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Osservare e Sperimentare                                 Anno
                                                         2009/2010


                                              Anno 2009/2010




     Osservare e Sperimentare

    Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza

    PON C-1-FSE-2009-221




                                              Dirigente Scolastico

                                              Prof. Pasquale De Vita

                                              Esperto esterno:

                                              Prof. Andrea Checchetti

                                              Tutor:

                                              Prof.ssa Anna Maria
                                              Aiello
Osservare e Sperimentare                                        Anno 2009/2010




    Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Cosenza

    PON C-1-FSE-2009-




     Osservare e Sperimentare
    Dirigente Scolastico              Prof. Prof. Pasquale De Vita
    Esperto esterno:                   Prof. Andrea Checchetti

    Tutor:                             Prof.ssa Anna Maria Aiello

    I corsisti:
    Daniele Crescibene             Loredana Aceto

    Maria Francesca Curcio         Angela Pietrini

    Federico Altimari             Elena Lucia De Rose

    Lidia Fiore                   Mario Borrelli

    Gaia Corraro                  Jessica Fuorivia

    Letizia Corraro               Amelia Costabile

    Maria Francesca Greco         Enrico La Neve

    Eva Azzurra Li Trenta         Manna Perla

    Silvana Piluso

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                           Introduzione




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    Introduzione
    La didattica laboratoriale è stata al centro di questo progetto PON rivolto alle
    classi quarte del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza.

    L'insegnamento dell'analisi chimica richiede un’attenta integrazione fra teoria
    e pratica. In particolare il progetto è stato impostato in modo da non
    appesantire eccessivamente l'aspetto teorico, collegando gli elementi
    essenziali della chimica delle soluzioni ai principi generali dell’analisi
    volumetrica.

    Le esercitazioni di laboratorio sono state selezionate e organizzate in modo
    da costituire una valida e mutua integrazione con la parte teorica, non
    limitandosi a considerarle come momento di verifica sperimentale di quanto
    appreso in teoria, ma anche, ove possibile, come strumento base per ricavare
    leggi, principi teorici e modelli a partire dall'esperienza. Il progetto ha mirato
    a stabilire

        Il livello delle conoscenze teoriche acquisite e la capacità di
         argomentare adeguatamente i temi proposti;
        la capacità di costruire diagrammi di Gowin partendo dall'approccio al
         problema, per finire con la elaborazione dei dati raccolti e la loro
         presentazione, facendo ricorso ad utili schemi a blocchi riferiti al
         processo analitico nel suo complesso o anche a parti di esso;
        l'acquisizione delle abilità essenziali relative al laboratorio, inteso non
         solo come una semplice sequenza di operazioni sostanzialmente
         manuali, ma soprattutto come attuazione pratica di capacità progettuali
         assistite da un'adeguata autonomia di elaborazione.

    Il progetto ha avuto come obiettivo primario l'acquisizione dei principi e
    delle abilità operative fondamentali riguardanti i metodi di analisi
    quantitativa: acidimetria, permanganometria, argentometria.

    L’insieme delle principali conoscenze stechiometriche di base e la
    padronanza dei concetti relativi ha permesso di gestire l’aspetto teorico delle
    metodiche analitiche quantitative scelte. In ogni caso è stato affrontato il tema
    certamente complesso dell’equilibrio chimico selezionando a questo


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    proposito le tre classi di reazioni più comuni trattate in un corso di Chimica
    generale:

      1. Le reazioni acido-base
      2. Le reazioni di precipitazione
      3. Le reazioni redox

    Per la valutazione dei risultati raggiunti dagli studenti è opportuno
    richiamare l’articolazione delle conoscenze trattate:

      1. Stechiometria elementare
      2. Operazioni di base dell’analisi chimica
             Teoria elementare della misura ed elaborazione dati
             Misura di massa
             Misura di volume
             Campionamento e preparazione del campione
      3. Metodi classici dell’analisi chimica
             Analisi gravimetrica
             Analisi volumetrica
             Titolazioni acido-base
             Titolazioni di precipitazione
             Titolazioni redox

    Infine è importante ricordare che le attività di laboratorio sono state valutate
    relativamente a:

      1. Conoscenze di base dei principi analitici e dei relativi calcoli
         stechiometrici
      2. Capacità organizzativa dei corsisti nel progettare e realizzare un’analisi
      3. Capacità di registrare i dati sperimentali ottenuti dall’esperimento
      4. Validità dei risultati ottenuti

    L’obiettivo finale richiesto è stato quello di realizzare dei diagrammi di
    Gowin per ognuna delle esperienze di laboratorio.

    L’insieme delle prove ha stimolato l’interesse e la partecipazione degli
    studenti trattando argomenti che possono considerarsi sicuramente un
    approfondimento dei contenuti curriculari, ma allo stesso tempo


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    l’indispensabile legame per avviare un confronto con situazioni reali,
    ampliando così il loro orizzonte culturale.

    Il livello di conoscenze, competenze e abilità, acquisite dai corsisti, è stato
    monitorato attraverso un testo d’ingresso, una prova in itinere e una prova
    finale, gli esiti della quale hanno evidenziato il rafforzamento delle abilità, il
    conseguimento dei saperi e le competenze previste. I corsisti si sono mostrati
    soddisfatti dell’esperienza maturata durante il corso, partecipando al dialogo
    educativo, e, opportunamente guidati, realizzando tutta la serie di
    esperimenti proposti per ogni tematica.

    Per la realizzazione del progetto sono state utilizzate le seguenti metodologie:
    - presentazione dell’attività laboratoriale
    - cooperative learning
    - problem solving

    Sono stati raggiunti i seguenti risultati:

        Conoscenza delle specifiche procedure di laboratorio
        Consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza
        Capacità di gestire le relazioni di gruppo

    Si ringrazia la Scuola, il Dirigente Scolastico, prof. Pasquale Vita, il tutor, la
    prof.ssa Annamaria Aiello, per la collaborazione mostrata per tutta la durata
    del corso.

    Cosenza 19/06/2010                              Prof. Andrea Checchetti




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                           Il Progetto




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    Analisi Chimica di base
    Competenze

       Conoscere la legge della conservazione della massa
       Conoscere gli acidi e le basi
       Conoscere gli ossidanti e i riducenti
       Conoscere la solubilità
       Conoscere le definizioni delle concentrazioni
       Comprendere quando avviene una reazione chimica mediante la
        formazione di un solido, il cambio di colore, un’effervescenza, un
        aumento o diminuzione della temperatura
       Conoscere l’equilibrio chimico

    Attività di laboratorio

      1. Stechiometria elementare
             Rapporti stechiometrici in una reazione, quantità di reazioni e suo
               uso nel definire le quantità di reagenti e prodotti di una reazione,
               reagenti in eccesso e in difetto
             Espressioni delle concentrazione di una soluzione
             Mescolamento di soluzioni e variazioni di concentrazioni
      2. Preparazione di soluzioni
             Preparazione di una soluzione di un solido a titolo approssimato
             Preparazione di una soluzione standard
             Preparazione di una soluzione per diluizione
      3. Comportamento degli indicatori acido base
             Preparazione di soluzione di indicatori
             Studio del comportamento di alcuni indicatori
             Conoscere le caratteristiche e le modalità d’uso degli indicatori
              acido-base
             Saper scegliere l’indicatore adatto a una data titolazione
      4. Titolazioni di soluzioni acide
             Condizioni necessarie per condurre una titolazione acido-base
             Curve di titolazioni
             Determinazione di una curva di titolazione acido forte-base forte.
             Determinazione del grado di acidità di un aceto commerciale


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             Determinazione del grado di acidità di un succo di limone
               commerciale
             Determinazione dei punti di viraggio dell’acido fosforico presente
               nella pepsi-cola
      5. Titolazione redox
             Permanganometria
             Determinazione del titolo dell’acqua ossigenata
      6. Titolazioni di precipitazione
             Argentometria
             Metodo di Mohr: determinazione dei cloruri in soluzioni neutre
      7. Determinazione del punto di equivalenza
             Metodi di interpolazione grafica
                   Metodo delle tangenti parallele
                   Metodo dei prolungamenti
             Metodi matematici
                   Metodo della derivata prima
                   Metodo della derivata seconda

    Fasi del progetto:

      1.   Presentazione del progetto e somministrazione di un test d’ingresso
      2.   Discussione guidata sugli argomenti scelti per il corso
      3.   Attività laboratoriale
      4.   Analisi delle prove effettuate e raccolta dei dati
      5.   Verifica finale

    Metodologie:

      1. Presentazione dell’attività laboratoriale
      2. Cooperative learning
      3. Problem solving




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                            La didattica
                           laboratoriale




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    E’ facilmente constatabile che nelle scuole del nostro territorio non ci sia una
    concreta pratica di laboratorio che consenta agli studenti di essere
    protagonisti attivi del loro saper fare. Allo stesso tempo l’insegnamento-
    apprendimento delle scienze ha sicuramente toccato un punto molto basso
    della scala dei valori della scuola. Al di là delle carenze di risorse, è
    l’organizzazione complessiva del sistema scolastico in quanto a spazi, tempi e
    preparazione degli insegnanti che andrebbe rivista e riformata.

    I risultati degli ultimi rapporti OCSE-PISA dei nostri studenti dimostrano
    quanto i modelli di trasmissione del sapere scientifico non siano più
    sufficienti e quanto sia impellente mettere in campo nuove pratiche, nuovi
    modelli, nuovi curricoli della conoscenza scientifica e tecnologica a partire
    dalla scuola dell’obbligo.

    La messa in opera di questo progetto PON del Liceo Scientifico “Enrico
    Fermi” di Cosenza ha centrato una serie di obiettivi fondamentali per
    stimolare il rapporto che ogni studente instaura con il sapere scientifico al
    fine di valorizzare il laboratorio come il luogo senza il quale non c’è
    apprendimento, lo spazio nel quale lo studente è in grado di scoprire e
    costruire la propria visione del mondo e della realtà che lo circonda.

    In questa direzione si è cercato nell’ambito del progetto di far incontrare due
    visioni di concepire il laboratorio: da un lato come spazio-tempo di verifica
    delle leggi, officina per acquisire abilità del misurare e dall’altro come terreno
    fertile per sviluppare un pensiero critico, capace di fondere le abilità manuali
    con quelle mentali per creare le giuste sinergie tra il pensare e l’agire, in
    modo da condividere teorie e concetti con l’elaborazione e il procedere
    sperimentale.

    La didattica laboratoriale costituisce dunque uno strumento di forte
    innovazione che il Piano ISS ha introdotto nella filiera formativa che va dalla
    scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado.

    Utilizzare la didattica laboratoriale significa guidare processi di auto-
    apprendimento quali l’analisi, l’osservazione, il confronto, la ricerca di
    diversi itinerari possibili nella soluzione di un problema che consentono così
    agli studenti di diventare i protagonisti, attori di un processo in cui



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    acquisiscono competenze. In quest’ottica l’attività di laboratorio promuove la
    discussione, la riflessione, il ragionamento.

