una scelta del
governo centrale di favorire un riconoscimento ampio
di sfere di autonomia politica ed amministrativa su
base territoriale. Da un punto di vista evolutivo però
si può osservare come nel corso dei secoli si sia
manifestata la tendenza ad un rafforzamento degli
organi di governo centrale nelle federazioni e un
processo di decentramento amministrativo e poi
politico negli stati unitari.
I concetti sono dunque sfumati.
VII. IL CONCETTO DI NAZIONE


    • Qu’est-ce qu’une nation? E. Renan

Per definire una nazione solitamente si fa ricorso ad un
insieme eterogeneo di concetti:
        • RAZZA

        • LINGUA

        • TRADIZIONE

        • STORIA


….E NESSUNO DI QUESTI E’ IN GRADO DI DEFINIRE LA NAZIONE PER COME
OGGI E’ INTESA.
VII. IL CONCETTO DI NAZIONE
In particolare si nota che:

 La RAZZA è un elemento non definibile né scientificamente né
  biologicamente, è un concetto tanto incomprensibile quanto
  interpretabile ad ogni scopo;

 La LINGUA non è sempre presente dove gruppi umani
  storicamente esistenti sono composti da individui che “sentono”
  di costituire una nazione;

 Le TRADIZIONI o USANZE non sono coestensive del gruppo
  “nazionale” (vd. Italia);

 Si tende a pensare alle NAZIONI come qualcosa di
  PRECEDENTE allo STATO e quindi si legge la storia STATALE
  IN CHIAVE NAZIONALE, cadendo in AUTO-MISTIFICAZIONE;
VII. IL CONCETTO DI NAZIONE
Esistono DUE concetti di nazione:

LA NAZIONE SPONTANEA
 Intesa come unità di lingua e di costume relativamente spontanea, cioè
  indipendente da un potere politico centrale. Queste nazioni non
  corrispondono perfettamente nemmeno oggi alle estensioni degli Stati
  Europei cd. “nazionali” (vd. Area germanica, Gran Bretagna etc.). Esplose in
  epoca comunale: Incipit Comedia Dantis Alagherii, Florentini natione, non
  moribus.

LA NAZIONE STATALE O ORGANIZZATA
 Sono le unità di lingua e/o di costume collegate al potere politico dello Stato
  burocratico moderno. Tali unità risultano dalla estensione forzata, cioè
  politica, di una nazionalità spontanea a tutti gli abitanti del territorio
  statale, ma sono sentite come unità complete, totali e naturali perché
  sono il riflesso psicologico della situazione di potere determinata dagli stati
  burocratici accentrati. Attraverso cultura, letteratura, storia, leva generale
  obbligatoria, scuola dell’obbligo ed altri mezzi lo Stato burocratico
  moderno si è espanso o vuole ancora espandersi su un’area dove la lingua
  ed i costumi sono unificabili. In una parola, ha GIUSTIFICATO NUOVO
  ASSETTO DI POTERE CON UNA NUOVA IDEOLOGIA: LA NAZIONE.
VII. IL CONCETTO DI NAZIONE
• La rivoluzione industriale, l’aumento vertiginoso
  dell’interdipendenza economica degli uomini, le necessità di
  nuovi mercati furono i fattori determinanti dell’accentramento
  statale dei poteri. Quando lo Stato, distante dai cittadini,
  concepì i cittadini come fonte di legittimità, dovette includere
  nelle istituzioni uomini diversissimi per cultura e tradizioni. Si
  decise quindi di livellare tutte le differenze. Oggi il livello di
  interdipendenza economica è il mondo, e gli Stati nazionali
  sono rimasti SEPARATI. Quanto di buono gli Stati unitari hanno
  portato rischia di essere spazzato via.

IL SENTIMENTO NAZIONALE
• Si definisce sentimento nazionale il riflesso ideologico dei
   legami del cittadino con il proprio stato nazionale. Il
   sentimento nazionale è tanto più forte ed esclusivo quanto
   questi legami aumentano di estensione (numero di cittadini
   effettivamente coinvolti) e profondità (quantità di attività umane
   collegate allo stato)
VII. IL CONCETTO DI NAZIONE