    Scienze e laboratorio dunque come momento d’incontro per apprendere
    insieme le strategie necessarie, gli strumenti utili per risolvere un problema.




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Osservare e Sperimentare                                     Anno 2009/2010




                           I diagrammi di
                                Gowin




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    DIAGRAMMA DI GOWIN
    Il metodo del diagramma di Gowin è uno strumento didattico elaborato in
    ambito cognitivista, allo scopo di favorire l’apprendimento e di consentire
    una verifica dei livelli di comprensione e di rielaborazione raggiunti dallo
    studente. Come tutte le metodologie di ispirazione cognitivista, non si tratta
    di un procedimento meccanico e chiuso; esso però risulta realmente efficace
    soltanto se inserito in uno stile di lavoro che privilegi la rielaborazione attiva
    da parte dello studente. Gli studenti apprendono rielaborando informazioni e
    conoscenze con la tecnica del problem solving. Posti di fronte al problema,
    cercano di utilizzare le conoscenze in loro possesso per risolverlo. Il problema
    può essere di diversi tipi: dimostrare un teorema, comprendere una lezione,
    produrre un testo, eseguire un’esercitazione di laboratorio .... . In ogni caso, si
    assiste ad un tentativo di rielaborazione della conoscenza condotto attraverso
    strategie conosciute e il docente non ha la funzione di generatore di
    apprendimento, ma sempre quella di facilitatore.

    L'apprendimento è dunque, in una prospettiva cognitivista, un processo
    costruttivo durante il quale lo studente assimila nuovi "materiali cognitivi" ,
    familiarizza con essi e procede a ristrutturare in modo più o meno
    approfondito il proprio sistema cognitivo. Lo studente viene inoltre aiutato
    dal docente ad osservare e a controllare le proprie modalità di
    apprendimento, confrontandole con quelle di altri e localizzando i punti
    deboli nel complesso di strategie a sua disposizione. Da ciò ha origine un
    lavoro che conduce assai spesso a sensibili miglioramenti nelle prestazioni
    cognitive, e sempre ad una migliore consapevolezza di sé. Il docente viene
    percepito non tanto come un dispensatore di conoscenze da replicare
    meccanicamente, ma come un collaboratore nel processo di rielaborazione
    cognitiva.

    Sono molteplici i modi attraverso i quali il docente può stimolare la
    rielaborazione personale, "attiva", da parte dello studente. Il principio è
    sempre lo stesso: un problema, di qualsiasi natura, non è un abisso che il

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    docente debba affrettarsi a colmare, ma una risorsa da utilizzare per
    l'apprendimento. Questo vale anche per i problemi più semplici e
    all'apparenza più banali.

    In generale, lo studente si abitui a non vedere nell'insegnante il solutore dei
    suoi problemi, ma il collaboratore alla ricerca della soluzione. Lo spiegare e
    rispiegare, in termini sempre più "semplici", gli stessi concetti, fa
    dell'insegnante un protagonista infelice, che finisce per seguire la strada più
    lunga e meno produttiva – alla fine, in qualche modo, lo studente dovrà pure
    arrivare alla comprensione da sé. Occorre rovesciare l'atteggiamento di attesa
    passiva e promuovere (con fiducia, mai in maniera aggressiva) l’elaborazione
    personale.     Dunque:   fare   molte    domande,     far   sentire   gli    studenti
    continuamente interpellati; fermarsi a metà di un'argomentazione e fare
    trarre agli studenti le conclusioni; fare rielaborare dagli studenti paragrafi o
    lezioni frontali, mediante l'uso, p.es. di mappe concettuali; fare analizzare
    casi concreti con l’uso dei diagrammi di Gowin.

    Il diagramma di Gowin è stato proposto, negli USA negli anni 80, per aiutare
    a riflettere su come si impara e su come si costruisce la scienza ed è stato
    generalizzato ad altri campi e a tutti i livelli scolastici. Si tratta di uno
    strumento utile per capire la struttura della conoscenza e il processo della sua
    costruzione.

    ”Il lato sinistro del diagramma è quello del’elaborazione del pensiero e il lato
    destro è quello della programmazione dell’azione. La V segnala, con la sua
    forma a punta, gli eventi o gli oggetti che stanno alla radice di tutta la
    produzione del sapere ed è fondamentale che gli studenti abbiano ben chiaro
    su che cosa stanno sperimentando. Il diagramma costringe in qualche modo
    a riconoscere l’effetto reciproco tra il sapere disciplinare costruito attraverso il
    tempo e la conoscenza che quella specifica indagine, in quel momento e in
    quella situazione, permette di costruire.”




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                                        DIAGRAMMA A V
                            (Scoprire la struttura e il significato de lla conosce nza)


      VERSANTE CONCETTUALE                                               VERSANTE METODOLOGICO

        (Pensiero)                                                                             (Azione)


           Teoria                                                              Asserzioni di conoscenza

I principi generali che guidano                                              Sono le risposte alle domande
 l’indagine e spiegano perché                                                 focali e rappresentano delle
     gli eventi o gli oggetti                                                 interpretazioni logiche delle
     manifestano ciò che è                                                            registrazioni e
            osservato                                                         dell’elaborazioni dei dati da
                                                                                       esse ricavati

           Principi
                                Domanda focale
   Affermazioni di relazioni
   tra concetti che spiegano Domande che servono a far
  come si può prevedere che convergere l’indagine sugli
   appaiano o si comportino eventi o gli oggetti studiati
     gli eventi o gli oggetti

                                                                                      Elaborazione

            Concetti                                               Tabelle, grafici, mappe concettuali,
                                                               statistiche e altre forme di organizzazione
 Sono le rappresentazioni degli                                              delle registrazioni
   eventi definiti con parole
             chiave


                               Progettazione dell’esperimento

                       Descrizione del materiale necessario durante la
                       sperimentazione e delle modalità di esecuzione



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Osservare e Sperimentare                                                     Anno 2009/2010



    CHE COSA È

    Il diagramma a V è uno strumento euristico. E' stato concepito per aiutare
    studenti ed insegnanti a chiarire a se stessi la natura e lo scopo delle attività
    sviluppate.

    A CHE COSA SERVE

    Per chi impara:

        visualizzare i nessi tra la fase sperimentale della ricerca e la fase
          analitico-cognitiva
        visualizzare la natura dei concetti
        esplicitare le relazioni tra essi
        rappresentare graficamente le conoscenze.
        favorisce quindi la metacognizione.

    Per chi insegna:

        valutare il livello di concettualizzazione
        far emergere la struttura cognitiva di costruzione della conoscenza.

    Il diagramma ha l'obiettivo di mettere in relazione le teorie generali con il
    percorso sperimentale che si sta attuando.




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    COME SI USA

    Gowin prevedeva 5 domande di base per la costruzione del diagramma:

       1. qual è la domanda di partenza
       2. quali sono i concetti chiave
       3. quali metodi si utilizzano per cercare la risposta
       4. quali sono le asserzioni di conoscenza a cui si arriva
       5. quali sono le asserzioni di valore

    Dopo aver definito eventi e domande, si inizia dal lato destro in basso della V
    procedendo nel verso della freccia riportata in figura.

       1. Vengono definiti gli eventi (qualunque cosa accade o possa esser fatta
          accadere), e gli oggetti (qualunque cosa sia possibile osservare) da
          osservare e si trascrivono sul vertice della V
       2. Si individua la domanda focale che contiene la tesi da dimostrare o
          l’ipotesi da verificare; si introduce l'idea della registrazione dei dati
       3. Si procede alla raccolta dei dati relativi all’evento prodotto e/o
          osservato; in questa fase avviene la sola trascrizione delle informazioni
          quanti-qualitative rilevate
       4. definire i concetti (una "regolarità", un insieme di caratteristiche
          costanti riscontrata negli eventi o negli oggetti e designata con un
          nome)
       5. si elaborano i dati operando confronti , individuando costanti e
          variabili, e ogni altra operazione che sia connessa con la domanda
          focale
       6. dai risultati delle elaborazioni si formulano le asserzioni di conoscenza
          (le risposte alle domande da cui siamo partiti)
       7. vengono riportati i concetti incontrati durante tutto la fase sperimentale
       8. si passa all’inserimento dei principi (le relazioni di significato tra due o
          più concetti che guidano la nostra comprensione di ciò che accade negli
          eventi studiati) e teorie (relazioni tra concetti che organizzano i concetti


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        ed i principi in modo da descrivere i fenomeni e le asserzioni di
        conoscenza). I principi ci dicono il come e le teorie il perché
      9. si inseriscono infine le asserzioni di valore che conducono alla
         esplicitazione delle visioni del mondo, la filosofia di riferimento che
         orienta la ricerca della risposta alla domanda.




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                   Preparazione delle soluzioni (1)
       Teoria                                               Asserzione di conoscenza
       Nel caso in cui due sostanze                         Una soluzione si prepara
       si mescolano tra di loro                             attraverso una miscelazione
       distinguiamo, dal punto di                           omogenea delle sostanze
       vista chimico il soluto e il        Come si          desiderate, presenti, dunque,
       solvente. Il soluto è presente   preparano le        in un’unica fase.
       in quantità minore rispetto al   soluzioni per
       solvente    e   si   definisce    diluizione?
       concentrazione la quantità di                       Elaborazione
       soluto presente in un volume
                                                           l'HCl concentrato puro per
       di soluzione
                                                           analisi, è commercializzato sotto
                                                           forma di soluzione acquosa,
      Concetti                                             sulla bottiglia del reattivo sono
      •Titolo: esprime la                                  riportati la percentuale in peso
      concentrazione in una                                (37%) e la densita (1,185 g/ml),
      soluzione                                            quindi la sua molarità sarà
      •Soluzione per diluizione: è
                                                           M=% d 1000/PM= 12.04
      una soluzione che si ottiene a
      partire da una più concentrata                       Il volume di HCl concentrato da
      dello stesso composto preso in                       prelevare e diluire al volume
      esame                                                desiderato (700 ml) si calcola con
                                                           la formula
       Materiali                                           Ciniziale x Viniziale = Cfinale x Vfinale
       •HCl;
                                                           V= 700 x 0.1/12.04= 5.8 ml
       •Acqua distillata;
                                                           A questo volume si aggiunge a
       •Vetrino da orologio;
                                                           acqua fino ad arrivare al volume
       •Becher graduato;                                   finale di 700 ml
       •Cilindro graduato,
       •Piastra agitante;
       •Ancoretta magnetica;    Procedimento soluzione di HCl per diluizione
       •Pallone ;               HCl - 12,04M
       •Parafilm;               Prelievo 5,83 ml
                                Concentrazione finale 0,1M
                                •Ricavare, da i dati di densità e percentuale in peso,
                                della soluzione iniziale, la concentrazione della
                                soluzione più concentrata;
                                •Prelevare il volume di soluzione concentrata
                                •Aggiungere alla soluzione il solvente sino a portare
                                il volume iniziale a quello finale ottenuto.




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                   Preparazione delle soluzioni (2)
      Teoria                            Come si          Asserzione di conoscenza
      Nel caso in cui due sostanze si preparano le
      mescolano      tra    di    loro soluzioni a       Una soluzione si prepara attraverso
      distinguiamo, dal punto di vista                   una miscelazione omogenea delle
                                           titolo        sostanze desiderate, presenti,
      chimico il soluto e il solvente.
                                       approssimato?     dunque, in un’unica fase.
      Il soluto è presente in quantità
      minore rispetto al solvente e si
      definisce concentrazione      la
                                                       Elaborazione
      quantità di soluto presente in                   Molarità (M) = n.moli(soluto) /
      un volume di soluzione                           n.litri(soluzione)
      Concetti                                         n.moli = C x V = 0,1 M x 0,7 l = 0,07
      •Titolo: detto anche                             mol
      concentrazione, in una                           n.moli = massa(g) / Mmolare
      soluzione, esprime in
      maniera rigorosa in che                          massa(g) = n.moli x Mmolare = 0,07
      rapporto quantitativo stanno                     mol x 40 g/mol = 2,8 g
      tra loro soluto e solvente;                 Procedimento soluzione a titolo
      •Soluzione a titolo
                                                  approssimato, NaOH - 0,1 M -
      approssimato: soluzione di
      cui non si conosce                          700 ml
      precisamente la                             1. Calcolare la quantità di
      concentrazione. Per ricavare                   composto da prelevare
      la sua concentrazione                          mediante adeguate formule;
      effettiva si dovrà, quindi,                 2. Misurare la quantità di
      procedere alla titolazione,                    composto, posto su un vetrino
      con una soluzione standard;                    da orologio, mediante una
                                                     bilancia analitica elettronica
       Materiali                                     monopiatto;
       •NaOH                                      3. Trasferire l’esatto quantitativo
                                                     di composto in un becher
       •Acqua distillata;
                                                     graduato;
       •Vetrino da orologio;                      4. Misurare il volume indicato del
       •Bilancia analitica                           solvente in un cilindro
       elettronica monopiatto;                       graduato;
       •Becher graduato;
       •Cilindro graduato;           5. Trasferire lo stesso nel becher contenente
                                        il composto (soluto);
       •Piastra agitante;
       •Ancoretta magnetica;         6. Miscelare soluto e solvente, sino a
       •Pallone ;                       ottenere una soluzione omogenea in
                                        un’unica fase, utilizzando una spatola o
       •Parafilm;
                                        una piastra agitante con la rispettiva
                                        ancoretta magnetica;
                                     7. Travasare la soluzione ottenuta dal becher
                                        in un pallone;




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                    Preparazione delle soluzioni (3)
      Teoria                                             Asserzione di conoscenza
      Nel caso in cui due sostanze si                   Una soluzione si prepara
                                         Come si
      mescolano tra di loro                             attraverso una miscelazione
                                       preparano le
      distinguiamo, dal punto di vista                  omogenea delle sostanze
      chimico il soluto e il solvente.  soluzioni
                                                        desiderate, presenti, dunque, in
      Il soluto è presente in quantità  standard?
                                                        un’unica fase.
      minore rispetto al solvente e si
      definisce concentrazione la
      quantità di soluto presente in                Elaborazione
      un volume di soluzione
                                                    Molarità (M) = n.moli(soluto) /
                                                    n.litri(soluzione)
                                                      n.moli = 0,1 M x 0,5 l = 0,05 mol
      Concetti                                        n.moli = massa(g) / Mmolare
      •Titolo: detto anche
      concentrazione, in una                          massa(g) = 0,05 mol x 106 g/mol =
      soluzione, esprime in maniera                   5,3 g
      rigorosa in che rapporto
      quantitativo stanno tra loro
      soluto e solvente;                               Procedimento soluzione a
      •Soluzione standard: soluzione
                                                       titolo standard, Na2CO3 -
      avente un titolo ben definito, che
                                                       0,1 M - 500 ml
      consente, quindi, di titolarne
                                                       •Il procedimento è uguale a
      un’altra. La qualifica di
                                                       quello di una soluzione a
      “standard” dipende
                                                       titolo approssimato.
      esclusivamente dalla natura
      chimica e dalle caratteristiche
      del composto preso in esame.

       Materiali
       •Na2CO3,
       •Acqua distillata;
       •Vetrino da orologio;
       •Bilancia analitica elettronica monopiatto;
       •Becher graduato;
       •Cilindro graduato;
       •Piastra agitante;
       •Ancoretta magnetica;
       •Pallone ;
       •Parafilm;




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Osservare e Sperimentare                                                  Anno 2009/2010



          V (ml)            pH        pH/V                 'pH/V
            0              12,06                    -0,060               -0,02922
            1              12,00                    -0,089               -0,00889
            2              11,91                    -0,098                     0
            3              11,81                    -0,098                     0
            4              11,71                    -0,098                     0
            5              11,62                    -0,098               -0,02023
            6              11,52                    -0,118               -0,03166
            7              11,40                    -0,150                   0,03
            8              11,25                    -0,120                  -0,01
            9              11,13                    -0,130                  -0,17
           10              11,00                    -0,300                   -4,4
           10,5            10,85                    -2,500                     -6
           11               9,60                    -5,500                    -10
           11,1             9,05                    -6,500                    -15
           11,2             8,40                    -8,000                    -38
           11,3             7,60                   -11,800                     -6
          11,35             7,01                   -12,100             57,6666667
          11,45             5,80                    -6,333             13,8888889
           11,6             4,85                    -4,250                  11,25
           11,8             4,00                    -2,000                   7,75
           12               3,60                    -0,450                   0,25
           13               3,15                    -0,200             0,03333333
           14               2,95                    -0,167             0,07777778
           15,5             2,70                    -0,050             4,4409E-16
           16,5             2,65                    -0,050             0,01153846
           17,5             2,60                    -0,038             0,13392295
           18,8             2,55                     0,136              0,0072148

    Tabella 1. Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale
    pH/V e 'pH/V




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                           titolazione base forte acido forte
                                            titolazione base forte acido forte

           13,00


           12,00


           11,00



           10,00



            9,00


            8,00



            7,00

      pH
            6,00



            5,00


            4,00



            3,00



            2,00


            1,00


            0,00
                   0   1   2    3   4   5    6   7    8    9   10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
                                                          V acido forte



    Fig.1 Andamento del pH al variare del volume di titolante H + aggiunto




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                                      Derivata seconda                  Derivata
                                                                        seconda
                 80




                 60




                 40




                 20



      D' pH/DV



                  0
                       0    2    4    6    8     10      12   14   16       18     20




                 -20




                 -40




                 -60
                                               V (m l)



    Fig.2 Andamento del rapporto incrementale  pH/V in funzione del volume
    di titolante aggiunto

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             Determinazione del grado di acidità di un aceto
                            commerciale

        Teoria                                            Asserzione di conoscenza
        Per legge l’acidità dell’aceto                    L’acidità totale dell’aceto è
        commerciale (costituita                           determinata mediante titolazione
        essenzialmente da acido acetico,                  con NaOH. Si tratta di una
        ma anche in piccola parte sa altri                titolazione acido debole-base forte
        acidi come l’acido tartarico) non                 per cui il pH al punto di
        deve essere inferiore al 6% (p/V)                 equivalenza è debolmente basico.
        espressa come se fosse dovuta                     Per cogliere il punto di
        esclusivamente all’acido acetico.                 equivalenza è stata scelta la
        Ciò corrisponde in pratica a 60                   fenolftaleina come indicatore
        g/L di CH3COOH


                                                             Elaborazione
             Materiali e sostanze                            Costruzione della curva di
             •Soluzione di NaOH 0.1 M a                      titolazione (in allegato
             titolo noto                                     tabella e grafico)
             •Soluzione di fenolftaleina
             •acqua


              Strumenti
              •Buretta da 25 ml          Procedimento
              •Beuta da 250 ml           •Calcolare il volume di aceto che occorre prelevare
              •Pipetta graduata          per una singola determinazione in base ai dati
              da 10 ml                   riportati sull’etichetta del prodotto da analizzare e
              •Bacchetta di              alla concentrazione del titolante
              vetro                      •Predisporre la buretta con la soluzione di NaOH
                                         •Prelevare il volume da aceto , trasferirlo in una
                                         beuta ed eventualmente diluirlo
                                         •Aggiungere la fenolftaleina come indicatore
                                         •Titolare fino al viraggio
                                         •Ripetere la titolazione almeno tre volte




    V (ml)                          pH                               ph/V

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                            0                       3,21                        0,26
                            1                       3,47                        0,19
                          3,3                        3,9                         0,2
                          4,1                       4,06                         0,1
                            5                       4,15                            0,1
                            6                       4,25                            0,1
                            7                       4,35                            0,1
                            8                       4,45                        0,07
                            9                       4,52                        0,07
                           10                       4,59                        0,06
                           11                       4,65                        0,09
                           12                       4,74                        0,07
                           13                       4,81                        0,08
                           15                       4,97                        0,09
                           16                       5,06                        0,08
                           17                       5,14                        0,09
                           18                       5,23                        0,11
                           19                       5,34                        0,13
                           20                       5,47                        0,16
                           21                       5,63                        0,22
                           22                       5,85                        0,37
                           23                       6,22                        0,98
                         23,5                       6,71                        2,86
                           24                       8,14                         4,1
                         24,1                       8,55                         6,7
                         24,2                       9,22                        1,69
                           25                      10,57                        0,48
                           26                      11,05                         0,2
                           27                      11,25                        0,13
                           28                      11,38                        0,09
                           29                      11,47                        0,12
                           30                      11,59                        0,39

    Tabella 2. Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale
    pH/V




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                         Titolazione aceto commerciale
                                   Titolazione aceto commerciale

           14




           12




           10




            8


      pH


            6




            4




            2




            0
                0    5        10            15             20      25   30          35
                                                 V (m l)



    Fig.3 Andamento del pH al variare del volume di titolante OH - aggiunto




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                              Metodo della derivata prima
                                       Metodo della derivata prima

             8




             7




             6




             5




      pH/ V 4




             3




             2




             1




             0
                  0   2   4    6   8   10   12   14   16   18    20   22   24   26   28   30   32   34
                                                       V (m l)



    Fig.4 Andamento del rapporto incrementale pH/V in funzione del volume
    di titolante aggiunto




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                      Titolazione acido debole base forte