• Da un sentimento nazionale virtuoso, utile, o
  quanto meno non dannoso, nel corso di pochi
  anni gli Stati passarono a giustificare con le
  esigenze nazionali la loro POLITICA DI
  POTENZA. Dopo la seconda guerra mondiale
  si utilizzarono invece il Comunismo ed il
  Capitalismo. Oggi, dopo il 1989, con significato
  distorto rispetto a “dottrina della nazione” o
  dello “Stato nazione” il nazionalismo mero sta
  tornando alle luci della ribalta minando la
  costruzione dell’Europa.
VII. IL CONCETTO DI NAZIONE: LE ORIGINI DEL
                  NAZIONALISMO
• La Convenzione Nazionale (1795) decise di emanare leggi e
  decreti solo in Francese (quando erano almeno tre le lingue
  parlate nello Stato), nominò insegnanti di Francese in ogni
  distretto ed impose l’educazione primaria;

• In Italia i versi saffici di Carducci di Piemonte (1890) e Pascoli
  in Hymni anno ab Italia in libertatem vindicata quinquagesimo
  (1911) sono somministrati forzatamente a generazioni di Italiani
  lungo tutta la penisola;

• Nella Germania del dopo Bismark si alimenta il mito della
  Großdeutschland e la volontà di comprendere tutti i tedeschi
  in un’unica grande “nazione”;

• Il motto degli inglesi era e resta BRITANNIA IMPERAT;

• Quello degli STATI UNITI, invece, era e resta E PLURIBUS
  UNUM;
VIII. UNA VIA POSSIBILE

• Quando le istituzioni politiche decadono e lo
  Stato non è più in grado di supportare la
  crescita ed il benessere dell’economia
  (presupposto necessario ma non sufficiente al
  buon governo e alle garanzie delle libertà dei
  cittadini) la decadenza non è immediatamente
  evidente, e giunge nel tempo di una o due
  generazioni.
• Il problema che si affronta non è di breve ma di
  lungo periodo. Abbiamo tutti una scelta da fare:
  se volere…
…QUESTO…
Oppure permettere all’Europa di nascere
          come Federazione
REFERENZE BIBLIOGRAFICHE
         ESSENZIALI
• Il bisogno di patria, Walter Barberis, 2004 Giulio Einaudi
  editore, Torino;
• Nazionalismo e Federalismo, Mario Albertini, 1999, Il
  Mulino, Bologna;
• Comparative Constitutionalism, cases and materials,
  Michael Rosenfeld, Andras Sajo, Susanne Baer, 2003
  Thomson ed.
• Manuale breve di diritto Costituzionale, Luca Mezzetti,
  2006, dott. A. Giuffré editore, Milano.
• In apertura: Jacques-Louis David, The Death of
  Socrates,1787, Metropolitan Museum of Art, New York
  City.

                    Paolo V. Tonini - Nazionalismo e Federalismo, concetti introduttivi34

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Paolo vincenzo tonini nazionalismo e federalismo