        Teoria e principi                                                  Asserzioni di conoscenza
        La variazione del pH induce                                        Il gradi di acidità si ottiene
        l’indicatore a virare. Ciò                                         mediante titolazione del succo di
        segnala il termine della                                           limone con una base forte
        reazione. Posto che, per la
        stechiometria della reazione ,              Come si          Elaborazione dati
        il n°mol di NaOH è 3 volte                determina il       V impiegato di NaOH = 15 ml = 0,015 l
        quello di C6H8O7, è possibile           grado di acidità     Molarità (M) NaOH = n°moli (soluto)
        ricavare, note le mol di NaOH,            del succo di       /V(soluzione) = 0,107 M
        il grado di acidità del succo di         limone Selex        n°mol NaOH = M x V = 0,107 M x 0, 015 l
        limone in esame.                                             = 1,62 x 10-3 mol
                                                                     Dal rapporto stechiometrico della
        Concetti                                                     reazione ad ogni mol di acido citrico ne
        •Grado di acidità: g C6H8O7                                  corrispondono 3 di NaOH
        contenuti in 100 ml di succo di                              n°mol C6H8O7 = n°mol NaOH / 3 = 5,4 x
        limone;                                                      10-4 mol
        •Indicatore: sostanza che ha la                              n°mol C6H8O7 : V(ml) C6H8O7 prelevati =
        proprietà di cambiare colore in                              [C6H8O7] in 1 l : 1000ml
        funzione del pH della soluzione                              [C6H8O7] in 1 l = (5,4 x 10-4 mol x 1000 ml) /
        in cui si trova;                                             2 ml=0,27M
        •Viraggio: cambiamento di                                    PMC6H8O7 = 192, 13 g/mol
        colore dell’indicatore;                                      g C6H8O7 / 1 l = M x PM= 0,27 mol/l x
        •Titolazione: metodica con cui                               192,13 g/mol = 51,9 g/l
        ottenere la concentrazione di una                            grado di acidità = 51,9 g/l / 10 = 5,19 %
        soluzione a partire da un’altra a                            Valore etichetta 5%
        titolo noto.
                                                                Dati emersi
       Materiali                                              Il viraggio della fenolftaleina (dall’incolore al
       •Succo di limone Selex;                                rosato) indicail termine della titolazione del
       •Pipetta graduata;                                     succo di limone. In particolare, riportando su
       •Becher graduato;                                      un grafico le variazioni del pH in funzione del
       •Acqua distillata;                                     volume V di NaOH utilizzato, si osserva che,
       •Fenolftaleina;                                        in prossimità del punto di equivalenza si ha
       •Pipetta Pasteur;                                      una forte variazione di pH per piccole
       •Sostegno con pinza per buretta;                       aggiunte di titolante.
       •Buretta;
       •NaOH a titolo noto;       Procedimento
       •Piastra agitante;         •Raccogliere 2 ml di succo di limone in un becher;
                                  •Diluirlo a 100 ml con acqua distillata;
       •Ancoretta magnetica
                                    •Aggiungere 3-4 gocce di fenolftaleina;
                                    •Inserire l’ancoretta magnetica nel becher, posto sulla piastra agitante;
                                    •Sistemare la buretta sul sostegno;
                                    •Riempirla con 30 ml di NaOH a titolo di 0,107M;
                                    •Porre la piastra in corrispondenza della buretta e procedere con l’erogazione
                                    di NaOH sino al punto di viraggio della fenolftaleina;
                                    •Leggere sulla buretta quanti ml di NaOH sono stati necessari.




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               V (ml)                      pH                       pH/V
                 0                         3,12                      0,169
                1,6                        3,39                      0,256
                2,5                        3,62                      0,230
                3,5                        3,85                      0,200
                4,5                        4,05                      0,200
                5,5                        4,25                      0,250
                6,5                        4,5                       0,280
                7,5                        4,78                      0,300
                7,9                        4,9                       0,333
                8,2                         5                        0,350
                 9                         5,28                      0,350
                10                         5,63                      0,278
                10,9                       5,88                      0,333
                11,5                       6,08                      0,520
                12                         6,34                      0,628
                12,5                      6,654                      0,820
                12,8                       6,9                       1,250
                13                         7,15                      2,000
                13,2                       7,55                      1,567
                13,5                       8,02                      1,267
                13,8                       8,4                       1,100
                14                         8,62                      0,900
                14,2                       8,8                       0,767
                14,5                       9,03                      0,580
                15                         9,32                      0,280
                16                         9,6                       0,150
                17                         9,75                      0,250
                18                         10                        0,200
                19                         10,2                      0,182
                20,1                       10,4                      0,200
                20,2                      10,42

    Tab. 3 Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale
    pH/V



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                        titolazione succo di limone                    titolazione
                                                                       succo di limone

           12



           11



           10



            9



            8



            7



      pH    6



            5



            4



            3



            2



            1



            0
                0   2   4   6    8     10     12      14     16   18   20    22      24
                                     V (m l) titolante aggiunto



    Fig.4 Andamento del pH al variare del volume di titolante OH - aggiunto




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                                Derivata prima             Derivata
                                                           prima
    2,500




    2,000




    1,500




    1,000




    0,500




    0,000
            0   2     4     6      8     10    12     14    16        18     20




    Fig.5 Andamento del rapporto incrementale pH/V in funzione del volume
    di titolante aggiunto


                     L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza           Pagina 33
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               Titolazione dell’acido fosforico presente
                           nella Pepsi-Cola

                Teorie:
      Acidi e basi di Bronsted e
                                                            Asserzioni di conoscenza:
      Loewry                                                Poiche non vengono usati
                                                            indicatori per individuare i
      Reazioni di
      neutralizzazione                                      punti di viraggio perché la
                                                            pepsi è scura si monitorizza
       Principi:                          Come si           la titolazione mediante un
       -Non vengono usati              determinano          pHmetro digitale .
       indicatori di viraggio perché                        Si utilizzano i metodi relativi
                                         i punti di
       la pepsi è scura                                     alla derivata prima e seconda
                                        viraggio di         per determinare il volume di
       -Si usa il pHmetro digitale
       per individuare le
                                          H₃PO₄?            titolante ai punti di viraggio
       variazioni di pH
       -L’acido fosforico presenta 3              Elaborazione dati
       valori per le costanti di                  Determinazione dell’acido fosforico nella
       dissociazione K₁, K₂, K₃                   pepsi-cola:
                                                  H₃PO₄ + H₂O <=> H₂PO₄⁻ + H₃O⁺
                                                  H₂PO₄⁻ + H₂O <=> HPO₄²⁻ + H₃O⁺
         Concetti:                                HPO₄²⁻ + H₂O  PO₄³⁻ + H₃O⁺
         Concentrazione di una                    Si riportano la curva di titolazione e
         soluzione                                l’andamento del DpH /DV vs Vtit.
         Acido poliprotico                        aggiunto in allegato
         Titolante                                Titolazione : n.moli acido = n.moli base
         Punto di equivalenza                     Soluzioni tampone :*H₃O⁺+= Ka.Ca⁄Cs
                                                                      *OH⁻+= Kb. Cb⁄Cs
                                                  Idrolisi salina :   *H₃O⁺+=√Kw⁄Kb.Cs
                                                                     *OH⁻+=√Kw/Ka.Cs
       Materiali:                                 pH di un acido parzialmente ionizzato:
       buretta da 30ml                                               *H₃O⁺+=√Ka.Ca
        becher da 200ml
       supporto per buretta              Procedimento:
       agitatore magnetico,              Si versano nel becher 100 ml di pepsi cola e si
       pHmetro,                          agita il tutto per eliminare la CO₂ contenuta. Si
       100ml pepsi-cola,                 riempie la buretta con 30 ml di NaOH 0,1 M.
       50ml NaOH 0.1,                    Sotto la buretta si dispone il becher posto su un
       due buffer con pH = 4 e pH =      agitatore magnetico,si insersce la sonda per la
       7 per tarare il pHmetro           lettura del pH e, poco alla volta si fanno
                                         scendere 0,5 ml di NaOH




    V (ml)                 pH                 dpH/dV                 d'pH/dV
                       0               2,84                   0,02                    0,04
                     0,5               2,85                   0,04                   -0,04

                            L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza                   Pagina 34
Osservare e Sperimentare                                       Anno 2009/2010


                 1            2,87            0,02              0,08
               1,5            2,88            0,06              0,08
                 2            2,91             0,1                 0
               2,5            2,96             0,1              0,12
                 3            3,01            0,16              0,32
               3,5            3,09            0,32              0,32
                 4            3,25            0,48              1,48
               4,5            3,49            1,22              0,48
                 5             4,1            1,46             -1,28
               5,5            4,83            0,82             -1,02
                 6            5,24            0,31             -0,01
                 7            5,55             0,3         8,882E-16
                 8            5,85             0,3                 0
               8,5               6             0,3              -0,2
                 9            6,15             0,2                 0
               9,5            6,25             0,2         3,553E-15
                10            6,35             0,2              0,12
              10,5            6,45            0,26             -0,12
                11            6,58             0,2         3,553E-15
              11,5            6,68             0,2             -0,04
                12            6,78            0,18             -0,04
              12,5            6,87            0,16              0,08
                13            6,95             0,2              0,08
              13,5            7,05            0,24              0,04
                14            7,17            0,26             -0,04
              14,5             7,3            0,24              0,12
                15            7,42             0,3              0,56
              15,5            7,57            0,58               0,3
                16            7,89            0,73              0,22
              16,5             8,2            0,84             -0,64
                17            8,62            0,52             -0,24
              17,5            8,88             0,4             -0,08
                18            9,08            0,36             -0,36
              18,5            9,26            0,18              0,04
                19            9,35             0,2         7,105E-15
              19,5            9,45             0,2              -0,2
                20            9,55             0,1             -0,04
              20,5             9,6            0,08              0,16
                21            9,64            0,16             -0,12
              21,5            9,72             0,1         7,105E-15
                22            9,77             0,1              0,08
              22,5            9,82            0,14             -0,12
                23            9,89            0,08             -0,04
              23,5            9,93            0,06              0,04
                24            9,96            0,08             -0,04
              24,5              10            0,06              0,04
                25           10,03            0,08             -0,04
              25,5           10,07            0,06              0,04
                26            10,1            0,08             -0,08
              26,5           10,14            0,04              0,08


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                   27            10,16                0,08                 -0,08
                 27,5             10,2                0,04           -7,105E-15
                   28            10,22                0,04                  0,04
                 28,5            10,24                0,06                 -0,04
                   29            10,27                0,04                 -0,04
                 29,5            10,29                0,02            0,6466667
                   30             10,3           0,3433333            0,0114444


    Tabella 4. Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale
    pH/V e 'pH/V




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                                                 curva pepsi
                        curva pepsi
           12



           11



           10



            9



            8



            7



      pH    6



            5



            4



            3



            2



            1



            0
                0   2    4    6   8   10   12    14    16    18     20   22   24   26   28    30   32
                                                V (m l) titolante



    Fig.6 Andamento del pH al variare del volume di titolante OH - aggiunto



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                                derivata prima                     derivat…


              1,6




              1,4




              1,2




                1




      DpH/ DV 0,8




              0,6




              0,4




              0,2




                0
                    0     5      10      15           20      25    30        35
                                       V (m l) di titolante



    Fig.7 Andamento del rapporto incrementale pH/V in funzione del volume
    di titolante aggiunto


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    Fig. 8 Andamento del pAg+ in funzione del volume di titolante in prossimità
    del punto finale della titolazione




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       Determinazione del titolo dell’acqua
                  ossigenata
       Teoria                                      Asserzioni di conoscenza
                                                   La     concentrazione   di   una
       L’acqua       ossigenata     o
                                                   soluzione di H2O2 è determinata
       perossido di idrogeno è
                                                   per mezzo di una titolazione con
       presente in commercio in
                                                   KMnO4 secondo la seguente
       soluzione acquose con un
                                                   reazione:
       titolo       ovvero       una
       concentrazione        espresso
                                                   2MnO4- + 5H2O2 +6 H+ ---> 2
                                                       +2
       come % p/V di H2O2 , oppure   Come       si Mn + 5O2 +8 H2O
       come volume di O2 (misurato   determina
       a      condizioni    normale) il     titolo
       ottenuto da       un volume   dell’acqua     Elaborazione
       unitario di soluzione in      ossigenata     Calcolare       la media degli
       seguito alla decomposizione                  equivalenti di acqua ossigenata
       del perossido                                corrispondenti a 1 ml della
                                                    soluzione commerciale
                                                    •Esprimere la concentrazione in
                                                    %p/V, confrontando il risultato
       Materiali e sostanze                         con      il   valore   riportato
       •Soluzioni di KMnO4 0.1 M a titolo           sull’etichetta.
       noto
       •Soluzione di H2SO4 0.1 M
       •Acqua di grado analitico


                                          Procedimento
       Strumenti di lavoro                •Prelevare con la pipetta 10 ml di acqua
       •Pipette tarate da 10 e 20 ml      ossigenata commerciale e portarli a volume
       •Beuta da 250                      in un matraccio di 250 ml
       •Buretta in vetro scuro da 25      •Predisporre la buretta con la soluzione di
       ml                                 permanganato
       •Matraccio da 250 ml               •Prelevare 25 ml di soluzione diluita e
       •Cilindro graduato                 aggiungere 20 ml di soluzione di acido
                                          solforico misurati con il cilindro
                                          •Titolare fino a colorazione rosa persistente
                                          •Effettuare più titolazione ripetendo il
                                          procedimento descritto




                      L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza                  Pagina 41
Osservare e Sperimentare                                     Anno 2009/2010




                           Bibliografia




                   L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza   Pagina 42
Osservare e Sperimentare                                                   Anno 2009/2010



    1. Ausubel D., Educazione e processi cognitivi, FrancoAngeli, Milano 1995
    2. Comoglio M., Cardoso M. A., Insegnare e apprendere in gruppo: il cooperative
    learning, Roma, LAS, 1996
    4. Frabboni F., Il Laboratorio, Laterza, Bari 2004
    5. Guastavigna M., Graficamente, Carocci, Roma, 2007
    6. Roletto E., La scuola dell’apprendimento, Trento, Erikson, 2005
    7. Rubino C., Venzaghi I., Cozzi R., Stechio &Lab, Le basi dell’analisi chimica,
    Zanichelli Editore, Bologna 2001




                       L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza              Pagina 43
Osservare e Sperimentare                                     Anno 2009/2010




                           Indice analitico




                   L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza   Pagina 44
Osservare e Sperimentare                                        Anno 2009/2010



    Introduzione                                          pag. 3
    Il progetto                                           pag. 7
    La didattica laboratoriale                            pag. 10
    I diagrammi di Gowin                                  pag. 13
    Bibliografia                                          pag. 42
    Indice analitico                                      pag. 44