  • 1. NAZIONALISMO & FEDERALISMO cONcEttI INtRODuttIvI Paolo V. Tonini Allgemeine Begriffe und großer Dünkel sind immer auf dem Wege, entsetzliches Unheil anzurichten (I concetti generali e la grande oscurità sono sempre in procinto di generare orrende sventure) J. W. von Goethe
  • 2. NOZIONI E cONcEttI INtRODuttIvI A cura di Paolo Vincenzo Tonini Segretario GFE – Bologna paolo.tonini@gmail.com Premessa; I. Il concetto di Stato: definizione; II. Il potere politico; III. Lo Stato moderno: profilo storico; Iv. La ragion di Stato: A) definizione, B) un problema serio; v. Forme di Stato e forme di Governo; vI. Le forme di Stato: classificazione: A) Sovranità e comunità politica; B) Sovranità e territorio; vII. Il concetto di nazione; vIII. Una via possibile.
  • 3. PREMESSA Per poter comprendere una dottrina, un –ismo, come il nazionalismo ed il federalismo, è necessaria un’analisi critica dei concetti su cui tali dottrine sono sorte (nazione, federazione), tenendo bene a mente le parole di Winston Churchill: “siate sempre pronti ad imparare, non sempre a lasciare che vi insegnino” e non dimenticandosi di chiedere TI ESTìN? – che cos’è? -
  • 4. I. IL CONCETTO DI STATO: DEFINIZIONE Nella sua accezione più ampia, il termine Stato viene utilizzato per definire la forma maggiormente articolata ed evoluta di organizzazione del potere politico in una società. È un ente con finalità politiche di carattere generale, che esercita la potestà di governo su una comunità di persone legate da un vincolo istituzionale all’interno di un dato territorio.
  • 5. Lo Stato è una realtà originaria: i suoi poteri non derivano da altri soggetti ad esso sovraordinati (superiorem non recognoscens) ma è vincolato ai soli limiti imposti dalle proprie stesse norme.  Questa nozione è un portato storico. La concezione è dibattuta. Ci si domanda se esistano norme in rerum natura comuni a tutti gli uomini (neo-giusnaturalismo) come i diritti umani. La Repubblica Italiana, ad esempio, riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (art.2) c.d. Porta “aperta”.
  • 6. II. IL POTERE POLITICO POTERE POLITICO Il potere politico è una forma di dominio sull’uomo. Si distingue dalle altre forme di signoria diretta od indiretta sull’uomo e le sue azioni per la legittimità. (Max Weber) POTERE POTERE POTERE TRADIZIONALE CARISMATICO LEGAL-RAZIONALE Legittimato dalla Convinzione del Legittimato dalla carattere dedizione La fonte di autorità sacro ed nei confronti del capo, è la legge, immutabile titolare di supposte che disciplina dell’autorità, prerogative eroiche o prerogative, tramandata nel tempo demiurgiche vincoli e modalità con propri limiti d’accesso al potere e prerogative
  • 7. III. LO STATO MODERNO: PROFILO STORICO  Il potere dello stato è un potere unitario, rappresenta una sola coerente volontà, anche quando agisce attraverso organi periferici. Si tratta di una forma di dominio retta dal diritto, in quanto la volontà sovrana viene manifestata attraverso atti normativi a contenuto generale e astratto.  È solo con il lento sviluppo dei processi politici ed istituzionali dal XV secolo che si può correttamente parlare di Stato in senso istituzionale e giuridico. Si osserva uno spostamento delle basi di legittimità dalla fedeltà dinastica alla volontà popolare (crescente coinvolgimento della popolazione).  Schematicamente le caratteristiche si sono così evolute: CENTRALIZZAZIONE E CENTRALIZZAZIONE SECOLARIZZAZIONE CONSOLIDAMENTO BUROCRATICA: CULTURALE TERRITORIALE DEL RAZIONALIZZAZIONE Il potere politico e le DOMINIO POLITICO E DEL POTERE POLITICO istituzioni che lo MILITARE (Omologazione incanalano sono amministrativa, fiscale e autonome da altre (vs. parcellizzazione giudiziaria attraverso forme di potere feudale e legami di lealtà individuali) organi centrali e loro ramificazioni) (Machiavelli, Hobbes, Grozio)