                      L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza   Pagina 45

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Osservare e Sperimentare

  • 1. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Anno 2009/2010 Osservare e Sperimentare Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza PON C-1-FSE-2009-221 Dirigente Scolastico Prof. Pasquale De Vita Esperto esterno: Prof. Andrea Checchetti Tutor: Prof.ssa Anna Maria Aiello
  • 2. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Cosenza PON C-1-FSE-2009- Osservare e Sperimentare Dirigente Scolastico Prof. Prof. Pasquale De Vita Esperto esterno: Prof. Andrea Checchetti Tutor: Prof.ssa Anna Maria Aiello I corsisti: Daniele Crescibene Loredana Aceto Maria Francesca Curcio Angela Pietrini Federico Altimari Elena Lucia De Rose Lidia Fiore Mario Borrelli Gaia Corraro Jessica Fuorivia Letizia Corraro Amelia Costabile Maria Francesca Greco Enrico La Neve Eva Azzurra Li Trenta Manna Perla Silvana Piluso L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 2
  • 3. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Introduzione L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 3
  • 4. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Introduzione La didattica laboratoriale è stata al centro di questo progetto PON rivolto alle classi quarte del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza. L'insegnamento dell'analisi chimica richiede un’attenta integrazione fra teoria e pratica. In particolare il progetto è stato impostato in modo da non appesantire eccessivamente l'aspetto teorico, collegando gli elementi essenziali della chimica delle soluzioni ai principi generali dell’analisi volumetrica. Le esercitazioni di laboratorio sono state selezionate e organizzate in modo da costituire una valida e mutua integrazione con la parte teorica, non limitandosi a considerarle come momento di verifica sperimentale di quanto appreso in teoria, ma anche, ove possibile, come strumento base per ricavare leggi, principi teorici e modelli a partire dall'esperienza. Il progetto ha mirato a stabilire  Il livello delle conoscenze teoriche acquisite e la capacità di argomentare adeguatamente i temi proposti;  la capacità di costruire diagrammi di Gowin partendo dall'approccio al problema, per finire con la elaborazione dei dati raccolti e la loro presentazione, facendo ricorso ad utili schemi a blocchi riferiti al processo analitico nel suo complesso o anche a parti di esso;  l'acquisizione delle abilità essenziali relative al laboratorio, inteso non solo come una semplice sequenza di operazioni sostanzialmente manuali, ma soprattutto come attuazione pratica di capacità progettuali assistite da un'adeguata autonomia di elaborazione. Il progetto ha avuto come obiettivo primario l'acquisizione dei principi e delle abilità operative fondamentali riguardanti i metodi di analisi quantitativa: acidimetria, permanganometria, argentometria. L’insieme delle principali conoscenze stechiometriche di base e la padronanza dei concetti relativi ha permesso di gestire l’aspetto teorico delle metodiche analitiche quantitative scelte. In ogni caso è stato affrontato il tema certamente complesso dell’equilibrio chimico selezionando a questo L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 4
  • 5. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 proposito le tre classi di reazioni più comuni trattate in un corso di Chimica generale: 1. Le reazioni acido-base 2. Le reazioni di precipitazione 3. Le reazioni redox Per la valutazione dei risultati raggiunti dagli studenti è opportuno richiamare l’articolazione delle conoscenze trattate: 1. Stechiometria elementare 2. Operazioni di base dell’analisi chimica  Teoria elementare della misura ed elaborazione dati  Misura di massa  Misura di volume  Campionamento e preparazione del campione 3. Metodi classici dell’analisi chimica  Analisi gravimetrica  Analisi volumetrica  Titolazioni acido-base  Titolazioni di precipitazione  Titolazioni redox Infine è importante ricordare che le attività di laboratorio sono state valutate relativamente a: 1. Conoscenze di base dei principi analitici e dei relativi calcoli stechiometrici 2. Capacità organizzativa dei corsisti nel progettare e realizzare un’analisi 3. Capacità di registrare i dati sperimentali ottenuti dall’esperimento 4. Validità dei risultati ottenuti L’obiettivo finale richiesto è stato quello di realizzare dei diagrammi di Gowin per ognuna delle esperienze di laboratorio. L’insieme delle prove ha stimolato l’interesse e la partecipazione degli studenti trattando argomenti che possono considerarsi sicuramente un approfondimento dei contenuti curriculari, ma allo stesso tempo L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 5
  • 6. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 l’indispensabile legame per avviare un confronto con situazioni reali, ampliando così il loro orizzonte culturale. Il livello di conoscenze, competenze e abilità, acquisite dai corsisti, è stato monitorato attraverso un testo d’ingresso, una prova in itinere e una prova finale, gli esiti della quale hanno evidenziato il rafforzamento delle abilità, il conseguimento dei saperi e le competenze previste. I corsisti si sono mostrati soddisfatti dell’esperienza maturata durante il corso, partecipando al dialogo educativo, e, opportunamente guidati, realizzando tutta la serie di esperimenti proposti per ogni tematica. Per la realizzazione del progetto sono state utilizzate le seguenti metodologie: - presentazione dell’attività laboratoriale - cooperative learning - problem solving Sono stati raggiunti i seguenti risultati:  Conoscenza delle specifiche procedure di laboratorio  Consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza  Capacità di gestire le relazioni di gruppo Si ringrazia la Scuola, il Dirigente Scolastico, prof. Pasquale Vita, il tutor, la prof.ssa Annamaria Aiello, per la collaborazione mostrata per tutta la durata del corso. Cosenza 19/06/2010 Prof. Andrea Checchetti L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 6
  • 7. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Il Progetto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 7
  • 8. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Analisi Chimica di base Competenze  Conoscere la legge della conservazione della massa  Conoscere gli acidi e le basi  Conoscere gli ossidanti e i riducenti  Conoscere la solubilità  Conoscere le definizioni delle concentrazioni  Comprendere quando avviene una reazione chimica mediante la formazione di un solido, il cambio di colore, un’effervescenza, un aumento o diminuzione della temperatura  Conoscere l’equilibrio chimico Attività di laboratorio 1. Stechiometria elementare  Rapporti stechiometrici in una reazione, quantità di reazioni e suo uso nel definire le quantità di reagenti e prodotti di una reazione, reagenti in eccesso e in difetto  Espressioni delle concentrazione di una soluzione  Mescolamento di soluzioni e variazioni di concentrazioni 2. Preparazione di soluzioni  Preparazione di una soluzione di un solido a titolo approssimato  Preparazione di una soluzione standard  Preparazione di una soluzione per diluizione 3. Comportamento degli indicatori acido base  Preparazione di soluzione di indicatori  Studio del comportamento di alcuni indicatori  Conoscere le caratteristiche e le modalità d’uso degli indicatori acido-base  Saper scegliere l’indicatore adatto a una data titolazione 4. Titolazioni di soluzioni acide  Condizioni necessarie per condurre una titolazione acido-base  Curve di titolazioni  Determinazione di una curva di titolazione acido forte-base forte.  Determinazione del grado di acidità di un aceto commerciale L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 8
  • 9. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010  Determinazione del grado di acidità di un succo di limone commerciale  Determinazione dei punti di viraggio dell’acido fosforico presente nella pepsi-cola 5. Titolazione redox  Permanganometria  Determinazione del titolo dell’acqua ossigenata 6. Titolazioni di precipitazione  Argentometria  Metodo di Mohr: determinazione dei cloruri in soluzioni neutre 7. Determinazione del punto di equivalenza  Metodi di interpolazione grafica  Metodo delle tangenti parallele  Metodo dei prolungamenti  Metodi matematici  Metodo della derivata prima  Metodo della derivata seconda Fasi del progetto: 1. Presentazione del progetto e somministrazione di un test d’ingresso 2. Discussione guidata sugli argomenti scelti per il corso 3. Attività laboratoriale 4. Analisi delle prove effettuate e raccolta dei dati 5. Verifica finale Metodologie: 1. Presentazione dell’attività laboratoriale 2. Cooperative learning 3. Problem solving L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 9
  • 10. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 La didattica laboratoriale L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 10
  • 11. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 E’ facilmente constatabile che nelle scuole del nostro territorio non ci sia una concreta pratica di laboratorio che consenta agli studenti di essere protagonisti attivi del loro saper fare. Allo stesso tempo l’insegnamento- apprendimento delle scienze ha sicuramente toccato un punto molto basso della scala dei valori della scuola. Al di là delle carenze di risorse, è l’organizzazione complessiva del sistema scolastico in quanto a spazi, tempi e preparazione degli insegnanti che andrebbe rivista e riformata. I risultati degli ultimi rapporti OCSE-PISA dei nostri studenti dimostrano quanto i modelli di trasmissione del sapere scientifico non siano più sufficienti e quanto sia impellente mettere in campo nuove pratiche, nuovi modelli, nuovi curricoli della conoscenza scientifica e tecnologica a partire dalla scuola dell’obbligo. La messa in opera di questo progetto PON del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Cosenza ha centrato una serie di obiettivi fondamentali per stimolare il rapporto che ogni studente instaura con il sapere scientifico al fine di valorizzare il laboratorio come il luogo senza il quale non c’è apprendimento, lo spazio nel quale lo studente è in grado di scoprire e costruire la propria visione del mondo e della realtà che lo circonda. In questa direzione si è cercato nell’ambito del progetto di far incontrare due visioni di concepire il laboratorio: da un lato come spazio-tempo di verifica delle leggi, officina per acquisire abilità del misurare e dall’altro come terreno fertile per sviluppare un pensiero critico, capace di fondere le abilità manuali con quelle mentali per creare le giuste sinergie tra il pensare e l’agire, in modo da condividere teorie e concetti con l’elaborazione e il procedere sperimentale. La didattica laboratoriale costituisce dunque uno strumento di forte innovazione che il Piano ISS ha introdotto nella filiera formativa che va dalla scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado. Utilizzare la didattica laboratoriale significa guidare processi di auto- apprendimento quali l’analisi, l’osservazione, il confronto, la ricerca di diversi itinerari possibili nella soluzione di un problema che consentono così agli studenti di diventare i protagonisti, attori di un processo in cui L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 11
  • 12. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 acquisiscono competenze. In quest’ottica l’attività di laboratorio promuove la discussione, la riflessione, il ragionamento. Scienze e laboratorio dunque come momento d’incontro per apprendere insieme le strategie necessarie, gli strumenti utili per risolvere un problema. L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 12
  • 13. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 I diagrammi di Gowin L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 13
  • 14. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 DIAGRAMMA DI GOWIN Il metodo del diagramma di Gowin è uno strumento didattico elaborato in ambito cognitivista, allo scopo di favorire l’apprendimento e di consentire una verifica dei livelli di comprensione e di rielaborazione raggiunti dallo studente. Come tutte le metodologie di ispirazione cognitivista, non si tratta di un procedimento meccanico e chiuso; esso però risulta realmente efficace soltanto se inserito in uno stile di lavoro che privilegi la rielaborazione attiva da parte dello studente. Gli studenti apprendono rielaborando informazioni e conoscenze con la tecnica del problem solving. Posti di fronte al problema, cercano di utilizzare le conoscenze in loro possesso per risolverlo. Il problema può essere di diversi tipi: dimostrare un teorema, comprendere una lezione, produrre un testo, eseguire un’esercitazione di laboratorio .... . In ogni caso, si assiste ad un tentativo di rielaborazione della conoscenza condotto attraverso strategie conosciute e il docente non ha la funzione di generatore di apprendimento, ma sempre quella di facilitatore. L'apprendimento è dunque, in una prospettiva cognitivista, un processo costruttivo durante il quale lo studente assimila nuovi "materiali cognitivi" , familiarizza con essi e procede a ristrutturare in modo più o meno approfondito il proprio sistema cognitivo. Lo studente viene inoltre aiutato dal docente ad osservare e a controllare le proprie modalità di apprendimento, confrontandole con quelle di altri e localizzando i punti deboli nel complesso di strategie a sua disposizione. Da ciò ha origine un lavoro che conduce assai spesso a sensibili miglioramenti nelle prestazioni cognitive, e sempre ad una migliore consapevolezza di sé. Il docente viene percepito non tanto come un dispensatore di conoscenze da replicare meccanicamente, ma come un collaboratore nel processo di rielaborazione cognitiva. Sono molteplici i modi attraverso i quali il docente può stimolare la rielaborazione personale, "attiva", da parte dello studente. Il principio è sempre lo stesso: un problema, di qualsiasi natura, non è un abisso che il L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 14
  • 15. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 docente debba affrettarsi a colmare, ma una risorsa da utilizzare per l'apprendimento. Questo vale anche per i problemi più semplici e all'apparenza più banali. In generale, lo studente si abitui a non vedere nell'insegnante il solutore dei suoi problemi, ma il collaboratore alla ricerca della soluzione. Lo spiegare e rispiegare, in termini sempre più "semplici", gli stessi concetti, fa dell'insegnante un protagonista infelice, che finisce per seguire la strada più lunga e meno produttiva – alla fine, in qualche modo, lo studente dovrà pure arrivare alla comprensione da sé. Occorre rovesciare l'atteggiamento di attesa passiva e promuovere (con fiducia, mai in maniera aggressiva) l’elaborazione personale. Dunque: fare molte domande, far sentire gli studenti continuamente interpellati; fermarsi a metà di un'argomentazione e fare trarre agli studenti le conclusioni; fare rielaborare dagli studenti paragrafi o lezioni frontali, mediante l'uso, p.es. di mappe concettuali; fare analizzare casi concreti con l’uso dei diagrammi di Gowin. Il diagramma di Gowin è stato proposto, negli USA negli anni 80, per aiutare a riflettere su come si impara e su come si costruisce la scienza ed è stato generalizzato ad altri campi e a tutti i livelli scolastici. Si tratta di uno strumento utile per capire la struttura della conoscenza e il processo della sua costruzione. ”Il lato sinistro del diagramma è quello del’elaborazione del pensiero e il lato destro è quello della programmazione dell’azione. La V segnala, con la sua forma a punta, gli eventi o gli oggetti che stanno alla radice di tutta la produzione del sapere ed è fondamentale che gli studenti abbiano ben chiaro su che cosa stanno sperimentando. Il diagramma costringe in qualche modo a riconoscere l’effetto reciproco tra il sapere disciplinare costruito attraverso il tempo e la conoscenza che quella specifica indagine, in quel momento e in quella situazione, permette di costruire.” L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 15
  • 16. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 DIAGRAMMA A V (Scoprire la struttura e il significato de lla conosce nza) VERSANTE CONCETTUALE VERSANTE METODOLOGICO (Pensiero) (Azione) Teoria Asserzioni di conoscenza I principi generali che guidano Sono le risposte alle domande l’indagine e spiegano perché focali e rappresentano delle gli eventi o gli oggetti interpretazioni logiche delle manifestano ciò che è registrazioni e osservato dell’elaborazioni dei dati da esse ricavati Principi Domanda focale Affermazioni di relazioni tra concetti che spiegano Domande che servono a far come si può prevedere che convergere l’indagine sugli appaiano o si comportino eventi o gli oggetti studiati gli eventi o gli oggetti Elaborazione Concetti Tabelle, grafici, mappe concettuali, statistiche e altre forme di organizzazione Sono le rappresentazioni degli delle registrazioni eventi definiti con parole chiave Progettazione dell’esperimento Descrizione del materiale necessario durante la sperimentazione e delle modalità di esecuzione L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 16
  • 17. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 CHE COSA È Il diagramma a V è uno strumento euristico. E' stato concepito per aiutare studenti ed insegnanti a chiarire a se stessi la natura e lo scopo delle attività sviluppate. A CHE COSA SERVE Per chi impara:  visualizzare i nessi tra la fase sperimentale della ricerca e la fase analitico-cognitiva  visualizzare la natura dei concetti  esplicitare le relazioni tra essi  rappresentare graficamente le conoscenze.  favorisce quindi la metacognizione. Per chi insegna:  valutare il livello di concettualizzazione  far emergere la struttura cognitiva di costruzione della conoscenza. Il diagramma ha l'obiettivo di mettere in relazione le teorie generali con il percorso sperimentale che si sta attuando. L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 17
  • 18. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 COME SI USA Gowin prevedeva 5 domande di base per la costruzione del diagramma: 1. qual è la domanda di partenza 2. quali sono i concetti chiave 3. quali metodi si utilizzano per cercare la risposta 4. quali sono le asserzioni di conoscenza a cui si arriva 5. quali sono le asserzioni di valore Dopo aver definito eventi e domande, si inizia dal lato destro in basso della V procedendo nel verso della freccia riportata in figura. 1. Vengono definiti gli eventi (qualunque cosa accade o possa esser fatta accadere), e gli oggetti (qualunque cosa sia possibile osservare) da osservare e si trascrivono sul vertice della V 2. Si individua la domanda focale che contiene la tesi da dimostrare o l’ipotesi da verificare; si introduce l'idea della registrazione dei dati 3. Si procede alla raccolta dei dati relativi all’evento prodotto e/o osservato; in questa fase avviene la sola trascrizione delle informazioni quanti-qualitative rilevate 4. definire i concetti (una "regolarità", un insieme di caratteristiche costanti riscontrata negli eventi o negli oggetti e designata con un nome) 5. si elaborano i dati operando confronti , individuando costanti e variabili, e ogni altra operazione che sia connessa con la domanda focale 6. dai risultati delle elaborazioni si formulano le asserzioni di conoscenza (le risposte alle domande da cui siamo partiti) 7. vengono riportati i concetti incontrati durante tutto la fase sperimentale 8. si passa all’inserimento dei principi (le relazioni di significato tra due o più concetti che guidano la nostra comprensione di ciò che accade negli eventi studiati) e teorie (relazioni tra concetti che organizzano i concetti L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 18
  • 19. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 ed i principi in modo da descrivere i fenomeni e le asserzioni di conoscenza). I principi ci dicono il come e le teorie il perché 9. si inseriscono infine le asserzioni di valore che conducono alla esplicitazione delle visioni del mondo, la filosofia di riferimento che orienta la ricerca della risposta alla domanda. L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 19
  • 20. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Preparazione delle soluzioni (1) Teoria Asserzione di conoscenza Nel caso in cui due sostanze Una soluzione si prepara si mescolano tra di loro attraverso una miscelazione distinguiamo, dal punto di omogenea delle sostanze vista chimico il soluto e il Come si desiderate, presenti, dunque, solvente. Il soluto è presente preparano le in un’unica fase. in quantità minore rispetto al soluzioni per solvente e si definisce diluizione? concentrazione la quantità di Elaborazione soluto presente in un volume l'HCl concentrato puro per di soluzione analisi, è commercializzato sotto forma di soluzione acquosa, Concetti sulla bottiglia del reattivo sono •Titolo: esprime la riportati la percentuale in peso concentrazione in una (37%) e la densita (1,185 g/ml), soluzione quindi la sua molarità sarà •Soluzione per diluizione: è M=% d 1000/PM= 12.04 una soluzione che si ottiene a partire da una più concentrata Il volume di HCl concentrato da dello stesso composto preso in prelevare e diluire al volume esame desiderato (700 ml) si calcola con la formula Materiali Ciniziale x Viniziale = Cfinale x Vfinale •HCl; V= 700 x 0.1/12.04= 5.8 ml •Acqua distillata; A questo volume si aggiunge a •Vetrino da orologio; acqua fino ad arrivare al volume •Becher graduato; finale di 700 ml •Cilindro graduato, •Piastra agitante; •Ancoretta magnetica; Procedimento soluzione di HCl per diluizione •Pallone ; HCl - 12,04M •Parafilm; Prelievo 5,83 ml Concentrazione finale 0,1M •Ricavare, da i dati di densità e percentuale in peso, della soluzione iniziale, la concentrazione della soluzione più concentrata; •Prelevare il volume di soluzione concentrata •Aggiungere alla soluzione il solvente sino a portare il volume iniziale a quello finale ottenuto. L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 20
  • 21. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Preparazione delle soluzioni (2) Teoria Come si Asserzione di conoscenza Nel caso in cui due sostanze si preparano le mescolano tra di loro soluzioni a Una soluzione si prepara attraverso distinguiamo, dal punto di vista una miscelazione omogenea delle titolo sostanze desiderate, presenti, chimico il soluto e il solvente. approssimato? dunque, in un’unica fase. Il soluto è presente in quantità minore rispetto al solvente e si definisce concentrazione la Elaborazione quantità di soluto presente in Molarità (M) = n.moli(soluto) / un volume di soluzione n.litri(soluzione) Concetti n.moli = C x V = 0,1 M x 0,7 l = 0,07 •Titolo: detto anche mol concentrazione, in una n.moli = massa(g) / Mmolare soluzione, esprime in maniera rigorosa in che massa(g) = n.moli x Mmolare = 0,07 rapporto quantitativo stanno mol x 40 g/mol = 2,8 g tra loro soluto e solvente; Procedimento soluzione a titolo •Soluzione a titolo approssimato, NaOH - 0,1 M - approssimato: soluzione di cui non si conosce 700 ml precisamente la 1. Calcolare la quantità di concentrazione. Per ricavare composto da prelevare la sua concentrazione mediante adeguate formule; effettiva si dovrà, quindi, 2. Misurare la quantità di procedere alla titolazione, composto, posto su un vetrino con una soluzione standard; da orologio, mediante una bilancia analitica elettronica Materiali monopiatto; •NaOH 3. Trasferire l’esatto quantitativo di composto in un becher •Acqua distillata; graduato; •Vetrino da orologio; 4. Misurare il volume indicato del •Bilancia analitica solvente in un cilindro elettronica monopiatto; graduato; •Becher graduato; •Cilindro graduato; 5. Trasferire lo stesso nel becher contenente il composto (soluto); •Piastra agitante; •Ancoretta magnetica; 6. Miscelare soluto e solvente, sino a •Pallone ; ottenere una soluzione omogenea in un’unica fase, utilizzando una spatola o •Parafilm; una piastra agitante con la rispettiva ancoretta magnetica; 7. Travasare la soluzione ottenuta dal becher in un pallone; L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 21
  • 22. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Preparazione delle soluzioni (3) Teoria Asserzione di conoscenza Nel caso in cui due sostanze si Una soluzione si prepara Come si mescolano tra di loro attraverso una miscelazione preparano le distinguiamo, dal punto di vista omogenea delle sostanze chimico il soluto e il solvente. soluzioni desiderate, presenti, dunque, in Il soluto è presente in quantità standard? un’unica fase. minore rispetto al solvente e si definisce concentrazione la quantità di soluto presente in Elaborazione un volume di soluzione Molarità (M) = n.moli(soluto) / n.litri(soluzione) n.moli = 0,1 M x 0,5 l = 0,05 mol Concetti n.moli = massa(g) / Mmolare •Titolo: detto anche concentrazione, in una massa(g) = 0,05 mol x 106 g/mol = soluzione, esprime in maniera 5,3 g rigorosa in che rapporto quantitativo stanno tra loro soluto e solvente; Procedimento soluzione a •Soluzione standard: soluzione titolo standard, Na2CO3 - avente un titolo ben definito, che 0,1 M - 500 ml consente, quindi, di titolarne •Il procedimento è uguale a un’altra. La qualifica di quello di una soluzione a “standard” dipende titolo approssimato. esclusivamente dalla natura chimica e dalle caratteristiche del composto preso in esame. Materiali •Na2CO3, •Acqua distillata; •Vetrino da orologio; •Bilancia analitica elettronica monopiatto; •Becher graduato; •Cilindro graduato; •Piastra agitante; •Ancoretta magnetica; •Pallone ; •Parafilm; L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 22
  • 23. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 V (ml) pH pH/V 'pH/V 0 12,06 -0,060 -0,02922 1 12,00 -0,089 -0,00889 2 11,91 -0,098 0 3 11,81 -0,098 0 4 11,71 -0,098 0 5 11,62 -0,098 -0,02023 6 11,52 -0,118 -0,03166 7 11,40 -0,150 0,03 8 11,25 -0,120 -0,01 9 11,13 -0,130 -0,17 10 11,00 -0,300 -4,4 10,5 10,85 -2,500 -6 11 9,60 -5,500 -10 11,1 9,05 -6,500 -15 11,2 8,40 -8,000 -38 11,3 7,60 -11,800 -6 11,35 7,01 -12,100 57,6666667 11,45 5,80 -6,333 13,8888889 11,6 4,85 -4,250 11,25 11,8 4,00 -2,000 7,75 12 3,60 -0,450 0,25 13 3,15 -0,200 0,03333333 14 2,95 -0,167 0,07777778 15,5 2,70 -0,050 4,4409E-16 16,5 2,65 -0,050 0,01153846 17,5 2,60 -0,038 0,13392295 18,8 2,55 0,136 0,0072148 Tabella 1. Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale pH/V e 'pH/V L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 23
  • 24. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 titolazione base forte acido forte titolazione base forte acido forte 13,00 12,00 11,00 10,00 9,00 8,00 7,00 pH 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 V acido forte Fig.1 Andamento del pH al variare del volume di titolante H + aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 24
  • 25. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Derivata seconda Derivata seconda 80 60 40 20 D' pH/DV 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 -20 -40 -60 V (m l) Fig.2 Andamento del rapporto incrementale  pH/V in funzione del volume di titolante aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 25