  • 8. IV. LA RAGION DI STATO: A. DEFINIZIONE  Il progressivo sviluppo degli Stati centralizzati unitari ci ha liberato dai ceppi dei vincoli feudali ma ha legittimato come fine dell’azione statale la conservazione ed il rafforzamento dello stato stesso, esigenza superiore alla quale ogni altra è subordinata: la RAGION DI STATO.  Trova statuizione moderna nel 1648 con la pace di Westfalia, le cui contraddizioni internazionali sono ad oggi irrisolte: pluralità di stati sovrani formalmente gli uni dagli altri indipendenti. Stati percepiti non come vicini ma confinanti pericolosi ed avidi di risorse.
  • 9. IV. RAGION DI STATO: B. UN PROBLEMA SERIO PROGRESSIVO POLITICA DI POTENZA ESAURIMENTO (REALPOLITIK), DELLE RISORSE MILITARIZZAZIONE (Materiali ed immateriali, (protezionismo, difesa ed offesa, Mercati finanziari, corsa agli armamenti, sbocchi commerciali escalation) et cetera) “… Sperare che un certo numero di stati sovrani, siti sullo stesso AUTORITARISMO PARCELLIZZAZIONE territorio, indipendenti l’uno dall’altro & ACCENTRAMENTO INTERESSI e privi di ogni vincolo reciproco, si (spostamento dell’asse politico ECONOMICI dal libero e spontaneo sviluppo sociale IN AREE STATALI mantengano in pace fra loro al militarismo favorito da grandi gruppo equivarrebbe a dimenticare tutto di pressione economica) quello che è stato il corso della storia umana …” RICOSTRUZIONE ROTTURA ELL’EQUILIBRIO: DELLE STRUTTURE GUERRA (“le nostre libertà cadrebbero preda CENTRALISTICHE dei mezzi per difendere noi stessi ED UNITARIE dalle reciproche ambizioni e gelosie” stato di emergenza, sospensione (finanziamento delle industrie, Garanzie costituzionali) Vd. European recovery program o piano Marshall)
  • 10. REQUISITI PERCHE’ IL PROCESSO CONTINUI  Sistema internazionale sostanzialmente anarchico (gli stati non riconoscono autorità superiori);  Gli Stati hanno come interesse di base la loro sopravvivenza (i.e. la sopravvivenza e l’aumento degli interessi economici che li sostengono).  Solo ciò induce gli stati, in anarchia, a tentare di bilanciare la potenza altrui aumentando la propria e formando alleanze.
  • 11. V. LE FORME DI STATO E DI GOVERNO  FORMA DI STATO La forma di stato attiene al complesso di relazioni che regolano i tre elementi costitutivi dello Stato (popolo, territorio, sovranità) nonché le finalità complessive perseguite nella loro azione dagli organi costituzionali  FORMA DI GOVERNO La forma di governo riguarda le modalità di esercizio del potere politico, con accento sull’articolazione ed alla struttura delle istituzioni di governo.  Pertanto ogni forma di governo si inserisce in modo organico e coerente in una più ampia forma di Stato dalla quale viene condizionata. La forma di Stato non è riducibile al solo ambito politico, ma esprime una visione complessiva che coinvolge tutte le sfere della vita civile, economica, sociale.
  • 12. FORME DI STATO: CRITERI CLASSIFICATORI RAPPORTO SOVRANITA’- RAPPORTO SOVRANITA’- COMUNITA’ POLITICA TERRITORIO MONARCHIA STATO UNITARIO STATO FEDERALE REPUBBLICA STATO REGIONALE (dibattuto) DEMOCRAZIA AUTORITARISMO TOTALITARISMO
  • 13. VI. LE FORME DI STATO: CLASSIFICAZIONE • Posto che i caratteri dello Stato sono tre, per classificare le forme di Stato il miglior criterio è quelli di tener ferma la sovranità, e valutare il rapporto di essa con popolazione (i.e. comunità politica) e territorio. VII. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA Una dicotomia largamente superata e di cui restano soltanto delle vestigia (vd. Arabia Saudita) è quella che divide MONARCHIA e REPUBBLICA Nella MONARCHIA il RE è il TITOLARE ULTIMO della SOVRANITA’ che viene “irradiata” ai sudditi. Nella REPUBBLICA il POPOLO è il TITOLARE ULTIMO della SOVRANITA’ e la trasmette ai governanti (vd. Art. 12 e 139 Cost. It. ) secondo meccanismi diversi a seconda della forma di governo.
  • 14. VI. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA DEMOCRAZIA  Limiti formalmente definiti e garantiti all’esercizio del potere politico da parte di organi istituzionali ed amministrativi dello stato;  Divisione dei poteri;  Diritti fondamentali riconosciuti a tutti i consociati;  Articolazione pluralistica della società;  Istituzioni politiche rappresentative e vincolo di rappresentanza che lega attività di governo a volontà dei governati. Consultazioni elettorali periodiche, universali, competitive, pluralistiche.
  • 15. VI. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA AUTORITARISMO  Basso pluralismo politico e partitico;  Compressione della sfera dei diritti dei cittadini;  Autonomia molto limitata dei diversi organi ed istituzioni;  CONCENTRAZIONE DEL POTERE POLITICO NELLE MANI DI UN LEADER O DI UNA RISTRETTA CERCHIA (partitica o sociale);  Assenza di forme di verifica istituzionale della congruità tra politiche di governo e volontà del popolo.  Questi sistemi comprendono: MONARCHIE TRADIZIONALI, SISTEMI BUROCRATICO/OLIGARCHICI, GOVERNI POPULISTI/NAZIONALISTI, DITTATURE MILITARI E PRETORIANE
  • 16. VI. A. SOVRANITA’ E COMUNITA’ POLITICA TOTALITARISMO  Invasione costante e capillare dello Stato in tutti gli ambiti della vita dell’individuo (politico, economico, sociale, culturale);  Presenza di una fortissima componente politico-ideologica volta non alla semplice gestione del potere ma alla creazione di un “uomo nuovo” asservito e coerente alla volontà del regime;  Rigido sistema ideologico che funge da fonte di legittimazione del potere e fons iuris delle istituzioni;  Totale assenza di pluralismo (vd. Stato-partito), propaganda invasiva, ricorso al terrore ed alla violenza politica;  TOTALE ASSENZA DI GARANZIE SOSTANZIALI PER IL CITTADINO/SUDDITO. SISTEMA A PARTITO UNICO CON CULTO DELLA PERSONA DEL LEADER.  N.B. Non c’è più come nelle precedenti forme di stato una gestione del POTERE PER IL POTERE (vd. Ragion di stato) ma la gestione del POTERE PER UN FINE IDEOLOGICO.  Comprendiamo in questa categoria: URSS (1936-1953); GERMANIA NAZISTA (1937-1945); MAOISMO; REGIME TALEBANO; REGIME IRANIANO
  • 17. VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO Ripartizione territoriale del potere. Distinzione fondamentale fra Stato federale e Stato unitario, mentre un caso ambiguo è quello dello Stato c.d. regionale (Italia), talvolta considerato forma distinta ed autonoma, talaltra modalità di articolazione del potere in un contesto che permane di tipo unitario. STATO UNITARIO • Lo Stato centrale detiene il potere politico ed amministrativo (nell’accezione più lata) in modo assoluto. Non esiste alcuna forma di autonomia per quanto riguarda le realtà ordinamentali sotto ordinate allo Stato (vd. Francia).
  • 18. VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO LO STATO FEDERALE “Che cos’è la federazione? Bisogna innanzitutto osservare che solo nel dominio della politica il nome corrisponde ad un oggetto ben individuato ed importante, lo Stato federale, mentre nei dominii della filosofia, della sociologia, del diritto e via dicendo una cosa ben identificata, rilevante, databile storicamente, e alla quale si possa senza rischio di equivoci far corrispondere la parola federazione, non esiste. [… ma] come mai se in questi dominii non esiste la cosa, si usa egualmente la parola? La domanda non è difficile. L’oggetto esiste nella politica, ma ciò che accade nella politica viene spesso attribuito a qualche cosa di più gradevole al potere, dal quale essa dipende.” (La federazione, in M. Albertini, La politica e altri saggi, Milano, 1963).
  • 19. VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO LO STATO FEDERALE • Deriva da foedus, unione, alleanza, che gli etimologisti pongono accanto a fid-ere, avere fiducia. • Esistono diversi tipi di approccio ad una forma di Stato federale. Dall’esiguità dei casi, comunque differenti fra loro, alcuni dati restano fermi.
  • 20. LO STATO FEDERALE  COLLABORAZIONE NON GERARCHICA FRA GOVERNI FEDERATI E GOVERNO CENTRALE FEDERALE SULLA BASE DELLA SEPARAZIONE DELLE COMPETENZE: SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI POLITICHE ED AMMINISTRATIVE & NON VALICABILE PRINCIPIO DI AUTONOMIA NELLE SINGOLE SFERE DI DOMINIO;  COSTITUZIONI FEDERALI SCRITTE E RIGIDE CHE GARANTISCONO UNA RIGIDA ELENCAZIONE DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE ED AMMINISTRATIVE DEL GOVERNO FEDERALE CON UNA CLAUSOLA RESIDUALE IN FAVORE DEGLI STATI FEDERATI;  ORGANO GIURISDIZIONALE FEDERALE CHE DIRIME I CONFLITTI FRA FEDERAZIONE E STATI;  GOVERNO FEDERALE E GOVERNI FEDERATI GODONO DI LEGITTIMAZIONE POPOLARE SEPARATA, BILANCIAMENTO DELLE RAPPRESENTANZE;  DIRITTO DI PARTECIPAZIONE DEL POPOLO DELLE UNITA’ FEDERATE AGLI ORGANI FEDERALI, CON EVENTUALI FORME DI SOVRADIMENSIONAMENTO DELLA RAPPRESENTANZA DEGLI STATI PIU’ PICCOLI (demograficamente e territorialmente) ;  PARTECIPAZIONE DELLE UNITA’ FEDERATE AI PROCESSI DI REVISIONE COSTITUZIONALE, COSTITUZIONI SCRITTE E RIGIDE.