  • 26. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Determinazione del grado di acidità di un aceto commerciale Teoria Asserzione di conoscenza Per legge l’acidità dell’aceto L’acidità totale dell’aceto è commerciale (costituita determinata mediante titolazione essenzialmente da acido acetico, con NaOH. Si tratta di una ma anche in piccola parte sa altri titolazione acido debole-base forte acidi come l’acido tartarico) non per cui il pH al punto di deve essere inferiore al 6% (p/V) equivalenza è debolmente basico. espressa come se fosse dovuta Per cogliere il punto di esclusivamente all’acido acetico. equivalenza è stata scelta la Ciò corrisponde in pratica a 60 fenolftaleina come indicatore g/L di CH3COOH Elaborazione Materiali e sostanze Costruzione della curva di •Soluzione di NaOH 0.1 M a titolazione (in allegato titolo noto tabella e grafico) •Soluzione di fenolftaleina •acqua Strumenti •Buretta da 25 ml Procedimento •Beuta da 250 ml •Calcolare il volume di aceto che occorre prelevare •Pipetta graduata per una singola determinazione in base ai dati da 10 ml riportati sull’etichetta del prodotto da analizzare e •Bacchetta di alla concentrazione del titolante vetro •Predisporre la buretta con la soluzione di NaOH •Prelevare il volume da aceto , trasferirlo in una beuta ed eventualmente diluirlo •Aggiungere la fenolftaleina come indicatore •Titolare fino al viraggio •Ripetere la titolazione almeno tre volte V (ml) pH ph/V L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 26
  • 27. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 0 3,21 0,26 1 3,47 0,19 3,3 3,9 0,2 4,1 4,06 0,1 5 4,15 0,1 6 4,25 0,1 7 4,35 0,1 8 4,45 0,07 9 4,52 0,07 10 4,59 0,06 11 4,65 0,09 12 4,74 0,07 13 4,81 0,08 15 4,97 0,09 16 5,06 0,08 17 5,14 0,09 18 5,23 0,11 19 5,34 0,13 20 5,47 0,16 21 5,63 0,22 22 5,85 0,37 23 6,22 0,98 23,5 6,71 2,86 24 8,14 4,1 24,1 8,55 6,7 24,2 9,22 1,69 25 10,57 0,48 26 11,05 0,2 27 11,25 0,13 28 11,38 0,09 29 11,47 0,12 30 11,59 0,39 Tabella 2. Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale pH/V L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 27
  • 28. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Titolazione aceto commerciale Titolazione aceto commerciale 14 12 10 8 pH 6 4 2 0 0 5 10 15 20 25 30 35 V (m l) Fig.3 Andamento del pH al variare del volume di titolante OH - aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 28
  • 29. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Metodo della derivata prima Metodo della derivata prima 8 7 6 5 pH/ V 4 3 2 1 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 V (m l) Fig.4 Andamento del rapporto incrementale pH/V in funzione del volume di titolante aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 29
  • 30. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Titolazione acido debole base forte Teoria e principi Asserzioni di conoscenza La variazione del pH induce Il gradi di acidità si ottiene l’indicatore a virare. Ciò mediante titolazione del succo di segnala il termine della limone con una base forte reazione. Posto che, per la stechiometria della reazione , Come si Elaborazione dati il n°mol di NaOH è 3 volte determina il V impiegato di NaOH = 15 ml = 0,015 l quello di C6H8O7, è possibile grado di acidità Molarità (M) NaOH = n°moli (soluto) ricavare, note le mol di NaOH, del succo di /V(soluzione) = 0,107 M il grado di acidità del succo di limone Selex n°mol NaOH = M x V = 0,107 M x 0, 015 l limone in esame. = 1,62 x 10-3 mol Dal rapporto stechiometrico della Concetti reazione ad ogni mol di acido citrico ne •Grado di acidità: g C6H8O7 corrispondono 3 di NaOH contenuti in 100 ml di succo di n°mol C6H8O7 = n°mol NaOH / 3 = 5,4 x limone; 10-4 mol •Indicatore: sostanza che ha la n°mol C6H8O7 : V(ml) C6H8O7 prelevati = proprietà di cambiare colore in [C6H8O7] in 1 l : 1000ml funzione del pH della soluzione [C6H8O7] in 1 l = (5,4 x 10-4 mol x 1000 ml) / in cui si trova; 2 ml=0,27M •Viraggio: cambiamento di PMC6H8O7 = 192, 13 g/mol colore dell’indicatore; g C6H8O7 / 1 l = M x PM= 0,27 mol/l x •Titolazione: metodica con cui 192,13 g/mol = 51,9 g/l ottenere la concentrazione di una grado di acidità = 51,9 g/l / 10 = 5,19 % soluzione a partire da un’altra a Valore etichetta 5% titolo noto. Dati emersi Materiali Il viraggio della fenolftaleina (dall’incolore al •Succo di limone Selex; rosato) indicail termine della titolazione del •Pipetta graduata; succo di limone. In particolare, riportando su •Becher graduato; un grafico le variazioni del pH in funzione del •Acqua distillata; volume V di NaOH utilizzato, si osserva che, •Fenolftaleina; in prossimità del punto di equivalenza si ha •Pipetta Pasteur; una forte variazione di pH per piccole •Sostegno con pinza per buretta; aggiunte di titolante. •Buretta; •NaOH a titolo noto; Procedimento •Piastra agitante; •Raccogliere 2 ml di succo di limone in un becher; •Diluirlo a 100 ml con acqua distillata; •Ancoretta magnetica •Aggiungere 3-4 gocce di fenolftaleina; •Inserire l’ancoretta magnetica nel becher, posto sulla piastra agitante; •Sistemare la buretta sul sostegno; •Riempirla con 30 ml di NaOH a titolo di 0,107M; •Porre la piastra in corrispondenza della buretta e procedere con l’erogazione di NaOH sino al punto di viraggio della fenolftaleina; •Leggere sulla buretta quanti ml di NaOH sono stati necessari. L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 30
  • 31. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 V (ml) pH pH/V 0 3,12 0,169 1,6 3,39 0,256 2,5 3,62 0,230 3,5 3,85 0,200 4,5 4,05 0,200 5,5 4,25 0,250 6,5 4,5 0,280 7,5 4,78 0,300 7,9 4,9 0,333 8,2 5 0,350 9 5,28 0,350 10 5,63 0,278 10,9 5,88 0,333 11,5 6,08 0,520 12 6,34 0,628 12,5 6,654 0,820 12,8 6,9 1,250 13 7,15 2,000 13,2 7,55 1,567 13,5 8,02 1,267 13,8 8,4 1,100 14 8,62 0,900 14,2 8,8 0,767 14,5 9,03 0,580 15 9,32 0,280 16 9,6 0,150 17 9,75 0,250 18 10 0,200 19 10,2 0,182 20,1 10,4 0,200 20,2 10,42 Tab. 3 Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale pH/V L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 31
  • 32. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 titolazione succo di limone titolazione succo di limone 12 11 10 9 8 7 pH 6 5 4 3 2 1 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 V (m l) titolante aggiunto Fig.4 Andamento del pH al variare del volume di titolante OH - aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 32
  • 33. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Derivata prima Derivata prima 2,500 2,000 1,500 1,000 0,500 0,000 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 Fig.5 Andamento del rapporto incrementale pH/V in funzione del volume di titolante aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 33
  • 34. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Titolazione dell’acido fosforico presente nella Pepsi-Cola Teorie: Acidi e basi di Bronsted e Asserzioni di conoscenza: Loewry Poiche non vengono usati indicatori per individuare i Reazioni di neutralizzazione punti di viraggio perché la pepsi è scura si monitorizza Principi: Come si la titolazione mediante un -Non vengono usati determinano pHmetro digitale . indicatori di viraggio perché Si utilizzano i metodi relativi i punti di la pepsi è scura alla derivata prima e seconda viraggio di per determinare il volume di -Si usa il pHmetro digitale per individuare le H₃PO₄? titolante ai punti di viraggio variazioni di pH -L’acido fosforico presenta 3 Elaborazione dati valori per le costanti di Determinazione dell’acido fosforico nella dissociazione K₁, K₂, K₃ pepsi-cola: H₃PO₄ + H₂O <=> H₂PO₄⁻ + H₃O⁺ H₂PO₄⁻ + H₂O <=> HPO₄²⁻ + H₃O⁺ Concetti: HPO₄²⁻ + H₂O  PO₄³⁻ + H₃O⁺ Concentrazione di una Si riportano la curva di titolazione e soluzione l’andamento del DpH /DV vs Vtit. Acido poliprotico aggiunto in allegato Titolante Titolazione : n.moli acido = n.moli base Punto di equivalenza Soluzioni tampone :*H₃O⁺+= Ka.Ca⁄Cs *OH⁻+= Kb. Cb⁄Cs Idrolisi salina : *H₃O⁺+=√Kw⁄Kb.Cs *OH⁻+=√Kw/Ka.Cs Materiali: pH di un acido parzialmente ionizzato: buretta da 30ml *H₃O⁺+=√Ka.Ca becher da 200ml supporto per buretta Procedimento: agitatore magnetico, Si versano nel becher 100 ml di pepsi cola e si pHmetro, agita il tutto per eliminare la CO₂ contenuta. Si 100ml pepsi-cola, riempie la buretta con 30 ml di NaOH 0,1 M. 50ml NaOH 0.1, Sotto la buretta si dispone il becher posto su un due buffer con pH = 4 e pH = agitatore magnetico,si insersce la sonda per la 7 per tarare il pHmetro lettura del pH e, poco alla volta si fanno scendere 0,5 ml di NaOH V (ml) pH dpH/dV d'pH/dV 0 2,84 0,02 0,04 0,5 2,85 0,04 -0,04 L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 34
  • 35. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 1 2,87 0,02 0,08 1,5 2,88 0,06 0,08 2 2,91 0,1 0 2,5 2,96 0,1 0,12 3 3,01 0,16 0,32 3,5 3,09 0,32 0,32 4 3,25 0,48 1,48 4,5 3,49 1,22 0,48 5 4,1 1,46 -1,28 5,5 4,83 0,82 -1,02 6 5,24 0,31 -0,01 7 5,55 0,3 8,882E-16 8 5,85 0,3 0 8,5 6 0,3 -0,2 9 6,15 0,2 0 9,5 6,25 0,2 3,553E-15 10 6,35 0,2 0,12 10,5 6,45 0,26 -0,12 11 6,58 0,2 3,553E-15 11,5 6,68 0,2 -0,04 12 6,78 0,18 -0,04 12,5 6,87 0,16 0,08 13 6,95 0,2 0,08 13,5 7,05 0,24 0,04 14 7,17 0,26 -0,04 14,5 7,3 0,24 0,12 15 7,42 0,3 0,56 15,5 7,57 0,58 0,3 16 7,89 0,73 0,22 16,5 8,2 0,84 -0,64 17 8,62 0,52 -0,24 17,5 8,88 0,4 -0,08 18 9,08 0,36 -0,36 18,5 9,26 0,18 0,04 19 9,35 0,2 7,105E-15 19,5 9,45 0,2 -0,2 20 9,55 0,1 -0,04 20,5 9,6 0,08 0,16 21 9,64 0,16 -0,12 21,5 9,72 0,1 7,105E-15 22 9,77 0,1 0,08 22,5 9,82 0,14 -0,12 23 9,89 0,08 -0,04 23,5 9,93 0,06 0,04 24 9,96 0,08 -0,04 24,5 10 0,06 0,04 25 10,03 0,08 -0,04 25,5 10,07 0,06 0,04 26 10,1 0,08 -0,08 26,5 10,14 0,04 0,08 L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 35
  • 36. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 27 10,16 0,08 -0,08 27,5 10,2 0,04 -7,105E-15 28 10,22 0,04 0,04 28,5 10,24 0,06 -0,04 29 10,27 0,04 -0,04 29,5 10,29 0,02 0,6466667 30 10,3 0,3433333 0,0114444 Tabella 4. Valori del volume di titolante, del pH e del rapporto incrementale pH/V e 'pH/V L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 36
  • 37. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 curva pepsi curva pepsi 12 11 10 9 8 7 pH 6 5 4 3 2 1 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 V (m l) titolante Fig.6 Andamento del pH al variare del volume di titolante OH - aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 37
  • 38. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 derivata prima derivat… 1,6 1,4 1,2 1 DpH/ DV 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 5 10 15 20 25 30 35 V (m l) di titolante Fig.7 Andamento del rapporto incrementale pH/V in funzione del volume di titolante aggiunto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 38
  • 39. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 39
  • 40. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Fig. 8 Andamento del pAg+ in funzione del volume di titolante in prossimità del punto finale della titolazione L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 40
  • 41. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Determinazione del titolo dell’acqua ossigenata Teoria Asserzioni di conoscenza La concentrazione di una L’acqua ossigenata o soluzione di H2O2 è determinata perossido di idrogeno è per mezzo di una titolazione con presente in commercio in KMnO4 secondo la seguente soluzione acquose con un reazione: titolo ovvero una concentrazione espresso 2MnO4- + 5H2O2 +6 H+ ---> 2 +2 come % p/V di H2O2 , oppure Come si Mn + 5O2 +8 H2O come volume di O2 (misurato determina a condizioni normale) il titolo ottenuto da un volume dell’acqua Elaborazione unitario di soluzione in ossigenata Calcolare la media degli seguito alla decomposizione equivalenti di acqua ossigenata del perossido corrispondenti a 1 ml della soluzione commerciale •Esprimere la concentrazione in %p/V, confrontando il risultato Materiali e sostanze con il valore riportato •Soluzioni di KMnO4 0.1 M a titolo sull’etichetta. noto •Soluzione di H2SO4 0.1 M •Acqua di grado analitico Procedimento Strumenti di lavoro •Prelevare con la pipetta 10 ml di acqua •Pipette tarate da 10 e 20 ml ossigenata commerciale e portarli a volume •Beuta da 250 in un matraccio di 250 ml •Buretta in vetro scuro da 25 •Predisporre la buretta con la soluzione di ml permanganato •Matraccio da 250 ml •Prelevare 25 ml di soluzione diluita e •Cilindro graduato aggiungere 20 ml di soluzione di acido solforico misurati con il cilindro •Titolare fino a colorazione rosa persistente •Effettuare più titolazione ripetendo il procedimento descritto L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 41
  • 42. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Bibliografia L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 42
  • 43. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 1. Ausubel D., Educazione e processi cognitivi, FrancoAngeli, Milano 1995 2. Comoglio M., Cardoso M. A., Insegnare e apprendere in gruppo: il cooperative learning, Roma, LAS, 1996 4. Frabboni F., Il Laboratorio, Laterza, Bari 2004 5. Guastavigna M., Graficamente, Carocci, Roma, 2007 6. Roletto E., La scuola dell’apprendimento, Trento, Erikson, 2005 7. Rubino C., Venzaghi I., Cozzi R., Stechio &Lab, Le basi dell’analisi chimica, Zanichelli Editore, Bologna 2001 L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 43
  • 44. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Indice analitico L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 44
  • 45. Osservare e Sperimentare Anno 2009/2010 Introduzione pag. 3 Il progetto pag. 7 La didattica laboratoriale pag. 10 I diagrammi di Gowin pag. 13 Bibliografia pag. 42 Indice analitico pag. 44 L iceo S cientifico “E . Fermi” Cosenza Pagina 45