  • 21. LO STATO FEDERALE • Non si abiura a quanto di positivo aveva portato lo stato unitario ed accentrato ma si introduce una nuova divisione del potere. “Sulla stessa area politica dovevano ormai convivere gli Stati singoli, padroni di una sovranità limitata ma reale e non semplici enti di autogoverno locale per delega del potere centrale; e lo Stato federale, dotato di supremazia politica, limitata ma effettiva.”(M. Albertini, op. cit.) • Invece del diritto di veto, l’anello mancante fra la volontà degli Stati federati e lo Stato federale viene trovato nel GIUDIZIO COSTITUZIONALE DEI TRIBUNALI.
  • 22. LO STATO FEDERALE • I diversi Stati che hanno approcciato il metodo Federalista ne hanno dato diverse letture. • Schematicamente, seguendo M. Rosenfeld: • “Beyond this fundamental divide among federal and unitary states, federal systems exhibit considerable diversity:”  U.S.A. PRAGMATIC AND ELASTIC FEDERALISM  GERMANY: COOPERATIVE FEDERALISM (Bundestreue Vertragstreue ossia lealtà al patto federale, collaborazione reciproca)  SWITZERLAND: PREDOMINANCE OF CANTONS  INDIA: MULTIETHINC FEDERALISM  CANADA: ASYMMETRICAL FEDERALISM
  • 23. VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO LO STATO REGIONALE • Tutela costituzionale delle REGIONI (macro-unità che compongono lo Stato) per loro espressa previsione e statuizione delle loro competenze. • Riconoscimento di FUNZIONI AMMINISTRATIVE e di INDIRIZZO POLITICO, TITOLARITA’ LEGISLATIVA ESCLUSA E/O CONDIVISA in un nucleo ben definito di materia (art. 117 Cost. It.). • AUTONOMIA STATUTARIA COMUNQUE SOGGETTA A VINCOLI COSTITUZIONALI (possibilità di scelta della forma di governo regionale)
  • 24. VI. B. SOVRANITA’ E TERRITORIO Da un punto di vista storico gli Stati federali sono il prodotto di un processo aggregativo, mentre gli Stati regionali sono conseguenza di una scelta del governo centrale di favorire un riconoscimento ampio di sfere di autonomia politica ed amministrativa su base territoriale. Da un punto di vista evolutivo però si può osservare come nel corso dei secoli si sia manifestata la tendenza ad un rafforzamento degli organi di governo centrale nelle federazioni e un processo di decentramento amministrativo e poi politico negli stati unitari. I concetti sono dunque sfumati.
  • 25. VII. IL CONCETTO DI NAZIONE • Qu’est-ce qu’une nation? E. Renan Per definire una nazione solitamente si fa ricorso ad un insieme eterogeneo di concetti: • RAZZA • LINGUA • TRADIZIONE • STORIA ….E NESSUNO DI QUESTI E’ IN GRADO DI DEFINIRE LA NAZIONE PER COME OGGI E’ INTESA.
  • 26. VII. IL CONCETTO DI NAZIONE In particolare si nota che:  La RAZZA è un elemento non definibile né scientificamente né biologicamente, è un concetto tanto incomprensibile quanto interpretabile ad ogni scopo;  La LINGUA non è sempre presente dove gruppi umani storicamente esistenti sono composti da individui che “sentono” di costituire una nazione;  Le TRADIZIONI o USANZE non sono coestensive del gruppo “nazionale” (vd. Italia);  Si tende a pensare alle NAZIONI come qualcosa di PRECEDENTE allo STATO e quindi si legge la storia STATALE IN CHIAVE NAZIONALE, cadendo in AUTO-MISTIFICAZIONE;
  • 27. VII. IL CONCETTO DI NAZIONE Esistono DUE concetti di nazione: LA NAZIONE SPONTANEA  Intesa come unità di lingua e di costume relativamente spontanea, cioè indipendente da un potere politico centrale. Queste nazioni non corrispondono perfettamente nemmeno oggi alle estensioni degli Stati Europei cd. “nazionali” (vd. Area germanica, Gran Bretagna etc.). Esplose in epoca comunale: Incipit Comedia Dantis Alagherii, Florentini natione, non moribus. LA NAZIONE STATALE O ORGANIZZATA  Sono le unità di lingua e/o di costume collegate al potere politico dello Stato burocratico moderno. Tali unità risultano dalla estensione forzata, cioè politica, di una nazionalità spontanea a tutti gli abitanti del territorio statale, ma sono sentite come unità complete, totali e naturali perché sono il riflesso psicologico della situazione di potere determinata dagli stati burocratici accentrati. Attraverso cultura, letteratura, storia, leva generale obbligatoria, scuola dell’obbligo ed altri mezzi lo Stato burocratico moderno si è espanso o vuole ancora espandersi su un’area dove la lingua ed i costumi sono unificabili. In una parola, ha GIUSTIFICATO NUOVO ASSETTO DI POTERE CON UNA NUOVA IDEOLOGIA: LA NAZIONE.
  • 28. VII. IL CONCETTO DI NAZIONE • La rivoluzione industriale, l’aumento vertiginoso dell’interdipendenza economica degli uomini, le necessità di nuovi mercati furono i fattori determinanti dell’accentramento statale dei poteri. Quando lo Stato, distante dai cittadini, concepì i cittadini come fonte di legittimità, dovette includere nelle istituzioni uomini diversissimi per cultura e tradizioni. Si decise quindi di livellare tutte le differenze. Oggi il livello di interdipendenza economica è il mondo, e gli Stati nazionali sono rimasti SEPARATI. Quanto di buono gli Stati unitari hanno portato rischia di essere spazzato via. IL SENTIMENTO NAZIONALE • Si definisce sentimento nazionale il riflesso ideologico dei legami del cittadino con il proprio stato nazionale. Il sentimento nazionale è tanto più forte ed esclusivo quanto questi legami aumentano di estensione (numero di cittadini effettivamente coinvolti) e profondità (quantità di attività umane collegate allo stato)
  • 29. VII. IL CONCETTO DI NAZIONE • Da un sentimento nazionale virtuoso, utile, o quanto meno non dannoso, nel corso di pochi anni gli Stati passarono a giustificare con le esigenze nazionali la loro POLITICA DI POTENZA. Dopo la seconda guerra mondiale si utilizzarono invece il Comunismo ed il Capitalismo. Oggi, dopo il 1989, con significato distorto rispetto a “dottrina della nazione” o dello “Stato nazione” il nazionalismo mero sta tornando alle luci della ribalta minando la costruzione dell’Europa.
  • 30. VII. IL CONCETTO DI NAZIONE: LE ORIGINI DEL NAZIONALISMO • La Convenzione Nazionale (1795) decise di emanare leggi e decreti solo in Francese (quando erano almeno tre le lingue parlate nello Stato), nominò insegnanti di Francese in ogni distretto ed impose l’educazione primaria; • In Italia i versi saffici di Carducci di Piemonte (1890) e Pascoli in Hymni anno ab Italia in libertatem vindicata quinquagesimo (1911) sono somministrati forzatamente a generazioni di Italiani lungo tutta la penisola; • Nella Germania del dopo Bismark si alimenta il mito della Großdeutschland e la volontà di comprendere tutti i tedeschi in un’unica grande “nazione”; • Il motto degli inglesi era e resta BRITANNIA IMPERAT; • Quello degli STATI UNITI, invece, era e resta E PLURIBUS UNUM;
  • 31. VIII. UNA VIA POSSIBILE • Quando le istituzioni politiche decadono e lo Stato non è più in grado di supportare la crescita ed il benessere dell’economia (presupposto necessario ma non sufficiente al buon governo e alle garanzie delle libertà dei cittadini) la decadenza non è immediatamente evidente, e giunge nel tempo di una o due generazioni. • Il problema che si affronta non è di breve ma di lungo periodo. Abbiamo tutti una scelta da fare: se volere…
  • 33. Oppure permettere all’Europa di nascere come Federazione
  • 34. REFERENZE BIBLIOGRAFICHE ESSENZIALI • Il bisogno di patria, Walter Barberis, 2004 Giulio Einaudi editore, Torino; • Nazionalismo e Federalismo, Mario Albertini, 1999, Il Mulino, Bologna; • Comparative Constitutionalism, cases and materials, Michael Rosenfeld, Andras Sajo, Susanne Baer, 2003 Thomson ed. • Manuale breve di diritto Costituzionale, Luca Mezzetti, 2006, dott. A. Giuffré editore, Milano. • In apertura: Jacques-Louis David, The Death of Socrates,1787, Metropolitan Museum of Art, New York City. Paolo V. Tonini - Nazionalismo e Federalismo, concetti introduttivi34

Editor's Notes

  1. The federalist, p.35
  2. Sono categorie liquide e di difficile concettualizzazione astratta. Utili nondimeno a classificare e comparare le realtà interne ed internazionali.